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Primo giorno di scuola - Parte 1

La vita è
un'avventura
audace o niente
di niente.

(Helen Keller)

Il primo giorno di scuola è un'esperienza spaventosa che si ripete in tutto il mondo. Gli occhi degli altri studenti ti scrutano attentamente, cercando difetti o qualcosa fuori posto che giustifichi il chiacchiericcio e le risate. Nonostante abbia imparato a non lasciare che i giudizi altrui mi feriscano nel corso degli anni, non posso negare il desiderio di essere accettata. Inoltre, non penso di aver imparato a convivere con le critiche in modo maturo e costruttivo.

La mia fragilità emotiva e la mia insicurezza mi rendono sempre troppo vulnerabile. Tuttavia, è innegabile che la prima impressione è fondamentale, poiché può influenzare l'intero anno scolastico e determinare se sarai accettata o emarginata. Non sono una persona superficiale che cerca fama o ammirazione da tutti, ma sono semplicemente alla ricerca di nuovi amici. Voglio dire addio alla Nerea esausta di essere costantemente la "nuova" che viene esclusa e derisa, spesso senza motivo apparente. So di poter offrire molto come persona e amica, ma non mi viene mai data l'opportunità di far conoscere al mondo chi sono veramente.

Sono destinata, da sempre, a passare inosservata; schiacciata dalla mia timidezza e insicurezza o oggetto di scherno a causa del mio aspetto, con i miei tratti irlandesi che richiamano "Rosso Malpelo". Non è che ami particolarmente le mie lentiggini, ma nel bene e nel male, fanno parte di me e non posso certo coprirle con quintali di fondotinta per il resto della mia vita. Non sono sicuramente una bellezza mozzafiato come Gigi e Bella Hadid o altre famose modelle, ma nemmeno sono da scartare. Con il mio metro e sessantanove, posso vantare un corpo tonico, ottenuto grazie a mesi e mesi di allenamento, una generosa taglia di seno, capelli fulvi e ribelli, occhi celesti e un carattere curioso.

Quindi, non permetterò mai più a nessuno di deridermi.

Basta!

Voglio solo sentirmi normale e accettata come chiunque altro. Voglio essere notata e vista davvero. Sto chiedendo forse troppo?

Mi guardo allo specchio, sospirando.

Vorrei che qualcuno mi trovasse più che carina!

Ecco il vero motivo dietro la mia trasformazione fisica dell'ultimo anno.
Ero sempre stata abbastanza sportiva, ma mai prima d'ora avevo dedicato così tanto tempo a tonificare i muscoli nei punti che fanno girare la testa ai ragazzi, tutto con l'obiettivo di sentirmi più sicura di me stessa e affrontare l'ultimo anno scolastico in spensieratezza. Ho visto innumerevoli tutorial su YouTube per imparare a truccarmi, dato che mia madre non aveva mai tempo di insegnarmi, e ho imparato a vestirmi alla moda, trovando il mio stile e stravolgendo completamente il mio armadio che, in precedenza, era pieno di tute sportive, felpe extra-large e jeans.

Ho deciso di cambiare il mio modo di presentarmi, passando da un aspetto semplice da ragazza "acqua e sapone" a qualcosa di più femminile, ma senza perdere la mia autenticità. Ho sempre dato la priorità alla comodità, senza mai mettere in evidenza il mio corpo che stava crescendo e cambiando. Per me, la scuola è sempre stata un luogo di apprendimento che richiede un certo rispetto per sé stessi, non una discoteca dove sfoggiare abiti sexy e stravaganti. Molte delle scuole che ho frequentato condividono la mia opinione, e adottano uniformi sobrie ma talvolta troppo impersonali. Uno dei principali svantaggi delle divise scolastiche è che possono soffocare la personalità degli studenti, impedendo loro di esprimersi e distinguersi dalla massa. Tuttavia, ho trovato un equilibrio che rappresenta un compromesso tra il mio concetto di abbigliamento e quello che ho osservato negli anni tra le altre adolescenti: apparire femminile, ma senza mai essere volgare. Fortunatamente, ho anche rimosso l'apparecchio fisso, che mi faceva assomigliare un po' a Ugly Betty, e ora posso vantare denti dritti e bianchi, che spero di poter usare per sorridere.

Avrei desiderato che i miei genitori mi avessero messa in guardia sulla superficialità degli adolescenti, anziché dirmi che è importante conquistare le persone attraverso l'intelligenza e la personalità anziché la bellezza fisica. Sembra quasi che non ricordino la loro giovinezza o che abbiano dimenticato come ci si sente nell'adolescenza, quando gli ormoni prendono il sopravvento e il corpo e l'aspetto esterno diventano molto più rilevanti del pensiero. Le ragazze della mia età sembrano concentrate esclusivamente sull'apparire sempre impeccabili e indossare abiti di marca, seguendo standard di bellezza irraggiungibili che spesso mettono a repentaglio la loro salute fisica e mentale.

D'altra parte, i ragazzi sembrano circondarsi di ragazze che potrebbero sembrare bellissime ma che spesso sono superficiali e prive di sostanza, comportandosi come dei latin lovers sicuri di sé. È un fatto risaputo che, quando devono scegliere tra una ragazza carina e intelligente e le cosiddette "oche giulive" che sembrano facili da conquistare, optino nella stragrande maggioranza dei casi, per quest'ultime.

Il ragazzo affascinante che si innamora della ragazza nerd sfigata e intelligente?

Sembrerebbe un'utopia tratta da un romanzo rosa!

A volte, mi chiedo davvero come funzioni il mondo.

Il liceo sembra trasformarsi in una corsa contro il tempo per diventare "grandi" ed "esperti amanti" prima di entrare al college, dimenticando il romanticismo della frequentazione e le intense e uniche emozioni del primo amore. Spesso sembra che tutto si riduca al sesso e alla fretta di sperimentare tutto. Per la maggior parte dei giovani, l'università sembra essere solo una questione di accoppiamento e feste in cui ci si ubriaca e ci si sballa, trascurando la costruzione del proprio futuro. Non sono contraria al divertimento, anzi, penso che sia importante, ma credo sia essenziale stabilire un limite di decenza.

Così, mio malgrado, ho cercato di adattarmi a ciò che più disprezzo al mondo (le cosiddette "oche giulive" sempre alla moda) o, almeno, di mimetizzarmi con la folla.

L'unicità, purtroppo, non è sempre apprezzata e non sempre ti fa sentire speciale. Almeno esteriormente, posso ingannare gli occhi dei curiosi, senza però rinunciare alla mia vera essenza e alla mia natura da studiosa.

Non provo alcuna emozione per l'inizio di questo nuovo anno scolastico, sono solo tesa come una corda di violino.

È sempre così, alla fine, quando ti trovi di fronte all'ennesima incognita della tua vita!

Questa mattina, il ventitré agosto duemilaventidue, alle sei in punto, quando la sveglia ha suonato, mi sono svegliata di soprassalto. Senza avere alcun controllo su quello che avrebbe seguito da lì in avanti, era arrivato il giorno tanto temuto: il primo giorno dell'ultimo anno di liceo, nell'ennesima scuola nuova.

Forse sarei più rilassata se avessi già frequentato quella scuola e avessi degli affetti a sostenermi, invece, tutto sarà nuovo e spaventoso. E so che sarò oggetto di attenzione speciale, perché gli studenti nuovi dell'ultimo anno, sono sicuramente più interessanti delle matricole del primo anno.

Ammetto che desidero essere vista, ma ho anche il timore di non piacere a nessuno e di trascorrere l'ultimo anno scolastico isolata in un angolo remoto.

Perché l'adolescenza ci pone di fronte a questi problemi apparentemente futili, ma che sembrano irrisolvibili?

Non mi sono ancora abituata al nuovo appartamento e al suo arredamento, che per lo più potrei definire "demodé." Non lo ritengo brutto e pacchiano, come alcuni degli altri che abbiamo visitato, ma neanche "la mia casa ideale". Qui, a differenza del continente, sembra mancare quel senso di buon gusto e la raffinatezza ricercata del design moderno. I mobili presenti, infatti, sono eccessivamente elaborati, intarsiati e vistosi, con imbottiture dai colori sgargianti con fiori o foglie tropicali. In confronto alle nostre abitazioni precedenti, questo appartamento risulta piuttosto piccolo e angusto.

In ogni caso, dato il poco tempo a disposizione per il trasloco e la ricerca, abbiamo certamente scelto il miglior compromesso disponibile sul mercato, soprattutto per la sua vicinanza al mio nuovo liceo. Non avevo grandi aspettative di avere una villa sul mare, anche se non l'avrei disdegnata, considerando la nostra ubicazione alle Hawaii. Tuttavia, il bagno in comune è davvero poco pratico. Per fortuna, i miei genitori non sono particolarmente esigenti riguardo al loro aspetto fisico. Madre natura li ha dotati di raffinata bellezza ed entrambi sembrano giovani e affascinanti anche senza troppe pretese.

Mia madre, in particolare, ha un viso perfetto con una pelle luminosa e labbra piene e rosate che riesce a valorizzare con un semplice burro cacao o un rossetto dalle tonalità naturali. Inoltre, i suoi capelli setosi e ondulati, da cui ho ereditato il mio colore biondo ramato, cadono sinuosi sulle spalle come rami di salice arricciati, enfatizzando il suo sguardo azzurro e gli occhi affusolati.

Mio padre, d'altro canto, come per tutte le figlie femmine, immagino, è il mio modello di uomo ideale. Non solo per la sua innegabile bellezza, con i ricci scuri e ribelli, le fossette che emergono quando sorride e la barba di media lunghezza che gli conferisce un aspetto giovane e distinto, ma anche per la sua dolcezza e premura nei confronti di mia madre. Nonostante gli anni trascorsi insieme, riesce ancora a sorprenderla e il loro amore è un esempio tangibile al quale ambisco per il mio futuro. Anche se so che la mia ricerca di una relazione stabile è ancora molto, molto lontana.

