Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

14 - Please, don't die Kitten, I need you!

LIAM'S POV

Come sempre, Harry sfoggiò un piccolo broncio non appena entrò in casa nostra. Louis si offrì di aiutare il ragazzo a togliersi la giacca, ma Harry semplicemente si appoggiò al suo petto, tenendosi stretto con le dita. Louis tolse gentilmente il cappellino dalla sua testa e lo mise sull'attaccapanni.

"Dov'è Lucy?", chiese Niall, cercando di attirare l'attenzione di Harry.

"L-lei deve andare a lavoro con Louis", disse Harry facendo il labbruccio, "Ma Harry non può"

"Cucciolino", lo consolò Louis, "Lucy viene con me solo perché ha bisogno delle sue vaccinazioni"

Harry annuì, poi si girò e ci informò, "Non significa che le farà del male. Solo medicina"

"Oh, ecco, se non me lo avessi detto tu, non ci sarei mai arrivato", scherzò Niall, portandosi una mano sul cuore.

"Va bene, amorino", sussurrò Louis al ragazzo, afferrandogli la faccia in modo che potesse baciarlo, "Ci vediamo dopo il lavoro, ok?"

"Metti la tua cist...cin-...", Harry ricordò a Louis abbracciandolo.

"Certo, Cucciolo", promise Louis, e con quello, se ne andò a lavoro.

Harry si girò sospirando, e io sorrisi ampiamente, "Sei pronto a imparare qualcosa di nuovo adesso che non dobbiamo badare a Lucy?"

Harry scrollò le spalle, "Harry crede di sì"

Come sempre, il ragazzo non sembrò al settimo cielo, ma nemmeno triste, a dire la verità. Aveva imparato forse a tollerare il fatto di dover stare da me e Niall, nonostante quello che più desiderava fosse rimanere tutto il tempo col suo Louis. Mostrai ad Harry come si pronunciavano e scrivevano alcune delle cose preferite di Louis, poi lavorammo sulla scrittura dei numeri. Gli feci inoltre leggere un articolo preso da un quotidiano e ripetere le parole di cui non conosceva il significato. In qualche modo, Harry si soffermò su una pagina che parlava di un incidente stradale, così spostò il giornale con forza e cominciò a scuotere il capo in protesta.

"Non vuoi leggere articoli sugli incidenti?", chiesi curioso.

"No!", sbiancò, "S-sono spaventosi"

"Perché è lo stesso motivo per cui Adam è morto?", insistetti.

Harry sbiancò di nuovo, "M-morto?"

"Lo sapevi che Adam era morto, Harry", la confusione mi pervase, "Qual è il problema?"

"L-Louis ha detto che non sono co-cose che succedono spe-spesso!", squittì, portando le ginocchia al petto.

Mi ricordai che, prima che uscisse, Harry aveva ricordato a Louis di mettere la cintura di sicurezza, "Oh...quindi credi che possa succedere anche a te o a Louis"

Harry nascose il viso, "Non succederà! Louis ha de-detto che probabilmente non su-succederà!"

"E Louis ha ragione", lo consolai, "Gli incidenti stradali sono rari e solitamente causati da persone disattente...o dal maltempo...cose così"

Harry fece un gran sospiro poi annuì, "Harry deve solo assicurarsi che Louis metta sempre la sua cist-...cittura"

"Cintura, volevi dire", lo corressi.

Harry corrucciò le sopracciglia, "Cintura..."

In quel momento, Niall sbucò nella stanza solo con il capo, "Li-Li...è mezzogiorno! Io ho tipo fame...potete almeno fare una pausa?"

Risi, "Penso che sia avanzato un cocktail di gamberi nel frigo, se lo vuoi"

"Si!", esultò Niall, "Amo quella roba!"

"Caccole di gamberi?", chiese Harry confuso.

