18 capitolo
ecco rivelato il nuovo pov, oggi conosceremo meglio Will, pronte al peggio?
lasciate una stellina per supportarmi e buona lettura❤️🔥
✩✩✩
WILL
"la polizia che dice?" chiesi mentre collegavo il telefono al bluetooth dell'auto.
"non lo so, non ho ancora parlato con ethan" affermò noah dall'altro lato della chiamata.
"sto andando all'ospedale in questo momento, ti faccio sapere appena ho novità" riattaccai e continuai a concentrarmi sulla strada.
Era passata una settimana da quando Ashley aveva avuto l'incidente in moto e io mi sentivo profondamente in colpa.
Ethan mi aveva spiegato che era successo dopo aver scoperto la verità sui suoi genitori e non riuscivo a smettere di pensare che tutto ciò era causa mia.
Se lei non l'avesse scoperto in quel modo probabilmente tutto ciò non sarebbe successo.
Probabilmente sarebbe furiosa con me ma almeno in questo momento non si ritroverebbe in coma in un lettino di ospedale, lottando tra la vita e la morte.
Percorsi il lungo corridoio bianco che mi portava alla stanza di Ashley.
Infermieri e dottori correvano avanti e indietro per le camere, alcuni trasportavano pazienti, altri parlavano con i familiari distrutti delle povere persone ricoverate lì.
Alla fine di esso trovai Caroline e Madison sedute fuori dalla porta, non le conoscevo bene, ma sapevo che erano le uniche amiche di Ashley.
L'angoscia si fece spazio tra le mie emozioni e mi bloccò davanti la porta della stanza, con la mano tremante sulla maniglia, cercavo di scorgere il corpo di Ashley attraverso le fessure della tenda.
Non riuscii a intravedere nulla, quindi mi presi di coraggio e aprii.
La stanza era avvolta dal silenzio, interrotto solo dal bip dei macchinari che monitoravano i segni vitali di Ashley.
Al centro della stanza un letto ospitava il suo corpo immobile.
Il volto era pallido, privo di espressione, mentre un tubo dell'ossigeno era fissato sotto il suo piccolo naso.
Di lato, una flebo scendeva lungo un asta metallica, gocciolando un liquidò trasparente collegato attraverso un ago al suo braccio.
Dall'altro lato, accanto a lei vi era una poltrona declinabile su cui in quel momento stava riposando Ethan.
Sicuramente avrà passato la notte qui, erano solo le otto del mattino di una qualsiasi giornata per il resto della popolazione.
Ma per noi non lo era.
Non più.
Il tempo sembrava essersi fermato in quella stanza, sospeso tra la speranza di un risveglio e la paura che quel momento non possa arrivare.
Misi piede dentro la stanza e chiusi la porta dietro di me, provocò un brusco rumore che portò al risveglio di Ethan.
Sembrò essere in allerta di qualcosa.
"scusami non volevo svegliarti, sono venuto a vedere come sta" pronunciai con cautela, la mia voce rimbombava in quella stanza così vuota.
Ethan si strofinò gli occhi con le mani e si voltò a guardarmi, quando realizzò che ero io ad avare parlato il suo sguardo cambiò.
"tu che ci fai qua?" il suo tono era arrogante.
"Ethan non voglio litigare, sono qui per lei" cercai di posare l'ascia di guerra in un momento come questo.
ma non era la sua stessa intenzione.
"non vuoi litigare eh? tu sei proprio fuori di testa" il suo tono di voce non si alzò, ma divenne più arrabbiato
"con che coraggio ti presenti qui dopo una settimana? la tua ''migliore amica'' è in coma da UNA SETTIMANA e tu ti fai vedere solo ora?" continuò a sottolineare da quanto tempo si trovava in quel pietoso lettino d'ospedale, per farmi pesare ancor di più la mia assenza.
"Ethan, avevo dei problemi da risolvere" spiegai "problemi che riguardano lei"
Ethan si alzò dalla poltrona con fare scontroso e si avvicinò in breve tempo a me.
"sai quanto mi importa Will? meno di zero"
"lo so, ma sapevo anche che saresti rimasto tu con lei, quindi non mi sono preoccupato" ero consapevole che non fosse una giustificazione per la mia assenza ma nonostante ciò era la verità.
"è questo il punto will, ci sono stato io con lei e continuerò a starci ovviamente, ma io la conosco da poco più di un mese mentre tu da una vita intera" non so se disse quelle parole con l'intento di farmi sentire in colpa, ma in ogni caso fu così.
"senti mi dispiace Ethan, ma tutto ciò non è successo per causa mia" tentai di parlare.
"questo è quello che pensi tu, ma ti sbagli di grosso" disse prima di fare un passo indietro e regolare la rabbia "fammi un favore Will, vattene"
Provai a dire qualcosa ma mi resi conto che a lui non interessava, ormai si era voltato e tornato a sedere accanto ad Ashley.
Mi fermai a guardarla per un momento, il suo corpo stabile e fermo in quel lettino, priva di emozioni e uscii dalla stanza.
Percorsi a ritroso il lungo corridoio fino a uscire dalle porte scorrevoli dell'ospedale.
Il parcheggio era deserto, diversamente dal mio petto in quel momento, colmo di rabbia miscelata a un'immensa tristezza e sensi di colpa.
Entrai in auto e mentre stavo per mettere in moto il telefono vibrò nella tasca posteriore del mio jeans.
Era Noah.
Non lessi neanche il messaggio ma ne digitai uno a mia volta e parti verso casa sua.
Il campanello suonò e sentii l'eco diffondersi dentro la casa.
In breve tempo Noah venne ad aprire la porta e senza dire una parola mi precipitai dentro.
