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Venerdì - Parte 1

E la notte
si riempirà
di musica,
e le preoccupazioni,
che infestano
i giorni,
leveranno
le tende,
come gli Arabi,
e scivoleranno via
in silenzio.

(Henry Wadsworth Longfellow)

Il sole nascente, fa traboccare di luce del giorno, l'orizzonte aperto. La mia mente vola, oltre i confini dell'immaginazione e di quell'orizzonte stupendo. È la prima volta, che ho progetti per il venerdì, che non prevedono pigiama, pantofole, cibo spazzatura, scorta di fazzoletti e un film strappalacrime, davanti alla tv, in completa solitudine. Tante aspettative, per questa prima festa. Tanti pensieri, forse inutili e futili, ma la mia paura paralizzante, di fare l'ennesima figuraccia ed essere esclusa ancora, vince su ogni pensiero razionale.

Ballare?

Non l'ho mai fatto! E se fossi negata?

Bere alcolici, fumare e fare uso di droghe?

Non penso facciano per me e i miei genitori me l'hanno categoricamente proibito!
Non che faccia la differenza, comunque. Se volessi provarle, consapevolmente, non mi lascerei sicuramente condizionare dalle idee dei miei genitori, tuttavia, non ho la necessità di annebbiare la mia mente per scacciare i demoni adolescenziali, che mi rendono fragile, vulnerabile e piena di dubbi.

Eppure, per i miei coetanei, hanno quel fascino illegale, che li attira e che li fanno sentire, dei giovani adulti e ribelli. Ma siamo davvero la generazione bruciata, attratta dalla trasgressione e della sregolatezza, come affermano le vecchie generazioni, o il nostro, è solo un modo per isolarci, per nascondere le nostre insicurezze, spacciandoci per dei fighi esibizionisti, pronti a calarsi qualsiasi sostanza e a provare qualsiasi emozione forte?
Francamente non lo so.
È un'età strana e ingannevole, la nostra.
Ardua, per noi e per chi ci sta vicini. La ricerca di noi stessi, ci porta a creare un muro invalicabile, indirizzato ai nostri genitori e agli adulti, che accusiamo di non capirci. Ma come possono comprenderci, se nemmeno noi lo facciamo e se non gliene diamo modo? Ci chiudiamo a riccio, nella nostra stanza, dicendo sempre no, come se il rifiuto a ogni cosa, fosse un principio.
Quelle sacre quattro mura, rappresentano il nostro rifugio sicuro, dove con le cuffie nelle orecchie, vagano i pensieri, scendono le lacrime e si insinuano i dubbi. Giovinezza, fa rima con chiarezza, ma non sempre, io, ho le idee chiare. Anzi...

Sarebbe tutto più facile, se avessi già sperimentato tutte le prime volte, perché, ciò che hai già vissuto, diventa un'abitudine e non ti spaventa più.

A volte, mi sento attratta dall'idea di essere come gli altri, perché sembra più allettante e facile seguire la massa, vivere alla giornata circondata da divertimento sfrenato e trasgressioni, senza pensieri opprimenti e preoccupazioni future. Può sembrare che la vita sia più semplice e appagante, per coloro che si lasciano trasportare dagli impulsi del momento, ma forse non lo è.

In ogni caso, la mia autenticità, la mia consapevolezza e la mia crescita personale sono tesori che non vorrei mai scambiare. Nonostante le mie insicurezze e le mie paure, mi piace la persona che sono diventata. Le mie esperienze, anche quelle difficili, mi hanno insegnato lezioni preziose e mi hanno reso più consapevole di me stessa.

Sono cresciuta attraverso le sfide che ho affrontato e ho imparato a trovare forza e resilienza in me stessa. Questi sono insegnamenti che porterò con me per tutta la vita e continueranno a plasmarmi, anche se non sempre vivere è facile. La mia autenticità è ciò che mi distingue e mi rende unica, e non vorrei mai rinunciare a questo.

Quindi, nonostante le tentazioni di seguire la massa, scelgo di abbracciare la mia individualità, con tutte le insicurezze e i dubbi che possono accompagnarla. La vita può essere complicata, ma è proprio attraverso le sfide e le esperienze che diventiamo persone più forti e consapevoli. Mi impegno a continuare il mio percorso di crescita personale, accettando me stessa per ciò che sono e cercando di vivere in modo autentico e significativo.

Un giorno, probabilmente, avrò la forza di affrontare questi ostacoli e di confrontarmi con gli altri adolescenti. Voglio scoprire se nel profondo si sentono strani e incasinati come me, se anche loro si sentono fragili come bambini e hanno il timore di non rialzarsi dopo una caduta o una delusione. Vorrei capire se hanno voglia di piangere e gridare senza una ragione precisa, se si sentono perennemente confusi e in conflitto con sé stessi, se sono terrorizzati da questo strano viaggio chiamato vita.

A volte mi chiedo se sono l'unica persona che fatica a lasciarsi andare alla libertà e alla spensieratezza, perché continuo a nutrire irreali paure e a sentirmi bloccata dalle mie limitazioni mentali. Mi sento rinchiusa in un labirinto di dubbi, tristezza e insicurezze. Vivo temendo la disfatta e di non piacere a nessuno, tanto che tendo a diffidare persino delle semplici gentilezze, scambiandole per infide insolenze.

La vita è come un palco dove spesso nulla sembra reale. Si recita, si interpreta un ruolo dopo l'altro, fino a quando l'opera finisce e cala il sipario. Ed è lì, nella solitudine dei tuoi pensieri, lontano dagli occhi indiscreti, che abbandoni il copione e piombi nuovamente nelle solite stupide insicurezze.

Ma forse, un giorno, troverò la forza di liberarmi da queste catene mentali. Un giorno avrò il coraggio di mostrare la mia vera essenza senza paura di essere giudicata. Imparerò ad abbracciare la libertà e la spensieratezza che la vita ha da offrire, senza lasciare che le mie insicurezze mi imprigionino. Sarà un viaggio lungo e impegnativo, ma so che ne varrà la pena.

"Le cose più belle, Nené, accadono all'improvviso e quando meno te l'aspetti. Nel frattempo, vivi la tua vita, fai errori, cadi, piangi e impara a rialzarti, assaporando la libertà dei tuoi anni migliori. Noi adulti spesso dimentichiamo che i valori, l'amore e la forza li abbiamo appresi proprio durante l'adolescenza.

Non aver paura di non essere abbastanza, perché, niece, tu sei una farfalla in attesa di prendere il volo. Sboccia dal tuo bozzolo e illumina il cielo con le tue ali. Danza libera. Il cielo è tuo.
Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo, quindi non aver paura di non essere nessuno, perché per qualcuno sarai un meraviglioso ciclone in grado di cambiare l'intera esistenza.

Affronta il mondo con la tua autenticità e lascia che il tuo spirito brilli. Non permettere agli altri di limitare la tua grandezza. Non permettere ai tuoi timori e alle tue insicurezze di trattenerti. Hai dentro di te un potenziale infinito e delle risorse che non hai ancora scoperto.

Sappi che sarai sostenuta e amata nel tuo viaggio. Non sei sola. Ci sono coloro che ti vogliono bene e credono in te. Trova conforto in quegli affetti sinceri che ti spingono a crescere e a esprimerti appieno.

Vivi la tua adolescenza con coraggio e fiducia. Sii aperta alle esperienze, alle sfide e ai cambiamenti. Sperimenta, esplora, scopri chi sei veramente. Non temere i fallimenti, perché saranno le tue cadute a insegnarti le lezioni più importanti.

E ricorda, Nené, sei una farfalla unica e speciale. Prendi il volo e lascia che il mondo ammiri la bellezza del tuo essere."

Probabilmente, la nonna ha ragione, ma da sempre gli avvenimenti migliori sembrano capitare agli altri e mai a me. Ma questa sera voglio provare a sfidare quei dubbi così grandi. Questa sera è troppo speciale e breve per lasciarmi trascinare dalle incertezze e dalle mie stupide paure.

Mi chiedo, cosa potrebbe mai andare storto?

Sono determinata a godermi questa serata, piena di promesse e opportunità. Non permetterò alle mie insicurezze di rubarmi la gioia e l'entusiasmo che sento nell'aria. Mi lascerò guidare dalla curiosità e dall'avventura, pronta ad affrontare ciò che verrà.

È vero, la vita può essere imprevedibile e piena di sorprese, ma voglio abbracciare queste incertezze come parte del viaggio. Non voglio più rimanere intrappolata nell'idea che le cose migliori siano riservate solo agli altri. Ho il potere di creare momenti speciali nella mia vita, di cogliere le opportunità e di superare le sfide che si presentano.

Quindi, questa sera, lascio da parte i dubbi e le paure. Mi concedo il privilegio di vivere nel presente, di essere aperta a nuove esperienze e di lasciare che il destino si sveli davanti a me. Non importa cosa succederà, sono pronta ad affrontarlo con coraggio e gratitudine per tutto ciò che la vita mi offre.

Questa sera, mi impegno a creare ricordi preziosi, a ballare al ritmo della musica, a ridere e a condividere momenti speciali con gli amici. Non c'è spazio per i pensieri negativi, solo per la gioia e l'eccitazione di ciò che il futuro può riservare.

Quindi, lasciamo che questa serata sia una dichiarazione di fiducia e di speranza. Cosa potrebbe mai andare storto quando siamo pronti a abbracciare l'ignoto con il cuore aperto?

Nulla.

Ritrovato il sorriso, la serenità e la fiducia, grazie ai sussurri della mia adorata nonnina, mi preparo ad affrontare la giornata.

Spingo le tende, apro la finestra e inalo il profumo della vita che arriva da fuori. L'aria è fresca e pulita, intrisa delle note profumate del gelsomino e dei fiori che si mescolano al petricoro lasciato dalla pioggerellina estiva sull'asfalto bagnato, prima dell'alba. È un profumo ozonoso, terroso e balsamico che mi fa pensare all'inverno. Ogni cosa sembra satura di gocce di rugiada che brillano ai primi raggi del sole, creando riflessi arcobaleno. L'atmosfera è magica, promette una giornata incantevole che si concluderà in piacevole compagnia dei miei amici. Cosa posso desiderare di più?

