Capitolo VI
Alhena lo aspettava all'entrata della biblioteca, lo vide arrivare dal corridoio e cominció a sudare dai palmi delle mani che strofinava convulsamente sulla veste, cosa gli avrebbe detto? Di cosa avrebbero parlato? Solo del diario? O magari si sarebbero conosciuti un po'?! Che ansia!
Anche lui l'aveva già vista, quando si era accorto da lontano che era lei aveva teso il collo, era nervoso all'idea di stare da solo con quella ragazza misteriosa. Da lontano vide che lei continuava a passare le mani sulla veste, era nervosa anche lei?! Non riusciva mai a capire cosa pensasse, gli sembrava che fosse indecifrabile ed impenetrabile e questo lo faceva impazzire ancora di più.
Arrivó dove era lei, "ciao" disse, -wow Mike che banalità, non potevi dire qualcosa di meglio?!- pensó tra se e se,
"Ehm ciao" disse lei un po' impacciata, poi inaspettatamente tese la mano, "mi presento ufficialmente dato che quelle poche che ci siamo visti, o meglio scontrati, non ne ho avuto modo, mi chiamano Alhena Mckallen", Mike fu sorpreso da quel gesto inatteso ma la ringraziò mentalmente per aver detto qualcosa di più di un ciao, prese la mano, era calda, morbida e leggermente sudata, forse era agitata anche lei allora, la strinse e si rese subito conto che non avrebbe più voluto lasciarla, ma si costrinse a trattenersi e rispose, "piacere mio io sono Mike, Mike Winter, allora Alhena, andiamo dentro ci sediamo e se non ti dispiace volevo chiederti qualcosa su quel diario". Quando lui le lasció la mano, era quasi delusa, avrebbe voluto stringerla ancora un po', chissà se per lui era stato lo stesso, ma era sicura di no, comunque acconsentì alla sua richiesta di entrare a trovare posto.
La biblioteca era quasi vuota, c'erano i soliti irriducibili studiosi, ma i posti liberi erano tantissimi, andarono lontano da orecchie indiscrete e non, e si sedettero su un divanetto che c'era infondo alla sala.
Lui tirò fuori il diario di Alyson, e prima di fare qualsiasi domanda disse "mi scuso in anzitutto se non sono riuscito a ridartelo prima ma ti ho cercata ovunque e non riuscivo mai ad incontrarti, e così l'ho portato con me al dormitorio e beh, insomma ho letto le prime pagine, perdonami non volevo ficcare il naso solo che mi ha incuriosito, e da qui nascono le mie domande, lo sai vero di chi parla questo diario?! L'hai letto suppongo"
Alhena si sentì a disagio, in realtà non l'aveva letto, sua madre glielo aveva dato dicendo che era un cimelio di famiglia che si tramanda di generazione in generazione, ma lei l'aveva preso più come lettura passatempo che altro, e in più non l'aveva ancora neanche aperto perché passava quasi tutto il tempo a studiare, seguire le lezioni e fare i compiti.
"Io... in realtà no, non l'ho letto, me l'ha dato mia madre prima di venire ad Hogwarts ma l'unica cosa che so è che è un cimelio di famiglia, che chi l'ha scritto è una lontana parente, e mi è stato detto che questo diario passa di mano in mano nelle varie generazioni, in realtà l'avevo portato dal leggere con calma, ma non ho ancora avuto modo di iniziarlo. Perché di chi parla ?" Lui sgranó gli occhi e lei si mosse sul divano nervosa era sicura di aver appena fatto una figuraccia.
"Non l'hai ancora letto?! Quindi non sai oltre ad Alyson chi viene nominato?"