Passi veloci mi fecero attraversare il corridoio di casa in breve tempo e arrivare di fronte lo studio.
Iniziai a frugare tra i mille fogli riposti nel primo cassetto.
Poi nel secondo.
E nel terzo.
Dozzine di fascicoli categorizzati per lettere e date finirono sul pavimento in un caos crescente.
Finché non trovai quello che stavo cercando.
Con gli occhi vagai per tutto il documento fino ad arrivare a una riga specifica:
"documento di adozione"
Il respiro mi si bloccò in gola, conoscevo a memoria quelle parole ma ogni volta sembravano colpirmi con la stessa intensita
"Spiegami cosa stai facendo Will" la voce di noah spezzò il silenzio e mi spinse a distogliere gli occhi dal documento e a voltarmi verso lui.
"Cercavo questo" pronunciai mostrandogli il documento che tenevo in mano.
"l'avrai letto un miliardo di volte, non cambia cosa c'è scritto sopra" ironizzò lui, incrociando le braccia noncurante della situazione.
"io l'avrò anche letto un miliardo di volte, ora tocca fallo leggere a Ethan" scossi la testa, le mie mani tremavano e io con esse " e poi quando si sveglierà, toccherà anche ad Ashley"
Gli occhi di Noah si spalancarono e il suo volto impallidì.
Tra di noi calò il silenzio, interrotto solo dal ticchettio dell'orologio appeso al muro, mentre Noah sembrava star pensando a cosa dire.
"Credo che tu sia sotto shock, non puoi veramente pensare una cosa del genere" cercò di avvicinarsi a me e poggiare la sua mano sulla mia spalla, in un gesto di conforto, ma glielo impedii.
"No. È il momento che lei scopra la verità" dissi con tono determinato, impossibile da far dissuadere.
"Lei sa già la verità Will ... e poi non mi sembra neanche il momento adatto." cercò di convincermi a cambiar idea, ma ormai era tardi.
Il mio corpo che fino a qualche secondo fa era accovacciato a terra, vicino ai cassetti della scrivania, ora era alzato di fronte a lui.
E nonostante si volesse mostrare più forte di me grazie alla differenza di altezza, non fu così.
"Ormai ho deciso, lei è una mia responsabilità"
Una risata amara fuoriuscì dalle sue labbra.
"Una tua responsabilità? mi prendi in giro Will? lo dici come se non sapessi cosa stiamo nascondendo"
"Ah è così? Allora ricordami qual è questo segreto, visto che dici che io non lo so" lo derisi in risposta alla sua risata.
"Non glielo diremo, non ora" il suo tono si incupì, iniziando a sprigionare fastidio e rabbia
"Vuoi seriamente stravolgere tutta la sua vita? In un momento come questo poi? La verità le farà solo del male"
"Noah ti devi mettere da parte ora, è la cosa giusta da fare" mi feci spazio tra lui e la scrivania, dirigendomi verso la porta.
Ma lui mi tolse il fascicolo dalle mani e lo strinse a se.
"Non ti permetterò di dirglielo. Cazzo will non te ne rendi conto"
Ora il suo corpo era rigido, la sua mascella serrata, gli occhi sprigionavano determinazione e sembrava fosse completamente un altra persona.
Non avevo mai visto Noah comportarsi così, di solito era una persona calma e razionale.
Si portò i capelli indietro con la mano, quasi per esasperazione; potevo persino vedere le vene del suo braccio pulsare per la rabbia.
Ora il mio cuore andava in due direzioni diverse: accordare Noah, il ragazzo che amo; o fare la cosa giusta e dire tutto ad Ashley, la mia migliore amica da una vita.
"Ti prego mettiti nei miei panni" il nervosismo lascio spazio alla calma, non volevo litigare con lui, avevo solo bisogno di espiare le mie colpe.
Di rimediare.
"Will basta. Mettiti tu nei MIEI panni!
Questa cosa riguarda anche me." prese un respiro profondo colmo di frustrazione
"Non puoi svegliarti un giorno e rendermi la vita un inferno; Will se questa cosa esce fuori da questa stanza distruggeresti non sono la vita di Ashley, ma anche la nostra."
Abbassò lo sguardo sul fascicolo, come se cercasse un'alternativa. Ma non ce n'erano.
In un solo istante, senza esitazione, strappò il documento. Una volta. Due. Quattro. Otto. Fino a ridurlo in frammenti illeggibili che scivolarono tra le sue dita, spargendosi sul pavimento come i resti di una verità che non voleva vedere la luce.
In quei piccoli pezzettini riuscii a intravedere la sua anima rotta, che si stava lacerando a poco a poco.
Dopo la scoperta della verità , la sua vita non sarebbe stata più la stessa.
La realtà ormai era un concetto astratto.
E poi silenzio cessò.
"Non farmi questo, ti supplico, fidati di me"
Noah alzò lo sguardo su di me, con gli occhi lucidi e la mascella serrata.
Il suo tono era un misto di rabbia e disperazione.
"Noah..." provai a dire, ma lui scosse la testa; non lo avevo mai visto così.
"se glielo dici la perderai, la perderemo entrambi... e io l'ho appena ritrovata"
Rimasi immobile a quelle parole, il cuore mi martellava nel petto.
Ogni mia certezza svanì in quel momento.
Avrei fatto soffrire Ashley e anche Noah.
Cosa stavo diventando...?
☆☆☆
Eccoci qua, capitolo molto importante per comprendere a 360 gradi la storia.
A quanto sembra, Ashley non sa ancora tutta la verità; avete capito di cosa si tratta?
Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate, ci vediamo venerdì prossimo💋
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