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11 - Where did you go?

NIALL'S POV

La luce che filtrava dalle finestre della camera si riversò completamente nei miei occhi, così borbottando mi girai dall'altra parte. Ero comodo indossando solo i miei boxer, ma avevo comunque freddo. Cominciai a tastare per cercare il corpo caldo che sapevo sarebbe stato al mio fianco, ma tutto quello che trovai fu un ammasso di lenzuola. Aprii gli occhi e capii di aver occupato tutto il letto, spostando Liam praticamente sul bordo. Con un'espressione colpevole in volto, mi avvicinai a lui e lo afferrai per tirarlo vicino a me.

"Ti sei deciso a condividere il letto, eh?", mi chiese Liam improvvisamente.

Emisi un urletto, "Non stavi dormendo?"

"No", ridacchiò, "Sono sveglio da un po' ormai"

"Hai cercato di dormire in quella posizione?", chiesi esasperato, "Perché non mi hai svegliato?"

"Ehm", Liam si girò dalla mia parte, abbracciandomi e baciandomi gentilmente, "Sei carino quando dormi"

"Bè, si, sappiamo entrambi che è vero", combattei per non sorridere, "Ma avresti potuto comunque svegliarmi...mi sento male per averti praticamente buttato giù dal letto"

"Va tutto bene", ridacchiò.

"Probabilmente il mio subconscio voleva distruggerti, visto che mi hai distrutto tu ieri sera...col tuo cazzo", scoppiai in una fragorosa risata.

Liam al contrario borbottò, "Perché parli sempre così sboccato? E perché hai sempre in mente il sesso?"

Gli picchiettai col dito sul petto gentilmente, "Tu mi hai insegnato praticamente tutto ciò che conosco, quindi dovresti dirmelo tu"

"Posso incolpare Louis?", chiese, "Può essere un'idea?"

"E' sempre un'idea", lo rassicurai, "Quando sei dubbioso, incolpa la persona che non è presente per difenderti"

"Ecco, e adesso ti sto ancora insegnando brutte cose...perdonami, non imparare più nulla da me", gemette Liam, rotolandosi per nascondere la faccia nel cuscino.

Lo seguii, rotolando dietro di lui, anche se poi finii sopra il suo corpo, seppellendo la faccia nella sua maglietta. Profumava sempre di buono. Dolce in un certo senso, "Va tutto bene, Liam! Non sono comunque un bravo ragazzo di mio! Ti amo lo stesso"

"Ti amo anch'io", disse Liam alzando il capo dal cuscino, "...mi stai annusando?"

"Forse", sfregai il naso contro la pelle del suo collo, proprio nel punto dove l'avrei fatto rabbrividire.

"Niall", rise, cercando di togliersi da sotto di me, "Non voglio che mi fai il solletico!"

Rotolai giù di nuovo, sdraiandomi drammaticamente sul letto, "Va bene...non ti farò il solletico. Ma solo perché abbiamo un problema"

"E quale sarebbe il nostro problema?", chiese Liam, girandosi in modo che i nostri nasi si toccassero, "E' il tuo alito mattutino? Perché sì, quello è un gran problema"

"No. E' peggio", sospirai.

"Oh no", sussultò Liam terrorizzato, "Cosa potrebbe essere peggio di quello?"

"Ho fame!", dichiarai.

"Oh, e adesso cosa facciamo?", disse Liam portando le braccia intorno al mio corpo, praticamente schiacciandomi contro il suo petto.

Liam era una persona sarcastica. Cercai di dimenarmi da lui, in modo da pregarlo con lo sguardo, "Mi nutrirai?"

"Hmm", Liam corrucciò le labbra, "No...non penso di poterlo fare"

Appiattii le orecchie all'indietro e permisi alla mia coda di posizionarsi tra le mie gambe. Mi rattristii e protesi il labbro prima di piagnucolare, "Ma io sono il tuo cucciolo..."

Gli occhi di Liam si spalancarono e borbottò, "Non è giusto. Non puoi fare sempre la faccia da cucciolo per ottenere ciò che vuoi, sai che questo vuol dire barare"

"Niall ama il suo Liam!", proclamai, sapendo che tutte le volte che sentiva Harry parlare così, gli si scioglieva il cuore...anche se non lo sapeva, quel piccolo diavolo riccio. Non sapeva minimamente il potere che aveva tra le mani.

