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Vigilia di Natale

Resto in silenzio
per non
rovinare tutto,
ad abbracciare
 i brividi improvvisi 
sulla tua pelle,
a seguire il profilo
delle tue labbra 
con un dito,
mentre il vento
dalla finestra 
accarezza piano
i tuoi capelli.

Stanno scoppiando
nel mio cuore
i tuoi sguardi
e i tuoi sorrisi ingenui,
in un semplice sospiro.

In ogni mio pensiero,
semplicemente tu.

(Kai Lokelani)

Il sole filtra delicatamente dalla finestra, accompagnando il mio risveglio. Tuttavia, la testa mi duole all'inverosimile nonostante il comodo cuscino, e i miei occhi faticano a mettere a fuoco.

Il profumo della brezza marina mi fa contorcere lo stomaco e vibrare il cuore.
È un aroma tanto familiare quanto disturbante, che suscita in me sensazioni incontrollabili e inspiegabili.

Perché il mio cuore ha iniziato a martellare così intensamente nel petto?
Giurerei che possa addirittura scardinare il suo scrigno e schizzare via da un momento all'altro.

È una sensazione ambigua: un misto tra il battito provocato dalla paura e quello che si prova nella gioia più assoluta.

È un insieme di quiete e confusione che mi manda allo sbaraglio.

È un'emozione potente, lasciata in balia del vento.

È una sorta di sospensione, una sensazione che mi ricorda momenti belli ma anche imbarazzanti.

È un profumo che so di amare.
Ma se mi piace, perché il mio corpo reagisce così?

Mi sento scossa e confusa.

La testa vortica un po' e la nausea fa capolino nel mio esofago, accompagnata dall'amaro in bocca di una notte che ho completamente dimenticato.

La stanza in cui mi trovo, ordinata, luminosa e spaziosa almeno quanto il mio appartamento, è piacevolmente arredata con mobili moderni e bianchi. Tuttavia, non riesco proprio a riconoscerla.

So con certezza che non può essere la mia, nonostante quello appoggiato alla poltrona sia, senza ombra di dubbio, il mio abito di pizzo azzurro. La pochette, invece, è appesa a un gancio porta giacche e le scarpe sono finemente riposte sotto al comò.

Dopo una serata di festa, passata a ballare e a divertirmi, non avrei mai sistemato in modo così ordinato ciò che indossavo. Avrei lasciato tutto alla rinfusa sul pavimento, desiderosa solo di mettermi a dormire.

Vorrei alzarmi ed esplorare questo luogo per capire dove mi trovo, ma mi sento trattenuta.
Non è una presa violenta quella che mi blocca, oserei dire dolce e premurosa, eppure il fatto che mi impedisca di muovermi genera in me ansia.

Il panico mi assale e il cuore rischia di esplodermi nel petto ancora più violentemente.
Non so se reagisce al mio timore o se sia aumentato per un'altra ragione a me sconosciuta, forse animato di vita propria dal profumo mentolato di brezza oceanica che si diffonde come un effluvio infestante.

Tuttavia, non sembra che questa camera sia il covo di un serial killer, ma non si sa mai.

Abbassando lo sguardo, noto una mano, chiaramente maschile, che stringe delicatamente la mia coscia nuda. Attorno al polso, porta un braccialetto Heishi fatto di legno, cocco, conchiglie, ossidiana, nelle tonalità di beige, nero e marrone, con un lapislazzulo blu al centro. Indossa anche un activity tracker nero.

Ho letto che i braccialetti Heishi possono essere indossati per scopi spirituali e protettivi, poiché si ritiene che possano fornire protezione contro le influenze negative e portare benedizioni e fortuna. Qui alle Hawaii sono molto diffusi perché sono considerati molto belli e versatili, e sono un accessorio molto popolare tra i surfisti e i frequentatori delle spiagge.

Capire a chi appartiene questa mano solo dai suoi accessori mi sembra impossibile; tuttavia, trovo il contatto della sua pelle vellutata sulla mia piacevole e rassicurante.

Sollevo leggermente il lenzuolo per controllare se indosso qualcosa o se sono reduce da una notte di sesso che assolutamente non ricordo e di cui mi pentirei per il resto della mia vita.

Non volevo perdere la verginità così, dopo una nottata goliardica che nemmeno rammento.

Volevo che fosse speciale e con il ragazzo giusto.

I sensi di colpa martellano incessantemente contro le mie tempie già doloranti. Il profumo di oceano e menta glaciale che si sposta col vento attraverso la finestra socchiusa mi provoca scosse in tutto il corpo.

È paura? O c'è qualcosa di più profondo?

Io... credo di conoscere questo profumo...

Quando finalmente gli occhi si decidono a collaborare, mi accorgo di indossare una maglietta Vans che non ricordo assolutamente di aver mai posseduto.

Perché non è tua!

Tiro un respiro di sollievo.

Almeno non sono nuda!

Questo non significa nulla!
Avresti potuto tranquillamente rivestirti, dopo l'amplesso, indossando la maglietta del ragazzo.

Questa consapevolezza mi fa sussultare.

Le mie gambe sono avvinghiate a quelle di un ragazzo muscoloso dalla carnagione dorata, e i miei piedi sono infilati nello spazio tra i suoi polpacci come se volessero scaldarsi.

Seguo quel corpo che sembra plasmato sul mio: atletico e sexy, fasciato in un pantaloncino nero della Vans.

Almeno l'ho data a uno che merita! Sembra un bel bocconcino!

La domanda ora sorge spontanea: di chi è questa mano sinistra che mi fa bruciare l'epidermide al semplice contatto con la mia?

Appoggio nuovamente la testa a quello che pensavo fosse il cuscino, ma che in verità è il suo petto da dio greco, coperto da una canotta Vans nera di cotone soffice, che vibra di una respirazione rilassata come se stesse ancora dormendo. Sento i suoi respiri sui capelli e sulla pelle. Vorrei scappare via perché mi manca il coraggio di guardare il volto del misterioso ragazzo.

Non posso essermi concessa a uno qualsiasi.

Non io.

Allarmata per quello che potrei scoprire, sbuffo via tutta la mia frustrazione e sollevo lo sguardo perché ho bisogno di sapere la verità.

E la verità è qualcosa che nemmeno immaginavo, tanto che ne rimango piacevolmente stupita.

LUI è il ragazzo giusto, quello che sceglierei tra un milione di altri e a cui concederei ogni mia prima volta.

La bellezza violenta e travolgente dei suoi tratti illuminati dai raggi del sole fa di Mr. Allegria il ragazzo più bello e traboccante di fascino su cui abbia mai posato gli occhi.

Osservo la sua mascella definita, i capelli con riflessi ambrati di miele di castagno, scompigliati e ribelli, che accarezzano il suo viso e gli conferiscono un'aria selvatica cadendo a ciocche ondulate come onde. Le lunghe ciglia disegnano i suoi occhi chiusi come soffioni danzanti nel vento, e le labbra, piene e scolpite nel velluto, sono rilassate in una smorfia dolcissima che vorrei baciare e fare mia. Accarezzo con gli occhi il suo fisico atletico, fatto di muscoli sodi, ben definiti e sempre tesi e guizzanti, ora distesi, intrecciato al mio in una dolce e rassicurante stretta protettiva. La sua onda tatuata naviga sulla sua epidermide, nei miei pensieri irrazionali e nel ricordo tattile che sembra marchiato sulla mia pelle.

Non so perché sono qui, in questa stanza che sembra una suite dell'Hilton, con addirittura due letti, romantica e con la vista sull'oceano.

Per quanto mi sforzi, non lo ricordo.

Non so nemmeno perché siamo stretti in un abbraccio. So solo che nelle sue braccia mi sento me stessa, protetta, e che un senso di appartenenza e di casa mi avvolge.

E se LUI fosse la mia casa? Quel luogo di appartenenza che ho cercato per tutta la vita?

Il contatto delle nostre pelli sembra tutto tranne che sbagliato.

So solo che il mio cuore non riesce a sopportare le emozioni che questo contatto, che LUI, in particolare, mi provoca.

Ora mi è chiaro il motivo del suo battito inquieto e irruente.

Egoisticamente parlando, vorrei che non si svegliasse troppo presto, così da potermi godere la sua vista. Rilassato mentre dorme sereno, è più bello che mai.
E so con certezza che la serenità non è nel suo stile.

《Sveglia pigrone! È la vigilia di Natale!》

La porta si spalanca e la voce squillante e felice di una ragazza dai capelli corvini, che entra come un tornado, mi fa trasalire.

Non penso proprio di essere in una camera di hotel, ma a casa di Kai.

L'imbarazzo imbratta le mie guance di rosso.

Quando quella che sicuramente è la sorella di Lokelani, mi vede nel letto con suo fratello, urla come se avesse visto il mostro della palude divorare un tenero cucciolo di foca, tenendosi la mano al petto.

La osservo per un istante con gli occhi sgranati e il desiderio di disperdermi come polvere al vento.

Ora sbatte le ciglia ripetutamente come se avesse visto un fantasma, ma anche con una certa dose di curiosità.

Probabilmente chiunque avesse sorpreso il fratello con una ragazza avvinghiati nel letto avrebbe reagito così istintivamente.

Mio padre avrebbe già buttato giù dal balcone il povero malcapitato Kai.

Penso che la sua mente sia colma di domande, che francamente mi sto ponendo anche io, visto che non ricordo molto della sera precedente.

I miei amici mi hanno accompagnata in limousine fino alla 'Iolani, abbiamo ballato e poi una fitta coltre di nebbia avvolge i miei ricordi.

Leggo negli occhi della ragazza, che ricordo chiamarsi Noele, un misto di incredulità e imbarazzo, ma anche il desiderio di saperne di più.

Quel suo stesso interesse lo provo anche io.

Perché sono a letto con Kai?

Abbiamo fatto l'amore?

Mille domande mi fanno pulsare le tempie già doloranti!

Ormai è fatta!
Qualsiasi cosa sia successa la scorsa notte, è successa e basta, quindi inutile recriminare o piangersi addosso.

La saluto con la mano e un sorriso stampato sulle labbra, cercando di metterla a suo agio.
O forse sto fingendo con me stessa che il fatto che ci abbia beccati in flagranza non sia un problema per me.
Ma sono un fascio di nervi.

Ha lunghi capelli castani scuri e lisci con le punte più chiare, occhi da divinità greca, proprio come quelli del surfista sexy che si agita accanto a me, spaventato e impettito dalle grida isteriche della sorella, e labbra veramente molto sensuali.
Credo che, come anche i suoi fratelli, sia una ragazza bellissima e, dal suo ingresso, anche molto solare e spontanea.

《Buongiorno, io sono Nerea. Scusa se ti ho spaventata e per l'intrusione》 mi presento semplicemente.

Il suo viso si rilassa quando sente la mia voce apparentemente calma, come se non avessi niente da nascondere.
In effetti, il fatto che non ricordi nulla di quello che è successo tra me e suo fratello, mi fa sembrare piuttosto spensierata e credibile.

Accenna un sorriso sghembo e mi guarda ancora come se fossi un'illusione della sua mente, o forse qualcosa di fin troppo reale, dato che sembra farmi una vera e propria analisi approfondita.
Mi studia con la stessa intensità di suo fratello, tuttavia gli occhi di Kai, scavano sempre più in profondità.

I suoi occhi.
Mi sono innamorata di loro.

Non so decifrare i Lokelani, a quanto pare e i loro sguardi enigmatici.

Anche con Nohea, era stato un susseguirsi di emozioni e sensazioni di inspiegabile imbarazzo e armonia.

Lei arrossisce visibilmente scossa, ma risponde al mio saluto presentandosi.

《Io sono Noele, la sorella di Kai. Ma forse già lo sapevi. Buongiorno anche a te.》

Sbatte le ciglia ripetutamente come se avesse un tic nervoso e parla in modo logorroico.

《No. No. Niente intrusione, solo non mi aspettavo di trovarti qui. Con lui. Oggi. Nemmeno sapevo...》

Probabilmente attirato dall'urlo disumano di Noele, accorre in suo soccorso un ragazzo moro, alto, con lineamenti hawaiani e occhi di un delizioso marrone intenso.
I capelli mossi, leggermente lunghi e spettinati, ricadono come onde sulle labbra piene.

Su quest'isola, come fanno a essere tutti così belli e atletici?

《Santo cielo, amore! Kai sta male?》 domanda alquanto spaventato, guardando Noele, spaesata.

Indossa un grembiule e stringe in mano un cucchiaio di legno. Adoro gli uomini che sanno cucinare e prendere per la gola la propria amata.

Noele non gli risponde.
Muove la testa con un movimento isterico verso il letto e lui la osserva, non capendo immediatamente il suo scatto di nervi.

Quando però mi vede, fa un sorrisetto rilassato e un po' da deficiente.

Il suo sguardo passa dal mio a quello della sorella di Kai in attesa che qualcuno rompa questo silenzio imbarazzante.

Lo faccio io.

《Ciao. Sono Nerea》saluto educatamente.

Il sorriso gli esplode sul viso.

《Nerea... certo...》sussurra in un soffio e la sorella di Kai lo guarda con sospetto.
《Io sono Logan, il fidanzato di Noele. Piacere di conoscerti di persona. Ho sentito tanto parlare di te, ragazza di origini inglesi che fa mettere nei guai il mio adorato cognatino.》

Davvero?
Kai parla di me a suo cognato?
Perché?
Guai?
Che guai?
Io sono una brava ragazza!

《Vorrei dire lo stesso di voi, ma Kai è piuttosto riservato quando si tratta di parlare di sé e della sua vita》dico con un leggero disappunto.

《Beh... ma è pur sempre Kai, no?》

Non avrei potuto esprimere meglio il concetto. Logan mi fa scoppiare a ridere.

La sua ragazza lo guarda incredula mentre mi parla come se ci conoscessimo da sempre, con il viso pieno di domande.
Poi, senza badare a me e con un velo di fastidio, chiede, non proprio sussurrando:

《Quindi è lei la ragazza con cui Kai è andato a Londra e per cui ha mentito?》

Logan annuisce con il solito sorrisetto impertinente.

Colpevole! Sono proprio io!

《Quindi mio fratello si confida con te invece che con me?》
Noele guarda Logan con le mani sui fianchi, con un cipiglio arrabbiato e geloso.

《Pensi che vada a parlare di ragazze con sua sorella? Dai! E poi confidarsi è una parola grande! Devo sempre tirargli fuori le parole con le pinze!》

Ehm... Io sono ancora qui!

《Kai è stato davvero molto gentile ad accompagnarmi fino a Londra per dire addio alla regina. Nessuno al mondo ha mai fatto una cosa così dolce e speciale per me. Si vede che ha una famiglia che gli ha insegnato valori profondi.》

Il volto di Noele si addolcisce, accompagnato da un sorriso, come se anche lei trovasse speciale il comportamento del suo fratellino. Unisce le mani come se fosse in preghiera e guarda soddisfatta il suo fidanzato.

La sua voce impastata dal sonno mi fa trasalire.

《Per una volta che dormivo in pace, perché fate salotto in camera mia? Grazie, ula'ula, che dici a questa pazza che sono un ragazzo gentile, premuroso e non un irresponsabile scapestrato! E tu, Noele, per favore, impara a bussare una buona volta!》

Lo dice come se fosse la cosa più bella che potessi mai dirgli. In effetti, lo penso ancora. Kai, quando non ha la luna storta, è davvero un ragazzo premuroso e gentile.

