ONESHOT 45.
Nota: ehi raga, oggi, al posto delle solite frasi, voglio scrivere un pensiero diverso. Questa oneshot è ideata per marya588 (non che le altre non lo siano, ma questa ha un perché particolare) visto che è stata ammessa alla facoltà di Sorbona a Parigi per studiare medicina. Essendo la Marie della storia principale e delle oneshot, era giusto ci fosse qualcosa di speciale per questa notizia e per flexare il fatto che ci fosse il 7,8% di possibilità di accedervi e lei ce l'ha fatta. Detto ciò, vi lascio alla lettura❤️
Avanti e indietro. Avanti e indietro. Avanti e indietro. Maria faceva su e giù per il soggiorno di casa da minuti ormai, in attesa della risposta che tanto aspettava.
Avrebbe dovuto arrivarle l'email alle 16:00 in punto, ma erano quasi le 16:10 e non era arrivata nessuna email. Perciò lei continuava a camminare nervosamente, con l'ansia che le divorava lo stomaco. Avrebbe solo voluto leggere cosa diceva la risposta, poi avrebbe pensato alle conseguenze. Volevo solo mettere fine a quella agonia.
"Piccola..." Mason la strinse a sé, impedendole di continuare a camminare. Maria era così nervosa che non avrebbe voluto essere toccata da nessuno, ma non valeva ciò quando era Mason ad abbracciarla, lui aveva la capacità di calmarla come non mai. "Arriverà subito, respira. Non si faranno scappare te."
Lei sorrise appena, sentendo quelle parole,
e sperò, un giorno, di riuscire a pensare anche lei di essere così brava come diceva lui. Mason la faceva sentire davvero speciale, lo amava tanto per quello, sempre le ricordava quanto valesse.
"Okay, solo perché non arriva ora? È in ritardo, e tu sai che io odio a morte il ritardo." lui le accarezzò il viso sentendo quelle parole e poi annuì, consapevole di quanto lei lo odiasse, ma purtroppo in quel caso non potevano farci nulla. Dipendeva tutto dalla facoltà di Oxford, e magari avevano solo avuto un problema tecnico, niente di più. Ma lui era certo che a breve sarebbe arrivata l'email e, addirittura, si sentiva che avrebbe avuto esito positivo.
Proprio mentre aprì la bocca per esprimere i suoi pensieri, il computer suono, segnando l'arrivo di un'email. Entrambi si guardarono negli occhi nello stesso momento, poi andarono verso il pc, per poter finalmente leggere.
Le mani di Maria tremavano visibilmente, perciò Mason le diede un bacio sul collo, per farla calmare, invitandola poi ad aprire l'email.
Per lei era così importante quel momento. Aveva sognato tante volte di fare il master in cardiologia, e finalmente era a un passo dal suo sogno.
"Forza, Maria." la incalzò Mason, trasmettendole un po' di coraggio, così con un click, finalmente la risposta apparve davanti ai suoi occhi. Mason non riusciva a leggere visto che la sua fidanzata era davanti, ma immediatamente lei indietreggiò e si girò verso di lui.
Non riusciva a credere a ciò che aveva appena letto. Portò una mano davanti alla bocca, per la meraviglia, mentre scoppiò a piangere e a ridere allo stesso tempo, colpita da migliaia di emozioni diverse.
Lui rimase a osservarla per qualche secondo, leggermente confuso, non sapendo come reagire, ma poi vide la felicità più pura colorarle lo sguardo. La conosceva troppo bene per non rendersi conto di quanta gioia irradiasse in quel momento. "Mason, mi hanno presa a Oxford per il master."
Lui sorrise immediatamente e si avvicinò a lei, prendendola in braccio e facendola girare su stessa. "Mio Dio. Ne ero certo. Come potevano non prenderti? La mia dottoressa. Quanto lo meriti?!" Le baciò le labbra dolcemente, mentre lei continuava a piangere dalla gioia per la notizia e per le belle parole di Mason.
"Non ci posso credere. Sono così felice. Sono al settimo cielo. È il mio sogno, amore."
Lui annuì, sentendo il cuore esplodergli nel petto. Era così bello sentirla e vederla così felice. Mason avrebbe dato qualunque cosa per vederla sempre così.
Ogni giorno, quando si svegliava, si prometteva di farla sorridere almeno una volta durante la giornata, di farle un regalo, seppure piccolo, e ricordarle quanto fosse speciale. Perciò, vederla così non aveva prezzo. "Invece credici, perché devi viverlo fino in fondo. Sono fiero di te. Sei la donna migliore che potessi avere, e sono fortunato di avere il tuo amore incondizionato da anni ormai. Mi rendi migliore."
Le asciugò immediatamente il viso dopo averle sussurrato quelle parole, perché non le piaceva vederla piangere, seppure era per la gioia. Voleva solo vederla sorridere e vedere i suoi occhi azzurri brillare. Amava tutto di lei, si perdeva ogni volta a osservarla. Non aveva mai avuto dubbi che fosse lei il suo vero amore.
"Mase, ti amo anche io. Grazie di esserci sempre. Sei speciale, lo sei davvero tanto." passò le mani sui suoi capelli e gli baciò dolcemente le labbra, cercando di trasmettergli la sua gratitudine. Sentiva i brividi sulla pelle ogni volta che le era vicino.
"Ti amo tanto anche io. E dobbiamo assolutamente festeggiare." propose lui "Ti porto a mangiare in un bel posto stanotte. I traguardi della mia dottoressa vanno affrontati come si deve." non le diede nemmeno il tempo di ribattere, fece aderire le loro labbra, ancora.
La baciò con impeto e foga, ma sempre con un briciolo di dolcezza.
Entrambi riuscirono a percepire l'amore che provavano l'un l'altro. Erano così incapaci di nascondere i sentimenti che esplodevano dentro loro, e chiunque stesse accanto a loro poteva respirare l'odore dell'amore vero.
Mason si sentiva così fiero di lei, avrebbe voluto urlare al mondo quanto la sua donna fosse unica e quanto lo amasse, e probabilmente non avrebbe mai smesso di raccontare tutti i traguardi che lei aveva raggiunto. Era solito parlare più di ciò che otteneva lei, che lui stesso grazie alla sua carriera.
Maria, invece, era così felice che non riusciva a crederci. Aveva passato diverse cose poco belle nella vita, ma finalmente stava avendo indietro tutto ciò che meritava. Era così grata per quella opportunità che le era stata data, e infondo sapeva che aveva dovuto lavorare tanto per arrivare là e perciò la meritava, ed era grata di avere qualcuno che la amasse e sostenesse nonostante tutto, sempre. Mason era il suo angelo.
La loro vita, nonostante i problemi e le difficoltà, era la loro favola, e non l'avrebbero cambiata con niente al mondo.
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