ONESHOT 52.
"Anche se quel giorno non ci fossimo incontrati tutto sarebbe andato nello stesso modo. Ci eravamo incontrati perché doveva succedere, e anche se non fosse stato quel giorno, prima o poi ci saremmo sicuramente incontrati da qualche parte. Naturalmente questa idea non si fondava su niente, ma era quello che sentivo."
- Harumi Murakami, Norwegian Wood
Festa GP di Monza 2021
Mason
Mi guardo leggermente intorno, così per ammazzare il tempo, con curiosità, mentre Lando chiacchiera con qualcuno della sua scuderia. Il locale è pieno zeppo di gente, ognuno si diverte a modo suo, tra alcool e balli, dimenticando qualsiasi ostilità in pista.
È sempre bello partecipare a questo tipo di festa, ma l'unica cosa che voglio in questo momento è che Lando smetta di parlare così tanto e mi accompagni a conoscere sua cugina. Insomma, è da un po' che gliel'ho chiesto, visto che l'ho notata già da un po', ma pare che oggi sia così brillo da avere voglia di parlare con chiunque gli rivolge la parola. Lui che non beve mai, doveva iniziare proprio oggi.
Mi schiarisco la gola e gli do un colpetto sul petto, così per attirare la sua attenzione, e finalmente lui si gira verso di me. Alzo le sopracciglia come a fargli intendere di muoversi, così finalmente capisce di doversi congedare e poi mi dice che ora possiamo andare.
"Come sei impaziente, Mase."
Gli lancio un'occhiata torva sentendo le sue parole e poi scuoto la testa appena "Ti ho chiesto di presentarmela già da ore, non mi sembra una cosa così complicata da fare." da appena i miei occhi si sono posati sulla sua figura, su di lei che chiacchierava con Sebastian Vettel in modo dolce, non ho fatto altro che pensare al momento in cui Lando me l'avrebbe presentata.
Lui ride sentendo le mie parole e finalmente ci avviciniamo ai divanetti. Il mio sguardo si posa immediatamente su di lei che sta chiacchierando con Charles Leclerc, ma lei si gira verso la nostra direzione solo quando Lando la richiama. "Cugina" i suoi occhi schizzano su di lui e poi su di me per qualche secondo, qualcosa dentro mi si smuove, come se ogni fibra di me avesse tremato sotto il suo sguardo "Ti voglio presentare una persona che vuole conoscerti."
Lei si alza dopo le parole di suo cugino e si avvicina a noi, mentre Lando fa le presentazioni. Io le sorrido osservandola, indossa un vestito rosso che la fascia alla perfezione mettendo in evidenza ogni sua curva. Questa ragazza è così bella che mi manca il fiato. "Maria Martini, ho sentito spesso parlare di te. Tuo cugino ti vanta tantissimo e ripete infinite volte che sarai un medico fantastico." Sentendo le mie parole guarda Lando per qualche secondo, sorridendogli in modo dolce, poi per fortuna riprende a guardare me.
Scuote il capo, come a voler minimizzare ciò che ho appena detto, e trovo estremamente carino anche questo gesto mentre le sue guance si colorano leggermente di rosso. "Sono iscritta solo al primo anno di medicina, perciò Lando esagera come sempre. La strada è ancora molto lunga."
Anche Charles a questo punto si alza dal divanetto e si accosta a lei, intervenendo "fai sempre troppo la modesta, per una volta Lando ha ragione."
Lui e Lando iniziano immediatamente a pizzicarsi, prendendosi leggermente in giro, mentre Maria li guarda con affetto. Dopodiché Charles le stampa un bacio sulla guancia, dicendole che tornerà presto, poi si allontana da noi, seguito da Lando subito dopo.
Io continuo a fissarla, non riuscendo a staccare gli occhi dalla sua figura, e lei riprende a guardarmi, come se si fosse sentita addosso il mio sguardo, poi mi obbligo a dire qualcosa, per non fare la figura del cretino e perché muoio dalla voglia di parlarle ancora.
