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23 - Harry is the only one my heart belongs to (parte prima)

HERE I AM! SCUSATE SE TRADUCO SEMPRE SPEZZANDO, MA STI ULTIMI CAPITOLI SONO LUNGHISSIMI E DOPO UN PO' MI VA INSIEME LA VISTA! COMUNQUE ECCOMI CON QUESTA PRIMA PARTE DEL CAPITOLO 23! MANCANO 6 CAPITOLI INTERI ALLA FINE, E SE NON SONO LUNGHI, I PROSSIMI NON LI SPEZZO!

HO PUBBLICATO TRE CAPITOLI DELLA MINILONG "SCRAMBLE MY HEART, GAMBLE MY SOUL" E ANCORA QUALCHE CAPITOLO DI "I THOUGHT I LOST YOU", VI ANDASSE DI RILEGGERLE O LEGGERLE PER LA PRIMA VOLTA, SONO NEL MIO PROFILO<3 LOVE YA, LAPPI<3

P.S = STO PREPARANDO UNA SORPRESA PER VOI, SPERIAMO CHE NEL PROSSIMO CAPITOLO RIESCA A DIRVI COS'E';););)

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LIAM'S POV

La nostra casa non era più la stessa senza Niall. Era vuota, solitaria e troppo quieta. Gli unici suoni che si sentivano erano i mie pianti, che non riuscivo a far cessare. Avrei dovuto restare con Louis, saremmo dovuti rimanere assieme nello stesso appartamento perché, dopotutto, eravamo nella stessa situazione...ma avremmo rivissuto la situazione troppo da vicino e troppo realmente. Così tornai nel mio appartamento, mi raggomitolai sul divano col cuscino di Niall e cercai di addormentarmi. Tuttavia, quando non riesci a respirare dal naso per il troppo piangere, è difficile che tu riesca a riposarti decentemente. Specialmente se sei preoccupatissimo per l'amore della tua vita.

Ma ad un certo punto, dovetti addormentarmi in ogni caso. Mi svegliai poi trovandomi un messaggio di Zayn che mi ricordava di chiamarlo se mai avessi avuto bisogno. Lo ringraziai prima di mandare un altro messaggio a Louis per vedere se fosse sveglio, poi vagai verso la cucina. Non c'era modo di farmi ingurgitare nulla, ma il salotto era troppo spazioso per i miei gusti. Se Niall fosse stato qua con me, staremmo dormendo, o se Harry fosse stato qua con noi, starei preparando la colazione, mentre Niall starebbe sicuramente importunando il ricciolino. Che però dovevo ammettere che stava lentamente imparando a difendersi, anche se Louis non era al suo fianco.

Quando avevo lasciato Louis da solo, sembrava come se non fosse presente sulla Terra. Era crollato interamente in ospedale. Ero sicuro che ognuno di noi era scoppiato alla stessa maniera, ma Louis sembrava si fosse rinchiuso in se stesso. Però non ero con lui, per cui non potevo saperlo certamente. È quando ti ritrovi da solo che ti rendi conto la gravità vera della situazione. Quella sensazione brutta di solitudine che nessuno avrebbe voluto o che nessuno si sarebbe meritato. La solitudine che non poteva risolvere nessuno, che non ti dava altra scelta che raggomitolarti su te stesso e piangere.

Era un fatto spaventoso, ma reale. Avevo bisogno del mio Niall. Il mio amorevole ragazzo con le orecchie e la coda, il mio Principe Nialler. Senza di lui, non avevo nessun con cui coccolarmi, non avevo nessuno a cui preparare i miei manicaretti. Non era qua con me a dire le sue solite cose inappropriate, per poi sedersi sulle mie gambe credendo che fossi deluso di lui. Non era qui a saltellarmi tra i piedi mentre pulivo la cucina, non era qui a fermarmi nel momento in cui stavo facendo qualcosa di produttivo, in modo che potessi abbassarsi per "raccogliere qualcosa" e sfregare il suo sedere contro di me.

