14| QUEEN AND SCREAMS
don't take it away from me
because you don't know
what it means to me
▶️Love of my life, Queen
01/09/2020
Le note di Love of my life riecheggiano nella stanza, riempita soltanto dalla musica e da due persone, in piedi l'una di fronte all'altra. I loro sguardi sono incatenati tra loro, sembrano studiarsi, cercare di leggere l'uno nella mente dell'altro.
Quando in realtà, tutto ciò che basterebbe fare sarebbe mollare la presa. Lasciar andare la preda, permettergli di scappare, darle tregua. Tregua che però non sembra mai essere duratura tra Lewis e Scarlett.
<<Come hai potuto farlo?>>chiede in un sussurro Scarlett, furente.
<<Manhattan è dove tutto è ricominciato, e Los Angeles non è la città che fa per te. So che lo sai anche tu.>>
<<Ma perché volete tutti programmare la mia vita? Tu, mio fratello, i miei genitori. Dite tutti che è per il mio bene, ma non avete idea di quale sia davvero il modo per rendermi felice! Basta poco, davvero poco, e mi sento una stupida a pensare che tu lo sapessi. Evidentemente mi sbagliavo, come al solito.>>sbotta Scarlett, esternando tutto ciò che la tormenta da quando è venuta a conoscenza di ciò che Lewis ha fatto.
Love of my life, you've hurt me
You've broken my heart, and now you leave me
Canta Freddie, che fa da sottofondo alle parole di Lewis:<<Non ti sbagliavi, invece. Trasferirti a Los Angeles è una pessima idea, e lo sai anche tu, nonostante non lo voglia ammettere nemmeno a te stessa.>>
Don't take it away from me
Because you don't know
What it means to me
<<Non è vero>>nega Scarlett, perché in fondo è tutto ciò che può fare. Lewis ha ragione, ha maledettamente ragione, però ciò non cambia le sue pessime azioni.
<<Cynthia andrebbe al lavoro, girerebbe il mondo, e tu invece saresti da sola, sempre.>>le rammenta Lewis.
<<Certo, ma lo sarei per un motivo. Forse perché tu mi hai fatta licenziare? Magari eh, dico magari. Rifletti sulle conseguenze delle tue azioni Lewis, perché al contrario di ciò che credi tu, esistono eccome. E si pagano anche care.>>
Love of my life, don't leave me
You've taken my love, and now desert me
Queste parole sono le uniche a riempire la stanza per una manciata di secondi, fino a che Lewis non rompe quel gelido silenzio.
<<Puoi staccare questa musica per favore? Inizia ad irritarmi.>>esclama, avvicinandosi al telefono di Scarlett. Troppo.
La bionda si precipita a recuperare il dispositivo elettronico, dal quale la voce di Freddie Mercury continua ad uscire, e cerca di salvarlo dalla presa di Lewis.<<Puoi dirmi qualsiasi cosa, ma i Queen non si toccano. E no, non staccherò la musica solo perché lo vuoi tu.>>
<<Allora lo farò io.>>afferma Lewis, avvicinandosi sempre di più a Scarlett. Lei porta immediatamente la mano contenente il telefono più in alto che può, indietreggiando fino a scontrarsi con la schiena contro il tavolo di marmo. Lewis appoggia il suo peso a lei, ma quando raggiunge il cellulare e lo tiene ormai tra le mani, commette il grande errore di guardare in basso. E lì incontra gli occhi cerulei di Scarlett, che lo guarda come in attesa di qualcosa, di un suo passo avanti, o forse indietro. Le loro labbra sono a pochi millimetri di distanza, e basta un minimo movimento della ragazza per farle scontrare.
You will remember
When this is blown over
And everything's all by the way
Lewis abbandona il cellulare sulla superficie marmorea del tavolo, ormai incurante di esso, e sposta la mano col quale lo reggeva sulla guancia di Scarlett, accarezzandole dolcemente la pelle senza mai smettere di baciarla. Lei appoggia una mano sulla nuca del ragazzo, accarezzando una ad una le treccine perfettamente legate.
Le mani di Lewis vanno a posarsi sul retro delle cosce di Scarlett, e la sollevano lentamente da terra, per poi poggiarla sul tavolo freddo. Ma il freddo è l'ultima cosa di cui si cura la ragazza al momento.
When I grow older
I will be there at your side to remind you
How I still love you
Le labbra dei due sono ancora unite, e sembrano indivisibili, come due calamite. Ma d'improvviso un barlume di lucidità fa capolino nella mente di Scarlett, e la fa dividere di getto da Lewis.