Nulla e nessuno potrà rovinare questa sensazione e scacciare dalla mia mente questa frenesia di emozioni positive.

Mi sento grata per questo momento, per la bellezza che mi circonda e per l'opportunità di vivere pienamente la giornata. Non c'è spazio per le preoccupazioni o per le negatività. Oggi è una pagina bianca pronta ad essere riempita di avventure, risate e felicità con le persone che amo.

Mi immergo in questa atmosfera incantevole e lascio che la gioia mi riempia il cuore. So che questa giornata sarà indimenticabile, un ricordo da custodire e portare con me nel corso della mia vita. Sono pronta ad abbracciare ogni istante, ad assaporare ogni sorriso e a condividere le emozioni con i miei amici.

Nulla potrà rovinare questo momento di serenità e di pienezza.

Sono pronta a vivere al massimo e a lasciare che la magia del presente mi avvolga completamente. Lascio che sia una giornata piena di sorprese, di risate e di amicizia.

Nulla potrà scacciare dalla mia mente questa sensazione di gioia e gratitudine.

Non permetterò nemmeno alle mie paure e alle mie insicurezze di prendere il sopravvento. Oggi sarò semplicemente Nerea, una ragazzina spensierata di diciassette anni, come tante altre.

Nonostante sia ancora molto presto, il cellulare inizia a vibrare insistentemente. La chat di WhatsApp esplode di messaggi di Cassia, Keira e Amberly, che, come me, sono impazienti dell'arrivo della festa.

Amberly: <Alle diciotto, venite tutte da me, per prepararci! Così approfitto della vostra gentilezza, per le ultime fasi organizzative, perché Evan e i suoi scapestrati amici, hanno intenzione di cominciare a bere alle diciassette e credo proprio, che mi molleranno con tutto il lavoro da finire!>

Cassia: <Oh, Amberly, non preoccuparti! Siamo qui per te. Alle diciotto saremo tutte lì a darti una mano. Non permetteremo che tu sia sopraffatta dal lavoro mentre Evan e la sua banda si divertono. Ci metteremo d'impegno per completare tutte le ultime fasi organizzative insieme. Inoltre spero, con tutto il cuore, che tuo fratello, si strozzi con la birra.>

Keira: <Cassia! Non essere scortese già al mattino presto! Non lasceremo che Evan e i suoi amici ti lascino da sola con tutto il carico di lavoro. Siamo un team, ricordi? Ci aiuteremo a vicenda fino alla fine. Non importa quanto tempo ci voglia, saremo pronte a fare ciò che serve per garantire che questa festa sia un successo!>

Cassia: <Scusate se vi ho turbate con il mio commento! Ma Evan già dal mattino presto mi fa venire l'orticaria!>

Amberly: <Grazie, ragazze! Siete le migliori amiche che si possano desiderare. Non so cosa farei senza di voi. Sono così grata per il vostro sostegno e la vostra gentilezza. Sappiate che apprezzo ogni singolo gesto e che non vedo l'ora di trascorrere questa serata straordinaria insieme a voi. Alle diciotto, siamo pronte a fare magie! Per voi va bene?>

Cassia: <Io penserò al trucco di tutte, e tu, Keira, alle acconciature. Che ne dite?>

Amberly: <Perfetto!>

Keira: <Spero di esserne all'altezza. Sono un po' arrugginita! Abuela Esperanza, che come sapete fa la parrucchiera di professione ed è la mia mentore, è temporaneamente tornata in Spagna, per fare visita alla zia Lupe.>

Amberly: <Sarai bravissima!>

Cassia: < Dress code rigorosamente sexy! Niente jeans o pantaloni, per stasera! Io ho già l'abito perfetto: tette, gambe e sedere in bella mostra! Qualche stronzo a caso dovrà rosicare. Nerea, sei ancora a letto o cosa?>

Io: <Eccomi! Buongiorno, care amiche! Scusate se ci ho messo un po' a rispondere. Ero intenta a contemplare il meraviglioso panorama fuori dalla mia finestra e come al solito, mi sono persa nei miei pensieri! Ovviamente potete contare su di me, sono pronta a mettere le mani in pasta e a fare tutto ciò che serve per la riuscita di una festa indimenticabile.>

Keira: <Romanticona! Questa mattina, comunque, il cielo è uno spettacolo!>

Cassia: <Dopo un po' che vivi qui, ti abitui. Tranquilla!>

Keira: <Sei proprio acida, stamane! Ti ha morso una tarantola?>

Io: <Non credo accadrà mai. Ah! Non penso di avere nulla di eccessivamente sexy da indossare! Gli abiti troppo appariscenti e corti, abbinati a tacchi a spillo, per quanto sensuali, non sono proprio il mio genere. Scusate! Ho pensato di mettere un tailleur con pantaloncini o un abito bianco con gonna a tulipano, scollo a cuore e una farfalla sul bustino.>

Cassia: <Non devi mica andare a un colloquio, ma a una festa piena di ragazzi! Direi che l'abito può andare bene! >

Sorrido rispondendo un <Che sollievo! Ci vediamo dopo, in caffetteria, come ogni mattina, amiche mie?>

Keira: <Devo sbrigarmi a domare questi odiosi ricci ribelli allora! Ci vediamo al solito tavolo! Un bacio.>

Amberly: <Non vedo l'ora! PS: la prima che arriva ordina il solito, per tutte.>

Cassia: <Porta Evan, perché sarò la prima, così non perderà il barman figo che flirta con me e mi regala assaggini di torta. 😉>

Amberly: <Sei tremenda! Ma lo farò!🤭 A dopo girls!>

Ripongo il cellulare prima di andare a fare la doccia e prepararmi per uscire, sentendo una strana euforia che mi pervade. Indosso un pantaloncino rosa Schiaparelli (rosa shock) in fresco raso lucido e un semplice top bianco a costine senza maniche. Asciugo i capelli a testa in giù, lasciando che assumano un effetto selvaggio. Approfittando del mio stato d'animo, mi trucco leggermente, mettendo un tocco naturale sugli occhi e sulle labbra. Nonostante non mi piacciano le mie lentiggini, decido di non mettere il fondotinta, per non nascondere uno dei miei "difetti" estetici che, nonostante tutto, fanno parte di me e del mio patrimonio genetico. Recentemente, anche le celebrità internazionali stanno cercando di mostrarsi sempre più spesso al naturale. Star come Lady Gaga sono diventate portavoce di una tendenza diffusa, che mira a sfidare la ricerca ossessiva della bellezza perfetta, la pressione di dover essere sempre impeccabili solo perché si è sotto i riflettori o davanti alle macchine fotografiche dei paparazzi.

I miei genitori sono usciti prima dell'alba, come spesso accade, ma per fortuna, ora che ho delle amiche, non devo più fare colazione da sola. Basta che le raggiunga!

Decido di non indossare il caschetto protettivo per sentire la brezza tra i capelli.

Che spirito libero!

La gioia che provo mentre pedalo verso la scuola, consapevole di aver trovato il mio posto nel mondo, in uno dei luoghi più belli della Terra, è indescrivibile. È una gioia traboccante di melodie, delicata come petali di ciliegio e così luminosa da irradiare luce. Queste emozioni si fondono insieme, creando una forza prorompente di felicità che esplode nel mio petto, si manifesta in un sorriso di gratitudine e illumina i miei occhi. Il riflesso che vedo nell'acqua del canale oggi sembra appartenere a qualcuno diverso da me.

La ragazza che si specchia in quel blu celeste sembra un diamante, non una semplice pietra di fiume.

Le nuvole bianche, malinconiche, lasciano spazio a nuvole temporalesche mosse dal vento. Il cielo livido si colora di sfumature cupe e grigie, come perle, e di lampi dorati. L'aria profuma di erba bagnata.

E tutto è bellissimo e in perfetta armonia.

La natura intorno a me sembra danzare al ritmo della vita, ogni elemento si fonde insieme in un quadro di bellezza e serenità. Il canto degli uccelli si mescola al suono delle prime lacrime di pioggia che iniziano a cadere leggermente, separandosi da ciglia di nubi corvine, creando una sinfonia melodica che accarezza le mie orecchie. Il profumo dell'erba bagnata si diffonde nell'aria, mentre i colori del cielo si trasformano e si mescolano, regalando uno spettacolo mozzafiato. Mi sento parte di questo quadro, immersa in una sensazione di pace e gratitudine per la bellezza che mi circonda. In questo momento, tutto è perfetto e in armonia, e mi sento fortunata di poterlo vivere pienamente.

Accelerando l'andatura, per evitare di essere sorpresa da un'imminente acquazzone, penso alle previsioni meteo che promettono un miglioramento nel corso della mattinata. Spero di non avere problemi di pioggia al mio ritorno dopo la scuola.

Parcheggio la mia bicicletta nel porta biciclette di metallo e mi avvio verso l'entrata. Oggi, tutti sembrano sorridenti e entusiasti per la festa. E anch'io non faccio eccezione. Con gioia nel cuore, raggiungo le mie amiche e ci godiamo i nostri soliti cappuccini con assaggini di torte, gentilmente sponsorizzate dal figo del bar, mentre discutiamo animatamente delle feste epocali organizzate da Evan e Amberly. Ci divertiamo a condividere i nostri entusiasmi e le aspettative per la serata. Dopo un po', ci dirigiamo verso la classe per iniziare la lezione, ma l'energia positiva che ci circonda non ci abbandona, continuando a nutrire la nostra allegria.

Nulla può andare storto. Non oggi!