Mi mancava tutto di lui. Anche le cose che certe volte mi irritavano. Mi mancava il fatto che fosse sempre il primo a metterci la lingua durante i baci, il fatto che non riuscisse a prepararsi il cibo da solo. Ma più di tutto mi mancava la sua tenerezza, se mi addormentavo per primo mi copriva e mi coccolava. Mi mancava come la sua coda cominciasse ad agitarsi nel momento in cui gli sorridevo solamente. Louis mi rispose poco dopo.

Sono sfortunatamente sveglio, sì. Perché?

Al quale risposi: Nessun motivo in realtà. Probabilmente pulirò un po' la casa, forse ci vediamo domani.

Rispose di nuovo, ma non lo guardai, anzi appoggiai il telefono sul tavolo. Non era vero che avrei pulito casa. Non avrei fatto nulla di nulla. Anzi, mi recai nel mio studio, dove tenevo i miei libri, tutto ciò che avevo scritto riguardo Niall, e li scaraventai tutti a terra. Non ero uno che di solito non manteneva la calma, ma la sensazione d'agonia che era cresciuta nel mio organismo mi aveva portato a fare tutto ciò, o sarei imploso. Dopo aver ripreso il respiro, esaminai il casino che avevo fatto, poi andai sul divano e piansi ancora. E alla fine, ci rimasi per tutto il giorno.

LOUIS' POV

Mi svegliai dalla mia pennichella sul divano solo come un cane. Guardai il cellulare e trovai un messaggio di Liam che mi chiedeva se fossi sveglio. Lo ero, certo, ma non volevo esserlo. Tutto ciò a cui pensavo era il mio Cucciolo, mi chiedevo se fosse sano e salvo, mi chiedevo se Ella lo stesse trattando bene. Mi toccai il petto, per cercare il foglietto che Harry aveva fatto per me. Quando però non riuscii a trovarlo, mi buttai per terra, cercando intorno a me freneticamente.

"No", mormorai tra me e me, lanciando via i cuscini del divano senza preoccuparmi del mio braccio rotto, "Dev'essere qua da qualche parte"

Tolsi il cuscino di mezzo e trovai il foglio sul retro, quasi incastrato nelle fessure. Mi inginocchiai e lo presi, tremando. Lo portai contro al mio petto, singhiozzando. Non avere più Harry con me non doveva nemmeno essere un'ipotesi da considerare. Lo dovevo trovare, dovevo assicurarmi che stesse bene. Altrimenti, avrei potuto provare al mondo che si può davvero morire d'amore.

Dal tavolino, sentii il cellulare squillare, così infilai il foglietto in tasca. Mi girai veloce prendendo il telefono, sperando che fosse il dottor Shell con qualche notizia di Harry e Niall. Ma per mia sfortuna, sullo schermo lessi il nome di mia madre. Risposi gracchiando.

"Ciao mamma"

"Louis, caro? Ti ho svegliato? No, no...probabilmente stai lavorando", sproloquiò mia madre, senza darmi il tempo di rispondere, "Cavolo, è come se non ci sentiamo da anni! Come state tu ed Harry?"

Con quella domanda, scoppiai a piangere, "Non è qua con me"

"Louis!", sussultò, "Bè, certo che non è con te, sei a lavoro!"

"No, voglio dire-...", singhiozzai, "Non so dove sia. Il mio Cucciolo. Non ho idea di dove sia"

Mia madre stette zitta per qualche momento, "Le ragazze sono a casa da scuola per tutta la settimana...e se venissimo da te?"

"Pe-per favore?", gracchiai. Le madri sono le persone migliori quando si tratta di darti consigli e di aiutarti.

"Ok, facciamo le valigie e ci vediamo più tardi", mi disse dolcemente, "Ti chiamo dopo"

"Ok", squittii, "Devo...devo dar da mangiare a Lucy"

"A chi?", sussultò mia madre.

"Il gatto mio e di Harry", sussurrai, sentendo un groppo in gola al solo pronunciare il nome del mio Cucciolo.

"Va bene, amore", disse lentamente, "Mi sono persa un po' di cose, sì. Ci vediamo dopo. Ciao caro, ti voglio bene"

"Ti voglio bene anch'io", tirai su col naso e la sentii richiamare le ragazze e ordinare loro di preparare le valigie.

