Ballo di Natale - Parte 1
https://youtu.be/lW1CHYv8l78
Mano
nella mano,
sul confine
dell'ignoto,
balliamo,
aggrappati
soltanto
ai nostri
sguardi,
in un
linguaggio
segreto
e poetico,
sussurrato
dalla melodia
delle nostre
anime.
(Nerea Leighton)
Oggi la scuola terminerà alle dodici e questa sera ci sarà il ballo scolastico invernale, che segna l'inizio delle vacanze di Natale.
Il mio entusiasmo per le festività è svanito nel momento in cui i miei genitori mi hanno detto che non ci sarebbero stati.
Senza famiglia, in fondo, che razza di Natale è?
Anche se sono solo quattro giorni, detesto restare sola proprio durante il mio periodo preferito.
Con le mie aspettative è svanito anche l'entusiasmo. Il mio cuore si è come raggelato, e in me è sparita ogni magia legata alle festività.
I regali di Natale da parte di mamma e papà me li hanno già fatti anticipatamente durante la nostra giornata di shopping, pertanto sotto l'albero c'è solo un pacchettino da scartare, anche se sono in attesa dei doni dei nonni.
Tuttavia, adoro aprire i regali quando siamo tutti insieme, per vedere i sorrisi di mamma e papà stampati sui loro visi mentre faccio le mie faccine buffe, scuotendo ogni pacchettino cercando di indovinarne il contenuto.
Ho il freezer pieno di pasti pronti, ma mangiare la lasagna da sola mi rattrista profondamente.
Ho pianto e urlato, sfogandomi davanti allo specchio, ma non è cambiato nulla.
I miei sono partiti comunque e il senso di vuoto si è riaperto come una voragine dentro di me.
Mamma mi ha promesso che saranno qui per il mio diciassettesimo compleanno, il 27 dicembre, e che recupereremo il tempo perso. Ma francamente, festeggiare il Natale in ritardo non è la stessa cosa, così come non è esaltante celebrare il proprio compleanno due giorni dopo le abbuffate e i festeggiamenti natalizi.
Detesto il giorno del mio compleanno, perché non è sentito, nemmeno da me, come lo sarebbe in qualsiasi altro giorno dell'anno.
Non è nemmeno una questione di regali, anche se spesso ne ricevo uno cumulativo con quello di Natale. So che non bisogna basarsi sui beni materiali e che bisogna essere grati per ciò che si possiede e per ciò che ci viene donato con amore, ma per una bambina, poter scartare il regalo di compleanno è un'emozione senza eguali.
Per me, tuttavia, è una questione più profonda. Non so spiegare il fastidio che provo, ma sento che è una forzatura, perché francamente, dopo due giorni consecutivi di celebrazioni, pranzi e cene, chi ha ancora voglia di festeggiare e mangiare una torta di compleanno?
Io di sicuro no, perché mi sembra che il "mio giorno speciale" sia ridotto a un fastidioso obbligo.
Quindi si opta per qualcosa di discreto, come una cena di sushi, una mini porzione di torta e magari un regalino, giusto per evitare di sentirsi dei pessimi genitori che non si prendono cura della loro unica figlia.
Avevo sperato in un fratellino o una sorellina, ma purtroppo era un falso allarme.
A dirla tutta, mia mamma, che ha quarantadue anni, sta entrando in quel periodo di transizione tra fertilità e menopausa, e rimanere incinta adesso non è impossibile ma più complesso.
Varco svogliatamente l'ingresso della scuola, con la testa bassa e l'umore a terra, mentre il vociare degli altri sull'imminente serata mi provoca un tonfo al cuore.
Il mio primo ballo ufficiale dopo la festa di Halloween, e sono completamente sola!
Mamma e papà sono usciti alle quattro, dopo un'infinità di raccomandazioni e bacini.
Non fare questo. Non fare quello. Stai attenta. Non invitare ragazzi (ovviamente raccomandazione del papà). Evita di organizzare feste nell'appartamento. Mangia. Divertiti.
Sono sempre stata responsabile, ma forse questa volta non lo sarò e penserò a me stessa, senza preoccuparmi di cosa potrebbe infastidirli.
Tuttavia, so che le mie amiche e la maggior parte dei miei compagni, in questi quattro giorni, passeranno la maggior parte del tempo con le famiglie. Molti di loro domani mattina partiranno per le vacanze o per far visita ai parenti sul continente. Questo però non mi vieta di fare lunghe passeggiate, mangiare schifezze, ordinare pizza e fare una maratona di film e serie strappalacrime, come ho sempre fatto quando rimanevo da sola.
E questa sera farò tardi alla faccia del coprifuoco e magari cercherò anche di divertirmi.
Vorrei davvero sapere chi è il genio che ha organizzato un evento archeologico durante le festività!
Ovunque si respira un'aria di zuccherosa felicità, trepidazione e desiderio di vacanze dopo un periodo intenso pieno di prove scritte e interrogazioni. Ma sembra che io non riesca a godermi appieno questa esilarante atmosfera.
Gli studenti sorridono nelle loro classi adornate con festoni colorati, alberi di Natale finemente addobbati che brillano di luci scintillanti, scambiandosi doni e auguri. Il profumo di biscotti appena sfornati e cioccolata calda proveniente dalla caffetteria pervade l'aria, mescolandosi alle risate e ai canti natalizi che riecheggiano nei corridoi. "Carol of the Bells" rintocca nel mio cuore come una dolce e triste melodia allo stesso tempo.
Non voglio essere triste.
Non in questi giorni.
C'è un'euforia contagiosa, ma mi sento fuori posto, come se fossi intrappolata in una bolla di solitudine che mi isola dal resto del mondo.
Di nuovo.
È più forte di me.
Non riesco a essere felice e grata se mi sento sola.
Mi sento molto triste anche perché, a differenza delle mie amiche, non ho ricevuto nemmeno un invito da parte di un ragazzo.
Forse perché il ragazzo che avrei voluto che mi invitasse, non l'ha fatto.
Non che questo sia il "vero" ballo in cui ci si aspettano inviti eclatanti e veri appuntamenti, ma mi sento un'emarginata sfigata che, come al solito, non piace a nessuno.
Sicuramente piaci a lui.
Se così fosse, non starei qui ad autocommiserarmi, ma sognerei estasiata la nostra serata insieme.
Eppure, questa sera, quando indosserò uno degli abiti più belli mai concepiti, non ci saranno nemmeno mamma e papà a bloccare la mia uscita con milioni di fotografie e con gli occhi lucidi di emozione, sussurrando come facevano quando ero piccola quanto sono bella e quanto sono fieri di me adesso che sono diventata una donna, per infondermi quel coraggio che non sempre ho.
Io però mi sento sempre la stessa ragazza immatura e ingenua, ma soprattutto insicura del mio corpo. Non so se voglio davvero indossare quell'abito perché ho paura di essere derisa.
Agli occhi dei propri genitori, i figli sono sempre belli e perfetti, ma purtroppo il mondo è crudele.
E se avessi il ventre gonfio?
E se il vestito facesse delle grinze quando mi siedo?
E se avessi il sedere troppo grosso e il seno troppo piccolo per quel tipo di abito?
E se inciampassi a causa dei tacchi?
E se...
Basta con un milione di inutili e se...
Saremo da capogiro. Fidati!
Io, in quanto tua coscienza, sono molto critica e tu lo sai fin troppo bene.
Qui prendono molto sul serio i balli scolastici, pertanto il mio abito è sicuramente adatto e all'altezza della situazione, ma forse sono io a non esserlo.
Un bel vestito può rendere il mio involucro esteriore bello da ammirare, ma non può darmi altro perché l'essenza la devo ricercare in me stessa.
Ma cosa posso trovare di bello in me se non piaccio e non sono interessante nemmeno per i miei genitori?
Perché, francamente, se avessero voluto stare con me, avrebbero trovato il modo.
Ne sono sicura.
Mi sento così vuota, sola, abbandonata e inutile, a volte, che vorrei solo essere invisibile. Il fatto è che il potere dell'invisibilità l'ho sempre posseduto e mi ha sempre condannata a una vita di solitudine.
Salgo l'ultima rampa di scale che mi separa dal mio piano, stringendo compulsivamente il pacchettino con il regalo segreto destinato a Mr. Allegria. Nell'ultima ora ci sarà lo scambio dei regali voluto dal professor Johnson e ho il terrore di aver optato per il regalo sbagliato. Credo che lo rappresenti, ma con lui non si può mai sapere.
Secondo alcune leggende, la tartaruga sostiene il pilastro del cielo. È quindi il simbolo di connessione tra il cielo e la terra.