La professoressa Alison White, una giovane e affascinante insegnante di ventisette anni, è sempre oggetto di sguardi ammirati da parte dei ragazzi (non solo quelli della nostra classe). Nonostante abbia un aspetto impeccabile, con lunghi capelli biondi e un corpo attraente, è anche molto competente e apprezzata per la sua intelligenza. Le sue lezioni sono sempre interessanti e stimolanti, e ho un grande rispetto per lei come insegnante. Oggi indossa una camicia bianca, allacciata al collo con un raffinato fiocchetto, che sotto la luce chiara e fredda dei led, appare trasparente, abbinata a un completo giacchetta e pantalone in ecopelle e un paio di decolté con tacco quadrato.

La sua camicia mi fa riflettere sul bianco e si insinuano dubbi riguardo al mio outfit per la serata.

Cerco di scacciare i dubbi dalla mia mente, quando lo noto.

Lokelani, sta fissando intensamente la sottoscritta e non la professoressa.

Si nasconde nella solita felpa oversize, ma è come se i suoi occhi, bruciassero come lava incandescente, su di me.

Non ci sono occhi più belli, profondi, accattivanti e misteriosi, come le profondità oceaniche, come i suoi.

Nonostante le calamite, che, dallo stesso polo, sembrano sempre respingersi, i nostri occhi sembrano invece attrarsi inevitabilmente.

Oggi effonde il tipico profumo mentolato della pioggia, che subito mi inebria. Solo una persona come me, che ama questo fenomeno meteorologico, può apprezzarne l'effluvio delicato e deciso contemporaneamente. Il profumo della pioggia è come una sinfonia di note fresche e delicate, un'armonia di suoni e odori che invade l'aria e rapisce i sensi. Catturata dal suono delicato e rilassante del suo respiro, come un sussurro proveniente dal cielo, mi perdo a contemplare l'ombroso ragazzo delle Hawaii.

Lokelani, emana una bellezza forte e mascolina e per come mi guarda ora, una tenace sicurezza in sé stesso, come se, saper cavalcare le onde dell'oceano, gli permettesse di cavalcare la vita, con altrettanta risolutezza.
Eppure, non posso fare a meno di percepire che dietro la sua sicurezza e risolutezza si nasconda solo un'illusione e un'armatura. Mi sembra che Lokelani stia cercando di proteggersi da qualcosa, di nascondere le sue fragilità e insicurezze dietro a questa maschera di impenetrabile antipatia. Forse, come tutti noi, anche lui ha i suoi dubbi e paure, ma preferisce mostrarsi forte e sicuro per affrontare il mondo.

La sua bellezza e il suo fascino misterioso, non sono in alcun modo forzate, ma sono una parte intrinseca della sua inafferrabile e illeggibile anima; quel genere di bellezza che sembra fluire con la stessa potenza delle onde dell'oceano, su cui ha imparato a surfare fin da bambino e dalle tenebre degli abissi. Emana un'aura oscura, di pura virilità, che mi fa aumentare il battito del cuore. Ogni sfumatura del mio viso, sembra animata dalla vita stessa. Il calore sulle guance sale esponenzialmente e le rende rosse come petali di rosa appena sbocciati. Conosco molto bene, queste emozioni di timidezza e imbrazzo: ogni volta il mio arrossire, riflette le mie incrinature e inadeguatezze interiori, come se un timido sole primaverile fosse sorto dentro di me, illuminando ogni parte del mio volto e irradiando un bagliore di intima vulnerabilità, che mi fa sentire esposta. Come se stessi bruciando dall'interno, sposto rapidamente lo sguardo verso il banco con un certo imbarazzo.

Quando il suo sguardo, ancora fissato nel cercare il mio, incrocia di nuovo il mio sguardo, intravedo un lampo di emozioni indecifrabili che si accendono e saettano lungo le sue iridi profonde. È come se i suoi occhi rivelassero una gamma di sentimenti e pensieri che non vogliono lasciarsi leggere da me. Forse, anche i suoi occhi bramano risposte alla mia curiosità, forse nascondono desiderio e un po' di timore.

I suoi occhi hanno un linguaggio tutto loro, un modo di comunicare che sfugge alla mia comprensione, ma che li rende unici e affascinanti.

È un momento intenso e magnetico, in cui sembra che le nostre anime si avvicinino e si connettano in modo profondo e misterioso. È come se ci fosse una comunicazione silenziosa tra di noi, che va al di là delle parole e delle apparenze. In questo momento, il tempo sembra fermarsi e ciò che conta è solo l'intensità di quel legame che si crea tra i nostri sguardi.

Non si può certo dire che il suo sguardo sia banale. Al contrario, possiede un magnetismo e un fascino irresistibile che catturano l'attenzione e incantano chiunque lo incontri. È come se i suoi occhi avessero la capacità di trasmettere emozioni profonde, mettendosi a nudo, comunicando con sincerità e vulnerabilità senza però farsi comprendere, perché, in fondo, le emozioni più belle e profonde sono quelle che non puoi spiegare e che continuano a intrigarti. Sono occhi che parlano da soli, capaci di seppellire segreti, desideri e pensieri nascosti. Sono perle ammantate di ebano, che io non riesco a decifrare se non attraverso le emozioni che investono il mio cuore. Ogni volta che incrocio il suo sguardo, mi sento rapita da quella intensità e mi chiedo quali misteri si celino dietro quegli occhi così penetranti. È un fascino a cui non riesco a resistere e che mi spinge a voler scoprire di più su di lui.

Francamente, non ho mai provato una sensazione simile con nessun altro.

In questo breve attimo, in cui i nostri sguardi, sembrano fondersi, il mondo intorno a noi sbiadisce e l'universo si riduce a due ragazzi, che si guardano negli occhi, come se fossero le uniche creature esistenti. Il tempo si ferma, le distanze si annullano e ci immergiamo in un'atmosfera di connessione profonda e di intimità. È come se ci fosse un legame invisibile tra di noi, un filo sottile ma potente che ci unisce in quella bolla. È un'esperienza magica e indescrivibile, in cui tutto sembra possibile e in cui ci sentiamo completamente presenti e vivi.

O almeno, è così che io lo percepisco!

Attraverso i suoi occhi, mi sento trasportata in un'altra dimensione, più profonda e intima, dove, per la prima volta, intravedo le emozioni e le sensazioni della sua anima nera e dove il mio cuore smarrisce la via.

Chi sei, Kai Lokelani e perchè mi fai sentire così confusa?

Ciao! Mi chiamo Nerea e sono la protagonista di questa storia e degli intricati sentieri della tua mente, sia razionale che irrazionale. Kai Lokelani è un personaggio controverso che ha suscitato in me un tumulto di emozioni contrastanti: confusione, un'attrazione inspiegabile e una grande curiosità. Non posso dirti chi sia Kai Lokelani nella realtà, a parte un figo all'ennesima potenza, poiché è il frutto della mia immaginazione e della trama che sto narrando. Ma nel labirinto del mio cuore, Kai rappresenta un ragazzo enigmatico e affascinante, le cui azioni e lo sguardo mi intrigano, suscitando in me il desiderio di scoprire di più su di lui. La confusione che provo deriva dalla sfida nel comprendere le sue intenzioni e i suoi sentimenti, mentre la mia curiosità mi spinge a voler approfondire la sua personalità e la sua storia. È proprio attraverso questo intricato mosaico di emozioni che si sviluppa l'interesse e la trama avvincente di questo straordinario richiamo.

Accogli l'irresistibile richiamo dei suoi occhi.

Perché occhi così penetranti e magnetici sono una rarità. Sono un riflesso della sua personalità unica e dell'intensità dei suoi sentimenti. Quando incontri uno sguardo così potente, è difficile resistere al suo fascino e alla sua profondità. È un'esperienza che lascia un'impronta duratura e che rimane impressa nella memoria.

Abbatti le sue difese e conquista la sua vera essenza.

Scavo nella sua anima, come lui fa ogni volta nella mia; tuttavia, la mia invadenza, lo turba e lo spinge a voltarsi verso la finestra, a osservare il cielo cupo come lui. L'impatto del suo indissolubile sguardo nudo, perdura ancora, come se un'onda d'energia si fosse propagata attraverso il mio universo, portando con sé bellezza, potenza e un inspiegabile legame.

I miei occhi si posano sul vetro, cercando i suoi, come se potessi trovare l'accesso alla finestra che si apre sul suo mondo segreto e misterioso. Scruto i contorni della sua figura pensierosa, riflessa, cercando di coglierne ogni dettaglio, ogni sfumatura di luce e di ombra. I denti che affondano nelle labbra, rendendole particolarmente gonfie e arrossate, sembrano trattenere la rabbia e le emozioni, che gli esplodono dentro. È un gesto d'impeto, quasi violento, che fa venire i brividi, ma al tempo stesso seducente, come se, volesse arrivare al cuore stesso della vita e al nucleo pulsante dell'esistenza, per strapparseli via a morsi.

Con difficoltà, dato che Lokelani emana una bellezza cruda, distolgo lo sguardo, per lasciarlo solo coi suoi pensieri e distrattamente, inizio a seguire la lezione.

