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<< Capitolo 5

Memento Mori pt.3》

Jessica
Stazione della
funivia superiore
21:17

-Oh cavolo, cavolo... Arriva qualcuno. Vediamo chi è.- Ridacchio.
-Cos'è stato?- L'arrivo della cabina ha fatto un sacco di rumore, mi sono spaventata a morte.
-JESS! EHI!- Urla Marcy dall'interno.
-JESSICA SIAMO QUI!- Questa volta Martina.
-Ah... Nascondete qualcosa per caso?-
-Siamo rimasti chiusi dentro.- spiegano.
-Potresti farci uscire? Per favore!- Chiede Martina.
Premo il pulsante verde e la porta elettrica si apre.
-Oh mio Dio. Me la sono vista brutta. Altri dieci minuti lá dentro e avrei iniziato a mangiarmi una gamba.-
-Oh! Che schifo, Marcy!- Esclama Martina.
-Guarda, io ho un sacco di carne addosso. Questi qui sono tutti muscoli.-
-Sì, certo.-
-Bwip!- Mi sfila di mano la busta.
-Ehi!-
-Marcy!- Mi difende Tina.
-Faccio come mi ha insegnato Marty, considero gli affari personali degli altri come miei giocattoli.-
-Non fare lo stronzo.- lei.
-Accidenti.- Esclama.
-Sembra che qualcuna abbia una cotta per il nostro amico, nonché capoclasse, Marco Totaro.-
-Marcy...- sussurra Martina.
-Cavolo... Mi chiedo cosa nasconda la nostra Jessica, eh? Chissà...-
-Marco e Gaia hanno rotto. Ora lui sta con me.- Spiego.
-Woah. Tragedia.-
-Non direi. Tutto facile: fuori Gaia dentro io.-
-Ah.- Tina.
Mi avvicino a Marcello e gli strappo la busta di mano.
-Va bene, ve bene, vediamo di salire alla baita. Ne ho abbastanza di tutta questa natura.- Sì volta.
-Voi andate avanti, io resto qui ancora un po'... A vedere se arriva qualcuno.- Mi siedo.
-Intendi Marco?- Chiede Marcy.
-Cosa? Ehm, ma no! Dicevo chiunque...-
-Marty?-
-Visto che panorama?- Dice, aprendo le braccia.
-Voglio dire, cavolo! A volte mi scordo di... fermarmi e ammirare queste cose.-

