ONESHOT 38.
"I loro cuori già lo sapevano di amarsi, sapevano già di appartenersi, ma loro ancora non lo sapevano... ancora non sapevano che si sarebbero incontrati e non sapevano che sarebbero stati insieme tutta la vita"
-Fonte: Tumblr
Sorrido dolcemente quando vedo Lizzie accarezzare i capelli di Alma che, rilassata, è sistemata di spalle in mezzo alle sue gambe, a farsi coccolare da sua sorella maggiore.
Daniel invece sta ascoltando i racconti di Mason su quando ha vinto la sua prima Champions, in modo interessato e super attento. Sorride dolcemente e completamente rapito dai racconti del suo papà.
"Non sappiamo come vi siete conosciuti tu e la mamma." Lizzie si intromette nel discorso, sorridendo in modo dolce e tenero, come fa sempre. È un suo marchio di fabbrica. "Non ce l'avete mai raccontato."
Giocherello con le manine di Charles che è seduto in braccio a me, mentre mi rendo conto che ha ragione... nessuno ha mai parlato loro di come tutto è iniziato, probabilmente perché non ce n'è mai stata l'occasione.
Loro sono abituati a vedere me e Mason uniti e sempre in sintonia, infatti le poche volte che discutiamo cerchiamo sempre di farlo in maniera il più pacifica possibile, anche per tutelare i bambini, ma devo ammettere che non è una cosa complicata. Anche durante questi momenti, tra noi c'è sempre massimo rispetto e amore incondizionato.
"È arrivato il momento di farlo..." risponde Mason prontamente, schiacciandomi un occhiolino "Sarò io a raccontarvelo o la mamma? Anzi decido che sarò io. Sono il più obbiettivo." ironizza sull'ultima frase e mi fa un occhiolino, alzo immediatamente gli occhi al cielo, ma senza riuscire a trattenere una risata.
"Okay, racconta tu." lo esorto, e la mia mente automaticamente va a ripensare a quel giorno che ci siamo conosciuti. Non avrei mai detto che avremo avuto tutto questo, in quel momento.
"Allora bambini, io e la mamma ci siamo conosciuti durante la festa del Gran Premio di Monza. Lei era lì con zio Charles e zio Lando, e io essendo molto amico dello zio Lando, mi sono ritrovato davanti e lei." subito i bambini iniziano a mormorare 'oh... zio Charles' e scoppio a ridere quando non fanno nessuna menzione a Lando, poi riprestiamo completa attenzione a Mason. "Mi ricordo che era davvero molto bella, ero rimasto senza parole, ma anche lei mi guardava, perché in realtà era rimasta scioccata dalla mia bellezza."
Inarco un sopracciglio sentendo le sue parole, in modo interrogativo. "Mase, quando è successo tutto ciò? Io nemmeno volevo parlarti."
"Ma non è vero. Comunque bambini, abbiamo parlato per un po', poi è arrivata l'ora di tornare a dormire, perciò siamo andati ognuno nella sua stanza. Ci siamo rivisti la mattina dopo a colazione nell'hotel, lei era sempre con gli zii, io sono arrivato e mi sono accomodato accanto a lei. Ero così felice di esserle accanto nuovamente, visto che per tutta la notte avevo pensato solo a lei, e lei era entusiasta quanto me di avermi vicino. Era bella anche la mattina, pure se avevamo dormito davvero poco."
"Io ero entusiasta, amore? Io ero stufa delle battute che usavi cercando di entrare nelle mie grazie, erano penose."
Lui mi rivolge un'occhiata maliziosa che vedo solo io, poi continua il suo racconto, senza ribattere. "Quando siamo ripartiti per ritornare qua a Londra, ci siamo ritrovati per caso vicini durante il volo."
"Per caso? Vostro padre ha corrotto un bambino per potermi sedere accanto."