Un rumore di pioggia, che picchietta delicata, goccia dopo goccia, sui vetri, è un dolce richiamo che mi fa subito distogliere l'attenzione dalla lezione. Mi volto, a osservare il cielo, ormai terso all'orizzonte e sorridente, sgombro di nuvole e dorato di sole, alquanto perplessa. Sono così attratta dalla pioggia, da averla immaginata? Eppure, il suo tipico rumore, scrosciante e avvolgente, perpetua ancora nella stanza. Il foglio candido, davanti a Mr. Allegria, si tinge di inquietante rosso sangue. Goccioline, si staccano dal suo naso, schiantandosi sulla carta. La macchia che ne scaturisce, si espande lentamente, come china, formando piccole collinette e valli, che sembravano rappresentare l'asprezza della vita.
La sua pelle, normalmente scura e lucida come il miele, ora pallida e slavata, risplende sotto i raggi limpidi, del sole tropicale e l'arcobaleno. Quegli occhi, ormai vacui, che si sono persi chissà dove, tra il cielo turchino e alcune nuvole setose, che avanzano come pecorelle, sono ormai vuoti e trasparenti, come due pozze d'acqua senza vita. Hanno perso la loro scintilla, sono privi di anima, completamente inariditi di qualsiasi emozione, pensiero o desiderio. Il suo sguardo, ha una bellezza malinconica e una sorta di fascino cupo e inquietante, come se la sua oscurità celasse anche una bellezza segreta e misteriosa; quel tipo di rara bellezza spirituale, che solo chi sa guardare con attenzione, oltre i profondi abissi oscuri, può intravedere e apprezzare. Io vorrei non avere questo super potere, perchè ora, mi sento sopraffatta da una miriade di sensazioni di tristezza. Osservo, un pezzo di mondo, ormai senza colori, dove ogni cosa sembra priva di significato, valore e bellezza, che si è fermato e che non vuole più ripartire. Il solito bagliore combattivo, con cui mi incenerisce ogni volta, ha smesso di esistere. Le sue iridi, hanno perso la capacità di connettersi con il mondo intorno a loro, di vedere la bellezza, la meraviglia e la speranza che lo circondano, hanno smesso di credere nella vita e nell'amore, e si sono arresi alla solitudine e all'indifferenza, come risucchiati in una voragine di dolore, in cui non esistono illusioni e non c'è via d'uscita. Nel suo sguardo, ci intravedo, una vastità infinita di quesiti e pensieri intimi, tipici di chi cerca, costantemente, il senso della vita stessa. Lokelani, è sicuramente una persona riflessiva. Mi sembra sempre di vedere gli ingranaggi del suo cervello, fare gli straordinari. È un pensatore incallito e un romanziere. Ne sono certa.

Tuttavia, ora, i suoi occhi, sembrano una pozzanghera di acqua sporca.

Anche immerso nella tristezza, è comunque seducente. La sua bellezza è così intensa che toglie il fiato.

Affascinata, lo ascolto rispondere alla professoressa, con disinvoltura, nonostante sia chiaro, perfino a lei, che Lokelani, solo un minuto prima, aveva la testa altrove.

«Assertività dal latino asserere...»

Che voce sensuale e sicura di sé...

Sono sempre stata attratta dai ragazzi colti. La conoscenza, l'intelligenza e la cultura, sono un magnete per il mio cuore, molto di più della bellezza fisica, anche se Mr. Allegria, è decisamente bello.

Solo bello? Lokelani è un capolavoro scolpito dalla natura, non solo in termini di bellezza, ma anche di fascino e magnetismo. È un insieme di tratti unici e affascinanti che catturano la mia attenzione e incantano i miei sensi.

Il cervello, è un vortice, che mi trascina sempre più in profondità. La sua voce roca, profonda e annoiata, che sa parlare di qualsiasi argomento, con grande conoscenza e padronanza, anche quando la docente, non ha ancora approfondito l'argomento, è una dolce melodia da ascoltare. Lokelani, è un ragazzo che ama leggere, come ha appena affermato, ha una mente affilata, capace di scavare in profondità in ogni questione e di trovare risposte a domande, che altri non osano nemmeno immaginare.

È senza dubbio, una persona stimolante, tuttavia, è inavvicinabile, perché tiene tutti a debita distanza.

Eppure, le sue tenebre, sembrano risucchiarmi.

Dovrei fuggire via, da quella coltre pericolosa e imprevedibile, ma a causa della mia natura curiosa, purtroppo ne sono troppo attratta, per averne paura.

Non tutto ciò che è oscuro, fa paura.

Al suono della campanella, decido di fare rifornimento di caffeina, nonostante la fastidiosa e inspiegabile tachicardia che batte contro il mio sterno.
Ho cominciato ad apprezzare l'aroma intenso del caffè a quindici anni grazie a mio papà, senza però rinunciare al tradizionale tè delle cinque con mia mamma, da brava inglese, ogni volta che non è al lavoro.

La caffetteria della scuola, è un luogo accogliente e caldo, dove l'aroma del caffè, appena macinato e la dolcezza dei pasticcini appena sfornati, si mescolano, creando un'atmosfera invitante e rilassante. Le luci soffuse, sopra i tavoli in vetro colorato, di design moderno, creano un'atmosfera intima, mentre le sedie imbottite, in pelle bianca, invitano i clienti a sedersi e a gustare un caffè in compagnia degli amici più cari. I muri sono adornati da quadri e fotografie che rappresentano la città, il paesaggio circostante, l'oceano e la tradizione del caffè, a partire dalle piantagioni. Le finestre e la terrazza, offrono una meravigliosa vista sulle piscine e sui prati sottostanti, permettendo ai clienti, di godere del panorama, mentre si gustano una tazza di caffè o un cappuccino cremoso. Il bancone, di un bellissimo blu zaffiro, è il centro nevralgico della caffetteria, dove il sexy barista, la cui targhetta indica il nome Maleko, un giovane hawaiano sulla ventina, che indossa una camicia hawaiana bianca con i frangipani blu, si muove con grazia ed eleganza, con un immancabile e solare sorriso, creando bevande dal sapore delizioso e dall'aspetto invitante. La macchina del caffè, di fattura italiana, è una vera opera d'arte, con il suo acciaio lucido e la sua forma slanciata, che crea il suono rassicurante del caffè appena fatto.

Mentre mi sto girando, per allontanarmi dal bancone, salutando con gentilezza Maleko, che mi ha regalato un assaggio di torta al lime e cocco, tipica di Big Island, il mio compagno di classe Paul, mi spinge con una gomitata, facendo cadere, buona parte della mia bevanda ustionante, sul povero sfortunato, in fila dietro di me: Mr. Allegria.

L'imbarazzo, quell'odioso stato d'animo, frutto della mia costante insicurezza, che mi colora le guance di un rosso accesso e mi pervade di agitazione, che mi assale, facendomi battere il cuore troppo forte, per cercare di controllarlo, e che trasforma il mio respiro in affannoso, si manifesta immediatamente, con una sensazione di disagio, vergogna e inadeguatezza e col desiderio di fuggire e scomparire per sempre. Cercando, di fare la ragazza matura, provo ad affrontare l'imbarazzo con coraggio e umiltà, chiedendogli scusa e dimostrando di avere la capacità di imparare dai miei errori. Sostenere il suo sguardo, tuttavia, è un'esperienza frustrante e limitante. I suoi occhi, di un colore così particolare, a cui non riesco a dare un banale nome, da poterli generalizzare in occhi marroni, hanno sfumature di marrone scuro, quasi nere, come le sue ombre, che si mescolano con sfumature di marrone più calde e ambrate, fino a sfumare in un tono più chiaro, quasi dorato, vicino all'iride. Ogni volta che li guardo, sembra di perdersi in un universo di mistero e di profondità, di segreti e di emozioni, di buchi neri, di polvere di stelle, galassie lontane, pianeti rossi, meteoriti e comete. I suoi occhi, sono qualcosa di diverso, qualcosa che, solo lui, nella sua complessità, possiede. Sono urla strazianti, dolore e incomparabile bellezza. Hanno una propria vita, sono specchi della sua anima turbata, paiono muoversi e sfumarsi, in base all'emozione del momento, come granelli di sabbia mossi dal vento. La loro bellezza è disarmante e rende difficile distogliere lo sguardo, perchè sono una vera e propria opera d'arte, che trasmette profonda e oscura bellezza. Quel tipo di bellezza, intrigante, che vorrei approfondire e capire, ma che comunque mi spaventa.

Quasi meccanicamente, prima di scorticarmi la pelle del palmo della mano, con le unghie affilate, mi abbasso, appoggiando le ginocchia nude al pavimento e mi appresto a strofinare la macchia con un fazzoletto.

《Leighton, per favore, lascia stare...》 il suo, è quasi un sussurro di supplica, per farmi desistere dal ripulire i suoi pantaloni.

《Ci sono quasi...》 rispondo dolce. Ancora un po' di pazienza Mr. Allegria e avrai i pantaloni quasi perfetti. Continuo a sfregare velocemente.

《Nerea, per favore, smettila...》

Questa volta, la sua voce è tormentata e quasi cattiva. Sollevo il viso, non capendo il motivo di tanto astio nei miei confronti. Mr. Allegria, a quanto pare, è allergico alla gentilezza: non ama riceverla e non la elargisce.

Le sue parole, lentamente, mi feriscono. Piovono come una grandinata di falsità e perfidia gratuita, che mi travolgono come un TGV in corsa, facendo ricomparire, il solito odioso, insopportabile e detestabile ragazzo.

I suoi occhi, pieni di cattiveria, navigano nei miei, con aria di superiorità. Mi guarda con il mento sollevato, la mascella contratta e un fastidioso ghigno, che si apre in un sorriso finto e forzato, che lo fa sembrare ancora più inaccessibile e stronzo. La sua voce è fredda e tagliente, e le sue parole sono crudeli, tanto da far passare il mio gesto, spontaneo e per niente immorale, in qualcosa di perverso e depravato.
Ora, mi sento una ragazza dai facili costumi, la peggiore delle prostitute. Tutti ci guardano e ridono. Sento qualcosa spezzarsi dentro di me e il desiderio di scappare a piangere, è incontrollabile, ma non ho intenzione di farmi umiliare da Lokelani, un minuto di più o dargli la soddisfazione di vedermi piangere a causa sua. I denti, affondano nelle labbra, cercando di trattenere quell'emozione dannosa, che sta per esplodere dentro di me. La passione, la rabbia, il desiderio di vendetta, l'odio, che provo per lui, sembrano così forti e incontrollabili, da cercare uno sfogo immediato. Con un impeto e una brutalità che non mi appartengono, con l'impulso irrefrenabile di agire, di combattere, di distruggere il suo io più profondo, esattamente come lui ha fatto con me, gli tiro uno schiaffo così forte, che mi fa male la mano. La rabbia, mista alla delusione, si fanno strada dentro di me, come un fiume in piena, travolgendo tutto ciò che incontrano e portando via ogni traccia di ragione e di buon senso, bruciando, come un fuoco incontenibile e facendomi tremare le ossa. Con i nervi a fior di pelle, gli verso il resto del caffè bollente sulla patta dei suoi pantaloni.