Jaco
Baita degli Washington
21:24

-Ehi, ma non potevano costruire la baita accanto alla stazione d'arrivo della funivia?- Chiede Gaia.
-Non credo che sarebbe stata così pittoresca, sai?- rispondo.
-E non c'è mai un facchino, quando serve.-
Ci avviamo verso la baita, però prima di arrivarci dobbiamo fare ancora un po' di strada a piedi.
-Ho i brividi...- Lei.
-Ci siamo quasi.-
-No, voglio dire... Mi sento a disagio.-
-Oh, capito.-
-Sará strano ritrovarci di nuovo tutti quassù.- Gaia.
-Di sicuro non sarà una normale scampagnata. Voglio dire, cosa pensi che...- Mentre parlo spunta Marco da dietro un cespuglio, che spaventa entrambi.
-Woah! Ehi!- Urlo.
-GESÙ!- La mia ragazza.
-Hahahaha!- Se la ride.
-Ragazzi...- Continua a ridere.
-MARCO!-
-Davvero, avreste dovuto vedere le vostre facce!- Si piega, non smettendo di ridere.
-Cazzo, mi viene da prenderti a pugni.- dico, mentre riprendo in mano le valige di Gaia, io ho portato solamente un borsone.
-Non male...- Provoca.
-Marco, sei un idiota.-
-Dai ragazzi, siamo amici o cosa? Niente violenza, dobbiamo solo divertirci! Siamo in una foresta! È paurosa... Su, entriamo nello spirito della situazione!- Lui.
-Lo spirito della situazione? Sei scemo o cosa?-
-Cerco solo di sdrammatizzare, Gaia! Non fare così.-
-Così come?-
-Così come fai tu. Alla fine fai sempre così.-
-Marco... Lasciamo perdere, altrimenti questo weekend diventerá uno schifo generale. La situazione è strana e lo sappiamo tutti. Facciamo pace con questo concetto e andiamo avanti. OK?- Mi esprimo, dopo aver ascoltato il dialogo in silenzio.
-Jacopo...-
-Ho capito. Si, non peggioriamo le cose.- Marco mi fá cenno di pace.
-Bene. A posto?-
-A posto.-
-Adesso vi bacerete pure?- Gaia.
-Oddio si, adesso ci baceremo e... Ehm no, meglio che vada a dare un'occhiata alla funivia.- Se ne va con un balletto brutto.
-Ok, ci vediamo.- Saluto.
-A dopo.- Ricambia.
-Bene.-
-A DOPO!- Urla.
-Merda...- Esclama Gaia.
-Cosa?-
-Puoi portarli per il resto della strada?- Chiede.
-I bagagli?-
-Sì... Tutti quanti.-
-Perché?-
-Devo andare da Martina.-
-Ok...-
-Scusa, è che devo proprio parlarle. Mi sono ricordata di una cosa che devo dirle prima che arriviamo lassú.-
-Ma non puoi aspettare? Ci siamo quasi.- Cerco di convincerla.
-È importante... Jaco, ti prego.-
-Gaia... Sinceramente non penso che dovresti scendere da sola per il sentiero.-
- E perché mai?-
-Fa freddo e sta diventando buio e...-
-Hai intenzione di proteggermi dal buio?-
-Lasceremo la roba qui e verrò con te. Non ce la ruba nessuno.- Poso tutto a terra.
-Jaco, mi prendi in giro? Non puoi lasciarmi sola neanche per CINQUE MINUTI? Non ti fidi di me?-
-Ma non è per quello...-
-Perché non mi ascolti? Devi sempre controbattere su tutto quello che dico?- Gesticola.
-Scusami, Gaia volevo solo essere gentile!-
-Se vuoi essere gentile vedi di portare tutto quanto alla baita più in fretta che puoi, Ok?-
-Ok... Va bene. Come vuoi.- Sbuffo.
-Grazie, ci vediamo su, dopo che ho trovato Martina.- Dice dolcemente.
-A fra poco.- Riprendo in mano tutte le borse.
Inizio a salire per il sentiero.
Certo che pesano tanto tutte queste valige.
Mi fermo, alla vista di Ali che sta guardando il paesaggio da un binocolo.

Alice
Baita degli Washington
21:32

Vedo due persone dal binocolo.
Zoommo, sono Gaia e Marco, che si abbracciano.
-Qualcuno sta diventando amichevole... Un po' troppo amichevole forse... Non si dice 'Ogni lasciata è persa'?- Dico, tra me e me.
Si mette davanti allo strumento Jaco, che mi spaventa a morte.
-Oddio, oh!- Urlo.
-Ehi, Woah, scusami...- Si scusa.
-Ali, non ti volevo spaventare!-
-Mamma mia, Jaco!-
-Va bene, un po' volevo spaventarti, ma poco, non per davvero.-
-Oh mio Dio, oh mio Dio!- Gli do una pacca sulla spalla.
-Ehi wow... Mi dispiace Ali, davvero.-
-Ok. Sto bene, sto bene.- Scuoto la testa.
-Che guardavi? Qualcosa di interessante?-
-Ah, ehm...-
-Fammi guardare.-
-Ah... Certo fai pure. Vedrai che bellezza.- Gli faccio strada.
-Bene...- Afferra lo strumento e avvicina gli occhi.
-Figlio di...- Sì trattiene.
-Sul serio... Gaia?- Ok, forse non è stata la migliore delle scelte farlo guardare, ma non se lo merita.
-Dai, non è come sembra.- Provo a tranquillizzarlo.
-Non è come sembra?!-
-Ehm... Forse...-
-Con Gaia non è mai come sembra? Mai?-
-Non lo so, io...-
-Maledizione!-
-Jaco...- Gli corro dietro, se ne sta andando.

