20| DO YOU REMEMBER EVERYTHING?
prima prosciughiamo il mare
e poi versiamo lacrime
per poterlo ricolmare
▶️Chiamami per nome,
Francesca Michielin & Fedez
19/09/2020
Sebbene sia la perfetta stagione per viaggiare, fortunatamente le strade di Monaco non sono particolarmente affollate, e Charles riesce a percorrerle in auto più veloce del previsto, e anche del consentito dai limiti stradali. Ma al momento non gli importa di alcun divieto o limite: la sua amica ha bisogno di lui, ed è questo ciò su cui deve concentrarsi.
<<Ferma qui>>gli dice proprio Scarlett, slacciandosi la cintura di sicurezza, la mano già sulla maniglia della portiera. Non appena Charles accosta, si fionda fuori dalla vettura, per poi voltarsi nuovamente verso di essa per recuperare la sua borsa e guardare il monegasco.
<<Sta' attenta.>>le dice quest'ultimo, lo sguardo preoccupato ma rassegnato al fatto che lei farà comunque di testa sua in ogni caso, che lui lo voglia o no.
Scarlett annuisce, poi la sua espressione di colpo cambia. Diventa malinconica, triste, quasi come d'addio. Charles non le ha chiesto ulteriori delucidazioni sulla loro tempestiva partenza, e lei si è limitata a dirgli solo che riguardava il suo lavoro, nient'altro. Si doveva agire in fretta, e non c'era tempo per le spiegazioni. Quel tempo arriverà, Scarlett se lo ripromette, ma come non lo era quando sono partiti da Abu Dhabi non lo è ora.
E lei è costretta a lasciarlo.
Con un'ultima occhiata, Scarlett si volta, e aspetta che lui parta e sfrecci via, dopodiché attraversa la strada, diretta al luogo inviatole da Lewis. Non sa se lo troverà ancora lì, considerate le parecchie ore di viaggio necessarie per arrivarci, ma quando vede la sua moto rossa parcheggiata poco distante, sospira profondamente. Se sia per il sollievo o per l'ulteriore ansia, questo non lo sa nemmeno lei.
A prima vista, l'appartamento in cui è diretta le evoca strani ricordi e sensazioni, tuttavia cerca di scacciarle, e suona il campanello. Non le viene nemmeno chiesto chi sia, e la porta si apre di fronte a lei.
Mille emozioni si danno battaglia dentro di lei, ma cerca di reprimerle con un sospiro profondo prima di varcare la soglia. Deve salire due piani prima di giungere all'ufficio in cui è diretta, del quale trova già la porta aperta. Non esita ad infilarcisi, poi se la richiude alla spalle.
L'aria dell'ambiente è viziata, e odora di centinaia di profumi diversi mischiati tra loro, che compongono un mix che fa girar la testa per un po' a Scarlett. Tra quella confusione che regna nella sua mente, riesce però a distinguere chiaramente un suono: la voce di Lewis. Proviene dall'altra stanza, quella in cui si precipita immediatamente.
Il pilota sta in piedi a braccia conserte, la postura rigida e i nervi tesi, visibilmente all'erta. Di fianco a lui è presente un altro pilota, che però Scarlett non conosce come tale. Bensì, lo conosce come suo fratello.
Seduti dietro alla scrivania, poi, ci sono James, il dirigente della maggior parte delle sfilate a cui prende parte Scarlett, e David, il manager di Scarlett. La ragazza nota anche la presenza di Ryan -colui che si occupa dei viaggi delle modelle e dei brand di cui saranno testimonial-, rintanato in un angolo, come a volersi nascondere dalla tempesta imminente. Tuttavia, nel suo sguardo la bionda nota un che di strano, ma di aggressivo, come un leone che se ne sta in disparte ma sa benissimo che, se fosse necessario, avrebbe tutte le capacità per annientare ogni nemico.
Il silenzio cala nella stanza, e l'atmosfera si fa sempre più pesante.
È una sorta di quiete prima della tempesta.