《Merda! Scotta!》

Trionfante, gli rispondo di farselo da solo un servizietto e con il fiume di rabbia che lentamente sfuma, temporaneamente felice, degli effetti distruttivi che ha lasciato dietro di sé, mi allontano.
Mi sento esausta, svuotata, sbagliata e dolente come se avessi fatto una lunga marcia, su un terreno accidentato. Ho lasciato che l'emotività prendesse il sopravvento, mostrando il peggio di me e anche se l'ho affrontato, con i suoi stessi biechi mezzucci, non mi sento affatto meglio. Lokelani mi sfibra e mi mortifica, come nessun altro. Ciò che ha lasciato, con le sue frecciatine al vetriolo, dentro di me, è qualcosa di tragicamente doloroso. Le parole, che insinuano alla mia persona, di essere una poco di buono, con la loro forza distruttiva, riescono a far vacillare ogni mia certezza; come dardi acuminati, penetrano l'anima e lasciano una cicatrice sul cuore. Le sensazioni di disgusto, per me stessa, restano impresse, indelebili e eterne, come un marchio a fuoco.

Non so se esiste una giustizia divina, se la cattiveria, in qualche modo ti torna indietro e ti travolge con le sue spine, so solo che, quando la professoressa chiede a Kai di fare il compendio della Commedia della Pentola, una risata esplode silenziosa nel mio cuore, ma si spegne immediatamente, quando la Nomoro gli mette una B, che gli fa pesare e sembra un regalo di Natale anticipato. Se avesse interrogato me, non avrei saputo spiegare la storia in modo più dettagliato di lui e chissà che votaccio mi avrebbe assegnato.

Ora, scorgo delusione, amarezza, frustrazione, rabbia e disillusione, sul suo viso. Sicuramente, Lokelani, si aspettava un voto più bello, ma la professoressa, che probabilmente da lui pretende il massimo, ha come voluto punirlo, a suo dire, per il poco impegno. Così, mi ritrovo a fissarlo, ancora, con la solita curiosità, nel tentativo di riuscire a entrare nei suoi più profondi pensieri.

A cosa stai pensando?
Quali emozioni, ti scivolano addosso?
Perchè ti comporti sempre da odioso antipatico?

Vorrei capirti, per poter giustificare le tue azioni, ma, nonostante l'impegno, non ci riesco mai. Quando mi pare di scorgere qualcosa in te, una folta matassa di filo spinato, si srotola attorno alla tua anima. E tornano le tenebre ad avvolgerti.

Perchè hai tanta paura, di far vedere agli altri, chi sei davvero nel profondo?

Il tuo carattere spigoloso, non lo sopporto proprio. Sei una persona brusca, secca e poco incline alla socializzazione e alla comprensione degli altri. Ti poni in modo freddo, distaccato e non hai assolutamente un briciolo di empatia. Quale trauma o difficoltà ti hanno portato a sviluppare una corazza protettiva così impenetrabile, per difenderti dalle emozioni negative, escludendo tutti dalla tua vita?

Un brivido lo pervade, mentre i nostri occhi, che si scontrano ardendo come un meteorite nell'atmosfera, danno vita a una storia tutta loro.
Mi sento annegare in quell'oblio e per paura di smarrirmici senza scampo, come un gattina impaurita, tiro fuori gli artigli per graffiare il lupo cattivo. Lo guardo con diniego per fargli capire che l'episodio di prima, non mi ha minimamente, piegata, anzi, mi ha resa più agguerrita e forte e che, i tipi come lui, non possono ferirmi affatto.

Ma lo sappiamo entrambi, che sto mentendo e lui può facilmente leggermi, come un libro aperto e insinuarsi in tutte le mie profonde e invisibili crepe.

Come un brillamento solare, il suo sguardo si illumina di una strana luce di sfida. Seguo la sua mano, sul foglio, là dove, l'inchiostro nero, dà voce ai suoi pensieri e va a creare quella magia profonda, che ti entra nell'anima e che solo lui possiede.

"Una scintilla trascurata, Ula'ula, arde con fervore, incendiando tutto quello che le si contrappone e infiammando le mie fantasie. Vorrei essere un pompiere, per poterti domare."

Ed è subito emozione.

L'emozione è un'onda che ti inonda, un vento che ti accarezza l'anima, una fiamma che ti scalda il cuore.

È un'esplosione di colori, un abbraccio che ti avvolge, un canto che ti incanta.

L'emozione è il sapore dell'arcobaleno, il profumo dei fiori in primavera, il suono del mare in lontananza.

È un eco che risuona nell'universo, un battito d'ali di farfalla, un sorriso che si diffonde.

L'emozione è una poesia che si scrive da sola, una danza che ti porta via, un sogno che diventa realtà.

È il battito del tuo cuore, il respiro della tua anima, la vita che scorre dentro di te, le tenebre che non permetti a nessuno di oltrepassare.

Per evitare di vederlo gongolare di vittoria, mi irrigidisco e lo fulmino con un solo sguardo e ancora col cuore che pompa a mille, rivolgo la mia attenzione all'insegnante, non cogliendo assolutamente una minima parola.

Come può lo stesso individuo, essere delicato come un angelo, quando riempie della sua anima le pagine del suo blocco, e un malvagio senza cuore, come un demone, quando comunica a parole?
Cosa lo fa sempre chiudere a riccio e perchè con i suoi aculei, punge e allontana tutti?

Nel resto della giornata scolastica, non ho fatto che pensarci, senza trovare una risposta, perché ci sono misteri, che nessuno è in grado di svelare.
Lokelani è un ragazzo sfuggente, enigmatico, inspiegabile, illeggibile e talvolta intimidatorio, che temo nasconda un segreto oscuro o un passato misterioso, da cui cerca disperatamente di fuggire.
Il mio smisurato interesse per lui, sta sfociando in una morbosa curiosità.
Chiunque, mi dice di stargli alla larga, perché sospettano sia un bieco assassino e si preoccupano della mia incolumità; il problema è che non amo seguire le masse e le raccomandazioni, ma tendo ad appurare personalmente ogni teoria. La pancia, mi dice che non sono in pericolo, ma posso sempre sbagliarmi, perché in fondo, le tenebre, per una bambina innocente, sono sempre spaventose e piene di insidie.

L'ultima ora, invece di seguire algebra, vengo convocata dall'allenatrice Malia Kama, per le selezioni di pallavolo. Quest'anno, dopo la ristrutturazione dei campi, c'è stato il boom di richieste e a quanto pare, la professoressa, non è in grado di valutare tutte le studentesse, entro le quindici.
Indosso la divisa da pallavolo, composta da un maglietta nera, senza maniche e aderente al corpo, con lo stemma della scuola ricamato, sulla parte anteriore, vicino alla base del collo e un pantaloncino rosso leggero, leggermente sgambato, corto e attillato, ma che permette la massima libertà di movimento, a cui sono abbinate scarpe da ginnastica bianche dell'Adidas, specifiche per questo sport, che garantiscono una buona aderenza al suolo e stabilità durante i movimenti rapidi, e ginocchiere per proteggere le articolazioni durante i tuffi e le cadute a terra.
In Europa, praticavo questo sport, senza scopo agonistico, pertanto non avevamo divise e le attrezzature di protezione, dovevamo acquistarle privatamente perché non venivano fornite dalla scuola.
Faccio il mio ingresso nell'immensa palestra, con una strana energia positiva, determizione e con la convinzione di poter essere accettata in squadra. Cammino senza esitazione, sul pavimento lucido, in legno chiaro, che risplende alla luce del sole che filtra dalle finestre, osservando le palle, ordinatamente disposte in grossi cestoni negli angoli del campo, le tribune, in questo momento vuote e desolate, che si stagliano contro il muro e la rete bianca, alta due metri e ventitré centimetri, tesa al centro del campo, ripercorrendo, attraverso i ricordi, le sensazioni uniche e indimenticabili, che scaturiscono da questo sport e che mi fanno battere il cuore dall'emozione. La professoressa, una giovane donna dai tratti hawaiani, con capelli lunghi e neri, raccolti in una coda alta e un sorriso accondiscendente, mi stringe la mano e mi prega di raggiungere le altre ragazze, già incolonnate sulla linea di fondo campo, per effettuare dei servizi di prova.
A una ad una, posizionandoci dietro la linea di fondo, a una distanza di nove metri dal centro della rete, effettuiamo una serie di servizi.

Tra i tipi di servizio più comuni ci sono il servizio flottante (in cui il pallone viene lanciato senza effettuare il topspin, per renderlo imprevedibile e difficile da ricevere), il servizio in salto (in cui il giocatore effettua il servizio saltando in aria, per aumentare la potenza del colpo) e il servizio in jump-float (una combinazione tra i due tipi di servizio precedenti).
Quando abbiamo terminato, ci apprestiamo a impressionare l'allenatrice, con le nostre abilità di ricezione e attacco.

La ricezione in pallavolo è una delle fasi di gioco più importanti e consiste nell'abilità di ricevere il servizio dell'avversario, ovvero il lancio del pallone con cui inizia ogni punto.

La ricezione può essere effettuata con diverse tecniche, a seconda della posizione dei giocatori in campo e della scelta tattica della squadra. Le tecniche di ricezione più comuni sono la ricezione in controtempo o "volley" e la ricezione con il "battitore" o "bager".

La ricezione in controtempo o "volley" viene effettuata dai giocatori in prima linea e consiste nel colpire il pallone con le mani unite, subito dopo il contatto con il servizio avversario, per impedirne la caduta a terra e passarlo rapidamente al palleggiatore per l'allestimento dell'attacco.

