Capitolo 6❤️
Quella sensazione di vuoto allo stomaco che questa nostra vicinanza stava creando, era da tanto che non la provavo. Le sue labbra erano più soffici di quanto avessi immaginato, è da tanto che aspettavo questo momento, ma mai avrei immaginato fosse stato così.
"Non sai da quanto tempo desiderassi tutto questo, io e te, le tue labbra" sussurra con brama.
Sorrido rubandogli un piccolo bacio.
"Ci hai messo un po' di tempo!" dico ridendo e dandogli uno schiaffo sulla gamba.
"Le persone importanti si fanno attendere!" mi risponde abbracciandomi.
"Ci tengo tanto a te, non deludermi" abbasso lo sguardo stretta nelle sue braccia.
Mi stringe forte a lui, lasciandomi un bacio sulla testa.
Mi sento al sicuro tra le sue braccia, mi trasmette tante buone sensazioni, non so se sto facendo la cosa giusta, ho anche un po' paura di lasciarmi andare.
Sono sempre stata restia nel mostrare i miei sentimenti, ho problemi a fidarmi delle persone, a mostrare la parte più fragile di me, a farmi vedere debole.
"Che ne dici di andare a mangiare?" propongo dandogli un bacio.
"Certo signorina" mi dice aiutandomi ad alzarmi.
Dalla prima volta che ci siamo incontrati ho notato nel suo sguardo un qualcosa in più, abbiamo da subito iniziato a scherzare, passavamo molto tempo insieme, anche se lui era ancora fidanzato. Abbiamo sempre parlato tanto, ci siamo conosciuti, conosciuti a fondo. La sera la passavamo seduti su degli scalini a parlare, si faceva tardi, ma sarei rimasta con lui a parlare fino al giorno dopo. Dopo un po' lui e la sua ragazza si lasciarono, non gli ho mai chiesto il motivo, forse temevo non fosse quello che speravo, avevo paura. Quel periodo è stato forse il più difficile tra di noi, io mi allontanai un po' perché volevo rispettare quel suo momento. Eppure non riuscivo ad allontanarmi da lui, mi faceva stare troppo male. Mi ero aperta tanto con lui, abbiamo parlato tra di noi di cose di cui raramente parlo, e lo stesso fece lui con me. Ci siamo aperti sulle nostre famiglie, sul nostro passato, ed entrambi avevamo tanto da raccontare. Mi sono iniziata a fidare di lui, ed è per questo che oggi ho deciso di abbattere una parte di quel muro che mi sono creata, perché se lo è guadagnato.
"Lo sai che non mangio la pizza a Napoli da quando non la mangi tu?" mi dice.
"Si però tu l'hai mangiata, io invece no! Ho mangiato delle pizze strane!" dico disgustata.
Lui scoppia a ridere, stringendomi con il suo braccio le spalle.
"Però c'è da dire che abbiamo fatto delle cene a base di pesce deliziose!" ammetto.
"Eh immagino, ma poi vuoi paragone le tue cene in Spagna, con le mie a Caserta in piena notte?" dice guardandomi male.
"Si perché tu mangiavi la pizza, ed io amo la pizza, lo sai!" dico facendo gli occhi dolci.
"Non ci credo, non c'è la fila chilometrica!" dice indicando la pizzeria.
È una pizzeria molto famosa di Napoli, solitamente ci sono file d'attesa di ore ed ore, mentre adesso c'erano una ventina di persone, sembrava un miraggio!
"Dai andiamo" dice prendendomi la mano e velocizzando il passo.
Mentre siamo in fila ne approfitto per scrivere ad Ale, non l'avevo ancora risposta, le ho scritto che dovevo raccontarle delle cose assolutamente. Sento gli audio che mi ha mandato, in cui mi dice che ha difficoltà su un argomento che sta affrontando per la tesi. Dopo averla rassicurata poso il telefono, portando la mia attenzione su Davide, che era intento a guardare un video di calcio su Facebook, dell' Inter ovviamente.
Inutile dire che io tifo per il Napoli, mi piace il calcio, è una passione di famiglia, vado spesso allo stadio, e all'inizio è stato difficile da affrontare questo tema, ma poi da persone mature abbiamo deciso di cercare di evitare di litigare ogni volta (o almeno ci proviamo)!
