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Libro 3: 25) Sfogo mentale

Rimasi rinchiuso nella mia camera da letto, in silenzio, per un bel po' d'ore dopo la fine della cena. Ero rimasto abbastanza shockato dalla notizia ricevuta da Mary, ma non completamente distrutto. Andrea, in fondo, non era più la mia ragazza ed avevamo chiarito i nostri pensieri sulla nostra relazione. C'era stato anche il cosiddetto "ritorno di fiamma", nel quale io avevo spaccato il letto di Andrea mentre lei, con un atteggiamento quasi cattolico, inneggiava il Signore in un modo molto particolare...

«Nascondere le zozzate che hai fatto a letto con Andrea? Lo stai facendo bene.»

Mi disse il piccolo Wolf, mentre fissavo il vuoto nel tentativo di trovare il motivo di quel malessere interiore. Erano le due di notte e non volava una mosca in casa. Mary e mia madre dormivano, mentre Andrea era uscita fuori.

«Molto probabilmente starà con Daniele...»

Fa sempre uno strano effetto quando una tua ex si fidanza con un altro ragazzo o inizia a frequentare nuovi "amici". La sensazione di stranezza si moltiplica maggiormente quando tu sei ancora single. Ma, dopotutto, non potevo dire nulla sul comportamento della rossa. Dopo di lei c'era stato un susseguirsi di ragazze/relazioni fallite che non sono durate meno di una puntata di "Camera Caffè". Daniela... Mirtilla... Erica... Le attrici di "Game of thrones"... Di certo non ero rimasto puro e casto dopo la nostra rottura, ma lei non ha mai detto nulla riguardo ciò. Non si è mai opposta o non mi ha fatto alcuna scenata, eccezion fatta per la Bibbia regalatami al compleanno, ma, devo ammettere, che quella era stata una mossa geniale da parte della rossa e, dopo il fallimento con Mirtilla, c'avevo anche riso pensando a quel regalo. Ma allora perché stavo in quello stato di stand-by? Perché non riuscivo a chiudere occhio a causa di quella notizia? Perché non sono ancora andato a casa di Daniele per dargli un pugno in pieno volto dicendogli la tipica frase dei film:

«Pensavo fossimo amici!»

Con un temporale alle spalle e la musica dei "The Fray" come sottofondo.

«1) Sei in stand-by perché non stai muovendo il mouse; 2) Non chiudi occhio perché hai bevuto una cavolo di Redbull prima di dormire; 3) Perché quello è una montagna di muscoli, a differenza di te che vieni preso in giro anche da un ramoscello d'ulivo. Ti basta come spiegazione?»

No. Non mi bastava. Dovevo sforzarmi di più. Dovevo far lavorare maggiormente il cervello e, in questo momento, mi serviva il piccolo Wolf intelligente e sensibile, non il piccolo Wolf cazzone e pervertito.

«E, a quanto pare, ti serve anche in fretta.»

Dal corridoio sentii la porta aprirsi e mi alzai di scatto per uscire dalla stanza. Una volta fuori dalla mia camera, la incontrai di fronte a me. Si era appena tinta i capelli ed era vestita con una camicia a quadri gialla e nera e dei jeans abbastanza attillati. Non avevo mai visto i suoi capelli andare così tanto a fuoco, quindi pensai che aveva cambiato la tonalità di colore di rosso che usava di solito. Era bella come sempre e mi sorrise senza avere alcun pensiero in testa, come sempre tra l'altro. Era così spensierata ed allegra lei... Ma fu proprio nel momento in cui lei ricambio il mio sguardo che capii una cosa...

«Porca merda! Sono uscito senza avere un piano e senza sapere che cosa dirgli! E adesso che minchia faccio!»

L'allarme rosso era scattato all'interno della mia testa e ciò aveva reso lo scorrere del tempo molto più lento. Quasi come se mettessi tutto a rallentatore, così da poter elaborare un piano o, almeno, un discorso decente per affrontare l'argomento "Daniele".

