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Oneshot 12.

"Non ci comprenderemo mai del tutto, ma potremo assai più che comprenderci."
-Novalis


Maria aprì gli occhi piano piano e si stiracchiò lentamente, mettendo poi a fuoco la stanza in cui si trovava e sorrise senza riuscire a trattenersi. Era da quasi un anno che lei e Mason condividevano la casa, anche se ufficialmente non erano andati a convivere stavano sempre insieme, e ogni volta che apriva gli occhi non riusciva a trattenere un sorriso e la giornata iniziava sempre nel migliore dei modi.

Allungò la mano all'altra parte del letto, quella che occupava Mason, ma subito si rese conto che era vuota e nemmeno calda, segno che lui doveva essersi alzato da un po'. Corrugò la fronte confusa, visto che ogni volta che si svegliava lo trovava accanto, e quando uno dei due era costretto a uscire presto, per via dello studio o del calcio, svegliava l'altro con un bacio per salutarlo.
Si girò appena e i suoi occhi si posarono su un foglio piegato in due che giaceva sul cuscino.

Scosse la testa sorridendo e si mise a sedere prima di afferrare il foglietto. Pensò subito che quella doveva essere una delle trovate di Mason, riusciva sempre a stupirla e non capiva come ci riuscisse, ogni volta. Aveva sempre un modo per mantenere viva la loro relazione.

Si stropicciò gli occhi, per potersi svegliare un po' di più, poi inizio a leggere le parole scritte in rosso sul foglio bianco.

'Ciao amore mio. Sai che giorno è oggi? Penso proprio di sì, ma comunque voglio ricordartelo e farti capire perché ti sei svegliata senza di me, stamattina (cosa che mi dispiace anche particolarmente perché sai quanto amo vederti la mattina, sei così bella per me). Lo so che appena aprirai gli occhi ci metterai un po' a connettere, perciò ti aiuto. Due anni fa, ho avuto l'onore di parlarti per la prima volta al GP. Mio Dio, non riesco a credere che siano già passati due anni. Insieme a te questo tempo è volato, non ho sentito un solo minuto il peso di nulla... ma in fin dei conti è ciò che tu fai alla mia vita, la rendi così colorata e leggera. Sai, proprio stanotte ho sognato noi tra qualche anno che culliamo un bambina piccola... era bella come te, ed era solo un sogno, immagina come sarà nella vita reale, sarà la mia principessa... anzi sarete entrambe le mie principesse. Comunque, mi è sembrato un segno del destino sognare la nostra futura famiglia proprio all'anniversario di quando ci siamo conosciuti.
Forse sono troppo romantico? Ma quando si tratta di te, di noi... non esiste più il Mason spavaldo, esisto solo io che crollo davanti a ciò che sento per te e cresce ogni giorno di più.
Ora, non ti trattengo oltre.
Scendi giù e vedrai che in soggiorno c'è qualche regalo per te, e oggi dovrai accettarli senza dirmi che non vuoi che io spenda.
Io, invece, sono in cucina, cerco di preparare qualcosa senza bruciare tutto, si sa che tra noi sei tu quella che sa cucinare meglio.
Ti aspetto.
Ti amo, tuo Mase.'

Maria si asciugò gli occhi e sorrise dolcemente in preda ai ricordi. Come lo amava... non esistevano parole per descrivere quel sentimento. Non esistevano parole per descrivere cosa volesse dire essere stata salvata da lui. Erano l'uno l'ancora dell'altra.
Si portò il foglietto al cuore e poi scese dal letto, senza nemmeno indossare le ciabatte. L'aria condizionata riscaldava l'intera casa e permetteva di indossare abiti leggeri e camminare senza scarpe, senza sentire freddo.

Posò il foglietto sul comodino, poi più tardi lo avrebbe conservato nella scatola dove teneva tutti i ricordi di lei e Mason, poi scese le scale velocemente e, prima di andare in soggiorno, si diresse in cucina. In quel momento vedere Mason era molto più importante dei regali. A lei interessava lui, voleva baciarlo, volerla respirare il suo profumo, voleva passare le mani tra i suoi capelli mentre le sue braccia la tenevano stretta e la proteggevano da tutto il male del mondo.

Si fermò nello stipite della porta quando lo vide alle prese con i fornelli e lo trovò estremamente sexy. Non che si solito non lo fosse, anzi, per lei lo era costantemente e si sentiva sempre attratta da lui, ma in quel momento lo era ancora di più. Indossava un pantalone grigio della tuta e una semplice maglia bianca a maniche corte che metteva in risalto le braccia muscolose per cui Maria impazziva. Lo vide mentre girava dei pancake nella padella e poi lo vide passarsi la mano tra i capelli. Si dovette trattenere dal pensare chissà cosa... non riusciva a stargli lontano.