"Va bene, va bene", sospirò Liam, baciandomi la fronte, "Andiamo a lavarci i denti, perché ti voglio baciare senza che vomiti per il mio pessimo alito mattutino...poi preparo la colazione"

"Evvai!", sorrisi, prendendo il viso di Liam tra le mie mani e baciandolo sulle labbra, "Non mi vien da vomitare, comunque. Non m'interessa di cosa sai, mi piacciono le tue labbra"

"Sei strano", ridacchiò, alzandosi dal letto e aspettando che lo seguissi.

"Ma ti amo", gli dissi, alzandomi e stiracchiandomi.

"Ti amo anch'io, Principe Nialler", ridacchiò, avvolgendo la mia vita con un braccio e baciando affettuosamente la mia tempia. E così, andammo verso il bagno per lavarci davvero i denti.

LOUIS' POV

Harry mi aiutò a portare dentro le buste della spesa, anche se mantenne le nostre mani legate nel mentre. Con l'impegno di entrambi facemmo solo una strada. Harry portò due borse ed io il resto, poi cominciò a seguirmi con Lucy, che aveva recuperato dal divano, mentre io mettevo a posto ciò che avevamo comprato. La appoggiò subito dandole un po' di cibo per il pranzo, ma poi ricominciò a seguirmi. Una volta finito, mi fermai nel bel mezzo della cucina, girandomi di scatto e afferrando un Harry sorpreso tra le mie braccia.

"Ti amo, Cucciolo", gli dissi affettuosamente, e lui si raggomitolò su di me.

"Anche Harry ama il suo Louis", rispose.

"Hai già fame?", sciolsi l'abbraccio e gli afferrai il viso con le mani, "O vuoi che ti coccolo?"

Harry sfoggiò un'espressione strana, quasi combattuta, poi si rifece strada sul mio petto, "Harry ha fame ma vuole anche le coccole...e Lucy?"

"Tornerà probabilmente a dormire perché è un gatto troppo pigro", gli dissi, giocando dolcemente coi suoi ricci alla base del collo.

"Ok", Harry annuì, "Appuntamento? E poi coccole?"

"Già!", ridacchiai, "Mangeremo pizza per il nostro appuntamento...e poi possiamo tornare a casa e coccolarci per quanto tempo tu gradisca. Sono tutto tuo oggi"

Harry si tirò indietro intimorito, "E gli al-altri giorni?"

"Cosa, amore?", chiesi confuso.

"T-tu sei di H-Harry ogni giorno! Non solo oggi!", esclamò Harry.

"Lo so, piccolo, lo so", lo consolai, passando il pollice sul suo labbro tremulo, "Sono sempre tuo. Il mio Cucciolo"

"Il mio Louis", disse mettendo il broncio, ma poi prese la mia mano e baciò il palmo, "No-non importa cosa di-dica Kyle?"

"Esatto", annuii, "Tutto tuo. Ora andiamo a mangiare la pizza?"

"Si", sorrise, intersecando le nostre mani ma spostandosi indietro in modo che fossi io a guidarlo fuori da casa, verso la macchina.

Quindi ancora una volta, lasciammo l'appartamento e andammo in un ristorante italiano che Liam mi aveva mostrato una volta. Era nella parte più caotica della città, ma ero sicuro che Harry si sarebbe goduto la sua pizza. In macchina, giocherellò con la cintura di sicurezza, mentre con l'altra mano teneva la mia.

"C-come si chiama?", chiese Harry.

"Non mi ricordo...so solo dov'è e so che è molto buono il cibo", lo informai.

"Ok!", si mosse sul sedile, "T-ti piace?"

"Si, molto", ridacchiai, "Penso che piacerà anche a te. La pizza è davvero buona"

Harry portò le gambe sul sedile, sempre tenendo la mia mano, poi tirandola verso di sé per baciarmi le nocche. Sorrisi alle sue azioni, amando come i suoi baci fossero sempre goffi. All'inizio premeva troppo le labbra, ma poi si tirava indietro, evitando di schiacciarsele contro la mia pelle. Mentre guidavo in città, scoprii che il traffico rendeva Harry nervoso. Continuava a guardarsi intorno e a controllare la mia cintura di sicurezza, lasciandomi poi la mano in modo che potessi tenerle entrambe sul volante.