Scendo dal mio letto principesco, caratterizzato da dorature con venature argentate e una testiera imbottita di velluto in un patetico rosa smorto con motivi a rombi e borchie opache dorate, dall'effetto antico, che non riflette affatto la mia personalità, mentre cerco di stiracchiare i muscoli indolenziti. Io amo le cose semplici, minimaliste e moderne, ma sopratutto i materassi comodi!
Mi affaccio dalla vetrata per ammirare la vista splendida sull'Ala Wai Canal, mentre il sole ortivo, sorge all'orizzonte, illuminando il cielo celeste, con tonalità dorate. Non è l'oceano, certo, ma come ogni corso d'acqua, ha il suo fascino. I palazzi moderni sembrano quasi toccare quella cupola perfetta, senza nuvole, riflettendosi nella trasparenza cobalto. Una leggera brezza accarezza il mio viso, scompigliando i miei capelli già arruffati dal sonno agitato. Questo paradiso temporaneo sarà la mia casa. Per una volta, credo che non avrò problemi ad abituarmi al clima e alla straordinaria bellezza del luogo: Honolulu ha già conquistato il mio cuore.

Dopo una doccia ristoratrice e aver cambiato abito almeno dieci volte nel tentativo di scegliere l'outfit perfetto, ho optato per una minigonna di un vivace colore blu shocking e una maglietta coordinata bianca e blu, acquistate a Notting Hill, un quartiere vivace e alla moda di Londra. Questo quartiere è celebre per i suoi caffè informali che si affacciano sulla bohémien Portobello Road, famosa per il suo affollato mercato di antiquariato e moda vintage.

Durante la mia visita a Notting Hill, ho avuto un incontro segreto con mia nonna Amelia. Purtroppo, da quando i miei nonni, Amelia e William Percy, hanno cercato di ottenere la mia custodia attraverso una lunga battaglia legale, ritenendo inadeguata la vita dei miei genitori per una ragazza tranquilla come me, i rapporti tra i nonni e mia mamma si sono irrimediabilmente incrinati. Questa situazione mi rattrista, ma devo ammettere che frequentare la prestigiosa scuola privata inglese scelta dai nonni, una delle famiglie nobili più antiche e influenti d'Inghilterra, che accoglie solo l'élite e gli aristocratici, tra cui i cugini dei reali britannici, indossando l'uniforme con la gonna scozzese e la cravatta, e stando lontana da mamma e papà, è stato davvero straziante.
Anche se amo molto i nonni e Londra, non facevo altro che piangere. La mia vita in Inghilterra sembrava una costrizione, e benché i miei genitori, nella maggior parte dei casi, diano la priorità al lavoro, poiché sanno che posso cavarmela da sola, dato che è così che mi hanno cresciuta, e spesso agiscano senza riflettere sulle conseguenze, non sono affatto cattivi come genitori. Sono la mia famiglia e li amo con tutto il cuore e so che loro amano me. Alla fine, i nonni hanno pensato al mio bene e hanno rinunciato alla causa. Tuttavia, mia mamma non li ha mai perdonati per aver cercato di allontanarmi da lei. Per ora, nemmeno mio papà è riuscito a farle seppellire l'ascia di guerra. Ma il tempo, inesorabilmente, farà la sua parte e curerà la ferita. Spero che accada presto, perché mi manca davvero tanto la mia "granny", con cui ho un rapporto speciale.

Sicuramente, i miei nonni non avevano immaginato che la loro unica figlia avrebbe incontrato un uomo con le sue stesse passioni e che si sarebbe allontanata da Londra. I suoi studi di archeologia e antropologia erano stati considerati il capriccio di una ragazza altolocata e viziata, che aveva scelto apertamente di ribellarsi alle "imposizioni" previste dal suo rango e stato sociale. Ciò nonostante, da bravi genitori, avevano già pianificato il suo futuro in Inghilterra, assicurandole un lavoro da curatrice presso il British Museum. Il British Museum, è considerato uno dei musei più importanti e prestigiosi di Londra e del mondo. Fondato nel millesettecentocinquantatrè, ospita una vasta collezione di reperti e opere d'arte provenienti da diverse civiltà e culture di tutto il mondo. Il museo è particolarmente rinomato per le sue collezioni di antichità egiziane, greche e romane, ma comprende anche una vasta gamma di reperti provenienti da altre parti dell'Asia, dell'Africa, dell'America e dell'Oceania. La sua ricca esposizione e il suo ruolo nello studio e nella conservazione del patrimonio storico e artistico ne fanno una delle attrazioni culturali più visitate a Londra.

Il prestigioso lavoro da curatore o curatrice in questo specifico museo è sicuramente ambito da molti. Tuttavia, nemmeno questo incarico di alto livello avrebbe potuto trattenere mia mamma a Londra. Lei è un'anima libera e non si fa trattenere da nessuno. La passione per l'archeologia e l'antropologia è autentica e non un capriccio passeggero. Questa passione l'ha spinta a esplorare nuovi orizzonti e ad allontanarsi dalla sua città natale e dal comfort della sua vita, lasciando alle spalle la comodità e la sicurezza di casa. Ha deciso di seguire il suo cuore e di perseguire le sue ambizioni in luoghi diversi, al di là dei confini di Londra, contando semplicemente su se stessa e sulle sue capacità. Nonostante il lavoro prestigioso e le aspettative della sua famiglia, ha scelto di seguire il proprio istinto e di tracciare il proprio cammino, anche se ciò significava allontanarsi da ciò che era considerato il suo "destino" già tracciato. La ammiro molto per questo.
È una donna coraggiosa che segue le proprie passioni e si apre a nuove opportunità, pronta ad affrontare le sfide e a crescere lungo il percorso.

Vorrei essere forte e decisa come lei!

Mia mamma è un esempio di libertà e autenticità da prendere come modello. Fin da quando sono bambina, mi insegna l'importanza di inseguire ciò che ci fa sentire vivi e realizzati, anche se ciò significa allontanarsi da ciò che è considerato convenzionale o prevedibile. Sono grata di averla come madre e di poter imparare da lei il valore di essere fedeli a noi stessi e di perseguire i nostri sogni, indipendentemente dalle aspettative degli altri.

Mio padre ha cominciato ad amare l'archeologia quando era al primo anno di liceo, giocando a Tomb Raider e guardando Indiana Jones. Questi iconici personaggi dei videogiochi e dei film, hanno suscitato in lui una profonda curiosità per le antiche civiltà e per i misteri che si celano nel passato. Le loro avventure e il loro spirito di esplorazione, hanno ispirato il desiderio di mio padre di scoprire luoghi archeologici e di immergersi nella storia. Il carismatico personaggio di Indiana Jones, interpretato da Harrison Ford, ha incarnato l'archeologo avventuriero, combattendo contro i cattivi per proteggere reperti antichi e svelare segreti nascosti. Mio padre mi racconta spesso di quando sognava di diventare un eroe salvatesori come Indy.

Ha dedicato quindi molto tempo a studiare la storia, a decifrare enigmi e a imparare antiche scritture, con l'aspettativa di poter scoprire antichi tesori di civiltà perdute. Durante una visita scolastica al museo di New York, mio padre ha visto dei manufatti che non erano ancora stati esposti perché dovevano essere ancora analizzati, e questa esperienza ha alimentato ulteriormente la sua passione per l'archeologia e la sua immaginazione verso nuove avventure. I curatori del museo hanno spiegato alla classe, compreso mio padre, che ogni manufatto ritrovato deve essere pulito con appositi pennellini e successivamente classificato. Durante questo processo, si cercano incisioni, scritte e disegni per capire a quale civiltà e a quale era appartengono. I manufatti in questione erano stati trovati per caso da dei beduini al Cairo e probabilmente risalivano al regno di Tutankhamun. Mio padre ne è rimasto profondamente ammirato!
A soli quindici anni, si è addirittura "infiltrato" in un corso universitario di archeologia per soddisfare la sua sete di conoscenza. Qui, ha imparato ad apprezzare la bellezza dei siti archeologici e l'importanza di preservare e comprendere il nostro patrimonio storico.

Ha capito che l'archeologia non è solo un campo di studi accademico, ma una vera e propria avventura che porta alla scoperta di nuove culture e all'approfondimento della nostra comprensione del passato.

Quindi, subito dopo aver completato il liceo, ha intrapreso un viaggio personale che lo ha portato a sviluppare la sua passione per l'archeologia e a trasformarla in una vera e propria carriera.

Si è iscritto all'Università di New York e ha seguito un piano di studio completo, frequentando tutti i corsi di archeologia offerti dal Dipartimento di Antropologia, uno dei principali dipartimenti accademici dell'università. Ha conseguito la laurea in antropologia con specializzazione in archeologia a soli ventidue anni, proseguendo poi gli studi avanzati in archeologia e ottenendo la laurea magistrale e il dottorato a venticinque anni.

Grazie alle sue eccezionali capacità e al suo carisma, essendo stato il migliore studente del suo corso, gli è stata offerta l'opportunità di svolgere un dottorato a Londra. Qui ha avuto l'opportunità di lavorare sotto la guida dell'eminente archeologo britannico Sir Colin Renfrew, noto per i suoi contributi nell'ambito dell'archeologia preistorica e delle culture antiche. Questa esperienza gli ha permesso di partecipare a scavi archeologici, studiare materiale d'archivio e collaborare con altri esperti del settore e i migliori studenti nel campo, ma soprattutto gli ha dato l'opportunità di incontrare l'amore della sua vita: mia madre.

E anche se il suo percorso potrebbe essere stato diverso rispetto a quello di mia madre e se inizialmente, tra di loro, ci fosse una sorta di competizione e sfida, hanno trovato un punto di incontro nelle loro passioni condivise, creando una connessione speciale che ha reso la nostra famiglia ancora più unica e affascinante.

Un antico calice celtico, il Santo Graal, è stata la loro freccia di Cupido. Era un pomeriggio estivo, in una remota regione dell'Irlanda, quando hanno scoperto, per puro caso, l'antico calice. Era una scoperta straordinaria, un tesoro che sembrava provenire direttamente dalle leggende e dalle storie medievali.

Mentre esaminavano il calice, i loro sguardi si sono incrociati, e in quel momento qualcosa di magico è accaduto. Si sono resi conto che condividevano la stessa passione, la stessa sete di conoscenza e l'amore per le meraviglie del passato. Quel calice è diventato il simbolo del loro amore e della loro connessione speciale.

Da quel giorno, mia madre e mio padre hanno continuato ad esplorare il mondo insieme, alla ricerca di reperti archeologici ed emozionanti avventure. Sono diventati un team inseparabile, lavorando fianco a fianco per scoprire le storie sepolte nel terreno e per restituire vita alle antiche civiltà.

Il Santo Graal è diventato il simbolo del loro amore duraturo, la loro freccia di Cupido. È stato un'occasione per celebrare la loro unione e riconoscere il potere delle passioni condivise. Mio padre ha persino creato un gioiello ispirato al calice, che ha donato a mia madre come simbolo del loro legame e dell'avventura che stanno vivendo insieme.

