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9 - Harry will sign when Louis is worried again!

LOUIS' POV

Harry non riuscì a rimanere sveglio per pranzare, ma non fu un problema per me, perché avevo spizzicato qualcosa in clinica. Il ragazzo cercò di recarsi in bagno alla bene e meglio, per mettere Lucy nel suo nuovo letto che era la vasca, poi tornò in camera, si sdraiò sul letto e allungò le braccia in modo che lo abbracciassi.

"Ti prendo un bicchiere d'acqua, poi torno a coccolarti, Cucciolo", gli dissi gentilmente.

"No", si lamentò, "Sdraiati con H-Harry per un po'...poi acqua"

Accigliandomi, mi sdraiai sul letto con lui, che si accoccolò tra le mie braccia. Prese le mie mani, guidandole verso i suoi capelli, in modo che glieli accarezzassi. Gli massaggiai la cute, mormorando compassionevolmente, "Il mio povero Cucciolo..."

"Um...", iniziò lentamente Harry. Io mi scostai per guardarlo in faccia e notai che il suo colorito era diventato ancora più pallido, "Harry si se-sente..."

In qualche modo, sapevo che cosa stesse per succedere, così mi sollevai ed afferrai il bidone della spazzatura da terra. Glielo misi tra le mani gentilmente, proprio nel momento in cui Harry cominciò a rimettere. Cercai di spostargli i ricci dalla faccia, accarezzandogli al contempo la schiena.

Una volta finito di vomitare, si tirò indietro terrificato, quasi come se stesse per piangere di nuovo, "Ad H-Harry non è piaciuto per ni-niente!"

"Va tutto bene!", lo rassicurai istantaneamente, accarezzandogli i capelli, "E' tutto ok, ora andrà meglio..."

"C-cosa...", Harry scosse il capo freneticamente, "Co-cosa è successo a H-Harry, perché-..."

"Sei stato male, Cucciolo. Succede spesso quando le persone non si sentono bene", gli spiegai.

"La bocca di Harry non sa di buono", piagnucolò.

"Ti prendo dell'acqua, Cucciolo", gli dissi gentilmente, portando con me il bidone per svuotarlo in cucina.

Vomitare era la cosa peggiore del mondo, ma fortunatamente, per Harry sarebbe stata l'ultima volta per un po' di tempo. Non era ammalato, ne ero certo, aveva semplicemente bevuto troppo latte, e troppo velocemente. Gettai il sacchetto della spazzatura e lo rimpiazzai con un altro, poi portai al ragazzo un bicchiere d'acqua. Il povero Cucciolo era raggomitolato sotto le coperte, tremando. Sembrava che volesse piangere ancora. Rimisi il bidone al suo posto e mi sedetti di fianco a lui, aiutandolo ad alzarsi prima di appoggiargli il bicchiere sulle labbra ed aiutandolo a sorseggiarlo.

"L-Louis", si lamentò.

Appoggiai il bicchiere sul comodino e mi misi sotto le coperte con Harry, tirandomelo addosso, "Va tutto bene, Cucciolino"

"Lucy sta-starà bene se Harry dorme?", disse tirando su col naso.

Misi la mano sul suo addome per massaggiarglielo, "Starà dormendo anche lei. Puoi dormire, amore. Devi dormire! Come va la pancia?"

"E'...è strana", sussurrò.

"Ti sentirai bene presto", promisi, "Sono sicuro che tu abbia bevuto quel latte troppo velocemente. Hai fame?"

Harry scosse il capo, poi alzò il capo per guardarmi, "Tu h-hai fame?"

"No, sto bene", lo rassicurai, "Possiamo stare qui e coccolarci quanto vuoi"

"Harry deve lavarsi i denti", mormorò.

Annuii, aiutandolo ad alzarsi e guidandolo verso il bagno. Come avevo previsto, Lucy dormiva della grossa nel suo nuovo letto di coperte e cuscini dentro la vasca. Harry annuì una volta finito di lavarsi i denti, poi appoggiò la testa sul mio petto. Appoggiai anch'io la mia ai suoi ricci e ridacchiai, "Troppo stanco per tornare a letto?"

"Ha-Harry vuole solo essere tenuto", pregò.

Corrucciai le sopracciglia preoccupato, "Già...certo, Cucciolo"

Lo presi tra le mie braccia, portandolo in camera e facendolo sdraiare a letto. Harry si accoccolò vicino a me, circondando il mio corpo con un braccio e una gamba. Tirò un sospiro di sollievo, ed entrambi restammo in silenzio fino a che il respiro di Harry non si fece più profondo. Mentre il ragazzo dormiva, io gli accarezzai i capelli ed esaminai la sua faccia addormentata. Era ancora pallido, ma le sue ciglia scure risaltavano su quel pallidume. Le sue labbra sembrava fossero protese in un broncio, e io non resistetti dall'abbassarmi e dargli un bacio. Continuai a passare le dita tra i suoi capelli, sorridendo quando le sue orecchie si muovevano per il solletico.