"Cocktail...vieni a provarlo, Harry!", insistette Niall, facendo segno ad Harry di seguirlo, "E' buono. Ai gatti piace quella roba lì"

Harry roteò gli occhi, "Niall, Harry è solo mezzo gatto"

"Oh, dai, micetto!", rise Niall, "Vieni a fare una pausa e a mangiare qualcosa!"

Incitai il ragazzo, "Vai a pranzare, Harry. Arrivo anch'io tra poco"

Dopo poco, Niall tornò in salotto, "C'è qualcuno alla porta"

Sospirai, alzandomi e andando verso il salotto. Accompagnai Harry e Niall in cucina, poi andai alla porta e la aprii lentamente. Dietro di essa c'era il dottor Shell, che aspettava pazientemente che gli aprissi, con un paio di jeans stretti e una maglietta nera, un abbigliamento troppo giovanile su una persona di mezza età come lui. Mi sorrise a trentadue denti e io sospirai.

"Buon pomeriggio, Liam", ridacchiò il dottore, "Ho controllato come stava Harry per caso, ieri, e volevo vedere come stava invece Niall"

Mi morsi il labbro, ricordandomi che avrebbe potuto rapire Harry e scappare. Anche se non lo fece. Così aprii la porta, facendo entrare l'uomo calvo ed accompagnarlo in cucina. Harry lo salutò con la mano, ma Niall urlò, facendo sparire le orecchie e cadere la sedia su cui era seduto.

"Tranquillo, Niall James!", lo rassicurò il dottor Shell ridacchiando.

Niall rimase di sasso, "Pensavo che il mio nome fosse Niall Horan"

"Si lo è", annuì il dottore, "Niall James Horan"

"Ma giuralo!", sussultò Niall, sorprendendomi, "James è anche il secondo nome di Liam! Oh mio Dio, è stato il destino a farci incontrare!"

Il dottor Shell rise, "Cocktail di gamberi, eh?"

"E' abbastanza buono", rispose Harry per Niall, mettendosi un pezzo di gambero in bocca.

Niall socchiuse gli occhi e guardò il dottor Shell, "Quindi, cosa ci fai qui? Perché sei diventato tutto ad un tratto un bravo ragazzo?"

"Non mi chiamerei precisamente un bravo ragazzo", le sopracciglia del calvo cominciarono a muoversi su e giù velocemente, "Ma penso di aver smesso di fare la persona crudele, nei tuoi confronti e in quelli di Harry. Voi siete persone, non solo esperimenti"

Le orecchie di Niall riapparvero, "Bè, non so se mai mi fiderò di te, voglio che tu lo sappia"

"Nah", il dottore agitò una mano, "Stavo solo controllando come stavate. Dovrei scappare adesso per cui...buona giornata"

"Ti...accompagno io alla porta", mi accigliai.

"Sei intelligente, ragazzo"

Il dottor Shell mi strinse la mano prima di uscire da casa, poi chiese, "Posso lasciarti il mio numero? In caso abbiate delle domande...che riguardano Harry o Niall. Lo puoi dare anche a Louis"

Estrassi confusamente il cellulare, ma poi gli lasciai memorizzare il suo numero. Una volta soddisfatto, mi salutò e se ne andò. Chiusi la porta, poi sentii un rumore simile come ad una forte tosse, arrivare dalla cucina. Non era la tosse di Niall, così immaginai fosse Harry che aveva mangiato qualcosa che non gli era piaciuto per colpa del biondo. Invece, Niall mi chiamò confuso.

"Li, puoi venire un secondo?"

Andai in cucina, "Si Nialler?"

Niall aveva la mano appoggiata delicatamente sulla schiena di Harry, in piedi dietro di lui. Harry stava tossendo e schiarendosi la gola, confusamente. Stava respirando affannosamente, quindi non si era di sicuro ingozzato con qualcosa.

"Stai bene, Harry?", gli chiese Niall, dandogli dei colpetti gentili sulla schiena.

"So-solletico alla gola", rantolò Harry, alzando una mano per passarla su di essa.

