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Halloween - Parte 1

https://youtu.be/FV-HPOHu8mY

Ognuno di noi
è una luna,
ha un lato
oscuro che
non mostra
mai a nessuno.

(Mark Twain)


Adoro questo periodo dell'anno con tutta me stessa. È come se la natura stesse preparando un grande spettacolo per il riposo invernale: le foglie che si tingono di sfumature di luce e di fuoco prima di abbandonare la sicurezza dei loro rami e prendere il volo, il cielo che perde il suo celeste intenso e infinito per abbracciare una tonalità madreperla delicata e cerea e il profumo di osmanto, di muschio, di sottobosco e di pioggia che diffondono nell'aria la loro delicata fragranza autunnale.
Ma soprattutto, adoro la festa di Halloween.

Non riesco a individuare un motivo preciso per questo amore, e sicuramente non è prettamente religioso, ma più una questione di sensazioni e ricordi.

Fin da bambina, infatti, ho trovato un incanto particolare in ogni aspetto di questa festa: dallo scolpire le zucche, al preparare dolcetti mostruosi, all'ammirare le case adornate con decorazioni spaventose e spettrali, fino alla scelta del costume perfetto che suscita una morbosa eccitazione.
Anche l'andare di casa in casa, gridando "dolcetto o scherzetto", ha sempre avuto un fascino irresistibile, anche se alla fine i dolci stessi non mi interessavano più di tanto, perché è come se per una notte non ci fossero barriere tra me e il resto del mondo, visto che quasi tutti si prestano ad aprire le loro case e a donare generosamente i dolci.

Ho come la sensazione che per una notte all'anno soltanto, le persone, sempre troppo impegnate e di corsa per fare amicizia, smettano di essere disinteressate agli altri e che finalmente aprano gli occhi e il cuore non solo ai vicini, ma al resto del quartiere.
È un momento in cui la comunità si riunisce in un'atmosfera di gioco e divertimento, dove le differenze si attenuano e ci si ritrova uniti nella condivisione di una tradizione antica e affascinante. È come se per una sera, il senso di appartenenza e la gentilezza prevalgano su tutto il resto, creando un legame speciale tra le persone che altrimenti potrebbero sentirsi distanti. È un'occasione per riscoprire la gioia di essere parte di qualcosa di più grande di noi stessi e di connettersi con gli altri in un modo autentico e spontaneo.

Le feste e le tradizioni, in fondo, non servono esattamente a unire?

Mentre mi preparo per la festa di Halloween alla 'Iolani, non posso fare a meno di pensare a Londra: la città più affascinante dove, da bambina, mi perdevo alla ricerca della felicità sotto forma di dolci, ammaliata dalla sua trascendentale atmosfera. La nebbia che si solleva dal Tamigi, sottile ma densa come una coltre umida fluttuante come una nuvola, crea un'atmosfera surreale che evoca i misteri del celebre quartiere di Whitechapel, quello di Jack lo Squartatore, facendo di Halloween una delle notti più affascinanti e terrificanti dell'anno.

Zucche accese, strade buie e il suono della musica che sale dalle stazioni della metropolitana sono solo alcuni degli elementi che rendono questa festa così speciale.

I negozi e le case si adornano con zucche, pipistrelli, ragni, scheletri e altre mostruose decorazioni, già settimane prima dell'evento, mentre nei bar, per tutto il mese di ottobre, vengono servite ai clienti bevande dal gusto di pumpkin spice.
E poi, nella sera del trentuno, la città si anima con feste in costume praticamente in ogni locale, interpretazioni spaventose in strada fatte da figuranti e attori teatrali, travestiti ad esempio da clown inquietanti o serial killer che ti inseguono minacciandoti con machete o motoseghe, visite guidate nelle zone in cui si narra dimorino ancora degli spiriti.
I bambini mascherati, nel tardo pomeriggio, quando la notte comincia a scendere e il buio spaventoso inghiotte le vie, bussano di casa in casa per il classico trick or treat, facendo razzia di dolci di ogni genere.
Le decorazioni più spettacolari e mostruose si trovano solitamente nelle zone di Chelsea, Belgravia, Notting Hill, Holland Park e Hampstead, ma tutta la città viene finemente adornata ed è uno spettacolo per gli occhi.
Senza cadere in eccessi imbarazzanti, anche la residenza del Primo Ministro al numero dieci di Downing Street si presta a creare un'atmosfera festosa con i suoi addobbi e le sue zucche.

In questo periodo, Londra si trasforma in un palcoscenico di una magia unica e irresistibile, dove è impossibile non lasciarsi completamente avvolgere dall'atmosfera incantata di una festa controversa e mistica come quella di Halloween.

A New York, invece, Halloween trasforma la città in un'esplosione di creatività e divertimento. Le strade sono animate da una miriade di costumi fantastici e spaventosi, mentre i locali si adornano con decorazioni spettrali e luminose. I quartieri come Greenwich Village e Brooklyn Heights diventano veri e propri teatri all'aperto, con parate di carri allegorici e spettacoli di fuochi d'artificio che illuminano il cielo notturno. I negozi offrono dolcetti a tema e bevande speciali, mentre le case si trasformano in vere e proprie dimore infestate, attirando visitatori da ogni angolo della città. E ovunque tu vada, c'è un'energia e un'atmosfera festosa che ti fa sentire parte di qualcosa di magico e unico.

La notte più strana di Halloween l'ho trascorsa a Salem, Massachusetts. La città, famosa per i suoi legami con il famigerato processo alle streghe del 1692, che ha visto la morte per impiccagione di una ventina di donne e l'accusa di stregoneria a quasi duecento persone, si trasforma in un luogo di magia, mistero e fascino durante tutto il mese di ottobre. Le strade acciottolate sono fiancheggiate da antiche case coloniali e negozi che offrono una vasta gamma di souvenir a tema streghe e misteri.

Durante il giorno, i visitatori possono esplorare i musei e le attrazioni storiche legate alle streghe, immergendosi nella storia e nel folklore di Salem.
Ma è di notte che la città si accende con una magica atmosfera: le lanterne brillano nelle tenebre mentre le persone si riversano nelle strade per partecipare alle feste e ai festival a tema.

Le case storiche aprono le loro porte per visite speciali, offrendo un'occasione unica per esplorare gli angoli più bui e misteriosi di Salem.

Nel fitto bosco, dove la leggenda narra che le streghe si radunassero per i loro riti oscuri, si accende un grande falò circondato da pietre. Accanto, un pentolone fumante emana un profumo invitante, ma anziché pozioni stregate, contiene una deliziosa zuppa che viene gustata dopo il misterioso rito delle streghe.

Artisti di strada e musicisti si esibiscono lungo le vie, creando un'atmosfera incantata e vibrante.

Ma il punto culminante di Halloween in questa città è sicuramente il Grande Magazzino di Salem, un'enorme festa all'aperto che attira migliaia di visitatori da tutto il mondo. Qui, le persone possono partecipare a spettacoli di fuoco, concerti dal vivo e performance teatrali, immergendosi completamente nell'atmosfera magica della notte delle streghe.

In tutto questo, l'eredità storica di Salem si fonde con la creatività contemporanea, creando un'esperienza indimenticabile per chiunque si avventuri in questa città magica durante Halloween.

Questo è il mio Halloween.
Quello che conosco e che si è radicato in me fin dall'infanzia, e che ho imparato ad amare.

Honolulu, invece, mi appare così distante dal concetto tradizionale di Halloween che fatico un po' ad immergermi completamente nella sua atmosfera magica e misteriosa, lasciandomi trasportare dalla fantasia e dal divertimento che solo questa festa intrisa di magia, fascino e sgomento sa regalare.

Le zucche, intagliate magistralmente come opere d'arte, sono quasi sempre accompagnate da buffi e più economici ananas, a cui si aggiungono occhi e bocca. Ho notato che gli intagli non presentano mai temi spaventosi, ma sono piuttosto radicati nella cultura di queste isole. Ricorrenti sono le maschere Maori, che di notte emanano un non so che di suggestivo, insieme ai fiori di plumeria e all'immancabile Aloha.

