17 - Harry would not have left his Louis earlier if he had known...
LOUIS' POV
Quando mi svegliai, fu solo perché sentii Liam dire, "Lou...lo sai che è già buio fuori, vero?"
Cercai di sollevarmi velocemente dal divano, ma mi accorsi subito che c'era un peso che mi teneva fermo. Aprii gli occhi e la prima cosa che vidi fu una faccia sorridente di un ricciolino. Il ragazzo si avvicinò e appoggiò le sue labbra sulle mie. Portai le mani tra i suoi ricci e ricambiai il bacio, poi si tolse e ridacchiò.
"L-Louis ha dormito tantissimo!", annunciò.
"Scusa, amorino", gli dissi gentilmente, "Cos'hai mangiato per pranzo?"
"Niall ha guardato Harry che mangiava i Lucky Charms", mi disse Harry, appoggiando il mento sul mio petto.
"Capisco", risposi, tirando leggermente un ricciolino sulla sua nuca.
"Lucy è pronta per andare a casa", sospirò Harry, spostando la guancia, appoggiandola sul mio petto ed abbracciandomi con entrambe le braccia.
"Ce ne andiamo appena mi riprendo bene", gli promisi, "Ma non eravamo tutti e due sdraiati su un fianco?"
"Si", annuì Harry.
Liam tornò in salotto, dopo essere sparito non so dove, "Harry si è alzato per mangiare. Quando siamo ritornati, tu ti eri messo a pancia in su e stavi cercando di coccolare un cuscino. Sembravi frustrato, ovviamente perché coccolare un cuscino non è come coccolare Harry, così si è sdraiato nuovamente vicino a te e ha fatto sì che tu lo abbracciassi"
Ressi la testa di Harry cautamente, aiutandolo a sollevarsi in modo che mi potesse guardare, "Sei il Cucciolo più dolce del mondo, lo sai?"
"Anche L-Lucy è do-dolce", obiettò Harry, indicando sopra di noi. Mi girai e vidi la piccola palla di pelo nero che se ne stava accovacciata sullo schienale.
"Sì, credo che lo sia anche lei", mormorai, riportando le labbra di Harry sulle mie, "Ora sono sveglio abbastanza, torniamocene a casa"
"Si!", concordò Harry, "Harry ha bisogno di un bagno!"
"Posso unirmi?", chiesi speranzosamente, facendo sbucare Niall dalla cucina.
"Eww", urlò in falsetto, "Inappropriati!"
"Harry può dire una brutta parola?", mi chiese sussurrandomi, e io annuii, sorridendo come un'ebete, "Harry e L-Louis scoperanno dopo!"
Niall scoppiò a ridere sguaiatamente, "Si! E' proprio così che ti voglio Harry!"
"Oh santo cielo!", sospirò Liam.
"Diventerai ancora più zoccola di me, bravo Harry!", rise Niall.
"Ch-che cos'è una zo-zoccola?", chiese confuso Harry.
"Qualcuno a cui piace il sesso", gli disse Niall.
"Ad Harry piace il sesso", Harry annuì, "Allora Harry è una zoccola!"
"Veramente, una zoccola è più qualcuno che dorme con tantissimi partner", corressi Niall, accarezzando i ricci del mio micino, "Amorino, tu non puoi definirti una zoccola"
"No, sì che è una zoccola", disapprovò Niall, "Entrambi lo siamo"
"Ma non vende il suo corpo ad altra gente, Niall!", corrucciai le sopracciglia, spostando Harry in modo che fosse seduto di fianco a me.
"Beh, ma tu non lo sai", Niall si avvicinò, appoggiando un dito sul mio petto, fino a che Harry non glielo fece spostare, "Magari io ed Harry siamo entrambi due prostitute, uomini però. Lavoriamo tanto per far soldi facili. Capito?"
"Oh mio Dio, Niall!", nascosi la faccia mortificato.
"Harry è una zoccola o no?", chiese il ragazzo, accigliandosi.
"No, non lo sei", gli dissi.
"Sì che lo sei", mi contraddisse Niall.
"Ok", alzai le mani, "Io e il mio Cucciolo ce ne andiamo"
"Bene", ridacchiò Niall, "Perché anche io e Liam dobbiamo zoccoleggiare"
"Oh Niall", sospirò Liam.