Ogni volta che vedo quel calice al collo di mia madre, mi ricorda l'amore straordinario dei miei genitori e mi ispira a seguire le mie passioni e a cercare la felicità nella scoperta di nuovi tesori, sia nel mondo esterno che nel mio cuore. Il Santo Graal è diventato un'icona di speranza e amore, una testimonianza tangibile dell'impatto che una passione condivisa può avere nella vita di una persona e nelle relazioni che ci legano agli altri.

Sarò abbastanza forte da seguire il mio cuore, indipendentemente da dove mi porterà?

Sarò in grado di individuare il mio cammino, di affrontarlo senza impedimenti e di trasformarlo nel mio futuro?

Onestamente, al momento non ho una risposta chiara, poiché ancora non ho definito appieno chi sono e quale obiettivo desidero raggiungere.

So che alla fine riuscirò a capirlo. Ma per ora è meglio concentrarsi sul primo giorno di scuola. Il resto verrà da solo!

Osservo il mio adorato papà, e come ogni mattina, lo trovo con la testa immersa nel giornale, sulla pagina sportiva, mentre stringe saldamente una tazza di caffè fumante nella mano destra. Il suo piatto di colazione è ancora intatto. Non appena sente i miei passi avvicinarsi, solleva lo sguardo nella mia direzione, posando il giornale sul tavolo di marmo e regalandomi il primo sorriso della giornata.

Mia madre, invece, legge sorridente e ad alta voce l'oroscopo di tutti, sorseggiando il suo tè da perfetta lady inglese. Nonostante il profumo invitante di waffle appena preparati, ricoperti di zucchero a velo e marmellata di fragole, i miei preferiti, pervada l'aria, lo stress del primo giorno mi ha immediatamente chiuso lo stomaco, così tanto che non sono riuscita a ingurgitare nemmeno un caffè amaro. Eppure, nonostante non creda in queste astruse previsioni astrali, sembra che tutto l'Universo si stia coalizzando contro di me, e che l'oroscopo di oggi, sia stato scritto su misura per la mia giornata.

《Buongiorno tesoro》 starnazza euforica, mia mamma Isabella, mentre mio padre Alan, mi sorride, fissandomi con la coda degli occhi, aspettando, il solito bacio sulla guancia dalla sua pesciolina, che non tarda ad arrivare.

Già, buongiorno un Capricorno!

"Lunedì, non è mai appetibile per voi Capricorno e vi rende maggiormente inquieti. Questa giornata si presenta ai vostri occhi come difficoltosa, stressante e carica di malumore, priva di profumo e sapore. Pettegolezzi irritanti, occhiate curiose e sussurri fastidiosi saranno all'ordine del giorno, a causa della Luna piena in sestile, che metterà a dura prova i vostri nervi già tesi e vi porrà sotto la lente d'ingrandimento di tutti. Le nuove amicizie potrebbero rivelarsi semplicemente una novità passeggera, poiché, voi Capricorno, non siete bravi a fidarvi e ad aprire il vostro cuore agli altri. Se siete studenti, la giornata sarà lenta, monotona e tediosa; se siete lavoratori, invece, potrebbe presentarsi un'ottima opportunità di guadagno o di avanzamento di carriera. Preparatevi moralmente al pomeriggio, quando la Bianca Signora passerà nella dodicesima casa, regalandovi un piacevole o spiacevole incontro. Su con la vita! Almeno la salute è buona. Per tutto il resto, nel bene o nel male, c'è sempre la famiglia che vi vuole bene, circondandovi di abbracci affettuosi."

《Sono in ritardo! Devo andare.》

Scappo indossando un sandalo blu elettrico con la zeppa in canapa e prendo al volo lo zaino, nel quale infilo un libro a caso ("I Venti di Sabbia" di Kristin Hannah) preso dalla mia libreria personale, che sarà il mio compagno di viaggio contro la noia, insieme al portafoglio e alle chiavi. Alle sette e mezza iniziano le lezioni e non voglio rischiare di arrivare in ritardo e fare brutta figura già al primo giorno. È stato dimostrato antropologicamente che la prima impressione sugli studenti e sui docenti condiziona tutto, quindi questo primo giorno è di fondamentale importanza per il mio futuro e devo essere impeccabile. Mi vergogno ad ammettere che ieri sera, di fronte allo specchio del bagno, mi sono persino esercitata a sorridere!

《Amore, la colazione è il pasto più importante della giornata!》mi canzona la mamma.

《Mangerò qualcosa durante la pausa, ora non ho fame. Vi voglio bene.》

《Aspetta, piccolina mia. Ti accompagno.》

《Non è necessario, papà. Finisci pure la tua colazione. Io prendo la bicicletta.》

《Fai attenzione, pesciolina!》si raccomanda, per l'ennesima volta, il mio apprensivo padre, nonostante, il sermone della sera prima, includesse il traffico (il mio tragitto verso la scuola è tutto su pista ciclabile), i ragazzi, gli squali e l'oceano.

《A cosa esattamente?》rido.

《A tutto. Sei il mio manufatto più prezioso.》

Arrossisco felice e grata di essere importante per il mio adorato papà. Mamma si avvicina a lui, che la stringe dolcemente dai fianchi, ed entrambi mi guardano con occhi pieni di orgoglio.

《Presto la nostra pesciolina finirà il liceo.》

In realtà, oggi è solo il primo giorno di scuola. Andateci piano! Non ho tutta questa fretta di abbandonare il nido.

《Già. Come vola il tempo! Sembra ieri che l'ho partorita!》

《E io che l'ho stretta nelle mie braccia e mi sono perdutamente innamorato di lei.》

OKAY! La situazione sta degenerando!

《Farò tardi. Vi voglio bene e in bocca al lupo al lavoro!》

Mando un bacio veloce e volante ai miei genitori, immobili davanti alla porta, nei loro eleganti completi, ed esco sorridendo. Ho una famiglia stupenda!

Forse, la mia giornata non sarà così terribile, stupido oroscopo!

Oggi mamma e papà devono incontrare degli investitori facoltosi che potrebbero finanziare la loro ricerca sull'isola di Necker per conto del museo di Honolulu, dove saranno i curatori. L'Isola di Necker (in hawaiano: Mokumanamana) fa parte delle Isole Hawaii nordoccidentali. È localizzata nell'Oceano Pacifico, a duecentoquarantanove chilometri a nordovest di Nihoa e a tredici chilometri a nord del Tropico del Cancro. Comprende importanti siti archeologici preistorici della cultura hawaiana ed è parte dell'Hawaiian Islands National Wildlife Refuge, all'interno del Northwestern Hawaiian Islands National Monument.

Si è sempre ritenuto che l'isola fosse un luogo cerimoniale e religioso. Secondo i miti e le leggende del popolo di Kauai, situato a sud-est, l'isola di Necker era l'ultimo rifugio conosciuto di una razza di mitici "piccoli uomini" chiamati Menehune. I Menehune erano considerati i primi colonizzatori polinesiani, appartenenti a classi sociali inferiori (povere e umili) e fisicamente più piccoli e deboli. Secondo la leggenda, i Menehune si stabilirono su Necker dopo essere stati cacciati dalla loro gente, i forti Polinesiani, e costruirono diverse strutture di pietra presenti sull'isola. I miei genitori credono di aver trovato nuovi indizi che potrebbero collegare i siti di sepoltura e i riti funebri. Questo progetto li terrà impegnati per almeno quindici mesi e mi darà la possibilità di completare i miei studi senza interrompere la scuola a metà semestre.

Mi preparo ad andare al mio liceo, quel luogo misterioso dove per nove mesi lo studio e la finzione saranno i miei unici compagni. Sento un senso di inquietudine e pesantezza nel cuore. Non è il problema più grande del mondo essere sempre la nuova ragazza, ma mi fa sentire sbagliata, insofferente e costretta a recitare il ruolo che gli altri si aspettano da me. Mi fa rinunciare alla vera Nerea, e temo che agli altri ragazzi non piaccia affatto. Questo comportamento mi frustra e lo odio. È stato sempre così. Odio cambiare scuola così spesso, ma lo faccio per permettere ai miei genitori di vivere appagati e felici grazie al lavoro che amano. Mi ripeto continuamente che essendo giovane ho ancora tempo per inseguire i miei sogni. Non ho mai fatto pesare loro i continui trasferimenti tra i vari continenti, l'alternanza delle scuole con le loro regole, le vacanze e gli anni di frequentazione sempre diversi, il bisogno costante di imparare nuove lingue, nonostante le scuole internazionali, per sopravvivere alla vita quotidiana e quella sensazione di ignoto che mi fa sentire come una pellegrina alla ricerca di un posto dove stabilirmi definitivamente. Nel corso degli anni non ho mai contestato o messo in discussione le loro decisioni, perché ciò che li rende davvero felici è l'archeologia.

Sarei una figlia ingrata se non pensassi alla loro felicità, no?

In realtà, della mia vita da nomade, apprezzo qualche vantaggio come l'emozione e l'adrenalina che si provano prima di iniziare una nuova avventura. Ma la verità è che, col tempo, quella piacevole sensazione di gioco da "Dora l'esploratrice" che provavo da piccola, si è trasformata in insoddisfazione e nella ricerca di qualcosa di più stabile. Ogni volta devo ricominciare da capo. Nuovi volti, nuove potenziali amicizie che allontano fin dall'inizio, sapendo che prima o poi dovrò partire di nuovo. Affezionarsi con una vita così caotica, con la valigia sempre mezza pronta sotto il letto, non è vantaggioso. Dire addio è sempre straziante.

Addio casa temporanea.
Addio nuova scuola.
Addio agli studenti che incrocio nei corridoi e con cui non ho il coraggio di interagire.
Addio alla nazione che mi ospita.
Addio a quell'unico amico.
Addio nonni.
Addio.
L'ho detto troppe volte. Non voglio doverlo dire mai più.

Per essere un'isola, a Honolulu, ci sono tantissimi licei tra cui scegliere. La decisione è stata difficile poiché ogni scuola aveva programmi di studio e sportivi interessanti che avrei potuto seguire. Alla fine, ho optato per la 'Iolani School, sulla cinquecentosessantatrè di Kamoku St. perché l'ho trovata stupenda e moderna e in più posso raggiungerla in bicicletta dato che vivo al civico cinquecentottantatrè nell'appartamento duemilaquattrocentosessantacinque, al secondo piano di un edificio nel quartiere storico di Moiliili. Si narra che la regina Kamamalu e la sua corte, trascorressero l'estate nuotando nelle sorgenti di Kapaakea.