Sentendo dei passi dietro di loro, Lewis e Nico si voltano e, alla vista di Scarlett, i loro volti cambiano totalmente espressione, così come quelli del resto dei presenti. Quello di Lewis è visibilmente sollevato, come se la ragazza fosse la sua unica salvezza, mentre quelli degli altri sono coronati da un profondo disagio, quasi come se lei in realtà non dovesse essere lì. Dalle loro facce traspare la domanda che campeggia loro in mente: chi l'ha invitata qui?
Proprio per questo, la prima persona a cui si avvicina Scarlett è Lewis, e lo abbraccia forte, affondando il viso nella sua felpa. Lewis la stringe a sua volta a sé, accarezzandole dolcemente la testa col naso immerso tra i suoi capelli morbidi, mentre lei gli sussurra:<<Stai bene?>>
<<Ora sì.>>risponde lui, sorridendo tra le ciocche bionde che sfiora con le dita.
Se non fosse un momento critico, Scarlett si spingerebbe perfino a dargli un bacio per quelle sue parole dolci, però preferisce piuttosto limitarsi a dividersi da lui annuendo, con un sorriso sulle labbra.
Per una manciata di secondi rimangono semplicemente così, a guardarsi, a cercare di leggere ognuno le preoccupazioni dell'altro, e anche un po' a placarle.
Attraverso gli occhi Lewis le mostra che di qualsiasi cosa si tratti, la affronteranno l'uno a fianco all'altra. Uniti.
Gli altri quattro uomini intanto continuano a guardare Scarlett con un misto di panico e disappunto, finché David dice:<<Vattene Scarlett, questa cosa dobbiamo risolverla tra uomini.>>
<<Certo, perché voi uomini vi credete superiori, vero? Pensate di saper risolvere tutto, anche senza l'aiuto di noi donne, o sbaglio? Qui si tratta del mio lavoro, e ho tutto il diritto di sapere che diavolo sta succedendo.>>si difende Scarlett, sotto lo sguardo sconvolto di tutti tranne di Lewis. Tutto ciò che prova Lewis al momento nei suoi confronti, è puro orgoglio. E' orgoglioso della donna che è diventata, è orgoglioso dei progressi che ha fatto nel gestire la rabbia, e soprattutto è orgoglioso che poche sue semplici parole siano bastate per mettere a tacere gli altri, uno più scioccato dell'altro. Questa è la sua Scarlett.
<<Non è il tempo di fare le femministe ora.>>ribatte James, gelido.
<<Ma è tempo di fare i realisti.>>controbatte subito Scarlett, senza dare il minimo segno di cedimento. Dentro di lei potrebbe star tranquillamente gioendo, impazzendo, bollendo di rabbia, eppure la sua espressione rimane immutata, apatica.<<Non mi muovo di qui finché qualcuno non mi da una spiegazione decente a tutto questo.>>si impunta, allargando le braccia per indicare i presenti.
David è il primo ad alzarsi per andarle in contro e, afferrandola delicatamente per il braccio, le dice:<<Andiamo>>
Ma lei si dimena alla sua presa, scuotendo ripetutamente il braccio mentre grida:<<Lasciami>>
Vedendola in difficoltà, Lewis si avvicina ai due e, con una mossa scaltra e rapida, libera il braccio di Scarlett dalla presa dell'uomo e la spinge dietro di sé, facendole da scudo col proprio corpo. Il suo sguardo si scontra con quello di David e lì ci rimane, in una sorta di lotta tra capi branco, finché lo sguardo di Lewis diventa troppo forte da sopportare, e l'altro abbassa il capo sconfitto, tornando a sedersi dietro la scrivania.
Scarlett ringrazia Lewis con lo sguardo, prima di spostarsi di modo da essere esattamente al centro della stanza, tra l'inglese e suo fratello. Rivolge a quest'ultimo un'occhiata appena percettibile, poi si volta verso i tre uomini di fronte a lei e si prepara per affrontarli.