<<Così non funziona.>mormora, abbassando lo sguardo e scendendo dal tavolo per camminare in direzione della finestra. Arrivata ad essa, il suo sguardo si perde ad osservare il Principato di Monaco che si prepara ad accogliere la sera, e le sue luci che si accendono una alla volta. Il mare è calmo, scuro, e le barche ondeggiano placidamente al ritmo delle onde.
<<Sei stata tu a baciarmi.>>la accusa però Lewis, e tutta la tranquillità che lei era riuscita ad accumulare svanisce di colpo a quelle parole.
La ragazza si volta verso il pilota, incenerendolo con lo sguardo mentre urla:<<Ora non gettare la colpa su di me! Tu hai insistito tanto per staccare la musica, e sempre tu ti sei praticamente incollato a me pur di strapparmi il telefono di mano. Siamo colpevoli al cinquanta per cento.>>
Lewis strabuzza gli occhi, incredulo di ciò che ha sentito uscire dalla bocca di Scarlett.<<Colpevoli? Da quando baciarsi è diventato un peccato?>>
Con uno sbuffo, Scarlett allarga le braccia con esasperazione ed esclama:<<Da quando ci siamo lasciati, forse? Oppure da quando te ne sei andato da quell'evento con Karola? Ah no, forse da quando mi hai fatta licenziare mandando a puttane tutti i sacrifici che avevo fatto per entrare nel mondo della moda?>>
<<Dai Scar, non fare così. Karola è un'amica, niente di più. E riguardo alle altre due opzioni, è meglio per entrambi.>>
<<Certo, e io sono Freddie Mercury e domani farò uscire Radio Ga Ga, visto che siamo in tema. Dai, non prendiamoci in giro.>>lo rimbecca Scarlett, incrociando le braccia al petto.
<<La smetti con questo Freddie? Sembra che ti importi più di lui che di me.>>sbotta Lewis, non cogliendo fino in fondo il significato che le parole da lui appena pronunciate possono avere sulla ragazza. Grave errore.
<<E forse al momento è così. Lui c'è quando ne ho bisogno, anche se non fisicamente, ma con la sua musica mi tira su il morale. Tu invece non l'hai mai fatto.>>gli rinfaccia Scarlett, e nemmeno lei si rende conto della gravità delle sue parole. Lo fa solo dopo averle pronunciate, e si porta una mano tra i capelli mentre osserva l'espressione di Lewis mutare.
<<Ma che cazzo dici? Quattro anni fa chi ti veniva a prendere nel cuore della notte quando scappavi nei bar a ubriacarti dopo una rottura? Freddie? Non mi pare proprio.>>le rinfaccia Lewis, ferito dalle parole della ragazza ma pur sempre inscalfibile. Solo all'apparenza, però.
<<Sono cambiate tante cose da quattro anni fa, Lewis. Nessuno di noi due è più lo stesso.>>cerca di ricordargli Scarlett, anche se forse lo sta ricordando più a se stessa che a lui.
<<E neanche i tuoi sentimenti per me non sono più gli stessi, a quanto pare.>>sussurra Lewis, quasi tra sé e sé, sperando che la ragazza non lo senta. Cosa che, suo malgrado, non accade.
Le parole scorrono veloci fuori dalla bocca di Scarlett, ancora prima che lei possa effettivamente rendersi conto di cosa stia dicendo:<<Caso mai sono i tuoi che sono cambiati. Io ti amo Lewis, l'ho sempre fatto, ma tu continui ad allontanarmi da te. Come posso fare a mantenere solidi i miei sentimenti per te?>>
Lewis alza di scatto la testa. I suoi occhi incrociano quelli azzurri di lei, e le nubi di tempesta che aleggiavano tra di loro sembrano diradarsi di colpo.
<<Davvero mi ami?>>chiede Lewis, gli occhi carichi di speranza. Ma dato che la ragazza non sembra avere la minima intenzione di rispondere, le si avvicina lentamente e ripete:<<Scar, ho bisogno di saperlo.>>
<<Si, Lewis.>>ammette Scarlett, e pronunciare quelle due scarne parole le costa più di quanto pensasse. Infatti, poco dopo, riprende in mano le redini della situazione e, con sguardo di pietra e tono gelido, ribadisce:<<Ma non è questo il punto. Tu continui a ferirmi, ed io faccio di tutto per tornare da te, sempre. Non va bene così.>>
<<Non sono ciò che credi, Scar.>>tenta di difendersi Lewis, la voce graffiata dal nodo che sente in gola.