"Buongiorno amore." si decise finalmente a parlare, e lui, come smosso dalla suono della sua voce, sembró tornare con i piedi per terra e si girò verso la sua direzione. Si sorrisero entrambi con gli occhi colmi di amore, poi Maria lo raggiunse e fecero congiungere le loro labbra in un bacio dolce e casto, questo però li fece comunque tremare entrambi.

"Buongiorno a te amore mio, hai visto i regali?" le accarezzò le punte dei capelli e la osservò attentamente beandosi della sua visione. Era così bella e la luce del sole mattutino, che le illuminava gli occhi chiari, la rendeva ancora più bella. Impazziva per lei e per ogni dettaglio di lei.

Maria scosse la testa in segno di negazione e poi passò le dita sul viso di Mason, la leggera barba le solleticò i polpastrelli, e sorrise incrociando i suoi occhi. Il suo sguardo profondo la scuoteva sempre e completamente. "No, Mase. Avevo voglia di vedere te prima di tutto."

Passò le unghie colorate di rosso sul suo petto coperto dal tessuto e gli regalò un finto sorriso innocente, che però lui non si bevette nemmeno per mezzo secondo. La conosceva bene e sentiva chiaramente l'attrazione che c'era tra loro. Erano come due calamite, non potevano respingersi, e nemmeno volevano.

"Ti ho comprato le calle, non potevano mancare, e poi ti ho preso un regalo che sembra fatto apposta per te." lei annuì sentendo le parole di Mason, ma non smise di fissargli le labbra e gli occhi in modo alternato. Era lusingata che le comprasse spesso i suoi fiori preferiti e che le avesse preso qualcosa, anche se gli ripeteva sempre di non spendere soldi così per lei, ma non poteva rimproverarlo quel giorno visto che anche lei aveva preso un regalo per il loro anniversario. In quel momento, però, i beni materiali erano passati in secondo piano.

Si alzò sulle punte e lui abbassò il capo, in modo tale che lei riuscisse ad accarezzargli il lobo con le labbra, mentre Mason trattenne subito il fiato. Che effetto le faceva? Era indescrivibile. "Ti amo anche io, Mason. E se tu dici che ti ho colorato la vita, io cosa dovrei dire? Sei la mia salvezza. Sei la mia persona nel mondo." dopo aver parlato posò la mano nel suo petto e sentì il cuore andargli velocissimo... non poté fare a meno di sorridere pensando che andasse così veloce per merito suo.

Mason la guardò con gli occhi colmi di amore e ammirazione, poi le fece alzare la testa e le baciò tutto il collo, respirando profondamente il suo dolce profumo. Non poteva saziarsi di lei. Lei era tutto ciò di cui aveva bisogno.
Il fiato di Maria diventò più corto a causa dei baci del suo fidanzato, ma non lo fermò, non voleva assolutamente, la sua era una dolce tortura.

"Aspetta." fu lui ad allontanarsi, giusto il tempo per spegnere i fornelli ed evitare che la casa prendesse fuoco, poi tornò da lei, le fece allacciare le gambe intorno al suo bacino e la fece sedere sul bancone della penisola. "Eccomi. Tutta la mia attenzione è per te ora." le passò le mani tra i capelli e poi si posizionò tra le sue gambe, baciandola subito dopo sulla bocca.

Le loro labbra, inizialmente, si sfiorano in modo delicato, come assaporando il momento, ma dopo pochi istanti il bacio diventò più passionale. I loro cuori accelerano insieme e l'amore dentro di loro cresceva sempre di più.

Mason la aiutò a togliere la maglia lunga che le faceva da pigiama, sorridendo quando vide il suo corpo, poi Maria fece lo stesso con lui. Lanciò la maglia a terra e poi gli baciò il petto, soffermandosi sul suo cuore. "Va veloce." Commentò quasi come una bambina, facendo sorridere Mason con dolcezza... era certo che se lei avesse continuato a essere così perfetta, gli sarebbe esploso.

"Da quando ti conosco va sempre così." rispose lui prima di annientare nuovamente la distanza e baciarla. Nonostante il fiato corto, il contatto tra loro era un bel modo per riniziare a respirare e per rinascere.

Anche solo i baci tra di loro erano qualcosa di intimo. Loro erano qualcosa di intimo e avevano un legame speciale. Un legame che andava al di là della comprensione di tutti. Un legame che non si era mai visto prima.

E in quella cucina, dimenticando ogni cosa di materiale ed esistente sulla Terra, si amarono con tutti loro stessi. Si amarono festeggiando il momento in cui si erano trovati, o forse è meglio dire ritrovati perché erano l'uno la metà mancante perfetta dell'altro. Sì amarono sapendo che non avrebbero potuto fare nient'altro, erano nati per amarsi e sarebbe stato così per sempre.

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