<<Allora, chi è il primo che comincia a spiegarmi tutto, per filo e per segno? E non omettete nessun dettaglio solo perché pensate che io non sia pronta, perché lo sono eccome.>>sottolinea Scarlett, il mento alto in segno di sfida e gli occhi taglienti.
<<Non lo sei, Scarlett. Non hai idea di cosa sta succedendo.>>sibila James.
<<Come potrei? Sembra che tutti qui mi teniate all'oscuro di qualcosa.>>controbatte lei, stizzita.
<<Non credi ci sia un motivo per cui non possiamo dirtelo?>>
<<Innanzitutto, non potere e non volere sono due cose completamente diverse. E poi vi sto chiedendo io stessa di dirmi qualsiasi segreto teniate nascosto, sono io che mi sto mettendo in pericolo da sola. E me ne assumo la responsabilità, ma ora voglio delle spiegazioni.>>insiste Scarlett, il tono spazientito e rigido.
<<Okay, ti diremo ogni cosa. Ti faccio solo una domanda prima.>>Ryan parla per la prima volta da quando Scarlett è entrata nella stanza, e lo fa con parole gelide, ma che pesano come un macigno sulla ragazza.<<Ti ricordi tutto?>>aggiunge, con l'aria di chi sa tante più cose rispetto a ciò che dovrebbe.
Ed è lì, che Scarlett capisce immediatamente che i suoi tre capi sono a conoscenza di tutto.
Sanno dei suoi viaggi con Charles, sanno dei biglietti aerei pagati con la carta di credito da loro fornitale, e sanno perfino del suo incidente in aereo, che le ha causato una temporanea amnesia.
Ma il problema ancora più grande, è che Lewis non è minimamente a conoscenza di quest'ultimo fatto. Non sa del bacio, né tantomeno del conseguente incidente nel bagno di quel dannato aereo, e né della lieve perdita di memoria della ragazza.
E ora che si trova lì, con la realtà spiattellata in faccia, Scarlett vorrebbe solo prendere ed andarsene. Perché in fondo lo sa, sa che dalla risposta che sta per dare dipenderà il suo futuro con Lewis.
Tuttavia non ha abbastanza coraggio per dire anche solo un si, che però comporterebbe già dover dare ulteriori spiegazioni a Lewis, quindi finge di non riuscire a spiccicare parola e si limita ad annuire. James annuisce a sua volta, prima di spallarsi sulla sedia girevole.
<<Se fossi al posto nostro, e una modella ti mentisse, tu cosa faresti?>>dice poi, l'aria enigmatica ma sicura.
Scarlett scuote la testa e, non appena incrocia lo sguardo confuso di Lewis, stabilisce che mentire è la scelta migliore al momento.<<Non so di cosa tu stia parlando.>>
<<Eppure dovresti, Rosberg. La carta di credito parla chiaro.>>afferma, poi prende da un cassetto una cartellina rossa e, dopo averla aperta, ne estrae un foglio, che poi spinge sul tavolo in direzione della ragazza.<<Cinque voli pagati senza avvertirci, che, ovviamente, non erano per partecipare a delle sfilate, e non erano nemmeno low cost. Li hai prenotati da un giorno all'altro, e ti sono costati più cari del dovuto. Più di due mila e cinquecento euro, in totale, per la precisione. Credevi che non ce ne saremmo mai accorti?>>
D'improvviso, Scarlett si sente mancare la terra da sotto ai piedi.
Non sa più che fare, cosa dire, come controbattere. Semplicemente se ne sta zitta, immobile, a fissare i caratteri impressi sul foglio che, da quanto vede, registrano i suoi spostamenti, a partire dal volo che ha preso per andare a Manhattan parecchi mesi fa fino ad arrivare a quello che l'ha portata a Monza, giusto poche settimane fa.
<<In aggiunta, hai saltato anche le ultime due visite per i test anti-covid. Alla prima abbiamo lasciato correre, ma la seconda è troppo. E ci risulta che hai anche avuto contatti con parecchie persone: Charles Leclerc, col quale hai passato più tempo, il personale del Ferrari World, i gestori dell'hotel ad Abu Dhabi, e tanti altri. Cosa pensi che diranno i nostri superiori nel sapere tutto ciò? Dubito che saranno contenti.>>continua James, con tono provocatorio.