Mi piace molto il motto della scuola: "Umile nella vittoria, gentile nella sconfitta."

'Iolani, in hawaiano, significa falco celeste, e con questo affascinante nome è stato persino costruito un magnifico palazzo reale qui nella capitale, che ora è diventato un museo e presenta un'architettura simile alle residenze dei monarchi europei.
La particolarità di questo nome è che può anche essere un nome da ragazza.

Tornando al mio nuovo liceo, non disdegno affatto che sia frequentato da duemiladuecento studenti dall'asilo alla dodicesima classe, di ogni etnia e religione. Duecentoventiquattro studenti, me compresa, infatti, si apprestano, a frequentare, l'ultimo anno di liceo. Mimetizzarmi, conformarmi, fingermi un'adolescente normale, in tutto questo caos etnico, non dev'essere poi così difficile. E poi, una volta ottenuto il diploma, se vorrò, potrò andarmene. Questa volta, però, alle mie condizioni, a prescindere dagli impegni dei miei genitori, anche se dovrò chiamarli di notte a causa del fuso orario, nel caso si siano lasciati coinvolgere in una nuova scoperta in Burundi, ad esempio.

Costeggio il canale, attraversando la pista ciclabile, immersa nei condomini moderni, tra i viali alberati, le palme e i prati verdi. L'aria profuma di fiori, l'acqua è blu e limpida. Pedalando, trovo la felicità, nei riflessi del sole che si specchiano in questo turchese. La mia immagine, che riverbera dentro questo specchio d'acqua, mi emoziona. Alcuni turisti, forse intenti a vogare su una canoa, mi sorridono salutando allegri.

《Aloha》 risuona armonioso, dai passanti, come un eco di pace.

L'allegria, di questo luogo, è assolutamente contagiosa e ti scalda il cuore.
Alla faccia del mio oroscopo sfavorevole!

Quando raggiungo la mia nuova scuola, mi sento leggermente più rilassata, anche se noto che è piena di ragazzi snob e viziati. Questo è un dettaglio che non avevo minimamente considerato durante la scelta. Forse avrei dovuto optare per una scuola pubblica anziché una privata e indipendente, fondata sui valori cristiani, piena di ragazzi facoltosi che si sfidano a chi ha l'auto o la motocicletta più grande e costosa. Tuttavia, nessun'altra scuola mi sembrava migliore di questa per prepararmi all'università. La retta mensile è elevata, ma fortunatamente i miei genitori guadagnano abbastanza bene. Non ai livelli dei ragazzi nel parcheggio, ovviamente, ma non mi hanno mai fatto mancare nulla. Inoltre, con le borse di studio, ogni studente meritevole può garantirsi un futuro roseo in questo meraviglioso liceo.

Niente e nessuno può rovinarmi questo primo e memorabile giorno.

Il sole mi accarezza le guance, il cielo azzurro è ricoperto di deliziose nuvole bianche, gli uccellini cinguettano e il verde della natura domina incontrastato in questo enorme campus. Il profumo di gelsomino e salsedine inebria i miei sensi.

Sono felice.

Niente e nessuno può rovinarmi questo primo e memorabile giorno.

O forse...

NO!

Decido di evitare di sconvolgermi per lo stereotipo americano del giocatore di football bello, dannato e ricco da far schifo, che ostenta la sua ricchezza familiare e che parcheggia al posto riservato al capitano della squadra, osannato da altrettanti idioti benestanti e griffati dalla testa ai piedi. Accelera per farsi notare. Il rombo scalpitante di centinaia di cavalli sovrasta ogni altro suono, e si alza una nube tossica e inquinante di carburante. Il cattivo odore è fastidioso e davvero inutile. Involontariamente, mi viene un conato alla vista di questo personaggio, una sorta di perfetto Ken biondo confezionato a festa, vestito da "cremino", con la sua Ferrari italiana rossa e fiammante, e accanto a lui c'è una Barbie, probabilmente rifatta e platinata, seduta nella sua aderente e corta divisa nera e rossa, che acceca tutti con i suoi pompons da cheerleader adornati di strass.

Parcheggiando la mia modesta bicicletta, nonostante io sia abbastanza benestante, mi sento un po' fuori luogo tra questi ragazzi viziati. Il ragazzo "cremino" scende dalla sua auto prendendo un borsone sportivo Louis Vuitton e uno zaino Versace Couture, e inizia a fare lo stupido con i suoi presunti compagni di squadra. La ragazza, atletica, bellissima e alta come una modella di Victoria's Secret, gli dà un bacio sulla guancia e si allontana con uno zaino bianco di Gucci, che probabilmente costa almeno duemila dollari. E io che ho un semplice zaino di Michael Kors, comprato in saldo! A quel punto, una voce mi fa voltare. Una ragazza bionda molto carina mi sorride mentre mette il lucchetto alla sua Vespa azzurra.

《Loro》li indica, 《sono Evan e Amberly Cottrell, i figli del preside Timothy Cottrell. Ti ci abituerai presto. Qui sono acclamati e invidiati da tutti perché belli, gemelli e ricchi da far invidia a uno sceicco. La mamma, è la titolare dell'agenzia immobiliare più importante dell'isola e il padre, beh, è un ex studente e ormai da undici anni, il preside della nostra scuola.》

《Ah!》

E io che avevo pensato fossero una coppia!

《Pare che la signora Cottrell, venda solo immobili per gente altolocata, tipo star di Hollywood e Ceo di multinazionali, tanto per capirci. Vip e ricconi, che possono permettersi prezzi, con così tanti zeri, da non saperli pronunciare!》

《Immagino! Sono tutti griffati e quel cremino, ostenta ricchezza e antipatia da tutti i pori.》

La ragazza bionda scoppia a ridere di gusto, mentre io, mi maledico mentalmente, per la mia linguaccia e il mio commento fuori luogo, coprendomi la bocca imbarazzata.

《Puoi dirlo forte! Ma non giudicare male Amberly; nonostante le apparenze, è una brava persona: ha un cuore gentile, è dolce, sensibile e sempre disponibile. Suo fratello Evan, invece, è un individuo bipolare e lunatico, fastidioso come l'edera velenosa. Comunque, io sono Cassia Taylor.》

Mi porge la mano e io la stringo presentandomi.

《Nerea Leighton, piacere di conoscerti.》

Credo che Cassia, analizzando la truce espressione che le ha fatto contrarre il viso angelico, abbia avuto dei trascorsi poco piacevoli con quell'Evan.

In fondo, nemmeno a me, ha fatto una bella prima impressione!

《Nerea, che bel nome. Sei nuova qui, vero? Non ti ho mai vista prima.》

《Sì, mi sono trasferita da poco. Davvero ti piace il mio nome? Lo trovano tutti strano.》

《Se non erro Nerea, deriva dal greco Nòreys e significa "grande nuotatore". Nereo, figlio del dio Ponto, era il simbolo del mare calmo e tranquillo. Non c'è nome più azzeccato per una fanciulla che vive alle Hawaii》mi fa l'occhiolino.

Cassia, mi ha piacevolmente sorpresa e a pelle, mi sta già simpatica.

《Grazie.》 Arrossisco.《Come sai il significato del mio nome?》

《Mia mamma è insegnante di storia antica, greco e latino. Una vera fissazione! Trova sempre un collegamento tra ogni nome, evento o festività con queste due culture e lingue. Mi ha infastidito fin da quando ho memoria. Fortunatamente, non è la mia insegnante qui, anche se probabilmente sarebbe meglio della mia attuale professoressa, la Nomoro, che è veramente severa, lunatica, odiosa e pesante. In tutti i sensi. Comunque... Ecco il motivo per cui conosco l'etimologia del tuo nome e del mio, che sono poco comuni. Cassia deriva dal nome gentilizio latino Cassius, che significa "appartenente alla gens Cassia", che erano gli schiavi liberi. Francamente lo odio. Mio padre pilota gli elicotteri per le visite turistiche dell'isola e insegna paracadutismo.》

《Ah! Wow! Tua madre è impegnativa e tuo padre è un avventuriero spericolato! I miei genitori, invece, sono entrambi archeologi. Vorrei che fossero dei noiosi reperti da museo, ma come Indiana Jones e Lara Croft, sono due pazzi avventurieri, spiriti liberi che si stancano facilmente della vita di tutti i giorni. Per farti capire quanto siano strani e fissati con l'archeologia, devi sapere che, quando avevo appena sei mesi, mi hanno portata in un marsupio in una spedizione nelle tombe delle Piramidi di Giza. Abbiamo in comune un nome di battesimo strano e raro e dei genitori impazziti. A proposito, trovo il tuo nome molto bello.》

《Penso che diventeremo grandi amiche, allora》sorride sommessamente.

Cassia è davvero una ragazza bellissima, non ha nulla da invidiare a una modella. Alta, snella e formosa, con lunghi capelli biondi grano, trattenuti da una molletta di Prada, che raccoglie una ciocca della sua frangia, occhi turchesi e labbra carnose di un rosso fuoco. Indossa una maglietta della scuola, che sembra tagliata per scoprire l'ombelico e mettere in risalto il suo piercing gioiello, completando un look elegante con una minigonna rossa a pieghe. Ai piedi, indossa sandali con zeppa e una cavigliera. Profuma delicatamente di fiori d'arancio, gelsomino e rosa.

Un'amica? Dati i miei trascorsi, non l'avevo nemmeno preso in considerazione, ma sarebbe fantastico se, per una volta, non dovessi fingere e potessi assaporare il vero sentimento di amicizia, che nella mia vita risulta quasi sconosciuto.

《Sei dell'ultimo anno anche tu vero? Io ho fatto diciassette anni a luglio.》

《Sì, io compirò gli anni il ventisette dicembre.》

《Fantastico! Sento che saremo compagne di classe!》

Speriamo! Cassia mi sta davvero molto simpatica.

《Dai... Vieni!》mi prende per mano e mi trascina con allegria. 《Ti voglio presentare la mia amica Keira. Mi sta aspettando sugli spalti per vedere la cerimonia di apertura, che si svolge ogni anno. Poi ci sarà una sorta di festa di benvenuto per noi maturandi. Il preside farà un discorso di benvenuto e poi le ragazze del corso di Hula ci intratterranno con un ballo di buon auspicio. Tutte le squadre dell'istituto faranno il loro ingresso in campo per degli spettacoli. Ti piacerà!》

Annuisco, seguendo Cassia nel campus enorme e moderno, gremito di studenti allegri e trepidanti all'idea di cominciare l'anno scolastico.

