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Capitolo 18❤️

Clicco sul numero non salvato e inizio a dare un'occhiata veloce alla conversazione, ma quando mi rendo conto di quello che sto leggendo mi fermo. È la sua ex, ma ci rendiamo conto? Chiudo il telefono e lo rimetto a posto, non voglio continuare a leggere, mi basta sapere che parlano e che si sono visti mentre non ero qui, non ho bisogno di altro. Cerco inutilmente di fermare la mia gamba che si muove nervosamente, guardo in tanti posti diversi della sala per cercare di distrarmi, ma a farlo ci riesce solo la sua voce.

"Siamo rientrati anche prima degli antipasti" dice Davide mentre si siede.

Si gira verso di me e prova ad avvicinarsi, ma io mi allontano con una scusa, dico di dover andare in bagno.

Mi alzo e inizio a cercare il bagno, nonostante non dovessi andarci, non mi giro perché sentivo il suo sguardo su di me. Entrata mi guardo allo specchio e un po' mi incazzo anche con me stessa, perché mi sono fidata e mi sono lasciata andare magari quando non dovevo, facendomi trasportare forse troppo dal mio interesse per lui.

Dopo essermi sciacquata la faccia un paio di volte ho raggiunto gli altri a tavola, era arrivato l'antipasto.

"Tutto bene?" Mi chiede Davide appena mi siedo.

"Tutto bene" rispondo io senza guardarlo.

Dopo aver mangiato l'antipasto usciamo tutti fuori, così ne approfitto per aprire il discorso con Davide.

" Allora poi che ti ha detto tua cugina dei tuoi zii? Sei stato molto vago l'altro giorno" dico poggiandomi al muro.

"No vabbè nulla di che, voleva informarmi come ti ho detto di alcune cose" mi risponde un po' in difficoltà.

"Ma la conosco io? Non me la ricordo fammi vedere una foto" dico  avvicinandomi a lui.

"No non penso la conosci, poi dove la prendo sta foto" mi risponde forse non capendo dove volevo arrivare.

"Basta aprire whatsapp, non ci vuole molto, oppure ancora non ti sei salvato il numero?" Dico mostrando un sorriso nervoso..

"Perché mi fai tutte queste domande?" mi chiede iniziando a muoversi in modo ansioso.

"Ma tu pensi che io sono idiota? Realmente pensi questo? Per quale cavolo di motivo mi devi mentire?" inizio ad alzare i toni.

"Calmati per favore e spostiamoci di qua che non mi sembra il caso di fare uno show" dice cercando di convincermi a seguirlo.

"Forse non hai capito che per me va bene così, se tu avessi voluto parlare avresti dovuto farlo prima, quindi fai come se non ci fossi, sono qui per passare una serata tranquilla con i miei amici!" mi allontano da lui, ma qualcosa blocca il mio braccio.

"Ti prego aspetta, fammi spiegare, non sapevo come affrontare il discorso.." lo blocco subito.

"Dicendo la verità, ma non preoccuparti non ce n'è più bisogno, tieniti le tue bugie del cazzo" questa volta mi allontano andando verso la pizzeria.

Entro e mi siedo al mio posto, tutti si girano a guardarmi forse perché hanno sentito qualcosa, sforzo un sorriso cercando di buttare giù le lacrime.

Lui torna dopo poco a sedersi acconto a me, mi guarda. Mi guarda e vorrebbe dirmi tante cose ma non dice nulla, distolgo il mio sguardo schifato da lui per tornare ad ascoltare gli altri.

Mi arriva la pizza, così decido di concentrarmi a mangiare, sento tutti i discorsi ma in realtà non ascolto nessuno, non riesco a darmi una spiegazione perché ogni volta va sempre tutto all'aria. I suoi occhi mi hanno sempre trasmesso fiducia, difficilmente ho dubitato di lui.. Mi sento ferita, presa in giro, io ho sempre creduto in lui e infondo un po' ci credo ancora.

La serata è stata interminabile, perché la mia testa va sempre dalla stessa parte. Dopo la pizza ho fatto due chiacchiere con Ste, gli altri hanno preso un digestivo mentre noi no, sapevo che sarei dovuta andare per forza con Davide in macchina, così ho chiesto a Ste di sedersi lui avanti e di non fare domande quando avrei detto di accompagnarmi per prima a casa, lui mi ha dato un bacio sulla fronte e mi ha stretto a lui, senza dire nulla ed è tutto quello di cui avevo bisogno.

Sempre stretta a Ste sono uscita fuori dal locale, abbiamo fatto due passi mentre gli altri parlavano tra loro, Davide ha cercato varie volte di avvicinarsi a me o di dirmi qualcosa, ma tutte le volte con uno sguardo sono riuscita a farlo smettere.

"Ragazzi vogliamo avviarci? Sono quasi le due" dice Carlo.

Faccio un cenno con la testa per dare il mio assenso, poi sposto lo sguardo verso gli altri per vedere loro cosa ne pensano, dopo che tutti hanno detto di si inizio a salutare chi non sarebbe venuto in macchina con noi.

Nel tragitto per arrivare in macchina parlo con Ale per dirle ciò che avevo detto prima a Stefano, entro in macchina nei posti di dietro dopo una battuta di Stefano sul fatto che volesse sedersi lui avanti.

"Davide lasciami per prima a casa che si è fatto tardi" dico guardando fuori dal finestrino.

"Va bene" risponde dopo qualche secondo.

Arrivata fuori casa scendo dalla macchina dopo aver salutato velocemente tutti, mando un messaggio ai miei due amici per dirgli che avrei spento il telefono, non mi andava di parlare.

Salita a casa vado in stanza dei miei a salutarli, poi corro in bagno mi spoglio e faccio partire sul telefono il cd di Ultimo, entro in doccia e lascio scorrere l'acqua bollente sulle mie spalle lasciando mischiare le lacrime con l'acqua che scorre, chiudo gli occhi sperando di far scorrere via da me anche tutti i pensieri, tutti quei cavoli di pensieri che mi fanno capire che l'unica persona con cui mi ero lasciata andare, di cui mi ero fidata, mi ha mentito quando addirittura cercava di avvicinarsi a me, mi ha mentito quando cercava di essere la persona più limpida per me, mi ha mentito anche ora, ora che tutto stava prendendo il verso giusto.

Buonasera a tutti, che ne pensate di come si stanno evolvendo le cose? vi assicuro un colpo di scena nei prossimi capitoli!

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