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2 capitolo


ASHLEY

Arrivati di fronte l'università tutta l'ansia era sparita, realizzai che il mio sogno si stava avverando, anzi i nostri sogni.

Papà si era laureto in medicina proprio qua alla Brown, mi aveva sempre trasmesso la sua passione per questa facoltà e spinta in questa direzione, l'idea che io potessi seguire le sue orme lo rendeva estremamente felice.

Mi ricordo che mi diceva sempre "Ashley, figlia mia, sarai una fantastica dottoressa come me, anzi sarai nettamente migliore di me".

Quando morì avevo il terrore di non farcela, senza di lui che mi motivava credevo di non esserne più in grado, credevo di non riuscire a renderlo felice ovunque lui fosse; faceva male non poterlo avere affianco in questo mio grande passo.

Mi buttai giù, perché avrei dovuto studiare medicina se ormai lui era morto? mi ripetevo che non aveva più senso, che non avrei concluso nulla, che ormai non aveva più importanza nulla senza di lui.

Ma crescendo capii che continuando a credere in me proprio come faceva lui lo avrei reso fiera, ormai ne ero sicura.

Mi ero lasciata alle spalle quei brutti pensieri e quelle idee che avevo di me stessa, sapevo di potercela fare o almeno avrei fatto di tutto per riuscirci e quello era l'importante.

Tornata alla realtà mi resi conto che tutti mi stavano guardando, le cheerleader, la squadra di hockey, chiunque passasse di fronte la Brown in questo momento.

Iniziai a sentire caldo, avere gli occhi di tutti addosso mi metteva sottopressione.
Cazzo dovevo dare ragione a Will, prima in macchina non si era sbagliato, fortunatamente era ancora a fianco a me.

"cammina con disinvoltura" mi sussurrò all'orecchio "vedi che tra un minuto torneranno tutti a farsi i fatti loro"
"Will questa storia già non mi piace" sospirai nervosa "Ash ti devi fidare di me".

Lo disse in quel suo modo cosi tranquillo che non riuscii a non sorridergli, era fin troppo vero il fatto che qualsiasi cosa mi dicesse Will mi aiutasse a stare meglio, aveva un dono, riusciva sempre a calmarmi in momenti come questi.

Mi prese gentilmente per il braccio e mi disse euforico "dai andiamo a vedere la prima aula, come prima lezione abbiamo anatomia"

Così lo seguii fino all'ingrasso nell'enorme stanza suddivisa in gradoni dall'alto verso il basso come un anfiteatro greco, era meravigliosa.

Tanto che rimasi veramente a bocca aperta mentre le persone mi passavo affianco per entrare nell'aula.

E poi sentii una voce bisbigliarmi nell'orecchio e una mano sul mio mento che mi spingeva a richiudere la bocca "non è buona educazione sbavare ragazzina"
COSAAA?!?!

Era un ragazzo alto, muscoloso, con un fascino da cattivo ragazzo quello che si era appena allontanato dalla mia persona dopo la tremenda figuraccia che avevo fatto.

Mi girai sconvolta verso Will chiedendogli se lo conoscesse e la sua unica risposta fu "ne parliamo dopo, sta iniziando la lezione" e corse a prendere gli ultimi due posti rimasti liberi in fondo all'aula.

La lezione iniziò e cercai di seguire e prendere appunti mentre Will era cosi tranquillo e interessato; finché non mi girai e mi accorsi che mi stava ancora guardando.

Questo ragazzo, di cui Will non mi aveva neanche rivelato il nome, era seduto due scrivanie più distanti di me e mi fissava, mi fissava

Perché diavolo si continuava a girare per guardarmi, cosa voleva da me, perché proprio io? E cazzo mi aveva chiamata ragazzina?

Per tutta la durata della lezioni rimasi a pensare a quel che era successo, ero ancora scioccata.

"Brava Ashley il giusto modo di iniziare la prima ora del primo giorno" pensai.

Non vedevo l'ora finisse la lezione per prendermela con Will, lui già l'aveva capito infatti scappò subito fuori dall'aula.

Quando mi incamminai per raggiungerlo qualcuno mi blocco da dietro.

Cazzo era di nuovo lui.
"ei ragazzina sei nuova da queste parti? Non ti ho mai visto" stava parlando con me?!

Calma Ashley, respira, non ti mangia mica.
"ehm si, vengo dal Canada" mi presi di coraggio "Ashley ... Ashley Nelson è il mio nome. Tu sei?"