Non so perché, ma ho pensato che rappresentasse noi. Lui è il mare e la mia connessione con la terra. Io sono il cielo. Ed è stupido, lo so, perché un "noi" non esiste.
Scuoto la testa con gli occhi lucidi e infilo il pacchettino che contiene la collana con il ciondolo che mi aveva portato il mare, nella tasca.
Non era un manufatto archeologico e non ho mai trovato il suo proprietario.
Il capo della polizia municipale, dopo i tre mesi di prassi, me l'ha restituito dicendo che è ufficialmente mio.
Sembra il regalo perfetto, ma...
Non posso darglielo.
Non posso.
Certo che puoi, e sai anche tu che è il regalo giusto per lui.
Per fortuna, nello zaino, ho quella stupida e impersonale cravatta in seta rossa che volevo regalare a papà e che mamma mi ha detto di restituire perché a papà non piacciono le cravatte vistose, quindi opterò per questo regalo.
Mentre cammino lungo il corridoio che mi separa dalla classe, noto Mr. Allegria appoggiato su un davanzale accanto alle vetrate, intento a parlare con Alex. Indossa una tuta Vans nera che sembra di una taglia in più e un paio di scarpe da corsa. Accanto a lui, sul pavimento, vedo il borsone sportivo e lo zaino. Si sistema il ciuffo ribelle cercando di apparire sereno, ma i suoi muscoli tesi mi fanno pensare che quella calma sia solo una finzione, perché questo ragazzo non è mai felice o spensierato.
Alex gli sorride dandogli un buffetto sulla guancia, quasi a provocarlo. Oggi indossa un vestitino rosso con bordi in pelo bianco che ricorda l'abito di Babbo Natale e un cerchietto con le palle di Natale. È davvero carina e la vicinanza con Kai mi rende inquieta, suscitando in me un senso di nervosismo e fastidio che mi fa formicolare gli arti.
Questa sensazione ha un nome: gelosia.
La risata allegra di Kai mi provoca sensazioni contrastanti. Vederlo felice è una novitá a cui non riesco a rinunciare, perché è una splendida rarità, tuttavia, non posso non ricordare che con me è sempre ostile.
Il suo odio mi rende il cuore pesante tanto da tormentare ogni mio pensiero.
Io mi limito a essere curiosa.
Mi nascondo dietro una pila per ascoltarli. So di non dover origliare, ma non posso farne a meno.
《Avanti, hai ancora tempo per chiederle di accompagnarti!》dice ovvia Alex.
Chiedere cosa e a chi? Deglutisco nervosamente un enorme groppo in gola che rischia di farmi soffocare. La mascella di Kai sembra diventare ancora più tesa, come se fosse appena stata scolpita in un diamante grezzo. Il sole che entra dalla finestra crea delle ombre che lo rendono ancora più imponente e intrigante.
Dannazione, quanto è bello!
《Non invito nessuna ragazza a nessuno stupido ballo scolastico, al quale nemmeno vorrei presenziare. Sei in overdose da stanghette di zucchero colorate, per dire stupidaggini già al mattino presto?》 risponde Lokelani con evidente fastidio.
《Quando ti comporti così, sei davvero detestabile! Te lo dico da amica》 replica Alex.
《Solo cinque minuti fa hai sostenuto che sono sempre detestabile e che non ti capaciti del fatto che mi sopporti.》
《Perché è vero, accidenti. Perché non rischi almeno una volta nella tua vita e provi a essere felice?》
《Io rischio ogni dannato secondo della mia vita, ma sai perfettamente quanto è complicato anche solo pensare di invitare una ragazza adesso. La felicità non è per tutti. Ti ho già assecondata con quel regalo e...》
Kai sembra interessato a una misteriosa ragazza, ma non trova il coraggio di invitarla al ballo?
Tutto inizia ad avere senso!
Il mio cuore sobbalza di speranze, ma poi si frantuma sotto il peso delle sue parole.
Non ci sarà mai un "noi".
Sembra che io sia l'unica a vivere di sogni e desideri, mentre per lui conto meno di un granello di sabbia.
《Ho fatto una cazzata. Mi sono esposto più del dovuto e adesso è troppo tardi. Non posso rimediare. Grazie davvero per il pessimo consiglio. Invitare LEI o chiunque altra, è completamente fuori discussione.》
《Non devi mica sposarla, basta solo una serata insieme per capire se siete compatibili. Sia mai detto che forse ti diverti e ti addolcisci un po'! Ti rendi conto di quanto ti limiti da solo?》
Alex gli tira un pugno sul bicipite.
《Ascoltami per una volta! Non te ne pentirai! Senti qui che pelle di marmo, signor Lokelani!》 aggiunge con un sorriso.
Kai alza il sopracciglio divertito e accenna un sorriso.
《Smettila di fare la stupida ed evita di strafogarti di zuccheri raffinati. Davvero! Mangia qualcosa di più sano, che non crei dipendenza e sia meno eccitante, perché sei davvero insopportabile e francamente, spari un sacco di cazzate.》
《Ha parlato il Dio della simpatia fatto a persona! Tu dovresti mangiare il contenuto di un intero zuccherificio solo per avere una parvenza normale. Comunque per la cronaca, so di che cosa parlo e ho visto come la guardi famelico.》
《Smettila! Ti sei fatta una fantasia tutta tua. A che ora passo a prenderti, piuttosto?》
《Calmo ragazzo! Si dà il caso che io abbia un accompagnatore.》
《Ah! E io che volevo essere gentile! Alla fine mi tiri pacco tu, traditrice.》
《Perché hai chiesto alla ragazza sbagliata.》
《Ragazzo fortunato, il tuo. Lo conosco?》
《No e non ho intenzione di fartelo conoscere se non mi prometti di evitare di metterlo in imbarazzo con domande da fratello gelosone!》
《Per chi mi hai preso?》 risponde il tenebroso surfista, gesticolando con le mani e ridendo.
Non lo vedo mai ridere. Peccato, perché il suo è un sorriso da eruzione solare.
Quando ride si formano quelle adorabili fossette sulle guance.
《Per il deficiente che qualche settimana fa ha fatto scappare un mio spasimante?》
《Perché era un coglione completamente al di fuori della tua altezza che voleva solo infilarsi nelle tue mutande.》
《Lo dici di tutti, ma io non voglio essere single per scelta come ti sei imposto tu, belloccio!》
《È un dato di fatto che voleva solo scopare. Fidati! Sono un ragazzo e certe cose le capisco prima di voi ragazze, perché ci sono desideri e voglie che vorrei sfogare anch'io. Per il fatto che sono single, sai bene che è molto più complicato di così. Per una relazione bisogna essere in due e io... non posso. Nemmeno per una botta e via.》
《Kaiiii...》
《Che c'è! Ti turba se sono schietto?》
《Mi turba che alla fine, si pensa sempre e solo al sesso. Ma l'amore è molto, molto altro.》
Mi allontano prima che possano accorgersi della mia presenza e prima di urlare di imbarazzo.
Le loro parole mi ronzano nella testa mentre mi dirigo verso la classe.
Non ho mai notato segnali di innamoramento o di interesse per nessuna ragazza della scuola, quindi mi chiedo chi possa essere questa fantomatica ragazza che piace a Kai o che vuole portare a letto.
Con te, di ritorno da Londra, era stato abbastanza esplicito sulle sue intenzioni!
Ma so che non posso essere io, visto che mi evita e mi detesta con tutto sé stesso.
Londra?
Mi ha lanciato quella falsità addosso per ferirmi, ma sicuramente non desidera né me, né il mio corpo.
In più, io sarei impacciata a letto! Come potrebbe desiderare di fare sesso proprio con me?
Eppure avete sfiorato il bacio per ben due volte e non dimenticare che è piombato a casa tua quando avevi la febbre.
Mi ha fatto visita quando ero malata solo per cortesia.
Seh!
Quindi voleva baciarti per compassione?
Ricorda le parole di Neruda: "In un bacio saprai tutto quello che è stato taciuto" perché le parole e le persone possono ferire intenzionalmente e mentire, ma i sentimenti in un bacio no.
Non aspettare che sia lui a fare la prima mossa. Sei forte ed emancipata da metterti in gioco. Io so che quello che provi è autentico, quindi buttati e basta.
Mille paure mi frenano.
Ammettere a me stessa quello che provo è spaventoso, ma trovare il coraggio di dirlo a LUI, guardandolo negli occhi, sembra un'impresa da Guinness dei primati.
Nei suoi occhi leggo dolcezza e premura ogni volta che mi guarda, nonostante cerchi con tutte le sue forze di allontanarmi.
Ma questo non è sufficiente.
Mi sento sciocca per aver anche solo sperato il contrario.
Mi torturo le mani nervosamente.
Cerco di scacciare questi pensieri autodistruttivi mentre mi siedo al mio posto.