"St-stai bene?", squittì impaurito.

"Sto bene, Cucciolo", lo rassicurai gentilmente, "C'è davvero troppo traffico in questa parte della città. Ma arriveremo presto"

Per la gioia di Harry, finalmente parcheggiai lungo la strada davanti al ristorante. Il riccio sospirò, appoggiando una mano sulla mia gamba, "Ad Harry non è piaciuto!"

Gli afferrai la mano e la baciai, "Ma non è successo nulla! Non abbiamo fatto un incidente o nulla del genere"

"Incidente?", Harry sbiancò, "Cosa vuol dire?"

"Bè...alcune volte, se la gente guida troppo veloce e colpisce un'altra macchina, o l'altra macchina colpisce loro, succede ciò che è chiamato incidente. Alcuni di essi sono piccoli e nessuno si fa male, ma altri sono davvero brutti...", gli spiegai.

"Davvero brutti?", squittì Harry, "Ti-tipo che rimangono uccisi?"

Mi avvicinai e gli infilai una ciocca di capelli nel cappellino, "Alcune volte..."

Harry trasalì e si aggrappò a me con le sue mani, "A-allora Louis non può pi-più guidare! No incidenti!"

Gli accarezzai la mano dolcemente, facendolo staccare da me in modo che potessi scendere e raggiungerlo dal suo lato. Uscì dalla macchina da solo, correndomi incontro e buttandomi le braccia al collo. Lo abbracciai cautamente, "Devo guidare ogni tanto..."

"No...", piagnucolò Harry.

"Non ho mai fatto incidenti, Cucciolo", puntualizzai, cercando di farlo muovere verso il ristorante.

Mi ubbidì, ma continuò a impormi la regola del non guidare, "E non ne fa-farai perché non guiderai più"

Lo accompagnai all'interno del ristorante, dove una cameriera ci guidò fino ad un tavolo. Lo feci accomodare, poi mi sedetti di fianco a lui. Mi si attaccò, ovviamente ancora col broncio.

"Posso portarvi qualcosa da bere?", chiese la ragazza con un sorriso.

"Una coca, per me", sorrisi prima di guardare Harry, "Cosa vuoi, amore?"

Harry sussurrò, "Quello che pre-prende Louis..."

"Due coche, allora!", dissi alla ragazza, che mi fece un sorriso ammiccante prima di annuire e andarsene via. Harry rimase calmo vicino a me, così gli diedi un buffetto sulla pancia, "Perché il mio Cucciolo non parla?"

"H-Harry non vuole che Louis si faccia ma-male", sospirò Harry, sedendosi dritto per incontrare il mio sguardo, "Non guidare pi-più, per favore"

"Devo però, amore", gli dissi, "Anche se non guidassi io, dovrei comunque salire su una macchina guidata da altri. Se succede un incidente, si fanno male anche i passeggeri certe volte. Indossare le cinture di sicurezza aiuta. La gente non muore se le indossa...2

"Louis deve solo stare attento...", sospirò, sembrando come se stesse lentamente cambiando idea, "Per Harry..."

"Prometto di stare attento", lo rassicurai, "Questo vuol dire che posso guidare?"

"Harry crede di si", disse, appoggiando la testa sulla mia spalla.

"Bene", risi, "Non mi piaceva molto l'idea di camminare fino a casa"

Harry fece un risolino, "Ma avresti portato a casa Harry?"

"No! Avresti camminato da solo se non mi avessi fatto guidare", lo provocai.

Harry si tirò indietro e mi lanciò un'occhiataccia, "Ma Harry è il tuo Cucciolo..."

"Si, lo sei", concordai, arrendendomi e abbracciandolo, "Ti porterei dovunque tu voglia"

Qualche istante più tardi, la cameriera ci servì da bere, appoggiando i bicchieri sul tavolo, chiedendomi poi, "Posso portarti da mangiare, bellissimo?"

