Chapter VI - Challenge
La prima cosa che feci appena arrivata fu guardare tutti i miei pseudo-amici, seduti sugli spalti. Brenda mi fece i pollici in sù, Leo mi fece l'occhiolino mentre Brad e Rose mi sorrisero rassicuranti. Purtroppo Leslie non era presente, avendo non so cosa per matematica.
Mio fratello, invece, mi guardò cercando di non far vedere la preoccupazione, il che mi rese nettamente più ansiosa e con la voglia di scappare.
Ed ecco perché Cenerentola era diventato il mio soprannome!
Anche se odiavo scappare, avrei dovuto affrontare anche questa sfida a testa alta.
Che poi, "sfida", pff. Ero sicura di vincere, per non dire convinta, Monica non avrebbe potuto nulla contro di me, anche se ero effettivamente fuori allenamento da anni, rispetto a lei. Eppure ero più agile e avevo ritmo, cosa che alla mia rivale mancava.
Mi lisciai la gonna, sistemandomi per bene le culotte e mi sentì lo sguardo di qualcuno addosso. Ok, mi stavano guardando tutti ma ne sentì uno veramente forte che mi fece venire i brividi.
Comunque, avanzai decisa verso la biondina, affiancata, come avevo ben visto oggi, da Arisa e l'altra ragazza: mi sembrava docile e timida, non capivo come potesse stare con delle arpie simili.
Vabbè, contenta lei «vedo che hai accettato la sfida, novellina» novellina....davvero, avevano bisogno di leggere qualche libro per soprannomi o non so, qualche libro sulle solite gallinelle; perché davvero, davano nomi pessimi, per non dire terrificanti.
Il sole mi abbagliò gli occhi, tanto che li socchiusi un po' ma questo non mi fermò da fulminare Monica con lo sguardo «di certo non mi tiro indietro per due passetti di danza, gallina.»
Immatura - mi dissi mentalmente, stavo facendo il loro gioco e anche male, ma quanti anni credevo di avere? 5? Mi sentivo come quelle bambine italiane che mia cugina Sara chiamava per prenderle in giro, cretine forse? Non parlavo bene l'italiano, nonna aveva tentato d'insegnarmelo ma con scarsi risultati.
Monica scalciò a terra e sbuffò sonoramente «ti metterò apposto immediatamente, sei qua da un giorno e anche il mio Brandon ha messo gli occhi su di te» ah, ecco qual era il problema di base.
Brandon, Brandon, Brandon, ma perché doveva essere costantemente in mezzo «credimi, vorrei liberarmene anch'io» affermai ironicamente, ricevendo uno sguardo scioccato e furioso dalle presenti «ma come osi» sbottò infine Monica.
E stavo anche per rispondere se Brown non avesse fischiato così forte che le mie orecchie saltarono in aria.
Arrivò verso di noi con ancora il fischietto in bocca e un orribile fascia blu elettro sulla testa, in contrasto con i pantaloni giallo piscio. Mi venne quasi voglia di avvicinarmi e togliergli quell'oggetto dalla testa ma rimasi ferma al mio posto con le braccia incrociate «oh oh...vedo che la signorina ritardataria vuole fare le selezioni, erano anni che qualcuno non si faceva avanti» lo guardai con una faccia mista tra disgusto e confusione, non capivo perché tutti avessero paura della gallina, era innocua, se non stupida «comunque signorina Hale, vedo che ancora non è riuscita a insegnarle qualcosa. Quando diverrà capitano, perché siamo sicuri lo diventerà, avrà un bel lavoro da fare.»
Monica guardò prima me con uno sguardo velenoso, poi il coach con uno fiero «si coach, ne sono convinta anch'io» guardai entrambi come se fossi Kat di 10 cose che odio di te e, se avete presente la sua espressione altezzosa, allora avrete presente anche la mia «sono sicura, prof., che qui non si smette mai d'imparare» sottolineai la parola prof e la sua faccia divenne rossa.
Mi faceva ridere, era bello prenderlo in giro perché era alquanto stupido, se questi erano gli standard di professori e alunni terribili in questa scuola, nessuno aveva mai visto le grandi città e i loro esseri schifosi.
