"Ciascuna metà, desiderando l'altra, si ricongiungeva ad essa e abbracciandosi e stringendosi l'un l'altra, desiderose di unirsi nuovamente, morivano di fame e di inerzia, perché non volevano fare nulla, l'una separata dall'altra."
-Platone; Simposio

Sento dei piccoli passi farsi più vicini e poi il materasso abbassarsi leggermente sotto un peso leggero.
Immagino subito che sia Daniel, infatti una piccola manina mi accarezza dolcemente la spalla, con delicatezza, quasi come se avesse paura di svegliarmi realmente.

Prima che mi possa girare, sento Mason accendere la luce sul suo comodino e poi muoversi come si stesse sedendo "Principessa, che succede?" così capisco subito che è Lizzie quella che è venuta a svegliarci, così mi metto a sedere anche io per prestarle la mia attenzione, non aspettandomi che fosse lei.

Ammetto che mi preoccupa il fatto che sia venuta in camera nel cuore della notte. Non ricordo che l'abbia mai fatto.

"Non volevo svegliarvi..." i suoi occhioni si spalancano e diventano lucidi, come se fossero scossi dal senso di colpa "non volevo svegliarvi perché siete stanchi... andate sempre dai gemellini di notte e non voglio che dormite poco..."

Io e Mason ci scambiamo uno sguardo confuso, poi io inizio ad accarezzarle i capelli dolcemente, mentre scuoto la testa per allontanare le sue parole e la sua preoccupazione.

Lei cerca sempre di aiutare me e Mason con i suoi fratellini, cerca sempre di darci una mano in tutto ciò che può, anche emotivamente, e le sono davvero grata per questo, sono fiera di lei, ma non voglio che si privi della sua tranquillità, assolutamente. In fin dei conti è solo una bambina.

"Amore mio, ma tu non devi avere paura di svegliarci. Se stai male, se hai bisogno, devi correre da noi. Noi amiamo te e gli altri allo stesso modo, cerchiamo di esserci per tutti." le sorrido dopo averle parlato, e lei annuisce leggermente, tirando su con il naso. "Non importa se dormiamo un po' meno, l'importante è che tu stia meglio se hai bisogno."

Mason le accarezza dolcemente il viso e le asciuga qualche lacrima che le è scesa sulle guance, poi si avvicina a lei e le bacia dolcemente la fronte. "Principessa, che è successo, ce lo dici?"

"Ho fatto un incubo..." racconta piano, torturandosi le mani "Era un brutto sogno dove c'erano dei mostri brutti che volevano mangiare tutti noi e io non volevo... non volevo che mangiava tutti. Io non voglio." Scoppia di nuovo a piangere e mi si stringe letteralmente il cuore a vederla così. Vorrei fare qualunque cosa pur di evitare questo. So che capita a tutto fare degli incubi, e che non è nulla di grave, ma vorrei evitarle ogni lacrima.

Ha un cuore enorme, una grande sensibilità, non mi piace vederla soffrire in questo modo. Non mi piace per nulla. È come se una parte di me venisse strappata a mani nude.

"Nessuno ti farà del male, ci sono mamma e papà qua." le sussurra Mason facendola mettere sotto le coperte con noi e baciandole la testa più e più volte "Non succederà nulla a nessuno. Papà te lo promette."

"Vi voglio bene, mamma e papà." ci accarezza il viso con le manine e indica il letto "Posso dormire con voi?" Ancora lo chiede come se avesse quasi paura di dare fastidio.

Mi meraviglia che capisca così bene quando siamo stanchi e quanto sia faticoso stare dietro a due bambini piccoli insieme. Mi meraviglia che alla sua età riesca a comprendere tutto ciò. Mi meraviglia tutto di Lizzie, mi sento così fortunata a essere la sua mamma.

"Puoi dormire qua quando vuoi senza nemmeno chiedere." lei annuisce sentendo le mie parole e poi si sdraia in mezzo a noi, sbadigliando leggermente e facendomi così intenerire.

È così bella, sono perdutamente innamorata di lei. Penso che i miei figli siano ancora più perfetti di quanto li avevo immaginati con Mason quando eravamo solo dei ragazzini...

La osservo mentre si accoccola al braccio di Mason e tiene la mia mano stretta tra le sue dita, così io e Mase ci scambiamo un sorriso dolce e lui mi mima un "ti amo", facendomi galoppare il cuore come la prima volta che me l'ha detto. Io ricambio allo stesso modo, poi lui spegne la luce ed entrambi ci rimettiamo al nostro posto.

Ci sistemiamo bene e io accarezzo i capelli della bimba che, piano piano, si addormenta. Sento il suo respiro farsi regolare, ma non molla la stretta su di noi nemmeno in questo momento.

Sorrido sinceramente per l'amore che ci dimostra ogni giorno e Mason allunga l'altro braccio su di lei e su di me, in modo tale da tenerci strette tutta la notte. Questo suo gesto mi scalda il cuore e anche io mi lascio andare e mi abbandono alla stanchezza e al sonno, consapevole che i gemelli molto presto richiederanno la nostra attenzione.

Mi godo questo momento di pace e tranquillità, sentendomi fortunata e felice come non mai.