Mi alzai da terra, trascinandomi in cucina per trovare Lucy. Se ne stava seduta a guardare la ciotola vuota del cibo, così gliela riempii. Odorò i croccantini, ma poi storse il naso, "Qual è il problema? Sono i tuoi soliti croccantini..."

Contrasse la coda, poi si spostò davanti alla ventola del frigorifero per riscaldarsi. E ancora una volta, il mio telefono squillò. Corsi per vedere se fosse Shell, ma anche stavolta mi andò male. Era Zayn.

"Si?", sbuffai.

"Stavo solo controllando che stessi bene", disse dolcemente, "Chris chiamerà Liam non appena va in pausa"

"Oh, beh, sto da dio", mi lamentai, "Grazie per esserti preoccupato"

"Louis...", disse Zayn lentamente, "Vuoi che qualcuno ti faccia compagnia? Potrei io, o Chris..."

"No, sta arrivando mia madre", tirai su col naso, "Dovrei dare una pulita..."

"Ho chiesto ad un sacco di persone alla clinica se avessero mai sentito parlare di questa Ella Styles, ma non ho avuto molta fortuna. Ho controllato sui nostri registri, anche se è illegale, ma non ha mai portato nessun animale qua", mi informò Zayn.

"Probabilmente avrà già cambiato nome all'anagrafe", sospirai, "O magari, non si è mai nemmeno chiamata così. Il dottor Shell è idiota, magari ha capito male il cognome"

"Beh, comunque troveremo Harry e Niall", disse Zayn, "Dobbiamo, non possiamo permetterle tipo di lasciare il paese con due persone che non sono cittadini inglesi. A meno che non conosce qualche pilota con un aereo che possa-..."

"Basta!", sussultai, "Oh Dio, non pensi che-..."

"Scusa, scusa, no non penso tutto quest-..."

"Merda, non rivedrò mai più il mio Cucciolo, non ce la posso fare!", scoppiai a piangere per la centesima volta, "Ho bisogno di lui...ho bisogno di lui, adesso"

"Quando dovrebbe arrivare tua madre?", mormorò Zayn, "Penso anch'io che tu abbia bisogno di lei"

"Ci sentiamo più tardi Zayn", mormorai anch'io, "Grazie per esserti preoccupato"

"Scusami Lou", rispose dolcemente, "Ciao"

"Ciao", gracchiai, chiudendo la chiamata e ricadendo sul divano, che ancora aveva solo un cuscino al di sopra di esso.

Dovevo per forza pulire in modo tale che mia madre non avrebbe pensato che fossi un totale disastro, ma una sensazione di vuoto nel mio petto mi fece fermare. Scrissi un messaggio a mia madre dicendole di entrare senza suonare una volta arrivate, e così mi ritrovarono nella stessa posizione dopo che effettivamente lo mandai, parecchie ore dopo. Phoebe fu la prima a trovarmi.

"Lou-Lou!", sussultò, venendo verso di me stando attenta ai cuscini, "Perché non sono sul divano i cuscini?"

"Stavo cercando una roba, e mi sono dimenticato di rimetterli a posto", mi sedetti, sfregandomi gli occhi, "Ciao, Pheebs"

"Che ti è successo al braccio?", chiese spaventata, indicandolo.

"L'ho rotto", le dissi dolcemente, poi le altre tre e mia madre entrarono a loro volta.

"Louis ha rotto il braccio!", le informò Phoebe, urlando. Mi circondarono preoccupate.

"Louis Tomlinson, perché non me l'hai detto?", mi rimproverò mia madre.

"E' successo ieri", le dissi pacatamente, "E dopo poco...ehm..."

Potei sentire gli occhi riempirsi di lacrime, e Lottie guardò mia madre sorpresa, "Perché non ci hai detto che era così tanto triste?"

"Non lo sapevo io", si sedette attentamente di fianco a me, "Mi dispiace, tesoro...le mamme dovrebbero capirle queste cose"

Aprì le braccia e io mi ci tuffai completamente nel suo abbraccio, "Non mi piace non sapere dove si trova! Non so nemmeno se lo rivedrò di nuovo, io-..."

"Non è morto, vero?", Lottie trasalì.