La ricezione con il "battitore" o "bager" viene effettuata dai giocatori in seconda linea e consiste nel creare una sorta di "piattaforma" con le braccia, facendo avanzare le mani in avanti e colpendo il pallone con la parte centrale e piatta delle mani, per evitare che il pallone rimbalzi o si alzi troppo.

In entrambi i casi, la ricezione richiede una buona capacità di lettura del servizio avversario, una rapida reazione e una buona coordinazione tra i giocatori in campo. Una ricezione precisa e pulita è essenziale per l'allestimento dell'attacco e per la buona riuscita del punto.

L'attacco in pallavolo è una delle fasi di gioco più spettacolari e consiste nell'abilità di colpire il pallone con potenza e precisione al di là della rete avversaria, al fine di segnare un punto.

L'attacco viene effettuato dai giocatori in prima linea, i cosiddetti "attaccanti", che possono saltare in aria per aumentare la potenza del colpo e per superare la murata avversaria.
Per effettuare un attacco efficace, l'attaccante deve seguire una serie di passaggi tecnici:

- preparazione: l'attaccante si posiziona in modo da avere la giusta distanza dalla palla e si prepara a saltare.

- Salto: l'attaccante salta in aria, sollevando le braccia sopra la testa.

- Carico: l'attaccante carica la spalla del braccio dominante, portandola all'indietro, e flette il ginocchio del lato opposto per ottenere maggiore potenza.

- Contatto: l'attaccante colpisce il pallone con la mano aperta, cercando di colpire la palla nella parte alta e centrale, con la massima potenza e precisione possibile.

- Seguito: l'attaccante segue il colpo con una corsa in avanti, pronta a riprendere la palla nel caso in cui venga respinta dalla difesa avversaria.

L'attacco può essere effettuato in diverse modalità, a seconda delle preferenze e delle abilità dell'attaccante e della scelta tattica della squadra. Tra i tipi di attacco più comuni ci sono l'attacco di potenza (in cui si cerca di superare la murata avversaria con un colpo potente), l'attacco in diagonale (in cui si mira ad angolare il colpo verso una zona del campo scoperta dalla difesa) e l'attacco in pipe (in cui l'attaccante parte dalla seconda linea e si avvicina rapidamente alla rete per effettuare un colpo sorprendente e imprevedibile).

Felice di aver fatto una buona impressione, ed essere stata presa in considerazione per un ruolo da titolare, raggiungo sorridente gli spogliatoi, per una doccia veloce. Le ragazze, con cui ho scambiato due chiacchiere rivestendomi, sono tutte simpatiche ed emozionate, come me, per la festa.
Dopo ogni sforzo fisico, cammino sempre felice, serena e con un senso di leggerezza al cuore. Mi dirigo verso l'uscita, dopo aver ritirato i compiti di algebra, con la consapevolezza del weekend alle porte, dell'imminente festa da Amberly e della prima partita di campionato di Football.

Se ho superato brillantemente le selezioni di pallavolo, ho conversato senza ostacoli mentali, con altre ragazze nello spogliatoio, nulla potrà più andare storto!

Niente di più falso!

In quel corridoio, su quella stupida bacheca, dove ci sono affisse tutte le fotografie degli atleti, per il concorso di Mr. Muscolo, è spuntata la SUA fotografia.
Controcorrente come sempre, provocatorio e talvolta prevedibile, non smentisce mai la sua natura da menefreghista, indossando un jeans attillato sulle gambe sode e una camicia nera bagnata e sbottonata, che fascia come una seconda pelle il petto perfetto, accarezzando ogni fascia muscolare ben definita e palestrata, mentre, come Poseidone, sorge dalle acque dell'oceano, o dell'Inferno, invece del costume da bagno, richiesto per questa occasione.

Solo io ho caldo?

Mr. Allegria, ovviamente, si distingue sempre, per la sua fastidiosa eccentricità. Anche qui, in questo ritratto, è fradicio, come suo solito. I capelli scuri, ricadono a boccoli scombinati e selvaggi, sulla fronte imperlata di gocce di mare, incollandosi alle guance e alla barba. Le labbra sono socchiuse e lo sguardo intenso, sembra poterti ipnotizzare.

Voglio passare la mani nei suoi capelli e fargli da pettine!

Sicuramente, il fascino non gli manca, ma...

Se non lo detestassi così tanto, gli regalerei un accappatoio.

Orde di ragazze, ammassate davanti alla bacheca, sbavano per quell'insulso scarafaggio.

Ma non io.

Secondo me, hai bisogno di un fazzoletto anche tu!

Incurante della sua foto da Dio dell'Olimpo che svetta tra tutte le altre, cerco di allontanarmi dal corridoio senza degnarlo di un'ulteriore occhiata. Tuttavia, sento un gruppo di ragazze fantasticare sulle prestazioni di Mr. Allegria, su come sarebbe bello conquistare il suo cuore e di quanto sia stata fortunata a fargli quel "servizietto" nella pausa.

《Quella nuova ha avuto il privilegio di toccarglielo! Secondo me, è un ragazzo superdotato. Guarda che sporgenza si intravede nei jeans.》

《Se non fossero stati in corridoio, si sarebbero spinti oltre. Sicuramente, nonostante la faccia da verginella santarellina, lei se lo scopa!》

《Che fortunata! Io pagherei qualsiasi cifra per farmelo!》

Le sue parole al vetriolo mi frustano il viso. Le lacrime mi pungono gli occhi come spilli. Il veleno delle sue insinuazioni mi scorre nel sangue e mi monta il nervoso.

Per lui, sono solo una delle tante troiette che sbavano ai suoi piedi.

Per ovvie ragioni, ora, lo detesto ancora di più. Se lo avessi tra le mani, lo riempirei di schiaffi.

Detesto quel suo sorriso sexy.
Detesto la sua bellezza ingannevole.
Detesto la sua voce roca, che è un tranello per farti precipitare tra le sue grinfie.
Detesto quei suoi occhi falsi e illusori.
Detesto il suo tocco angelico, che confonde, per farti abbassare le difese.
Detesto il modo subdolo con cui mi ha umiliata.
Detesto la sua stronzaggine.
Lo detesto a tal punto, da far risuonare il mio disprezzo, fino nel petto. Il cuore batte irato.

《Doma il tuo caratteraccio, stronzo!》
Con impeto, strappo la fotografia dalla bacheca.

《Lo sistemo io, questo rifiuto umano!》

Con un pennarello indelebile, disegno, sulla sua fotografia, un bel paio di baffoni e di corna.

《Stronzo!》

Un colpo di tosse, mi fa voltare. Un ragazzo bellissimo, si staglia davanti a me, con un cipiglio che racchiude sia divertimento, sia irritazione.

Penso di essere sbiancata non appena ho capito di avere un professore davanti a me.

《Ragazzina, lo sai vero, che è reato, imbrattare le opere d'arte?》

Ed ecco che, tra tutti, vengo colta in flagrante, proprio dal SUO Coach, con l'arma del delitto in mano.

《Lokelani un'opera d'arte? Ma per favore!》mi esce con astio, questa affermazione, invece delle scuse.

《Visto che ti ho beccata e in quanto insegnante di questo istituto, non posso certo fartela passare liscia, anche se, il tuo scherzo, mi ha veramente divertito e sicuramente Kai per qualche motivo a me sconosciuto, se l'è meritato. Tuttavia sono costretto a metterti in punizione! Rimarrai un'ora in più, come gli altri simpaticoni che hanno aggirato le regole, nell'aula di biologia, a fare i compiti.》

《Dannazione! Non sono mai stata messa in punizione.》

《Le azioni, hanno delle conseguenze, Signorina...》

《Leighton.》

《Io sono il Coach Wilson.》

Ottimo lavoro Nerea!
Ottimo lavoro!
Te la farò pagare anche per questa punizione, Mr. Odioso! Te lo giuro!

Con passo da guerriera, terminata la scuola, raggiungo la classe di biologia, che si trova nel piano interrato. Questo contrattempo, rischia di farmi arrivare tardi a casa di Amberly e di rovinare l'atmosfera spensierata che si prospetta in vista della festa, perché ora, il mio umore, è nero come il cielo durante un temporale.

Passare il venerdì pomeriggio a scuola, a fare i compiti di matematica, che avrei fatto sabato pomeriggio, per colpa di Lokelani, mi irrita parecchio.

Appena varco la soglia, altri studenti sfortunati, sollevano la testa sconsolati e mi rivolgono una veloce occhiata, prima di rimettersi a studiare, sotto l'attento e severo sguardo del professore Johnson. Chissà che cos'hanno fatto gli altri tre studenti, per essere qui. Sono sicuramente eccentrici, ma non mi sembra una ragione plausibile per scontare una punizione.

《Vado a recuperare l'ultimo di voi che deve scontare la punizione. Non una parola e niente cellulari o questa volta, vi mando dal preside.》

L'aula di biologia, è spaziosa e luminosa, pulita e ordinata, con posti a sedere confortevoli e fornita di strumenti di laboratorio come microscopi, vetrini, provette, reagenti e attrezzature per la coltura cellulare o microbica per sperimentare e osservare in modo diretto le proprietà degli organismi viventi. Su una libreria a muro, si scorgono libri di testo, dispense, presentazioni, video didattici e software per computer per facilitare l'apprendimento e il coinvolgimento degli studenti. Una vasta gamma di modelli e di esempi di organismi viventi da esplorare, come piante, animali, microrganismi e altre forme di vita, sono invece a disposizione, sul lungo tavolo posto sotto alle finestre. L'aula, come il resto della scuola, garantisce una connessione internet stabile per accedere a risorse didattiche online, banche dati e strumenti di ricerca scientifica.

Ogni banco è dotato di un laptop, ma dubito che potremo svagarci navigando su internet.

Non ho proprio la testa, per fare le equazioni con coefficiente binomiale. Sbuffo annoiata, quando la mia nemesi, varca la porta dell'aula, col suo solito scazzo, accompagnato dal prof.

Perchè la sfiga mi perseguita?