《L'ho sempre saputo, ma questo fa comunque di te un bugiardo, kaikaina. E per la cronaca, in casa mia, entro dove voglio senza bussare!》 sbuffa sua sorella.

《Ho notato!》 sbuffa tra i denti, scocciato. 《Fino a prova contraria, però, è anche casa mi...》 lascia la frase in sospeso con un cipiglio triste.

Ignorando la sua famiglia e le parole della sorella, che ovviamente non capisco dal contesto, solleva lo sguardo assonnato e incuriosito, trovando i miei occhi che inevitabilmente si bloccano nei suoi.

Le ciglia lunghe gettano ombre sugli zigomi marcati e i raggi del sole che lo baciano, mettono in risalto le sfumature dei suoi occhi.

Non bastano gli occhi per ammirare lo splendore racchiuso nelle sue iridi.

Non basta il cuore per decifrarne i codici segreti.

Non basta la mente per trovare l'uscita da quel dinamico labirinto fatto di tenebre, lacrime e mistero.

Non basta un sorriso per rischiarare il suo nebuloso animo.

Non bastano cento baci per riscaldare il suo vigore congelato e privo di vita.

Forse non basto neppure io per trascinarlo fuori dagli inferi in cui è precipitato però adesso, che mi guarda così, tutto il resto svanisce.

Il suo volto è indiscutibilmente bello e intrigante.

Mi studia con occhi assottigliati, in cerca di risposte, scrutando la mia figura con la solita curiosità invadente che mi fa mancare il fiato.

Il cuore accelera il suo battito ma poi cede un passo.

Poi due.

Poi tre.

Poi non lo sento nemmeno più.  

《Buongiorno, ula'ula》danzano dolcemente le sue labbra, come ali di farfalle che si librano in volo, sbocciando in un sorriso rivolto esclusivamente a me.

La sua voce roca è seducente.

Ciò che non danza sul bordo delle sue labbra, vibra furiosamente nel baratro della mia anima e di nuovo nel mio petto.

 《Hai riposato bene?》chiede con un tono dolce, che mi fa tornare in mente il momento in cui mi sono svegliata appoggiata a lui in aereo.

Il cuore continua a battere sempre più forte nel petto.

Chissà se è consapevole dell'effetto devastante che ha su di me, o se lo intuisce soltanto.

Con un gesto lascivo, spontaneo e non studiato, umidifica le labbra soffici, morbide e succulente come un frutto proibito, continuando a fissarmi negli occhi, in attesa di un segno di reazione da parte mia.

Ma come posso parlare quando lo stomaco sembra stretto nella morsa di Thanos e le parole muoiono dentro di me?

Ma soprattutto...

Perché il suo sapore è ancora impresso nella mia bocca? 

Il silenzio dei nostri occhi si interrompe con la cicatrice di un bacio che non ricordo ma che sento vivido nel petto e sulle labbra.

Rabbrividisco al punto che Kai mi stringe forte al suo petto, con quella dolce premura che manifesta solo quando teme che mi accada qualcosa di spiacevole.

Il calore avvolgente della sua pelle mi fa tremare ancora di più.

Esattamente, cosa ci faccio abbracciata a Lokelani nel SUO letto? Non ne ho idea, ma è una sensazione meravigliosa, rifletto, mentre la sorella lo guarda torva.

《Visto che sei sveglio, spiegami. Ti prego!》 

Lui non allenta la presa del suo abbraccio, ignorando deliberatamente la sorella che lo guarda in attesa di risposte.

Mi osserva con un'intensità tale da sciogliere chiunque si trovi tra le sue braccia.

E lui stringe me.

《Nerea...》 sbuffa risentito, mentre lo osservo in silenzio, incapace di dirgli che sono scossa solo dal suo abbraccio.

《Hai ancora i postumi post-sbornia o ti sei ammalata di nuovo, ula'ula?》riprende con una nota ironica, determinato a non lasciar perdere.

Sbornia?
Io?

Poi ricordo di aver bevuto il Punch per affogare i dispiaceri e per avere il coraggio di parlare con... LUI... 

Sì, ma perché?

I pigmenti dei suoi occhi cambiano con la luce, esprimendo emozioni vive attraverso la membrana oculare che altera la dimensione della pupilla e il colore dell'iride.
Se per la scienza gli occhi più belli mai esistiti sono quelli di Harry Styles, per me sono senza dubbio quelli di Kai.

Sprigionano calore e stabilità, sono una tavolozza di marroni unici e bellissimi, mescolati con cura e maestria di madre natura stessa, con i colori della notte e delle Hawaii. Sfumano in una bellezza rara e unica come un Hibiscus rosa-Sinensis che racchiude una gamma di colori dai toni grigi, all'antracite, al marrone-bronzo, alla cannella e al cacao, con sfumature cremisi profonde e nero pece.

Arrossisco ammaliata dalla sua bellezza e tremo, pervasa da scosse sempre più violente.

 《Stai bene? Mi sto seriamente preoccupando.》

La sua mano mi sfiora la fronte con rassicurante premura.

Vorrei rispondere, ma le corde vocali sono un groviglio di parole afone.

Le mie emozioni mi tradiscono.

Il cuore palpita senza ritegno e il desiderio feroce di baciarlo cresce dentro di me.

Sono davvero cotta di questo ragazzo!

I miei occhi sono catturati dai suoi e parlano con l'intensità di mille parole.

Tra noi aleggia un bacio.

《Lascia fare a me, kaikaina. Sono pur sempre una dottoressa prima della tua irritata sorella.》

《Noele, sei una maniaca del controllo. Posso tranquillamente occuparmi di Nerea anche da solo e non è come pensi. Non ho violato le regole della casa e tra di noi non c'è stato niente. Leighton si è ubriacata ed è svenuta durante il ballo. L'ho portata qui perché a casa sua non c'erano i genitori visto che sono partiti per dei convegni e mancheranno per le feste. Era tardi, eravamo stanchi e ci siamo addormentati, tutto qui.》

Tutto qui?
Davvero?
E ti pare poco? 

《Povera cara! Davvero passerà le feste da sola? Questo non possiamo permetterlo, quindi le passerà con noi. Il tuo comportamento, sotto certi punti di vista, è stato corretto e ti sei comportato da bravo ragazzo, però Kai, conosci le regole e....》

《A questo punto, che importano le TUE regole? E poi ti ho già chiarito che non abbiamo fatto sesso, quindi rilassati. Non sono un maniaco!》

《Le regole esistono per validi motivi, ma tu le stai infrangendo tutte! Lo fai apposta? Che problemi hai? Io voglio solo proteggerti.》

《Le TUE regole servono solo per controllarmi e io sono stufo di essere protetto. Voglio sbagliare, cadere e rialzarmi da solo, ma tu non me lo permetti. Sono stufo di vivere a metà.》

La mano di Noele trema in modo strano. Ho l'impressione che vorrebbe tirargli uno schiaffo ma si trattiene per me.

Come se non ci fossi, discutono animatamente sul mio stato di salute, tastando la mia fronte in modo compulsivo e sul fatto che mi trovo in questa casa, ma soprattutto in questo letto.

Logan guarda la scena ridendo e io mi sento stupida, ma il mio imbarazzo svanisce subito.

Non so nemmeno perché, ma percepisco che questa è una di quelle famiglie unite che sa metterti a tuo agio senza problemi. E io qui, tra le sue braccia, nel suo letto, circondata dalla sua famiglia, mi sento bene, accettata e al posto giusto, anche se so che dovrei invece sentirmi fuori posto.

《Mi dispiace. Non volevo creare problemi alla vostra famiglia, soprattutto alla vigilia di Natale. Grazie per l'ospitalità, ma è meglio se vado via e non disturbo ulteriormente.》

Entrambi si voltano verso di me e mi dicono: 《Tu, non vai da nessuna parte!》

Poi Noele guarda suo fratello e scoppia a ridere.

《Scusa! Ti ho urlato contro come faccio con lui! Che vergogna! Ora penserai che sono una pazza isterica!》

《Tipo perché lo sei?》

《Voi due, smettetela! Penso che dovrebbe decidere lei se rimanere, o sbaglio?》
Logan li guarda esasperato.

《Si può sapere che fate tutti qui? Pensavo che avremmo fatto colazione insieme. Poi devo raggiungere Sofia.》

《Vai a conoscere il futuro suocero?》domanda scherzando Logan.

《Peggio! I suoi nonni. E come ben sai, non sono nonni qualsiasi. Il padre di Sofia lo conosco già dal momento che è il mio capo.》

Riconosco Nohea, il fratello maggiore di Kai.

《Se non ti conoscessi da sempre, oserei dire che hai paura di loro.》

《Non di loro ma della loro reazione a una cosa che devo dirgli.》

《Hai messo incinta Sofia?》

《Ma come cazzo ti viene in mente?》

Logan scoppia a ridere mentre Nohea ha le guance rosse di rabbia e vergogna.

È attraente come lo ricordavo: alto, muscoloso, pelle ambrata, occhi tendenti al verde e dannatamente sexy, ma non può competere assolutamente con il fascino di Kai. In questo momento, non indossa la maglietta. Il suo corpo statuario è definito da muscoli allenati e proporzionati. Decisamente un fisico da urlo, ma non come quello di Kai. Tuttavia, lo fisso per un secondo di troppo, facendogli inarcare un sopracciglio, forse per la sorpresa, il fastidio, o semplicemente perché mi ha appena notata.

Kai mi guarda, studiandomi, e noto che i suoi occhi hanno quella scintilla che risucchia via tutto l'ossigeno, come se bruciassero tutte le galassie ed esplodessero tutte le stelle della volta celeste.

ARDENTE GELOSIA!

Le mie guance vanno a fuoco, non per il fisico del fratello, ma per il modo in cui i suoi occhi, ogni maledetta volta, scavano nella mia anima.
Inarca le labbra da sogno, le morde sensualmente mentre fissa la mia bocca.

Un turbine di emozioni, sentimenti e aspettative si agita nel mio petto e nello stomaco.

Odio il tuo carattere, le tue labbra perfette, il modo in cui dici il mio nome, il modo subdolo che hai di infastidirmi.

Queste parole senza senso danzano all'altezza del mio petto.

《Tuo fratello ha portato a casa la sua ragazza.》

《Beh, ha fatto bene. Chi è la pazza che ha fatto capitolare il mio fratellino?》

《Ragazza? No no, c'è un equivoco, noi...》 farfuglio con il cuore che batte a mille.

《Mi ricordo di te, ciao. Che piacere rivederti!》

《Quindi tutti conoscono la fidanzata di Kai tranne la sottoscritta?》 sbuffa imbronciata Noele.

《Nerea non è la mia fidanzata》 precisa Kai con un tono polemico.

《Sì, e io non sono tua sorella. Vado a finire di preparare la colazione e a sistemare il disastro in cucina che avrà sicuramente fatto tuo cognato, che è meglio》 lo guarda torva, ma poi il suo viso si addolcisce guardando me.《Ti unisci a noi, vero Nerea?》

《Non vorrei disturbare.》

《Nessun disturbo. Sono curiosa di sapere cosa trovi di interessante in questa testa calda!》 sorride dolcemente, e noto come tutta la rabbia che aveva svanisce come una nuvola dopo un temporale.
Probabilmente è quel tipo di persona emotiva che si arrabbia all'istante ma che calma la sua rabbia altrettanto rapidamente.
Lo vedo nei suoi occhi quanto tiene a Kai e come, nonostante la situazione imbarazzante di trovarmi nel suo letto, non mi giudichi affatto e in fondo sia contenta della mia presenza.

Kai alza gli occhi al cielo e tutti scoppiano a ridere uscendo.

《Scusali! Sono invadenti e imbarazzanti così per natura.》

《Io li trovo adorabili. Hai una bellissima famiglia.》

《Adorabili? Mi sa che sei ancora ebbra.》
La sua voce si incrina, e non riesco a capire perché nei suoi occhi legga sgomento.

《Forse lo sono, ma sei davvero fortunato perché la tua famiglia tiene a te.》

Sospira, nascondendomi ancora i suoi veri pensieri.

I suoi occhi si perdono nei miei e le sue dita percorrono delicatamente i bordi delle mie labbra come se fosse la cosa più naturale del mondo.

《Scusa se ti ho messa in imbarazzo. Forse avrei dovuto chiamare le tue amiche invece di portarti qui... Ma non ho potuto. Il cuore, quando sei svenuta, ha vinto sulla ragione. Di nuovo. Avevo bisogno di saperti al sicuro. Con me lo sei. Te lo assicuro. E non è successo niente. Posso giurarlo.》

Lo dice sconsolato, come se avesse lottato con tutto sé stesso per prendere questa decisione. Mi immergo nei suoi occhi lucidi e rabbrividisco.

Chiudo gli occhi, come se volessi concedergli silenziosamente l'accesso alle mie labbra.

Ti prego, baciami. Brucia dentro al mio petto fino alle viscere. È un desiderio così potente che non avevo mai provato prima, una necessità come se ne dipendesse la mia stessa vita.

《Nerea...》 sospira, in conflitto e pieno di rimorso.

《Lo so, grazie》 riesco a dire, riaprendo gli occhi.

《Vuoi... farti una doccia?》

《Sarebbe fantastico, grazie》sorrido come una cretina.

《Qui ci sono gli asciugami puliti o se preferisci un accappatoio. È praticamente nuovo. Io di solito non lo uso.》

《Grazie...》

《E di cosa? Vado a prendere dell'acqua. Tu hai sete?》

Scuoto la testa dicendo di no e lui si avvicina alla porta dandomi le spalle.

《Kai...》sussurro in un lamento.

《Sì?》domanda voltandosi.

《La cravatta...》

《Lo so che era il tuo regalo. Mi piace.》

《In verità era per mio padre perché non ho avuto il coraggio di darti il tuo vero regalo.》

《Non fa niente. Perché me lo dici? Non lo avrei mai scoperto.》

《Perché oggi ho il coraggio per darti quello vero.》

Mi sorride con un sorriso abbagliante di denti bianchi.

《Il regalo più bello me lo hai già dato e nemmeno lo immagini, comunque lo accetterò domani e lo scarterò dopo il pranzo. Con te.》

《Domani?》quasi mi strozzo.

《Hai sentito mia sorella. Domani festeggerai qui.》

Annuisco.

Se cercherai nei miei occhi
chi sono stata,
ritroverai chi sono adesso,
sospesa sulla curva del tuo sorriso
e nel riflesso del tuo sguardo,
perché coi tuoi occhi
è cambiato tutto.

Se l'oceano ancora ti chiama,
posso dividerti con lui,
se serve per sfiorarci ancora.

È più dolce la paura
se mi tieni in un tuo abbraccio.

(Nerea Leighton)

Il silenzio della notte, interrotto soltanto dal mio cuore che rintocca di battiti impazziti e dal tuo respiro soave e fluttuante, rimodella la mia costante confusione, fa a pugni con la ragione, stordisce i miei sensi e rende luminosa la mia buia e triste esistenza. 

Tu hai rianimato la mia anima e hai colorato i miei pensieri. Non pensavo sarebbe successo mai più, perché quando precipiti nel baratro della depressione cronica e perdi interesse per la vita, poi, non riesci più a uscirne.