Riuscii evidentemente ad addormentarmi a mia volta, e poi fui svegliato circa due ore dopo da qualcuno che bussava alla porta di casa. Harry non era ancora sveglio, così mi sciolsi da lui, lo coprii meglio e andai verso il salotto. Quando aprii la porta, mi sarei aspettato Liam e Niall, magari Zayn, ma ovviamente era la persona che non volevo assolutamente vedere. Ella.

Quasi le sbattei la porta in faccia, pieno di rabbia, ma lei sospirò, "Aspetta!"

"Posso aiutarti?", risposi freddamente, guardandola male.

"Dobbiamo parlare", incrociò le braccia.

"Non penso proprio", sibilai.

"Harry è mio figlio", sputò arrabbiata.

"Quindi per riprendertelo ti inventi dell'esistenza di gatti?", agitai le braccia al cielo, "No, voglio che tu stia lontana da Harry, capito? Lui è felice, e non permetterò che tu possa rovinare la sua felicità"

"Merita di conoscere sua madre", rispose, cercando di incolparmi, "Vuoi essere tu la persona che non gli permetterà di farlo? Fammi capire, Harry non può parlare con me solo perché a te non piaccio?"

"Harry non può parlare con te perché io non mi fido di te!", stavo lentamente alzando la voce e il respiro si stava facendo più irregolare, "Harry è uno che può essere influenzato facilmente, ma tu questo non lo sai, vero? Se qualcuno di cui si fida gli dice qualcosa, anche se non è vera, lui ci crede con tutto il suo cuore"

"Quindi tu gli stai dicendo di sicuro cose orribili su di me, vero?", chiese, "In modo che mio figlio mi possa odiare?"

"Non ti odia, ma non ti ama nemmeno. Non ti conosce", afferrai il naso con il pollice e l'indice.

"E tu non vuoi nemmeno che io sistemi le cose?", continuò.

"E' un po' tardi per quello", risposi.

Improvvisamente, una voce dietro di me squittì, "L-Louis?"

"Ciao, Harry!", disse Ella graziosamente.

Harry fece sparire le orecchie nei suoi capelli, e si avvicinò per sbirciare da dietro la mia schiena Ella, "Co-cosa vuole Ella?"

"So che il tuo gatto non è il mio Muffins", rispose Ella, "Sono venuta solo per parlare con te"

"Non abbiamo tempo per parlare", dissi tra i denti.

"Harry può pa-parlare...", disse lentamente.

Lo guardai sorpreso, "Oh...tu...tu vuoi parlare con lei, Cucciolo?"

Harry scrollò le spalle, "Se...lei è davvero la mamma di Harry"

"Ok", deglutii, aprendo la porta per permettere ad Ella di entrare in casa.

"Veramente", Ella disse lentamente, "Stavo pensando che io ed Harry potremmo uscire a cena per parlare"

"No", dissi istantaneamente, "No, non succederà"

"Non può Harry fare ciò che vuole?", chiese Ella, "O è il tuo animaletto?"

"E' ammalato", cercai disperatamente.

"Quindi parli anche per lui adesso?", Ella alzò un sopracciglio.

Mi si spezzò il cuore, così mi girai verso Harry balbettando, "Bè...se vuoi an-andare..."

Harry esaminò il mio viso, che immaginai mostrasse panico, perché prese dolcemente la mia mano e guardò Ella, "H-Harry è ammalato e deve stare qui con il suo L-Louis...scusa...mamma?"

Ella si illuminò al sentire il nomignolo che Harry gli diede, poi agitò una mano, "Va bene, caro, magari un'altra volta, ok? Se sei ammalato non ti darò altro fastidio. Riprenditi presto, tesoro...ciao Louis"

E con quelle parole, Ella si girò e se ne andò soddisfatta verso la sua macchina parcheggiata lungo la strada. Io chiusi la porta arrabbiato, girandomi e passando Harry per andare a sedermi sul divano. Seppellii il mio viso tra le mani, sentendomi male.

"Louis?", chiese Harry preoccupato, provando a spostare le mani per sedersi sulle mie gambe.

"Non ora, Harry", sussurrai senza pensare, causando un piagnucolio di Harry. Alzai il capo spaventato, scuotendo il capo e avvicinandomi, "No, no! Cucciolo, non so perché io...Scusami, puoi parlare con me quando vuoi, scusami tanto, non posso credere che io-..."