Ah beh effettivamente nessuno l'aveva mai fatto. Brown rispose con un sorrisetto ironico che non passò di certo inosservato, poi, fece un fischio «che vinca la migliore, Monica, inizierai tu.»
Mi misi di lato ed evitai di guardare i ragazzi dietro di me perché sicuramente l'ansia avrebbe raggiunto dei livelli estremi, quindi iniziai a torturami un dito.
Mi sistemai ai bordi degli spalti e mi sedetti a gambe incrociate, non avevo una coreografia, mi sarebbe sicuramente venuta sul momento.
Poi realizzai che non avevo in mente una canzone, dovevo sceglierla, immediatamente. Senza ombra di dubbio Monica avrebbe portato 16 shots, ne era ossessionata.
«Bene ragazzi, per la prima volta dopo tanti anni abbiamo il così dire, piacere, di riavere con noi la selezione per il nuovo capitano delle cheerleader. Sono ormai tre anni che la signorina Hale è in testa, ma quest'anno c'è stato davvero un colpo di scena» Brown prese il microfono e iniziò a parlare come si parlerebbe normalmente ad una partita di football, mamma mia che questione di stato.
Centinaia di studenti iniziarono a riempire gli spalti e due ragazze si sedettero accanto a me, perché c'era tutta questa gente? Non stavamo mica eleggendo il nuovo presidente degli Stati Uniti «quest'anno il nostro capitano non è solo e sicuramente farà vedere all'idiota che l'ha sfidata quanto vale la West High» ci furono dei flebili applausi quando Monica si mise a centro campo.
La musica partì e con mio grande stupore la canzone scelta fu Dj turn it up, aveva per caso finito di vedere Riverdale?
L'esibizione fu un fiasco totale, almeno, dal mio punto di vista professionale.
Monica inciampò quasi tre volte ma riuscì abilmente a riprendersi con delle capriole storte e accentuate, muoveva le mani sui fianchi e sul busto in modo sconnesso e irregolare, per non parlare del tempo inesistente.
Improvvisamente qualcuno mi mise le mani sopra le spalle ed io non ebbi nemmeno il tempo di girarmi che starnutì «ti sei rimesso il profumo» borbottai verso Brandon, il quale, evitando lo sguardo innamorato delle ragazze accanto a me, si sedette nelle scale degli spalti alla mia sinistra «non potevo farci niente Cenerella, amo questo profumo» storsi il naso «motivo in più per starti lontano.»
Lui mi guardò teso poi mi sorrise gentilmente «ancora nervosa?» io annuì, guardando Monica alzare le mani in aria «so che posso vincere, sono oggettivamente più brava ma ho paura di fare una figuraccia» risi nervosa «sai..per via del nervosismo» gli dissi sincera, appoggiando i gomiti alle gambe incrociate e guardandolo serio.
Lui ricambiò il mio sguardo, ammiccando «vuoi che ti faccia un massaggino?» buttò malizioso, facendomi alzare gli occhi al cielo «ti prego, evapora» gli dissi, ritornando a guardare Monica muoversi in modo strano. Lo sentì mentre si alzava in piedi e lo guardai stiracchiarsi mentre i muscoli si contraevano.
Che pallone gonfiato, tutto pur di mettersi in mostra «se fossi in te non ci penserei più di tanto, ti piace farlo? Sei brava? Bene, devi pensare che non ci sia nessuno ma solo tu e la musica, muoviti liberamente come faresti da sola e svuota la mente. Alla fine è semplicemente un ballo, no?» il mio cuore prese a battere all'impazzata e sono sicura che arrossì, perché le mie guance diventarono improvvisamente calde.
Maledizione «comunque, sappi che io voterò per te, anche se non andrà come speravi» lo guardai storto e notai come l'ansia ritornò nuovamente.
Al diavolo, ero troppo agitata, non era la prima volta che mi esibivo; però qui sembravano tutti cercare il mio minimo errore per prendermi in giro a vita.
Brandon sembrò capire la mia agitazione perché il suo sguardo cambiò radicalmente «no, non volevo dire che andrà male, no, no, ti prego non guardarmi così» rilassai lo sguardo ma iniziai a sentire quasi freddo «dico solo che nonostante tutto avrai sempre il mio appoggio.»