"E quindi? Tu eri felice di avermi vicino, non smettevi di guardarmi e parlare." mi prende leggermente in giro, sapendo che le cose non sono andate per niente così. Ricordo bene le battute penose che faceva per rimorchiarmi, e ricordo bene io che in tutti i modi cercavo di levarmelo di dosso perché non volevo conoscerlo.
"Come no... vai avanti, Mase."
"Con piacere. Comunque siamo stati insieme durante il viaggio, a parlare e ridere. Poi ci siamo detti che ci saremo rivisti una volta tornati a Londra, e un'altra volta il destino ci ha fatto rincontrare. L'ho vista seduta nel suo bar preferito, mentre leggeva un libro. Era bellissima e ancora una volta sono rimasto folgorato da lei..." gli sorrido per le sue ultime parole, ma scuoto la testa per tutto il resto. Il destino ci ha fatto rincontrare?
"Mason, hai chiesto a Charles e Lando quale fosse il mio bar preferito e mi sei venuto a cercare. Bambini, potete chiedere allo zio Ben e alla zia Ele, visto che papà li assillava e li trascinava nelle sue pazzie." Lo smaschero subito, guadagnandomi un'occhiata maligna, ma dura davvero pochi secondi perché poi il suo sguardo si addolcisce.
"Avanti... lo so che anche tu eri già interessata, anche se poco... non spezzarmi il cuore ora." mette su un'espressione da bambino e scoppio immediatamente a ridere, scuotendo la testa. Non cambierà mai sotto questo aspetto, sarà sempre melodrammatico. "Comunque, poi abbiamo mangiato fuori e abbiamo iniziato a legare. Finché siamo andati insieme al concerto di Shawn e lì ci siamo baciati per la prima volta, e ci siamo messi insieme. Entrambi eravamo impauriti, ma insieme siamo riusciti ad affrontare ogni cosa e a diventare ciò che siamo ora. Andare a quella festa, è stata la cosa migliore che potessi fare. Se lei ora non fosse qui, io non starei bene, non sarei lo stesso. La vostra mamma ha dato ancora più senso alla mia vita e voi siete stati la ciliegina, avete reso tutto più completo."
I bambini lo guardano adoranti, poi Lizzie inizia a parlare "Sembra una favola... anche io voglio una favola così."
Io le sorrido, mentre Mason sussulta al solo pensiero che la sua bambina, un giorno, avrà una relazione. "Sì, un giorno... ma dovrà amarti immensamente come meriti, dovrà trattarti come una principessa, e dovrete rispettarvi davvero a vicenda."
Lizzie annuisce come se avesse afferrato davvero tutto il concetto, e dentro me sono convinta che davvero abbia capito, nonostante la sua età. È così sveglia e sensibile.
"La mamma era già più bella di te." scoppio a ridere sentendo le parole di Daniel, mentre Mason si gira verso di lui "È vero. È più bella."
"Pensavo fossi il tuo preferito... mi sento tradito." Mason rinizia a fare il melodrammatico, poi torna serio "Hai ragione però, la mamma è bellissima, e ha il mio cuore per sempre."
Io arrossisco immediatamente, come se fosse la prima volta che gli sento dirmi tutte queste cose, poi gli mimo un 'ti amo'. Lui sorride sincero davanti al mio gesto, mi manda un bacio volante e poi ripresta attenzione a Daniel che, con curiosità, sta continuando a fargli domande sul giorno che ci siamo conosciuti.
Io continuo a guardarli e ascoltarli, mentre mi perdo a ripercorrere quel giorno, con un sorriso sulle labbra. La paura che avevo dentro in quel momento mi bloccava, eppure lui è stato capace di passare oltre e farmi fidare, e non gli sarò mai abbastanza grata per non essersi fermato all'apparenza e per non essersi fatto spaventare.
Probabilmente nei miei occhi rivedeva se stesso e le sue paure, perciò ha capito tutto senza che io aprissi bocca... ha rivisto se stesso in me ed è stato capace di farmi fidare piano piano, fino ad avere ciò che abbiamo oggi... e io non potrei essere più felice di così.
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