Jess
Stazione della funivia superiore
21:41

Prendo in mano il telefono, subito dopo una palla di neve colpisce il muro dietro di me.
Per lo spavento mi cade il cellulare di mano.
-Dimmi che non l'hai fatto davvero!- Rido.
-Tieni le mani ben in vista. Ti abbiamo circondato!- Urla Marco.
Mi alzo, per stare al gioco.
-Ma chi sono io per reagire. Quale scelta ha questa povera ribelle se non di arrendersi alla rude guardia militare che è venuta sin qui solo per prenderla in custodia?- Faccio quella voce tipo da melodramma, non so se rendo.
Corro alla panchina, schivo una palla di neve e ne faccio una a mia volta.
-Dove ti stai nascondendo Piccolina?-
Lo colpisco in faccia con la palla di neve e ne schivo un'altra ancora, sempre lanciata da lui.
-Ehi!-
-Oh, ecco!- Ne tiro un'altra, colpendolo al braccio.
-Boom, shakka-lakka!- Urlo.
-Ok... mi hai fregato... Va bene, ok.- Lui.
-Non puoi nasconderti Marco, ormai conosco tutti i tuoi trucchi.-
Lo colpisco ancora, poi si butta a terra.
-Oh, ehi!- Esclama.
-Ti troverò, Jess!-
-E poi!-
-Woah-oh!-
-Basta!- Continua a lasciarmi neve addosso.
-E no tesoro, Ancora! Finché non cadrai!-
-Aah!- Mi butta a terra.
-Ecco! Finito! Tutto fatto!- Esulta.
Raccolgo una palla di neve e gliela spaccico in faccia.

L'analista

-Ci si rivede.-
-Come ci sentiamo?-
Accende la lampada da ufficio.
La finestra che guardava ora è sbarrata da travi, le pareti sono vecchie, fatte di mattoni.
Sulla scrivania c'è solo la lampada e la targa.
-Bene...-
-Confido che tu abbia passato del tempo con i tuoi cari amici dal nostro ultimo incontro...-
Su siede.
-Questa volta...- Prende un quadernino.
-...Cercheremo di comprendere le radici della tua ansia.- Inizia a sfogliare il libricino.
-Prendi il libro e sfoglia le pagine.- Me lo passa.
-Vedrai una serie di foto e simboli. Voglio che identifichi quale immagine di ogni serie ti mette più ansia.- Dice, per poi riprendere in mano la sua solita cartella.
Lo apro.

Indico le donne.
Giro pagina.

Indico la seconda pagina, ovvero la folla.

Annegare.

I ratti, mi infastidisce il loro rumore.
Alzo lo sguardo, il Dr. Hill sta scrivendo.

I coltelli, non c'è un motivo... Semplicemente preferirei morire perché mi hanno sparato invece di essere accoltellato.

Senza dubbio scarafaggi.

I clown... Mi inquietano.

Che brutta scelta... Direi la prima opzione.
Batte il pugno sul tavolo, mi fa spaventare.
-Hai avuto paura? Mi spiace...-
-Stai andando molto bene. Non preoccuparti.-
-Cerca di velocizzarti. Più ti affidi ai tuoi istinti, più oneste saranno le tue scelte e più istruttiva sarà questa esperienza.- dice, tirando fuori dal cassetto un mecronomo.
Continuo a sfogliare il libro.

Ancora scarafaggi.

Direi gli aghi...

I Clown...

Continuo a scegliere gli aghi.

La prima opzione.

-Molto interessante... Grazie per aver risposto... con diligenza.-
-Scarafaggi... Clown... Aghi...- dopo aver pronunciato quelle tre parole ride.
-Che combinazione, ha l'aria di un allegro venerdì sera!-
-Ancora una volta temo che il tempo sia finito, ma... ne riparleremo presto.- Dopo aver finito la frase si alza e si affaccia di nuovo alla finestra.

••

Sciauuu!
1590 parole bimbi U.U
E niente, ho deciso che in ogni capitolo vi darò 'qualcosa' sul gioco.
(Esempio: Foto, Gif o curiosità.)

Oggi ho una cosa...
Bella.


Vabby,
Zatt.

-Nemy

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