Non da solo comunque e non se pensi di non meritarti la guarigione.

Eppure, i tuoi occhi hanno fatto un incantesimo che si è preso il mio cuore ferito, rianimandolo e facendolo battere di nuovo. 

Sanguina ancora copiosamente, ma ora ha una ragione per vivere, che io però non desidero. 

Ti odio al punto da amarti con ogni fibra di me, perché nemmeno immagini quanto sei diventata importante e che effetto devastante mi fai.
Hai mandato a puttane tutti i miei piani con il "bacio del vero amore" e se sono ancora vivo, lo devo solo a te.

Non sopporto più il peso della mia esistenza. È un dato di fatto, visto che ogni giorno aumentano i casini, tuttavia non riesco a rinunciare né alla vita né a te.

I miei sentimenti e i miei desideri sono contrastanti come due meteoriti in rotta di collisione.

Voglio estinguermi come i dinosauri! 

Il bisogno di spegnermi per non soffrire più, lo sento sempre dentro. È un eco bisbigliante e costante, ma il desiderio di baciarti e di fare diventare il tuo respiro il mio unico ossigeno, è molto più prepotente e convincente di ogni pensiero di morte.
Ma se mi fai dimenticare i miei peccati, che sono l'unico responsabile della morte del mio migliore amico e perfino la mia malattia, allora non voglio averti vicina.
Non ho il diritto alla felicità e nemmeno all'amore. 

Il fatto che abbia addirittura una recidiva della malattia in fondo è la conferma cosmica del fatto che non merito niente se non sofferenza, pena e morte. 

Ti ho ammirata a lungo, questa notte, illuminata soltanto dai raggi lunari, con l'angoscia di sprofondare in un sonno ristoratore, con l'amara consapevolezza di aver immaginato tutto: il ballo, il bacio, il sentimento d'amore che mi ha travolto e l'averti qui con me.

Non voglio chiudere gli occhi nonostante sia sfinito perché ho il terrore di scoprire che sei un desiderio intangibile del mio cuore, un miraggio della mia anima rattoppata, uno scherzo della mia mente e che non sei realmente qui, tra le mie braccia e dormi serena come una gattina rannicchiata davanti al caminetto. 

Il tuo profumo ormai mi stordisce anche senza averti intorno. Si è come inglobato in me pertanto, in questo momento, posso dire di essere davvero lucido? 

Francamente non lo so. 

Tu mi rendi irrazionale e confuso da troppo tempo ormai. Come una sbornia che non mi passa mai. Come una dipendenza da oppiacei che non puoi alleviare nemmeno con una dose giornaliera di metadone. 

Le sensazioni incontrollabili che solo tu mi fai provare, sono dolorosamente e deliziosamente reali. Battono nel mio petto e nella mia testa costantemente e si insinuano in ogni atomo di me. 

Sei il mio unico pensiero felice. 

Ti amo e me ne vergogno perché non ti merito.

Il tuo bacio formicola ancora sulla mia bocca, la tua lingua ha fatto innamorare la mia con la sua danza dolce e sensuale e il tuo sapore ha modificato per sempre il mio. 

Ti amo ma non posso darti niente se non un amore sbagliato. 

Io sono sbagliato per te.
Per il mondo.
Perfino per me stesso.

L'unica che mi ama "da morire", fino al punto di uccidermi veramente, è la mia oscura passeggera.
Ma questo è il mio fardello.
Non il tuo.

Posso amarti in disparte, anche se fa male come un milione di aghi che si conficcano nella carne, e ricordare fino all'ultimo respiro, di quel bacio che ha cambiato la mia vita per sempre.

Il tuo è stato quel tipo di contatto che si marchia a vita dentro di te. Il primo bacio d'amore sulle labbra, sulla bocca dello stomaco, nella testa e nell'anima. Quel tipo di bacio, che continua a bruciarti dentro, a scuotere i tuoi sensi, a farti provare ogni emozione fin dentro le viscere e a scatenarti sentimenti di amore sempre più prepotenti.

Ti amo.

Mi devo rassegnare.

Il cuore me lo conferma ogni maledetta volta.
A riposo, disteso sul letto, d'altronde, non dovrei avere 140 battiti al minuto.

Pensavo fossi il problema del mio cuore, ma mi sbagliavo perché tu sei semplicemente diventata il mio cuore.

Forse la mia unica cura.

Mi fai venire i brividi e mi lasci l'anima piena di lividi.

Il tuo bacio mi ha distrutto.
Prima potevo fare finta di non provare niente. Che mi fossi totalmente indifferente, ma adesso, non posso dimenticarlo, nemmeno se volessi.

Quell'istante ha cambiato tutto. 
Ha segnato una svolta, un prima e un dopo, un punto di non ritorno che ha sbriciolato tutte le barriere che avevo eretto, negli anni, intorno al mio cuore.

Fingevo che fossi solo una presenza passeggera nella mia vita, qualcuno che non avrebbe mai potuto toccare le profondità della mia anima. Ma mi sbagliavo, e il tuo bacio ha rivelato la menzogna che raccontavo a me stesso, svelando quanto invece sei importante per me.

Tu eri ubriaca e probabilmente quello sfioramento di labbra non ha significato niente per te, ma quando ho contraccambiato quel contatto, in quel bacio ti ho dato tutto me stesso.

Il mio bacio conteneva ciò che non avevo mai donato a nessuno: il mio cuore, la mia essenza, la passione, il dolore, la speranza e la disperazione.
In quel momento, ho capito quanto fossi vulnerabile davanti a te.
Eppure, nonostante questa vulnerabilità, mi sentivo potente e vivo.
Mi hai mostrato una parte di me stesso che avevo dimenticato o che forse nemmeno conoscevo: una parte che desidera amare ed essere amata, nonostante tutto.

Il tuo bacio mi ha costretto a confrontarmi con i miei sentimenti più profondi e reconditi, scatenando un turbine di emozioni che non riesco e non riuscirò mai più a controllare. È stato un colpo devastante al mio cuore, ma al contempo l'inizio di qualcosa di straordinariamente intenso.

Ti amo.
Non l'ho mai confessato a nessuno.
Non l'ho mai detto sottovoce.
Non l'ho mai provato.

Eppure, mi spaventa quanto ti amo.
Mi spaventa perché so di non poter essere l'uomo che meriti.
Ho troppo dolore dentro di me, troppe cicatrici che non guariranno mai del tutto.
Sono spezzato in modi che non riesco nemmeno a spiegare, e temo che la mia oscurità finirà per contaminarti e la mia malattia per affossare la tua luce.

Non posso fare altro che respingere il mio coinvolgimento sentimentale ed emotivo, usando la scusa di proteggerti.

Ma sto davvero proteggendo te o piuttosto me stesso?

Non sono abbastanza forte per sopportare anche una delusione d'amore, e non posso tollerare la tua compassione.

La verità, come un "ti amo" sussurrato sulle tue labbra, cambierebbe ogni cosa tra di noi. Ma "ti amo" è bello da dire e da sentire; accende speranza e spalanca i portoni del futuro. "Sto morendo", invece, chiude fuori ogni possibilità.

Ma non posso negare quello che provo.
Ogni volta che ti guardo, sento il mio cuore accelerare, il respiro farsi corto e tutto il mio essere gridare per te.

Vorrei poterti donare il mondo su un vassoio d'argento, regalarti il firmamento di tutte le galassie dell'universo, offrirti gli oceani come se fossero piscine e ogni fiore del creato. Mi basterebbe poterti dare il mio amore senza riserve, mostrarti il vero Kai e offrirti tutto me stesso. Ma tutto ciò che posso concederti è un amore imperfetto e doloroso che pulsa solo dentro di me.

Il tuo bacio ha risvegliato qualcosa di sopito e sconosciuto dentro di me, accendendo un desiderio di vivere che pensavo fosse scomparso per sempre. Ma con questo risveglio è arrivata anche la consapevolezza del mio destino: una verità difficile da accettare e ancor più ardua da affrontare.

Se non hai nulla che ti ancora alla vita, la dipartita diventa meno dolorosa.

Mi ero rassegnato alla mia fine, ma poi tu hai messo tutto in discussione.

Anche se solo per un breve istante, mi hai donato qualcosa di speciale, reale e indimenticabile, che si è inciso nella mia anima e nel mio breve per sempre. Qualcosa che accompagnerà i miei giorni difficili e mi darà la forza per andare avanti senza scorciatoie.

Stringo i denti mentre queste verità dolorose si fanno strada nella mia mente.

Dovrei essere qui, sdraiato a volteggiare tra le nuvole, assuefatto da una droga che indolore mi avrebbe fermato il cuore; eppure, il mio cuore non è mai stato più vitale di adesso che ti stringo tra le mie braccia.

Mi odio per quanto ti desidero, ora e per quanto ti amo. Mi odio per non poter essere l'uomo che meriti. Ma soprattutto, mi odio per saperti così vicina, eppure così lontana.

In questo momento, con te tra le mie braccia, mi sento diviso tra la gioia di averti e l'angoscia di perderti. Ogni fibra del mio essere urla per te, desidera stare con te, ma la ragione mi dice che è meglio lasciarti andare.

Non voglio farti del male.
Non voglio trascinarti nel mio abisso.
Non voglio amarti a metà, anche se, senza di te, sento il solito vuoto insopportabile che mi avvolge con le sue spire.

L'unica cosa che posso fare è custodire ogni ricordo, ogni sorriso, ogni dettaglio di te e del nostro bacio, e portarli con me fino alla fine dei miei giorni.
Perché, nonostante tutto, il tuo errore da ubriaca mi ha dato qualcosa che nessuno potrà mai togliermi: l'amore.

E l'amore dà speranza e un motivo per continuare a lottare e per continuare a vivere, anche se solo per un altro giorno.

Sei davvero qui?

O sei il delirio di un'overdose fatale di morfina?
O sono così pateticamente disperato da percepirti come parte di me?
Sei davvero avvolta nel mio abbraccio, nel mio letto, o sei l'ennesimo fantasma che popola la mia mente tormentata?

Perché Arata è qui e ci guarda col pollice in su, e mia mamma ti adora.

O forse è il mio inconscio che lo urla, perché, diamine, io adoro ogni singola particella di te.

Voglio credere che sei reale. Bellissima e così mia.

I tuoi capelli setosi sono riversati come petali di papavero sul mio petto, e le tue mani si stringono al mio corpo con dolcezza.

Le tue labbra sono socchiuse come boccioli di rosa e sorridono. Vorrei baciarti e rendere quel sorriso mio, sentire il calore che ti ammorbidisce il cuore e nutrirmi del fascino meraviglioso dell'arcobaleno dopo il temporale, racchiuso dentro di te.

La tua aura mistica emana pura essenza delle Hawaii, anche se tu non sei realmente di qui. Vorrei affondare le mani nel tramonto dorato e infuocato dei tuoi capelli e smarrirmi nel tuo cielo per sempre.

Se il paradiso esiste, vorrei che fossi tu e che tu fossi sia la mia fine che il mio inizio.

Voglio credere che sei reale.

Non avrei potuto immaginarti così perfetta nemmeno usando tutta la mia fantasia e attingendo a tutti i miei ricordi di te, perché ora sei la perfezione con indosso la mia maglietta e le mie braccia come una coperta, che ti avvolgono come se fosse la cosa più naturale al mondo.

Riposi comoda e distesa, usandomi come un cuscino, e io rimango immobile col terrore di svegliarti. Mi domando come possa il mio cuore sentirsi così confortevole e felice, visto che ormai non conosce più il caldo tepore della gioia.

Nonostante abbia lottato con tutto me stesso per non scivolare tra le braccia di Morfeo, alla fine mi sono addormentato stordito dal tuo effluvio, cullato dal tuo respiro rilassato, ammaliato dalla tua perfezione e innamorato perso di ogni dettaglio di te.

Non so spiegare quello che provo. È troppo immenso e complicato; non esistono parole o aggettivi adeguati per esprimere appieno il concetto.

So solo che è reale, anche se ho sempre dubitato di ciò che non puoi vedere. 

I sentimenti, d'altronde, non hanno un volto, ma hanno voce. Sono invisibili agli occhi, ma così potenti da dominarti.

Chi ha detto: "Solo perché non può essere spiegato o non si ha ancora la competenza scientifica per provarne l'esistenza, non significa che non sia reale," ha ragione, perché siamo dominati dalle nostre emozioni, dai nostri sentimenti, desideri e bisogni.

Questo forse è il motivo per cui, nonostante non abbia mai creduto nei fantasmi, riesco a "vedere" Arata. Perché ne ho bisogno e non sono disposto a lasciarlo andare.

L'amore non è diverso. È una necessità psicofisica che ti avvelena a poco a poco e che ti fa diventare dipendente dal suo sguardo, dal suo sorriso, dalla sua pelle, dalle sue labbra.

Di lei.

Di quell'unica creatura nell'universo che sembra nata solo per te e di cui riesci ad apprezzare perfino i difetti e i comportamenti che odi in tutti gli altri.

Abbracciato alla ragazza che amo, ho finalmente dormito per almeno cinque ore consecutive.

Ma non mi sono limitato a fare solo quello; per la prima volta da mesi, mi sono davvero riposato, e questa mattina mi sento come rigenerato. 

Rinato.

Averla tra le mie braccia mi ha fatto fare sogni lieti e non ho nemmeno avuto il solito attacco di panico che mi fa sprofondare ogni maledetta volta tra rovi insinuosi e tenebre raccapriccianti che tormentano la mia psiche e minano la mia umanità.

Non ho neppure rivissuto la morte del mio migliore amico.
È la prima volta dalla sua dipartita che mi sento così. Dovrei sentirmi in colpa, eppure ne sono sollevato.

Se solo potessi scegliere l'amore come cura, mi getterei a capofitto in esso. Ma per noi non esiste il lieto fine o il "per sempre felici e contenti" delle fiabe, dato che non posso prometterle nemmeno un giorno insieme, visto che i miei giorni sono contati.

Quando il tempo è breve, non puoi fare progetti a lungo termine né pretendere di avere il meglio da ciò che ti resta.

Semplicemente fai finta di vivere, cercando di sopravvivere un giorno in più.

Mi accontento di rendere eterno nella mia mente questo fugace attimo, affinché rimanga vivido fino alla fine del mio tempo. Per molti non sarebbe sufficiente, ma per me, che non ambisco più alla felicità, questo spiraglio di luce rappresenta tutto.

Forse, quando il tempo che resta è limitato, inizi ad apprezzare consapevolmente la bellezza racchiusa in ogni cosa e nei gesti, e la magia nascosta in un bacio.

Non gli ho mai dato importanza e non ci ho mai trovato un senso che andasse oltre alla naturale chimica sessuale. 

Ma mi sbagliavo.

Il bacio dato alla ragazza giusta non è un semplice sfiorarsi di labbra e lingue, ma una carezza dell'anima. 

È quel tipo di bacio che ti scombussola e che è molto più appagante di tutto il sesso del mondo. Se non lo provi, non puoi capire l'intensità dei sentimenti che racchiude, sotto forma di caduta libera in un burrone.

Fa paura, ma è bello.

Bello da perderci la vita.

E anche se la mia vita sta già scivolando via a causa della malattia, voglio tuffarmi nel vuoto con lei ancora una volta. 