Ma la sua immagine non se ne va mai.
È come se avesse preso un pezzo di me. E non sono sicura di rivolerlo indietro.
Nella mia classe c'è un'euforia contagiosa, che non aiuta affatto, anzi, io mi sento fuori posto, come se fossi intrappolata in una bolla di solitudine e pensieri sconnessi, che mi isolano dal resto del mondo.
Saluto con la mano Blake e Keira mentre si fermano a parlare accanto al banco della mia amica e mi metto a guardare dalla SUA finestra.
《Hey Bellezza, sei pronta per il ballo di stasera?》 la voce di Evan si mischia al rumore di fondo.
《Sì, più o meno》rispondo forzando un sorriso.
Ci sono un sacco di motivi per cui dovrei fingermi malata e non presenziare al ballo, ma allo stesso tempo sono curiosa di vedere gli addobbi e di divertirmi, lasciando a casa i dubbi, i problemi e le delusioni. Inoltre devo organizzare un passaggio o chiamare un taxi perché non me la sento di guidare con i tacchi a spillo la nuova auto di mamma.
È già un miracolo aver superato l'esame pratico, che era il mio tallone d'Achille!
《Non vedo l'ora di vedere il tuo abito! Sono sicura che sarai stupenda》 continua Cassia entusiasta, senza accorgersi del mio disagio.
Mi sento inquieta all'idea di indossare il mio abito perché non mi sento abbastanza sexy e bella.
《Io ho preso un vestito rosso lungo con le spalline fini a gioiello, tutto glitterato, davvero stupendo!》
《Che io non vedo l'ora di sfilarti, tettona.》
《Scemo!》
Cassia avvampa e tira uno schiaffo sul braccio di Evan che ride compiaciuto.
《Fai davvero schifo fratellone.》
《Era una battuta... più o meno...》
《Da sorella, preferisco non saperle certe cose! Andiamo tutti insieme al ballo, come precedentemente stabilito?》
《Ovvio! Anche se non sono per niente convinto di farti uscire, col lumacone.》
《Non rompere! Sei peggio di papà.》
《Non so come nostro padre abbia accettato di farti uscire con quello lì.》
《Il vostro meraviglioso amico, cioè io, Sir Reginald Archibald Conway, è sempre qui e detesta quando lo ignorate!》
《Come può piacerti uno che parla di sé stesso in terza persona? È ridicolo!》
《Mia adorata Lady Cottrell, per essere all'altezza della vostra bellezza, ho prenotato una lussuosa limousine bianca, come il vostro abito, per questa sera. Avrei desiderato accompagnarvi da solo, ma dividerò volentieri l'auto con autista con tutti i nostri amici, come mi avete detto di desiderare.》
《È davvero un bellissimo pensiero, Reggie.》
《Puoi smetterla di fare il viscido? Quella è MIA sorella! E tu non fare il cascamorto con lei! 'Reggie!' Bleah!》
Quando Evan imita la vocina di Amberly dicendo "Reggie" scoppiamo tutti a ridere.
《E un dato di fatto che Sir. Conway, io ovviamente, non mio nonno, sia un gentiluomo, con la G maiuscola. Tutto qui. Blake e Keira hanno già confermato. Manchi solo tu, Milady》domanda con il suo solito fare galante da inglese, attendendo la mia risposta facendo un reverenziale inchino.
La classe inglese non si può imparare, è radicata in noi e nella nostra educazione.
《Accetto volentieri il passaggio, Vostra grazia, visto che non ho un accompagnatore e mi rifiuto di guidare con i tacchi.》
《Perfetto allora è deciso.》
Sorrido grata, ma dentro di me, sento un vuoto incolmabile.
Sono l'unica che andrà al ballo completamente da sola.
In effetti, mi sento proprio sfigata!
La mia situazione è tipo essere il reggi-moccolo o il terzo incomodo.
Il problema è che tu sei bellissima e non è normale non aver ricevuto nemmeno un invito!
Per quanto gli altri si sforzeranno di tenermi compagnia, non voglio rovinargli la serata.
Quando LUI entra in classe, il mio cuore inizia a martellare incessantemente nella gola e nelle orecchie. Lo sento ronzare come un motore di F16, sovrastando ogni altro rumore di fondo.
Il suo sorrisino strafottente stampato sul viso, quando si accorge che lo sto fissando come se gli stessi facendo una radiografia, mi fa arrossire e maledire mentalmente per avergli dato l'ennesima occasione di ferirmi.
《Non è educato fissare le persone prima delle dieci, ula'ula.》
《Buongiorno anche a te, stronzo bipolare》digrigno i denti arrabbiata con lui anche se in realtà dovrei esserlo solo con me stessa.
Non ti biasimo affatto! Lokelani è davvero uno che cattura l'attenzione perché è attraente all'ennesima potenza! Io non provo caldo eppure sto andando a fuoco!
La mattinata trascorre senza intoppi in un vortice di risate, auguri e abbracci. Essendo l'ultimo giorno di lezioni prima delle vacanze, praticamente non facciamo nulla di didattico.
Durante l'ultima ora di lezione, il professor Johnson ci raduna per lo scambio dei regali segreti, che a mio parere, tanto segreto non è. Il mio cuore batte all'impazzata mentre mi allineo nella coda diretta al sacco rosso, appoggiato sulla cattedra, dove dobbiamo depositare i nostri regali. Avanziamo in ordine alfabetico, quindi Kai è sempre dietro di me. Questa vicinanza mi provoca una sorta di tensione chimica che non so controllare.
Quando viene chiamato il mio nome, mi avvicino con la cravatta rossa in mano, finemente riposta in un pacchettino nero di velluto con un fiocchetto rosso, su cui pende un bigliettino rotondo piegato in due, sul quale ho scritto il nome Kai. Sfioro con le dita il vero pacchettino che avevo preparato per Mr. Allegria e sento un nodo alla gola. Decido di lasciarlo lì, nascosto nella mia tasca, mentre metto la cravatta nel sacco.
Immagino che sia comunque un bel regalo! Inoltre, in questo modo è sicuro che non possa capire da chi proviene.
Sempre se non ha notato la confezione!
Quando arriva il turno di Kai e sento il suo respiro tra i miei capelli, il fiato mi viene a mancare e la testa mi si annebbia completamente. Noto che lascia scivolare il suo pacchettino, avvolto in carta blu iridescente, con un fiocchetto argentato dotato di un fermaglio 3D, appena prima che io riesca a sfilare la mia mano. Un brivido mi pervade, non tanto perché non riesco a capire per chi sia destinato, anche se ne sarei incuriosita, ma perché le nostre pelli si sfiorano. Le orecchie mi fischiano e scosse elettriche sembrano friggermi viva. I suoi occhi si perdono nei miei per una frazione di secondo che mi fa battere il cuore all'impazzata.
《Desidero solo che questo Natale sia ricco di emozioni intense》mormoro tra me e me, pensando a LUI, al suo tocco, al suo profumo che, come la brezza marina, mi fa sussultare, senza accorgermi di averlo sussurrato e non solo pensato. Speravo che queste festività portassero un po' di gioia nella mia solitaria vita, ma adesso desidero come unico regalo che mi portino da lui.
《Sono sicuro che per te lo sarà sicuramente, ula'ula.》
La sua voce irrompe in quello che pensavo fosse solo un mio pensiero intimo. Avvampo cercando di scappare nel mio banco, ma lui, come sempre, si siede accanto a me.
《Scappi da me o perché temi che Sir. Damerino ti abbia comprato qualcosa di sconveniente?》
《Chi?》
《Il buffone tuo connazionale.》
Lo guardo allibita. Nella sua voce c'è una punta di ironia e fastidio.
Come di...
G E L O S I A.
《Non so di che cosa parli, visto che Reggie esce con Amberly, e poi il regalo è segreto, quindi...》
《In effetti non è il tipo da fare regali utili o speciali. Sai cosa ti servirebbe davvero, ula'ula?》 fa passare la lingua sul labbro inferiore in modo così sensuale che deglutisco a vuoto e faccio un cenno negativo con la testa.
《Qualcosa in grado di farti battere forte il cuore. È questo ciò che hai appena desiderato o sbaglio?》
《Non avevi il diritto di...》 lascio la frase in sospeso perché il professore richiama la nostra attenzione.
Insinuarti nei miei pensieri e leggervi dentro i miei desideri più reconditi.
La classe è già in fermento, con tutti i compagni in attesa di ricevere il loro regalo segreto. Il professor Johnson sorride, lasciandoci con troppa suspence e contento di vedere i suoi studenti così coinvolti. Il regalo è in formato anonimo, quindi sarà nostro interesse osservare le reazioni dei nostri compagni per capire di chi sia il regalo, così da poter individuare il compagno o la compagna che ci ha fatto il dono.