Aiutai Harry a ritrovare le sue scarpe, cappello e giacchetta, poi il riccio prese tra le mani la gattina. Liam ci accompagnò alla porta scusandosi per i modi volgari di Niall.
"E' divertente, però", scrollò le spalle Harry, "E carino certe volte"
"Ed è molto meglio così, che quando si colpevolizza", sospirò Liam, "Quindi, Harry quando verrà di nuovo da noi mentre tu vai a lavoro?"
"Um", mi grattai il collo, "Non sono ancora sicuro. Vedremo, ok?"
Liam sembrò capire perfettamente. Sapeva benissimo che intendevo non lasciare da solo Harry più di due minuti. Salutammo Liam e tornammo finalmente al nostro appartamento. Appena parcheggiai, vidi qualcuno davanti alla nostra porta, che ci aspettava.
"Chi è?", chiese Harry.
I miei fari puntarono contro la persona, e la riconobbi subito. Ella. Sbuffai arrabbiato e scesi dall'auto, "Posso aiutarti, Ella?"
"Volevo solo fare una visitina ad Harry, tutto qua", disse, camminando verso il ragazzo.
Presi le medicine di Harry, mentre notai che la donna avesse cominciato a parlare ad alta voce ed eccitatamente al ragazzo. Harry rispondeva a monosillabi, così andai dalla sua parte e lui prese la mia mano subito dopo, "Harry starà con Louis"
"Bè, ci puoi stare più tardi", gli disse Ella, seguendoci verso la porta, "Perché non vieni a cenare con me? Possiamo mangiarci una bella pizza!"
Riuscì a catturare l'attenzione di Harry e il mio cuore si spezzò, "Pizza?"
"Certo!", continuò, realizzando che la stesse ascoltando, "C'è un posto italiano che la fa davvero buona, anzi, è la migliore! Possiamo andare lì e parlare un po'!"
"Louis può venire?", chiese Harry, e io gli strinsi la mano.
"Magari un'altra volta", disse gesticolando davanti al mio viso, "Per adesso vorrei solo che fossimo io e te, ho tanto da raccontarti! Poi ti riporto indietro!"
Aprii finalmente la porta, in modo che Harry potesse far entrare Lucy in casa, poi mi guardò, "Louis...Ella ha detto che porterà H-Harry a mangiare la pizza? E poi che lo riporta indietro..."
"Ho sentito", mormorai.
"Non deve decidere lui per te, Harry", gli disse Ella. Io strinsi i pugni arrabbiato.
Harry toccò il mio braccio gentilmente e mi sussurrò, "Fo-forse se Harry andasse con lei, magari lo lascerebbe stare poi?"
Guardai Harry negli occhi e cercai di mantenere uno sguardo inespressivo, "Se ci vuoi andare, allora vai, Harry!"
Harry unì le mani e guardò in basso, "Ma Louis non vuole che Harry...e Harry vuole solo che Louis sia felice"
"Starò bene", scrollai le spalle, girandomi e passando la scatoletta ad Ella, "Tieni. Non fargli mangiare gamberi o nessun tipo di frutto di mare. E' allergico. Questa scatola serve se mai dovesse avere qualche attacco. Ci sono due penne di adrenalina, iniettale solo nella coscia, da nessun'altra parte, e non tutte e due assieme. Se succede qualcosa del genere, usa il telefono che darò ad Harry per chiamare Liam o Zayn, i loro numeri sono nei miei contatti"
Harry mi tirò la manica, e io lo guardai, "Louis...Harry non deve per forz-..."
"E' tua madre, Harry", mormorai, tirandomelo vicino e facendogli cadere il cellulare nella tasca, "Chiama Liam o Zayn se hai bisogno di qualcosa. Vai pure con lei, starò bene"
"Torniamo per le 21.30", mi disse Ella, afferrando il braccio di Harry e tirandolo verso la sua macchina, che aveva parcheggiato davanti a qualche casa più in là.
