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ONESHOT 32.

"Questo è il nostro obbligo nei confronti del bambino: dargli un raggio di luce, e seguire il nostro cammino."
-Maria Montessori

Il giorno tanto atteso era finalmente arrivato, presto Mason e Maria avrebbero scoperto il sesso del loro primogenito.

Il pancino di Maria era ormai evidente, anche se non era esagerato vista la sua statura, e Mason non perdeva mai occasione per accarezzarglielo e sussurrare parole dolci alla piccola creatura che cresceva all'interno. Entrambi amavano già quell'esserino che avevano creato con il loro amore, impazzivano per lei.

I loro amici si erano preoccupati di organizzare il party che avrebbe svelato finalmente se sarebbe stata una piccola principessa o un piccolo principe. Qualunque fosse stata la rivelazione, loro sarebbero stati comunque contenti, anche se da tanto tempo Mason era convinto fosse una bambina.
Lui ne aveva sempre sognato una, e la sola idea che prendesse gli occhi della donna che amava, lo faceva andare in panne. Una mini Maria con gli occhioni azzurri che l'avrebbe amato immensamente e chiamato papà, sentiva già il cuore esplodergli nel petto al solo pensarci.

Era tutto pronto per la festa. Un grande tavolo, apparecchiato di ogni tipo di cibo possibile e immaginabile, si estendeva alla destra, del giardino, mentre davanti a Mason e Maria, c'era un tavolo più piccolo con sopra due cestini colmi di tulipani.
Uno con dentro dei bellissimi tulipani bianchi, uno con dentro degli altrettanti bellissimi tulipani rossi.
Ognuno di loro aveva nel gambo un piccolo biglietto attaccato e, in teoria, in ognuno di essi c'era scritto qualcosa.

Come era stato spiegato a loro, su tutti i fiori c'era scritto "No", solo in uno, ci sarebbe stato scritto "sì". Se fosse stata una bambina, il biglietto 'vincente' si sarebbe trovato attaccato su un tulipano bianco, se fosse stato un bambino, il biglietto con il 'Sì' si sarebbe trovato in un tulipano rosso.

Era praticamente tutto pronto per l'inizio. Erano presenti tutti i loro amici, e Maria ridacchiò vedendo Lewis e Lando stuzzicarsi, poi posò il suo sguardo su Mason che, accanto a lei, sembrava davvero agitato. Tamburellava le dita sul tavolo, in modo nervoso, e fissava i fiori come se in quel modo potesse scoprire di più.

"Amore mio, stai tremando." Gli fece notare lei, fermando le sue mani, poi gli stampò un bacio sulle labbra.

"È la nostra prima figlia..." Disse lui con naturalezza, facendo scuotere la testa a sua moglie e facendola sorridere. Eh sì, ormai era così convinto che fosse una bambina che ci sarebbe rimasto davvero molto male nello scoprire il contrario, ma si sarebbe ripreso in fretta e avrebbe amato quel piccolo più della sua stessa vita. "Sono così emozionato. Mi ammazzerai, Mari. Qualsiasi cosa io faccia con te, sento il cuore esplodere nel mio petto."

"Andrà bene, Mase. E anche io sono molto emozionata, ma con te accanto è tutto così semplice." i due si sorrisero e si scambiarono un dolce bacio, ma furono interrotti da Carlos, a cui era stato assegnato il compito di spiegare le regole del babyshower e il compito di fare da 'presentatore'.

Iniziò a elencare tutte le regole e qualcuno, da in fondo alla fila, lo prese in giro dicendogli di muoversi e di smetterla di tirarla per le lunghe. Ovviamente quel qualcuno non poteva che essere Daniel che, a quanto pareva, aveva fatto amicizia con Timo e Kai. Avevano formato una bella combriccola.

Carlos ignoró il suo amico e poi invitò tutti a prendere un fiore a testa. Fece prendere un fiore bianco a uno e un fiore rosso a un altro, a turno, in modo che fossero alternati.

Mason e Maria cercarono immediatamente l'uno la mano dell'altra e fecero incrociare le loro dita, per tenersi più vicini, per sentirsi più vicini. Mason iniziò ad accarezzarle il dorso con il pollice e quel gesto fece rilassare leggermente la sua amata.

"Al mio tre potete controllare il bigliettino." avvisò Carlos, poi fece il conto alla rovescia "Uno, due, tre. Forza. Vediamo chi ha il biglietto fortunato."

Per qualche secondo si sentì solo un silenzio quasi assordante, rotto solo dal cinguettio degli uccellini. Quasi si potevano sentire i battiti dei quasi neo genitori.
Mason sospirò e posò una mano sul pancione di Maria, regalandole un sorriso che le fece tremare l'anima.

"Ma questi così non funzionano." esordì Lewis rompendo il silenzio "Perché c'è scritto 'no'. Assolutamente non lo accetto, ne pretendo altri dove non ci sia scritto no. Voglio il 'sì'."

"Ma dove c'è scritto qualcosa?" chiese di rimando Lando, con una foglia di tulipano tra i denti "Ma io pensavo si mangiassero, pensavo fossero fatti di zucchero."