E chi ti conosce - volevo rispondere ma l'unica cosa che feci fu sorridergli e sentire la canzone giungere al termine «grazie Brandon.»
Lui fece un piccolo inchino «qui per servirla» alzò la testa e mi fece l'occhiolino «e poi, senza il mio pre-appoggio potresti sicuramente fare una figuraccia» il mio sorriso svanì rapidamente e lo fulminai con lo sguardo «vaffanculo» urlai mentre lui se ne andò con una forte risata.
Cercai di non pensarci e mi girai verso Monica, che dal canto suo, stava venendo verso di me, sorridendo e con dei flebili applausi alle sue spalle «che c'è novellina, ti ho messo paura?» scossi la testa e mi alzai in piedi, avanzando verso di lei e fissandola minacciosa «se questo è tutto quello che sai fare, siamo messi male» lei sorrise, per niente toccata «buona fortuna con 16 shots, carina» mi urlò, prima di scomparire.
Non ci credo, aveva scelto la canzone per me! E per di più quella che non sapevo. La mia ex migliore amica era fissata con questo brano e di tanto in tanto la canticchiava ma soltanto il beat, non la canzone intera. Non avevo idea del ritmo, perché diamine lei aveva potuto scegliere ed io no? Tra l'altro, quanto è contorta questa ragazza, 16 shots era la sua canzone.
Brown iniziò a chiamarmi ed io mi mossi titubante verso il centro, avrei fatto una figuraccia, lo sapevo.
Con mio grosso disappunto, la prima persona che cercai con lo sguardo appena arrivai a centro campo fu Brandon, che mi sorrise facendomi il terzo dito.
Complimenti Mr ghiacciolo, ora si che sto meglio.
Maledetto tu e il tuo bipolarismo.
«Credo che ormai tutti voi conosciate la signorina ritardataria, non è così?» buttò ironicamente Brown, facendo ridere alcuni studenti «per non dire anche scorbutica e maleducata.»
«Professore, per caso ha una rabbia repressa verso di me?» sbottai.
«Sentite ragazzini, mettersi a tu per tu con un coach, comunque signorina Morrison, ha già fatto abbastanza oggi, speriamo solamente che la sua performance ci lasci a bocca aperta. Almeno, lo speriamo per lei.»
Complimenti alla West High, l'unica scuola che riesce a metterti completamente a tuo agio. Buttai una risatina ironica al coach mentre andava via e mi sistemai nuovamente la gonna.
Improvvisamente tutto cessò, nessuno parlò più e ci furono secondi di silenzio che me la fecero fare quasi sotto.
Poi la canzone partì.
Come se il mio corpo ne fosse a conoscenza, iniziai a muovermi a ritmo di musica e seguì l'insegnamento del ghiacciolo, immaginai di essere ancora in camera mia a provare e riprovare i passi.
Fu facile perché la canzone era molto semplice, diedi un calcio in aria e quasi mi spaventai di non avere indossato le culotte, poi mi ricordai.
Non pensare a niente.
E così continuai a fare, non mi resi conto di come stesse andando l'esibizione finché non mi balenò un'idea folle.
Nel mio vecchio liceo ero conosciuta soprattutto per le mie capriole all'indietro formidabili, adesso erano due anni che non le facevo ma chissà, magari avrei avuto un colpo di fortuna.
Alzai le braccia in aria e l'unica persona che guardai prima di scattare fu Brandon, gli lanciai un sorriso di sfida, ricambiato da un sopracciglio inarcato e poi roteai per tre volte di fila all'indietro, concludendo con una giravolta e una spaccata che mi provocò non poco dolore.
Poi la musica finì, così come il vuoto intorno a me.
La prima cosa che sentì fu il mio piede dolorante, poi vidi tutti alzarsi in piedi, applaudire e fischiare furiosamente.
Era andata bene, per Godric, era andata bene!
Ed io avevo bisogno di piangere dal dolore perché mi ero stirata le ginocchia.
Mi alzai in piedi, evitando il dolore alle cosce, ai piedi e alle gambe, ero fuori allenamento in fin dei conti e guardai nuovamente Brandon, sorridendogli.