Harry mi guardò confuso, ma io entrai velocemente in casa e chiusi la porta dietro le mie spalle. Il mio cuore stava battendo all'impazzata e la mia bocca era come se si fosse seccata d'un colpo per le troppe lacrime che avevo versato. Harry aveva voluto andare con lei. E io chi ero per non permetterglielo? Non cenai quella sera. Il mio stomaco si stava infiammando, e tutto quello che voleva fare era stare sdraiato sul divano. Guardai l'orologio ogni minuto, per vedere effettivamente che il tempo stesse scorrendo, e intanto coccolai un po' Lucy. Dopo due lunghe ed estenuanti ore, finalmente arrivarono le 21.30. Lucy mi aveva abbandonato da un po' per andare a mangiare, così io mi alzai e andai verso la porta per aspettare Harry. Ma alle 22 ancora non era arrivato, e io stavo già iniziando ad entrare nel panico.
Ella aveva detto di esser sua madre, ma non sapevamo davvero se fosse vero. Non avevo nemmeno pensato di chiedere al dottor Shell, perché le ultime due volte che l'avevo visto erano state tragiche. Alle 22.30 stavo ancora vagando avanti e indietro, tirandomi i capelli. Il mio cuore mi stava minacciando di uscire dal mio petto quando meno me lo sarei aspettato, e qualche lacrima già aveva iniziato a scendere dagli occhi. Sarebbe tornato. Doveva tornare. Ero stato uno stupido a farle prendere il mio Cucciolo, per quale motivo sarebbe tornata? Voleva che vivesse con lei e mi odiava. C'era anche una remota possibilità che non l'avesse portato fuori per la pizza, volendolo invece nascondere in un posto dove non sarebbe stato trovato facilmente. C'era quindi anche la possibilità che non avrei mai più riavuto il mio Cucciolo, ed era tutta colpa mia. Nel momento in cui la porta di casa si spalancò, io ero riversato sulla poltrona con il viso tra le mani, piangendo come un disperato e non sapendo cos'altro fare. Non avevo un cellulare a portata di mano e non volevo di certo lasciare l'appartamento, nel caso in cui Harry fosse tornato indietro. Si sarebbe chiesto dove fossi andato. La mia testa si sollevò e vidi Harry rientrare in casa, con la scatola nera in mano. Mi alzai alla velocità della luce.
"Cucciolo", gracchiai, "Sei tornato"
Harry mi guardò una volta, poi lasciò cadere le penne per terra e corse verso di me, "Louis!", si lanciò tra le mie braccia, con le orecchie appiattite, poi cominciò ad accarezzarmi, mormorando, "Ch-che cosa è su-successo? Oh no! E' colpa di Harry? Harry ti ha rattristito? Non doveva an-andare! H-Harry non doveva lasciare il suo L-Louis tu-tutto solo! Ha-Harry non è stato ca-carino con il suo L-Louis! H-Harry è co-così dispiaciuto!"
Il ragazzo cominciò a piangere, abbracciandomi sempre più stretto e seppellendo il viso nell'incavo del mio collo. Lentamente, lo strinsi a me, mentre le lacrime continuavano a scendermi lungo le guance, "Cucciolo, perché stai piangendo?"
"P-Perché Harry ha fa-fatto piangere Louis!", singhiozzò, "H-Harry è stato cattivo e ha la-lasciato solo il suo Louis. Non ha ne-nemmeno passato una be-bella serata. E-Ella è noiosa e H-Harry non poteva ba-baciare il suo Louis!"
Un suono simile ad una risata mi uscì dalla bocca, poi sussurrai, "Sto bene. Perché ci hai messo così tanto a tornare?"
"Ella non la smetteva di parlare!", disse Harry tirando su col naso.
"Avevo paura che non tornassi più da me", gli dissi dolcemente, sfregandomi gli occhi e nascondendo il viso tra i suoi capelli.
"Louis di Harry", cantilenò teneramente, "H-Harry tornerà sempre da t-te..."
"Bene", piagnucolai, ricominciando a piangere a dirotto.
"Stai ancora piangendo?", sussultò Harry, "Harry è co-così dispiaciuto!"