Come se avesse la consapevolezza di irritarmi ancora di più, rendendosi sgradevole, decide di tormentarmi sfoderando la sua lingua tagliente. Peccato che non sa, che con la sua sola e ingombrante presenza, risulta già insopportabile per la sottoscritta.

Velenosa, lo incolpo della mia punizione e gli lancio la sua fotografia ritoccata, prima di rimettermi a studiare.

I suoi occhi, bruciano su di me. Li percepisco costantemente e mi infastidiscono.

Che diavolo vuole scoprire? Non ho intenzione di farmi leggere proprio da lui. Non accadrà mai.
A maggior ragione, se lui, non si rende disponibile a essere decifrato.
Al suono della campanella, scontata la punizione, esco con una certa fretta, in direzione parcheggio delle biciclette, per andare finalmente da Amberly.

Pedalo velocemente per raggiungere la villetta. Le mie amiche, hanno già cominciato con gli addobbi e ridono complici, burlandosi di me e della mia punizione.

《Certo che Lokelani, ti fa proprio sragionare! Che bisogno avevi di scarabocchiare la sua foto?》domanda curiosa Amberly.

《Ne valeva sicuramente la pena! Io spero che Evan svenga ubriaco, per disegnargli, con un pennarello indelebile, una cacca sul viso.》

《Almeno tu, Cassia, hai un motivo per odiare mio fratello, così tanto, ma invece, Nerea, perché odi a morte Kai?》

《È un'essere insopportabile! Mette a dura prova i miei nervi.
Lo fa apposta a provocarmi! Ne sono sicura! In più mi ha umiliata davanti a tutti, facendomi passare per una poco di buono. Non ci ho più visto dalla rabbia!》

《Sei umana! Inoltre Kai ha effettivamente esagerato! Nerea voleva aiutarlo e lui ha fatto commenti sessuali su di lei. Io ho visto tutto! Ha trasformato una gentilezza in molestia, da bravo maschio! Dio che coglioni quelli dell'altro sesso! Se non fossi così presa per Evan, diventerei volentieri lesbica.》

Scoppiamo a ridere sonoramente.

《Al ragazzo piace commettere reati! Stagli alla larga. È per il tuo bene! Fidati!》

Dopo le solite raccomandazioni, che mi portano a volere sempre il contrario e a indagare per scoprire chi si nasconde sotto quell'armatura ombrosa, invece di allontanarlo per sempre da me, decido di dimenticarmi di Lokelani, che non è nemmeno stato invitato, per il resto della serata, e di godermi la mia prima festa, sicura di non imbattermi in quella perfezione di muscoli e imperfezione caratteriale, che mi fa scattare i nervi.

La festa è molto vivace e animata. Ci sono tanti ragazzi del nostro liceo, le ragazze di pallavolo e studenti dei vari club sportivi e intellettuali, che ballano, ridono e parlano insieme, sorseggiando birra e drink, creando un brusio costante che riempie ogni stanza. La musica, è forte e coinvolgente, e il ritmo scandisce i movimenti delle persone che si muovono al suo ritmo, nel prato. Dalla console del Dj, montata sotto il patio, luci stroboscopiche e colorate, si alternano alle nuvole di fumo, come in una discoteca o a un concerto. Sui cubi luminosi, ancheggiano, due cubiste della squadra di nuoto, avvolte da striminziti tubini argentati abbinati.
L'aria è densa di profumi e odori, che provengono dal buffet di cibi, preparati da uno chef locale, assunto da Jessica, per evitare il consumo di cibo spazzatura, ma anche dai cocktail colorati, con ombrellini e ghiaccio fluorescente e dalle fragranze dei profumi e delle colonie delle persone presenti. Ci sono tavoli addobbati con fiori, candele, e decorazioni luminose, appese a ogni soffitto, sia attorno alla piscina, sia in salotto, creando un'atmosfera festosa e accogliente. Il piano della cucina, è ricoperto da bottiglie di super alcolici, anche se siamo tutti minorenni, e da bicchieri usa e getta: dai classici bicchieri blu e rossi da birra pong, come si vede nei film sulle confraternite universitarie, a quelli in plastica rigida trasparente, di ogni colore, a forma di flûte, coppa e tulipano, per citarne qualcuno, usati per i cocktail. Un dispenser per granite, riconvertito, genera margarita frozen.
Un ragazzo con il viso da intellettuale, si presta a fare da barman, shakerando alcolici.
Assetata, opto per una bottiglia di acqua frizzante, aromatizzata alla fragola.
Lo studio del signor Cottrell, è stato trasformato in una stanza Karaoke, dove ragazzi alticci e nerd, stonando, cercano di impressionare delle ragazze, che non sono minimamente alla loro portata.
Ci sono anche momenti di intimità, dove le persone si ritirano in angoli più tranquilli per parlare in privato o per scambiarsi effusioni, più o meno colorite.
Le lunghe file per i bagni, mi fanno desistere dal sistemarmi il trucco.
Le sensazioni che provo sono molte e varie: c'è l'emozione da prima festa, l'entusiasmo per l'evento, la felicità di incontrare amici e conoscenti, la sensazione di libertà e di spensieratezza a muovermi a tempo di musica, con le mie strambe amiche e anche se minimo, un certo imbarazzo a indossare questo abito con scollo a cuore bianco con una farfalla blu sul petto, perché temo sia troppo trasparente e mi fa sentire insicura.

Tuttavia, le persone sorridono e si divertono insieme, ballando, cantando, e scattando foto per immortalare il momento, senza badare a me.

《Sei veramente... Wow! Cioè...》Evan farfuglia qualcosa sul mio aspetto. Tuttavia, non so se gli piaccia davvero o se è l'alcol a parlare per lui.  《Cassia però... Cazzo! L'hai vista con quel micro abito di pailette? Mi farà morire! Se non la bacio penso di... Senti... me lo concedi un ballo?》Evan continua a farfugliare frasi inconcludenti.

《Non ti conviene, se ci tieni ai tuoi piedi! E poi non so ballare!》

《Suvvia, sono un giocatore di Football, rischio è il mio secondo nome. E poi, nessuno balla peggio di me, quindi...》

《Solo uno!》sbuffo per niente convinta.

Così mi ritrovo in pista a ballare con Evan, che fa movimenti robotici ridicoli solo per dimostrare che non sa ballare, Cassia, Keira, Amberly e altri amici e ragazzi della classe, per almeno cinque canzoni.

In sintesi, mi sto davvero divertendo.

Contro ogni prognostico la mia prima festa, è un'esperienza multi-sensoriale unica, in cui sono pervasa da emozioni forti, sensazioni fisiche, e una gamma di stimoli visivi, uditivi e olfattivi che rimarranno per sempre impressi nella mia memoria.

Mentre cerco di raggiungere di nuovo le mie amiche in pista, dopo aver bevuto un veloce sorso di limonata, incontro Scott accanto al banco delle bevande nella cucina. È visibilmente ubriaco, barcolla con una birra in mano.

《Sei davvero stupenda stasera, Nerea. Con questo abito, sei un sogno! Cosa ti offro?》mi sussurra lascivo Scott, sfiorandomi la guancia e facendomi arrossire imbarazzata. Non sono abituata a ricevere commenti di apprezzamento su di me.

Sei arrossita solo perchè hai pensato a Mr. Allegria quando ti ha scostato i capelli.

《Non prendo nulla, grazie. E forse dovresti smettere anche tu con gli alcolici, dato che domani avete la prima partita di campionato》
Gli sfilo la birra dalle mani e la poso sul bancone.

《Con quell'aria da maestrina, sei fottutamente eccitante! Ti va se...》afferma Scott senza filtri a causa dell'alcol, ma interrompe la frase perché viene preso dai conati e vomita nel cestino dell'immondizia

Anche se sono disgustata, gli chiedo se posso aiutarlo. Scott sembra sul punto di svenire, è diventato particolarmente pallido, ma improvvisamente, scoppiando a ridere come un ebete, riprende a bere come se nulla fosse.

《Ti ficcherei la lingua in bocca se non avessi l'alito che sa di topo morto.》

Mi sento sconvolta dalle parole di Scott. Oltre al fatto che è ubriaco e non sa nemmeno cosa sta dicendo, il suo comportamento inappropriato e le sue parole offensive mi lasciano inorridita. Non solo non bacerò mai un ragazzo che conosco a malapena e per cui non provo assolutamente niente tranne simpatia, ma non tollero nemmeno il suo atteggiamento irresponsabile e maleducato. È importante stabilire confini sani e rispettare il consenso reciproco nelle interazioni personali.

Tuttavia, non dovrei nemmeno prendermela così sul personale. È ubriaco e solito provarci in questo modo con tutte. Ma io non sono come tutte le altre.

Fortunatamente, Keira mi porta via da lì perché mi sento davvero imbarazzata.

Esausta, dopo aver ballato per l'ennesima volta, con Cassia, Keira e Amberly, mi siedo in spiaggia a contemplare il mare, soresseggiando dell'acqua frizzante fresca.

《Che ci fai tutta sola, rossa? Non ti diverti alla mia festa?》
La voce di Evan alle mie spalle, mi fa sussultare.
《Ehi! Susa! Non volevo spaventarti. 》

《Tranquillo! Non importa. Ero stanca e ho male ai piedi a forza di ballare, quindi mi sono concessa una pausa per contemplare il mare. È così bello che mi sento privilegiata a poterlo ammirare! Il riflesso della luna sull'acqua, questa sera, sembra argento liquido》

《Siamo in vena di romanticismo?》

《Smettila scemo! Dico sul serio! Hai fatto progressi con Cassia?》

《A parte rodermi il fegato tutta la sera? Nessuno! Non mi degna nemmeno di un'occhiata e io ho voglia di spaccare la faccia a tutti quelli che la guardano o le rivolgono la parola e un sorriso, anche se sanno che lei è off limits. Mi prudono le mani dal nervoso e ho una voglia incontrollabile di baciarla.》

《Allora fallo!》

《Per prendermi un ceffone in faccia o un calcio nei testicoli?》

《Meglio che non fare niente. In amore bisogna rischiare.》

《Affrontare Cassia mi terrorizza! Non ho le palle per dirle che la amo. Non l'ho mai detto a nessuna.》

Scoppio a ridere.