«Ah! Quindi alla fine te ne vai con un ragazzo pieno di muscoli e molto più attraente di me? Vergogna!»

No... Questa frase la boccio sul nascere. Se inizio un discorso in tale maniera, sicuramente mi ritrovo con un'accetta in fronte o con una freccia nel ginocchio, nel caso riesca a salvarmi dalla furia della rossa.

«E quindi ti stai facendo il Daniele... Ma brava... Che sporcacciona che sei.»

Fatto con tanto di occhiolino ammiccante e con uno sguardo beota stampato sul volto. Bocciata anche questa alternativa.

«Hai visto che scoop nel mondo di videogiochi? Alla fine Nintendo ha ammesso che Peach metteva le corna a Mario per farsi Bowser. Per questo veniva rapita di continuo da quel mostro tartaruga. E Luigi sapeva tutto quanto e non ha detto nulla... Che infame...»

Sarebbe interessante farci una fan fiction su una storia del genere. Ma non mi parrebbe il caso di informare Andrea di una tale notizia, falsa tra l'altro, alle tre di notte.

«Ti va una Schweppes solo io e te.»

Nemmeno! Non sono sexy quanto Uma Thurman e sicuramente non posso trasformare in una scena pornografica codesto momento cruciale. Pensavo e riformulavo all'interno della mia mente la frase adatta da poter usare per iniziare quel discorso con la mia ex. Eppure non riuscivo a venire a capo di nulla. Ma, proprio nel momento di crisi peggiore, fu lei a lanciare la prima pietra.

«Leo, tutto ok?»

Mi chiese con sguardo preoccupato, dato che mi vide in silenzio e con lo sguardo perso. Io la guardai con intensità, non sapendo che dire. L'unica cosa che riuscii a fare, fu una smorfia triste che poteva far trasparire ciò che davvero provavo. Lei, purtroppo, se ne accorse ed intuì cosa mi potesse passare per la testa.

«So che lo sai... Ma vorrei lo stesso dirtelo. Mi sto vedendo con Daniele.»

Dalla sua bocca fuoriuscì una balestra carica che, con un singolo colpo, riuscì a centrarmi in pieno petto. Ero già a conoscenza di tutto ciò, ma mi fece male lo stesso. Ma la domanda che mi premeva maggiormente in testa era un'altra:

«Come faceva a saperlo? Chi gli ha detto che io ero a conoscenza di ciò?»

La risposta arrivò rapida e repentina, dopo che sentii la porta della camera di Mary chiudersi lentamente.

«Spia...»

Dissi con tono acido e accusatorio, rivolgendo il mio sguardo verso colei che stava origliando da dietro la porta della sua camera. Andrea, invece, mi fissava con insistenza con sguardo triste, come se si sentisse in colpa per non avermi detto nulla di tutto ciò.

«Si... L'ho saputo...»

Risposi grattandomi il capo quasi come se non mi importasse, mi serviva un'idea. Mi serviva qualcuno o qualcosa in grado da tirarmi fuori da quella situazione così spinosa. O, almeno, qualcuno che mi avrebbe fatto ragionare su ciò che provavo dopo quella scoperta.

«Non temere più nulla o nessuno! Adesso ci sono io qui con te!»

Dalla voce altisonante ed aristocratica, incominciai a pensare di sentire la voce di Excalibur. Invece vidi il piccolo Wolf dinanzi a me, con pelo grigio e tutto arruffato, vestito con un gilè bianco, con un cappello a cilindro dello stesso colore e con un bastone di pregiata fattura in mano.

«Che cosa pensi di fare conciato in quella maniera?»

Domandai alla mia coscienza in maniera scettica.

«Cretino! Hai chiesto un aiuto ed ora mi starai a sentire in silenzio mentre elencherò tutti gli errori che hai fatto in vita e tutti i motivi del perché sei sfigato.»