Solo che non posso, perché sono già perduto e in caduta libera.

Le urla di Noele mi svegliano di soppiatto.
La testa viaggia senza il mio controllo, vorticosamente.

Nonostante il sonno ristoratore, la leucemia mi lascia sempre con sintomi ingestibili.

Nerea si presenta e io mi rendo conto che non è un'illusione e che è davvero tra le mie braccia. Non era un vivido sogno, né i postumi di una sbornia che non ho avuto, visto che non ho toccato alcol, né un'allucinazione creata dalla morfina.

È semplicemente la realtà che fa a pugni nel mio petto.

Quella pazza isterica di mia sorella traumatizzerà a vita la povera ula'ula. So che dovrei intervenire, ma non riesco a ragionare.

Il mio silenzio viene divorato dalle parole di Noele, Logan e Nohea.

La mia famiglia è imbarazzante a dismisura, ma la cosa sorprendente è che Nerea, nonostante tutto, sembra a suo agio.

I nostri sguardi si intrecciano e si perdono l'uno nell'altro.

Nel meraviglioso azzurro dei suoi occhi, che mi fa tremare il cuore e mi toglie il respiro, vorrei perdermi e annegare, come in un mare infinito di emozioni.

E poi vorrei essere rianimato dalle sue labbra, come se il loro tocco potesse restituirmi la vita e risvegliare ogni frammento di me.

Anche lei trema. 
La sua vibrazione è così intensa che attraversa la mia pelle, come se stessimo condividendo un'unica energia vitale.
È così forte che temo si sia ammalata.
È così potente da farmi dimenticare che abbiamo un pubblico curioso che ci osserva.

Ogni maledetta volta che il nostro sguardo si incrocia, tutto il resto sembra svanire all'istante, diventando sfocato e indistinto. Vorrei potermi perdere in questo momento per sempre, ma so che la realtà è implacabile. Il mio tempo è limitato e devo farmi bastare questo attimo.

Stringo Nerea un po' più forte, cercando di assorbire ogni secondo di questa nuova consapevolezza. Voglio imprimere nella mia mente ogni dettaglio: il calore del suo corpo, il battito del suo cuore che si sincronizza con il mio, il modo in cui il suo respiro si mescola con il mio.

Ogni singolo momento con lei è un tesoro prezioso, e voglio custodirlo come una gemma rara.

Abbracciato alla ragazza che amo, mi sento finalmente vivo.
E forse, solo forse, questo è tutto ciò di cui ho veramente bisogno.

Quando finalmente la mia famiglia esce dalla stanza e rimango solo con lei, la mia mente è invasa da un desiderio irrefrenabile di strapparle la maglietta. Cerco di scacciare i bollenti spiriti e le propongo di fare una doccia, anche se il desiderio di farla con lei pulsa nel cavallo e in ogni terminazione nervosa. 

Meglio allontanarmi subito o rischio di perdere il controllo.

Ho la gola in secca e mi volto per andarmene, ma la sua voce dolce e incerta mi ferma.
Con le sue parole, si ferma anche il mio mondo.

"Kai..."

Il modo in cui pronuncia il mio nome lo trasforma nel suono più bello del mondo.

Mi spiega che il mio regalo di Natale non era la cravatta rossa, comprata invece per il padre, ma qualcosa che non ha avuto il coraggio di darmi. 

Io so solo che ora vorrei ben altro da lei.

Ma se mi guardi così, ula'ula, vorrei baciarti e non lasciarti mai più.

Le dico che potrà darmelo domani, e lei, timidamente, cerca di declinare l'invito di mia sorella a passare le feste con noi.
Cerco di convincerla, e dopo qualche esitazione, annuisce prima di entrare in bagno.

Esco con il cuore che sembra voler esplodere schizzando via dalla carotide e cammino scalzo verso la cucina, mentre il pavimento oscilla in modo pericoloso. 

Forse sono io a oscillare come un ubriaco!

Il chiacchiericcio felice della mia famiglia dovrebbe darmi una dose extra di buon umore, ma non è così. Il terrore liquido di doverli affrontare mi dilania il petto.

Entro con il sorriso più falso e brillante che riesco a simulare, avvicinandomi al frigo per prendere due bottigliette d'acqua, come se nulla fosse successo.

Sono consapevole che la mia mancanza di rispetto per le regole della casa avrà delle conseguenze, ma francamente non ha più importanza, visto che tra qualche giorno questa non sarà più casa mia.

Un groppo amaro mi stringe la gola.

Raccolgo il frutto di ciò che ho seminato, una pessima decisione dopo l'altra.

《Non sapevo ti piacessero le rosse, fratellino!》 Noele mi dà una spallata ridendo e mi guarda ammiccante. Nemmeno dieci minuti fa voleva strozzarmi, e ora fa la dolce.

Non lo sapevo nemmeno io, Noele, eppure le vie dell'amore sono infinite e tortuose.

《Te l'avevo detto che si innamorava della rossa! Mi devi venti dollari, Nohea, o almeno credo.》

《Anche io l'avevo detto. Era palese. Comunque erano solo dieci. Non ci provare!》

《Finitela voi due!》 sbuffo irritato. 

Vai con lo sfottò a vita!

《Quindi non neghi?》incalza Nohea, con tono accusatorio da avvocato odioso che mi fa venire voglia di scappare.

Il verbo "negare" significa:

Rifiutare di ammettere o accettare qualcosa come vero: Quando si nega un'affermazione, si sta dichiarando che non è vera. Ad esempio, se qualcuno dice "Non ho visto nulla" e poi viene accusato di aver visto qualcosa, potrebbe negare l'accusa dicendo "Non è vero, non ho visto nulla".

Rifiutare di concedere o dare qualcosa: Se qualcuno chiede un favore o una richiesta e non si è disposti a esaudirla, si può negare di dare quel favore o di esaudire quella richiesta. Ad esempio, "Il suo capo ha negato la sua richiesta di aumento di stipendio".

Contraddire: In senso più generale, si può negare qualcosa anche semplicemente opponendosi ad essa o smentendola. Ad esempio, "Le prove negano la sua colpevolezza", significa che le prove contraddicono l'idea della sua colpevolezza.

In sintesi, "negare" implica una dichiarazione di non verità, un rifiuto di concessione o una contraddizione.

Alzo gli occhi al cielo, esprimendo tutta la mia frustrazione.

《LEI ti piace. LEI ti piace. LEI ti piace.》 Logan inizia a ripeterlo ossessivamente, come un disco rotto.

Lei mi piace da morire!

《Seh!》 sbotto, con i nervi a fior di pelle.《Se anche fosse vero, non è certo affar vostro.》

《Ma non significa no, anzi sembra un'ammissione di colpa, ergo, sei cotto.》

《Usa le tue stronzate da avvocato con qualcun altro, per favore.》

《Quindi avete scommesso sulla ragazza di Kai? Che lazzaroni! Non si fa!》

《Non rovinare tutto con la rossa. Lei mi piace.》

《Sei sempre molto ottimista, Logan.》 

E piace anche a me. Tanto! Ma non posso rovinare ciò che nemmeno deve nascere!

《Kai, quando sei con lei sei pateticamente sdolcinato, premuroso e romantico. Sono contenta che ti sia innamorato. Nerea sembra quella giusta. Vedrai che d'ora in poi andrà tutto bene e la tua vita sarà tutta in salita.》

《Certo, come no!》

Mi rivolgo a mia sorella con un tono sarcastico, il cuore appesantito dalla verità che non posso esprimere a voce alta.

Sto morendo, sorellina, e non è l'amore per Nerea ciò che mi salverà!

《Smettetela di farvi i fatti miei e per favore, non mettetela più in imbarazzo o mi ghosterà per sempre.》

La consapevolezza del mio destino imminente mi schiaccia come un peso insopportabile alla bocca dello stomaco. Mi costringe a nascondere la verità dietro un muro di sarcasmo e frustrazione, mentre il dolore e l'angoscia si fanno sempre più intensi.

La mia famiglia sembra non rendersi conto della gravità della situazione, perché fingo di stare bene e mento con un'abilità che nemmeno io avrei immaginato. Ma dentro di me, il cuore è lacerato dalla disperazione di vedere tutto ciò che mi è caro appeso a un filo sottilissimo, pronto a spezzarsi da un momento all'altro.

《La difendi a spada tratta, ergo, la ami.》

《Ergo, falla finita. Siamo solo amici.》

La mia famiglia scoppia in una risata fastidiosa mentre io mi allontano, trattenendo a stento l'impulso di urlare contro di loro tutto il mio disdegno.

Con due bottigliette d'acqua in mano, rientro in camera cercando di scacciare il pensiero delle battute infelici dei miei familiari.

Bevo un sorso per placare il fastidioso nodo alla gola, ma l'acqua sembra non fare nulla per alleviare il disagio. Anzi, con i gas dello stomaco risale una nausea insopportabile che mi stringe l'intestino.

A fatica riesco ad aprire la porta del bagno e trovo Nerea di fronte a me, visibilmente indispettita. La sua espressione riflette la tensione e l'imbarazzo e il suo sguardo mi trafigge come una freccia, rivelando quanto il mio comportamento maleducato l'abbia turbata.

Ne ha sicuramente tutte le ragioni, ma semplicemente non ho pensato!

La mia mente è sopraffatta dall'ansia e dalla confusione, incapace di affrontare tutto ciò che sta succedendo, ma soprattutto, sto male da morire.

《Non hai pensato che fossi nuda, prima di entrare in bagno, visto che ti ho detto che andavo a lavarmi?》

《Io...》mi sono dimenticato della tua presenza.

Volevo solo vomitare l'anima! 

Mi sforzo di trovare le parole giuste per scusarmi, ma ogni tentativo sembra insoddisfacente, come se nulla potesse davvero spiegare il mio errore in questo stato di confusione.

《Sei un pervertito?》

《Assolutamente no. Si dà il caso che abbia già visto una donna nuda!》 rispondo imbestialito, tanto che il mio tono diventa bruscamente difensivo.

《Se avessi voluto approfittarmi di te, lo avrei fatto mentre eri ubriaca. Non pensi? Ma non mi porto a letto le ragazze sbronze come un violentatore! Mi fa ribrezzo anche solo che tu ci abbia pensato. E poi, sei esattamente come le altre: seno, sedere e vagina comprese! Non darti troppe arie.》

Faccio sempre lo stronzo con lei ma è di vitale importanza che mi detesti con tutto il cuore.

《Quindi mi hai vista nuda?》chiede rannicchiata e rammaricata, nel minuscolo telo di spugna bianca che copre appena le cosce e il seno.

Perché non hai indossato l'accappatoio?
Sto già morendo per i fatti miei!

Solo in questo momento sono colto dalla consapevolezza che è davvero semi nuda davanti a me e che sono troppo fuso e malato da non aver nemmeno sbirciato il suo meraviglioso corpo.

Occasione persa!

Rivoli d'acqua piovono dai suoi capelli rossi, accarezzano le sue labbra piene e si schiantano nel solco dei suoi seni. Le gambe lunghe e sottili, svettano sotto al tessuto candido e morbido che copre appena la spiaggia proibita in cui vorrebbe sprofondare qualsiasi maschio e sul sedere sodo.

I miei occhi percorrono le sue forme e tradiscono emozioni che non so spiegare che si palesano in desideri poco casti.

Avanzo verso di lei, intenzionato a fregarmene dei paletti che mi sono imposto solo questa notte, ad allontanare i capelli umidi dalle sue labbra e a baciarla come se non ci fosse un domani, buttando lontano quel pezzo di stoffa per estasiarmi delle sue curve e magari pure scoparla sul marmo, anche se è VIETATO, ma la nausea furibonda si fa strada su per l'esofago con la forza dell'acido corrosivo e lei... lei non acconsentirebbe nemmeno a una carezza.

La scosto di peso prima di accasciarmi sulla tazza del water a espellere tutto il contenuto del mio stomaco, sentendomi in imbarazzo e umiliato.

《Beh! Non pensavo di farti questo effetto. Devo proprio farti schifo!》sorride amareggiata.

Schifo?
Magari!
Almeno non saresti il mio unico chiodo fisso!
Invece sei bellissima e nemmeno immagini quanto desidero tutto di te.

Ti desidero così tanto che, se non fosse per la leucemia, invece di avere la testa nella tazza, mi ritroverei affondato tra le pieghe della tua femminilità.

《Ecco perché mi serviva il bagno. Scusa se ho invaso il tuo spazio.》

《Ora mi sento una cretina. Ma dimmi... come stai?》si china preoccupata verso di me.

È fottutamente bella!

Bella da farmi aumentare il mio battito e il rischio di svenire sul pavimento.

Lei è l'unica ad essere ben delineata.

Tutto il resto fluttua confuso e sfocato attorno a me e rimbomba nella mia testa come un martello pneumatico. Intanto il petto esplode di battiti sconnessi e le labbra fremono di desiderio.

Eppure sento il corpo cedere alla gravità come spinto sotto una frana.

Non ora! 
Non ora!

Resisti!
Resisti!
Resisti!

《Kai?》sussurra insicura con preoccupazione.

Quando dice il mio nome, ogni volta, mi si drizzano i peli delle braccia.

E non solo!

Il suo timbro è profondo e sexy e le tre lettere che compongono il mio nome, sembrano ricamate nelle sue corde vocali.

Ne esce un suono dolce di onda del mare. 

Io, sono il mare.

《Sei pallido! Ti prego dimmi qualcosa. Devo chiamare tua sorella?》

Sei fuori?
Nessuno deve scoprire la gravità delle mie condizioni e la recidiva della malattia!

Declino l'aiuto di Noele con convinzione anche se vorrei sventolare bandiera bianca in segno di resa e farmi trasportare in terapia intensiva.

La mia oscura passeggera ha vinto.

《Sto bene. Dico davvero! Deve essere l'effetto dopo sbornia. Tu ne sai qualcosa visto che ieri mi hai vomitato addosso in stile esorcista. Ho esagerato anche io. Che ci vuoi fare!》

Spero che ci creda, visto che lei era davvero ubriaca ma io no, perché non posso di certo spiegarle degli effetti devastanti della chemioterapia e del fatto che non tocco mai alcol.

《Oddio! È vero! Mi dispiace. Ti risarcirò le spese della lavanderia. Cosa posso fare per farti stare meglio?》

《Non preoccuparti per me. Ora mi passa. Vestiti o prenderai freddo.》

Come se si fosse appena accorta di essere ancora avvolta da uno striminzito asciugamano, arrossisce violentemente.

《Non ho un cambio a parte il vestito da sera》ammette sussurrando.

Vestito che ti stava divinamente!
Ma ti vorrei decisamente più "naturale!"

《Non dovrei nemmeno essere qui. E sai che non ricordavo nemmeno come ci ero arrivata!》

《È piuttosto ovvio che ti abbia portata io. Apri il terzo cassetto e prendi cosa ti serve. Dopo ti accompagno a prendere dei vestiti a casa tua e il cambio per domani.》

《Domani?》

Annuisco. 
《Se ti va puoi dormire qui. Io questa volta andrò sul divano! Promesso!》

《Forse dovrei semplicemente rincasare e non pianificare di passare le feste con voi.》

《Resta!》quasi urlo.

Resta come il gusto amaro del mio bacio mancato.

Resta come se un niente fosse tutto.

Resta per far perdurare quel che resta di me.