《C'è sempre la prima volta.》

《Tu l'hai mai detto a qualcuno? Cioè... Insomma... Eri agitata come lo sono io quando hai confidato i tuoi sentimenti a quel ragazzo fortunato meritevole del tuo amore? Perchè io me la sto per fare sotto.》

《Spiacente! Io non mi sono mai innamorata e di conseguenza, non ho mai avuto modo di confidare a nessuno il mio amore e il tuo problema penso sia incontinenza da sbornia!》

《Spiritosa!》

《Se non ti muovi da solo, tua sorella, metterà in atto il suo contorto piano Cupido.》

《Il che?》

《Non so bene! Non ho prestato molta attenzione ai dettagli, ma vi rinchiuderà con una scusa, nella stessa stanza, in modo da permettervi di chiarire o vi farà fare qualche obbligo strano mentre giocate. Quindi fai l'uomo e vai dalla ragazza che ami. Cosa può mai andare storto?》

《Tipo che mi castri?》

《Esagerato!》rispondo per infondergli coraggio sapendo che effettivamente Cassia è impulsiva e potrebbe davvero reagire male e sfogarsi sui suoi gioielli.

《Augurami in bocca al lupo!》

《Non ne hai bisogno!》

Evan si allontana e io rimango sola coi miei pensieri.

Nel buio, tutto quell'infinito specchio di acqua sembra una minuscola macchia di inchiostro, avvolta in una coperta di notte. Il cielo notturno, in questa notte particolare, sembra più bello del solito, punteggiato di stelle scintillanti che sembrano diamanti cuciti su un foulard di seta nera.

Una stella cadente scende dal cielo, generando una scintilla notturna che danza delicatamente nel buio, illuminando l'oscurità con la sua luce che si riflette sull'acqua dell'oceano. Questa piccola scintilla brilla con un'intensità unica, creando un'atmosfera magica. Mentre cade dolcemente verso l'oceano scuro e tranquillo, la sua luce si riflette sulla superficie calma dell'acqua, creando un riverbero affascinante, ipnotizzante e misterioso.

L'oceano, come uno specchio gigante, accoglie la scintilla con la sua vastità infinita, come ad abbracciare quella delicata favilla. Le onde si allungano dolcemente, trasportando il bagliore ardente della scintilla in un vortice di colori luminosi che si diffondono nell'oscurità. Il riverbero danza al ritmo delle maree, come se l'oceano stesso fosse incantato dallo spettacolo di luce che si svolge di fronte a lui.

È un momento fugace, ma indimenticabile, che mi incanta e mi fa sentire privilegiata di essere una testimone di questa magia notturna.
La scintilla e il suo riflesso nell'oceano evocano un ricordo potente, che mi porta a pensare al ragazzo più cupo e oscuro sull'Isola, con un'anima apparentemente avvelenata, che ancora fa battere il mio cuore disordinatamente nel petto.

Rabbia e poesia, si scatenano prepotenti dentro di me.

"Una scintilla trascurata, Ula'ula, arde con fervore, incendiando tutto quello che le si contrappone e infiammando le mie fantasie. Vorrei essere un pompiere, per poterti domare."

Se io sono una scintilla di luce, tu sei la notte.

Nell'oscurità c'è bellezza, non paura e nostalgia. Molti credono che la notte, non sia viva, ma non c'è niente di più errato.
Le stelle sono per tutti, le tenebre, solo per i più coraggiosi, ma io punto lo sguardo oltre, perchè amo il richiamo del SUO profondo universo nero.
L'universo, è un luogo estremamente complesso e misterioso, ed io, come la scienza, continuo a cercare di comprenderne i suoi segreti, le sue origini e le sue ombre.
L'origine di un buco nero è un po' una reincarnazione: un buco nero è il modo in cui una stella di massa molto grande rinasce dopo aver esaurito la catena di reazioni nucleari che la manteneva in vita.

Un buco nero si forma a seguito del collasso gravitazionale di una stella molto massiccia alla fine della sua vita. Quando una stella consuma tutto il suo carburante nucleare, le reazioni di fusione nucleare che la mantenevano stabile si fermano. A questo punto, la stella diventa instabile e inizia a collassare gravitazionalmente su se stessa.

Se la massa della stella è sufficientemente grande, il suo collasso sarà così intenso da superare la resistenza dei suoi atomi e dei suoi elettroni. In questo modo, tutti gli atomi della stella saranno compressi in uno spazio estremamente ridotto e il risultato finale sarà un buco nero: un oggetto celeste che ha una gravità così forte da non consentire neppure alla luce di sfuggirne.

In questo senso, il processo di formazione di un buco nero potrebbe essere paragonato a una sorta di rinascita, in quanto l'oggetto celeste originale viene "trasformato" in un nuovo tipo di entità che ha proprietà completamente diverse.

Mr. Allegria, è un essere oscuro, che ha una personalità così cupa e forte, da non consentire a nessuno di sfuggirgli, dopo che vi è stato inconsapevolmente risucchiato. Così, come un corpo celeste inerme, vengo inghiottita dal suo orizzonte degli eventi e per me, non c'è più possibilità di ritorno.

Le sue ombre avvolgono la mia anima, imprigionandomi in una danza sinistra di emozioni contrastanti: odio, curiosità, attrazione per l'emarginato e per l'ignoto. Mr. Allegria, con la sua presenza enigmatica e seducente, mi trascina sempre più in profondità nel suo mondo di oscurità. Ogni giorno, con lui, è un'immersione più profonda in una realtà alternativa, dove la gioia e la tristezza si intrecciano in un abbraccio inquietante. Sono intrappolata tra la luce e le tenebre, lottando per trovare un equilibrio tra la sua oscurità avvolgente e la mia voglia di libertà.
Le sue parole sono come lame affilate che penetrano nella mia mente, scavando solchi di dubbi e incertezze.

Mi trovo in un labirinto di emozioni, cercando una via di fuga, ma ogni passo che faccio per allontanarmi sembra condurmi ancora più vicino a lui.

Non so più chi sono o cosa desidero. Il richiamo della sua oscurità è così potente che diventa difficile resistere all'impulso autodistruttivo che suscita in me. Mi perdo nel suo abisso, abbandonando la mia identità a favore di una sottile malinconia che mi avvolge come una veste nera. Eppure, non posso negare l'attrazione che provo verso Mr. Allegria. La sua aura magnetica, carica di mistero e fascino, la sua bellezza al di là di ogni standard e al di sopra della mia portata, mi incanta nonostante le sue sfumature oscure.

Mi rendo conto solo ora, che Evan ha sempre avuto ragione: sono come una farfalla attratta dalla fiamma, consapevole del pericolo ma incapace di resistere al suo richiamo irresistibile.

Mentre mi lascio consumare da questa connessione tenebrosa, nutro un'ambivalente sensazione di paura e piacere. Mr. Allegria mi offre un'esperienza intensa e profonda, anche se al prezzo di perdermi in un labirinto senza via d'uscita.

In questa danza tra luce e oscurità, tra gioia e tristezza, mi rendo conto che la mia anima è stata rapita da un destino inesorabile. Sono una prigioniera volontaria di questa spirale di emozioni contrastanti, incatenata al fascino inquietante di Mr. Allegria e al desiderio di svelare il suo vero io, anche a scapito di me stessa.

Mi sono arresa all'attrazione magnetica che esercita su di me, persa nella speranza di scoprire chi si nasconde dietro la sua maschera oscura.

Nonostante la consapevolezza dei rischi e del potenziale danno che potrei subire, continuo a seguire la strada che mi porta sempre più profondamente nella sua oscurità. È un conflitto interno che mi travolge, ma l'attrazione è così potente che non riesco a resistere.

Tuttavia, mentre mi perdo in questa danza ambigua, non posso ignorare la consapevolezza che il mio desiderio di scoprire il vero io di Mr. Allegria ha un costo. Mi sto sacrificando, mettendo a rischio la mia stessa identità, il mio benessere, fino a rischiare anche il mio cuore. Sono consapevole che potrei perdermi lungo il cammino, lasciando dietro di me le parti più autentiche di me stessa.

Mi interrogo sul prezzo che sono disposta a pagare per soddisfare questa curiosità insaziabile e assurda. Lotto contro le mie emozioni contrastanti, con il desiderio di scoprire la luce nel suo abisso, ma al tempo stesso desidero mantenere la mia integrità e preservare ciò che mi rende unica.

Mentre mi imbatto in questa battaglia interna, riconosco che non esistono risposte facili o soluzioni semplici. La strada che ho scelto è impervia e piena di incertezze, ma sono disposta a mettere tutto in gioco per scoprire la verità e trovare una forma di liberazione nella mia stessa oscurità.

Sono consapevole che ciò che mi aspetta potrebbe portarmi a dubitare di me stessa o a svelare parti di me sconosciute, ma il richiamo irresistibile di Mr. Allegria è così dominante, che continua a guidarmi verso l'ignoto.
Sono pronta ad affrontare le conseguenze, nella speranza di trovare una risposta che mi consenta di conciliare la mia sete di verità, con il desiderio di scoprire la luce nel suo abisso oscuro e di guarire la sua anima tormentata.

Sei la mia stella nera, il mio unico punto di riferimento nel buio più profondo e non ho intenzione anche io, come hanno fatto gli altri, di rinunciare a te.

Attirami a te,
consumami
fino a distruggermi,
ma sappi
che non mi
piegherò mai
alle leggi del
tuo universo,
perchè so che,
in fondo a quel
buco nero di infinito
malinconico astio,
che è il tuo
cuore arido,
brilla la stella
più bella
del cosmo.

(Nerea Leighton) 

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