《Ora sorteggerò dal sacco un regalo alla volta. Potete provare a indovinare da chi proviene, ma essendo un regalo segreto, anche chi ve lo ha fatto rimarrà tale.》
L'ansia da attesa mi sta divorando.
Sobbalzo quando, la SUA mano, si appoggia sul mio ginocchio fermandone il movimento nervoso. Il mio corpo, col calore della sua pelle, si riempie di brividi e di scosse strane.
《Questo tremore mi irrita parecchio, Leighton. Ho già una vagonata di pensieri miei a cui pensare e da metabolizzare, e vedere te così agitata per un semplice regalo di Natale, fatto per obbligo e senza alcun significato, mi conferma quanto sia stupida e forzata questa cosa. Sei un fascio di nervi; percepisco ogni tuo atomo in fibrillazione, colto da un attacco di ansia. Eppure, leggo nei tuoi occhi una sorta di magica aspettativa e anche un leggero bagliore di terrore, che non riesco proprio a capire. Mi rendo conto che, con gli occhi giusti, i tuoi, ogni futile attimo si trasforma in qualcosa di emozionante. Anche uno scambio di regali imposto. Perché sono sempre le piccole cose che alla fine riescono a scuotere i nostri cuori. E tu hai bisogno di emozioni intense, non è vero? Ma non illuderti troppo o ne resterai ferita perché non le troverai MAI, in uno stupido pacchettino anonimo.》
I miei occhi, prima immobili sulla sua mano appoggiata sul mio ginocchio sinistro, cercano i suoi. Bellissimi. Lucidi di emozioni che non riesco mai a interpretare. E sì sono un fascio di nervi per averti dato il regalo sbagliato e sono anche emozionata. Ma non per lo scambio dei regali o per la curiosità di sapere cosa riceverò e da chi. Non più. Ora sei tu a emozionarmi al punto che potrei urlare perché non so contenere quello che mi esplode nel cuore a un semplice tocco.
Mi soffermo sulle sue labbra quel tanto che basta da farmi desiderare di sprofondare. Ma quando lui fa lo stesso con le mie, mi sento come trascinare in un baratro.
Posso essere io la ragazza che interessa a Kai?
《Forse mi illudo e mi emoziono troppo. Forse desidero vivere di emozioni intense e di cuore che batte, ma è decisamente meglio che non vivere affatto, o vivere come te, avvolto dal tuo gelido cuore con la consapevolezza di non apprezzare nulla della vita.》
《Ula'ula, non provocarmi o giuro che ti farò provare tutte le emozioni di una vita in un misero istante.》
Sgrano gli occhi. È una minaccia? Non sono sicura di come interpretare le sue parole. Vorrei rispondere, ma mi mancano le battute pronte. Per fortuna il professore si rivolge a me.
《Nerea, è il tuo turno.》
Il professor Johnson stringe tra le mani una scatolina azzurra iridescente con un nastro argentato.
Che sia...
Scuoto la testa e lo ringrazio non appena me lo porge.
《Dai! Aprilo.》
Con le mani che tremano comincio ad allentare il fiocco che trattiene un ciondolo con un fiocco di neve e il mio nome scritto con la SUA calligrafia.
Sento di sbiancare e poi arrossire violentemente, tanto che il professore mi chiede se mi sento bene. Le gambe oscillano molli, pronte a liquefarsi come acido corrosivo.
A corto di fiato e parole, mi limito ad annuire.
La scatola è in delizioso e morbido velluto turchese. La apro.
All'interno trovo un foglio in carta raffinata, color carta da zucchero, che mi ricorda le partecipazioni di nozze, perché francamente nessuno usa più certi tipi di carta nelle normali occasioni, chiuso con un sigillo in ceralacca blu e finemente ripiegato.
Sembra uno degli inviti che riceve il nonno quando organizzano cene di Gala a Buckingham Palace.
Mi dispiace rompere il sigillo, un'onda stilizzata come il suo tatuaggio, ma il professor Johnson mi dice di velocizzarmi.
Con la coda dell'occhio cerco lui, ma nemmeno mi degna di una fugace occhiata. Guarda il pavimento con un certo disinteresse che mi fa sentire uno strappo nello stomaco.
Maledico il professore perché, come temevo, non si trattava di un semplice regalo "segreto". Sono sicura che ha pianificato tutto.
Apro il foglio ma non riesco a vedere nulla, quindi non comprendo il suo scopo.
Ma quando si tratta di Kai, nulla è mai come sembra e nulla è mai scontato.
All'interno della scatola c'è anche un cristallo sfaccettato che crea molti giochi di luce grazie ai raggi del sole.
Ed è proprio quando il sole colpisce il cristallo che appare come per magia una poesia.
Il cuore perde sempre più colpi.
《C'è scritto qualcosa! Che regalo fantasioso e ricercato. Sono piacevolmente stupito》
dice il professore con un tono che suona quasi recitato, ma il suo atteggiamento alimenta solo la mia vergogna crescente, stringendomi lo stomaco.
《Vuoi condividerlo con noi?》
《Sono solo auguri di Natale》rispondo, affrettandomi a ripiegare imbarazzata il foglio, senza voler leggere davanti a tutta la classe le sue parole per me.
《Perfetto. Hai individuato chi ti ha fatto il regalo segreto?》
Cerco i suoi occhi di nuovo. Questa volta mi guarda in modo magnetico, ma strano, e io vado in panico.
《N-n-non so. Non sono sicura》balbetto e il prof. sorride.
Vorrei alzare gli occhi al cielo con disappunto, ma mi sento bloccata.
Tutto si silenzia.
Tranne le sue parole.
Si sono incise nella mia mente, come ricami delicati che si intrecciano alle mie onde cerebrali perché in quella poesia ci sono le mie emozioni, i miei ricordi, il mio Natale. È come se un frammento di me si schiantasse contro il suo, proprio come il sole sul cristallo.
Kai ha un cuore. Ne sono certa perché l'ha messo in quelle parole.
E le sue parole sono il regalo di Natale più bello e ciò di cui avevo bisogno: emozioni intense.
Nel cuore dell'inverno fresco e frizzante,
le luci di Natale scintillano, la neve scende dal cielo
come un petalo danzante.
Ma nell'anima risiede un mare profondo,
con onde che cantano dolci melodie
e rischiarano il nostro mondo.
Al dolce ritmo del tramonto dorato,
dove le onde abbracciano il sole innamorato,
l'orizzonte risplende fiammeggiante,
come la più bella stella del firmamento,
che brilla nei tuoi occhi come un memento
di pace e felicità scintillante.
Scaccia dal cuore la tristezza e la malinconia,
dipingi di nuove possibilità il tuo sorriso contagioso
e affronta la vita con il tuo spirito curioso.
Può essere Natale anche senza neve.
Osserva l'orizzonte con una nave che spiega le vele,
ma tu non farti trascinare dal vento.
Vai controcorrente sfidando il mondo,
affidandoti al tuo cuore e alla tua innata audacia.
Dispiega le tue ali e vola alta nel cielo della tua libertà
alla ricerca della tua felicità.
Il professore finalmente mi rimanda al mio posto. Mi siedo con la testa che oscilla e vortica insieme al mio petto, mentre Kai mi fissa curioso.
《Questo ti sembra un regalo senza significato?》
《Non so di che cosa parli, ula'ula. Fossi in te però, mi farei una doccia fredda. Sembri piuttosto accaldata. Non è che hai pensato a modi alternativi per usare il cristallo?»
Mi guarda con un sorrisetto di sfida, alludendo a chissà cosa.
《Sei un bastardo. L'hai fatto apposta.》
《A fare cosa, scusa? Non ti seguo.》
《A mettermi in imbarazzo. Ti diverti, vero a pensare a chissà quale cattiveria su di me?》
《Ti assicuro che non sto pensando affatto a cattiverie... Anzi... Il cristallo ha risvegliato in me certi... uhm... come dire... appetiti.》
Lo fulmino con gli occhi e gli tengo il broncio.
《Guarda, se sei alla ricerca di forti emozioni, come ti ho già detto prima, posso accontentarti subito e farti sentire le campane di Natale suonare a festa e i cori degli angeli insieme.》
《Che gentiluomo a sacrificarti per me》 dico sarcastica.
Mi sorride gongolando e so che vorrebbe replicare ma veniamo interrotti.
《Kai, ho qui il tuo regalo》 gli fa notare il professore.
Lokelani si avvicina alla cattedra e senza troppi convenevoli apre il sacchetto in velluto e sfila la cravatta.
《Bella!》 commenta senza emozioni.
《È molto utile》 gli fa notare il professore.