Mi sento anche io felice, ed è la prima volta che mi succede il primo giorno in una nuova scuola.

La vegetazione brilla di un verde smeraldo, riflesso nei vetri a specchio del palazzo che stiamo costeggiando, così come nelle aree relax e nei campi sportivi. Contrastano piacevolmente con i colori rosso, bianco e nero della scuola, che sventolano ovunque: dalle decorazioni alle bandierine nelle mani degli studenti. Lo spirito di unione e orgoglio è tangibile. La maggior parte degli studenti, seduti sulle tribune, indossa la maglietta del Campus (bianca, rossa o nera). Per integrarmi meglio, devo ricordarmi di acquistarla nello shop della scuola.

Cassia mi spiega che la maglietta è fondamentale per far parte della tifoseria. A quanto pare, in questa scuola, si tifa per ogni disciplina, senza distinzione dello sport preferito o praticato, per sostenere tutte le squadre.

Mio nonno mi ripete sempre che lo sport avvicina e unisce le persone. Non l'ho mai preso seriamente in considerazione, ma in questo momento, osservando gli studenti felici agitare le bandierine con il simbolo della 'Iolani, mi rendo conto della sua verità.

La banda, fa il suo ingresso nel campo da Football, seguito dalle Cheerleader e dai giocatori, assolutamente perfetti nelle loro divise nere, coi caschi lucidi e muscolarmente pompati, come The Rock. Nonostante in questa scuola, ci siano squadre di atletica, di calcio, di tennis, di basket, di nuoto, di pallanuoto, di golf, di vela, di pallavolo, di bowling, di cross country, di diving, di tennis, di baseball e di arti marziali, sia maschili che femminili, e classi miste di cheerleading, di robotica, musicali, di Hula e tradizioni hawaiane e infine, una squadra di surf maschile, gli eroi indiscussi del campus, da come vengono accolti e acclamati, sono sicuramente loro, i montati figli di papà, che ho visto poco fa, nel parcheggio: i Raiders

Gli spalti tremano sotto ai miei piedi, mentre la folla si esalta.
I cori da Super Bowl iniziano a riecheggiare:
"Go Raiders! Go Raiders!"

La squadra si pavoneggia alzando in alto il trofeo vinto lo scorso anno durante il campionato scolastico: una coppa enorme e dorata che stringono, con orgoglio, tra le mani.

《Eccoti finalmente!》

Una bellissima ragazza dai capelli ricci, dalla carnagione scura, sporge la testa per attirare l'attenzione di Cassia. I suoi capelli formano una coda alta che ricade come onde sulle spalle. Ha occhi scuri, profondi e dolci, che ricordano quelli di una cerbiatta, e labbra carnose. Indossa una t-shirt iridescente con una tasca senape sul petto e pantaloncini neri lucidi, abbinati ad anfibi estivi. Il suo profumo mi ricorda i campi di lavanda in Provenza. Sta bevendo una Coca Cola ghiacciata da un bicchiere trasparente, con una cannuccia nera.

《Lei è Nerea Leighton. È nuova.》

《Ciao, piacere di conoscerti. Io sono Keira Cooper. Wow! Che bei capelli rossi! Sei di origini irlandesi come Ed Sheeran, per caso? Io lo adoro!》

《Da parte di mia madre, in effetti, sì. Sua nonna Bairbre era di Cork,》 arrossisco. 《Tuttavia, io sono mezza inglese e mezza newyorkese. Mia madre è britannica, mentre mio padre è italo-americano. Sono nata in Grecia, però.》

《Eppure non hai un cognome italiano.》

《Questo perché, solo mia nonna paterna era del nord Italia, mentre mio nonno è al cento per cento americano, da generazioni.》

《Chissà che piatti deliziosi ti cucina tua nonna. Io adoro mangiare italiano》sorride sinceramente Keira. 《Quando vado a trovare la mia famiglia a Valencia con le mie mamme, ci concediamo una vacanza gastronomica in Italia. Metto sempre su un paio di chili, ma ne vale la pena. Insomma, la pizza è la migliore del mondo.》

《Purtroppo, non ricordo affatto, nonna Olga. È morta quando avevo solo tre anni, ma concordo sulla cucina italiana: è davvero molto buona. Come la cucina spagnola, del resto.》

《Oh... Mi dispiace. Io... Che uscita infelice...》

《Non potevi assolutamente saperlo. Non essere imbarazzata.》

La musica hawaiana, che esce dalle enormi casse, sparse per il campo, ci obbliga a rimanere in silenzio, per concentrarci sulla cerimonia di apertura. Danzatrici di Hula, nei loro vestiti tradizionali, ondeggiano i fianchi, leggiadre come le onde del mare, mentre i giocatori di Football, molto più aggressivi nei movimenti, copiano i ballerini maschi, nella danza dei guerrieri.
In antichità, i migliori danzatori maschi di Hula, venivano selezionati, per diventare appunto, dei guerrieri.
Questa danza, che mescola le tradizioni hawaiane allo sport, mi fa sorridere. Ogni persona, anche se non propriamente un nativo dell'isola, è in sintonia con la natura e il passato folcloristico tramandato dagli antenati e rispettoso delle loro leggende.
Si susseguono, piccoli spettacoli, per ogni disciplina sportiva, tranne ovviamente quelli che prevedono l'acqua, visto che siamo su terraferma. Gli atleti del surf, a quanto pare, dovevano fare una presentazione sulle onde, ma per motivi che le mie nuove amiche non conoscono, è stata cancellata all'ultimo. I ragazzi, si limitano a stare in piedi, accanto alle loro tavole colorate, mentre il loro Coach, un adone greco veramente figo, ne loda le doti. Il primo di loro, che si nasconde dietro alla tavola più bella, con l'oceano e il simbolo della scuola, a quanto pare, è il campione in carica del torneo scolastico, quello internazionale e quello hawaiano. Un vero fuoriclasse! Niente male!

"Iolani in hawaiano significa falco celeste. Nel nostro istituto, accogliamo solo studenti meritevoli, la cui eccellenza scolastica e sportiva li porterà lontano e li guiderà a compiere grandi cose. Noi della 'Iolani formiamo le menti e i corpi dei futuri leader del nostro mondo, ma il futuro è vostro e appartiene solo a voi: pensatori creativi, perspicaci e critici, dotati di intelletto, talento, carattere, tolleranza, compassione, curiosità e leadership. Ciascuno di voi cresce personalmente, sviluppando le proprie capacità, potenziando i punti di forza e colmando le lacune, consolidando l'empatia e la preoccupazione per gli altri, che ci contraddistingue. Ogni componente di questo prestigioso istituto, dal corpo docente agli inservienti che mantengono puliti e dignitosi gli ambienti, dai cuochi della mensa che preparano piatti sani e gustosi, fino a voi studenti, mi riempie di orgoglio come preside. Sono veramente felice di averti qui, signorina Leighton. Farai grandi cose."

Il preside Cottrell, mi aveva convinta così, a iscrivermi in questa scuola e ancora penso, di aver fatto la scelta giusta.

La cerimonia di apertura è assolutamente memorabile e mi sta emozionando. Sfido chiunque, dopo un inizio così, a non amare ancora di più questo istituto. Il Preside Cottrell, un distinto uomo di circa cinquant'anni, con i capelli brizzolati sulle tempie, occhi blu e occhiali rettangolari, indossa una tipica camicia hawaiana rossa con fiori bianchi, nei colori distintivi di questo istituto. Al collo porta una coroncina di alloro, che nella mitologia greca simboleggia la sapienza e la gloria. Si appresta a fare il suo discorso dal podio e io non vedo l'ora di ascoltarlo.

《Carissimi studenti, all'inizio di questo nuovo anno scolastico, desidero rivolgervi il mio più cordiale saluto e i miei affettuosi auguri. L'inizio di ogni cosa porta con sé tante aspettative, sogni, speranze e talvolta anche preoccupazioni. Voglio dare il benvenuto, sia a coloro che per la prima volta varcano le porte della scuola, sia a coloro che proseguono il loro percorso di apprendimento, e anche a coloro che si preparano a concludere gli studi per iniziare un nuovo cammino da adulti. Guardate con fiducia e simpatia i vostri insegnanti, che vi accompagneranno in questo nuovo anno scolastico, e vorrei invitarvi a considerare la scuola come uno dei luoghi importanti e indispensabili per la vostra crescita umana, culturale e sociale. I docenti e le discipline rappresentano un tesoro prezioso per la vostra vita e il vostro sviluppo. Instaurate un rapporto amichevole e costruttivo con gli insegnanti e con i vostri compagni. Partecipate alla vita scolastica con gioia, impegno e interesse, per crescere in modo armonioso e integrale. Non dimenticate di dare spazio ai valori proposti dalla chiesa, che ci insegna a costruire un mondo nuovo di bellezza e bontà. Ricordate sempre che la vita vi metterà di fronte ad ostacoli e che spesso fallirete e cadrete, ma di una cosa sono sicuro: ognuno di voi si rialzerà più forte e motivato perché noi della 'Iolani School siamo umili nella vittoria e gentili nella sconfitta. Sempre e per sempre.》

Dopo il toccante discorso del Preside, alle sue spalle si accende un tabellone luminoso con il countdown dei giorni, delle ore, dei minuti e dei secondi che ci separano dalla festa del diploma. Se l'inizio è così festoso e pieno di energia, non riesco nemmeno ad immaginare la festa di chiusura con la consegna dei diplomi.

Alle nove e mezza, dopo un buffet di colazione ricco di prelibatezze locali e frutta fresca, allestito a bordo campo per ogni studente dell'ultimo anno, si assiste all'assegnazione delle classi. Dalla loro spontanea felicità, posso notare che la maggior parte degli studenti già si conosce dagli anni precedenti e che hanno già formato dei gruppi. Questo, secondo uno dei professori che sta chiamando ogni studente insieme al piano di studio prescelto, è uno dei criteri adottati per assegnare le sezioni. Per fortuna, faccio parte della sezione K insieme a Cassia e Keira, che mi dicono subito essere la più bella. Sorrido grata. Non avrei proprio sopportato far parte di una classe piena di sconosciuti.