Harry si sedette sulle mie gambe, sfregandosi contro di me, "H-Harry sa che a Louis non piace Ella...va tutto bene"

"Non è una giustificazione, non devo comportarmi così freddamente col mio Cucciolo", scossi il capo.

"Non ti sei comportato freddamente", mormorò confuso Harry, "Sei sempre caldo tu..."

"Giusto...", dissi ridacchiando, ma Harry si tirò indietro preoccupato.

"Louis è tr-triste?", chiese curioso, accarezzando il mio viso ed asciugandomi delle lacrime che mi erano scese, "P-perché sei tri-triste?"

"Non sono triste", gracchiai, "Sono preoccupato..."

"Non esserlo!", mi pregò Harry, "Perché se-sei preoccupato?"

Abbracciai meglio Harry, facendolo appoggiare al mio petto, "Ella non si fermerà! Lei non si fermerà fino a che non acconsentirai a vivere con lei, anzi, ho paura che lei possa...lascia perdere. Ma come fa a sapere di te? E' questo quello che vorrei sapere! Scommetto che si è messa in contatto col dottor Shell e quell'idiota le ha detto di te ed ora-..."

"Harry rimarrà con il suo Louis", disse Harry fermamente, "Ama il suo Louis. Sempre."

"Ti amo anch'io, Cucciolino", sussurrai, nascondendo il viso nei suoi ricci, cercando di scacciare tutti i pensieri brutti che mi assalirono la testa. Harry si accoccolò stretto, accarezzandomi gentilmente. Pacatamente poi iniziò a cantare per tranquillizzarmi, e scoprii che era davvero un ottimo cantante...così non lo interruppi. Cantò la sua canzone dell'alfabeto, intonò Never Say Never dei The Fray, e cantò tutte le canzoni che ricordava degli Aristogatti e di Oliver e Company. Il mio cuore non solo si sciolse in adorazione per il ragazzo, ma potei sentire la preoccupazione sciogliersi e abbandonarmi il corpo.

Harry finì di cantare, poi sussurrò confuso, "St-stai dormendo?"

"No", dissi, sorridendo, "Stavo solo ascoltando la meravigliosa voce del mio Cucciolo"

"Quella di L-Louis è meglio", rispose Harry, e io mi tirai indietro per alzare un sopracciglio.

"Oh no", scossi il capo, "Penso che tu sia più bravo"

Harry sorrise, "No! Louis..."

"Credo che tu mi stia sfidando solo per non farmi preoccupare", gli diedi un colpetto sul fianco, ma lui sbiancò.

"N-no...", scosse il capo, "Non è ci-ciò che-..."

"Calmati, Cucciolo!", lo rassicurai, "Ti stavo solo provocando...coccolarmi con te mi ha comunque aiutato. Grazie, piccolo"

"Harry ama Louis e vuole che lui stia bene", cercò di spiegare Harry, scrollando le spalle, poi alzando una mano per accarezzarmi la guancia.

"Allora coccoliamoci e cantami un sacco di canzoni tutte le volte che sono triste. Che te ne pare?", ridacchiai.

"Okay!", concordò Harry allegramente, poi ripeté ciò che io dicevo sempre in quei casi, "Qu-qualsiasi cosa per Louis di Harry!"

"Il mio Cucciolo", cantilenai, baciandogli dolcemente la punta del naso.

Mi sorrise, accoccolandosi addosso a me ancora una volta, ma poi il suo stomaco brontolò. Sghignazzò, "Harry crede di essere affamato"

"Cosa dici se prendessimo Lucy e andassimo tutti insieme a sgranocchiare qualcosa?", chiesi.

"Si!", Harry annuì, "H-Harry ha mentito quando ha detto ad Ella di essere ammalato...non sta più ma-male adesso. Louis aveva ragione. Dormire ha aiutato! Harry...non voleva rendere triste Louis. Quindi non è andato con Ella a mangiare"

Un'incontrollabile scarica di paura mi pervase l'organismo, e abbracciai il ragazzo stretto stretto, "Grazie, Cucciolo! Grazie...sarei stato preoccupato per tutto il tempo. Probabilmente ti avrei addirittura seguito. Non voglio che tu rimanga da solo con lei, ok? E' solo che...non mi fido di lei"

"Scusa", disse Harry, "Harry non andrà da solo con lei...e smetterà di pa-parlarne"

Annuii, "Prendiamo Lucy, dai!"

Harry scese felicemente dalle mie gambe, allungandomi la mano e poi accompagnandomi eccitatamente verso il bagno per recuperare la gattina. La prese tra le sue braccia, poi si avvicinò a me, "Harry porterà Lucy...tu po-porterai Harry?"

"Tu porti il tuo gattino, io porto il mio gattino!", ridacchiai, sollevandolo in braccio.