《La puoi usare per impiccarti》sussurra quella malalingua di Paul, cercando di non farsi sentire dal prof che lo metterebbe in punizione.
《Chi pensi ti abbia fatto questo regalo?》
Kai non si guarda nemmeno attorno. Da una parte ne sono sollevata perché non reggerei i suoi occhi e il confronto con il suo regalo.
《Non ne ho idea. I significati nascosti nel regalare una cravatta sono molteplici e ognuno dei miei compagni potrebbe avere un motivo per scegliere questo tipo di dono. Quindi, chiunque tu sia, grazie per il regalo.》
Quando si siede al suo posto mi sussurra:
《Se hai pensato di farmela indossare durante il processo, sappi, ula'ula, che ho in mente di usarla in altri modi.》
La sua voce è calda e sensuale.
Solo io ci immagino con i polsi legati con la cravatta alla sua mercé?
《Scusa ma non so di che cosa parli e perché dai per scontato che sia il mio regalo!》lo dico con un tono che non mi appartiene da ragazza antipatica e impertinente.
《Sappi che non puoi giocare con me a lungo, ula'ula perché detesto essere preso per il culo.》
《Allora dovresti imparare a non essere antipatico e scorbutico con gli altri per non ricevere lo stesso trattamento.》
《Voi due, sempre a battibeccare? Nemmeno a Natale fate i bravi?》ci riprende canzonatorio il prof. 《Oltre alla tesina per l'università, nelle vacanze mi farete anche una bella tesina sull'amore.》
Kai quasi si strozza e urla:《Scusi?》
《Hai capito bene, Lokelani.》
《Non finisce qui》sussurra minaccioso guardandomi torvo.
Alla fine delle lezioni, mi ritrovo a vagare per i corridoi vuoti, cercando di raccogliere il coraggio per affrontare la serata.
È il tardo pomeriggio del 23 dicembre.
Indosso l'abito, acconcio i capelli, mi trucco leggermente, indosso i tacchi e mi preparo mentalmente per la festa. Quando il clacson di un'auto comincia a infastidire i vicini, mi affaccio per vedere i miei amici che si sbracciano dalla capote aperta della limousine. Sono tutti eleganti e bellissimi, pertanto mi sento meno stupida e impacciata nel mio abito.
Afferro la borsetta in cui ci stanno, per puro miracolo, solo il portafoglio, le chiavi, il cellulare e il regalo di Kai e scendo cercando di non rotolare come una valanga di neve giù dai gradini.
Incontro alcuni vicini che mi dicono che sono splendida.
Nel cortile, un ragazzo che avrà una trentina d'anni e che deduco dalla tavola sia un surfista, mi fissa come se fossi un "bel bocconcino", prima di farmi un fischio di apprezzamento.
Smamma, ragazzaccio! A noi interessa un altro surfista!
L'autista, un signore distinto in un bel completo blu, mi apre la portiera. Quando salgo sul veicolo si alza un coro di saluti e apprezzamenti. Il tragitto che ci separa dalla 'Iolani è breve, ma ne approfittiamo per bere champagne e ridere.
Okay, avevo promesso di fare la brava con i miei genitori, ma avevo promesso a me stessa che per una volta invece mi sarei comportata da irresponsabile. In fondo, affogare i dispiaceri in fresco scaccia-pensieri liquido, può essere una buona alternativa per scacciare la tristezza e provare a divertirsi!
L'autista ci scarica davanti alla scuola, dove è stato steso un tappeto rosso che fa pensare immediatamente ai galà a cui partecipano i VIP di tutto il mondo. Alberi di Natale illuminati costeggiano il tappeto rosso e illuminano il corridoio esterno, lasciato volutamente buio, che porta alle porte della palestra. Neve finta viene sparata dai cannoni creando un effetto "magico Natale" che mi commuove e mi riempie di gioia.
Evan, che indossa un completo bianco con papillon, lascia un dolce e fraterno bacio a sua sorella, per poi incamminarsi mano nella mano con la sua ragazza, nonostante guardi la "nuova" coppia con mal occhio. Cassia, come mi aveva accennato, indossa un abito attillato lungo con spalline gioiello tempestato di strass che lo rendono molto luminoso. Ovviamente, è bellissima.
Amberly indossa un abito bianco con ricami di pizzo nero, mentre Reggie porta un tight color canna di fucile, da bravo inglese. Al polso, la mia amica ha una rosa bianca che le ha regalato il suo cavaliere e che si intona con quella che lui ha appuntato all'occhiello della sua giacca. Blake indossa uno smoking blu scuro, mentre Keira un abito di seta rosso lucido, corto davanti al ginocchio e lungo dietro, con un paio di sandali gioiello abbinati. Sono tutti bellissimi e radiosi.
Io non mi sento particolarmente felice, ma vedrò a modo mio di divertirmi.
Le decorazioni sono veramente stupende. Ovunque ci sono alberi bianchi addobbati nei colori argento, blu e azzurro. Ci sono macchine che sparano bolle e neve finta, ghirlande colorate, panchine, slitte e palle di Natale giganti dove fare le fotografie, proprio come quando da bambina andavo al villaggio natalizio. È tutto stupendo e surreale.
I tavoli del buffet sono finemente addobbati e ricchi di prelibatezze, con alberi di Natale fatti di bicchieri. L'atmosfera è perfetta!
Dal soffitto pendono palle di Natale giganti a mosaico specchiato, aumentando l'effetto stupendo delle luminarie. La pista da ballo si riempie delle prime coppie e gruppi.
Dopo aver fatto una serie di fotografie di gruppo e passato un po' di tempo insieme, è inevitabile separarsi.
Ma in fondo posso tranquillamente ballare da sola, accanto agli altri, quindi forse posso davvero divertirmi.
Dopo essermi scatenata in pista, stanca ma ancora elettrizzata, afferro un bicchiere di punch alla fragola. Ne bevo uno, poi un secondo e un terzo, trovandolo incredibilmente dissetante. Mi siedo su un divanetto, cercando di rilassarmi e di assaporare l'atmosfera festosa, ma i brutti pensieri e la solitudine tornano prepotenti, facendomi vacillare.
Soffoco il mio malessere in un altro punch corretto, finché mi sento ebbra. È esattamente in quel momento, incurante del fatto che le ragazze mi abbiano raggiunta, che mi perdo nel suo sguardo e capisco di essere totalmente assente, incapace di ragionare.
I suoi occhi, come al solito, mi catapultano in un'esplosione di emozioni e sentimenti che non so controllare. Mi ci immergo con tutta me stessa, perché non c'è niente al mondo di più bello da osservare, col desiderio di poterli leggere.
I suoi occhi e i suoi pensieri, non sono mai per nessuno. Sembra che il mondo circostante nemmeno esista per lui.
Così distante e dannatamente bello da togliermi il respiro.
Ma poi, come se sapesse che lo sto fissando, anche se sembrano dividerci anni luce e siamo circondati dal caos, i suoi splendidi occhi, come ogni maledetta volta, sono nei miei. Per quanto provi a evitarmi con tutto sé stesso, non può niente contro l'incantesimo che hanno i nostri occhi, che si attraggono sempre come fossero calamite. Il suo sguardo, ora, si perde nelle mie iridi e tutto il resto svanisce.
Almeno per me. Il mio mondo si riduce tutto al suo sguardo.
È come se l'unica musica fosse quella del mio cuore perché non sento più quella da discoteca sparata dalle casse e nemmeno il chiacchiericcio e le risate degli altri studenti.
Non vedo più luci colorate e scintillanti, che adornano la palestra, ma solo LUI che sembra baciato dai riflessi della Luna.
Un capolavoro con occhi diamantati dipinti di notte, labbra scolpite nel velluto e mascella modellata nel marmo.
Non puoi mentirmi, Mr. Allegria perché i tuoi occhi parlano per te e io sto cominciando a decifrarli. Mi piace quello che ci leggo e le sensazioni che mi trasmettono. Una sensazione densa e intensa mi aggroviglia lo stomaco e i pensieri e una nuvola di calore divampa nel mio petto sotto una scarica di battiti impazziti.
Possono due iridi diventare l'universo di qualcuno?
Non so se per gli altri è possibile, ma per me, i suoi occhi, sono diventati la ragione per cui vale la pena avventurarsi nello spazio sconfinato assecondando il desiderio di un'esperienza trascendentale in cui, dove e con chi ci vuoi andare, viaggiano sulla stessa lunghezza d'onda.
L'amore è difficile da descrivere. Per me è un insieme di sensazioni, emozioni e sentimenti che vanno da stupore, dolcezza, pura adrenalina, paranoia, insicurezza, alla agghiacciante paura a rischiare il cuore.