<<E allora chi sei veramente? È da tempo ormai che non vedo più il Lewis di cui mi sono innamorata.>>afferma Scarlett, facendo un passo verso di lui mentre le lacrime iniziano ad appannarle la vista.
L'espressione di Lewis si incupisce, tanto da costringerlo ad abbassare il capo nella speranza che la ragazza non l'abbia già notato. Ma lei lo conosce troppo bene, e di certo quell'improvvisa tristezza non le è sfuggita. Si limita però a sorvolare, sapendo benissimo che se insisterà, scatenerà in Lewis una reazione a cui non vuole nemmeno pensare. Tutto ciò che fa è stringere il corpo tonico di Lewis tra le sue braccia minute, donandogli tutto l'affetto di cui è capace.
Un motivo c'è, se ancora una volta è tornata da lui, dopo tutto ciò che hanno passato.
Perché in fondo è lui il suo posto felice, o la sua casa, o come si vuole chiamare quel luogo. Quel luogo che può anche non essere fisico, ma semplicemente una persona, quel luogo in cui ci si sente in pace con se stessi e col mondo, quel luogo in cui si può essere ciò che si vuole. Un po' come nelle favole, ma anche lì le principesse hanno il loro posto felice, che, per quanto possano essere benestanti economicamente, è comunque una persona, è il loro principe.
Nella realtà senza dubbio non si può parlare di principi, a meno che non si appartenga al ceto nobiliare, ma Scarlett sa che il suo l'ha già trovato, ed è l'uomo che sta tenendo tra le braccia ora.
Mentre Freddie si esibisce sulle ultime note di Love of my life, i due continuano a tenersi stretti in un abbraccio caloroso, ma che allo stesso tempo esprime una certa disperazione, quella stessa disperazione che porta Lewis a sollevare con due dita il volto della ragazza, per poter trovare sollievo in quell'oceano blu che sono i suoi occhi.
Love of my life
Love of my life
Altre due voci si aggiungono a quella di Freddie nel cantare quella strofa, quelle di Scarlett e Lewis. Più che un vero cantare, il loro è un sussurrarsi reciprocamente il loro amore, attraverso la dimostrazione più romantica che ci sia: una canzone dei Queen.
<<Farò di tutto affinché tu possa riavere il tuo lavoro, te lo giuro.>>mormora Lewis all'orecchio di Scarlett, che intanto l'ha di nuovo abbracciato.
La pace, però, è ben lontana da loro.
Una minima parola detta male basta a far riaccendere nuovamente le urla nella casa, fino a che Scarlett si arrende, e invita Lewis a lasciare il suo appartamento.
<<Scar, ti prego...>>inizia Lewis, ma lei lo blocca immediatamente con un secco vattene.
A quelle parole, Lewis cambia totalmente atteggiamento. Alza il mento, allarga le spalle e sfodera uno sguardo di pietra, che si intensifica mentre pronuncia queste parole:<<Come vuoi tu, ma sappi che questa è l'ultima volta che ci provo.>>
La risposta di Scarlett si limita al silenzio. E questo silenzio ferisce profondamente Lewis, che esce dall'appartamento sbattendo la porta.
<<Cazzo>>urla Scarlett, dirigendosi a passo svelto e nervoso verso la finestra, e appoggiandosi al davanzale, lo sguardo basso e il respiro affannoso. Ancora una volta, ha rovinato tutto. E questa volta sente che tutto è davvero perduto. Non c'è più speranza per loro, deve farsene una ragione.
Ma farsene una ragione non è semplice, né lo si può fare stando appoggiati ad un davanzale ad un passo da un attacco di panico a rammaricarsi delle proprie azioni. No, ciò che serve a Scarlett al momento è ben altro.
Corre verso il suo armadio e, infilati un top e dei leggins sportivi, esce dall'appartamento e si getta in strada, decisa a correre per più tempo possibile, anche per tutta la notte se necessario.
***
Più tardi, Scarlett si ritrova sola a correre per le stradine di Monaco, con le cuffie nelle orecchie e decine di chilometri macinati alle spalle.
Sono quasi le undici di sera, ed è ormai un'ora e mezza abbondante che corre, tant'è che pensa persino di aver finito gli itinerari. Questo lo pensa all'incirca ogni dieci minuti, per poi trovare un vicolo ancora inesplorato e tuffarcisi dentro a capofitto. Va avanti così da quando ha iniziato la corsa.