Lui ricambiò il mio sorriso e mi fece l'occhiolino, sembrò una cosa così schifosamente romantica che nemmeno ci feci caso.
Avevo spaccato, ero riuscita a superare le mie paure ed ero ritornata a fare quel che mi piaceva fare.
Brown si avvicinò svogliatamente a me «fortuna del principiante Morrison» lo fulminai con lo sguardo «credo tutto, fuorché principiante» lui alzò la mano svogliatamente, come per mandarmi a quel paese ed io mi feci di lato, tornando verso gli spalti e lanciando un occhiolino di sfida verso Monica «anche se si capisce chi abbia schifosamente vinto, è l'ora dei voti ragazzini» sentì dire da Brown.
Raggiunsi i ragazzi negli spalti, evitando le pacche sulle spalle che stavo ricevendo e gli sguardi indagatori di molti ragazzi, avrei dovuto togliermi questa gonna immediatamente.
Quando li raggiunsi, Aiden mi prese in braccio, come un sacco di patate e mi fece roteare in aria «la mia sorellina ritorna ad essere una cheerleader» urlò, facendomi saltellare sulla sua spalla «io non ci posso credere, Aiden...fammi respirare, ho appena concluso un giro di morte» di tutta risposta lui mi scosse «si, si.»
Gli altri si avvicinarono a me e guardai tutti a testa in giù e con la mia coda davanti la faccia «quando avevi detto di voler fare una selezione per il nuovo capitano delle cheerleader, noi non pensavamo a questo livello, porca miseria, mi lasci a bocca aperta sempre più» disse Leo «il che non è un male, era ora che qualcuno ci sapesse fare. Ti prego Oct, insegnami quella giravolta» scoppiai a ridere per il nomignolo e annuì.
«Con questo fisico dubito che tu possa riuscire ad eseguire una giravolta, come minimo cadresti per ben dieci volte» a parlare fu Leslie e mi illuminai a vederla «sei riuscita a venire» dissi, scendendo dalla spalla di Aiden «non potevo mancare alla sconfitta della tr...»
«Esibizione eccellente Tìa, non ci avevi riferito il tuo talento» si intromise Rose, con il grande disappunto di Leslie, ed io sorrisi, alzando le spalle «in realtà non immaginavo di ricordarmi come si eseguiva, ho le cosce a pezzi.»
«Aspettate un attimo, Les ha detto che non sarei capace a farla? Tesoro, ma hai presente con chi stai parlando» Leslie sbuffò e si girò verso Brad, rimasto in disparte insieme a Brandon.
Il mio cuore iniziò a battere alla sua vista e mi avvicinai velocemente a lui «oh ti prego Brad, dì qualcosa a tuo fratello. Perché potrei dire qualcosa che andrebbe contro il mio codice penale» sentì dire da Les «l'unica cosa che voglio fare sono solo complimenti a Octavia» rispose lui.
«Si, anch'io» rispose, a sua volta, Brenda.
Quando arrivai davanti Brandon, fui costretta a rigirarmi verso di loro per ringraziarli con lo sguardo, poi rispostai il mio sguardo verso di lui «non hai idea, che roba....non ho pensato a niente se non camera mia, come quando ballo da sola» lui alzò un sopracciglio «aspetta, tu balli da sola in camera tua?» annuì «devo assolutamente avere dei video» mi grattai il naso quando si avvicinò un pò a me, evitando di starnutire «e invece non credo proprio.»
Lui sorrise «sei stata grande Cenerentola» io gli sorrisi facendo un finto inchino e tenendomi la gonna «che posso dire, il fascino principesco» ci fissammo per qualche secondo, non c'erano bisogno di parole perché in quel momento potevo toccare il cielo con un dito.
Ero stata bravissima.
Brenda ci richiamò e noi ci girammo di scatto «Brandon, sei l'ultimo che deve votare» ci disse, mostrando un foglietto «pff, potremmo scriverlo anche noi, sappiamo già dove andrà a parare» scoppiai a ridere e Brandon, prendendo il foglio in mano, guardò furioso Leo «vuoi morire?»