Resta perché ho bisogno di te anche se non so spiegarne il perché.

《Perché vuoi che rimanga?》

《Non c'è un motivo in particolare. Rimani se ti fa piacere, ovviamente. Sei libera di andare in ogni momento, ma non puoi certo farlo in asciugamano.》

Mi piace averti intorno ma non è il caso di dirtelo.

《Mi sembra di aver già abusato della tua ospitalità. Mi sento in debito.》

《Figurati! Per così poco? Chiunque ti avrebbe ospitata!》

《Non sminuirti. Sei stato un cavaliere galante e premuroso.》

《Cerchi di lusingarmi, ula'ula?》

《Cercavo di ringraziarti, egocentrico idiota. Tuttavia non ho il coraggio di farmi vedere ancora dalla tua famiglia dopo che ci hanno sorpresi nel tuo letto. Chissà che idea si sono fatti di me.》

《Abbiamo già chiarito. Inoltre ormai stanno preparando la colazione e penso apprezzino più la tua presenza della mia, quindi... non puoi andartene o si offenderanno. Poi cosa fai la vigilia di Natale tutta da sola? Se rimani, dopo ti porto in un posto speciale.》

《Un posto speciale?》

Ho acceso la sua curiosità. I suoi occhi non sono mai stati più belli e splendenti.

Perché la spia del mio cuore invece non si spegne?

《Dove mi porti?》

《È una sorpresa. Te l'ho detto.》

《Uffa. Va bene. Ma per la cronaca, non mi piacciono le sorprese perché non resisto! Ho detto cose imbarazzanti quando ero alticcia?》

Che mi ami.
E per un attimo ci ho creduto.

Poi mi sono reso conto che l'alcol parlava per te e mi è cascato il mondo sotto i piedi perché io credo di provare quel sentimento innominabile e complicato per te e non essere corrisposti è come combattere una doppia guerra contro la leucemia.

《No tranquilla.》

《Non so perché, ma non ti credo!》

《Non ho motivo per mentirti.》

《Vero. Allora dove mi porti?》

《In un luogo dove non saremo più noi.》

《Perché fai l'enigmatico?》

《E tu perché sei sempre così curiosa?》

《Puoi girarti? Vorrei vestirmi.》

《Devo proprio?》

《Sì e non sbirciare.》

《Non prometto niente. Sono un gentiluomo, ula'ula, ma anche un maschio arrapato》la sfotto consapevole del fatto che, se dovessi intravedere il suo corpo, non lo disdegnerei affatto e le farei un'attenta radiografia.

Immagino di toccare la sua pelle pallida e setosa nascosta, da quando ho lambito qualche frammento della sua epidermide.

Ho un desiderio represso di possederla in ogni posizione e se potessi, la farei mia seduta stante per saziare almeno un po', questo desiderio di una connessione di labbra, di corpi e di intelletto tutta nostra.

Le emozioni che provo mi scuotono violentemente e mi scivolano addosso con prepotenza.

Lei sarebbe la sola con cui vorrei sperimentare l'amore in ogni sua forma.

Questa consapevolezza mi destabilizza perché io non ho mai amato nessuno.

Avvampa imbarazzata e irata e mi spinge con fatica oltre la porta del bagno, prima di richiuderla con un fragoroso boato.

《Non fare il guardone o giuro che...》

《Non mi permetterei mai. Anzi, ne approfitto per farmi una doccia anch'io.》

Rispetto troppo questa fanciulla per tradire la sua fiducia.

Quando esco dalla doccia, con il solo asciugamano a coprire il mio corpo, i suoi occhi mi scrutano con attenzione percorrendo le fasce muscolari come carezze.

Avvampa imbarazzata mentre io mi perdo a fissarla negli occhi, in assoluto l'arma di seduzione più potente che possiede.

Vorrei che le sue manine non esitassero come i suoi occhi. 

Le vorrei su di me.

Vorrei il suo tocco fino a venire.

《Scusa, ho dimenticato il cambio.》

Prendo un paio di boxer e un completo maglietta e pantaloncino Vans prima di chiudermi in bagno.

Non è pronta a vedere un ragazzo nudo.

Io però sarei pronto a farmi toccare da lei.

Riacquistato, se così si può dire, una parvenza di normalitá e abbandonato temporaneamente i sogni ad occhi aperti di noi che sfoghiamo i nostri istinti primordiali nel mio letto, la invito a seguirmi in sala da pranzo.

Il cielo azzurro terso non è bello come i suoi occhi.

Vederla cosí a suo agio, come se fosse già parte della famiglia, è una coltellata al cuore che proprio non riesco a sopportare perché non potrò mai essere libero di vivere questo amore che mi perseguita e mi fa ammattire e vedere dove va a finire come chiunque altro.

Non devo affezionarmi a lei.

Non devo abituarmi ad averla intorno.

Non devo sognare che diventi una normalità vederla gironzolare per casa con addosso soltanto una mia camicia bianca che le fa da vestito e di svegliarmi tra le sue braccia.


Non posso torturarmi ancora la mano per non cedere alla tentazione di accarezzare il suo ginocchio da sotto al tavolo.

Non posso rimanere abbagliato dal suo sorriso spontaneo ogni volta che interagisce con gli altri.

Non posso farmi venire un'ulcera a causa dell'immotivata e autodistruttiva gelosia che nutro nei confronti di mio fratello ogni volta che la guarda.
Lo fa senza malizia o secondi fini, anche perchè è felicemente fidanzato, ma il confronto con lui non l'ho mai retto.
Per quanto mi sforzi, non sono mai alla sua altezza.

Non sono abbastanza forte per resistere all'unica tentazione che vorrei concedermi, ma non posso permettermi questo tipo di desiderio malsano.

Il profumo della colazione continentale degna di un rinomato hotel, fa a pugni nel mio stomaco aumentando la mia fastidiosa nausea.

Logan continua a rabboccarmi la tazza del tè verde, con gentile e distratta premura. Purtroppo non immagina che la bevanda in questione mi sta corrodendo lo stomaco come un acido perforante e che ho le palpitazioni.
Male così, prima d'ora, non ero mai stato.

Leighton ha incantato e soggiogato ognuno di loro. La osservano sorridendo come ebeti, con gli occhi attraversati da quella luce, che per me, è svanita da parecchio.

Ho causato loro troppe delusioni e troppi problemi e mi merito tutta la merda che mi è esplosa in faccia; ma loro no.

Non so se sono davvero felici o fingono bene, ma questi tre giorni, sono gli ultimi che passeremo come una vera famiglia.

In silenzio e con un incontrollabile nervosismo, ingurgito il veleno liquido e fumante nella mia tazza, desideroso di soffocare il disagio che covo in questo momento.

Lei piace davvero a tutti. Io sono sicuramente il primo che apprezza la sua presenza e la sua bellezza d'animo, ma non so spiegare perché invece di essere felice mi sento come se mi avessero appena amputato un arto, masticato il cuore, preso ad accettate e sminuzzato nel trita carne.

Per fortuna sono tutti troppo distratti e ammaliati da LEI, per accorgersi della mia inappetenza e del mio umore altalenante.

Le uova strapazzate con il Bacon croccante, unico alimento che mi posso concedere tra le leccornie preparate per il Brunch, prima fumanti, giacciono nel mio piatto  come un soprammobile polveroso dimenticato da tempo.

In questo momento mi sento di troppo, come una statua di bronzo ossidata e ricoperta di cacca di piccione, perfino io.

Dovrei sentirmi grato di avere una bella famiglia e di avere LEI, seppur per una parentesi insignificante della mia vita, ma non sopporto assolutamente la loro finzione e la loro indifferenza.

Come riescono a fare finta che sia tutto a posto?

Forse non fingono!

Non avermi più tra i coglioni non può che essere un sollievo.

In fondo lo capisco.

Non vorrei avermi tra i coglioni nemmeno io.

E Dio solo sa quanto ero determinato ad eliminarmi dalla faccia della terra e di come LEI, abbia rovinato i miei piani.

Il suo bacio formicola ancora sulle mie labbra.
Il suo sapore mi ha stordito i sensi.
Il suo vestito sensuale, mi ha mandato ko e averla avuta per tutta la notte tra le mie braccia, ha alterato il mio buon senso.
La sua presenza mi ha ridato una prospettiva, tuttavia, IO, non posso vivere di speranze e utopie.

La sua fottuta voce è sensuale perfino quando parla di bicarbonato usato come agente lievitante per i pancake.

Non posso resisterle fino alla fine della scuola!

La mia sanità mentale, a patto che ne abbia ancora, si consumerà tutta nell'arco di questa giornata.

L'interrogatorio da CIA di Nohea e Noele, in cui si cerca di svelare ogni informazione su Nerea, prosegue senza ritegno ma io mi isolo completamente da quel chiacchiericcio fastidioso e fatto di domande di circostanza impersonali.

Non voglio scoprire ogni cosa su di lei come una minestra riscaldata.

Amo il mistero e anche se non ho tempo, voglio scoprire tutto di lei, vivendola giorno per giorno.

《Se mangio ancora qualcosa giuro che divento una mongolfiera! Era tutto squisito. Grazie.》

I suoi occhi cercano i miei.

Non so perché lo so, ma è una sensazione così forte che vibra fin dentro alle mie viscere e mi porta ad alzare lo sguardo e a incrociare i suoi meravigliosi occhi celesti.

E i suoi occhi sono la mia perdizione preferita!

《Kai mi ha promesso di portarmi in un posto speciale, ma non vuole sbilanciarsi e io fremo di curiosità. Ma è stato irremovibile nel mantenere vivo il mistero.》

《Davvero ragazzino hai un posto speciale per fare colpo sulle ragazze? Ti ho sempre sottovalutato. Devo ammettere che sei degno del tuo fratellone.》

Cerco di non incappare nella provocazione di Nohea o di non fulminare la faccia da ebete di Logan con uno sguardo assassino e di mantenere un'apparente calma, che in ogni caso è sfumata ore fa, respirando come se fossi in piena crisi di panico e sbuffando via il nervosismo.
Non posso nemmeno fare a meno di alzare gli occhi al cielo con disappunto.
Non fanno che mettermi in imbarazzo in ogni occasione.
Questa è la prima e l'ultima volta che porto una ragazza a casa e che la presento alla mia famiglia.

《Bel tentativo di coinvolgere la mia famiglia, ula'ula, ma con me non attacca. Non saprai niente altrimenti che sorpresa sarebbe?》

Piega il labbro in una smorfia dolcissima da bambina capricciosa e il mio cuore ringhia inferocito.

Fanculo!

Tra poco la bacio davanti a tutti, mi prendo una sberla a cinque dita e collasso felice col sangue che brucia d'amore come lava infernale che appesta tutto.

Perché deve essere così bella da mandare in tilt ogni mio neurone?

Nelle mie vene scorre testosterone e si propaga come un veleno letale che mi accende di desiderio dopo mesi di inappetenza sessuale.

《Procurati un costume.》

Le faccio l'occhiolino sussurrando appena e lei avvampa come un tizzone ardente.

Ho voglia di sbottonarti quella camicia del cazzo, che francamente sta meglio a te che a me, di affondare il viso nel tuo seno, di plasmare la tua pelle col mio tocco e di riempirti di brividi e scosse di piacere mentre ti bacio fino a esaurire tutta l'aria dei nostri polmoni.

Non so come hai fatto, ma nella mia testa, ormai, ci sei sempre ed esclusivamente tu.

《Terra chiama Kai.》

《Eh?》farfuglio rivolgendo uno sguardo curioso a mia sorella.

《Hai finito di mangiare? Perché il piatto mi sembra ancora troppo pieno e vorrei sparecchiare.》

《Non ho più appetito! Ho esagerato con la porzione. Non ti scomodare. Ieri hai fatto un turno lungo e sarai stanca. Siediti sul divano con Logan e Nohea. Qui faccio io.》

Schizzo in piedi come una molla e mi metto a sparecchiare mentre gli altri commensali continuano a ridere apparentemente felici spostandosi sui divani.

Nervoso o forse più geloso della loro spontanea felicità, sciacquo i piatti e le stoviglie in modo compulsivo prima di caricare la lavastoviglie.

《Robocop in azione!》commenta Logan con un pizzico di sarcasmo.

《Più Roombacop in azione!》scoppia a ridere mio fratello.

《Non prendete in giro il mio fratellino!》li canzona Noele. 《Prende sempre pessime decisioni, questo lo ammetto, è chiuso, testardo e anche lunatico, ma è pur sempre un ragazzo d'oro da sposare!》

Con nonchalance appoggia la mano sulla spalla di Nerea che arrossisce violentemente.

Santo cielo, che imbarazzo!

Morte, prendimi tu e imprigionami nei tuoi cancelli oscuri, perché non ce la posso davvero fare.

La sua risata, adesso, è un calcio nelle palle, eppure è uno dei suoni più belli ed eleganti che le sue corde vocali possano mai emettere dopo il mio nome.

《Kai...》

Sembra quasi un sussurro.

Kai...

Kai...

Kai...

Perché detto da lei è così sensuale e armonioso?

《Mi permetti di aiutarti?》

PRONTO! 

CI SEI?

Ho i nervi a fior di pelle, la tachicardia, la testa infestata da LEI.

Smettila di farti seghe mentali!
In quanto tua coscienza, devo ammettere che sono stufa di ascoltare stronzate e di condividere con te il cervello.

Sei come un ingegnere: pensi troppo e in modo complicato.
Apri gli occhi e il cuore, e goditi ogni momento con Nerea, che tra l'altro è proprio accanto a te.
Ma tu sei troppo impegnato a girarti un intero film stile "La corazzata Kotiomkin" per accorgertene.

Sono incazzato senza motivo apparente e ho voglia di stringere il coltello seghettato del pane, così forte, da farlo passare dal palmo della mano fino alle vene in rilievo sul torso, fino a tagliare ogni terminazione nervosa e a cancellare ogni sensazione spiacevole che mi si è incollata addosso come  sudore da calura estiva da quando ho deciso di portarla a casa.

Il bicchiere scivola dalla mia mano tremolante e rischia di schiantarsi attirando ancora di più l'attenzione su di me.

Lo prendo al volo in qualche modo prima che la sua manina si appoggi con semplice e banale confidenza, sul mio fianco, invitandomi a lasciarle spazio così che possa aiutarmi.

Può ogni suo piccolo gesto destabilizzarmi in questo modo inspiegabile? 

Il cuore rintocca come il battaglio in un campanile.

《Quindi, Mr. Allegria, sei davvero quel bravo ragazzo da sposare che sto iniziando ad apprezzare, o sei il solito cattivo ragazzo con la lingua biforcuta che odio e che mi irrita fino allo sfinimento?》 

《Mia sorella ha esagerato con il cocktail Mimosa. Straparla la poverina! La mia stirpe morirà con me. Non sono il tipo che si accasa e mette su famiglia...》

《Io penso che ci sia dell'altro》sussurra al mio orecchio, facendomi trasalire.

Non ho mai nemmeno considerato l'idea di sposarmi, ma devo ammettere che lei la sposerei al volo a Las Vegas.
Ula'ula, francamente, mi confonde il cuore e i sensi, fino all'esasperazione.

È con questa confusione di sentimenti, sensazioni e batticuore che si definisce l'amore?