"non te l'ho chiesto ma comunque io sono Ethan Parker anche se a te non interessa"
Che antipatico, stavo solo facendo l'educata.

"senti, cosa ci facevi con William?" mi chiese con tono arrogante mentre continuava a guardarmi male.

Ma chi si credeva di essere.
"a te che importa, non ti riguarda"

"ragazzina vedi di non farmi incazzare, cosa ci facevi con lui!?"
Il suo tono mi mise in soggezione e i suoi occhi neri puntati sui miei complicarono ancora di più la situazione "è il mio migliore amico, perché?"

"fatti i cazzi tuoi, ora vai che ho di meglio da fare"
Mi ripeto: COSAA????
Non ebbi il tempo di rispondergli che ormai era già andato via.

Ma cosa sta succedendo?
Questo primo giorno non poteva iniziare peggio e in più non trovavo Will, non sapevo dove fosse finito.

Nel giro di 10 minuti l'avrò chiamato almeno 30 volte, non capisco perché non mi sta rispondendo, mi stava nascondendo qualcosa.

Il mio istinto mi diceva che riguardava quell'Ethan di pochi minuti fa.

Ashley: tu sei pazzo

              perché non mi rispondii

              William Baker ritieniti un uomo morto

Gli mandai una sfilza di messaggi e poi decisi di non pensarci e dirigermi verso la nuova aula.

Certo che questa università era davvero immensa, era facilissimo perdersi, ecco infatti.

Mi sono già persa, darò la colpa a Will anche per questo.
Va bene Ashley, calma, chiedi a qualcuno e soprattutto cerca qualcuno di adatto alla tua portata.

Ovunque mi giravo c'erano ragazzi dell'hockey insieme a delle ragazze che gli sbavavano dietro, tutte persone che correvano per i corridoi intenti a non arrivare in ritardo alle lezioni e poi c'erano loro due.

Due ragazze che chiacchieravano e ridevano che si dirigevano nella direzione in cui, credo, dovevo andare anche io.

"ei ragazze" non ci credo di averlo fatto "scusatemi se vi disturbo, io sono Ashley"
Si girarono subito a guardarmi "ei ciao, io sono Caroline e lei è Madison; piacere di conoscerti" la biondina parlò anche per la mora.

"state andando verso l'aula 13? Sono nuova e mi sono completamente persa" dissi tutto d'un fiato.

"tranquilla Ashley, niente panico, stiamo andando proprio lì, vieni con noi?"
Annuii sorridendo e le seguii verso l'aula.

Speravo di vedere Will ad aspettarmi ma lui non c'era. Che strano, saltava già le lezioni?

Rimasi immobile di fronte la porta, non riuscivo a capire cosa stesse accadendo, non era da Will comportarsi così, sparire per tutto questo tempo senza rispondermi.

"ei entri con noi?" la voce di Caroline mi distrasse dai miei pensieri, io l'avevo detto che sono una persona che non ha amici, sono sempre per le mie.
Annui semplicemente e ci andammo a sedere insieme.

"che noiosa questa lezione" se ne esordì Madison "io odio il professor Smith e odio la sua materia; dimmi Ash, da dove vieni?"
Ash? Solo Will mi chiamava cosi, cavolo stavo ancora pensando a lui, basta, me la cavo anche da sola.

"vengo dal Canada, precisamente da Saint Andrews, un paesino sperduto che non conosce nessuno. Voi siete di qua?"

"io si, mentre la signorina Caroline viene dalla grande mela, New York" Madison rispose per entrambe.

"wow ho sempre voluto visitare New York" ammisi, "e che problema c'è? settimana prossima venite là da me" disse Caroline; cavolo avevo già ottenuto un invito e trovato delle amiche, stavo superando me stessa.

Madison aveva proprio ragione, era la seconda lezione della giornata e già non ne potevo più.
Appena finita salutai le ragazze e decisi di cercare Will.                                

Seconda figuraccia, da brava sbadata quale sono mi sono caduti tutti i libri e mentre mi abbasso per raccoglierli una figura si avvicina a me.

Cazzo no
"ei Nelly, vuoi una mano?"
NELLY? Aveva reso il mio cognome un vero e proprio soprannome e suonava anche bene.

"come scusa, Nelly? Chi ti ha autorizzato a chiamarmi così? E che vuoi?" basta ora ero incazzata

"rilassati ragazzina, hai visto Will?" ancora con questa storia, che cosa voleva lui da Will?

"no, lo stavo cercando anche i-" neanche il tempo di finire la frase che iniziò a ridere, ma cosa c'era di così divertente mi chiedo.