Harry si agitava sulla sedia e il suo respiro cominciò a peggiorare. Qualcosa di sicuro stava andando per il verso sbagliato. Mi avvicinai cercando poi di alzargli il viso e farmi guardare negli occhi. I suoi erano completamente pieni di lacrime stagnanti, il viso era rossastro e le labbra sembravano più gonfie del solito. La preoccupazione cominciò a farsi strada nel mio organismo, "Harry..."

"No-non si ferma", tossì, "So-solletico"

"Harry", dissi impaurito, "Smettila di dar retta al solletico per un attimo. Respira, per me..."

Harry cercò di tirarsi su sulla sedia, come se volesse poi inspirare in qualche modo, ma continuò a tossire. Scosse il capo freneticamente, rantolando, "Non riesco!"

Estrassi il mio cellulare dalla tasca, componendo il numero del dottor Shell. C'era un motivo, vero, se si faceva chiamare dottore? Rispose poco dopo con un allegro, "Lucca Shell"

"Dottor Shell", dissi velocemente, "So che sei stato qui poco fa ma c'è qualcosa che non va con Harry. Sta tossendo. Non ingozzando, no non sono mica stupido. So cosa vuol dire ingozzarsi, invece sta tossendo e dice che la gola gli fa il solletico e-..."

"Frutti di mare", mormorò il dottore al telefono.

"Cosa?", smisi di sproloquiare.

"Oh Dio", il dottore sembrò parlare da solo, "Liam, impediscili di stare curvo con la schiena, aprigli le vie aeree e tienile pervie fino a che riesci se vuoi che continui a vivere"

"Cosa?!", ripetei, questa volta urlando.

Continui a vivere. Harry doveva per forza continuare a vivere, non c'erano altre opzioni. Lo stavo curando io. Ero io quello che dovevo prendermi cura di lui mentre Louis era a lavoro. Mi girai verso di lui e lo vidi ripiegato su Niall, che continuava a rantolare e tossire.

"Sto tornando indietro, sono quasi a casa tua", disse il dottor Shell, "Se quello che sto pensando è vero, allora siamo nella merda. Puoi chiamare un'ambulanza? Sono molto più ferrati di me"

"E' mezzo gatto", sussultai, "La gente potrebbe spaventarsi e non focalizzarsi sul dargli un aiuto, ora dimmi che cosa c'è che non va"

"Shock anafilattico", disse il dottor Shell, "Sto arrivando, apri la porta"

Nel momento in cui chiusi la chiamata, cercai di far sollevare Harry, "Harry, dì qualcosa!"

Il ragazzo rantolò qualcosa di incomprensibile, attaccandosi a me e portando una mano alla gola disperatamente. Stava respirando sempre più difficoltosamente. Il dottor Shell arrivò in cucina poco dopo, afferrando il viso di Harry nelle sue mani.

"Cianotico alle estremità, gola gonfia", mormorò impaurito il dottore, "E' shock anafilattico. Merda. Non ho nessuna fiala di adrenalina con me, dobbiamo andare al mio laboratorio...anche se è troppo rischioso, io-...dobbiamo muoverci"

"Adrenalina", scossi il capo, "Non è quella cosa che danno alle persone che hanno una reazione allergica?"

"E' proprio quello lo shock anafilattico", il dottor Shell fece alzare un Harry rantolante e debole, "Una grave reazione allergica. Questa pare sia stata causata dai frutti di mare"

"Dai gamberi?", urlò Niall, "Sono stati i gamberi?"

"Credo proprio di si", disse impazientemente Shell, "Liam, vieni con me in macchina verso il laboratorio? Ho bisogno che tu impedisca ad Harry di smettere di respirare completamente"

"Ho avvelenato Harry?", urlò Niall, "Starà bene? Sta morendo? Cosa gli succederà, posso venire? Voglio-..."