Nel condominio a Waikiki, dove ci siamo trasferiti il primo ottobre, siamo gli unici sul pianerottolo ad aver adornato la porta con ragnatele, pipistrelli e gatti neri, ad aver intagliato una classica zucca e ad avere una coroncina sulla porta a forma di mezza luna nera, ricoperta di bacche arancioni, rose nere e spine, con una strega e il suo gatto.

Sting canta:
"Oh, I'm an alien, I'm a legal alien
I'm an Englishman in New York
Oh, I'm an alien, I'm a legal alien
I'm an Englishman in New York."

Mai come oggi comprendo quello che ha provato la persona del testo della canzone, tanto che mi sento l'ennesima "Haole" a Honolulu.

Mi affaccio dal balcone, respirando l'inebriante profumo di mare, accompagnato dall'odore di benzina che proviene dalle lanterne e dalle fiaccole sparse per la spiaggia, e mi guardo attorno. Essendo Honolulu la capitale del cinquantesimo Stato degli Stati Uniti d'America, la festa di Halloween è sentita dalla popolazione, soprattutto dagli americani del continente, rispetto alla popolazione autoctona, anche qui.

Anche se è tutto diverso. Forse, per i miei standard, sembra addirittura sbagliato.

Dove sono le foglie che cadono?
Dove è la nebbia?
Dove sono le giornate uggiose e spettrali tipiche di questo periodo?

Qui non c'è niente di tutto ciò.

Invece dell'atmosfera a cui sono abituata, a Honolulu sembra sempre piena estate.

E l'estate mi fa pensare alle vacanze, alla fine della scuola, al sole e al mare, ma non alla festa di Halloween.

Attorno a me, maestoso e ammaliante, l'Oceano Pacifico si è dipinto dei colori dell'autunno grazie al tramonto.

È l'unico che mi trasporta nella magia dei colori autunnali.

Per tutta la settimana, ho osservato con ammirazione le ballerine travestite da streghe mentre eseguivano la loro consueta Hula in spiaggia al calar della sera, ma con una coreografia modificata appositamente per l'occasione. Le ombre fluttuanti delle loro gonne asimmetriche e dei loro cappelli da streghe hanno aggiunto alla scena quella suggestiva dose di brivido di cui avevo bisogno per immergermi completamente in questo periodo. Lo spettacolo è stato caratterizzato da movimenti fluidi ma al contempo ricercati, pensati per creare suspense e momenti di terrore, che mi hanno fatta sobbalzare.
Alla fine della performance, le danzatrici si sono voltate verso l'oceano e, con grazia, hanno indicato una di loro che pagaiava nell'orizzonte, prima di scomparire nel tramonto come per magia. In una sola parola: sensazionale!

Dopo aver visto per l'ennesima volta l'esibizione delle ballerine, mi perdo tra le vie di Honolulu affollate di bambini e adulti felici, truccati e travestiti, lasciandomi affascinare, in modo particolare, dalle decorazioni e dai costumi inusuali che incrocio lungo il mio cammino.

Nonostante abbia sfoggiato il mio repertorio di costumi migliori durante la settimana scolastica (mi sono vestita da strega, da Cappellaio Matto, con un'armatura da guerriera, da elfo e da pirata), non mi sono mai davvero sentita parte di questa festa.
Ho semplicemente seguito la tradizione della nostra scuola per non sentirmi diversa.

Ma questa sera, quella del ballo in maschera scolastico, le mie aspettative sono al massimo.

Voglio che sia diversa.

Voglio sentire ogni brivido, ogni sensazione e ogni emozione che solo questa notte ci regala, e desidero che rimanga impressa nella mia mente per sempre.

Sarà un'occasione perfetta per respirare completamente questa atmosfera irresistibilmente unica e ancora sotto molti aspetti a me sconosciuta, abbracciando appieno tutte le meraviglie, i misteri e le tradizioni, che questa festa porta con sé e che, in ogni angolo del globo, si assomigliano, ma non sono mai identiche perché ogni cultura è a sé.

Non vedo l'ora di scoprire come la scuola si è trasformata per l'occasione e di partecipare a tutte le attività e agli eventuali divertimenti organizzati per noi studenti.

Con questa nuova consapevolezza, è come se un'energia elettrizzante stesse circolando nell'aria tiepida e profumata di salsedine e fiori, tanto che non vedo l'ora di farne parte, creando ricordi indimenticabili con i miei amici, immortalati in tante fotografie e soprattutto in sorrisi spensierati.

Questa notte, in cui ho capito che non devo chiudermi al mio ristretto modo di vivere questa festa, promette di essere magica, piena di sorprese e di emozioni da vivere appieno.

Per immergermi completamente nell'atmosfera, decido di recarmi a piedi alla 'Iolani e di sperimentare "a pelle" ogni sensazione.

Le strade si riempiono di elaborati e terrificanti addobbi, principalmente scheletri vestiti con costumi tipici hawaiani, che sembrano prendere vita col vento e danzare al chiarore della luna, appesi come luci di Natale lungo le vie.

Ci sono persone entusiaste che indossano costumi e maschere, mentre altri hanno preferito le classiche camicie hawaiane. Per l'occasione, queste camicie presentano bellissime stampe di zucche, gatti neri, cappelli da strega e scritte "Halloween", evidenziando l'intento di celebrare questa festa unica nel suo genere con la gioia e la spensieratezza contagiosa che si respira quotidianamente su queste isole.

"Hau'oli Halloween", felice Halloween e "Pāpala i kēkē", dolcetto o scherzetto, risuonano come una dolce melodia, in ogni angolo della città.

Mi sembra di scoprire un nuovo universo di Halloween.

Un universo lontano, che mi era totalmente sconosciuto e che non avevo ancora capito e apprezzato appieno.

Vulcani in eruzione illuminano i giardini con le loro fiammate rosse, mentre scheletri di sirene volteggiano nella brezza. Maschere maori mi guardano inquietanti con i loro occhi illuminati, e zucche adornate con plumeria mi sussurrano "Aloha", mentre suonano l'ukulele.

Tutto sembra magicamente surreale.

Sorrido felice.
Forse sto entrando anch'io nello spirito di Halloween di questo luogo.

Ogni angolo della città sembra animarsi di quella magia particolare radicata nella cultura e nella storia di questa isola, e mai come adesso mi sembra che il velo tra il mondo dei vivi e quello dei morti si assottigli davvero, tanto da percepire la presenza ancestrale degli spiriti della natura, le energie cosmiche, l'alito divino, il mistico e sacro canto Oli e il contatto con i cari estinti.

Ruotando su me stessa e facendo allargare la gonna del mio vestito da principessa, il vestito più bello che ho conservato per l'occasione, anche se non propriamente di Halloween, con i palmi delle mani aperti ad accarezzare l'aria, mi rendo conto che, in questa notte speciale, qui a Honolulu, tutto è possibile.

Con gli occhi chiusi e il cuore aperto all'ignoto, mi sembra perfino di sfiorare un volo di farfalle, una tempesta di neve, un tornado di foglie dorate e ramate che fluttua magicamente attorno a me, e di vedere nonna Olga, non immortalata in una fotografia durante un viaggio in Norvegia e riposta in una cornice d'argento, ma avvolta veramente dall'aurora boreale, intenta a sorridere.

Nonostante l'ingombrante abito, questa sera, mi sento bellissima e completamente me stessa.

L'abito, che appartenne alla mia antenata, Lady Elizabeth Ivy Percy, indossato durante il suo ballo di fidanzamento a Edimburgo con il Duca di Hamilton, Sir Douglas Douglas-Hamilton, che ha poi sposato il due dicembre del mille novecento trentasette, sembra oscurare ogni mio pregiudizio, ogni mio dilemma e ogni insicurezza, e in grado di donarmi una corazza di invincibilità.

Il bustino a corsetto fascia le mie forme come una seconda pelle e le fa risaltare in modo naturale. Devo ammettere che è decisamente rigido e soffocante, a causa delle stecche che sostengono il busto e il seno, e mi chiedo come facessero le dame dell'Ottocento a indossare questo tipo di abbigliamento quotidianamente.