Le seguo per i corridoi e le scale piuttosto perplessa. Questo istituto è enorme e dispersivo, mi ci vorrà qualche giorno prima di ambientarmi. Cerco punti di riferimento, come la scalinata con il mosaico dei pesci, per ricordarmi il percorso.

La classe, situata al termine di un lungo corridoio pieno di armadietti avorio e turchesi, è spaziosa e può ospitare numerosi studenti. I banchi ergonomici di design sono di colore bianco, mentre le sedie sono turchesi, che conferiscono un'atmosfera allegra. La stanza è molto luminosa grazie alle ampie vetrate centrali che lasciano entrare molta luce naturale.

Al centro della stanza, accanto alla parete nord, si trova un'enorme lavagna con uno sfondo blu, sulla quale è arrotolato il telo del proiettore. La cattedra del professore è circolare e si trova vicino alla lavagna.

Seguendo il suggerimento delle mie nuove compagne, mi siedo in prima fila accanto a loro. I banchi, che sono a due posti, sono disposti in file, lasciando uno spazio centrale per il passaggio. Cassia e Keira si siedono nel banco accanto al corridoio, mentre io prendo posto in quello vicino alla finestra. Per il momento, c'è un posto vuoto accanto a me.

All'improvviso, una voce antipatica mi fa rabbrividire.

《Questo posto, dove hai poggiato il tuo bel culetto, è occupato da mia sorella, bellezza, pertanto spostati.》

Il cremino, in tutta la sua odiosa magnificenza, mi tratta come se fossi una criminale.
Indossa bermuda nere e una polo della scuola, ma al contrario degli altri studenti, la sua è di Calvin Klein.
Montato!
Sapendo di essere in torto, decido di non essere sgarbata e maleducata, ma di adottare la strategia che mi sono imposta questa mattina, che consiste nel fare una buona impressione.
《Sono mortificata. Non ho visto che era giá occupato. Mi sposto subito.》

《Brava, bellezza! Non sei solo una bambolina sexy, ma sei dotata di cervello!》ribatte con sarcasmo.

Dio che essere odioso! Sfido io a trovarne uno peggiore!

Prendo il mio zaino e, sotto lo sguardo triste delle mie compagne, mi alzo per cercare un altro posto. Anche se sarò lontana da loro, immagino che il banco non ci impedirà di diventare amiche.

《Evan, non fare il solito stronzo! Non tormentare la nostra nuova compagna di classe. Ma che modi!》interviene la gemella Cottrell, che si avvicina sorridendo verso di me mentre mi trovo ancora imbambolata nel corridoio, a fissare i volti curiosi dei miei nuovi compagni di classe. Alcuni di loro hanno uno sguardo gelido e inquietante, e osservarli mi fa sentire a disagio, tanto che mi appoggio contro il muro e mi faccio piccola, fissando lo smalto blu delle unghie dei piedi.

《Scusa il mio gemello. Sa essere veramente maleducato e irritante, ma non è cattivo. Te lo assicuro. Un paio di anni fa non era così. Diciamo che era un po' più ragionevole. Aveva anche amicizie migliori, ma...》inizia a spiegare Amberly, ma la interrompo immediatamente.

《Non importa!》Non mi interessa affatto Evan, e non è compito suo scusarsi per il comportamento da idiota del fratello.
《Il mondo è pieno di ragazzi come lui. Me ne sono fatta una ragione.》

Casualmente è anche un'atleta. La mia logica, non sbaglia mai.

Amberly sospira come se fosse esasperata. Chissà quante volte al giorno deve difendere a spada tratta, quella zucca vuota del fratello.

《Spero che col tempo, cambierai opinione su di lui. Nel frattempo, benvenuta alla 'Iolani School e a Honolulu. Mio padre, il Preside Cottrell, mi ha parlato molto di te. Sono Amberly, il capo Cheerleader e la rappresentante di istituto in carica, nonché la direttrice degli eventi scolastici come i balli e le feste》si presenta porgendomi la mano. La sua stretta è decisa e ferma, ma non trasmette alcun senso di egocentrismo.

È davvero molto impegnata. Perché suo padre le avrebbe parlato di me?
Come se mi avesse letto nel pensiero...

《Mio padre, per inciso, è rimasto molto colpito dal tuo colloquio di ammissione e dai risultati sorprendenti degli esami d'ingresso che hai sostenuto. Ha deciso personalmente di assegnarti alla nostra classe, che modestamente, è quella con la media più alta dell'intero istituto.》

《Grazie, ma immagino che il preside Cottrell, abbia esagerato》arrossisco. Non sono molto abituata a ricevere complimenti che mi lusingano. Inoltre, non sono una studentessa mediocre, ma nemmeno così geniale, mi reputo nella media.

《Ti assicuro che mio padre, non si impressiona facilmente, visto che è circondato da studenti eccellenti.》

《Grazie. Mi fa piacere saperlo.》

《Rimani pure seduta accanto a Cassia e Keira, dal momento che avete già instaurato un rapporto di amicizia. Spero diventeremo buone amiche anche noi. Se ti va, ci sono le selezioni per le Cheerleader domani.》

《Oh, che sbadata! Io sono Nerea Leighton, ma probabilmente, già lo sai》le guance vanno a fuoco.
《Grazie dell'accoglienza. Ci penserò, perché ancora non so, a quale squadra sportiva unirmi.》

《Ci conto》mi sorride dolcemente.

Questa ragazza, al contrario del fratello, ha davvero uno splendido carattere, ma per il momento, non voglio farmi abbindolare.

Col tempo, ho capito, che delle ragazze, non c'è mai da fidarsi.

Evangeline Pauline Davies, di Londra, ne era stata la prova concreta.
Si era finta mia amica, per umiliarmi davanti a tutte. Durante il pranzo, nella mensa, aveva trasformato i miei capelli rossi, in orrendi avanzi di Bangers and mash.
Ricordo di aver faticato a rimuovere il puré di patate, i piselli e la salsina che accompagnava le salsicce, prima di tornare in classe e che per le restanti ore, il profumo nauseabondo del cibo, mi aveva distratta. Continuo a chiedermi il motivo di tanta ostilità nei miei confronti. Sono sicura di non averle fatto nulla e desideravo davvero, con tutto il cuore, farla diventare la mia migliore amica.

《Se vuoi, puoi sederti accanto a me, il posto è ancora libero》domando ad Amberly per educazione e un po' in colpa, per averle preso il posto.

《Ti ringrazio, ma ho promesso ad Aya, una mia compagna Cheerleader, di sedermi accanto a lei, pertanto ci accomoderemo dall'altro lato della prima fila, che come puoi notare, non è molto ambita. Ti ringrazio del pensiero. Sei molto gentile》sorride sedendosi nel banco accanto al corridoio e invitando la sua amica a fare lo stesso.

Mi guardo in giro spaesata. Quanti volti nuovi, ancora, che mi fissano.
Questa attenzione, da primo giorno, non la sopporto mai. Ogni volta, che qualcuno bisbiglia, ho sempre il timore di esserne il motivo.
Cassia e Keira, corrono in mio soccorso e cominciano a presentarmi qualcuno.
Che confusione di nomi e visi!

《Nerea, bella carne fresca, vero capitano?》sghignazza uno stupido amico di quell'Evan odioso, che annuisce, battendo il cinque con altri idioti decerebrati come lui. Cassia dice che gli amici del cremino, si chiamano Jaden, Lucas e Scott.

《Scommetto che, Evan, prima del ballo di Halloween, se la fa.》

《D'altronde, tutte le ragazze sembrano cadere ai piedi del nostro capitano. In ogni senso...》alza un sopracciglio, lasciando la frase sospesa con una nota di malizia.

Sta alludendo che mi ritroverò inginocchiata a fare un servizietto a quello? Nemmeno se fosse l'ultimo uomo sulla terra!

CHE SCHIFO!

Sbuffo contrariata, schifata e arrabbiata, alzando gli occhi al cielo. Parlano come se non fossi presente. Che idioti presuntuosi!
Vorrei controbattere, ma, non è il caso di attirare l'attenzione.

Infatti! Lascia perdere e ricorda che ti sei ripromessa di cercare di integrarti, facendo una buona prima impressione. Per ora sta andando bene!

La mia coscienza, bisbiglia, conscia che la sottoscritta, la ascolterà per non rovinarsi il futuro, però, la lingua mi prude troppo e non resisto.

《Io sono sicura che prima del ballo di Halloween, Evan e i suoi stupidi amici, riceveranno da parte mia, solo un occhio nero o, ancora peggio, un bel calcio dove non batte il sole e che saranno loro a finire in ginocchio. NON IO!》

Cosa mi consulti a fare, se poi fai come se non esistessi? Mi metto in sciopero.

Le ragazze della classe, Amberly compresa, scoppiano a ridere di gusto.

Colpiti e affondati, stronzi!

I maschietti, feriti nell'orgoglio, mi guardano con un cipiglio arrabbiato.
Tranne quell'Evan. In questo momento, non so proprio capire il suo sguardo e le sue emozioni, nei miei confronti.

《Grande!》mi abbraccia Cassia. 《Quel bastardo puttaniere di Evan, merita di sentirsi una nullità, esattamente come fa sentire gli altri.》

《Hai forse dei trascorsi con quello spocchioso?》

Cassia, avvampa.

《Immagino di sì, ma non devi parlarne con me》la rassicuro. 《In ogni caso, fai bene ad avercela con lui. Mi ha fatto veramente una brutta impressione!》

《Ora, proprio non mi va, di parlartene, perché è una lunga storia, ma... ci hai azzeccato in pieno!》

《Aloha kakahiaka》che banalmente, significa Buongiorno, risuona nella stanza.

Un distinto professore, dai tratti orientali, con un elegante pantalone scuro e una camicia color panna a maniche corte, fa il suo ingresso spedito nella stanza, portando una ventiquattrore di pelle color cammello che mi ricorda la vecchia valigetta di papà contenente documenti importanti. Appoggia il suo pesante bagaglio sulla cattedra.

Dietro di lui, con un passo pesante e le scarpe scricchiolanti, noto un ragazzo completamente bagnato, con lo sguardo basso, varcare la soglia della classe.

Un coro di risate riempie la stanza.