"Niall, stai qui e chiama Louis", gli lanciai il mio telefono prima di prendere Harry, "Um...dagli il numero del dottor Shell. È nel mio telefono"

"Andiamo, Liam", mi mise fretta il dottore, uscendo dalla cucina.

Lo seguii, dispiacendomi per Niall dopo averlo sentito piagnucolare per la paura. Cominciò a cercare un foglio e una penna per scrivere il numero del dottor Shell da dare a Louis. Seguii il dottore fuori da casa, salendo nei sedili posteriori con Harry. I rantoli sembrarono diminuire ed anche il respiro, così chiesi al dottore, "Come posso aiutarlo?"

"Bè, penso sia impaurito in questo momento", il dottore mise la retro e uscì dal vialetto, "Lasciagli i suoi spazi, deve respirare, non lasciare che si pieghi, e rassicuralo"

Guardai il ragazzo rantolante la quale faccia ormai era diventata rossa, le labbra blu e gonfie e dagli occhi ogni tanto uscivano delle lacrime. Gli spostai i capelli dal viso, "H-Harry...Harry devi continuare a respirare ok? E' molto importante. Devi respirare. Louis impazzirà già di suo, sarebbe meglio che rimanessi in vita, ok? Gli mancheresti. Mancheresti a Niall. Entrambi sappiamo che Louis darà di matto per quanto gli potresti mancare. Cosa farebbe senza il suo Cucciolo? Non lo lascerai vero? Hai detto che sarai per sempre il suo Cucciolo. Non puoi lasciarlo così"

"Non puoi far sentire in colpa qualcuno che non riesce a respirare", il dottor Shell scosse il capo.

"Sto solo cercando di motivarlo, deve continuare a respirare!", sputai, sentendo le lacrime scendermi dagli occhi, "Deve rimanere in vita...non solo per me. Ucciderebbe anche Louis. Davvero. Mi sto sentendo male, l'ansia mi sta ammazzando, dimmi ancora qualcosa a proposito di questa anafil-...come diavolo l'hai chiamata tu!"

"Solitamente, se la persona affetta da uno shock anafilattico non riceve adrenalina entro trenta minuti...bè, non è una buona cosa", sospirò il dottor Shell.

"Non mi stai aiutando!", piagnucolai. Le mani di Harry, che una volta erano attaccate alla mia maglietta, si stavano indebolendo, "Dottor Shell, dottor Shell, io-...lui, io non-..."

"Sta ancora respirando?", chiese urgentemente.

"Si, ma-...", cercai di non singhiozzare.

"Siamo quasi arrivati", mormorò il dottore.

Il parcheggio in cui arrivammo e lasciammo la macchina sembrava non essere per niente curato, come del resto anche la struttura lì di fianco. Il dottor Shell lasciò la macchina vicino all'ingresso, scendendo dall'auto e recuperando Harry. Glielo lasciai afferrare e io mi precipitai avanti per aprirgli le porte. Scendemmo una scala, il dottore stava correndo talmente veloce che quasi non riuscii nemmeno a recuperarlo. Arrivammo poi in una stanza, aprii ugualmente la porta e lasciai che entrassero.

Immaginai che la stanza fosse quella dove il dottore tenne Niall ed Harry rinchiusi per tutto quel tempo, fino a che non li trovammo. C'era un tavolo in mezzo ad essa e un sacco di gabbie di metallo lungo i muri. C'era un piccolo bagno e una doccia che si potevano intravedere in una stanzetta connessa a quella più grande. Nell'angolo c'era una finestrella. Il dottor Shell fece sdraiare Harry sul tavolo, correndo poi verso una scrivania per aprire un cassetto. Il suo telefono, finito non si sa come di fianco ad un Harry ormai completamente innocente, si illuminò e vibrò contro il metallo freddo.

"Rispondi", mi disse il dottor Shell mentre tornava con un oggetto strano tra le mani. Presi il telefono, ma lo guardai confuso mentre abbassava i pantaloni di Harry e premeva l'oggetto nella gamba di Harry. Il ragazzo fece un suono strano, strozzato, poi mi allontanai quando il dottore cominciò a frizionare lo stomaco di Harry.