Ringrazio l'evoluzione anche nella moda!

Tuttavia, è di una bellezza senza tempo: la stoffa di velluto verde, come le spalline fini, è ricoperta di fili d'oro grezzo intarsiati e di pietre semi preziose verdi e nere, le stesse della tiara e dei gioielli che indosso. La gonna di velluto verde è completamente ricoperta da veli di organza fluttuanti, anch'essi ricamati e intarsiati con fili d'oro e gemme sull'orlo.
Dovrei indossare anche un sottogonna con stecche o a ruota, simile a quello che si vede nei film sulle dame di altri tempi o delle spose, ma lo trovo alquanto scomodo, soprattutto perché è impossibile sedersi.

L'abito, che è tornato in possesso della mia famiglia materna, i Percy, solo nel duemila otto dopo la morte della duchessa e per suo volere testamentario, mi è stato regalato da nonna Amelia per i miei quindici anni come monito a non dimenticare mai le mie origini inglesi e nobili.
Non specificatamente di sangue, ma di intenti.

Il nonno mi ha detto che condivido con Lady Elizabeth, non solo la straordinaria bellezza, la dolcezza dei lineamenti e del cuore e dei meravogliosi e setosi capelli rossi, ma soprattutto il portamento di una grande donna che può cambiare il mondo e il carattere determinato e deciso. Purtroppo, a parte il fatto che la mia antenata fu una delle sei damigelle d'onore che hanno presenziato all'incoronazione della Regina Elisabetta II, e che fosse una moglie e una madre devota, non ho trovato informazioni utili su di lei e sulla sua vita, per comprendere che tipo di donna fosse.
Forse, attraverso la sua storia e il suo ruolo nella società del suo tempo (è nata nel 1916 e ha vissuto gli orrori della Seconda Guerra Mondiale), avrei potuto trarre ispirazione dal suo retaggio, per comprendere meglio il mio posto nel mondo e per affrontare le sfide con lo stesso carattere deciso e determinato che lei sembrava possedere.

 Tuttavia, essere sua parente è comunque un motivo di orgoglio e di connessione con il passato della mia famiglia.
Motivo per cui, nel suo abito, mi sento vicina a lei e il suo ricordo è vivido come se fosse una parte di me.

Mi fermo di fronte alle vetrine addobbate con cura, ammirando le classiche decorazioni a cui sono abituata: zucche, zombie, gatti neri, fantasmi, bare, lapidi, fattucchiere, ragni, scope volanti, pentoloni con pozioni che fumano, teschi, libri di magia nera e pipistrelli. E mi sento subito trasportata sul continente.
Le spiagge, i chioschetti adiacenti e i negozi di surf, invece, sono tutti adornati a festa con scheletri e riferimenti alla cultura hawaiana.

Forse mi sto abituando allo stile isolano, ma in effetti non sono poi così male!

Il profumo di dolci come i donut e i biscotti di Halloween dalle forme più simpatiche, quali fantasmini, zucche, dita mozzate, lapidi e mostri, insieme alla torta di zucca e alla Haupida Pie tipica delle Hawaii, proveniente dalla vetrina di un delizioso negozio di dolci artigianale che si chiama Honolulu Cookie Company e che ricorda una pagoda color Tiffany, mi avvolge, promettendo dolci tentazioni a cui non voglio resistere, nonostante il corsetto che mi stritola la vita e il petto.

Entro in un mondo che mi ricorda la fabbrica di cioccolato di Willy Wonka, dove tutto è colorato, allegro, profumato e "cioccolatoso".

Sugli scaffali posizionate in modo ordinato ci sono scatole di cioccolatini color Tiffany a forma di Ananas con la scritta Aloha, sacchettini di caramelle e latte piene di biscotti e dolci tipici hawaiani.

Vago indecisa e con un certo languorino, tra gli scaffali pieni di dolci dall'aspetto invitante, dal profumo celestiale e dalle forme simpatiche, con occhi sognanti, come se fossi tornata la bambina di sei anni a cui avevano regalato un lecca lecca a spirale bianco e rosa, per il costume da vampiro più bello dell'asilo, assaggiando campioni da degustazione.
Ammiro le caramelle sciolte dai mille colori, le liquirizie e le mele avvelenate e glassate rosse e nere, le torte artistiche e i budini di Halloween bicolore con occhi, ragni e ossa di ostia, oltre all'assortimento di biscotti e brioche.
Finché, con il sostegno della commessa, travestita da Mercoledì Addams, decido di comprare delle caramelle di Halloween a forma di zucca al gusto di papaya, fragola e ananas, dei biscotti vaniglia e cioccolato decorati con pasta di zucchero, e altri dolcetti preincartati in una busta a forma di cappello da strega, da condividere con le mie amiche appena arrivata alla 'Iolani.

Raggiungo la meta sorridendo, anche se senza dolcetti, perché durante il tragitto ho donato tutto ai bambini che mi circondavano, domandandomi del mio abito e dicendo dolcetto o scherzetto.

La vera magia di Halloween la riconosco attraverso gli occhi innocenti dei bambini.

L'ingresso della scuola è preso d'assalto dagli studenti dall'ottavo al dodicesimo grado, tutti rigorosamente travestiti e ammassati disordinatamente davanti all'entrata, in trepidante attesa.

Per molti studenti, me compresa, questa è la prima festa di Halloween in questa scuola.

Probabilmente, esattamente come me, anche gli altri sono emozionati.

La scuola, come da tradizione, è stata decorata per tutta la settimana e ogni angolo è stato trasformato in un ambiente festoso, con docenti e studenti che indossavano costumi creativi e divertenti.

Ti sbagli, non proprio tutti!

LUI è un caso a parte!

Anche negli stand delle università, gli espositori si sono lasciati coinvolgere dall'atmosfera festosa di Halloween, contribuendo con un tocco di creatività e divertimento ad abbellire i loro banchi espositivi. Non si sono mai scandalizzati per i nostri buffi o inquietanti travestimenti, durante i colloqui informativi; anzi, si sono presentati con competenza e serietà, fornendo informazioni dettagliate sui college prestigiosi che rappresentavano e sulle feste a tema delle confraternite.

Sono rimasta molto colpita dalla Yale University, dalla Princeton, dalla Harvard University e dalla Columbia, ma al momento non ho ancora valutato quale sia la migliore per il mio piano di studio.

Di sicuro, non ci penserò questa sera.

La caffetteria, rinominata per l'occasione "Il Ritrovo dei Dannati", è stata decorata con ragnatele bianche e ragni pelosi. Uno scheletro sorridente al bancone serviva caffè-pozioni fumanti in tazze a forma di teschio e regalava incantesimi in latino.

Io ho ricevuto l'incantesimo di una pozione d'amore.

Che romanticismo! Spero che l'incantesimo ti porti dolci emozioni con un certo scorbutico!

I dispenser dell'acqua sono stati trasformati in distributori di "Arsenico", offrendo acqua colorata alla fragola in un rosso acceso simile al sangue, o al gusto di mela verde simile a muco.

Nei corridoi, sono stati installati nastri da scena del crimine e cartelli di avvertimento, mentre decorazioni tipiche e palloncini neri e arancioni fluttuavano sopra di noi.

Negli spogliatoi, sono stati appesi neonati inquietanti e terrificanti che gattonavano con la testa girata sulla schiena, motoseghe e coltelli insanguinati, aggiungendo un tocco di orrore al clima festoso.

Anche le aree esterne e i giardini sono stati decorati con zucche personalizzate, alcune delle quali recavano lo stemma della scuola e la I di 'Iolani, insieme ad altre decorazioni spaventose.

Mi accodo agli altri studenti in attesa, affollando una delle tre porte della palestra con una certa ansia, quando incrocio lo sguardo deciso di Mr. Allegria, che si trova dietro Iglina, vestito da cacciatore di vampiri, nella coda centrale.

I suoi occhi, intensi e magnetici come sempre, sembrano trasportarmi in un'altra dimensione, facendomi sentire come se stessi fluttuando su una nuvola.

Non so spiegare quale strana attrazione ci sia tra i nostri occhi. So solo che c'è ed è forte, inevitabile e più potente di qualsiasi incantesimo d'amore.

Nonostante sembri sempre evitarmi, rifuggendo da qualsiasi forma di interazione con me, i nostri sguardi finiscono sempre per scrutarsi e perdersi in silenziose, profonde e struggenti dichiarazioni.

Sembra quasi che ci sia un legame invisibile che ci trascina l'uno verso lo sguardo dell'altro, anche se entrambi tentiamo disperatamente di resistere a questa forza magnetica.

Lui, senza ombra di dubbio, fa di tutto per eludermi, ma il desiderio nei nostri sguardi sembra avere altri piani.

A me non dispiace! Potrei guardare quel manzo per ore e ore senza mai annoiarmi.
I suoi occhi... Ah! Pura poesia!

Ogni volta che il suo sguardo si posa su di me, sembra emettere lame affilate che feriscono profondamente, ma poi si addolcisce e si addentra nella profondità della mia anima, divorandola.
E io mi smarrisco ancora e ancora in quella notte stupenda saltellando da una stella all'altra in cerca della sua luce offuscata.

I suoi occhi sono troppo belli per qualsiasi comune mortale e dovrebbero essere severamente vietati ai deboli di cuore.

Forse solo a me perché lentamente mi stanno facendo un incantesimo di non ritorno, uno di quelli che portano l'anima alla dannazione e ci perdi il cuore.

Chissà se ai suoi occhi sono bella almeno la metà di quanto lui è bello e speciale per me.

Un attimo di dubbio mi perseguita mentre gli sguardi si intrecciano ancora e si fondono, creando un'atmosfera carica di tensione e incertezza in cui sembra sparire la concezione di spazio e tempo.

Mi chiedo se il mio abito, così diverso dagli altri costumi di Halloween, abbia catturato la sua attenzione e sia il motivo del suo interesse per me, oppure se, in realtà, mi trova ridicola e io rappresenti l'ennesimo dettaglio trascurabile nella sua giornata.

La sua espressione enigmatica non rivela mai nulla, lasciandomi con l'ansia di sapere cosa pensa davvero di me.

Mentre ci osserviamo in silenzio, mi domando se anche lui abbia provato quel brivido di magia che ho sperimentato in questo momento, in cui sembra che il tempo si sia fermato solo per noi due, e nel mio petto è sbocciato un rosaio con i suoi fiori stupendi e profumati, insieme alle sue spine che mi fanno sanguinare.

Ma forse, come sempre, sto scrivendo un intero romanzo nella mia mente, immaginando scenari che, con uno come Kai, non potrebbero mai realizzarsi.

Nonostante non indossi alcun costume, un dettaglio prevedibile e probabilmente una scelta voluta per non uniformarsi alle masse, il suo abbigliamento casual fatto di jeans e camicia bianca non fa che accentuare il suo fascino misterioso, distinguendosi tra gli altri studenti.

Cioè... non c'è niente da aggiungere, è proprio bello!

Ma bello bello!

Il mio petto sa quanto è devastante l'effetto che lui ha su di me, visto che ha preso a farneticare con rimbombi sconnessi.

Varco la porta con le guance infuocate, quasi fuggendo dal suo sguardo fisso su di me, e subito mi trovo immersa nell'atmosfera festosa e gioiosa che permea l'aria questa sera.

Il centro della palestra è già preso d'assalto da centinaia di ragazzi che ballano freneticamente davanti alla console del DJ.

Il tavolo del buffet, con tovaglie in organza nere e arancioni ricamate con decori in oro a tema, e centrotavola con fiori neri, candele che sanguinano e luci soffuse, è affollato di bevande, cibi e alimenti volutamente inquietanti e a tema, aggiungendo un tocco di tensione spettrale tipica di questa notte.

Tuttavia, l'idea di bere il punch con gli occhi che galleggiano, benché siano di zucchero, mi provoca ribrezzo!

Spaesata, arrossita e con la gola secca, non so se per il caldo oppure per le sensazioni provate poco fa per Lokelani, opto per ingurgitare una bottiglietta di acqua per spegnere qualsiasi ardente sentimento che ho provato dal nostro viaggio a Londra, che provo adesso e che proverò nel futuro, per il misterioso, scorbutico, lunatico e affascinante surfista di nome Kai.

Non esiste che tra tutti i ragazzi su questo pianeta, io desideri ardentemente sempre e solo lui. Colta da quelle che di solito sono le SUE fasi lunari, mi irrito sfogandomi sulla povera bottiglietta, stringendola come se volessi soffocare nel petto i sentimenti che cominciano a sbocciare senza controllo.

Incontenibile fluire,
come il vento libero,
l'amore,
sì,
non si può imprigionare,
tra le dita sfugge,
come un fiume,
incontrollabile e ardente,
aleggia nell'aria e nel petto
con gli occhi del "tuo mare": Kai.

Il tuo contributo è stato davvero prezioso!
Grazie mille.
Maledico mentalmente il fatto che la mia coscienza sia sempre un passo avanti a me.

《Cosa ti avrà mai fatto quella povera bottiglietta?》mi domanda Cassia con tono scherzoso.

Bellissima, nella sua tuta seconda pelle nera da Spider Woman, è la personificazione dell'eroina creata dalla Marvel: Julia Carpenter.

《Nerea reagisce così solo con una persona in particolare!》sogghigna la mia amica mora facendomi alzare gli occhi al cielo.

Keira, che stringe nella mano destra uno dei terrificanti punch rossi con l'occhio che galleggia, è vestita da regina delle tenebre ed è assolutamente stupenda. Indossa un bellissimo abito nero con scollo Off-shoulder senza spalline e gonna a tulipano, una corona, lenti che le fanno apparire gli occhi vuoti e completamente bianchi e un trucco sofisticato con sangue e cicatrici.

《Io non l'ho ancora visto Kai. C'è? Cosa ti ha fatto questa volta?》si intromette Amberly.

Le mie amiche sembra che si siano coalizzate contro di me.

《Kai? Ma per favore! Rossa, sai che ti voglio bene, ma mi deludi parecchio a correre sempre dietro a quel coglione》mi osserva contrariato Evan.

Evan e Amberly, probabilmente essendo gemelli, pallidi di carnagione, con i capelli così chiari da sembrare quasi bianchi e gli occhi celesti, hanno optato per due costumi coordinati da Vampiri del nord che sembrano trapuntati come un piumino. Lui indossa un completo blu notte e lei un abito avorio lungo con maniche e mantello bordati di pelo bianco. L'acconciatura di Amberly è una ricercata coda a cresta alta che sfida la gravità. Entrambi i gemelli Cottrell indossano denti da Vampiro e hanno dipinto, sul lato della bocca, una goccia di sangue che scivola giù dal labbro.

《La lasciate stare questa povera ragazza? Molto piacere, io sono Blake Owens.》

Un ragazzo alto come Evan, con i capelli e gli occhi marroni, mi porge la mano e si presenta. Indossa un costume da Spider-Man posseduto da Venom, quindi nero. Il trucco è caratterizzato da vene nere che si diramano sul viso e sul collo e, come Keira, ha un occhio con una lente bianca che lo fa apparire come se fosse cieco. I lineamenti sono delicati nonostante la mascella squadrata. Le labbra sono piuttosto piene e ben definite, con una leggera curva naturale. Hanno un aspetto morbido perfettamente in armonia con il resto del suo viso.

Capisco il motivo per cui piace tanto a Keira: è davvero un bel ragazzo.

《Ho sentito tanto parlare di te da Keira》mi lascio scappare e mi maledico un istante dopo aver aperto bocca, quando lui fa un sorrisetto compiaciuto alzando il sopracciglio e lei diventa paonazza.

Complimenti Nerea!

Subito cerco di tamponare la gaffe.

《E da tutti gli altri ovviamente. Eri a Londra per un gemellaggio di studio, non è vero? Io sono mezza inglese e mi chiamo Nerea.》

《Se Keira parla tanto di me, non può che farmi piacere》sorride facendole l'occhiolino.

Quei due sono proprio carini e innamorati!

Per circa mezz'ora, tra risate e mosse stupide, ci scateniamo come dei forsennati, in pista nonostante la musica tecno non sia esattamente la mia preferita e poi, accaldati, su suggerimento di Evan, ci allontaniamo per un drink nella zona "chiusa" della scuola.

Accetto solo perché mi sento costantemente osservata!

Percorriamo il corridoio, che porta all'interno della scuola, nelle zone chiuse al pubblico, dove candele bianche tremolanti appese al soffitto e fluttuanti, che ricordano quelle della sala da pranzo di Harry Potter, mi fanno battere forte il cuore. I libri di Harry Potter li ho divorati. Oltre a essere scritti davvero bene, sono coinvolgenti e quell'alone di suspense dark mi ha sempre emozionata. Poi le descrizioni degli ambienti e della magia hanno sempre toccato le mie corde da romantica incallita sognatrice.

Accanto alle aule dei laboratori, decorazioni di scheletri, ragni, fantasmi e pipistrelli danzano mossi dall'aria condizionata. Ovunque ragazzi e ragazze si baciano in modo poco casto o bevono con l'intenzione di ubriacarsi. Anche i più secchioni e nerd della scuola hanno allestito nelle aule dei chioschetti con alcol e fumo e cercano di smorzare la tensione tracannando prima di buttarsi con le ragazze. Il fumo che esce dai pentoloni, circondato da streghe volanti con occhi rossi che pronunciano incantesimi oscuri, aggiunge un tocco suggestivo e inquietante all'atmosfera festosa e ci annuncia il nostro arrivo nell'aula di chimica e dove poter bivaccare. La stanza è piena di gente tra cui Paul, Jaden, Scott, Lucas, Paolo e altri atleti, che sono praticamente stravaccati su divani gonfiabili da piscina accanto a una bara ricoperta di ghiaccio e stracolma di birre e super alcolici, intenti a fumare spinelli e ingurgitare come spugne qualsiasi tipo di bevanda, mentre palpano o provano a sedurre le Cheerleader.
Sui banchi, uniti a formarne uno più grande, ogni genere di cibo spazzatura.

Dopo i consueti saluti, ci ritroviamo a chiacchierare del più e del meno, sgranocchiando pop corn, e a ridere raccontando aneddoti sui nostri Halloween passati, come se fosse la cosa più naturale possibile.

Eppure, quella sensazione di disagio dell'essere vista per davvero, non mi lascia mai.

Soprattutto da quando mi sento costantemente spiata da occhi furtivi che non riesco mai a trovare tra milioni di altri sguardi, ma che, non so come e perché, so che ci sono.

I miei amici, dopo una buona mezz'ora, si mettono comodi tanto che Evan e Cassia finiscono per limonare, mentre Keira si allontana con Blake perché desidera parlarle.

Amberly invece incontra la sua amica Aya, nonché sua vicina di banco e vice capitano della squadra delle Cheerleader, pertanto mi chiede se può raggiungerla per parlare della coreografia che ha sviluppato e che dovrebbero ballare all'amichevole del giorno dopo dei Raiders, impegnati, come la squadra di surf, in una gara di beneficienza. Anche se le dispiace lasciarmi sola, percepisco nel suo tono urgente, la necessità di conferire con la sua amica, pertanto la tranquillizzo dicendole che ne approfitterò per bere e magari andare in bagno.

Delusa nel non trovare una bottiglietta d'acqua nella bara da vampiro, decido di tornare sui miei passi e recarmi in palestra, ma finisco per vagare indecisa e persa, come Alice nel Paese delle Meraviglie, per i lunghi corridoi della scuola, senza sapere quale direzione prendere.

Non si tratta di problemi di orientamento, ma piuttosto di una sensazione che mi attanaglia lo stomaco e sembra attrarmi verso l'ignoto.

Quegli occhi.
I suoi occhi.
Li sento costantemente accarezzare la mia anima.

Eppure, da ore, non ho più avuto il piacere di smarrirmi in essi.

Costeggiando i bagni, con il desiderio di raggiungere il tavolo delle bevande per annegare la sensazione di secchezza della mia gola, sento ansimi e rumori fin troppo chiari e, disgustata, aumento il passo.

La mia prima volta e poi anche le altre, non vorrei mai che fossero in uno squallido cesso della scuola.

Dopo aver bevuto acqua frizzante, salutato i professori e non così impaziente di tornare nell'aula di chimica a fare il terzo incomodo delle coppiette o a subirmi occhiate languide, bava da lumaconi e ogni stupido tentativo da chi mi vuole rimorchiare, mi fermo a lato della pista ad ascoltare "Uptown Funk" di Mark Ronson ft. Bruno Mars ed è proprio lì, dove non avrei nemmeno immaginato, che lo vedo. A ballare insieme ad altri, a ritmo di musica imitando i movimenti dei cantanti nel video trasmesso sul maxischermo che è stato montato dietro la console e che trasmetteva film Horror.

https://youtu.be/OPf0YbXqDm0

I suoi occhi.

Mi trovano e mi risucchiano all'istante.

Sono diversi. Perfino più belli del solito perché attraversati da una luce particolare, un brillamento solare capace di sciogliermi all'istante.

Passione.

Desiderio.

Fame insaziabile di me.

Sono vivide esigenze che colgo nel suo sguardo mentre lui ha intrappolato, senza scampo, il mio.

Scosse e brividi elettrici percorrono la mia spina dorsale, mentre invisibili dita stringono ancora di più il mio corsetto, facendomi annaspare in cerca di aria.

Ci fissiamo impalati ai capi opposti della pista da ballo e Kai è bello da morire. La sua aura è completamente diversa dal solito, potrei quasi vedere tutti i colori del mondo invece del solito nero pece che la soffoca. È come se avesse fatto saltare il suo muro impenetrabile ed è luminoso come un'aureola divina. Ma soprattutto, per la prima volta in assoluto, mi sembra felice.

Percepisco il suo sguardo famelico che accarezza la mia pelle e si addentra oltre gli strati di stoffa, fin sotto il vestito, come se bramasse di spogliarmi all'istante, non solo degli abiti, ma della mia stessa anima. Vorrebbe prendersi non solo il mio corpo, ma anche ogni respiro, ogni pensiero, e ogni atomo di me.

E io, come la falena attratta dalla sua luce, lo lascerei fare e vorrei bruciarmi solo con lui.

Vorrei percorrere con le mani la sua pelle, sfiorare il trucco delle ferite sanguinanti sul suo viso, così realistiche e sanguigne, rispetto a tutte le altre che ho visto questa sera, da farmi quasi impressione, fino a consumarlo di baci.

Ma quando ha trasformato il suo outfit in un costume? Da chi si è fatto truccare?

Non ha importanza. Non adesso che i suoi occhi sono nei miei.

Sento un desiderio inspiegabile e mai provato, che si impadronisce di me.

Lo vedo avvicinarsi con determinazione e passione, come un toro che carica il suo obiettivo. I suoi occhi fissi nei miei, il viso teso ma non privo di fascino, e un brivido di terrore mi attraversa, anche se segretamente desidero che attraversi la palestra con la sua energia sfrontata, che mi prenda con decisione per i fianchi, e che mi schiacci contro un muro per baciarmi con la stessa intensità di un vampiro che si nutre, fino a farmi sentire completamente esausta.

Ma si può essere esausti di LUI?

Mi sforzo di mantenere un'apparenza imperturbabile, fredda come un iceberg e impassibile al suo fascino, ma in realtà mi sento come se fossi stata congelata sul posto, incapace di reagire al turbine di emozioni e desideri scatenato dentro di me da Lokelani.

Non vorrei mai sembrare ai suoi occhi una timida, impacciata e inesperta ragazzina travolta dalla prima infatuazione.

Ma purtroppo è proprio quello che sono.