《Maledizione, Lokelani, stai allagando la classe! La prossima volta, potresti evitare di andare a fare surf prima delle lezioni o almeno cambiarti? Sei impresentabile! Come ben sai, abbiamo un codice di comportamento e di abbigliamento ben preciso, e l'aspetto trasandato è irrispettoso e non è contemplato.》

《Sono mortificato, professor Johnson. Ho inciampato e sono caduto in piscina.》

《Oh, mi dispiace. Ma... hai avuto un giramento di testa a causa del caldo? Oggi ci sono almeno trenta gradi! O forse... stai male... Hai bisogno di andare in infermeria?》

Il ragazzo esita, come se dovesse nascondere qualcosa.

《Nnnn...》

《Sarebbe comprensibile, dopo quello che ti è... insomma... successo quest'estate. Non devi vergognarti se... ecco... hai bisogno di aiuto.》

Anche se non riesco a vederlo bene, posso percepire quando i muscoli di una persona si contraggono e si irrigidiscono. Chissà cosa gli è accaduto quest'estate. Le sue braccia scivolano lungo i fianchi mentre stringe iracondo i pugni che sbiancano. Si limita a farfugliare in modo inconcludente, tanto che il professore insiste.

《Sei sicuro? Non è un problema. Se ti senti male, puoi anche andare a casa.》

《Nnnn... Non è necessario. Va tutto bene, sono solo scivolato dopo aver inciampato goffamente. Non succederà più. Mi scuso.》

La sua voce roca è incredibilmente affascinante.

《Va bene. Prendi queste salviette asciugamani per rimetterti in ordine e cerca un posto a sedere.》

《Certamente, professore.》

Lo osservo cercare un posto, ma tutti i miei nuovi compagni, lo guardano torvi, puntualizzando che, i posti accanto ai loro, sono già occupati, trattandolo come se fosse un untore appestato. Credo che il ragazzo in questione, possa tranquillamente vedere da solo, che la maggior parte dei banchi è occupata da studenti, ordinatamente seduti. Questo atteggiamento ostile, mi preoccupa, anche se è risaputo che, noi giovani, possiamo essere crudeli, senza un motivo apparente.

《Forza Lokelani, vorrei cominciare la lezione.》

Il professore, sollecita il ragazzo a prendere posto. Nella classe sono ancora disponibili due posti vuoti. Attualmente siamo ventitrè studenti, ma Keira mi ha detto che nei prossimi mesi, un compagno tornerà da uno scambio all'estero e quindi saremo ventiquattro. Un banco vuoto è proprio accanto a me, mentre il secondo si trova in seconda fila, a lato del corridoio, accanto a un karateka con l'aria di un cattivo piantagrane, che lo fulmina con lo sguardo. Quel Paul non gli permette assolutamente di avvicinarsi, quindi "Mr. Popolarità" mi lancia un'occhiata furtiva, senza guardarmi davvero, come se cercasse la mia approvazione, prima di sedersi accanto a me.

La classe non è di mia proprietà, quindi per quanto mi riguarda, ognuno può accomodarsi dove preferisce.

Una pozza d'acqua mi solletica i piedi attraverso i sandali. Beh, come prima impressione, iniziamo male, "Mr. piscina"!

La maglietta della scuola gli sta aderente come una seconda pelle. Come quasi tutti i ragazzi qui, ha un fisico muscoloso e atletico. Gocce d'acqua gli scivolano dai capelli ribelli come pioggia primaverile.

Il suo profumo di oceano e cloro inebria i miei sensi. Non sono ancora riuscita a vederlo bene, ma non credo che sia male.

"Mr. Maglietta bagnata" ha sempre la testa china, uno sguardo cupo e le labbra contratte, che tormenta azzannandole con i denti.

Allegria fatta a persona, questo Loke qualcosa.

《Ora prestate attenzione. Sono il professor Erik Johnson. Molti di voi mi conoscono già e hanno avuto modo di partecipare alle mie attività extracurriculari, come il laboratorio di letteratura inglese, giornalismo e teatro, o hanno collaborato come giovani scrittori e giornalisti per il Bulletin, di cui sono il redattore e responsabile. Per tutti gli altri, insegno letteratura e scrittura creativa. A partire da novembre, vi aiuterò nella preparazione delle tesine di ammissione per i college, che dovranno essere presentate entro la fine di gennaio. Voglio avvertirvi che dovranno essere perfette, introspettive e mai banali. Per il momento, come ogni anno, chiedo ai miei maturandi, di elaborare un tema di presentazione per conoscervi meglio. Non accetterò meno di mille parole o giustificazioni riguardanti il Football, signor Reese.》

《Ma perché lo dice proprio a me?》sogghigna il ragazzo di colore, con la giacca della squadra di Football, accanto alla biondina che si è presentata prima e ha detto di chiamarsi Marika. Da quanto ho appreso, fa parte della squadra di Cheerleader ed è fidanzata col Running Back, Jason Reese, per l'appunto.
Non sono molto afferrata sullo sport, ma mio padre, da vero americano, è un fanatico del Football, perciò, fin da bambina, cerca di circuirmi e convincermi ad amare le sue stesse passioni: l'archeologia, la lettura, l'avventura, i viaggi e il Football americano, ovviamente. Per quanto ho potuto capire, dai suoi spiegoni, durante il Super Bowl, il running back, è un giocatore d'attacco, che può correre con la palla e prendere i passaggi lanciati dal quarterback, per segnare punto. Per me, i giocatori in campo, sono tutti ragazzi super pompati, che corrono come pazzi, dietro a una palla ovale e si atterrano a vicenda per ostacolarsi. Non mi emoziona per niente, vederli in azione, tuttavia, per compiacere il mio adorato papà, una volta all'anno, in occasione del Super Bowl, per l'appunto, mi siedo accanto a lui, sgranocchiando pop corn e lo ascolto parlare del suo sport preferito. Anche se non sono fanatica di questa disciplina, ho imparato, col tempo, ad apprezzarla, grazie a lui. Anche a distanza di anni, non capisco ancora le regole e mi distraggo facilmente dall'azione, intenta a osservare il sorriso del papà. Vederlo emozionarsi, a ogni azione, tifare e agitarsi come un pazzo, è in assoluto, il momento più bello, di questo attimo tutto nostro, in cui ci ritagliamo uno spazio papà-figlia, in cui nessuno, può interferire. Sul suo viso, sono vivide tutte le emozioni: ansia, frenesia, felicità e talvolta delusione. Ogni volta, con gli occhi sognanti, rivangando il sentiero dei ricordi, mi racconta di quando al liceo, anche lui, giocava in questa posizione e di quanto si divertisse. Scommetto che, se avesse avuto un figlio maschio, invece di me, gli avrebbe trasmesso questa sua passione, giocando con lui nel prato. Per me, esiste solo il pattinaggio, tuttavia, il giorno del Super Bowl, non vorrei fare o essere in nessun altro posto, se non accanto al mio dolce papino.

《Ho avuto dei trascorsi con tuo fratello Sean, l'anno scorso, che pensava solo al Football e alle ragazze, perciò Reese avvisato, mezzo salvato.》

《Questa Sean, me la paga.》

《Per continuare, voglio, in questa tesina, che ognuno di voi mi spieghi, a cuore aperto, chi siete e dove vi vedete nel futuro. È un ottimo esercizio, per mettere a nudo le vostre emozioni, per scavare dentro di voi e che vi servirà, per impressionare gli esaminatori, quando presenterete la domanda di ammissione nei College. Come ben sapete, dovete conquistarli e convincerli a scegliere proprio voi, tra il centinaio di migliaia di studenti che hanno fatto richiesta di ammissione proprio come voi.》

《Prof., che noia. Ci sono sempre le borse di studio sportive, per evitare le barbose tesine.》

《Divertente Reese. Volevo darvi più tempo, ma dovete ringraziare il vostro compagno e la sua spigliata simpatia, per avermi fatto anticipare la consegna.》

Un coro di lamentele si solleva.

《Scusi, prof.》

《Troppo tardi, Signor Reese. Dovete prendere seriamente il vostro futuro. Pertanto, consegna del manoscritto, lunedì prossimo. Nel frattempo, questo è l'orario provvisorio delle lezioni e questa é la lista dei libri da ritirare in segreteria, nella seconda pausa. Questa settimana, le lezioni, termineranno alle tredici e cinque. Dalla prossima settimana, invece, si riprenderà l'orario normale, fino alle quindici e trenta. Vi prego di iscrivervi ai corsi extrascolastici, per avere maggiori crediti extracurriculari che vi serviranno per l'ammissione ai migliori College.》

《E passare la nostra vita, tra le mura di questa scuola. Abbiamo già gli allenamenti.》

《Iglina, non farmi perdere la pazienza anche tu. Sembra che arrivati in dodicesima classe, la vostra voglia di passare oltre, sia svanita. Là fuori, c'è un mondo, che attende ragazzi brillanti come voi.》

《Sì ma non possiamo brillare, se passiamo la vita tra i banchi.》

《È un piccolo prezzo da pagare, per diventare eccezionali.》

《Eccezionali, noi del Football, lo siamo di sicuro. Siamo i campioni indiscussi, siamo prestanti atleti che reggono fino a centocinquanta chilogrammi e di corsa, spostano pneumatici di camion e francamente, siamo dei fighi da paura. Io, modestamente, di più perché sono italiano.》

Il professore, si unisce alle nostre risate.

《Hai finito?》

《Sì. Grazie dell'attenzione.》

《La settimana informativa universitaria, con i vari stand degli atenei, si svolgerà, come sempre, l'ultima settimana di ottobre e terminerà col consueto ballo in costume di Halloween, dove verranno premiati i migliori e più originali costumi. Ricordo che praticare almeno uno sport, in questo istituto, è obbligatorio e che da quest'anno, dopo la ristrutturazione dei campi, si potrà nuovamente giocare a pallavolo. A febbraio, come ogni anno, per un mese consecutivo, è obbligatorio svolgere uno Stage, pertanto, cominciate a guardarvi attorno e a chiedere in giro. Io sono il vostro referente scolastico. Per qualsiasi cosa o problema, potete rivolgervi personalmente a me. Questi sono i miei contatti e gli orari in cui posso ricevervi. Domande?》

《Quando verranno eletti i rappresentanti di classe e di istituto?》

《Ottima domanda signorina Cottrell. Domani, al più tardi mercoledì, verranno affissi in bacheca le liste per le iscrizioni. Dopodiché, si può cominciare la propaganda e la campagna elettorale per farsi eleggere.》

《Quest'anno, non ci sono altre competizioni?》

《Ci stavo arrivando, signorina Kamala. A fine anno, come sempre, ci saranno le consuete sfide tra band e le classi di robotica avanzata. Lo spettacolo teatrale, sarà interamente realizzato da voi studenti, dal copione, alla scenografia, alle luci, ai costumi e alla regia, con la supervisione del corpo docente. Per farne parte, occorre proporre un monologo. New entry: la realizzazione di un film, proposto dal corso di regia, che farà le selezioni dei candidati attori, venerdì pomeriggio. Per essere ammessi occorre studiare il copione messo a disposizione negli spazi comuni. Il film parlerà della vita di Arata, come omaggio alla sua vita. Si cercano anche scrittori in erba, e volontari per il gazzettino scolastico e l'annuario. Partecipate numerosi, alle varie iniziative e sostenete le nostre squadre, anche in trasferta, usufruendo dei servizi di trasporto scolastici e tifando agli incontri. Altre domande?》

Alzo la mano, timidamente.

《Mi scusi, professore, ho letto, sul volantino della scuola, che ci sarà una simulazione ONU, per gli studenti dell'ultimo anno, mi potrebbe gentilmente, spiegare come funziona e chi può partecipare?》

《Molto volentieri, signorina Leighton. Il MUN, è un evento internazionale che, sotto forma di conferenza, permette agli studenti, di partecipare alla simulazione di un'assemblea dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. Si tratta di un programma formativo, che avvia, potenzialmente, gli studenti, tramite esperienza diretta, alla carriera internazionale. Il MUN affonda le sue origini negli anni venti, quando un gruppo di studenti statunitensi, si riunì per prendere parte a una simulazione della Società delle Nazioni.

Durante la simulazione diplomatica, gli studenti, sono invitati a coprire la carica di un delegato di un paese membro dell'ONU, oppure di un'organizzazione non governativa, al fine di rappresentare la propria Nazione, all'interno di un comitato dell'ONU, oppure di altre organizzazioni internazionali.

La conferenza segue due fasi. In un primo momento, il delegato, espone la propria posizione dinanzi all'assemblea, per poi negoziare e confrontarsi con gli altri membri in maniera più informale. Una volta individuato un trait d'union, su di un determinato tema, i delegati stilano un documento contenente le proprie proposte, che verranno sottoposte alla votazione dell'assemblea e trasformate, nel caso in cui siano approvate, in risoluzioni.

Le Simulazioni ONU, sono state istituite principalmente, per incoraggiare l'incontro, fra giovani di paesi differenti, esortando le nuove generazioni, a discutere su topic di rilevanza mondiale.

Da quest'anno, la partecipazione al MUN, è obbligatorio per tutti i maturandi del nostro istituto e i più meritevoli, cioè con crediti e voti eccellenti, andranno direttamente a New York, nella sede ONU. Se verranno proposte tematiche meritevoli e di impatto, come quelle ambientali e del cambiamento climatico, sollevate da Greta Thunberg, un'attivista svedese, verranno incluse tra quelle ufficiali e potranno essere discusse veramente, durante il prossimo incontro dei membri ONU.
È tutto. Ci vediamo domani.》

Tutti si alzano e salutano il professore cordialmente.

Seguo Cassia e Keira in cortile, dopo aver ordinato un caffè latte in caffetteria.
Entrambe, mi presentano al resto della classe.

《E lui?》chiedo curiosa, osservando Mr. Allegria, solo in un angolo, sui gradini, intento a scrivere qualcosa su un blocco a righe.

《Kai Lokelani, punta di diamante del surf internazionale e della nostra scuola, é assolutamente il più figo, del liceo, ma ti sconsiglio di averci a che fare. È il tipico cattivo ragazzo, che si mette sempre nei guai e che non è interessato a una relazione stabile. Le ragazze? Le usa soltanto》mi risponde Cassia.

《Infatti! È uno da una botta e via, ma che botta! Insomma...》 farfuglia Keira.
Cassia e io scoppiamo a ridere.
Con loro, per la prima volta, sento di poter avere un legame più intenso e simile a un'amicizia.

《È risaputo, in astrologia, che uno scorpione, a letto, sappia il fatto suo e i pettegolezzi, alimentano, la sua fama, da ragazzo, che scopa bene. Un giro, con lui, vale sicuramente la pena》aggiunge arrossendo.

《Davvero, Keira?》domanda con un cipiglio curioso Cassia, con le braccia incrociate, continuando a ridere.

La moretta, avvampa di vergogna, arrotolando, un riccio, nervosamente, nell'indice.

《Ehm... Immagino di sì.》

Mi perdo a fissare, il ragazzo in questione: Mr. Allegria, ovvero, Kai Lokelani. Un nome, un programma. Kai, nome unisex hawaiano, che significa letteralmente "mare". Kai, il ragazzo atletico, sexy, affascinante, perfetto e che, a quanto pare, sembra avere una reputazione da stronzo bipolare, superficiale e puttaniere. Ammiro la sua bellezza, mascolina ed esotica, i suoi lineamenti, tipici e unici, dei coloni polinesiani, di cui è sicuramente discendente, la mascella definita, ricoperta da un lieve accenno di barba, le labbra perfette, piene e sensuali, sottolineate dall'arco di Cupido e da una dolce fossetta sul labbro inferiore, il viso simmetrico, gli zigomi alti e scolpiti, la pelle hawaiana, leggermente scura e dorata dal sole, gli occhi profondi, e penetranti, da cucciolo triste, leggermente allungati come quelli egizi, di un marrone intenso, con sfumature bronzee, che ricordano, le pareti rocciose vulcaniche, dell'entroterra. Le sue ciglia e sopracciglia folte e setose, le spalle larghe e il fisico vitruviano e muscoloso tipico di un surfista completano il suo aspetto affascinante. I suoi capelli castani di media lunghezza, volutamente scompigliati per un effetto bagnato, ricadono in ciocche disordinate sulla sua ampia fronte, rendendolo una creatura maschile di una bellezza e sensualità assoluta.

Si trova in un angolo, completamente solo e assorto nei suoi pensieri. Non sembra essere scalfito dalle risate maligne e dagli sguardi disapprovatori che gli vengono rivolti, ma i suoi occhi, ai miei, rivelano una sorta di tormento che cerca di mascherare al mondo. La sua infelicità e solitudine sono evidenti, e mi fa molta pena vederlo così isolato.

《Che tipo di guai?》chiedo pettegola. 《Negli ultimi anni ho incontrato molti ragazzi che si comportano da bad boy/cliché. Non c'è nulla che non farebbero per diventare popolari e sentirsi adorati dagli altri.》

《Perché non lo sai?》mi guardano sbalordite.

《No. Ma, immagino! Di Kai Lokelani, è pieno il mondo: fighi con tanti muscoli e niente cervello.》

《In verità, Kai, è sempre stato il migliore dell'istituto.》

《Perciò bello e intelligente? Allora che gli è successo, per essere trattato come uno sfigato?》

《Quest'estate, è rimasto coinvolto in una brutta storia, dopo il torneo di surf under diciotto. Pare che, a Rocky Point, durante una festa, sullo Yacht dei Tanaka, per festeggiare la sua vittoria, abbia venduto droghe pesanti, agli ospiti del suo amico, che già completamente ubriachi, hanno accidentalmente incendiato la barca, con delle canne, causandone l'esplosione. Sono morti tutti, tranne lui. Non è sospetto? Si vocifera, che abbia abbandonato la nave, per primo, senza preoccuparsi degli altri a bordo.》

《Già. Ma non è tutto! Alla luce dei fatti, è indagato dalla polizia, per omicidio colposo.》

《O-o-omicidio?》balbetto nervosa.

《Già. Un brutto soggetto, da evitare.》

《Indagato, però, non significa colpevole. No?》ribadisco.

《 Sì, ma... insomma
... é abbastanza chiaro che sia colpa sua, no? È l'unico sopravvissuto.》

《Magari ha avuto solo fortuna. Il fatto che sia sopravvissuto, non fa di lui un colpevole》ragiono ad alta voce.

《Chissà. L'unica cosa per cui sono dispiaciuta per lui, è che ha visto morire il suo migliore amico, divorato da uno squalo, mentre erano in balia delle onde. Inizialmente, infatti, si era salvato anche Arata.》

Chissà che trauma! Poverino!

《Nonostante il fattaccio, continua a vivere la sua vita, come se nulla fosse.》

《Non puoi saperlo, Cassia. Non credo che stia passando un buon momento ultimamente. Inoltre, non penso che abbia premeditato tutto questo. La morte di quei tre ragazzi sembra essere stata un incidente, una ragazzata fatta magari per divertirsi. Tuttavia, se dimostreranno che la droga era sua, dovrà pagare per la sua bravata. Le azioni hanno conseguenze, e in questo caso hanno portato a tre morti. Nonostante sia attraente, prometti che ti terrai alla larga da lui?》

《Certo. Ma almeno fino a quando l'indagine non sarà conclusa, gli darò il beneficio del dubbio... o forse no...》sospiro assistendo a una brutta scena.

Schiamazzi molesti, infatti, ci fanno voltare nella sua direzione.

《Cazzo scrivi coglione?》urla il decerebrato karateka, che mi pare si chiami Paul, una sorta di armadio tutto muscoli e niente cervello, tipo A.C. Skater di Bayside School. Come conosco un personaggio di una serie tv anni novanta? Beh! Recentemente ho visto le repliche con mamma. Quando era una teenager, pare avesse una cotta per Zack Morris.

Paul, con uno strattone deciso, fa cadere il blocco di Kai, che reagisce con furia e lo spintona violentemente. Paul è sicuramente un piantagrane rissoso, visto che è andato dal suo compagno solo per provocarlo, ma perché Lokelani ha reagito in modo così acceso?

La lite, finisce subito in rissa. Sono almeno in cinque, contro uno, ma Mr. Allegria, sembra saperci fare, nonostante incassi molti colpi. La battaglia continua per almeno dieci minuti, finché i professori intervengono e li separano, inviandoli tutti in presidenza.

Sembra che Mr. Allegria sia abituato a risolvere i conflitti con la violenza invece di cercare una soluzione pacifica attraverso il dialogo.

Arriccio il naso schifata.

Gli uomini violenti, sono ripugnanti.

Questo genere di atteggiamenti, mi disgustano profondamente. Gli uomini violenti non meritano alcun rispetto. Chi risponde a una banalità con violenza, non ha sicuramente la mia approvazione.

Pertanto, non desidero avere nulla a che fare con questo teppista di nome Kai.

Ne adesso, né mai.

~A quanto pare,
tu stesso,
hai perso la strada,
per il tuo cuore.~

(Nerea Leighton)

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