È un'esplosione che parte dal petto e si propaga in profondità dominando ogni parte di te.
E anche se resisti alla sua malia, non puoi controllare né il corpo, né il cuore, né la mente.
Sei destinato a perire a quell'unico essere che ti fa sentire tutto insieme e tutto amplificato.
In momenti come questo, ho la sensazione o l'illusione, che Kai provi i miei stessi sentimenti perché mi sento come se fossi privata di ogni sensazione, pensiero e anche dell'anima.
Il suo sguardo si fonde con la mia stessa essenza e mi sento come se ci fossimo inglobati in un'unica entità superiore.
Mi sembra perfino di abbracciare i suoi timori e di annegare nelle sue più oscure paure. Dovrei esserne terrorizzata, eppure, desidero solo alleviare il suo fardello e farlo mio.
Nostro.
Ma lui mi nega il suo cuore triste, i suoi pensieri e perfino i suoi occhi quando li allontana per fissare la vetrata. Io rimango imbambolata a contemplare il suo riflesso.
Con le decorazioni natalizie, sembra un mosaico. La sua immagine distorta e rotta lo rende assolutamente perfetto.
Sospiro rumorosamente e sconsolata, guardando l'oggetto del mio tormento seduto sul davanzale dietro gli spalti.
Il cuore fa una capriola nello stomaco e pulsa in ogni terminazione.
Mi sento ubriaca di lui.
È così da un po' ormai.
Ingurgito l'ennesimo bicchiere di veleno liquido sotto forma di Punch alla fragola e che mi hanno detto essere alcolico, per spegnere il cervello, per mettere a tacere i pensieri, per seppellire la delusione o forse e più verosimilmente per scacciare quello che sento per lui.
Per smettere di fissarlo e di desiderarlo.
Ma nulla funziona.
Non trovo più la pace.
Lui mi è entrato dentro e non se ne va.
E più mi allontana e più io lo voglio e gli corro dietro.
《Credo di avere un problema》sussurro a me stessa attirando l'attenzione delle mie amiche su di me.
Visto che sono l'unica senza accompagnatore, ogni tanto lasciano i loro ragazzi per tenermi compagnia.
La prima a prendere parola è Amberly.
Mi sorride in modo rassicurante, accarezzando il mio braccio e seguendo il mio sguardo.
《Non è un peccato cedere al suo fascino. Ci siamo cascate quasi tutte. E lui è davvero bellissimo.》
Arrossisco violentemente.
Non è più una questione di fascino e bellezza, e lui ne ha da vendere, perché sento molto, molto, molto altro per lui.
Solo ed esclusivamente per lui.
《Ti sei presa una sbandata per Lokelani? Io l'avevo detto!》esclama Keira, facendo un balletto di vittoria che mi fa scoppiare a ridere e allo stesso tempo mi terrorizza, perché non so come le mie amiche mi giudicheranno adesso.
Mi sono innamorata.
Innamorata persa dell'unico che dovevo ignorare.
《Non è un cattivo elemento. L'ho giudicato davvero male e superficialmente quando lui si è sempre dimostrato un buon amico. Mi vergogno di aver pensato che fosse in grado di... Quindi spero che contraccambi i tuoi sentimenti e che siate felici per sempre. Permettimi però di avere ancora dei dubbi sul fatto che nasconda qualcosa e che abbia dei torbidi segreti. Ma in fondo, chi non ne ha almeno uno.》
Cassia mi abbraccia.
Mi perdo nelle sue rassicuranti braccia, e mentre lei mi tiene stretta, i miei occhi vengono risucchiati da quelli di Mr. Allegria.
Un fugace richiamo di sguardi, prima che il suo si smarrisca di nuovo in nuvole di pensieri torbidi.
Si diverte almeno quanto me a questo ballo scolastico!
《Sai, dovresti chiedergli di ballare!》sorride sorniona Amberly.
《Cosa? Sei pazza?》
《Se aspetti che sia lui a fare il primo passo, nonostante ti mangi con gli occhi, diventi vecchia! Non ho mai visto Kai ballare a nessuna festa!》
《Mi tratta sempre di merda, invece. Non mi mangia con gli occhi.》
《Lo fa eccome. Fidati! Lo conosco fin troppo bene. Per tantissimo tempo ho desiderato che guardasse me così. Ma si è innamorato di te. Mi sembra piuttosto palese.》
Innamorato di me?
Adesso sento la testa leggera e il cuore pesante e in me si accende una debole fiamma di speranza.
Lui mi ama davvero?
《Cosa? Tu...》
《Già... ma ormai mi è passata e mi sto seriamente innamorando di Reggie, quindi vai da lui. Ogni momento è prezioso.》
《Per farmi respingere e urlare dietro l'ennesima volta? Non ho il coraggio di farmi avanti perché temo mi spezzerà il cuore.》
《Meglio avere il cuore spezzato che seppellire quello che senti dentro di te e pentirti per sempre di non averci almeno provato. Magari, prima o poi, sarà lui a fare la prima mossa, ma perché sprecare tempo prezioso? Kai si nasconde sotto una scorza dura e impenetrabile che però non gli appartiene. In verità è un ragazzo molto dolce e timido che ha dimostrato in più occasioni quanto tiene ai suoi amici e soprattutto a te. Ha bisogno di qualcuno che gli stia vicino perché nemmeno riesco a immaginare cosa stia passando in questo periodo. La sua vita è come se fosse crollata e lui non riesce più a sopportarne il peso. Attacca per difendersi anche se lo fa con te invece che con gli stronzi che ce l'hanno con lui. Forse ha paura di quello che prova per te. Non lo so, Nerea, ma fossi in te, vorrei saperlo. Perché se c'è anche una sola infinitesimale possibilità che ti ami, dovresti essere disposta a tutto per il vostro lieto fine. E per la cronaca, LUI, ti sta guardando proprio adesso.》
I suoi occhi...
Quei maledetti occhi che mi fissano, sono come un richiamo.
《Auguratemi in bocca al lupo.》
《Non ne hai bisogno, amica mia. Vai e stendilo!》
《Che cosa romantica! Voglio essere una delle damigelle al vostro matrimonio!》
《Keira, così non sei di aiuto! Non fai che generare stress in Nerea.》
《Io? Ma dai, Cassia, non è vero!》
Il cuore mi spinge ad andare nella sua direzione. La mente mi urla di tornare indietro, ma le gambe sembrano telecomandate verso di lui.
E siamo di nuovo uno di fronte all'altra, anche se sembrano sempre dividerci barriere impenetrabili.
Ma non voglio più desiderarlo da lontano.
Lo voglio qui e adesso.
Per una notte.
Solo io e lui a danzare sotto un cielo artificiale magico e bellissimo, pieno di stelle, decorazioni e neve finta.
Cercando di non apparire patetica, gli rivolgo un'occhiataccia e lo provoco con un 《non divertirti troppo, Lokelani!》.
Come se fosse un nostro rituale, si susseguono risposte e constatazioni acide tra di noi finché non raggiungo il mio traguardo: portarlo in pista.
Come sia riuscita a convincerlo a ballare con me, francamente non lo so. Penso che abbia ceduto semplicemente per farmi smettere di essere fastidiosa, ma poco importa.
Ballare! Che parolona!
So solo che ho afferrato la sua mano, intrecciato le mie dita alle sue e l'ho praticamente obbligato a seguirmi.
Ha sbuffato lamentandosi che sono ubriaca e che detesta le feste, eppure, eccolo qui, in centro pista.
Con me.
Fermo e mummificato come uno stoccafisso e non intenzionato a ballare, ma con gli occhi fissi nei miei.
Lo sguardo che mi rivolge ogni volta è la cosa che amo di più di lui. Perché è sicuramente da capogiro, ma ha anche un carattere difficile e introverso da decifrare e solo i suoi occhi mi sembrano spiragli sulla sua anima ferita e lacerata.
Il suo profumo mi inebria i sensi e manda al tappeto ogni mio tentativo di provare a essere almeno un po' lucida. Ma forse, non lo sono più dal primo bicchiere di Champagne e la sua sfacciata bellezza non aiuta affatto.
È bello come un Dio sceso in terra e indossa... la mia cravatta.
Vorrei dirgli che il vero regalo destinato a lui non era quello, ma non so come intavolare il discorso.
Mi limiterò, a fine serata, a consegnarglielo facendogli promettere di aprirlo solo a Natale.
Rapita dalla musica, comincio a muovere i fianchi e a lasciarmi travolgere dal ritmo.
Sono sicuramente goffa nei movimenti e scoordinata a causa dell'alcol, ma devo ringraziare proprio quel veleno liquido per avermi dato il coraggio di fare la mia mossa con Mr. Allegria.