"Non hai fatto nulla, piccolo", mi tirai indietro per asciugarmi le lacrime, "Ti ho detto io di andare con lei"
Harry prese il mio viso tra le sue mani, "H-Harry ama il suo Louis più di qualsiasi cosa e Harry lo mostrerà a Louis"
Il ragazzo portò le sue labbra sulle mie in un istante, appoggiandosi contro il mio corpo più di quanto potesse. Potei sentire le sue anche muoversi contro le mie. Il ragazzo era di sicuro innocente quando si parlava di attività sessuali, ma non di sicuro quando si parlava di far star bene le persone. Harry fece strada verso la camera da letto, chiudendosi la porta alle spalle in modo che Lucy non avesse accesso. Mi spinse sul letto e cercò di togliermi i pantaloni.
"Cosa stai facendo, piccolo?", gli chiesi gentilmente.
"Harry vuole fare a Louis di Harry un pompino", mormorò, cercando di slacciarmi il bottone e la cerniera, "Vuole far star bene Louis di Harry, perché Harry ama Louis"
"No, no, amorino", mi sedetti di filata, "Stavi male proprio ieri sera. Non dovremmo fare nulla che ti faccia sentire male"
"Ma Louis ha de-detto-...", iniziò Harry.
"L'hai detto tu, sciocco di un Cucciolino", lo feci accoccolare contro di me, "Non avevo il coraggio di dirti di no. Speravo ti fossi dimenticato. Voglio anch'io fare l'amore, certo...ma ieri...non è una buona idea"
"Ma Harry vuole che il suo Louis-...", mi pregò Harry.
"Tu mi fai sempre sentire bene, tesoro!", insistetti, "Solo coccolandoti qua sul letto, mi fai sentire bene, mi fai emozionare"
"Non ti solletica la go-gola, vero?", sussultò Harry, "E se L-Louis fo-fosse...allergico ad Harry?"
"Non sono allergico a te, fagiolino!", risi, baciandolo sulle labbra, "E anche se lo fossi, ci convivrei! Non potrei mai lasciare il mio fagiolino cucciolino!"
Harry si avvicinò a me, spingendo le anche contro la mia gamba. Era evidente che il ragazzo avesse un'erezione, e io gli avevo detto che non avremmo fatto nulla. Mi sentii in colpa, e per incrementare il senso Harry squittì, "L-Louis? Come fa Harry a liberarsi di questa e-erezione?"
Ci pensai per qualche istante, poi mi alzai seduto sul letto e feci segno ad Harry di copiarmi, "Ti ricordi la prima volta che ti ho aiutato a liberarti dell'erezione?"
Harry annuì, "Se...se-sega?"
"Esatto!", ridacchiai, "Bene, ora ti mostrerò qualcosa di simile...che tu fai a te stesso!"
Harry si accigliò, "Che cosa deve fare Harry?"
"Togliti i pantaloni, amore", gli dissi, e lui mi ubbidì. Mi allungai sotto al letto, cercando di evitare lo sguardo di Harry, ed estrassi il lubrificante. Quando Harry tolse anche le mutande, gli presi la mano e gli versai un po' di lubrificante, "Questo ti aiuterà!"
"Ehm", Harry si guardò il membro, "Louis cavalcherà Harry?"
"No, piccolo", gli dissi gentilmente, "Ti darai piacere da solo!"
Harry si spaventò, "Piacere?"
"Farai in modo di venire da solo", gli spiegai, "Prendi il tuo pene...o...la tua erezione in mano e fai quello che fai di solito quando facciamo sesso, per liberarti del dolore"
Harry, confusamente, avvolse la mano attorno al pene, muovendola su e giù, e io annuii in approvazione, sentendo il mio pene indurirsi a sua volta. Cercai di non pensarci, focalizzandomi invece su Harry e i suoi movimenti. Ero terrorizzato che potesse iniziare a colpirsi l'erezione troppo velocemente, e che cominciasse a respirare male. Dato quello che era successo il giorno prima non era proprio il caso. Piccoli lamenti uscirono dalla bocca di Harry, poi si avvicinò e si appoggiò a me, prendendo la mano con quella che non stava usando per darsi piacere. Gli permisi di pesarsi completamente su di me, abbracciandolo mentre lui continuava a darsi piacere.
"Louis", piagnucolò Harry, "A-aiuto?"
"Devi fare da solo, piccolo", sussurrai, "Puoi farcela. Io sono qui"
"E' bello", si lamentò, "M-ma Louis è me-meglio!"