E forse, solo forse, Kai Lokelani è davvero la mia prima vera cotta!

Finalmente l'hai ammesso! Applaudo!
Per la cronaca: per me è stato amore a primo scontro!

Quando si avvicina al centro della palestra, zigzagando tra la folla che balla, viene annunciato il premio per il miglior costume e, quasi a forza, viene trascinato sul palco per la premiazione. Centinaia di mani lo sollevano da terra e lo passano come se fosse una vera rockstar. Ma lui sembra un manichino sospeso nell'aria, il viso irrigidito e una smorfia di dissenso immediatamente stampata sulle sue labbra. I suoi occhi non si perdono più nei miei e il gelo si abbatte tutto attorno a me.

Con quella corona è semplicemente perfetto. Kai incarna la giusta miscela di bellezza e mistero. Non potrebbe esserci un re di Halloween più appropriato, e io vorrei essere la sua regina.

Ma ahimè, uno come lui, a detta di tutti, non si innamora.
Perché dovrebbe farlo proprio della sottoscritta?

Sconsolata, con lo sguardo basso, percorro il corridoio per tornare dai miei amici, che nel frattempo si divertono con stupidi giochi alcolici.

Mi siedo in un angolo, osservando il giardino, con la testa in uno stato di confusione totale.

Perché voleva raggiungermi se da quando siamo tornati da Londra mi evita?

I miei nonni?

Credo che lo abbiano in qualche modo terrorizzato.

Il giorno della partenza, quello dopo la cena con i miei nonni appunto, Kai non era più lo stesso ragazzo che stavo cominciando a conoscere e ad apprezzare, ma sembrava lo spettro di se stesso.

Silenzioso.

Chiuso.

Abbattuto.

Circondato dalla solita tristezza.

I suoi occhi erano di nuovo spenti e lontani anni luce dai miei, come le sabbie mobili di Tatooine, dove regna il vuoto e il Sarlacc pronto a divorarti.

Sprofondati in silenzi tormentati che ne avevano risucchiato la luce.
Prigionieri di pensieri oscuri e complessi.
Persi in quel mondo che lo aveva abbandonato solo per quarantotto ore e che non era mai stato disposto a condividere con me.

Quando ho cercato di affrontarlo e gli ho chiesto spiegazioni, è stato alquanto crudele.
So che l'ha fatto per ferirmi, e in quel momento, devo dire che ci è riuscito perfettamente.
Solo che non so perché.

Eppure, ci ho riflettuto e sono arrivata alla conclusione che ha mentito.
O forse sono solo io a illudermi.
Fatto sta che non gli credo, anche se le sue parole effettivamente mi hanno trafitta con efferata spietatezza.

Solo richiamare il ricordo mi provoca brividi, un groppo allo stomaco e la necessità di versare lacrime che a malapena riesco a trattenere.

《Perché mi hai accompagnata se poi mi tratti con sufficienza e nemmeno mi rivolgi la parola?》

《Sono stanco, ula'ula. Lasciami perdere. Hai ottenuto quello che volevi, mentre io no, quindi puoi smettere di essere gentile. Torniamocene a casa e alle nostre rispettive vite. Dimenticati di questa parentesi.》

《E tu cosa volevi ottenere da questo viaggio, scusa?》

Ricordo di averlo guardato con gli occhi sgranati.

《Lo sai》mi aveva risposto ovvio.

Non lo sapevo!
Non riuscivo a comprendere appieno quale fosse il vero scopo del nostro viaggio per lui.
Ancora oggi, rimane un mistero il motivo che lo ha spinto a compiere quel gesto così significativo per me. Le parole possono dire tanto, ma nessuno farebbe un gesto così profondo e carico di amore per qualcuno a cui non tiene veramente.

《No. Non lo so. Se devi dirmi qualcosa, sii onesto per favore.》

《Sei solo una ragazzina!》

Aveva riso in modo amaro.

《Può essere ma mi merito almeno la verità.》

Ricordo che aveva preso un lungo respiro e poi aveva sganciato la bomba che è immediatamente detonata nel mio cuore frantumandolo.

《Speravo di finire a letto con te, ma i tuoi nonni mi hanno confinato in un'altra ala del loro sontuoso palazzo, quindi...》

《Come scusa?》

《Sei sorpresa? Ti volevo scopare. Tutto qui.》

《Non...non capisco.》

《Volevo farti ansimare il mio nome, urlare dal dolore fino a piegarti sotto le mie spinte.》

《Non può essere. Menti.》

《Stupida ragazzina! Guardami in faccia. Ti sembro uno che mente sulle sue intenzioni? Devo farti anche dei disegnini in stile Kamasutra per convincerti? Ti avrei presa in tutte le posizioni che conosco e al caso ne avrei anche inventate delle nuove. Stanne certa. Ti avrei scopata per tutta la notte e tu mi avresti supplicato di dartene ancora. E dopo di me, non avresti più desiderato darla a nessuno. Ma per me sarebbe stata solo l'ennesima scopata. Tutto qui. Non farti idee romantiche perché io non cerco altro se non sesso.》

Lo avevo guardato negli occhi e non avevo capito quanto si stava impegnando per farmi credere alle sue parole.
Ora lo so.
Gli occhi non mentono mai, ma spesso vediamo solo quello che vogliamo vedere e ci facciamo condizionare dalle parole.
La bocca è un mezzo potente per le menzogne e io, ero troppo turbata per valutare con fredda oggettività, che non pensava davvero quello che mi stava sputando addosso come veleno corrosivo.

《Ti odio!》

Lo avevo schiaffeggiato senza nemmeno valutare la mia reazione.
Era stato un riflesso incondizionato e istintivo dettato dalla rabbia e dalla delusione perché da lui mi aspettavo molto di più e, in quel preciso istante, odiavo soprattutto me stessa per aver pensato che Kai fosse diverso dagli altri ragazzi e in qualche modo lo avevo sempre protetto e giustificato con gli altri.

Mi sono sempre sbagliata su di lui?
Lo ho idealizzato troppo?

Il mio cuore e la mia testa erano in subbuglio.
Lui aveva incassato il colpo senza batter ciglio e poi mi aveva semplicemente ignorata per il resto del viaggio.

A un certo punto, ho perfino creduto che fosse morto.

Morto davvero.

Non come il mio povero cuore che ancora piangeva spezzato.

Proprio defunto!

Era immerso in un sonno così profondo che il petto si sollevava a malapena con la respirazione, e il suo braccio destro penzolava pesantemente, come privo di gravità.

Sembrava davvero essere attraversato dagli artigli della morte.

Inoltre, non reagiva né alla mia voce né al contatto della mia mano con la sua pelle fredda e dal colore innaturale.

Quando finalmente, dopo svariati tentativi e minuti, riaprì gli occhi, quasi come se si fosse risvegliato da un lungo coma, era furioso.

《Che cazzo fai?》

Aveva guardato la mia mano sul suo avambraccio con un'espressione minacciosa e disgustata.

I suoi occhi.
Quello sguardo mi ha trafitto e non lo dimenticherò mai.

Era odio allo stato liquido e terrore allo stato solido.

《Non ti avevo detto di lasciarmi in pace? Se non sei interessata a un servizietto nel cesso dell'aereo; scegli tu quale, evita di scassarmi i coglioni e lasciami dormire. Chiedo tanto?》

E io, ubbidiente, l'avevo evitato per le restanti sei ore.

Durante il tragitto in auto fino a casa mia, non gli avevo rivolto nemmeno una parola e mi ero limitata a salutarlo con un gesto impacciato della mano senza nemmeno ringraziarlo.

Temevo che avrebbe potuto aggredirmi in qualche modo e, nonostante il finale si sia trasformato in un dramma che non avevo previsto, non ci saranno mai parole sufficienti per ringraziarlo.

Lui era partito sgommando, senza nemmeno dare un'occhiata di sfuggita allo specchietto retrovisore, come invece aveva fatto una volta, quando mi aveva riaccompagnata, per essere sicuro che fossi entrata nel mio palazzo.