Si, forse è uno dei pochi punti su cui non andiamo d'accordo, mi diverte un sacco prenderlo in giro!
"Già sono entrate parecchie persone, mi sa che siamo stati proprio fortunati" dico felice.
"Si, sapevano che dovevi tornare ovviamente!" dice prendendomi in giro.
Gli faccio il verso e mi poggio sulla sua spalla.
Quando chiamano il mio cognome trascino Davide con la mano dietro di me, facendo segno al cameriere che siamo noi. Ci accompagnano dentro e ci fanno accomodare su uno dei tavoli piccoli, lasciandoci due menù e portandoci subito una bottiglia d'acqua.
"Mi è venuto in mente la prima volta che sono scesa a cena con i ragazzi che ho conosciuto lì, in Spagna, solo alcuni di loro parlavano Italiano in modo da capirci, gli altri lo parlavano come parlo io l'inglese insomma" dico ridendo. "C'era tra di noi la ragazza con cui legai dalla prima mattina, che masticava l'italiano abbastanza bene, ed era una delle poche, quella sera mentre mangiavamo, ho assaggiato una cosa strana, che alcuni di loro provarono a dirmi cos'era, ovviamente nella loro lingua, e con la mia solita fortuna, era un antipasto fatto con il formaggio a cui sono allergica, in cinque minuti avevo la faccia piena di bolle! " Continuo a ridere finendo di raccontare.
" Combini sempre guai! Ma poi vuoi chiedere se senti qualche odore strano? Te ne vuoi accorgere! Ma poi come hai fatto? Avevi come tuo solito la farmacia con te? " mi ha chiesto sorridendomi.
" Ma devi dire per fortuna che ho sempre con me l'antistaminico! Se no hai capito che succedeva? Mi dovevano portare direttamente al pronto soccorso, e non gli potevo nemmeno spiegare che avevo avuto poi! " lo rispondo.
" Ragazzi avete scelto?" ci chiede il cameriere interrompendo la chiacchierata.
Dopo aver ordinato due pizze diverse, in modo da poterle dividere, il cameriere ci porta le fritture che avevamo chiesto prima della pizza.
Mando una foto della pizza a mio padre, anche lui come me non ne riesce a fare a meno. Siamo molto simili io e lui, infatti penso che non abbiamo mai realmente litigato tra noi, anzi, ci siamo sempre spalleggiati, anche quando è dovuto andare fuori per lavoro siamo sempre rimasti uniti.
" Con danza invece come è andata a finire? Hai parlato con la tua insegnante?" mi chiede.
Quest'anno dovendo andare in erasmus non ho fatto il saggio di fine anno, ma finché sono stata qui ho seguito tutte le lezioni, ogni giorno. Ne avevo parlato con la mia insegnante già da quando feci la domanda, anche perché il prossimo anno io mi devo diplomare a danza e quindi volevo sapere anche cosa la maestra mi dicesse a riguardo.
"Ha detto che non c'è problema, alla fine è come se comunque avessi seguito tutto l'anno, per quanto riguarda gli esami per passare il corso ha detto che a settembre ne farò uno" lo rispondo contenta.
La danza è la mia più grande passione, da quando ho tre anni ad oggi non ho mai smesso, nemmeno per un giorno. Quella sala per me è sempre stata un rifugio, una valvola di sfogo, a cui non ho mai saputo far a meno.
In Spagna mi sono tenuta comunque in allenamento, quando potevo mi dedicavo a fare riscaldamento e un po' di stretching, a volte sono andata anche a correre, anche se non è il mio forte.
"Mi fa piacere" dice soddisfatto.
Dopo aver finito di mangiare la pizza andiamo verso la macchina, si erano fatte le tre e noi alle cinque dovevamo attaccare a lavoro.
"È stata proprio una bella mattinata" dico sfiorando la sua mano.
"Non poteva essere più bella" dice poggiando le sue dolci labbra sulle mie.
Mi sembra tutto surreale, non mi sarei aspettata tutto questo caos emotivo al mio ritorno. Tutte queste forti emozioni da badare, non sono mai stata brava a gestirle, e spero solo di non farmi sovrastare ancora una volta.
Eccomiiiii! Grazie per le 100 visualizzazioni! Spero la storia vi stia piacendo, fatemi sapere cosa ne pensate e se ci piace lasciate una stellina❤️
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