La sua mano strinse forte la mia, e il suo respiro cominciò ad appesantirsi. Gli feci togliere la mano dalla sua lunghezza e presi il suo viso tra le mani, "Respira, amore...respiri profondi"
"Aiuto?", mi pregò Harry, "Ai-aiuterai Harry?"
"Puoi prima farmi vedere che respiri bene?", gli accarezzai gli zigomi con i pollici, asciugando qualche lacrima.
Harry fece un lungo e profondo respiro, appoggiando una mano sopra la mia che già gli stava tenendo il viso. Annuii, poi presi il suo pene nelle mie mani. Harry piagnucolò, ma io appoggiai il mio naso contro la sua guancia e lo feci calmare. Una volta calmo, lo portai ad un veloce ma piacevole orgasmo, lasciandolo cadere addosso a me con un ultimo gemito.
"G-grazie, Louis", mormorò addormentato, facendo riapparire le orecchie.
"Non andiamo ancora a letto, amore", ridacchiai, tirando fuori dei fazzoletti per pulirmi la mano. Harry aveva fatto finire un po' di sperma sulla maglietta e sui capelli, che gentilmente cercai di tirare via, "Hai bisogno di farti un bagno"
Harry mormorò qualcosa di incomprensibile, ma cercai lo stesso di sollevarlo e lo portai in bagno. Lo feci sedere sul water, poi aprii l'acqua nella vasca. Quando mi girai, lo vidi appoggiato col capo al muro, gli occhi completamente chiusi. Ridacchiai affettuosamente, poi andai verso di lui e lo sollevai, "Il mio sciocchino"
Gentilmente, lo immersi nell'acqua della vasca. Piagnucolò, cercando di attaccarsi a me, così mi tolsi i vestiti ed entrai nella vasca con lui. Si appoggiò e si accoccolò contro il mio corpo, la testa sul mio petto. Lucy arrivò trotterellando in bagno e si sedette, guardandoci con occhi sospettosi.
"E' umido qua dentro, L-Lucy, non ti pi-piacerà", Harry informò il gattino, "Ad Harry piace solo perché Louis è dentro con lui"
"Sei così perfetto", gli dissi dolcemente, mentre gli asciugavo i capelli con un asciugamano.
Fece un suono simile a delle fusa, poi sfregò il naso contro di me mentre gli accarezzavo i ricci. Ridacchiai per la tenerezza, poi presi lo shampoo e cominciai a lavare i capelli di Harry. Una volta puliti ed asciugati, coccolai un po' Harry e lo baciai.
"Harry non avrebbe mai lasciato il suo Louis se avesse saputo che sarebbe stato triste", mi disse pacatamente.
"Te l'ho detto io di andare Cucciolo", risposi abbracciandolo stretto, "Hai avuto la prova adesso, magari Ella la smetterà di seguirti"
Harry inclinò il capo e mi guardò, "E' per quello che hai detto ad Harry di andare?"
"Beh", feci girare leggermente il ragazzo, "Quello certo, e poi mi sembrava volessi andare. So quanto ti piace la pizza...Ella ha detto che ti avrebbe comprato della pizza e non avevi mai cenato con tua madre prima d'ora così-..."
"Harry ama molto di più stare con il suo Louis", sussurrò, seppellendo il viso nel mio collo.
Per qualche strana ragione, sentii il bisogno di essere rassicurato, "Promesso?"
Harry si sedette sulle mie gambe, prese il mio viso tra le mani e mi guardò amorevolmente, "Louis...Harry lo promette. Harry ti ama...più di qualsiasi altra cosa. Più della pizza. Ed Harry non ti lascerebbe mai"
Portai le braccia attorno al ragazzo, nascondendo la faccia nei suoi capelli, sussurrando, "Ti amo anch'io piccolo"
Quella notte Harry si attaccò a me come tutte le notti, mentre Lucy stette appollaiata su un cuscino ai piedi del letto. Amavo quel ragazzo con tutto il mio cuore e lui mi aveva promesso che sentiva le mie stesse emozioni. Avevo praticamente dormito tutto il giorno e non mi sentivo stanco, ma ero contento di essere sdraiato con il ragazzo tra le mie braccia. Dopo qualche ora passata a sentire i respiri di Harry, il mio tutto, mi addormentai con lui che mi faceva sentire i suoi respiri sul collo.
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