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James

-Gliel'hai detto!- esordì James quando Hagrid chiuse la porta.

-Mi è scappato- rispose Lily alzando le spalle.

-COSA? Non può scapparti una cosa così!-

-Vuoi camminare?-

-Ma mi stai ascoltando?-

-No! Andiamo. Ci perdiamo la cena della Vigilia così!-

Quando entrarono nella Sala Grande videro che erano rimasti pochi alunni sparsi nei tavoli.

-Dove vai? Siediti qui!- James prese Lily per un braccio e la fece sedere vicino a lui.

-Allora, signorina. Cosa desidera? Una porzione di pollo e patate?-

-Sì, grazie.-

Le porse un piatto colmo. -Ecco, buon appetito.-

-Mm, Potter- cominciò lei, infilzando una patata con la forchetta -ci sono visite per te!-

-Cosa?-

Una ragazza lo afferrò alle spalle, abbracciandolo. James, che aveva una coscia di pollo in mano, la lanciò in aria spaventato. Gli andò di traverso una patata e cominciò a tossire. La coscia di pollo atterrò davanti a Nick Quasi-senza-testa che lo fulminò con lo sguardo. Ebbe un attacco di tosse, mentre la ragazza continuava a stringerlo scuotendolo. Lily osservava la scena servendosi un po di insalata. Solo quando James divenne di una tonalità simile al viola lei lo lasciò.

-Sei impazzita, Emmeline?- riuscì a dire, tossendo.

-Amore mio scusa! Ho capito di aver sbagliato ad Hogsmade!-

-Come?- James si era alzato in piedi.

-Mi perdoni?-

-Io..-

-Oh grazie!- Emmeline gli prese il viso tra le mani, gli diede un bacio e poi se ne andò saltellando.

Ramoso si sedette al suo posto e guardò Lily, che era concentrata su un pomodoro.

-Non avevo capito che tra di voi la cosa fosse seria.- disse, torturando il pomodoro con la forchetta.

-Ma non lo è!- rispose lui alzando una nuova coscia di pollo -Mi stavo solo passando il tempo.-

-Siete tutti uguali. Pensate di poter giocare con i cuori della gente, come se foste Dio. Ma attenti: ad andare così in alto, quando cadrai, ti farai più male.-

-Andiamo, Evans. Ti porto in un posto.-

La guidò su per le scale, sempre più in alto. Voleva portarla nella torre più alta di Hogwarts.

James aprì una porta -Ecco.-

Lily entrò. Era una stanza circolare, senza mura, completamente vuota, tranne che per una scopa.

-È uno scherzo? Io ho paura dell'altezza!-

La zittì con una mano.

-Guarda!-

Lei alzò lo sguardo verso il cielo blu. Il riflesso delle stelle illuminò i suoi occhi verdi e lasciò James incantato. Lily cominciò a girare su se stessa allargando le braccia e ridendo, come una bambina. James conosceva bene quella sensazione: come se l'universo e tutte le sue meraviglie fossero in una mano, quasi come se fossimo i protagonisti di questo universo. Ma lui voleva andare oltre, quella sera.

-Vieni.- Prese la scopa con una mano, e l'altra la porse a Lily.

-No, non ci riesco.-

-Andiamo, ci sono io.-

-Questo dovrebbe rassicurarmi?-

James mollò la scopa e prese la bacchetta. Le sfiorò il viso. Era così piccola, eppure allo stesso tempo così grande. Lo osservava con gli occhi ricolmi di stelle. Agitò la bacchetta e sulle loro teste spuntò il rametto di una pianta.

-Vischio? Davvero, James? Pensavo che fossi più originale!-

-L'ho imparato ad Erbologia. Originale o no, ora sei costretta a baciarmi.-

Inarcò un sopracciglio. -Altrimenti?-

-Altrimenti rischi di essere sfortunata tutta la vita.-

-Correrò il rischio!-

-Bene, allora vola con me!-

-Se moriamo ti ammazzo!-

James scoppiò in una risata e montò in sella alla sua scopa. Lei titubante gli si mise dietro e si strinse a lui. -Consideralo il mio regalo di Natale. Principessa, andiamo a conoscere il cielo!-

Si staccarono da terra e si tuffarono nella notte. Scesero in picchiata e poi risalirono, volando tra le torri. James sentiva il vento sulla faccia, e le braccia di Lily attorno a lui. La ragazza aveva gli occhi spalancati ed avidi di meraviglie, i capelli le fluttuavano alle spalle. Scese di nuovo, sentendo Lily ridere. Entrò nel suo dormitorio, dalla finestra spalancata e atterrò. Lei scese e si buttò a terra sorridendo. James continuava a guardarla. Un rintocco dell'orologio segnò la mezzanotte.

-Buon Natale, Lily.-

-Buon Natale, James.-

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