Il biondo cinse Rose per la vita «no no, finché ho Rose a proteggermi, e tu non vuoi far del male a Rose, vero?» disse innocentemente appoggiando la testa a quella della ragazza «mi sento usata...» Rispose la diretta interessata «non dire così tesoro» rispose di rimando lui «Brad per cortesia, dì qualcosa a tuo fratello» sbottò Leslie e il moro si passò una mano tra i capelli «Leo per favore, smettila di prenderli in giro.»
«Ok, papà.»
Guardai tutti sorridendo «grazie ragazzi, il vostro appoggio mi è stato d'aiuto. Anche se qualcuno è andato di matto» dissi sincera, guardando Brenda.
La diretta interessata alzò le braccia «che c'è? Monica è nostra nemica da una vita, per non sottolineare la sua palese ossessione verso mio fratello. Era ovvio che fossi andata di matto» urlò «si, si» le rispose annoiata Leslie.
Sorrisi «comunque, davvero, ci tengo a ringraziare ognuno di voi» poi spostai nuovamente il mio sguardo su Brandon e abbozzai un sorriso. In cambio, ricevetti uno sguardo dolcissimo da parte di tutti «si è vero, però il grosso l'hai fatto tu» rispose Rose guardando il suo pseudo-ragazzo «e ora vai lì e fagliela vedere alla succhia caz..»
«LEO!» Sbottarono Rose, Brenda e Brad.
«Ben detto» sbottarono Aiden e Brandon.
«Non avrei potuto spiegarlo in modo migliore» disse invece Leslie.
«Potreste evitare di parlare tutti insieme? Non ho capito mezza parola» sbottai e poi loro scoppiarono a ridere.
Beati loro che riuscivano ad avere questa gioia, con il mio nervosismo avrebbero potuto creare atre dieci emozioni negative.
Fui richiamata da Brown nel modo più rozzo possibile e guardai tutti preoccupata «suvvia Cenerentola, di cosa ti preoccupi, vai sotto e vinci a testa alta» sorrisi e, quasi, sottolineo quasi, mi venne l'istinto di abbracciare Brandon.
Soprattutto per tutto il supporto morale che mi stava dando.
Poi mi ricordai che si trattava di Brandon Mr ghiacciolo perfettino «sai, dovremmo rivedere questa tua fissazione a chiamare mia sorella così» Brandon alzò le spalle «quando tu smetterai di fare gli occhioni a mia sorella» Leo sobbalzò con "ahiaaa" e Aiden si lamentò di come non fosse vero.
Mi sbattei una mano in fronte e dileguai tutti velocemente per ritornare a centro campo, guardai con aria di sfida Monica e la affiancai «bella esibizione per un circo» sbottò ed io la guardai sorridendo e superandola «almeno a me prenderebbero.»
Quando arrivammo davanti Brown e la scatola azzurra, che doveva essere piena di foglietti, mi sentì male «non fare quella faccia Morrison, sono già stati contati, qua dentro c'è solo il nome della vincitrice» arricciai il naso e mi misi di fianco al prof., insieme alla bionda «bene studenti, siete pronti?» Aveva preso questa gara come un programma alla Tv, non dubitavo ci fossero telecamere nascoste.
Si sentirono dei cori positivi e poi Brown aprì il foglietto e il sorriso gli scomparì, mi fissò dall'alto verso il basso e poi si avvicinò al microfono «non ci credo, ha vinto la ritardataria» guardai Brenda, Leslie e Rose scendere dalle tribune e venire di corsa verso di me e iniziammo a saltellare e urlare a caso «era palesemente ovvio ma chi se ne frega, hai stracciato la gallina» urlò Leslie, prendendo per il collo me, Brenda e Rose e iniziando a farci saltare «signorina Watterson, vorrei ricordarle che è in presenza di un coach» lei lo ignorò categoricamente, ricominciando ad urlare «non c'è più rispetto» borbottò quest'ultimo.
Avevo stracciato Monica, contava solo questo «comunque è stato il mio voto a farti vincere» mi girai, sempre abbracciata alle ragazze, verso Brandon, seguito, a sua volta, dai ragazzi «ma cosa stai dicendo, scusa? L'abbiamo votata tutti» rispose Leo mentre Brandon si pavoneggiò «si, ma io ho messo l'ultimo voto.»