Portai il telefono dell'uomo vicino all'orecchio, per distrarmi, "Pronto?"

"Liam!", l'urlo di Louis mi perforò i timpani, "Oh mio Dio, dov'è Harry, cos'è successo?"

"Uh", gracchiai, girandomi per dargli un'occhiata. Il ragazzo sembrava senza vita. Non stava più facendo i rantoli di prima.

"Perché Niall continua a dire che l'ha avvelenato, cos'è successo? Il mio Cucciolo, dov'è il mio Cucciolo?", chiese Louis nel panico.

"Sai dove c'era il vecchio supermercato?", sussurrai.

"Fammi parlare con il mio Cucciolo, Liam, non ho tempo per i tuoi giochetti!", urlò Louis.

"Vieni dove c'era quel vecchio supermercato e non fare domande!", sputai, "Non puoi parlare con Harry ora perché non sta proprio respirando"

Le mie parole uscirono con un tono di voce molto più scontroso del dovuto e Louis rimase in silenzio. Mormorai le mie scuse, poi Louis finalmente urlò di nuovo, "Cosa non sta facendo?"

"Ha avuto una reazione allergica, Louis", sussurrai, "il dottor Shell sta cercando di aiutarlo, ha solo detto che dovevamo dargli dell'adrenalina, ma non ne avevamo quindi-..."

"Sta respirando, ora", disse il dottor Shell.

Louis singhiozzò, poi disse, "Arrivo in un secondo!"

"Porti Niall?", chiesi, sentendo il ragazzo scusarsi.

"Si", sussurrò Louis.

"Scusami se sono stato così scontroso", gli dissi colpevolmente, "Ero nel panico e-..."

Louis non rispose, era ovvio che fosse già in macchina. Probabilmente non volle chiudere la chiamata per paura di perdersi qualcosa di importante sul suo Cucciolo, anche se mi sembrò parecchio strano stare al telefono senza parlare. Potei sentire il dottor Shell mormorare qualcosa ad un Harry addormentato, così io cercai di far parlare Louis.

"Hai addosso la tua cittura?", gracchiai, cercando di farlo riprendere parlando come Harry.

"Merda, Liam", Louis singhiozzò di nuovo.

"Scusami", sussurrai, "Credo che starà bene, comunque"

"Sto parcheggiando", mormorò Louis, "Dov'è il mio Cucciolo?"

"Non hai nemmeno rispettato i limiti di velocità", sussultai.

"Il mio Cucciolo, Liam", ringhiò Louis.

"Siamo giù dalle scale", lo informai, "Entra e scendi"

Ci fu un rumore strano dall'altro capo per qualche minuto, poi Louis entrò nella stanza con Niall dietro di lui. Niall si lanciò tra le mie braccia, singhiozzando istericamente, "Non sapevo che i gamberi lo potessero quasi uccidere, ai gatti piace il pesce e io non-..."

Niall aveva la coda tra le gambe e stava tremando costantemente, "Shh...non lo sapeva nessuno, amore, non l'hai avvelenato"

Guardai Louis, che nel frattempo era corso verso Harry. Se ne stava in piedi con un'espressione vuota sul viso mentre esaminava il ragazzo dormiente. Il dottor Shell guardò Louis, poi diede ad Harry una seconda dose di adrenalina, "Puoi avvicinarti, non è che mi dai fastidio"

Louis scoppiò a piangere, prese la mano di Harry ed intersecò le loro dita. Stava mormorando qualcosa al ragazzo, ma riuscii a captare solo qualche frase assomigliante a, "Mi dispiace, Cucciolo. MI dispiace. Non succederà più, ora lo sappiamo. Mi dispiace, ti amo, ti amo"

Il dottor Shell diede una pacca a Louis sulla schiena, "Starà bene. Però...lo vorrei tenere qua io se-..."