Era come se la mia presenza non gli importasse più, e la sua indifferenza verso di me, mi trapassava l'anima, perché ero sicura che, il Kai che era partito con me, non fosse lo stesso ragazzo che era tornato.

Qualcosa era cambiato al punto da turbarlo e fargli smarrire la via e le buone maniere, perché Lokelani, quando vuole, è veramente un gentiluomo.

Per quattro sere consecutive, non avevo dormito, tormentata dai pensieri più assurdi.

Cosa avevo fatto di sbagliato?

Il problema ero io, i miei nonni o la telefonata che aveva ricevuto?

Qualunque fosse il problema, non dovevo addossarmi la colpa io!

Ogni persona sana di mente si confronta con gli altri.

Ma lui no.

Lui ti fa entrare, o almeno è quello che credi, e poi ti butta fuori a calci, fregandosene di ferirti.

E io dannazione, ero arrabbiata da morire con lui.

Poi, ho iniziato a ragionare di nuovo, a scavare alla ricerca della verità.

Da un mese e mezzo, mi evita il più possibile e si comporta da cretino quando siamo costretti a interagire.

Finge, come se tra noi non fosse scattato nulla.

Come se il nostro viaggio a Londra non fosse mai accaduto.

Come se io fossi solo un insignificante scarafaggio da schiacciare.

Come se non provasse la stessa attrazione che provo io.

Come se non sentisse l'aria vibrare ogni volta che i nostri occhi si cercano tra milioni di altri.

O almeno così è stato fino a poco fa.

Prima ero sicura che, se mi avesse raggiunta, sarebbero scattate scintille come in amore a prima guerra e che io sarei perita con le sue labbra.

Ma era solo una mera illusione!
L'ennesimo film romantico la cui trama era solo nella mia testa, perché se mi avesse davvero voluta, mi avrebbe cercata e trovata senza alcun ostacolo.

Invece...

Sono qui da sola..

Possibile che nei suoi occhi ci legga sempre più di quello che c'è?

《Dov'eri sparita? Ehi! Aspetta! Perché questa faccia triste, rossa?》Evan mi raggiunge e poggia dolcemente una mano sulla spalla, guardandomi con compassione. Nei suoi occhi dolci e azzurri, però, non trovo conforto, perché non sono gli occhi giusti per me.

《Da ragazzo, e sii spietatamente sincero, puoi dirmi che cos'ho che non va?》

《Guardati tesoro! Non hai niente che non va. Sei bellissima e tutti i ragazzi ti sbavano dietro. Ti assicuro che è vero e non ti sto dando il contentino. Hai una schiera di maschi che farebbero di tutto per diventare i tuoi ragazzi! Inoltre sei intelligente, simpatica, spigliata e divertente. Perché pensi di avere qualcosa che non va?》

Scrollo le spalle. 《Così. È una sensazione.》

《Quale stronzo ti ha ridotto così e devo picchiare? Nessuno può permettersi di sminuirti e di farti sentire una nullità.》

Sorrido. 《Nessuno. Davvero. Le ragazze?》

《In coda per il bagno. Ne avranno fino alla fine della festa. Aspetta, aspetta... Non starai così per quel coglione di...》il pugno si stringe iracondo.

Blake, accompagnato da un altro ragazzo, ci interrompe ed Evan non riesce a finire di parlare.

《Evan, senti, puoi dire a Keira che accompagno 'chi sai tu' a casa e che poi torno a prenderla? E puoi controllare Reggie? Mi sa che ha fumato e bevuto un po' troppo!》

《Per Reggie, certamente. Ma non capisco il motivo della tua preoccupazione per quel caso umano. Tu, più di tutti, dovresti detestarlo.》

《Non posso detestarlo e nemmeno permettergli di guidare. Si ammazzerebbe in un incidente stradale, visto che è ubriaco fradicio. E poi, sai, lui non approverebbe che lo abbandonassi, quindi...》

《Vabbè... In effetti hai ragione. Non è il caso che si metta alla guida e metta in pericolo la sua e la vita altrui. Al contrario di me, sei un buon amico.》

《Se c'è una cosa che ho imparato, è che non abbiamo mai abbastanza tempo, anche se pensiamo di sì, quindi non sprecarlo con il risentimento. Il perdono vi farebbe riavvicinare.》

Blake si allontana a lunghe falcate mentre io guardo la faccia perplessa di Evan.

Non so di chi stessero parlando, ma non sempre è possibile perdonare le persone e gli errori, perché certe ferite non si rimarginano solo con le buone intenzioni.

Il ragazzo vestito da mimo, mi fa un inchino.

《Milady, la sua bellezza non è passata inosservata a nessuno in questo regno, ed è pari a quella della regina dei Vampiri che ha rubato il mio cuore poco fa. Mi permetta di presentarmi, sono Sir Reginald Archibald Conway, pronipote del visconte di Conway. Per gli amici e le belle donzelle, Reggie. Al suo servizio.》

Stando al suo gioco, prendo tra le mani la stoffa della gonna e faccio un inchino piegando leggermente le gambe e abbassando la testa in segno di rispetto.

《Miss Nerea Leighton, nipote del duca di Northumberland. Piacere di conoscerla.》

《Che cazzo hai detto di MIA SORELLA?》urla minaccioso Evan dopo aver colto le parole di Reginald.

《Tu sei, damerino?》

《Evan. Ci siamo presentati prima e anche quello che ti spacca il cranio se le tocchi la sorella.》

《Io sono un gentiluomo e non brucerò alcuna tappa con Miss Cottrell, ma è inevitabile che lei si innamorerà di me e del mio fascino.》

Evan alza gli occhi al cielo e io sogghigno.

《Ma questo da dove è uscito? Da una rappresentazione di Shakespeare?》

《È completamente ubriaco.》

《E fatto!》scuote il capo con dissenso Evan. 《Non lo pesto solo perché non è in sé e perché è amico di Blake. Mi chiedo perché gli idioti che non bevono mai e non reggono l'alcol, questa sera, abbiamo affogato la loro vita in super alcolici!》

《Ognuno ha i suoi motivi per evadere dalla realtà. Non credi? Si è fatto tardi. Io me ne torno a casa.》

《Cosa? Da sola di notte?》

《È la notte di Halloween e le strade sono affollate. Cosa potrà mai accadere?》

《Lascia che ti accompagni appena arrivano le ragazze.》

《Ti ringrazio, ma desidero camminare.》

《Però scrivi quando arrivi o rimarrò preoccupato e ti verrò a cercare.》

Annuisco sorridendo. 《Sembri mio padre.》

Esco dalla festa di Halloween della scuola, pronta a tornare a casa. Mentre mi avvicino all'uscita pedonale, in direzione dei parcheggi, vedo Blake che sta cercando di caricare Kai sulla sua auto per riaccompagnarlo. Mr. Allegria, visibilmente ubriaco, sembra scivolare sull'altro ragazzo, come un peso morto completamente privo di energia.

Mi avvicino a loro con passo deciso, notando l'incertezza nel movimento di Blake mentre cerca di sorreggere Kai, che non collabora, e di aprire la portiera posteriore.

《Blake, hai bisogno di una mano?》 chiedo, cercando di mascherare la preoccupazione nella mia voce, aprendo la portiera del SUV, senza nemmeno aspettare la sua risposta.

Blake mi guarda con gratitudine mista a disagio.

《Sì, Nerea, grazie. Kai ha esagerato un po' con l'alcol questa sera. E francamente non è da lui》 risponde con un sospiro. 《Mi dispiace che tu debba assistere al suo stato pietoso, tuttavia, non posso nemmeno biasimarlo. Questo è il primo compleanno che festeggia senza mio cugino, pertanto... Penso sia devastato e non sapere come aiutarlo, mi spezza il cuore. Fino a poco fa parlava senza sosta. Adesso temo che sia svenuto.》

Anche se mi sento un po' imbarazzata per la situazione, so che è importante assicurarsi che Kai torni a casa sano e salvo.
Ubriacarsi?
Non serve a niente.
Mette solo temporaneamente in stand-by i problemi perché prima o poi tornano sempre. Domani, infatti, dovrà affrontare le conseguenze delle sue stupide azioni e anche i postumi della sbornia!