Brenda si girò verso di lui «Brandon, vattene a cagare» e poi si rigirò verso di noi, continuando a urlare e saltare.
«Ahi, steso dalla sorella» disse Aiden.
«Nemmeno io riesco a spegnere Leo così» sorrise Brad.
«Donne..ci prendono come i loro zerbini» disse, invece, Leo.
«Potete evitare di sottolinearlo sempre?» Si lamentò Brandon.
Monica mi evitò per tutte le consecutive due ore, non che mi lamentassi ma era abbastanza inquietante.
Da come la temevano tutti pensai che stesse per preparare la sua vendetta ma comunque, lasciai perdere e seguì l'ora di scienze senza fiatare.
Rose era seduta accanto a me mentre Leslie era davanti, insieme a un tipo strambo che cercava di spiegarle la meiosi «io non ci capisco niente» urlò, chiudendo il libro in faccia a quel poveretto e beccandosi una strigliata da Brenda, seduta davanti a lei.
Mi girai verso Rose, intenta a prendere appunti nel modo più pacato e calmo possibile «mi spieghi come fai a concentrarti?» le sussurrai.
Lei storse il naso e continuò a scrivere «dopo la lezione» feci spallucce mentalmente e mordicchiai distrattamente la penna, iniziando a scrivere quello che mi serviva.
Un tappeto nuovo per la mia camera
Assolutamente uno stereo
Delle tende
Un materasso nuovo, il mio era super scomodo
Non lo so, ci penserò.
Aprì svogliatamente l'evidenziatore e cerchiai più e più volte l'assolutamente. Dopo la scuola avrei chiesto ad Aiden di accompagnarmi, mamma sarebbe tornata a casa per le 17:00 mentre noi avremmo finito le lezioni alle 16:00.
Perfetto, avevo anche tempo per sistemarmi.
Quando la campanella suonò, mi sentì immediatamente sei occhi addosso «cosa scrivi?» disse Leslie, girandosi di schiena e appoggiando il gomito al tavolo «non volevi spiegato come tenere la concentrazione in classe?» disse, invece, Rose.
Brenda sospirò pesantemente «vi prego ragazze, diamole il tempo di respirare» le guardai sorridendo e feci vedere il foglio che tenevo in mano «oggi pensavo di fare un salto in città e prendere alcuni oggetti per la mia camera. È abbastanza vuota» Leslie mi prese il foglio dalle mani e subito le altre due sbucarono da dietro di lei, leggendo il contenuto «non lo so, ci penserò...» lesse Rose «beh, non male come idea» fece spallucce Leslie «magari vuole solo tempo per pensare» concluse Brenda.
Le guardai male «vabbè, a parte ciò, se vuoi oggi potremmo accompagnarti. Non sembra ma io guido, anche se Brandon rompe di dovermi accompagnare a scuola» Rose scoppiò a ridere e Leslie fece il finto sguardo da cucciolo «ed io che pensavo di festeggiare per la vittoria di oggi» Rose si portò l'indice sotto il mento «potremmo fare tutto in realtà. Andare e fare shopping potrà richiedere massimo due ore. Anche se riuscissimo ad arrivare alle 17, per le 19 dovremmo essere a casa e potremmo incontrarci per le 20» Les sbuffò e appoggiò la schiena al tavolo «perché sei sempre così schifosamente e perfettamente intelligente?»
Rose arricciò il naso alla francese «si chiama organizzazione» Brenda diede una gomitata a Leslie «quella che manca molto spesso» roteai gli occhi e poi presi il foglio dalle mani di Leslie, fulminando con lo sguardo le altre due, ricevendo, in cambio, tre sguardi confusi «che c'è?» sbottò la sorella di Brandon «cercavo di trovare una soluzione per non farle uccidere!»
«Perché avrebbero dovuto?» sentimmo dire, prima di girarci e notare Brandon e Aiden fare capolino dalla porta «davvero ragazze, la campanella è suonata da cinque minuti e siete rimaste in classe? Anche il professore se l'è squagliata» mio fratello si avvicinò a noi con le mani in tasca e la sua solita voce fastidiosa «Leo non è con voi?» domandò Rose verso i due ragazzi mentre Aiden si avvicinò a me e Leslie posava tutto nella sua borsa.