Il piccolo Wolf non voleva abbassare lo sguardo e continuava a fissare il soffitto per non "abbassarsi" al livello di un poveraccio come me.

«Sapevo che non avrei dovuto ordinare i fumetti di Soul Eater da Amazon... Adesso ti sei montato la testa. Ma avanti... Cosa vuoi dirmi?»

Domandai confuso, arrendendomi al piccolo lupetto vestito in maniera elegante. Ora che ci facevo caso, portava anche un monocolo il bastardo... Chissà quanto budget ha avuto per questa pagliacciata...

«Cretino! Prima di tutto da oggi in poi dovrai chiamarmi "Signor piccolo Wolf" e dovrai inchinarti dinanzi a me ogni volta che ti passerò davanti. Secondo, hai commesso tre gravi errori da quando sei entrato in questa casa e dovrai pagarne le conseguenze!»

Affermò con eleganza e con un piccolo passetto di danza. Si stava rendendo sempre più ridicolo...

«Sentiamo... Quali sarebbero?»

Chiesi non facendo quasi più caso alla sua presenza.

«Errore numero uno: ti sei messo con Andrea. La vostra relazione era così tanto perfetta che a te non bastava a quanto pare. Dovevi per forza cedere ai tuoi istinti animali, o da lupo, ed avventarti contro quel povero ed innocente angelo che viveva tranquillamente la sua vita senza alcun problema. Mostro! Errore numero due: ti sei lasciato con Andrea. Dato che non ti va mai bene nulla, hai deciso di incasinarti ancora di più la vita distruggendo l'unico rapporto decente che tu abbia mai avuto. E senza avere nemmeno un motivo preciso! Errore numero tre: sei andato di nuovo a letto con lei dopo la rottura. Cretino! Non sai proprio resistere al richiamo della natura. Non potevi sfogarti su Erica anziché cascarti i pantaloni per la rossa? Tutto si poteva anche evitare con una sega, ma no... Il signorino aveva "le sue esigenze"... Questi sono stati gli errori peggiori della tua vita ed è bene che tu paga con sacrificio e dolore codesto debito. Pentiti adesso che sei in tempo e chiedi la grazia divina!»

Non appena terminò l'elenco dei motivi, fui rapito da una inspiegabile rabbia che mi portò a sfogarmi totalmente contro la mia coscienza. Dandogli torto su tutta la linea.

«Non diciamo cazzate! Niente di tutto ciò lo possiamo considerare un errore! Prima cosa: io mi sono messo con Andrea perché stavamo bene insieme e volevamo evolvere il nostro rapporto ad un livello superiore della semplice amicizia. Era un rischio? Sicuramente, ma non mi pentirei mai di aver fatto una cosa che, per molti mesi, mi ha portato felicità e gioia. Certo... Poi il nostro rapporto ha avuto una piccola crisi, ma anche la nostra rottura ha una motivazione! Durante la nostra relazione sia io che lei eravamo cambiati ed eravamo diventati delle persone nuove. Io mi stavo concentrando sullo studio e sul tirocinio, diventando sempre più maturo e più serio, mentre lei ha iniziato ad uscire e scoprire il mondo al di fuori della sua cameretta, trovando anche un lavoro che non approvo al 100%. I nostri caratteri stavano cambiando e non mi trovavo più in sintonia con lei a causa di ciò. Avevo bisogno di altro ed anche lei, anche se ancora non l'aveva capito, aveva bisogno di qualcuno che la comprendesse e che apprezzasse il mondo che stava frequentando. Cosa avrei dovuto fare? Sposarla, avere figli con lei ed odiare lei e me stesso perché avrei passato tutta la mia vita con una ragazza con cui non riesco più ad essere in sintonia? Lei è la migliore amica che un ragazzo possa desiderare, ma diventa tutto molto più strano quando ti fidanzi con la tua migliore amica. Per non parlare di quel "ritorno di fiamma"... Tutti lo passiamo almeno una volta dopo la rottura e devo ringraziare che, una volta scomparsa la passione di quel momento, noi ci siamo stretti la mano e detto "addio" per sempre. Non è da tutti avere un rapporto del genere e riuscirlo a mantenerlo, nonostante tutte le avversità. Robin e Ted, JD ed Elliot, Ross e Rachel... Sono le coppie più famose delle serie televisive che si prendevano e si lasciavano di continuo perché sapevano di essere fatti l'uno per l'altro, ma non riuscivano ad ammetterlo. Io ed Andrea non siamo come loro... Perché io non voglio stare con lei.»