Sentii Harry irrigidirsi al mio fianco, poi si sporse e disse, guardandola male, "Lui è di H-Harry"

La cameriera fece un risolino forzato, "Cercavo solo di essere amichevole"

Accarezzai il braccio di Harry mentre chiesi alla donna, "Possiamo avere una pizza piccola e qualche grissino dei vostri? Ce lo dividiamo"

La ragazza scarabocchiò l'ordine su un blocchetto e rispose, "Arrivano subito"

Se ne andò subito dopo, così io mi girai verso Harry e ridacchiai incredulo, "Sei proprio un Cucciolo geloso!"

"Harry è stanco de-della gente che pensa che Louis sia loro!", sibilò Harry, non riferendosi a nessuno in particolare, "Louis è di H-Harry! L'ha detto anche Louis!"

"E' vero!", concordai, "Sono tuo"

"Si", sbuffò Harry, "M-mio"

Ridacchiai, sentendomi fiero del fatto che non parlò in terza persona. Harry rimase appoggiato a me, giocando con la stoffa del mio maglione, iniziando poi a raccontarmi di quando Niall aveva deciso di insegnargli delle brutte parole. Apparentemente, non avrebbe dovuto dirmelo, ma me lo disse in ogni caso perché Niall a quanto pare era stato cattivo. Mentre parlava, io bevevo la mia coca, e poco dopo Harry realizzò di non aver ancora iniziato a bere.

"Oh!", sussultò, "H-Harry ha una bibita e non se n'era accorto!"

"Bè, bevine un po' allora, sciocco di un Cucciolino!", risi.

Harry annuì, portando il bicchiere verso di sé e guardandomi attentamente, in modo che potessi dirgli se stava facendo giusto. Aveva bevuto ormai da diversi tipi di bicchiere, ma non aveva ancora provato a bere con una cannuccia. Feci un altro sorso ed Harry seguì ogni mio movimento. Spalancò gli occhi, e ne bevve ancora un po', "E' buona!"

"Ti piace, eh?", risi.

"E' uguale alla...Stripe! Ma ha un altro gusto! E solletica!", esclamò.

"Già, Sprite...", gli spostai un ricciolo nel cappello, di nuovo, "Sprite e Coca sono più o meno simili!"

Harry si riappoggiò a me, tenendosi il bicchiere e bevendo velocemente. Poi vide il contenitore del formaggio grattugiato. Si sollevò, appoggiò il bicchiere e acchiappò il parmigiano, "Co-cos'è questo?"

"E' tipo il parmigiano", ridacchiai, "Ma non è fresco. Quello fresco che hanno qua è molto meglio"

Harry ne rovesciò cautamente un po' sulla sua mano, e sbarrò gli occhi nuovamente, "Co-cosa deve fare Harry adesso?"

"Puoi assaggiarlo", sorrisi, "E' commestibile"

"Co-commestibile?", chiese confuso, ma poi portò la sua mano verso il viso e lo annusò. Fece una faccia disgustata, guardandomi per chiedermi aiuto, "Odora co-come i piedi di N-Niall!"

Feci una risata isterica, coprendomi la bocca per non disturbare il resto dei commensali. La frase di Harry mi fece ridere talmente tanto che avevo le lacrime agli occhi. Poi presi il suo viso tra le mani e lo baciai, "Hai ragione, Cucciolo! Odora davvero come i piedi di Niall, e non è un buon odore! Il mio Cucciolo sciocchino..."

Harry allungò la mano con il formaggio verso di me, io mi avvicinai e la leccai, assicurandomi poi di ripulirgliela con un tovagliolo. Harry mi guardò confuso, "L-Louis non è un cane!"

Risi, "Non sapevo in che altro modo aiutarti senza fare un casino. Non mi dispiace il parmigiano...ha solo un odore disgustoso"

Harry sorrise e si avvicinò per baciarmi una guancia, "Grazie!"

Finalmente, la cameriera ci portò la pizza, e come mi aspettavo, ad Harry piacque parecchio. Ne mangiò tre pezzi di essa e due grissini all'olio d'oliva che portarono. Si bevve tre bicchieri di Coca Cola e la caffeina lo fece agitare allegramente.

Dopo esserci divisi l'ultima fetta di pizza, abbracciai Harry forte, e si rilassò immediatamente, "Era buono, piccolo?"

"Si!", sorrise, "Possiamo mangiare qui tutti i giorni!"

"Penso che prima o poi ti stancheresti di mangiare pizza!", sorrisi.

"No, no", scosse il capo, "Harry ama la pizza..."