Mi chiedo se sia questo il suo vero volto: un caos che avvolge ogni pensiero razionale, un vortice di emozioni contrastanti che mi lascia senza respiro.
Non c'è logica, solo desiderio.
Non c'è calma, solo un'inquietudine che mi tiene sveglio la notte, mentre la mia mente torna sempre a lei.

Forse l'amore è proprio questo: perdersi e trovarsi nello stesso istante, dubitare e volere con la stessa intensità. E lei... lei è il mio dubbio e il mio desiderio più grande.

Quindi...
 
IO AMO NEREA LEIGHTON.

Deglutisco nervoso, cercando di rispondere, ma è come se un nodo si stringesse alla mia trachea, avvolto in un fiocco di Natale scintillante, bloccando la mia voce schietta e irriverente.

Fingo di schiarirmi la gola con un colpo di tosse e ribatto per provocarla, da bravo testa di cazzo quale sono.

《Vuoi davvero scoprire chi sono, Cappuccetto Rosso?》sussurro mellifluo spostando una ciocca di capelli rubino, dietro al suo orecchio. 《Forse dovresti considerare di non farti vedere in costume da me. I lupi cattivi, perdono il pelo ma non il vizio e soprattutto non hanno molto autocontrollo. In fondo... sono degli spietati predatori.》

I brividi di imbarazzo la invadono, tingendole le guance di un bel rosso porpora, mentre io gongolo, fiero.

La sua risposta però, mi spiazza.

《Non si può incolpare il lupo di essere cattivo solo perché segue il suo istinto di sopravvivenza. Il problema è da ricercare in colui che racconta la storia e decide che del lupo non ci si può fidare, perché è cattivo.

Ma il lupo non è cattivo. 

È nella sua natura essere un predatore.
E forse, anche se lo nutri, alla fine ti sbranerà lo stesso, ma in fondo la vita è già terribile, oscura e ingannevole, proprio come un lupo cattivo. Tanto vale fidarsi di chi sai già che potrebbe tradirti e farti soffrire, offrendogli la possibilità di condividere con lui un sogno.》

《Quindi ti piace il lupo cattivo? Non sei dalla parte giusta della fiaba ula'ula.》

Ne approfitto per sfotterla un po' con la voce arrochita dallo stupore delle sue parole.

Leighton differisce da tutte le ragazze e questo non fa che aumentare in me il desiderio di esplorare ogni sfumatura del suo essere.

《Trovo che il lupo sia un animale affascinante. Bello, fedele e docile all'occorrenza, esattamente come un cane domestico. Ma ha la fortuna di vivere libero, selvaggio e senza costrizioni.》

《E non lo temi?》le domando curioso. Perché non ha senso: tutti hanno paura del lupo!

《No. Il lupo, con il suo animo ardito e fiero, attacca gli esseri umani solo quando è ferito o malato. Non dimentichiamo che è stata la convivenza con l'uomo a portare alla domesticazione, dando origine al cane che tanto amiamo. Per quanto riguarda gli altri animali, li attacca solo per sopravvivere, per nutrirsi – dato che non è né vegano né vegetariano – o per proteggere il suo branco. La forza del branco è nel lupo, e la forza del lupo è nel branco. Così diceva Rudyard Kipling, se non erro. Quindi, no, non temo il lupo come animale, perché azzanna solo per necessità, non come gli uomini, che mordono per invidia, gelosia, rabbia o solo per il gusto di farlo. Il lupo non ha colpe. Gli esseri umani, invece, sì. E sia lupi che uomini dovrebbero stare attenti a coloro che scelgono di nutrire il proprio lupo cattivo interiore, a scapito della loro umanità.》

Mi lancia un'occhiata che non riesco a interpretare.

Sta ancora parlando per metafore di lupi... o si sta riferendo a me?

《Quindi io nutro il mio lupo cattivo interiore?》

Leighton mi guarda con una smorfia divertita. 

《Tu sei solo fastidioso, Lokelani. Non penso che il tuo lupo sia cattivo, piuttosto è affamato di attenzioni. Ti piace fare il duro, ma sotto la superficie...》

Mi fermo un attimo, colpito dal suo tono. 

《Sotto la superficie cosa?》sorrido più serio e polemico.

Lei scrolla le spalle con nonchalance. 

《Sotto la superficie, forse, sei più simile a un lupo smarrito che a un predatore spietato.》

Queste parole mi colpiscono più di quanto mi aspettassi. La sua capacità di leggermi così a fondo, anche dietro la mia facciata da lupo cattivo stronzo e bipolare, mi lascia senza fiato.

Lupo smarrito: Un termine metaforico che descrive qualcuno con una personalità potente e dominante, ma che si trova in uno stato di confusione o vulnerabilità emotiva.
Questo individuo può sembrare sicuro e autorevole all'esterno, ma dentro di sé lotta con sentimenti di incertezza, solitudine e disorientamento.
Il "lupo smarrito" è un predatore naturale che ha perso la propria direzione e non riesce a trovare il proprio cammino, sia in senso letterale che metaforico. In questo stato, è incapace di riconnettersi con il proprio vero sé o di trovare pace, e il suo comportamento può riflettere una ricerca disperata di sicurezza e chiarezza.

In riferimento a me stesso, il "lupo smarrito" potrebbe indicare la mia lotta interna con il ricordo di Arata, il dolore della perdita, i problemi  che si scontrano con la realtà e che mi portano sempre più a fondo.

So che non si può controllare tutto, ma almeno vorrei avere il controllo sul mio cuore. 

Proprio adesso!

Miaooo...

Il "miaoooo" ruffiano della gattina, che si struscia facendo le fusa contro i suoi polpacci nudi, interrompe il suo discorso a metà, scatenando in me un'incontrollabile gelosia e un senso di territorialità. Ero davvero curioso di sapere dove stava andando a parare ula'ula, ma ora, più di tutto, desidero far scivolare i miei polpastrelli sulla sua pelle, come fa la gattina. Mi guarda con sfida e provocazione, miagolando languida, come se sapesse di aver toccato un nervo scoperto. Se vuole le mie attenzioni, ci è riuscita. Solo nel modo sbagliato.

Lei, è sempre stata al centro della mia attenzione da quando me l'hanno affidata, è vero, e ho anche imparato a volerle bene, ma nulla può contro Leighton. Come il lupo cattivo e rabbioso che sono con la vita e con me stesso, ho la necessità di ringhiare contro quella piccola palla di pelo bianco e contro chiunque si metta sulla mia strada, per imporre il mio predominio sulla creatura dei miei sogni e di sfogare il mio disgusto contro tutto ciò che non è puro come la sua anima e quindi può intaccarla. 

Mi comporto come se Nerea fosse mia da sempre dimenticando la cosa fondamentale: lei non è mia.

Non sarà mai mia neppure desiderandolo con tutto me stesso.

E io sono il più marcio e schifoso che le deve stare a debita distanza.

Miaooo...

《Questo splendore chi è?》chiede curiosa ula'ula, guardando il batuffolo bianco e morbido, dagli occhi celesti come una pietra preziosa, che reclama attenzioni, coccole e più probabilmente cibo.

Miaooo...

Mi fissa alzando la coda in calore, strusciando il sedere prima e poi il musetto dolce sulla mia gamba.
Se fosse una ragazza, so per certo che sarebbe intenta a sbattere le ciglia come Jessica Rabbit, a flirtare con me e a sbattermela in faccia pur di sentire il tocco delle mie mani su di lei, ma è solo una gattina in cerca di attenzioni dal suo padrone adottivo e questo mi fa sorridere e sentire anche un po' stupido.

I gatti sono così ruffiani!

Mi abbasso alla sua altezza e comincio ad accarezzarla accanto alle orecchie.

Lei lo adora!

Rilassata si corica a pancia in su in attesa della sua dose di felicità fatta a carezze.

《Lei è soffice Kitty》tuono ancora infastidito dal suo comportamento geloso "troppo umano" per appartenere a una tenera gattina.

Nerea la prende e la stringe a sé.

La piccola palla di pelo, stretta in quell'abbraccio, che vorrei fosse per me, continua imperterrita a fare le fusa.

Quella bestia demoniaca e calcolatrice, così facendo ha ottenuto il doppio delle coccole!

《Lokelani, mi stupisce che tu abbia chiamato la gattina con il nome della protagonista della ninnananna di Sheldon.》

《Non farti strane idee, ula'ula, Kitty non è mia, ma di un'amica, che mi ha pregato di prendermi cura del fagottino cotonato e anche un po' stronzetto, in sua assenza. Tu piuttosto, conosci The Big Bang Theory?

《Sì è una delle serie tv più divertenti che abbia mai visto, ma torniamo alla gattina. Una tua amica te l'ha affidata?》sembra dosare le parole e i suoi occhi si di ombreggiano di velato fastidio.

Annuisco.

《Come puoi dire che è stronzetta? Io la trovo così docile e affettuosa! Si sentiva trascurata, poco fa, e tu, col tuo cuore duro e di pietra, non la consideravi affatto!》

Noto nel suo tono un leggero rimprovero nei miei confronti.

《Guarda che la vittima, qui, sono io! Faccio davvero di tutto per lei, persino pulire la sua lettiera, e non è mai contenta. Anzi, questa pazza, ogni tanto mi graffia.》

《I gatti non graffiano per divertimento. Tu piuttosto, cosa le hai fatto oltre a non dimostrarle il tuo affetto, visto che a "Mr. mi piacciono i cani", i gatti non vanno proprio giù? Guarda che gli animali sono molto empatici e avvertono se non li vuoi.》

《Le voglio bene, purtroppo per me. E LEI lo sa.》

《Quindi dobbiamo capire perché ti ha graffiato!》

《Non lo so. Come tutte le femmine è stronza e lunatica. Io mi volevo solo farle il bagno perché, se vuole ogni tanto dormire in fondo ai miei piedi, deve almeno essere pulita e profumata.》

《Tutte le femmine?》alza gli occhi al cielo contraddetta, come se avessi appena elencato tutti gli stereotipi maschili nei confronti delle ragazze. 《Davvero volevi farle il bagno?》

Scoppia a ridere di gusto, mentre la guardo accigliato.

《È risaputo che i gatti, detestano l'acqua.》

《Allora abbiamo un problema, perché io, invece, amo con tutto me stesso questo elemento, e Mademoiselle White Chat puzza di scatolette di salmone. Mi fa venire i conati ogni volta che si accoccola sul mio petto, alitandomi in faccia. Me la sono trovata un sacco di volte addosso. Francamente, chi l'ha invitata a dormire con me?》

《Probabilmente, sei comodo.》

 《Se cerca la comodità ha la sua cuccetta imbottita, accanto al letto e, nel mio letto, non dorme nessuna ragazza! La femmina autorizzata a dormire su di me, nel mio letto, non è ancora nata, Leighton, te lo assicuro.》

I suoi occhi si spalancano.

《Proprio a me lo dici?》 mi guarda come se avessi detto un'eresia. 

E in effetti l'ho fatto, visto che lei è l'unica ragazza che è mai entrata nel mio letto e si è accoccolata a me, a parte Kitty.

《Io sono sicura di essermi svegliata accanto a te. Nel tuo letto. Proprio questa mattina.》

 《Solo perché ci siamo addormentati.》 

 《Seh... Comunque... forse dovresti lavarle i denti!》 

 《Si può?》 

 《Non lo so! Ti stavo solo prendendo in giro. Chi è la sprovveduta che ti ha affidato questa gattina?》 

 Alla sua domanda, mi incupisco. 

《Una bambina che abita nel cortile accanto. Thiana è in ospedale e non ha nessun altro che possa prendersi cura di lei mentre fa la chemioterapia, perciò... Questo è anche l'unico motivo per cui Noele mi ha permesso di tenerla.》 

 《Povera piccola!》 

Già la vita è spietata e non guarda in faccia nessuno. Nemmeno una tenera bimba di 6 anni che mi ricorda Lilo di Lilo & Stitch.

Se penso che eravamo vicini e non ci siamo mai nemmeno incrociati, per poi conoscerci in ospedale, sono ancora incazzato!
È troppo piccola per sopportare quello che ho sopportato io.
Spero che un ciclo di chemio risolva i suoi problemi e che guarisca.
Mi faccio volentieri carico anche della sua morte.

《Grazie del tuo aiuto. Dovremmo andare. Ti accompagno a casa e poi andiamo diretti a Banzai Pipeline.》

 Le si illuminano gli occhi, ma blocco la sua felicità sul nascere. 

《Non saprai altro.》

Dopo essersi vestito, Kai mi accompagna a casa per prendere dei cambi. Con la scusa di non voler essere invadente, il mio cavaliere dall'armatura scintillante e nera, e dal destriero bianco, mi attende nel parcheggio.
So bene che non può resistere alla tentazione di contemplare il suo amato Oceano.

Appoggiato al cofano della sua auto bianca, con i capelli scompigliati dalla brezza, fissa l'orizzonte. I suoi occhi si perdono in quell'infinito blu, tra onde azzurre e schiuma bianca.

È bello, come un fiore appena sbocciato.

Per fortuna Noele mi ha prestato un suo vestitino. Non volevo rimettere l'abito da sera, rischiando che qualche vicino curioso mi vedesse e raccontasse tutto ai miei genitori.

Frugo nel cassetto della biancheria per prendere dei completi intimi e un pigiama, poi butto nella borsa dei vestiti a caso. Se mi fermassi a pensare a come fare colpo sul ragazzo che mi piace, resterei paralizzata davanti all'armadio per l'eternità.

Sono troppo indecisa e insicura.

Col senno di poi, mi rendo conto che forse non è stata una grande idea passare un'altra notte da lui.

Mentre chiudo il borsone, il cellulare, in carica sul piano della cucina, inizia a vibrare incessantemente. La chat delle mie amiche è piena di messaggi.

Amberly: 《Hai fatto colpo ieri, regina di cuori.》

Keira: 《Quindi, com'è andata? Raccontaci tutto nei minimi dettagli, proprio come avevo fatto io quando Blake mi ha baciata alla festa di Halloween e siamo ufficialmente diventati una coppia.》

Cassia: 《Dopo che sei sparita, ho temuto il peggio. Spero che Lokelani si sia comportato da gentiluomo, o giuro che lo castro!》

Io: 《Ragazze, calma! Buongiorno anche a voi, prima di tutto. Giuro che non so di cosa state parlando.》

Keira: 《È stato così tremendo? Lokelani ha la fama di bad boy spezza cuori.》

Io: 《In realtà, nonostante sembri un ragazzo odioso, scorbutico e insopportabile, è stato molto dolce.》

Cassia: 《Amica mia, hai perso la testa per un caso disperato.》

Sei insopportabile, odio il tuo carattere, le tue labbra perfette, il modo in cui dici il mio nome, il modo subdolo e provocante che hai di infastidirmi...

Quelle parole continuano a martellarmi in testa come una cantilena, monopolizzando i miei pensieri.

Io: 《Perso la testa? IO? Per Lokelani? Ma quando mai! Ieri sera mi sono ubriacata con il punch, poi sono svenuta tra le sue braccia dopo avergli vomitato sulla camicia. Per non lasciarmi sola a casa, visto che i miei non c'erano, mi ha portata da lui. Fine della storia.》

E delle mie bugie.

Amberly: 《A casa sua? Allora il tuo bacio l'ha mandato al tappeto.》

Le mani iniziano a tremarmi, il respiro si fa corto, e il telefono rischia di cadere.

Io: 《Bacio? Quale bacio?》

A quanto pare, da ubriaca, ho baciato Mr. Allegria.

Santo cielo!

È per questo che il suo sapore è ancora impresso nella mia bocca come gocce di ambrosia e miele?

Non può essere.

Lokelani mi ha assicurato che non è successo niente tra noi. O ha omesso la verità per essere gentile, o il mio bacio gli ha fatto ribrezzo. Considerando che sono imbranata e inesperta, e lui... è lui, probabilmente sono stata orribile e non so baciare.

La chat continua per un po', mentre il panico mi attanaglia il petto con una morsa glaciale. Grazie alle mie amiche ora so la verità, ma non posso fare a meno di chiedermi perché Kai non mi abbia detto nulla riguardo a quanto accaduto la sera precedente.

Secondo Amberly, Kai ha evitato di menzionare il bacio per non mettermi in imbarazzo. Io non ricordo nulla, ma devo sapere di più.

Come ho potuto essere così stupida da baciare la mia nemesi?

Io... non...
Io... non...
Io... non...
Io... non...

Le sue parole aleggiano nella mia mente come un ricordo sbiadito di una serata che speravo fosse indimenticabile, ma che si è persa in una nebbia di dubbi e domande. Solo lui potrebbe darmi le risposte che cerco, ma temo che non arriveranno mai.

Sconsolata, infilo il bikini rosso, abbinato a un leggero vestito a pareo che si muove leggero al minimo soffio di vento. Ai piedi metto un paio di sandali bassi, semplici ma eleganti, e scendo di corsa le scale con il mio borsone, sentendo il battito accelerato del cuore che si intreccia con l'ansia del momento.

Kai è ancora lì, appoggiato alla macchina, il viso parzialmente nascosto dalla luce calda del sole. La sua espressione sembra rilassata, ma io riconosco quel tormento sottile nei suoi occhi, una malinconia che non lo abbandona mai, e che lo rende ancora più irresistibile. Quando mi vede, il suo sorriso si allarga spontaneamente, dissipando per un attimo la tensione nell'aria e rivelando un bagliore di autentica felicità. Mi avvicino, sentendomi improvvisamente vulnerabile, mentre il vento solleva leggermente il mio vestito, scoprendo le gambe nude. Kai, senza dire una parola, con un gesto familiare e dolce, carica il mio borsone nel bagagliaio e mi apre la portiera con una galanteria inattesa, invitandomi a salire.

La vera bellezza d'animo si manifesta nei piccoli gesti, e nonostante Kai cerchi sempre di apparire come uno stronzo inavvicinabile, non riesco a ignorare la dolcezza che si nasconde dietro la sua corazza di dolore, dura e impenetrabile.

《Sei pronta? Sto per condividere con te ciò che reputo in assoluto la più speciale》 mi chiede con un tono sereno, ma percepisco una lieve esitazione nella sua voce, come se avesse paura della mia risposta.

Per rassicurarlo, annuisco con un sorriso ampio, cercando di nascondere il groviglio di emozioni che mi porto dentro. Salgo in macchina e lui mi segue, mettendo subito in moto.

Il viaggio dura circa un'ora, con il paesaggio mozzafiato che scorre rapido fuori dal finestrino. Le nostre conversazioni sono sporadiche, interrotte da lunghi silenzi che sembrano carichi di significato, e dalla musica di Harry Styles che riempie l'abitacolo. Kai mantiene lo sguardo fisso sulla strada, concentrato, mentre io mi perdo nei miei pensieri. Vorrei tanto avere una conversazione sana e costruttiva, dirgli quello che sento, ma la paura mi blocca. Finisco così per canticchiare sottovoce, cercando rifugio nella musica.

Dopo aver parcheggiato in una sorta di ostello in riva al mare, scendiamo dalla macchina e il rumore delle onde si mescola al canto dei gabbiani. Kai mi guida verso uno sgabbiotto chiuso con un lucchetto, pieno di tavole da surf, salvagenti, bombole e altri attrezzi per il mare. Con la disinvoltura di chi lo fa da sempre, apre il lucchetto, estrae una tavola da surf e, come se fosse la cosa più naturale al mondo, accoglie la mia mano nella sua, le dita calde che si intrecciano con le mie, invitandomi a seguirlo.

Improvvisamente, sento la mia mano cominciare a sudare tremendamente, il cuore accelerare, mentre tutto dentro di me si scontra tra nervosismo e attrazione. La sensazione del suo tocco mi manda in confusione.

《Sei nervosa perché hai capito cosa voglio fare o sono io a renderti nervosa, ula'ula?》mi chiede con quel tono divertito e leggermente provocatorio che mi fa arrossire.

《Scordati che io salga su quella cosa galleggiante! Non accadrà mai.》

Eppure, eccomi qui, in mezzo all'oceano, con le onde che accarezzano dolcemente i miei fianchi. La sua mano è ancora nella mia, forte e rassicurante, mentre le mie gambe si muovono da sole, come se avessero dimenticato la paura che mi attanaglia. Il terrore si mescola alla voglia di scappare via, ma qualcosa mi tiene inchiodata lì, forse la fiducia che cerco disperatamente di trovare in lui.

《Fidati di me, solo per una volta. Non chiedo altro. E se non ti piacerà, se ti sentirai ancora spaventata o in pericolo, non ti obbligherò mai più a fare surf. Tuttavia, ula'ula, adesso sei hawaiana...》 dice con un sorriso malizioso, mentre il vento gioca tra i suoi capelli.

Solo io penso che sia troppo bello per essere vero?

《Ho paura》 ammetto, la voce tremante, le gambe molli e il cuore che scalpita in gola.

Kai si avvicina, il suo sguardo fisso nei miei occhi, mentre il suo sorriso si fa più morbido e intimo.

《Lo so.》

Le sue dita lasciano la mia mano per scostare i miei capelli.
Il suo tocco mi destabilizza molto di più della paura.

《Sei ancora più bella quando sei spaventata》 sussurra.

Il suo tono caldo, la voce erotica e sexy, e il suo sorrisetto invadente mi fanno arrossire violentemente e mi irritano allo stesso tempo, causando un'esplosione incontrollata nel petto. So con certezza che il mio cuore reagisce sempre in questo modo quando sono al suo cospetto.

E batte.
Batte.
Sempre più forte.

So cosa intendi, visto che tu fai tremare il mio....

Il suo respiro si mescola al suono delle onde e a questa melodia di parole e battiti sconnessi, e la sua vicinanza mi fa sentire vulnerabile, ma allo stesso tempo... estremamente viva. Il mare sembra all'improvviso meno minaccioso, quasi complice di questo magico e intenso momento. Le sue parole mi avvolgono e, contro ogni mia volontà, inizio a rilassarmi.

Kai mi solleva la mano, posizionandola sulla tavola da surf, il tocco delicato e deciso.

《Ora lasciati andare... e ascolta solo le onde. Ti guiderò io. Quando ti dico di alzarti, tu fallo e soprattutto divertiti.》

Con un respiro profondo, chiudo gli occhi per un istante, cercando di allontanare la paura. Le onde sembrano cantare, mentre il sole si riflette sull'acqua cristallina. E non so né come né perché, ma ci troviamo a fluttuare sulle onde. Insieme. Stretti sulla stessa tavola.

《Benvenuta in paradiso, Leighton.》

《È stupendo e terrificante.》

《Se ti agiti, cadiamo. Rilassati.》

《Ho paura.》

《Ti tengo io. Non ti succederà niente, a parte forse un bagno. Lo prometto.》

Il mio stupido cuore inciampa sui suoi stessi battiti frenetici. Quella manciata di rintocchi sconnessi diventano una scarica di mitragliatrice che mi sconcerta e mi scuote dalle radici dei capelli fino alle punte delle dita dei piedi, impastando il mio povero stomaco come se fosse una biga. Le sue mani mi cingono i fianchi per sorreggermi mentre fluttuiamo in bilico sulla tavola.

Lo amo.

Questo mi è chiaro, ma ho paura di esternare i miei sentimenti perché sono un'imbranata senza esperienza.

Eppure, in questo preciso istante di perfezione, mi sembra proprio che tra di noi non ci siano barriere. Siamo due corpi avvinghiati e fusi nella stessa anima.

Non pensavo che potesse piacermi il surf. O forse mi piace perché sono con lui.

La testa vortica confusa, mentre la sensazione di libertà e di connessione cresce in me.

《Confessa che ti stai divertendo.》

《Mi sto divertendo. Devo ammettere che mi piaci.》

Aspetta cosa?

《Come?》mi guarda intensamente.

《Mi piace. Mi piace. Il surf.》

《Non avevo dubbi, ula'ula.》

《La prossima volta, sarai tu a fare ciò che piace a me.》

《La prossima volta?》alza il sopracciglio incuriosito.

《Già. Per un surfista come te, non sarà complicato andare sui pattini a rotelle, no?》

《In verità ci tengo al mio osso sacro!》

《Scemo!》Lo schiaffeggio piano sulla spalla.

La sua risata divertita e spontanea mi fa perdere l'equilibrio, e così precipitiamo in acqua. Lui mi stringe a sé con fare premuroso, come per proteggermi da ogni male terreno e ultraterreno. Poi mi fa sedere sulla sua tavola e, mentre mi guarda, tutto il resto svanisce nel nulla.

Ora siamo occhi negli occhi.
Il mio cuore galoppa irrequieto come in un autodromo.

《Perché non può essere sempre così tra noi? Stiamo passando una splendida giornata in amicizia senza litigare. Non pensi?》

《Ula'ula, per quanto questa giornata sia speciale, noi non possiamo essere amici.》

《Questo lo pensi solo tu. Potremmo almeno provarci.》

《Senza offesa, ma non voglio provare a essere tuo amico.》

《Perché?》

《Lo sai...》

《In verità no. Con te e di te non so mai niente. Sono così antipatica?》

Scuote la testa, contrariato.

《Vorrei che lo fossi. Sarebbe molto più facile affrontare questo discorso. Il fatto è che sei una persona intrigante e tutta da scoprire. Ma scovare ogni riflesso della tua personalità non mi basterebbe comunque, perché c'è troppa tensione sessuale tra di noi. E il sesso complica sempre le cose. Soprattutto le amicizie. Quindi, no. Non possiamo essere amici.》

《Forse non è solo attrazione sessuale, la nostra. Ci hai mai pensato?》

《A cosa ti riferisci?》domanda vago.

《A ieri sera. A questo nello specifico》 rispondo, affogando nelle sue iridi meravigliate e azzerando lo spazio tra di noi, trasformando con un bacio il nostro respiro in un unico respiro affannato.

La guardo non capendo dove vuole arrivare. Ha detto che non ricorda niente di ieri sera ed è comprensibile visto che era ubriaca marcia.
Non il lento.
Non il bacio.
Noi il suo ti amo.
Non...

E mi bacia.
Di nuovo.

A tradimento.

Il mio cuore non può sopportare tanta dolcezza e nemmeno i suoi baci rubati perché io ricordo ogni singolo istante, ogni dettaglio e ogni emozione che mi è esplosa dentro.

Questa ragazza mi farà morire prima del tempo!

Il cuore reagisce sempre nel peggiore dei modi e adesso sembra in grado di torturarmi il respiro.

《Al fatto che per me sei un enigma che si è aggrovigliato nei miei pensieri più torbidi e sconci, come un labirinto senza uscita. Al fatto che non ricordo del nostro bacio di ieri. O almeno non razionalmente... Eppure inconsciamente so che il tuo sapore è diventato per sempre il mio e non voglio più ricacciare quello che sento. Qualsiasi cosa sia.》

Alle sue parole, mi getto sulle sue labbra innocenti e approfondisco il bacio divorando la sua lingua.

Mi sento come se fossi vissuto in astinenza dalla vita fino a questo preciso istante.

Noi due siamo sbagliati insieme eppure, non mi sembra così sbagliato baciarla.
E nemmeno desiderarla.

Fermami o perderò me stesso per sempre.

Leighton mi fa provare sensazioni così forti e pungenti, grezze e irruenti, bramose di quel desiderio di esistere, che mi rendo conto che la mia stessa esistenza, senza di lei, è sempre stata insignificante.

I suoi sospiri sulla mia bocca, sono aneliti di stelle.
E so solo che vorrei di più.
Ma non posso.

Non posso. 
Non posso.
Non posso.

Mi allontano dalle sue labbra come se mi fossi ustionato con un acido al nettare divino.

《Nerea... Non possiamo...》

Le sue dita percorrono le labbra turgide e gonfie del mio bacio, e a me si spezza il cuore ancora di più.

《Lo so quello che vuoi dire. Siamo diversi, incompatibili e sbagliati insieme. Forse ci odiamo più di quanto non vogliamo ammettere. Forse ci respingiamo perché è più facile così. Forse stiamo sbagliando tutto. Ma non mi importava ieri e non mi importa neppure adesso.》

Domani ti pentirai di ogni bacio.

Di ogni parola confessata a fior di labbra al tramonto.

Di ogni pensiero che hai concepito come un sogno.

Di me.

Mentre io domani ti vorrò accanto a me esattamente come oggi.

《Non posso concederti niente di me se non questo attimo fuggente, ula'ula e tu meriti di più.》

《Io sono il cielo e tu il mare. Ci congiungiamo perfettamente all'orizzonte.
E se è solo l'orizzonte che possiamo avere, qui e ora, coloriamo il cielo e il mare con i nostri colori.》

Quindi mi concedo di essere felice. Un misero istante che vale tutta la vita.

Qualche ora più tardi...

La pioggia batte insistente sui vetri della mia camera, con un ritmo cadenzato, mentre il sibilo del vento tra le fronde e il borbottio inquieto dell'oceano si fondono con il rumore invadente e incontrollabile del mio cuore, mentre la abbraccio. Questo concerto di percussioni, mescolato al suo respiro calmo che mi solletica il collo, sembra creare la sinfonia perfetta.

Lei è bella, come il giorno in cui l'ho incontrata.

Ci ho provato, con tutto me stesso, a resistere a quegli occhi magnetici, di un azzurro oceanico, in cui mi sono tuffato a capofitto, buttandomi da una scogliera, smarrito e ritrovato molteplici volte.

A quelle labbra rubino, soffici e vellutate, che mi hanno avvelenato con un semplice bacio.

A quei capelli ramati che volteggiano nel vento, come petali di rose.

Ma la verità è che solo Nerea Leighton ha il potere magico di farmi mancare il respiro, di trasformare i pensieri in emozioni, di toccare il mio cuore e accarezzare la mia anima, di abbattere la mia malinconia e la mia mestizia, di farmi arrabbiare al punto di odiarla e, un attimo dopo, di farmi ridere di gusto, in un'armonia di sentimenti travolgenti e inspiegabili che mi logorano dall'interno e abbattono ogni mia difesa.

Più cerco di allontanarmi da lei, più desidero averla accanto.

È assolutamente impossibile per me guardarla senza un fastidioso batticuore a martellarmi nel petto, senza il famoso volo di farfalle nello stomaco, senza sentire i suoi occhi sfiorarmi fin dentro l'anima, senza la sensazione di febbricitante ardore.