"Ti dispiace se ci sediamo e ordiniamo qualcosa da bere?" Indico il divano e lei, dopo averlo esaminato per qualche secondo, annuisce, tornando a sedersi dov'era prima. Sembra essere leggermente a disagio mentre mi accomodo accendo a lei, come se non sapesse cosa dire e come comportarsi. Per qualche secondo mi sento scoraggiato da questo suo atteggiamento, ma poi decido di usare la mia parte più sfacciata, nonostante abbia davvero paura che lei mi cacci presto via. Forse vorrebbe già farlo ma è solo troppo educata.
"Devo dire che assomigli tanto a tuo cugino, ovviamente la sua versione femminile e più sexy" sgrana gli occhi sentendo le mie parole e poi inarca un sopracciglio, mentre si sistema meglio sul divano e poi sorrido in modo sbilenco, come chi sta per rispondere per le rime.
"ah sì? Quindi trovi sexy anche lui?" apro la bocca sconcertato per qualche secondo, visto che non mi aspettavo rispondesse così, poi scoppio a ridere divertito. Mi piace sempre di più questa ragazza.
"Non quanto te, ma non si può dire il contrario." Le rispondo allo stesso modo e per qualche secondo sembra spiazzata, ma prima che ribatta continuo a parlare "Da che parte siete cugini?" Vengo distratto per qualche secondo dal cameriere che mi porto ciò che ho ordinato, poi riprendo a guardare lei. È la più bella qua dentro, è di una bellezza semplice e disarmante e io adoro osservare i suoi dettagli per studiarla meglio.
"Mia madre è sorella di suo padre." Prende il suo cocktail in mano e poi continua a spiegarmi "Mio padre è italiano, ha conosciuto mia madre durante un tirocinio in Inghilterra, ed eccoci qua."
La scruto attentamente e, nonostante vorrei controllare le mie espressioni facciali, non riesco a nascondere una smorfia. "Dimmi che non hai tifato Italia nella finale"
Sentendo le mie parole alza gli occhi al cielo e si inumidisce le labbra, per un secondo mi chiedo cosa proverei se la baciassi. Dio, ma che mi succede? Non riesco a controllare i miei pensieri e l'ho appena conosciuta. "non solo l'ho tifata, mi sono anche vergognata della mia metà inglese quando vi ho visto togliervi le medaglie."
Cerco di trattenere una risata e poi poso il bicchiere sul tavolo, riniziando a guardarla subito dopo "direi che non ti fai certamente problemi a dire quello pensi."
Sembra pensarci su qualche secondo, poi annuisce appena, come se non fosse nemmeno consapevole di essersi mossa. "No, ma nemmeno tu, Mount."
Alzo le mani in segno di resa e mi perdo per qualche secondo a osservare i suoi occhi azzurri. Penso di non aver mai visto un paio di occhi così profondi e colmi di sentimenti. Nonostante sembra voglia tenermi lontano e si mostra disinteressata, riesco a leggerci dentro così tante emozioni... e per qualche secondo mi pare di vederci me stesso riflesso. "Vero, hai vinto. Sei quasi più brava di me nel botta e risposta. Mi piace questo tuo modo di fare"
Apre la bocca per dire qualcosa, ma Charles torna nel divanetto proprio ora, interrompendola. Sbuffo leggermente nella mia mente, perché ero curioso di sentire la sua risposta, poi continuo a osservarla mentre sembra rilassarsi con la presenza del suo amico, come se l'avesse tolta dall'imbarazzo di stare sola con me.
Passa poco tempo perché Charles inizi a parlare con me, ma io allo stesso tempo non riesco a smettere di guardare Maria e cerco di farle più domande possibili per attirare la sua attenzione e farla intervenire nel discorso.
A un certo punto, però, la vedo perdersi nei suoi pensieri mentre fissa un punto fisso davanti a sé, e qualcosa in lei mi fa capire che c'è del tormento e del dolore, e io mi sento più attratto. Voglio assolutamente entrare nella sua vita e conoscerla meglio... mi sento legato già a lei e non so come sia possibile.
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