David, dopo aver notato che la ragazza è rimasta a corto di parole, aggiunge in tono beffardo:<<Forse ora sei tu che dovresti darci spiegazioni, o mi sbaglio? Più che noi, credo che il tuo fidanzato ne abbia particolarmente bisogno: da quanto ci risulta, l'hai tenuto all'oscuro di tutto, giusto Lewis?>>
Il pilota non dice una parola, si limita solo a stringere la mascella e rivolgere uno sguardo di fuoco a Scarlett, che distoglie subito il suo per rivolgerlo a James.
<<Okay, ammetto di aver sbagliato, ma erano emergenze.>>si giustifica lei, mettendosi in allerta.
<<Che tipo di emergenze?>>domanda David, con tono indagatore.
<<Non sono affari vostri.>>ribatte istintivamente Scarlett, ma poi si corregge aggiungendo:<<Non posso dirvelo.>>
<<Ci stai nascondendo qualcosa?>>chiede James.
<<E voi invece? Sono venuta qui per delle spiegazioni, non per litigare.>>afferma Scarlett, decisa ad ottenere delle risposte a tutte le sue domande.
Nico, che non aveva ancora detto una parola, improvvisamente si volta verso Scarlett, poi verso i tre uomini, e di nuovo verso la sorella.<<È giusto che io ti spieghi tutto, te lo meriti.>>
<<Arriva la voce della verità.>>ironizza Scarlett, alzando gli occhi al cielo.
<<Senti, se avessi voluto il tuo bene ti avrei già portata via da qui, ma devi sapere la verità. Quindi non fare la sbruffona, e lasciami continuare.>>tenta di difendersi Nico, ostentando calma.
<<Bene, allora sbrigati. Non ho tutta la notte, e il jet lag mi sta distruggendo.>>acconsente Scarlett, lo sguardo di pietra, senza emozioni.
<<Ricordi quando ti ho costretta a separarti da Lewis a Manhattan?>>
<<Oh ma dai, tutti questi giri di parole non sono minimamente necessari. La ragazza è in grado di capire le cose, non è una bambina.>>li interrompe Ryan, le braccia sempre incrociate e l'espressione dura, poi si rivolge a Scarlett:<<C'eravamo noi dietro tutto.>>
<<Cosa intendi?>>domanda lei, confusa.
<<Tutto ciò che ti ha detto tuo fratello per farti allontanare da Lewis era programmato insieme a noi. Ci siamo accordati per separarvi, così come abbiamo fatto con Charles, ma lui dopo pochissimo tempo si è rifiutato di collaborare ulteriormente. Il tipico ragazzino viziato.>>spiega Ryan, quasi annoiato da tutta quella faccenda. Poi, vedendo la faccia di Scarlett e volendo dimostrare che, malgrado tutto, a lei ci tiene ancora, domanda:<<Posso continuare?>>
Scarlett si immobilizza.
Tutto si aspettava, fuorché una confessione del genere.
Si sente come se qualcuno le avesse infilato un coltello nello stomaco, e stia continuano a girarlo e rigirarlo, sfibrandole le membra.
Si sente sottosopra, un vago senso di nausea la pervade, e mantenere il controllo ormai non sembra più una prospettiva realizzabile.
Anche la testa dopo un po' inizia a girarle, e le mani tremano lievemente, così come le gambe.
Indietreggia lentamente, gli occhi sbarrati e fissi nel vuoto, fino ad incontrare il muro, al quale si appoggia per non cadere.
Questo è troppo per lei, è giunta al limite di sopportazione. Non regge più.
Però ha bisogno di sapere se c'è altro, cos'è questo altro, se potrà ancora comprometterle la vita più di quanto abbia già fatto.
Dunque prende un respiro profondo, serra la mascella, stringe i pugni e, con voce più salda del previsto, afferma:<<Continua, dimmi tutto quello che devo sapere.>>
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