Louis stava annuendo, "Certo, assicurati che stia bene. Ho solo bisogno che stia bene"

"Starà bene", lo rassicurò il dottore, "Abbiamo rasentato l'orlo della tragedia...e di solito, le persone che non ricevono la dose di adrenalina entro dei limiti, non riprendono più a-..."

"Non voglio saperlo!", Louis scosse il capo, portandosi la mano di Harry sul viso, "Non voglio saperlo..."

"Te lo farei tenere", spiegò il dottore, "Ma deve stare completamente sdraiato in modo che la medicina possa fare il suo percorso"

Louis sbiancò, riportando la mano di Harry nella sua posizione originale. I sensi di colpa crebbero nel mio corpo per quanto fui scontroso con Louis al telefono. Era solo preoccupato, e io ho aumentato il panico in lui. Niall stava ancora singhiozzando sul mio petto, ma poi si alzò per guardare verso Louis, "Sta bene? E Louis...non mi odi?"

"Non ti odio, Niall", Louis disse calmo, "Non hai niente a che fare con tutto questo"

"Ma gli ho detto che i gamberi erano buoni e-...", Niall piagnucolò.

"Pure io avrei potuto dirglielo", scrollò le spalle, "Mi piacciono i gamberi. O...mi piacevano. Non mi piacciono più come prima, adesso"

Dal ricciolino arrivò poco dopo un lamento, "L-Louis..."

La testa di Louis si girò di nuovo verso Harry per togliergli dei ciuffi dalla fronte, "Sono qui, piccolo"

Niall e io ci muovemmo verso Harry, il quale poi aprì gli occhi. Louis fu la prima persona su cui si focalizzarono gli occhi di Harry, "Louis sta pi-piangendo!"

"Dovresti risparmiare il fiato ed energia, Harry", disse il dottor Shell, "Louis sta bene e tu stai bene. Rilassati"

Louis si avvicinò e lasciò un gentile bacio sulla fronte di Harry, facendo cadere addirittura le sue lacrime, "Sto bene, Cucciolino. Ero solo preoccupato per te"

"Liam-...", il ragazzo mormorò, e all'inizio credetti che mi stesse chiamando, "Liam ha detto che Louis sa-sarebbe impazzito? Chi è che s-sta facendo del ma-male a Louis di Harry?"

"Shh, piccolo, non lo so", sussurrò Louis, "Non parlare, ok? Tieni la mia mano. Ti amo, Cucciolo. Non impazzirò. Starò qui fino a che non dobbiamo andare a casa...ora...Liam. Perché hai detto ad Harry che sarei impazzito?"

"Um", mormorai imbarazzato, "Stavo cercando di farlo respirare. Gli ho detto che ci sarebbe mancato...e ho detto al dottor Shell che Harry avrebbe dovuto rimanere in vita, per forza...perché ci avrebbe fatto del male. Ti avrebbe fatto impazzire..."

"Ah", Louis deglutì, girandosi di nuovo verso Harry, "Capito"

"Ed è vivo", abbracciai Niall, non rivolgendomi a nessuno in particolare.

"Si", Louis mormorò grato, accarezzando la mandibola di Harry. Il ragazzo rimase in silenzio come gli avevano detto, ma i suoi occhi verdi continuavano a guardare Louis.

"L-Louis è l'amore", sussurrò, "L'amore di Harry ed Harry ama Louis"

"Shh", Louis mormorò, quasi scoppiando ancora a piangere, "Ti amo anch'io piccolo"

Ci sedemmo tutti nel laboratorio di Shell, sentendoci ancora abbastanza traumatizzati, ma finalmente sollevati. Harry avrebbe dovuto passare la notte dal dottor Shell, che gli mise una flebo per mantenerlo idratato e per prevenire un secondo attacco. Louis rifiutò di lasciare Harry, anche se il ragazzo era rimasto in vita. Ciò che tutti volevamo di più, in fondo.



Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro