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Anna
"Scendi" ricevo un messaggio da Antonio, prendo la borsa < vado da Teresa > dico a mia madre poi mi chiudo la porta alle spalle e scendo le scale più velocemente che posso. Mi avvicino alla sua auto < ma che ci fai qui? > dico felice di vederlo < ti avevo fatto una promessa > mi apre la portiera, prima di salire gli lascio un bacio sulle labbra. Arriviamo nel palazzo quello abbandonato e saliamo fino ad arrivare al terrazzo < tra poco il sole inizierà a tramontare > mi afferra da dietro < vedo che indossi la mia felpa > sorride < vuoi dire la nostra felpa > ridiamo < guarda c'è ancora il tuo odore > dico < io preferisco il tuo > mi bacia il collo < il nostro è ancora meglio > dico < il nostro? > chiede iniziando a baciarmi < si l'unione dei nostri odori >. Ci stacchiamo solo quando osserviamo il cielo tingersi di un rosa di varie sfumature < vieni aiutami > prende un telo enorme e ci sdraiamo sopra < è bellissimo > dico osservando l'immensità del cielo < stupenda > mi volto per guardarlo < guarda che ti perdi il tramonto se continui a guardarmi > dico < o di meglio da guardare > arrossisco e inizio a guardare di nuovo il cielo. È quasi buio ormai < hai visto diventeremo zii > gli dico < si sicuramente sarà bello come lo zio > dice vantandosi < meglio se prende dal padre > dico io ridendo < così mi offendi > mette il broncio < sei adorabile > gli dico baciandolo. Mi distendo su di lui che dopo poco capovolge la situazione e inizia a baciarmi da per tutto, gli tolgo la maglia ma lui sembra esitare < non voglio che pensi che io voglia affrettare le cose > mi dice < è tutto ok > lo bacio e continuiamo a spogliarci fino a fare l'amore.
Sono a casa di Teresa, gli racconto tutto ciò che è successo ieri < e adesso è scomparso > Antonio non lo sento da ieri, da quando mi ha riaccompagnata a casa < non mi sembra da lui voglio dire sembrava così sincero > sto piangendo, mi sento una stupida ad essermi fidata di nuovo di qualcuno < non piangere > mi abbraccia Teresa < scusa sono qui a piangere quando tu hai già i tuoi di problemi > mi asciugo le lacrime < non dire così va tutto bene > si tocca la pancia ed io metto la mia mano sulla sua < sono felice che Eugenio non si è tirato indietro > dico < anche io sono più tranquilla > vederla così serena mi rende felice ma non posso dimenticare la mia delusione nei confronti di Antonio. Mi alzo ho deciso di andare a cercarlo < vai via? > annuisco < domani ho la prima visita dal ginecologo vuoi venire con me? > < ma certo > abbraccio la mia migliore amica e saluto il piccolo esserino dentro di lei e vado via. Provo a richiamare ma niente, sono quasi fuori da lui non potrà ignorarmi a vita, se sono qui a rincorrerlo è solo perché voglio guardarlo negli occhi e congratularmi per l'attore che è. Arrivo e busso al campanello, nessuno risponde, riprovo e viene ad aprirmi penso la madre < Antonio è in casa? > chiedo < chi sei? > guarda dietro di me come se si aspettasse di vedere qualcun altro < un'amica > dico, sto letteralmente pensando di aver avuto una pessima idea < sei Anna? > annuisco < su entra > quasi mi trascina dentro. Ci sediamo sul divanetto, indossa un paio di occhiali da sole e non capisco il perché visto che siamo in casa < Antonio non c'è > quando conosceva il mio nome mi ha sorpresa significa che lui ne ha parlato di me oppure sapeva che sarei venuta a cercarlo e ha lasciato l'incarico alla madre < allora sarà meglio che tolga il disturbo > sto per alzarmi < aspetta > mi fermo < Antonio è da ieri sera che è uscito e non è tornato, ha lasciato anche il suo cellullare qui > un'ansia mi assale < e perché mai? > chiedo, si toglie lentamente gli occhiali, ha un grosso livido intorno all'occhio < cos'è successo? > tutta questa situazione mi sembra irreale < Antonio ti ha mai raccontato di suo padre? > annuisco < è uscito di prigione qualche giorno fa e ieri si è presentato qua > inizia a piangere e fa così male vederla in queste condizioni < io stavo tornando dal lavoro e lui mi aspettava gli ho anche detto di andarsene ma è entrato con la forza > non posso fare altro che stringere la sua mano come a dargli forza < ha chiesto di Antonio poi ha provato a baciarmi, a toccarmi ma io l'ho respinto e lui mi ha dato un pugno > mi guarda < quando Antonio è tornato a casa era cosi felice che ho fatto l'impossibile per nascondere il mio viso ma non è servito e quando gli ho raccontato tutto non ha detto niente è uscito di casa > adesso è lei a stringere la mia mano < io ho paura che possa commettere qualche sciocchezza aiutami a trovarlo > .
Sono diretta al vecchio palazzo non so se troverò Antonio o meno ma spero tanto di sì. Dopo una decina di minuti arrivo sulla terrazza, eccolo lì, seduto mi da le spalle. Mi avvicino lentamente fino a sedermi accanto a lui, si volta quasi spaventato, non mi dice nulla ritorna a guardare avanti a sé immerso nei suoi pensieri < sei qui da ieri? > gli chiedo, annuisce < ti starai chiedendo perché non mi sono fatto vivo > e questa volta mi guarda < forse ho sbagliato tutto, non dovevo avvicinarmi a te > dice ha gli occhi rossi, ha pianto molto, gli accarezzo una guancia < no Anna non rendere tutto più difficile > mi prende la mano e la sposta dal suo viso. Non capisco il suo comportamento, cosa c'entro io con suo padre? < perché stai dicendo queste cose? > gli chiedo allora < non dovresti essere qui con me > < basta Antonio già so tutto > dico io < chi te l'ha detto? > < sono stata da te e tua madre mi ha detto tutto > cerco di avere un contatto con lui ma non mi guarda nemmeno, si alza e si allontana da me < ma perché fai così? > mi alzo anche io delusa < Perché non possiamo stare insieme > urla < non vuoi stare con me è diverso > non verso nemmeno una lacrime, non davanti a lui, nessuno più merita di vedermi stare male < è inutile che continui a scappare nascondendoti qui, vai da tua madre che sta da sola a casa piuttosto > prendo la mia borsa da terra e lo guardo, vorrei chiedergli di pensarci e di affrontare questa situazione insieme ma sono troppo stanca per supplicare qualcuno di restare. Vado via lasciandolo lì da solo.
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