Curiosità random su Unnecessary
Sperando di fare cosa gradita, eccovi una rapida spiegazione dei riferimenti nascosti dietro ai titoli dei capitoli.
Iniziamo dai riferimenti letterari.
Semper eadem, De profundis clamavi, Le Revenant e I lamenti di un Icaro sono tutte poesie di C. Baudelaire tratte dalla raccolta I fiori del male, libro che ha segnato profondamente la mia adolescenza, nonché uno dei capisaldi di tutta la mia intera esistenza.
L'uomo in rivolta, invece, è un'opera di A. Camus, autore citato spesso nel corso della storia insieme al suo "amico" Sartre. Il filone dell'esistenzialismo (chiaramente in chiave super romanzata e incredibilmente leggera) segue un po' tutto l'evolversi della storia.
Il sonno della ragione genera mostri è l'unico riferimento ad un'opera pittorica di Francisco Goya.
E adesso passiamo alle canzoni!
Avrei potuto creare una playlist su Spotify ma, n.1 sono una pessima boomer e n.2 mi piaceva dare una piccola impronta personale riguardo il significato che questi brani hanno per me.
I protagonisti indiscussi sono certamente i Cure a cui vanno la stragrande maggioranza dei riferimenti presenti nel testo. Ecco l'elenco dei loro brani:
-Bloodflowers, singolo tratto dall'omonimo album Bloodflowers. Questo è il primo CD acquistato con i miei risparmi all'età di 14 anni. Ricordo che scoprii l'esistenza di questo gruppo leggendo un articolo su XL. Ritraeva una foto di Robert Smith giovanissimo e rimasi letteralmente affascinata dal suo sguardo e dai suoi occhi. Ricordo che il titolo riportava "The Cure: romantici e crudeli come la morte" e questo bastò ad incuriosire la mente di una piccola, sola e inesperta rockettara alle prime armi. Inutile dire che, a distanza di 13 anni, quella pagina di giornale è ancora appesa in camera mia!
Consiglio vivamente l'ascolto di questo album che, per quanto mi riguarda, è davvero un gioiellino dalla prima all'ultima traccia;
-The Last day of Summer, tratto anch'esso da Bloodflowers. Questa è la traccia che ha dato origine all'idea del personaggio di Konan;
- Out of this world, dall'album Bloodflowers;
-To wish impossible things, dall'album Wish: credo di aver letteralmente consumato quel CD! È incredibile come questo pezzo riuscisse a fare "apparire" nella mia mente il proseguo della storia ogni volta che mi trovavo in un'impasse;
-Pictures of you, dall'album Disintegration. Questo è il brano che suonavano quando Touya rivide Konan sotto al palco.
Passiamo ai Pink Floyd, un'altra pietra angolare della mia vita.
-Echoes, dall'album Meddle;
-"E se ti mostro il mio lato oscuro, mi stringerai a te stanotte?" È una citazione tradotta tratta dal brano The final cut
-Speak to me/breathe, dallo storico album The dark side of the moon
-What do you want from me dall'album The division Bell.
Due capitoli sono dedicati agli Arctic Monkeys che rappresentano la mia nuova fissazione del momento: Do I wanna know? e Are you mine, tratti entrambi dall'album AM. Il mio amore per questo gruppo è sbocciato in maniera totalmente random nel corso di questi mesi e, lo dico con un po' di blushing sulle guance, il loro ascolto mi ha ispirata parecchio nello scrivere i capitoli più hot di questa storia.
Infine, una carrellata dei restanti brani appartenenti ad autori diversi:
- Emotional Anorexic di Svavar Knútur. Sono consapevole che, con buone probabilità, insieme all'autore sia l'unica persona a conoscere questa canzone. Ma vi consiglio il suo ascolto perché trovo sia di una bellezza e delicatezza rare;
- Something in the way, forse la mia canzone preferita dei Nirvana (dall'album Nevermind), sebbene mi renda conto che sia ardua una scelta tanto netta;
- The Ghost of you, piccolo omaggio ai My Chemical Romance, gruppo che ascoltavo letteralmente mezza vita fa... ogni tanto, è bello ritornare dove si è stati bene;
- Cold di James Blunt. Personalmente, tra tutti questo è il riferimento che mi convince meno, probabilmente perché non si tratta di una canzone per me importante o significativa come tutte le altre. Ma, con tutta l'onestà del mondo, mi serviva un riferimento al freddo e non ho trovato nulla di meglio... in fondo, la canzone è carina;
- Roulette dei System of a Down. E qui, ragazz* bell*, che vi devo dire sui SOAD se non che li amo alla follia e che, personalmente, non mi stancherei mai di ascoltarli?
- Snuff degli Slipknot. Conosco bene o male tutta la loro discografia e, sebbene mi renda conto che questa ballata malinconica sia differente dalle loro consuete sonorità, consiglio l'ascolto anche di Circle e Vermillion parti 1 e 2;
- No time to die di Billie Eilish;
- Running up that hill versione dei Placebo;
- Brothers in arms dei Dire Straits;
- Set fire to the rain di Adele;
- This must be the place: vale la pena spendere due parole per quanto riguarda quest'ultimo brano. La versione originale appartiene ai Talking Heads, ma la versione che vi propongo è quella di Trevor Green tratta dall'omonimo film. Penso che questo sia l'esempio lampante di come a volte le cover possano superare a mani basse l'originale. Per quanto i Talking Heads rappresentino un gruppo straordinario, le sonorità giocose e incredibilmente leggere mal si accompagnano ad un testo di straordinaria bellezza qual è quello di questa canzone.
Un'ultima precisazione per quanto riguarda il personaggio di Konan. Il suo nome è un omaggio alla Konan dell'Akatsuki, da Naruto Shippuden. Per quanto non mi consideri minimamente un'esperta in fatto di anime, ho amato follemente l'intera storia che ho divorato nonostante la considerevole lunghezza (filler esclusi, si intende). Konan ha un potere legato alla carta che trasforma e controlla a suo piacimento. Ho sempre pensato che fosse il personaggio più misterioso e poetico dell'intera serie che ha donato la sua intera vita per proteggere coloro che amava. In un certo senso, mi piaceva ricondurre la carta alle pagine dei libri cui la nostra Konan era tanto legata.
E niente, direi che questo è veramente tutto!
Ringrazio infinitamente tutti coloro che hanno creduto in questa storia fin dalle prime pagine, chi si è emozionato, arrabbiato e ha sofferto insieme ai personaggi, chi mi ha dilettato con commenti incredibilmente spassosi. Unnecessary è nato senza che me ne rendessi conto, dopo anni passati a non scrivere assolutamente nulla. Il mondo delle fanfiction non mi è mai appartenuto e ho pensato, almeno inizialmente, che il mio impacciato tentativo si rivelasse un totale disastro.
Ancora una volta, è bello ricredersi, dico bene Touya Todoroki?
Ci vediamo presto con una nuova storia! Vi abbraccio tutt*!
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