Mason e Maria guardarono i due in modo quasi scioccato, anche se quella scena un po' smorzava la tensione. Mentre Carlos era già pronto per riprenderli per il teatrino e dire loro che era assurdo che non avessero ascoltato le regole che aveva elencato, una voce quasi tremante disse "Ce l'ho io... ce l'ho io il 'sì.'"

La coppia protagonista di quella giornata si destò ed entrambi si girarono immediatamente verso destra, verso Benjamin che aveva appena parlato. Aveva gli occhi chiari sgranati e continuava a fissare il fiore in modo scioccato, e con un sorriso dolce stampato sulle labbra.

Scosse la testa per riprendersi e poi si avvicinò al tavolo dove Mason e Maria erano fermi, porgendo loro il tulipano... un tulipano bianco. "È una bambina, congratulazioni ragazzi." Benjamin mentre parlava, trattenne a sento le lacrime, mentre Mason e Maria no.

Loro scoppiarono subito a piangere per l'emozione, mentre lui continuava a ripetere che fin da subito aveva capito che avrebbero avuto una principessa. Tutti i presenti applaudirono, alcuni piansero con loro, commossi e felici per quella bambina che sarebbe presto venuta al mondo e tutti avrebbero amato tanto.

Mason prese il viso di Maria e le sussurrò diverse volte quanto la amasse, poi posò la sua bocca sulla sua e la baciò a perdifiato, fregandosene dei commenti dei suoi amici che lo presero scherzosamente in giro.

Sentivano entrambi i battiti super accelerati, era come se fossero sincronizzati.
Quando il fiato si fece più corto, si allontanarono, ma lui la strinse a sé. Non voleva sentirla lontana. Voleva sentirla più vicina che mai. L'amore della sua vita le avrebbe dato la principessa che sempre aveva desiderato. Quello sì che era un sogno.

"Lo sapevo." continuò a sussurrare all'orecchio di lei "Me lo sentivo. Non so spiegarti come sia possibile. E poi se ti ricordi anche Cloud l'aveva capito, tu le hai dato due bigliettini e lui ha scelto quello dove c'era scritto che sarebbe stata una bambina."

Maria rise per quelle parole e annuì, non avrebbe potuto dire nulla per spegnere l'entusiasmo di Mason, e nemmeno avrebbe voluto, era così bello vederlo felice. E anche lei lo era, lo era tantissimo. Nessuna parola poteva rendere giustizia alle emozioni che sentiva scatenarsi dentro.
"Mase, sono al settimo cielo. Non vedo l'ora di averla tra le mie braccia. Elisabeth Mount."

"L'avevano deciso già, sarà Elisabeth... la nostra Lizzie." si scambiarono un altro dolce bacio, poi si girarono verso Ben che aveva fatto il giro del tavolo e si era messo accanto a loro.

I suoi occhi brillavano, ma ancora riusciva a trattenere il pianto. "Ragazzi, ho una proposta da farvi." esordì lui, e loro lo invitarono immediatamente ad andare avanti. Erano entrambi felici che l'avesse trovato lui il fiore rivelazione, era una persona davvero speciale per tutti e due. "Mi sento come se la bambina avesse scelto me, facendomi trovare il biglietto, e mi piacerebbe essere suo padrino quando nascerà. Così lei ha scelto me ora e io sceglierò lei dopo."

A quelle sue stesse parole, non riuscì più a trattenersi e scoppiò a piangere, mentre Mason e Maria lo abbracciarono insieme, accarezzandogli le spalle.

"Sei il nostro migliore amico e sarai un padrino fantastico per lei." gli disse Mason, era certo che anche Maria sarebbe stata d'accordo con quella decisione, spesso si erano persi a parlare di chi avrebbe potuto prendere l'incarico di essere il padrino di Lizzie, e molte volte il nome di Ben era spuntato fuori. Sembrava lui l'opzione più giusta è ovvia.

"Davvero?" chiese lui quasi scioccato "Mio Dio... sono così felice e onorato."

"Davvero." gli confermò Maria "Sarai un padrino stupendo."

Gli occhi di Benjamin si riempirono ancora di lacrime e abbracciò a turno i suoi amici, ringraziandoli per aver accettato la sua proposta.
Dopodiché, il momento fu interrotto da Carlos che, avendo preso fin troppo seriamente il ruolo di presentatore, iniziò a dire che era arrivato il momento di poter iniziare mangiare ciò che il catering aveva preparato.

Timo, Kai e Daniel iniziarono nuovamente a prendersi gioco di lui, mentre piano piano tutti si diressero chi prima a fare gli auguri a Mason e Maria per la notizia appena scoperta chi prima a sgranocchiare qualcosa e poi verso di loro.

I due si sentirono riempiti di affetto e amore vero, mentre la felicità nei loro cuori era sempre più forte.
Si sentivano davvero bene. Si sentivano soddisfatti. Si sentivano di avere tutto ciò che avevano sempre desiderato. Si sentivano speciali e fortunati.

Così la festa passò, tra chiacchiere, risate e ricordi, con loro due che stettero sempre l'uno accanto all'altro, non potendo nemmeno immaginare che sarebbero davvero rimasti vicini per il resto della loro vita. Quello era solo uno dei tanti inizi che insieme avrebbero avuto.

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