"Ora mangiamo", annuì, appoggiando la testa contro la mia spalla.

"Ora mangiamo", concordai, così lo accompagnai in cucina, dove io ed Harry ci coccolammo su una sedia e mangiammo sandwich, mentre Lucy mangiucchiava ai nostri piedi. Se avessimo potuto fare lo stesso tutte le volte che mi preoccupavo, magari preoccuparsi non sarebbe stato tanto terribile.

NIALL'S POV

Non intendevo far star male Harry...è solo successo. Stavo solo cercando di distrarlo in modo che potessi tenere un po' Lucy, visto che mai me l'ha fatta accarezzare. Ma il mio piano mi si è ritorto contro, non solo Harry è impazzito al gusto piccante del peperoncino, ma addirittura si era sentito male per il troppo latte che ingurgitò per farla scemare nella sua bocca. Per quel motivo, sapevo che Louis si era arrabbiato con me, ma sarebbe stata un'arrabbiatura che avrei gestito magnificamente. Quello che mi preoccupava più di ogni altra cosa era che Liam non fosse molto felice. Odiavo vedere Liam deluso.

Generalmente, se Liam si irritava per qualcosa che facevo io, cercavo di farmi perdonare, ma se rimaneva deluso propriamente da me, era una storia diversa. In quel caso, volevo solo nascondermi fino a che Liam non fosse stato di nuovo fiero di me. Mi nascosi subito in camera nostra nel momento in cui Liam lasciò la cucina per aiutare Louis. Tuttavia, venne a cercarmi, sedendosi di fianco a me, io seppellito sotto le coperte.

"Niall", Liam sospirò, "Perché hai dato ad Harry quei peperoncini piccanti?"

"Gliene ho dato uno solo", piagnucolai, cercando di nascondermi sempre di più.

Liam cercò di rimuovere le coperte partendo dalla mia testa, ma io le strinsi forte, "Potevi almeno dirgli che erano piccanti. A te possono piacere le cose piccanti, ma ovviamente non ad Harry"

"Volevo solo tenere Lucy", dissi sedendomi e piazzando le mani sulle mie gambe, fissandole, "Così l'ho distratto..."

"E poi hai deciso di mettere Lucy sopra al frigorifero?", chiese Liam confuso.

"Mi ha graffiato...", mormorai.

"Proprio per questo Harry non vuole che tu la tenga", puntualizzò Liam.

"Mi dispiace, ok?", piagnucolai, cadendo sopra le sue gambe e stringendogli la vita con le braccia, "Puoi smetterla di essere arrabbiato con me, ora, per favore? Mi scuserò con Harry, ma...non essere più arrabbiato con me"

"Non sono arrabbiato", mormorò Liam.

"Ma sei deluso, ed è peggio", sentii il panico che mi fece abbassare la coda e nascondere le orecchie tra i capelli, "Voglio che continui ad amarmi!"

"Niall!", rise, "Solo perché sono deluso, non vuol dire che non ti amo!"

"Sono dispiaciuto lo stesso...mi scuserò con Harry la prossima volta che ci vediamo", piagnucolai, "Mi sento davvero male"

"Bè, un po' anch'io mi sento male, per averti fatto sentire male...e non permetterò che Louis ti faccia del male quando ci vediamo la prossima volta", sentii la mano di Liam accarezzarmi i capelli, e mi rilassai. Non era più arrabbiato con me.

Mi sollevai, salendo sopra le sue gambe e baciandolo sulle labbra. Liam si sorprese, ma poi lo sentii sorridere contro la mia bocca e mi baciò a sua volta. Come tutte le volte durante le quali baciavo Liam, la mia coda cominciò a muoversi incontrollabilmente. Liam si tirò indietro ridendo, e io sorrisi, "Non ho finito di mangiare...vieni in cucina con me?"

"Si, amore", ridacchiò Liam, baciandomi la tempia, "Andiamo a dare al mio cuccioletto un po' di cibo!"

Corrucciai le sopracciglia, "Io sono il Principe Nialler..."

"Il mio Principe Nialler", roteò gli occhi.

"Nutrimi, schiavo"

"Schiavo?", Liam alzò un sopracciglio.

"Non intendevo sessualmente", lo rassicurai, "A meno che tu non lo voglia..."

"Ed ecco il mio Niall porcellino di nuovo!", sospirò affettuosamente.

"Quindi facciamo come tutte le volte che ti arrabbi con me per qualcosa?", chiesi, "Mangiamo e poi facciamo sesso?"

"Vediamo quanto tu possa essere fortunato, stavolta", Liam scrollò le spalle, ma quando mi sollevò, mi fece l'occhiolino.

Facevamo sempre così. Liam non era il classico tipo da rompere le tradizioni.




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