Piagnucolai, "Non ci voglio pensare!"

Mia madre mi sfregò la schiena per consolarmi, mentre Lottie si scusava. Le gemelle cominciarono a piangere a loro volta. Felicitè restò zitta, ma poi sentii che mi strinse la mano con la sua. Quando la guardai, mi sorrise tristemente.

Sciolsi l'abbraccio con un singhiozzo, lasciai la mano di Fizzy dandole un ultimo strizzo, "Scusatemi, ragazze...ehm, ciao! Come va la scuola?"

Le quattro mi guardarono compassionevolmente, scrollando le spalle. Daisy parlò per prima, "Lou-Lou...dove...posso chiederglielo?"

Guardò mia madre, e io deglutii perché sapevo già dove sarebbe arrivata, "Bè, io...quando sono uscito dalla sala operatoria-..."

"Sala operatoria?", sussultò mia madre.

"Per il braccio, mamma..."

"E la tua macchina? Perché non è parcheggiata qua fuori?", continuò.

"E' stata portata via, un tipo mi ha fatto uscire di strada...violentemente. E' per quello che mi sono rotto il braccio, ma sto bene!", aggiunsi, sperando che la smettesse di interrompermi, in modo che potessi finire di raccontare quella storia terrificante, "Uscito dalla sala operatoria, mi sono addormentato. Harry e Niall sono andati a fare un giro per l'ospedale...ah, premessa, Harry pare abbia una madre chiamata Ella, che vuole a tutti i costi che si possa creare un legame tra loro. Fa niente se l'ha abbandonato diciannove anni fa. E...l'ha rapito. Ha rapito Harry e Niall. E non so dove siano"

Seppellii il viso nelle mie mani e mia madre mi cominciò ad accarezzare i capelli, "Praticamente quindi li ha portati via contro il loro volere?"

"Sì", risposi raucamente, "Ha rapito il mio Cucciolo..."

"Ok", mi diede una pacca leggera, "Ora ho capito tutto...posso iniziare con il mio compito. Questa Ella non può tenersi Harry e Niall contro il loro volere. Te lo riprenderai, Louis, sono più che sicura"

"Però sono preoccupatissimo per lui", tirai su col naso, "Se Niall è lì con lui, mi auguro che almeno siano insieme. Non voglio che il mio Cucciolo possa spaventarsi"

"Lo ami davvero, eh?", disse Lottie, scuotendo il capo emozionata, "Quando ce l'hai presentato...ho pensato subito che fosse un bravo ragazzo, ma ho pensato anche che sarebbe stata una storia simile a quelle passate"

"Harry è diverso", piagnucolai, "Lo amo più di qualsiasi altra cosa..."

Improvvisamente, Phoebe lanciò un urletto, "Un micio? E da quando hai un micio?"

"Lei è Lucy", le dissi dolcemente, "Perché non giochi un po' con lei? Harry ama muovergli le stringhe davanti agli occhi in modo che lei possa attaccarle"

Le ragazze corsero verso la gattina, la presero in braccio e la portarono in cucina per giocare con lei. Mia madre si alzò e si guardò attorno, notando il casino che avevo fatto per cercare il biglietto di Harry. Controllai nelle mie tasche che ci fosse ancora, poi lei disse, "Perché non riordiniamo un po' questo salotto? O forse lo posso fare io...alzati solo un secondo almeno rimetto a posto i cuscini. Se hai bisogno di qualcosa, o vuoi parlare ancora un po', fammelo sapere, amore. Ok?"

C'erano un sacco di cose che la mia famiglia non sapeva. Non gli avevo mai detto nulla di ciò che era successo con Victor...perché raramente raccontavo le cose brutte che mi succedevano, non volevo che si preoccupassero. Ma questa volta, dovevano per forza sapere tutto. La mia solitudine era diventata un peso. Che poi, anche se cinque persone mi stavano tenendo compagnia, non erano comunque riuscite a riempire totalmente la mancanza dentro al mio cuore, perché il mio cuore era con Harry. Harry era l'unica persona a cui apparteneva il mio cuore, e se avessi perso il mio Cucciolo, avrei perso sicuramente me stesso.

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