Sono un patetico coglione che sogna a occhi aperti di averne sempre di più.
E mi innamoro di ogni riflesso di lei, proprio come quando l'ho vista piangere, e ho pensato: "Se le sue lacrime fossero attraversate da un raggio di sole, darebbero vita all'arcobaleno più bello che io abbia mai visto."

I suoi occhi sono un abbaglio: riflettono le mie ansie, prosciugano le mie paure e mi fanno vedere oltre, verso qualcosa che ancora non c'è, ma che potrebbe essere un luminoso noi.

Eppure, queste sensazioni forti, questi fremiti sottopelle che solo lei mi provoca, non possono avere futuro.

Non posso oltrepassare il limite, lasciarmi andare, aprendo il mio cuore a un momento di eterno amore destinato a finire.

Non posso illuderla.

Non posso darle una relazione tradizionale.

Non posso prometterle la Luna senza farla precipitare con me nel Buco Nero che si sta risucchiando la mia vita.

Posso solo amarla in silenzio e in disparte, trasformandola nel mio ultimo e unico pensiero felice.

《A cosa pensi?》

《A tutto e a niente.》

《Mi escludi sempre dalle tue riflessioni, Lokelani.》

Le sue labbra, inaspettate e morbide, sulle mie, secche e screpolate, mi provocano brividi veloci, che mi attraversano la pelle, rincorrendosi come bambini in spiaggia.

《Odio, essere esclusa.》

Mi guarda accigliata.

Escluderti, mi è praticamente impossibile, quando sei, costantemente salda, nella mia testa.

Sei l'unica che mi tiene in piedi, quando tutto il mio mondo crolla, l'unica che non vorrei mandare via.

Semplicemente, l'unica donna, per me.

In fondo, avrei dovuto capirlo da subito, quando ho incrociato i tuoi occhi e mi ci sono specchiato, come in un pozzo di sincera verità, in cui ho ritrovato la mia anima persa e martoriata, che tu, sei l'immensità e quella parte di me, di cui avrò sempre bisogno.

Ma non posso rischiare di farti innamorare di me, di farti perdere la ragione, come ho fatto io, di...

《Metti a tacere, i tuoi pensieri segreti e baciami.》

Come un tossico in astinenza, mi fiondo su quei boccioli socchiusi, mi inebrio del suo sapore, intrufolando, dolcemente, la mia lingua e accarezzando, in una sorta di danza, la sua. I miei occhi si fondono coi suoi, le nostre mani si intrecciano, i nostri respiri, diventano un unico sussurro.

Questo contatto, è più intimo e appagante del sesso.

Vorrei dirle che la amo, che mi sono innamorato, lentamente e poi, dal suo bacio, tutto in una volta, come se mi avesse travolto un treno merci, ma poi, sarebbe impossibile allontanarla.

Già ora, non voglio, rinunciare a Nerea.

Forse, è irrimediabilmente troppo tardi. Le spezzerò il cuore, nel tentativo di proteggerla, perché, la morte della persona amata, lascia un dolore, che nessuno, in nessun modo, riesce a curare. Preferisco, che mi odi e mi dimentichi per sempre, piuttosto che vederla assistere, al mio capezzale, al mio trapasso. Non voglio che l'ultima immagine, siano i suoi occhi pieni di compassione, che piangono per me. So che dovrei avere più fiducia nella medicina, nella scienza e provare a combattere per la mia guarigione, ma, francamente, sono esausto.

Non ho già combattuto e sofferto troppo?
Non merito il silenzio e il riposo eterno?

Priva di respiro e tremolante, si stacca dalle mie labbra, lasciandomi un fastidioso senso di vuoto.

Delicatamente, sfiora il labbro inferiore e il mio cuore si blocca nello stomaco.

《Le baci tutte così, le ragazze?》

《No》rispondo, in un roco sussurro. 《No.》

Arrossisce delicatamente, mentre il mio pollice, vaga sulla sua bocca seguendo i contorni delle sue labbra.
Di rimando, anche lei si sfiora le labbra, facendomi trasalire.

《Non ci sono altre ragazze da baciare o che voglia baciare. Nessuna che desidero ardentemente, come te.》

Sobbalza, arrossendo, e io mi sento un perfetto idiota. Invece di allontanarla, la sto conducendo sempre di più tra le mie braccia.

《Meglio così》sussurra soddisfatta.

La abbraccio ancora più forte.

Lei è la mia ancora di salvezza, ma io per lei, sono uno scorpione, che le pungerà il cuore e la avvelenerà con la sua merda.

Anche se so,  che la distruggerò, non vorrei essere da nessuna altra parte, se non con lei.

Ci ritroviamo coricati, sul mio letto, occhi negli occhi, respiro il suo effluvio, mentre le sue manine fredde, percorrono la mia schiena, provocandomi scosse elettriche nella colonna vertebrale e le sue labbra, esplorano il mio collo.

Ogni buon proposito, di resisterle, ovviamente, va a farsi benedire.

《Nerea... ci sono mia sorella e Logan... di là...》sussurro poco convinto.

La mia maglietta, finisce sul laminato.

Le sue mani, percorrono i miei muscoli tesi, fino alla tartaruga.

Sussulto al suo tocco.

Il piacere che provo, è superiore al dolore, delle costole incrinate.

Osserva, con curiosità, la mia pelle martoriata e la accarezza con dolcezza.

《Hai preso una bella botta, prima. Fammi controllare, per favore. Ti faccio male? Hai un livido esteso qui.》

Il fianco pulsa a contatto con la sua pelle.
Può il dolore trasformarsi in piacere assoluto?

《No. Non è niente, ula'ula. Ci sono abituato. Ho sbagliato il salto e sono caduto sulla tavola! Hai assistito al mio errore tu stessa.》

E ripenso ai miei errori tecnici, al fatto che lei è la migliore distrazione che potessi mai desiderare e al fatto che le sue parole e i suoi baci hanno cancellato per sempre ogni parte razionale di me. Quando c'è lei, perfino il surf sembra insipido. La mia felicità scaturisce dai suoi scrigni celesti.

E sono precipitato ancora, attratto dal fondale marino e dalle mie stesse paure. Schiacciato dai miei fallimenti, dai dubbi e dalla consapevolezza di non essere mai abbastanza. Le Olimpiadi non saranno che l'ennesimo sogno destinato a dissolversi. Ormai i lividi e i fallimenti sono parte di me. Come lo sei tu.

Inoltre, quel maledetto salto all'indietro proprio non riesco a farlo.

《Non pensavo che il surf fosse uno sport pericoloso.》

《Il surf è pura vitalità, un insieme di sensazioni che mi fanno sentire come se avessi i superpoteri e potessi volare. Il surf è l'emozione più forte che avessi mai provato, quella che mi faceva scoppiare il cuore nel petto. O almeno lo era, fino a qualche tempo fa.》

Ora il surf mi provoca sensazioni discordanti che vanno dall'amore all'odio.

《Capisco perfettamente, per me è il pattinaggio. E cos'è cambiato, se posso?》

È morto Arata e poi sei arrivata tu. La mia quotidiana guerra contro la razionalità. Mi hai stregato e il mio cuore non ha mai battuto così forte.

《Un sacco di cose, in effetti.》

Le sue mani esitanti continuano a esplorare la mia epidermide, donandomi brividi e solletico.

《Ma ti droghi?》mi domanda di soppiatto, fissando le mie braccia livide e forate come l'Emmental.

《Cosa?》quasi sobbalzo. 《No. Certo che no.》

《E questi segni di puntura?》

《Prelievi del sangue. Sono un'atleta.》

Racconto solo mezza verità. Quella dei prelievi di sangue che mi obbliga a fare il coach. Non le dirò mai che sono malato e ho fatto la chemio.

《Non sono esperta, ma non è normale il livido che ti hanno fatto. Che macellai.》

Se fossi in salute, non avrei lividi così marcati. È colpa della leucemia.

《Quindi ci proviamo? Prima non mi hai risposto.》

《A fare cosa?》

《A vedere come va tra noi.》

《Non è una buona idea.》

《Ho paura anch'io. Ma almeno sono sincera e ammetto che ci voglio provare.》

《Non posso.》

Esasperata sospira.

《Non puoi. Penso che mi dovresti almeno delle spiegazioni, ma ogni volta, con te, è come cavare un ragno dal buco. Sei ermetico e riservato eppure, nonostante dovrei lasciarti perdere come suggerisci, io puntualmente ti voglio.》

《Leighton, la mia vita è piuttosto complicata in questo momento.》

《Se mi permettessi di starti vicino, qualsiasi problema che ti porti appresso sarebbe un fardello più sopportabile.》

《Hai preso un abbaglio, ula'ula, e se ti permettessi di avvicinarti a me, sarei lo stronzo che credono tutti. Quello che manipola le ragazze, le seduce, le scopa e le abbandona, per poi passare alla prossima "vittima." Credimi sulla parola se ti dico che non posso e che sei piombata nella mia vita con un pessimo tempismo.》

《Non significa che ti sono indifferente, quindi...》

《Leighton... Ti fai solo del male. Io non sono in grado di amare nemmeno me stesso.》

《Allora lo farò io per entrambi. Non ti chiedo niente in cambio, che non voglia anche tu.》

《Non dovresti nemmeno farti vedere col sottoscritto.》

《E allora non lo farò. Ci vedremo di nascosto, se è quello che vuoi. Continueremo a litigare a scuola e poi a fare pace abbracciati nel tuo letto. Però, tu, non smettere di cercarmi. Qualsiasi cosa sia questo legame tra di noi, io ho bisogno di approfondirlo.》

《Io...》

《Tu sei l'unico che mi fa sentire finalmente parte della mia stessa vita e mi dà un senso di appartenenza e di vertigine. Con te al mio fianco, riesco a essere davvero me stessa e non ho paura di sbagliare o di essere giudicata.》

《Leighton, ti sei creata una visione utopistica di me. Non sono il ragazzo che pensi.》

《Almeno possiamo concederci questi attimi in cui stiamo abbracciati a parlare e a baciarci?》

《Ti accontenti delle briciole, ula'ula, quando potresti avere il cuore del fornaio e l'intera panetteria.》

《Ma a me interessa un surfista e non un panettiere, pertanto mi accontento di quello che mi dai tu.》

《Io non posso darti niente, pertanto sbagli a puntare su di me.》

《Io ho chiaro che ti voglio.》

《Dovresti stare attenta a quello che desideri, Leighton.》

《Hai paura. Te lo concedo e ti voglio dare del tempo per riflettere sui tuoi sentimenti.》

《Non ho paura di quasi niente. Di sicuro non dei miei stupidi sentimenti.》

《Davvero? Quindi, se ti chiedo qual è la tua paura più grande, Lokelani, cosa mi rispondi?》mi fissa piena di aspettative, accarezzando il mio petto con la mano.

《Questa è facile: la vita. Mi terrorizza,》rispondo convinto.

《La vita? Davvero? Non io?》

《Sì. La vita.》

《Sei strano forte.》

Scoppia a ridere come se avessi sparato la stronzata più grande dell'Universo. Eppure, per uno destinato a morire, la vita non è così scontata e a tratti terrorizza.

《Gli esseri umani sono terrorizzati dalla morte, mentre tu hai paura della vita? Sei assolutamente controcorrente. Forse è per questo che mi piaci. Perché?》

《La morte è serena e facile, anche quando è dolorosa e straziante, ma soprattutto ti rende libero. La vita, invece, è complicata, cupa, a tratti inquietante, come una schiavitù. Nasci. Studi. Lavori. Invecchi. Ti ammali e muori. È un circolo vizioso che ti risucchia di quelle emozioni ed esperienze che si hanno solo quando hai la libertà di scegliere di vivere controcorrente. Ma visto che, in una società capitalista, non si vive di mere illusioni, i momenti belli sono limitati e rari. Io ho paura di non sapermi godere quei piccoli momenti o di non averne affatto.》

《E io che mi aspettavo una stupida fobia come la mia dei ragni. Comunque ti precludi la felicità.》

《Non penso sia così.》

《Davvero? Ti ho offerto il mio cuore e tu l'hai rifiutato. Almeno sii onesto e ammetti che non ti piaccio. Posso affrontare un rifiuto.》

《Non posso, perché sei bellissima, ma se vuoi che menta, allora lo farò.》

《Il mondo è pieno di ragazze bellissime.》

《È vero. Ma nessuna sei tu e nessuna mi fa provare quello che mi fai provare tu.》

Avrei voluto gridarlo nella mia testa, ma le parole sono uscite senza il mio controllo.

Le sue labbra sorridono sulle mie in un bacio di trionfale felicità.

Ma la sua felicità è destinata a durare poco.

Come quella che scalda il mio cuore atrofizzato.

《Nerea... Io... sono... mal...》

《Kai, Nerea, è pronta la cena》mia sorella urla da dietro la porta.

...Ato.

《Che bello! Ho una fame!》mi trascina allegra.

Beata te!

《Dicevi? Tu sei mal...》

《Io sono maledetto. Ogni persona che mi sta vicino finisce male. O morta o ferita. Non possiamo stare insieme.》

《Sei paranoico. Oggi siamo stati insieme tutto il giorno e io sto benissimo.》

La mia mente vola. Ancora, e pensa inevitabilmente sempre e solo a lei.
Che diavolo mi ha fatto questa ragazza?
Devo essere freddo e razionale.

Ferirla non è ciò che desidero, ma la nostra storia sembra destinata a seguire un epilogo inevitabile.

Infilo la maglia, cercando di coprire i lividi e i segni delle flebo.

《Spero che il salmone ti piaccia! Mio fratello, durante gli allenamenti e le gare, non mangia altro.》

《Lo adoro!》sorridente, porta il salmone Lomi alla bocca.

A me, basta un boccone soltanto per avere una fastidiosa nausea.

Come posso dire a mia sorella e a Logan che mi è tornata la leucemia?

Probabilmente è colpa mia, perché ho smesso di prendere i farmaci. Non solo per via degli effetti collaterali che mi devastavano, ma soprattutto perché volevo punirmi per la morte di Arata. Ho preso una serie di decisioni sbagliate, guidate dalla mia disperazione. Ora, ho ricominciato la chemioterapia, in attesa di risposte su una possibile cura alternativa con le cellule staminali, ma non ho illusioni.

Sono preparato e sto per raggiungerti, mamma.

Completamente estraniato dal resto dei commensali, non colgo nemmeno l'argomento del loro chiacchiericcio.

La mia cena scivola, un finto boccone dopo l'altro, nel tovagliolo di carta. La testa vortica fastidiosamente, proprio come oggi, sulla tavola. Durante il rail, per girare sulla tavola, mi sono sentito come svenire, pertanto sono atterrato, per puro culo, sbilanciato, commettendo delle imperfezioni tecniche. Poi ho provato a fare la capriola e, come mio solito, ho fallito miseramente e mi sono pure fatto male.

《Mio fratello è bravissimo con la chitarra.》

《Davvero?》

《Magari se glielo chiedi tu, ti suonerà un pezzo.》

《Ti va, Kai?》

Mi va di fare cosa?

Francamente non ha importanza.

Sento i tuoi occhi bruciarmi la pelle e il tuo sorriso illuminarsi come una stella.
Potrei rinunciare a tutto pur di essere guardato così, ancora una volta da te.

Se non mi ami tu,
non sarò mai amato.

Se non mi ami tu,
non vorrò mai essere amato.

Se non sei tu,
non sarà nessuna.

~Kai Lokelani~

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