《Ti va di accompagnarci? Così gli sorreggi la testa e non c'è il pericolo che soffochi col suo stesso vomito, nel peggiore degli scenari che mi stanno affollando la testa.》

Annuisco e mi siedo accanto a Kai sul sedile posteriore in pelle nera. Con le mani gli sollevo la testa e la appoggio alle mie gambe, sorreggendola con delicatezza. Kai non ha alcuna reazione, mentre io sono percossa da brividi e scariche elettriche. Sembra dormire beato, mentre io sono un fascio di nervi.

Perché il suo viso angelico e rilassato mi fa venir voglia di accarezzarlo e stringerlo come se fosse un dolce e lezioso orsetto Pooh?

Senza avere controllo, le mie dita percorrono la sua pelle, accarezzano i suoi zigomi e si soffermano sulle sue labbra piene.

Quelle che tocco sono vere ferite e vere cicatrici, non dello stupido trucco.

《Chi ti ha ridotto così?》domando più a me stessa che a lui, che ovviamente è privo di sensi.

Il mio cuore va in subbuglio quando sussurra "ula'ula da questo mondo che mi detesta, non puoi salvarmi nemmeno tu".

《Certo che posso》sussurro.

Con la coda degli occhi, Blake mi osserva dallo specchietto retrovisore. Come se mi fossi appena ustionata, scosto la mano. Le dita vibrano ancora della potente scarica elettrica che ho percepito toccando il ragazzo dei miei sogni, e il cuore ha fatto come una piroetta nel mio torace.

《Sono un ragazzo diretto e spero non ti offenderai se ti dico che devi andare con i piedi di piombo con lui o gli farai davvero tanto tanto male》 dice con serietà.

《Co-cosa?》balbetto incredula.

Davvero? Io lo ferirò? Se solo sapesse quanto invece è Kai a farmi del male!
Lascio trapelare un'ombra di amarezza nella mia voce interna.

《Ho letto nei tuoi occhi, prima, mentre lo guardavi svenuto, quanto tieni a Kai e non posso fare a meno di provare a proteggerlo, visto che evidentemente non è in grado di farlo da solo. Dopo l'incidente e la morte di mio cugino, si è ridotto in uno zombie privo di sentimenti e pieno di sensi di colpa, che allontana tutti come se avesse paura di perdere ogni affetto e non fosse in grado di sopportare più nessun dolore. Se vuoi avvicinarti a lui, ricorda che Kai non è il genere di ragazzo che apre il suo cuore e la sua anima a tutti e che quando lo fa, è per sempre. Se non hai intenzioni serie, lascialo stare. Non merita di soffrire più di così. Non credi?》

《Io... Sì certo. Ho capito. Io in ogni caso, non ho nessuna intenzione di fargli del male!》

Blake, più rilassato, sorride e si riconcentra a guidare.

Abbasso lo sguardo e mi perdo nell'osservare il suo viso perfetto, cercando di scavare nella sua anima imperfetta. Ho percepito tutto il suo dolore fin dal primo momento, tuttavia, non sono ancora riuscita a comprendere interamente questo complicato ragazzo.

Quello che so è che ogni volta che mi urli di allontanarmi, i tuoi occhi mi supplicano di restare. E il fatto che io voglia restare, mi fa capire quanto sei diventato importante per me.

Dopo circa dieci minuti di auto, raggiungiamo l'indirizzo di Kai. Vive in un bellissimo e moderno condominio con vetri a specchio in una zona residenziale di Honolulu.

《Puoi cercare le chiavi su di lui?》

Imbarazzata, arrossisco infilando le mani nelle sue tasche. I muscoli tonici delle cosce, sotto al tessuto dei jeans, mi fanno sussultare. Indugio fin troppo, prima di sfilare il mazzo di chiavi con il portachiavi a forma di chitarra.

Prendiamo l'ascensore fino al suo pianerottolo, sorreggendo Kai, e poi provo tutte le chiavi nella toppa, prima di trovare quella giusta.

《Permesso...》 sussurro intimorita, entrando nel suo meraviglioso appartamento accompagnata da Blake e come se fossi in cerca dell'approvazione dei padroni di casa.

《Per fortuna non c'è nessuno!》 sospira Blake.

Come reagirebbe la famiglia di Kai a vederlo in queste condizioni?

I miei genitori andrebbero letteralmente fuori di testa!

Aiuto Blake ad adagiarlo sul suo letto e poi gli sfilo le Jordan Air della Nike. Prendo una coperta di pile dalla poltrona écru e subito il suo profumo di oceano e menta polare mi stuzzica i sensi. La vista dalla sua camera è spettacolare! Ogni cosa in questa casa sembra riposta in modo ordinato.

《Ti aspetto di là così lo saluti! Anche se dubito che sia cosciente per sentirti!》 mi fa l'occhiolino Blake, allontanandosi come se volesse intenzionalmente lasciarmi sola con lui.

Tremo.
È veramente bellissimo!
Mi siedo sul letto accanto a lui.
Avvicino le labbra alle sue.

Non riesco a spiegare il motivo di questo gesto, reagisco impulsivamente, sopraffatta dalle mie emozioni e in modo del tutto meccanico, come se stessi ancora aspettando quel bacio da lui, alla festa, che non è mai arrivato.

Sento il suo respiro caldo sulla mia bocca socchiusa.

Presa da un inspiegabile e febbricitante desiderio, appoggio delicatamente le mie labbra alle sue, sigillando in un gesto dolce e delicato un bacio.

《Buon compleanno, Kai》 sussurro a fior di labbra, prima di sussultare come se avessi appena compreso il mio stesso gesto.
Con le guance arrossate, il cuore in tachicardia, il coro degli angeli del cielo nella testa e lo stomaco che fluttua come su una nuvola, esco, o meglio, fuggo dalla sua stanza.

Cos'è appena successo? Abbiamo davvero baciato Kai Lokelani?

Mi sfioro le labbra, maledicendo il fatto di aver appena approfittato di un ragazzo ubriaco e svenuto, senza nemmeno sapere il motivo di quel bacetto senza significato.

Perché non era niente.
Non ha rappresentato niente.
Non mi ha fatto sentire assolutamente niente.
NO.
È stato solo un gesto d'affetto fatto in un momento in cui lui mi è sembrato fragile.

Le sue labbra però... Diamine, sono morbide, calde e vellutate.

Sì.
Si vede che non ha scatenato niente!
E se hai reagito così, per un bacio "privo di significato" dato mentre lui dormiva, chissà cosa ti scatenerà dentro un bacio consensuale.

Per tutto il viaggio, sono rimasta in imbarazzante silenzio.
Blake, quando sono uscita dalla camera di Kai, mi ha sorriso in modo strano e fin troppo consapevole, come se potesse leggere il mio tremendo errore sul mio viso, e io sono sprofondata in uno stato di vergogna logorante.

Coricata nel mio letto, ho fissato il soffitto, vedendoci un cielo ammantato di stelle, e ho iniziato a sognare ad occhi aperti le sue labbra perfette.

Un bacio.

Un bacio dato con amore.

Il suo bacio, se fosse carico di sentimento e non un semplice sfiorarsi di lingue e labbra, mi farebbe capitolare definitivamente?


Il sogno di un bacio
è come un viaggio verso l'ignoto,
un'esperienza che
si dipana tra desiderio e timore,
tra speranza e incertezza.
È un richiamo irresistibile
che cattura l'immaginazione
e nutre l'anima di dolci fantasie.
Nel sogno di un bacio
si intrecciano emozioni profonde,
sogni nascosti e una promessa di intimità
e connessione.
È un desiderio che palpita nel cuore,
che accende la mente
e che trasforma il tempo
in un'attesa carica di speranza.
Il sogno di un bacio
è un viaggio nell'infinito dell'amore,
un'ode alla bellezza dell'attesa
e alla magia del momento
in cui le labbra si
incontrano
e il mondo si ferma.

~Nerea Leighton ~

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