L'ultimo, davvero, si dice ora, imboccando una strada in salita. Ha bisogno di stancarsi, e anche parecchio, se vuole addormentarsi senza pensare a Lewis. E questa salita sembra proprio far al caso suo.
Una trentina di metri dopo l'inizio, la via si rivela essere un vicolo cieco, al termine del quale c'è solo una gradinata, che conduce a dei palazzi più in alto. Scarlett decide di percorrere anche quella, addirittura un paio di volte, per completare definitivamente il suo allenamento.
Ma non appena arriva in cima e si volta per osservare la bellezza del Principato da quell'altezza, sente una voce chiamarla per nome. Osserva le finestre a destra e a sinistra e ancora dritto, ma non vede nessuno.
<<Guarda su>>dice ancora la voce, e Scarlett obbedisce. Un sorridente Charles Leclerc sbuca dalla finestra del suo appartamento, tagliando il cielo scuro con la sua felpa gialla, e saluta la ragazza con la mano, invitandola subito dopo a salire.
Scarlett non ha nemmeno il tempo di declinare l'offerta, che Charles è già sparito dentro casa. Subito dopo, una porta lì vicino emette un clic. Entrata nel palazzo, verifica a quale piano si trova la casa di Charles, poi prende l'ascensore per raggiungerla.
Il proprietario, sulla soglia dell'appartamento, la accoglie con un sorriso e si scosta per permetterle di entrare.<<Accomodati, mi casa es su casa.>>
<<Se stai citando Augustus Waters per conquistarmi sappi che mi dispiace ma no, non funzionerà.>>dice Scarlett, cogliendo prontamente la citazione.
Charles alza le braccia al cielo in segno di resa, poi però si difende dicendo:<<Stai per caso dicendo che non sono tanto bello quanto Gus?>>
<<No, sto solo dicendo che tu non sei Gus ed io non sono Hazel.>>risponde Scarlett, che, nel profondo del suo cuore, sta davvero apprezzando questo scambio di battute su uno dei suoi film preferiti.
<<Da una parte è meglio così, altrimenti io farei una brutta fine.>>commenta Charles, con un sorrisino che a Scarlett provoca una scia di brividi sulle braccia, che cerca di nascondere voltandosi verso il resto della stanza e fingendo di ispezionarla.
<<Credimi, è meglio così da tutte le parti, non solo da una.>>ribatte Scarlett, adocchiando uno scaffale con dei libri poggiati sopra. Si dirige verso di esso, e il primo libro che nota è Via col vento, in lingua originale. Lo estrae dallo scaffale, e, non appena lo apre, il famigliare profumo di carta invade le sue narici, trasmettendole pace. Ha sempre amato l'odore dei libri, il poter sentire la consistenza della carta tra le sue mani, anche se ama la lettura in generale, in ogni sua forma.
<<Questo me l'hanno regalato i miei amici quando ero piccolo, è davvero bello.>>spiega Charles, avvicinandosi alla ragazza e rimanendo in piedi dietro di lei, a leggere ciò che anche gli occhi di Scarlett stanno leggendo.
<<Sei nato già sapendo l'inglese?>>lo stuzzica la bionda, alla quale basta girare leggermente il viso per incontrare gli occhi chiari del pilota. I loro volti sono ad un paio di centimetri di distanza, tanto che i loro respiri quasi si mischiano tra di loro.
<<Un mio amico pensava che fosse in francese, poi si è rivelato essere in inglese ed io non capivo nulla. Quindi è finito sullo scaffale, e l'ho ripreso solo quando avevo vent'anni.>>spiega Charles, scatenando nella ragazza una risatina divertita, alla quale lui non può fare a meno di unirsi.
Scarlett prende un respiro profondo, prima di rivelare al ragazzo un dettaglio che non ha mai confessato a nessun'altro prima d'ora:<<Mia madre ama questo libro, infatti il mio nome deriva da quello della protagonista: Katie...>>
<<Scarlett O'Hara>>la interrompe Charles, concludendo la frase al posto suo. Le sorride, e lei sente di colpo una connessione tra di loro.
Un legame, non sa ancora di che tipo, si è instaurato tra di loro, e lei ha tutta l'intenzione di mandarlo avanti.
Anche perché ora sarebbe troppo tardi per tornare indietro.
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