Kai mi guarda, un misto tra il divertito e il rapito.
I suoi occhi sfiorano ogni centimetro del mio corpo come carezze invisibili che mi fanno aumentare la temperatura corporea.
Mi muovo come se fluttuassi nonostante i trampoli che indosso e mi sento, al suo cospetto, meno nano da giardino, tanto è che riesco a guardarlo dritto negli occhi.
Ed è lì, in quel mare di cioccolato fuso e caramello salato, che perisco definitivamente.
Quando parte il lento, copio le altre ragazze e porto le braccia intorno al suo collo e appoggio la testa al suo petto scolpito.
Imbarazzato e impacciato, dopo un'attesa interminabile, si stringe a me.
Il suo cuore sembra un assolo di basso.
Tuona impazzito nella cassa toracica per il nostro contatto e io mi sento tremare perché immagino che la sua reazione sia scaturita dal fatto che mi considera importante.
I suoi occhi si piantano, come rovi acuminati, nei miei, bloccandoli in un roseto pieno di splendidi boccioli e spine graffianti che mi fanno desiderare di ferirmici fino a esserne assuefatta.
《Perché sei sempre triste?》
《Solitudine probabilmente.》
La sua voce è come un triste fremito.
Lo rassicuro dicendogli che non è solo dal momento che ha me.
Alla mia constatazione, sembra sciogliersi e rilassarsi un po'.
Accompagna i miei movimenti da ubriacona spacciati per danza, sulle note di A Thousand Years, finché non finisce la musica e noi rimaniamo a ballare nel silenzio.
Faccio notare al mio cavaliere che stiamo danzando senza musica e la sua risposta ha un non so che di romantico e ipnotico.
《Io la sento ancora.》
《Davvero? E poi quella ubriaca sarei io?》
《È una sinfonia. Chiudi gli occhi, Leighton. Le senti le note che vibrano e ti avvolgono? Sono attorno a te, come un volo di farfalle. Cogli il suono dolce del pianoforte, l'eleganza della chitarra, il suono etereo dell'Arpa, i violini suonati dal vento e...》
Ma io sento solo il mio cuore che sovrasta ogni suono.
《Un tamburo. Tu lo senti?》
Mi guarda incredulo, domandando 《un tamburo?》come se gli avessi rovinato il componimento immaginario che aveva creato per me. Quindi non mi resta che scoprire le mie carte dicendogli che il mio cuore percuote il mio petto sempre più prepotentemente mentre sono tra le sue braccia. Appoggio la sua mano sul mio petto a dimostrazione delle mie parole e lui arrossisce violentemente.
《Il tuo cuore》sussurra emozionato.
Mi tolgo un peso informandolo che lui mi fa questo effetto ogni volta. Kai si lascia scappare che sa perfettamente cosa intendo visto che io gli faccio lo stesso effetto.
Le sue parole mi spiazzano facendomi attorcigliare lo stomaco.
Forse, Kai prova dei sentimenti per me.
Io li provo. Forti e predominanti e voglio condividerli con lui.
Gli domando di getto se gli piaccio e lui mi risponde che con il mio abito sono splendida. Ma la sua risposta non mi piace. Voglio che si apra con me e mi dica se gli piaccio come lui piace a me: bellezza a parte, con il cuore e con la mente, con tutti i suoi sentimenti.
《Nel modo più subdolo. Leighton, mi incasini la testa. E ti confesso che mi piaci effettivamente di più di qualsiasi altra ragazza e perfino del surf.》
Questa sua ammissione mi fa bloccare il respiro e il cuore nel petto.
《Del surf?》domando incredula balbettando.
Abbiamo vinto a man bassa pure contro il surf. Sto organizzando un party nella tua testa per festeggiare!
La sua confessione mi fa tremare le gambe tanto che mi stringo a lui ancora di più mentre mi elenca le ragioni per cui IO, sì proprio IO, gli piaccio.
Non resisto e lo interrompo. Ho bisogno di confessargli che lo amo o temo di impazzire definitivamente.
《La verità è che mi sono innamorata di te Lokelani》, seguito da una miriade di difetti che però non odio davvero, anzi me lo fanno amare con tutto il cuore ancora di più.
Mi guarda con la bocca aperta e gli occhi sgranati. Incredulo.
《Eppure ti amo...》continuo col mio monologo e gli chiedo perché non è stato lui a fare la prima mossa con me se davvero è interessato a me.
Inconcludente e sorpreso, non sa che risposta darmi a tal proposito e deduco che sia spaventato dai suoi sentimenti o da una relazione.
Ma non possiamo lasciarci guidare dalla paura, ma dal cuore pertanto decido di giocarmi il tutto per tutto.
Lo guardo con intensità.
《Non aspetterò in eterno, Lokelani...》
Incurante delle mie intenzioni e alquanto perplesso, mi domanda《per cosa?》
《Per questo.》
Spinta da un desiderio di lui che mi manda al manicomio, avvicino le mie labbra alle sue.
E lo bacio con tutto l'amore, la frustrazione, la paura, il tormento e il desiderio che provo. Le mie mani si infilano nei suoi capelli setosi, mentre assaporo la morbidezza delle sue labbra e la sua lingua vellutata. Il suo sapore, un mix inebriante di oceano, menta glaciale e notte, si mischia per sempre a me.
La mia ragione è svanita nelle sue labbra.
Vorrei rubargli altri baci perché il SUO sapore mi è rimasto addosso e mi ha totalmente assuefatta.
Mi sento travolta da un turbine di emozioni, un potente senso di nausea e capogiro. Il cuore batte furiosamente, quasi fuori controllo, mentre una sensazione di calore e sicurezza mi avvolge attraverso le sue calde mani che stringono le mie braccia. Sento che le nostre anime si sono toccate e fuse nel profondo. Le nostre labbra bruciano ancora del contatto indelebile di quel bacio d'amore.
Mi sento vulnerabile e potente allo stesso tempo. Le mani tremano leggermente, ancora avvolte nei suoi capelli setosi, e i pensieri sono un caos di desiderio e meraviglia.
Ogni fibra del mio essere grida per una vita piena di momenti con Lokelai, in cui posso sentirmi così viva e connessa con il ragazzo che amo.
La frustrazione di mesi di incertezze, litigi furibondi e i suoi interminabili silenzi si è dissolta in quel bacio, lasciandomi con una chiarezza che non avevo mai provato prima: Kai prova i miei stessi sentimenti. La paura e il tormento sono stati sostituiti da questa dolce consapevolezza.
Eppure Kai si fa prendere dal panico, o forse si comporta solo da gentiluomo che non vuole approfittarsi di una ragazza ingenua e che non vuole un bacio sragionato a causa dell'alcol, respingendomi.
《Sei... ubriaca》mi scosa quasi infastidito, tuttavia, le sue dita percorrono le mie labbra gonfie e turgide del nostro bacio.
《Di alcol e di te ma abbastanza lucida per dirti che ti amo.》
Sono ubriaca, è vero, ma lucida nei sentimenti per te.
E so che questo bacio ha scosso piacevolmente anche lui.
L'ha ricambiato con dolcezza, ardore, desiderio e sentimento.
Ovviamente Kai sa che non è possibile simulare il sentimento d'amore e che non si può scappare dalle sensazioni e dalle emozioni racchiuse in un bacio; pertanto non potrà più tornare indietro dopo aver assaporato qualcosa di così reale e intenso che qualsiasi cosa meno di questo sarebbe insopportabile.
Il legame che mi unisce a Kai non è solo fisico, ma qualcosa di molto più profondo e significativo: ogni paura, ogni dubbio, ogni problema si dissolve quando siamo insieme, e tutto ciò che rimane è l'amore puro e ardente che proviamo l'uno per l'altra. Può fare finta, per questa sera, che sia colpa dell'alcol, ma domani dovrà fare i conti con i suoi sentimenti per me perché io so che non voglio più rinunciare a lui.
《È tremendamente sbagliato. Io... non posso.》
Io non posso lasciarti scappare così.
《Kai...》avvolgo la mano al suo polso per bloccare la sua fuga. I suoi occhi dispiaciuti sono abissi di sofferenza e colpa.
Ma Mr. Allegria non ha fatto nulla se non assecondare il mio bacio.
《Ho paura anch'io.》
Ed è vero.
L'amore mi spaventa, ma rinunciare a lui è un dolore che non voglio provare mai. Il mio cuore gli appartiene e glielo sto donando su un fiocco di cristallo in questa notte di pre-vigilia di Natale.
Ma le mie parole non sembrano scalfirlo visto che è sempre più distante con la mente e mi guarda inquieto e smarrito.
Il terrore dei propri sentimenti è l'altro lato della medaglia quando si parla di sentimenti e amore.
Idillio e paura.