Lei si che era intelligente, la borsa era nettamente migliore dello zaino.
Brandon alzò le spalle «l'idiota aveva storia, dovrebbe essere con Brad ma ci raggiungeranno tra poco» chiusi velocemente il foglietto quando Aiden mi fissò «sorellina» iniziò, in modo fin troppo dolce e zuccheroso.
Lo guardai con sguardo impassibile ma non proferì parola, fin quando non mi prese per la mano e mi portò fuori sotto lo sguardo confuso di tutti «ma dico io, sei totalmente impazzito!» Urlai, quando fummo fuori dalla classe.
Alcuni ragazzi stavano ancora posando le cose nei loro armadietti e non ci degnarono di uno sguardo «shh, non devono sentirci» sbottò «mi stai facendo seriamente paura» di tutta risposta, lui mi sorrise furbo, prendendo il suo cellulare e mostrandomi il suo Wallet.
Lo guardai scioccata, prendendo il mio cellulare e notando una grossa somma di denaro nel mio conto «non ci posso credere...» Sbottai, guardandolo negli occhi.
Aiden sorrise e ripose il cellulare in tasca «fantastico no? Papà ci sta aiutando di nuovo» chiusi immediatamente l'app, riponendo il telefono in tasca e lo fissai con gli occhi assottigliati «mamma ci ammazzerà» gli dissi, guardandolo alzare le spalle «fa sempre così ma accetta sempre il suo denaro. Le passerà» mi rispose ma io non ne fui tanto convinta «senti ma non ti sembra strano? Dopo scuola volevo andare in città a comprare alcune cose ma non avevo soldi e volevo chiederne alla mamma e ora puff, mi ritrovo più soldi del previsto. Non ti sei mai chiesto dove trovi fondi per versare più di mille dollari a figlio?» Aiden sporse le labbra in fuori, come per dirmi qualcosa di serio «no, finché sono soldi che posso utilizzare, non faccio domande. Soprattuto quando oggi mi lamentavo di volere un'auto e ora mi ritrovo settantasei mila dollari» ma ovviamente non fu così «cazzo Tìa, con questa somma posso comprarmi una Porsche Boxter!»
Gli diedi uno schiaffo in testa «non penserai mica di spendere 76 mila dollari per un'auto, prendine una più economica se proprio devi» urlai «e ricordati che io non sono tua complice e che il nostro caro vecchio è scomparso più di dieci anni fa! Non può sempre mandare soldi per espiare ai suoi peccati.»
Aiden sbuffò, dandomi un buffetto sul mento «sei così carina quando sei arrabbiata ma dovresti evitare il rancore verso i suoi confronti, avrà avuto i suoi motivi» lo fulminai con lo sguardo «non voglio quei soldi» sbottai «allora posso prenderli io?»
«Non ho detto nemmeno questo!» lui storse le labbra «tirchia» si lamentò.
Io gli sorrisi «volevi dirmi solo questo?» Aiden scosse la testa «ho bisogno di Brenda per il pomeriggio, vorrei portarla in concessionaria» io mi sbattei una mano in fronte «ma è in città» risposi «appunto, per questo ho bisogno che lei mi accompagni, Brandon mi ha detto che è un ottimo pilota.»
«Aiden, ma oggi dovevamo andare con le ragazze al centro commerciale» urlai.
Mi stava dando i nervi, io, io, io ed io, e a me chi pensava?
«Dai Tìa, puoi benissimo andarci domani» stavo quasi per rispondergli finché qualcuno non mi cinse le spalle «hola amigos, come andiamo?» Urlò pimpante Leo mentre sbuffavo sonoramente.
Non per lui, lo adoravo ma per la situazione in generale.
Leo mi diede una spintarella e poi tolse le braccia dalle mie spalle «com'è gelida la principessina se il suo principe dagli occhi di ghiaccio non è qui, l'avete capita? Dai, non fate quelle facce, sto parlando di Brandon ovviamente. Vabbè non avete umorismo, lasciate perdere» io, Brad e Aiden lo guardammo confusi per qualche minuto, poi scossi la testa.