"Costa tanto, lo sai?", lo informai, "Sarebbe più economico farla a casa nostra...solo non sarà così buona"

Harry sospirò, ma annuì, "Ma po-possiamo tornarci almeno una volta?"

"Oh si", gli dissi, "Ci torneremo presto!"

Harry mi seguì felicemente verso la cassa, toccando praticamente qualsiasi cosa ci fosse sul bancone, facendo divertire il cameriere che mi fece pagare. La ragazza fece una risata civettuola ad Harry, che non se ne accorse nemmeno, anzi continuò a suonare la campanella che c'era lì di fianco. Presi poi la mano di Harry dolcemente e lo accompagnai fuori dal ristorante ridacchiando. La prossima volta che gli avrei comprato la coca, avrei evitato di fargliene bere così tanta.

Uscimmo sulla via trafficata e fece avvicinare Harry a me. Improvvisamente, sentii qualcuno afferrarmi il braccio ed esclamare, "Louis!"

Harry si attaccò al mio braccio, seguendomi in ogni movimento, mentre io aggredii chiunque fosse che mi stava tirando, "Cosa stai-..."

"Volevo scusarmi per prima!", la persona che mi ritrovai davanti non era nient'altro che Kyle.

"Ma che diavolo, Kyle, mi hai seguito?", sbuffai, dandomi uno schiaffetto in fronte e assicurandomi che Harry fosse ancora vicino a me. Il ragazzo stava sfregando il naso contro il mio braccio, guardando male Kyle. Lasciai il ragazzo per togliermi Kyle di dosso.

"Dovevo seguirti per scusarmi!", insistette, "E' inquietante?"

"Un po'", lo rimproverai, "Specialmente perché sei stato un cretino prima"

"Bè, io...", Kyle scrollò le spalle, "Mi sei mancato, è tutto. Vederti di nuovo mi ha fatto realizzare di essere ancora innamorato di te...ti amo ancora"

"Basta", alzai una mano, "Non puoi dirlo, ho un ragazzo"

"Pensavo solo che sarebbe stato giusto fartelo sapere", disse, scrollando di nuovo le spalle.

"Bè, grazie per avermi informato, ora se non ti dispiace-...", cercai di salutarlo ma Kyle mi interruppe.

"Possiamo uscire a cena qualche volta? Come amici? O un caffè, non so...tipo ora?", chiese.

"No", scossi il capo, "Sono con Harry. E oggi è il nostro giorno"

"E dov'è allora?", Kyle alzò un sopracciglio.

"Di che cosa stai parlando, lui è proprio-...", mi girai per abbracciare il ragazzo, ma andai addosso ad una signora. Il mio Cucciolo non era più lì di fianco a me, e il cuore mi salì in gola, "Harry?"

"Probabilmente si è ingelosito e se ne è andato", agitò una mano Kyle, "Tornerà più tardi!"

Mi allontanai da Kyle terrorizzato. Il mio Cucciolo era scomparso tra la folla, "Tu non capisci, io devo trovarlo-..."

Kyle mi seguì, "Perché, cosa c'è di così importante nel trovarlo?"

"Harry?", urlai disperato, cercando di sollevarmi sulle punte per guardare meglio tra la gente, "Harry, dove sei?"

"Bè, se è così importante, ti aiuterò a cercarlo", quello stupido stava ancora seguendomi, nonostante non gli stessi prestando troppa attenzione. La mia mente e il mio cuore stavano viaggiando a mille, se non lo avessi più sentito probabilmente mi sarebbe scoppiato in corpo. Tuttavia, dovevo rimanere calmo se volevo trovarlo. Il panico non mi avrebbe fatto bene, "Cosa indossava?"

"Ehm", gracchiai, cominciando a camminare lungo il marciapiede, sbirciando dovunque disperato, "Un cappello marroncino. Harry?!"

"Ehm", la mano di Kyle afferrò la mia maglietta, tirandomi verso di lui e facendomi irritare ancora di più. Mi girai, fermandomi tra la folla, vedendolo sollevarsi da terra con qualcosa in mano, "Come questo?"

Nelle mani di Kyle c'era il cappellino che Harry usava per coprirsi le orecchie, completamente impolverato e calpestato. Così permisi finalmente al panico di pervadermi il cuore.



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