Impeto.
Utopia.
Le utopie sono talvolta considerate sogni altrui, mondi migliori.
E il mio mondo migliore, sei tu, Kai Lokelani.
Sfioro il suo tatuaggio e lui sembra trasalire.
Mi fissa spaesato e io gli confesso che lo adoro. Cerco di indagare sul suo significato ma mi risponde che è solo uno scarabocchio.
So che mente.
L'ho sempre saputo che per lui è importante e che non è il tipo superficiale che si marchia la pelle solo per moda quindi lo avverto che cercherò da sola il mio significato.
Curioso mi chiede di proseguire e io lo faccio accarezzando con le dita quel contorno nero e delicato.
Dopo il nostro bacio non provo vergogna a sfiorarlo, anzi, mi sento disinibita e al settimo cielo come se ci appartenessimo già e il contatto fosse la cosa più naturale al mondo.
Questo però non fa sì che quello che provo e che mi scatena, sia meno intenso.
Anzi.
Mi sento come in fibrillazione.
Tutto oscilla e si sfoca come se fosse un miraggio.
Ho caldo e i brividi contemporaneamente e il suo sapore si mischia a un amaro sapore di bile.
Nonostante la nausea persistente, continuo a blaterare sciocchezze.
《La riva è più sicura, ma io sono attratta dal pericolo delle onde. E tu sei l'unica onda, che voglio domare.》
Il mio monologo sembra non averlo convinto o forse sta fingendo che le mie parole non l'abbiano minimamente colpito.
Questo ragazzo è di coccio!
Cosa devo fare per fargli capire che lo amo da impazzire?
《Cosa vuoi esattamente da me?》domanda sudato ed esasperato.
《Voglio te. Smettila di essere così ermetico e dimmi cosa provi. È piuttosto facile dire ti amo alla persona che si è presa il tuo cuore, sai? Io non l'avevo mai fatto prima ma dà un senso di libertà inspiegabile.》
Il mio pollice disegna il contorno delle sue labbra vellutate. Potrei baciarle per sempre senza mai esserne sazia. I suoi occhi da cucciolo mi fanno battere il cuore all'impazzata. Sospira rumorosamente con i nervi a fior di pelle.
Sotto sotto so che si sta trattenendo.
Non so perché ma so che se potesse, sarebbe lui a baciarmi.
Lo sento alla base dallo stomaco, in ogni atomo di me.
《Ti amo, Mr. Allegria.》
Mi avvicino con l'intento di baciarlo fino alla fine del ballo, ma la nausea ha la meglio e senza riuscire a scansarmi gli vomito sulla camicia.
Imbarazzata all'ennesima potenza comincio a farfugliare scuse inconcludenti.
Non mi stupirei se mi lasciasse qui e se ne andasse via schifato.
Ma a grande sorpresa, lui sorride e mi guarda per la prima volta come se mi vedesse davvero per quello che realmente sono: una ragazza innamorata e vulnerabile.
Le sue parole non riesco più a sentirle. Si accartocciano tra i miei pensieri sconclusionati.
《Pau Hana.》
Non so cosa significa e non so il contesto ma suona così bella la lingua hawaiana detta da lui.
Ha la voce roca, sensuale e profonda.
Mi sento accapponare la pelle.
《Mi permetti di riaccompagnarti?》
《Non voglio stare sola. I miei genitori, sono partiti per dei convegni e mi hanno lasciata qui, a festeggiare il Natale da sola. Non abbiamo mai festeggiato le festività natalizie, lontani》
Non riesco a scacciare le lacrime che premono per uscire dai lati dei miei occhi.
《Per questo ho bevuto. I miei, sono bravi genitori, ovvio, ma mettono sempre prima il lavoro e le loro carriere, davanti a me, alle mie esigenze e ai miei sogni. Se solo per una volta io fossi...》
《Che cosa?》
《La loro prima scel...》ta.
Ma non riesco a finire di parlare perché mi sento cadere come se mi fossi spezzata come un ramo durante un bufera di vento.
Il resto è tutto confuso.
Passo da momenti di lucidità a momenti in cui è tutto illogico e incoerente.
Solo il suo profumo e la sua presenza sono forti e costanti.
Mi trovo da qualche parte con LUI. Non so dove sono. So solo che l'ambiente è gradevole e accogliente e che ovunque è impregnato del suo profumo.
Le luci mi fanno sbattere le ciglia convulsamente.
《Dai reggiti a me. Ce la fai a lavare i denti?》
So di aver riso e di aver fatto cenno di no. Il movimento della mia testa mi ha fatto salire un'altra ondata di nausea e la testa ha preso a vorticare.
《Sorridimi!》
Ordina perentorio lavandomi i denti. Mi porge un bicchiere per sciacquarmi.
Ora la mia bocca sa di dentifricio mentolato.
Barcollo nel bagno e LUI mi sorregge.
Faccio un passo in avanti e tre indietro tanto che spazientito, mi prende in braccio.
Mi accoccolo al suo petto e mi lascio cullare dal suono del suo cuore.
Non credo che il tragitto sia lungo dal bagno alla camera da letto, ma a me, stare abbracciata a lui, sembra un'eternità.
Mi appoggia su un letto comodo e traffica nella cassettiera alla ricerca di qualcosa.
《Riesci a metterla?》domanda passandomi una maglietta nera della Vans.
No. Non riesco nemmeno a muovermi e con questo abito non riesco nemmeno più a respirare, ma spiaggiata su questo morbido materasso, potrei tranquillamente perdermi in dolci sogni dove tu sei il protagonista indiscusso.
Sbuffa nervoso, sedendosi sul letto accanto a me.
Con disinvoltura mi solleva e mi mette seduta e poi comincia a sbottonare i bottoncini del mio vestito sulla schiena.
Il suo è un tocco delicato e piacevole.
Mi gira la testa. Non so se è causa sua o dell'alcol.
Sento la schiena scoperta e i suoi occhi bruciare su di me. O almeno credo. Non sono molto lucida.
Sento il calore della sua mano, come se volesse toccare la mia pelle, ma non si avvicina abbastanza da sentire la sua pelle a contatto con la mia.
《Spogliarti senza averti è una lotta che non vorrei combattere, Pau Hana. Ma non sono il mostro che dicono e non approfitterei mai di nessuna ragazza e di sicuro MAI di te.》
Sussurra alle mie orecchie in conflitto.
《Mentre sono in bagno, approfitta per metterti la maglietta. Poi coricati nel letto e riposa. Io andrò sul divano.》
Annuisco con l'intento di fare scivolare goffamente il vestito lungo il mio corpo.
Ma non ci riesco.
Mi alzo e barcollo.
Sento il suo respiro nei miei capelli e le sue mani che afferrano i miei fianchi e poi delicatamente la stoffa del mio vestito per accompagnarla verso il basso. L'abito si accartoccia ai miei piedi.
Sono in biancheria ma non mi importa e non sono abbastanza lucida per farmi mille paranoie.
Per la cronaca il completino in pizzo azzurro di Victoria's Secret, composto da reggiseno senza spalline e brasiliana, sono molto sexy.
《Cenerentola》sussurra deglutendo nervosamente《ora mettiamo la maglietta o penso che mi ammazzerai seduta stante e che la mia visita in bagno potrebbe prolungarsi oltre al semplice lavarmi i denti.》
Non so come, ma mi trovo di nuovo nel letto.
Dolcemente e con premura, si siede accanto a me per rimboccarmi le coperte.
Mi lascia un dolce bacio sulla fronte augurandomi buona notte, ma io, con le poche forze che mi restano, lo obbligo a fermarsi.
《Non lasciarmi anche tu. Rimani accanto a me》frigno.
Sbuffa sconsolato, come se restare gli costasse tutto, tuttavia lo sento infilarsi sotto le coperte. Il suo calore mi rincuora. Mi accoccolo a lui appoggiando la testa sul suo petto e lo guardo negli occhi. La stanza oscilla, ma non il suo viso perfetto. Mi guarda come incantato. Come se fossi il suo oggetto del desiderio e anche il suo bene più prezioso.
《Buona notte, Nerea.》
Col suono della sua voce, mi lascio cullare nel mondo dei sogni.
《Per la cronaca, Leighton, ti amo non si dice con tanta leggerezza. E io, ti amo davvero.》
L'alcol dissolve
le barriere,
ci fa sentire
sicuri e liberi,
ci spinge
a commettere
errori
o ad affrontare
le nostre paure.
Io ho preso
in mano la mia vita,
attraverso i
bicchieri
di punch alcolico.
Tutto in una notte.
Ma al mattino avevo
dimenticato
il nostro bacio.
E io non
volevo
dimenticarlo
affatto.
~Nerea Leighton ~
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