Dentro di me urlai così forte a quel patetico damerino che quasi rimasi senza voce nella realtà.

«Ed allora perché stai tanto male se lei si vede con un altro?»

Mi domandò a tradimento la mia coscienza, ma, stranamente, avevo la risposta sulla punta della lingua.

«Perché non è reale.»

Dissi stupendomi di me stesso e guardando allibito il piccolo Wolf. La rabbia, l'angoscia, l'ansia e la gelosia erano scomparse dal mio cervello e non stavo più male come prima. Con quello sfogo, mi ero completamente svuotato di tutto. Pensieri maligni, cattiveria, ripensamenti, odio e molto altro che pensavo mi creasse dolore, non era reale. Mi stavo facendo tanti problemi per nulla e senza alcun motivo.

«Visto? Tu non vuoi stare insieme ad Andrea. Nella tua testa si era attivato un meccanismo normale del genere umano che ci riporta a pensare, con nostalgia, ai momenti felici del passato. Tu hai avuto tanti giorni felici con lei e non riuscivi ad accettare che un altro ragazzo potesse darle la stessa felicità che tu le davi prima. Ma sai perfettamente che lei è una ragazza libera ed ha bisogno di trovare da sé la sua felicità, anche se si trovasse lontano da te. È una cosa normale e ti sarebbe passata la voglia dopo poco tempo. Per nostra fortuna, ti è passata prima di fare qualche danno con la rossa. Adesso digli qualcosa... Sono cinque minuti che aspetta una risposta.»

In un istante, ritornai alla realtà e mi ritrovai di nuovo dinanzi alla mia coinquilina che, poverina, attendeva confusa e spaesata. Il mio momento intimo con la mia coscienza era durato più del previsto.

«Allora? Che ne pensi?»

Mi chiese, riferendosi alla sua nuova storia con il bello ed atletico Daniele. Con la mente libera da ogni pensiero, da ogni ripensamento e da ogni calunnia, riuscii a risponderle con un sorriso sincero.

«Penso che sia un bravo ragazzo ed è fortunato. Devo solo ammettere che mi sento un po' geloso, ma sarà dovuto al fatto che lui è più alto e più muscoloso di me. Guardami... Sembro Kermit la rana per quanto sono minuto e gracile.»

Non ci volle nulla per farla ridere di gusto e per rallegrare l'aria in quel corridoio. Tutto era passato e le angosce erano state cancellate da un bello sfogo.

«Che ne dici se ci mettiamo a fare una partita a League of Legends? Magari è la volta buona che mi fai salire a Silver.»

Proposi nonostante l'orario indecente, consapevole che mia madre mi avrebbe ucciso il giorno dopo se non avessi studiato a causa del sonno e Mary mi avrebbe picchiato se non fossi andato il giorno dopo alle prove per un piccolo "sonnellino" pomeridiano.

«Dai... Fammi accendere il computer ed iniziamo a rankare... Noob.»

Detto questo, la serata finì così. Con le bestemmie di Andrea per la mia scarsità nei giochi MOBA e con la mia mente svuotata. Spero che ci sia rimasto almeno qualcosa all'interno del mio cervello... Non tanto per me stesso, ma per l'esame di immunologia che dovrò affrontare nella prossima sessione d'esame.

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