Leo era strano ma senza di lui il gruppo sarebbe stato un funerale «io mi chiedo ancora cosa ci trovi in te la dolce e gentile Rose» commentò suo fratello mentre l'altro si portò i capelli all'indietro, ammiccando «ovviamente è caduta nel mio fascino» commentò, facendo l'occhiolino «poverina» commentò mio fratello e, prima che Leo gli tirasse un pugno, si rivolse verso di me «ok, grazie per lasciarmi Brenda sorellina, ti voglio bene» poi rientrò velocemente in aula, seguito da Leo mentre io guardavo sconsolata Brad che, dandomi una pacca sulla spalla, mi scortò dentro.
Appena Leslie ci vide iniziò a strillare «ecco gli ultimi due pezzi, come dicevo ai babbei qua davanti -ovviamente Rose e Brenda esonerate- ci vedremo tutti alle venti da UPISP» io e Aiden ci fissammo confusi «al che?» Chiesi.
Come risposta ricevetti un pugno giocoso da Leslie «ma dove vivete? UPISP: URANO POSSIEDE IL SERVIZIO PIÙ....» Si bloccò e io la guardai come a spronarla di continuare «più...?» lei fece spallucce «e poi niente, più quel che vuoi» disse, come se fosse una cosa normale.
Risi in modo ironico e sbattei le palpebre in modo strano «stai scherzando, vero?» tutti, tranne Aiden. mi guardarono come se avessi dieci teste «no ragazzi, non può essere considerato nemmeno un nome, ma non avete Starbucks?» Dai loro sguardi capì che non avevano nemmeno idea di cosa si trattasse.
«Insomma, in ogni caso, ci vediamo tutti lì alle 20, noi adesso abbiamo da fare» disse Leslie, alzandosi e guardando noi ragazze.
Brad la guardò e lei ricambiò lo sguardo «si Les, noi andiamo a casa a studiare» il suo sguardo confuso mi fece quasi ridere, sbattè le folte ciglia e poi rispose al ragazzo «ma dovevo uscire con le ragazze» io tossì rumorosamente, fulminando mio fratello con lo sguardo che, in segno di resa, alzò le mani «in realtà volevo che Brenda mi facesse compagnia a comprare l'auto» Leslie aprì la bocca, formando una O perfetta che poi si trasformò in un ghigno.
Mi faceva paura, era la versione femminile di Leo «oh, se la mettiamo così, capisco perfettamente» poi si mise la borsa in spalla e prese a braccetto Brad dal lato destro e Rose da quello sinistro «allora noi vi lasciamo, Leo, muovi il culo e seguici» Rose si scambiò uno sguardo confuso con il biondo, prima di essere trascinata dalla mora «ma cosa c'entro io scus—piano Les» urlò Rose «ehi, aspettatemi» urlò Leo, non prima di aver urlato un "a stasera" e scomparire da dietro la porta.
«Non credo di avere parole» commentai e Brandon congiunse le braccia al petto «non ti preoccupare, fanno sempre così» iniziò «in realtà pensavo che Leslie la psicopatica avesse una cotta per Leo l'idiota però poi mi sono reso conto che era ossessionata dal fratello» Aiden fece una faccia disgustato «Leo e Leslie? Assolutamente no, ci vuole una tipa come Rose per quello schizofrenico» io guardai i due ragazzi scioccata «quanto siete cattivi» commentai e Brenda sospirò, guardandomi con uno sguardo di scuse.
Io la guardai con il terrore negli occhi «perché mi guardi così?» Le domandai «scusami per oggi, ti prometto che domani ti accompagno a comprare tutto quello che ti serve» io feci spallucce, tirando un calcio ad Aiden, che soffocò un urletto «fa niente, cosa non si fa per i fratelli» dissi falsamente.
«Dovevi fare qualcosa?» Mi domandò Brandon «volevo prendere alcune cose per la mia stanza» gli risposi, prendendo la mia borsa dal banco «perfetto, ti accompagno io, lasciamo il coglione e mia sorella in concessionaria e noi andiamo al centro commerciale» e il mio cuore perse dieci battiti.
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