"ah ora capisco, ecco cosa sta facendo il tuo amichetto, grazie ragazzina, mi sei stata d'aiuto"

Mentre fa per andarsene io lo blocco, "di cosa stai parlando? Sai dove è Will?"
"Nelly non lo sai? Ah no? non spetta a me dirti certe cose" mi fa un sorriso malizioso, si sgancia dalla mia presa e se ne va.

E se il resto della giornata fu strano, questo momento lo era ancora di più; il mio telefono vibrò e mi arrivò un messaggio da un numero sconosciuto:

ti aspetto dietro la scuola, nel parcheggio sul retro

Chi cavolo poteva essere? In questa città non mi conosceva nessuno.
Giuro che se era un altro dei giochetti di Ethan questa volta gli arrivava un calcio nelle palle.

Non seppi che fare se non incamminarmi verso il parcheggio come c'era scritto nel messaggio.

L'ho già detto che questa università era enorme? Mi ci sono voluti 10 minuti per raggiungere l'ingresso e arrivare sul retro.

Riconobbi la macchina di Will su cui ora era appoggiata una figura che non riuscivo a mettere a fuoco, così mi avvicinai per vedere meglio e cavolo era proprio Will.

"stronzo" gli arrivò uno schiaffo che lo fece voltare dal dolore.
"cazzo Ash che problemi hai?" era arrabbiato e si percepiva dal tono con cui lo aveva detto.

"IO che problemi ho? Sei tu quello che è sparito dopo la prima lezione senza dire nulla, potevi almeno degnarti di rispondermi. Dove sei stato!?" dalla mia voce trapelava rabbia ma anche delusione e preoccupazione.

"poi ti racconto, comunque mi è morto il telefono ero io dal numero sconosciuto, dai andiamo a casa" lui sembrava così tranquillo ora, come se non fosse successo nulla.

"io non vado da nessuna parte se non mi dici dove eri" mi mostrai decisa sennò non mi avrebbe preso sul serio.

"non è importante, lascia che ti riporti a casa" mi chiese quasi come se fosse una supplica mentre nella mia testa l'idea del Canada ora non era più così brutta.

"dai sali in macchina ash, per favore" mi supplicò veramente sta volta mentre teneva lo sguardo fisso su di me e apriva lo sportello "giuro che ti spiegherò, ma ora andiamo"

Cedetti alle sue richieste e salii, sapevo che me ne sarai pentita, dovevo decisamente imparare a essere più decisa e determinata.

Durante il tragitto nessuno dei due proferì mezza parola, ci scambiammo solo qualche sguardo di circostanza.

"ti posso dire con chi ero ma non dove" smorzo lui il silenzio che si era creato tra noi "fattelo bastare ash ti prego, non dipende da me".

Cazzo ma di che diavolo stava parlando e perché ora era così dispiaciuto?
Mi limitai a fargli un cenno con la testa si.

"ero con Noah, il ragazzo di cui ti ho parlato ieri" gli si leggeva in faccia che era turbato "è che... non dovevo dirlo a nessuno, non dovevo essere con lui in quel momento,non parliamone piu va bene?"

Era troppo sconvolto per insistere quindi mi limitai a un breve "si will, tranquillo".

Ormai ero nel mio appartamento, pronta a dormire ma qualcosa mi diceva che non sarebbe andata così.

Dal salone sentii squillare il telefono e mi precipitai a prenderlo, chi poteva mai essere alle 2 di notte?
"ti sono mancato nelly?"

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ETHAN

Quella ragazzina di sta mattina era così familiare, mi sembrava di averla vista gia da qualche parte.
Strano.

Quel piccolo naso sottile e all'insù , quegli occhi color nocciola e quei lineamenti, mi ricordava qualcuno, ma chi?

Eppure era veramente bella con quei suoi capelli rossi che lasciavano trapelare la ricrescita castana e quelle forme messe in risalto dal jeans.

Ma chi era? Perché aveva a che fare con Will? Come si conoscevano? Dovevo indagare su di lei, scoprirne di più, non mi convinceva per niente.

Però non riuscivo a levarmela dalla testa, ero così curioso e lei era così intrigante; quindi ne combinai una delle mie prima di andare da Noah.

Eccoci, anche questo capitolo è terminato.
Vi è piaciuta questa entrata in scena di Ethan?
Fatemi sapere le vostre prime impressioni e tenetevi pronte, ciò che succederà sarà sconvolgente.💋

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