Ecco guarda" aprì il diario alla prima pagina, con il dito scorreva tra le righe di quella scrittura accurata e minuziosa, Alhena ne approfittó per guardarlo, aveva i capelli davvero scuri, sembravano un buco nero, ma erano anche lucidi, brillavano quasi, e li aveva tutti un po' spettinati, le venne l'impulso di passarci la mano in mezzo ma si trattenne, non voleva certo essere presa per una maniaca, aveva cominciato a fantasticare quando la voce di Mike la riportó alla realtà, "ecco!" Disse alzando la testa, e lei lo guardò sentiva di avere le guance rosse, "ecco guarda qua" con il dito indicó una frase e le porse il diario, "stai bene? Hai le guance rosse, non è che ti sta venendo l'influenza?" Le chiese dopo essersi accorto che aveva le guance in fiamme, lei approfitto di quell'input per mascherare la vergogna e rispose "si può darsi, in effetti ho avuto un po' di mal di testa oggi ma niente di che, comunque si sto bene grazie" dicendo questo si era messa una mano sulle guance e si rese conto che dovevano essere davvero rosse a giudicare dal calore. Prese comunque il diario che le porgeva Mike e lesse "il mio nome è Salazar Serpeverde" lo rilesse due volte prima di realizzare, si giró verso il ragazzo "Cosa? Salazar Serpeverde? Parliamo di quel Salazar? Uno dei quattro fondatori primo capocasa dei Serpeverde?" era stupita e si vedeva che era eccitata, da brava Corvonero assetata di sapere quella era una scoperta grandiosa, mentalmente si diede della stupida per non aver neanche aperto prima il diario.
Mike altrettanto eccitato si dimenticò per un attimo dell'imbarazzo tra loro e disse tutto entusiasta "sisi è lui! C'è scritta la data era il 993, l'anno della fondazione, ti rendi conto che una tua antenata lo ha conosciuto?! Non sei contenta? Adesso suppongo che tu abbia molta più voglia di leggerlo!"
Era così, adesso Alhena era davvero incuriosita da ciò che poteva esserci scritto, ma capí subito che anche per Mike era importante leggere quelle pagine, e non sapeva cosa fare, da una parte avrebbe voluto subito leggere il diario dall'altra avrebbe voluto essere carina e compiacerlo dicendogli che magari glielo avrebbe prestato per farlo leggere anche lui.
A lui, nel frattempo, venne un'idea che non sapeva se dire o meno, poteva essere un buon modo per leggere sia il diario sia stare in compagnia di Alhena, soprattutto si rese conto che quest'ultima era ciò che voleva davvero, passare del tempo con lei, ma non voleva essere troppo diretto per cui poteva usare il diario come scusa per prendere due piccioni con una fava come si diceva.
"Senti ehm..." esordì lui, dopo aver pensato che tanto valeva provare, "dato che tu vorresti leggere il diario e giustamente è tuo, ma piacerebbe leggerlo anche a me, pensavo... e se lo leggessimo insieme?" La vide alzare lo sguardo dal diario verso di lui, aveva sentito bene?!
"Scusa, ma leggere insieme come? Cioè tipo andiamo da qualche parte e ce lo leggiamo ad alta voce come le fiabe ai bambini piccoli?" Era ironica ma fino ad un certo punto, non aveva ben chiaro cosa avesse in mente di fare lui.
"Ahaha, beh non pensavo proprio così, però si qualcosa del genere, nel senso pensavo che potremmo trovare dei giorni per vederci e andare avanti a leggere di volta in volta il diario e scoprire quello che dice, come si evolve la storia della tua antenata e se si parla ancora di Salazar e magari anche degli altri fondatori, ti sembra una cattiva idea?" Speró con tutto il cuore che lei non lo trovasse immaturo e che acconsentisse, aveva la strana sensazione che sarebbe stato davvero bello passare del tempo con lei.
Alhena ci pensó su un po' -sicuramente mi sta chiedendo questi incontri solo perché non vuole chiedermi spudoratamente il diario e piuttosto che non leggerlo si sorbirebbe la mia presenza, vuole solo approfittare di me, nulla di più, però... a me piacerebbe conoscerlo meglio e magari lui potrebbe anche trovarmi vagamente interessante come persona-
"Vabene, per me si può fare, però io devo anche studiare parecchio, sai come siamo noi Corvonero no?! Quindi niente letture in vista di test e compiti importanti, per il resto possiamo anche organizzarci di volta in volta in base agli impegni di entrambi, mi piacerebbe leggere il diario" voleva aggiungere "con te" ma si trattenne.
Lui si aprì in un sorriso e per Alhena fu una delle cose più belle viste fino a quel momento, era bellissimo, non di una bellezza comune, quegli occhi blu oceano in contrasto con quei capelli neri e spettinati lo facevano risultare particolare, poteva piacere come non, a lei piaceva, tantissimo.
Come se lui le avesse letto nel pensiero disse "sai... sono contento che leggeremo il diario insieme, la verità è che mi piacerebbe passare del tempo con te.." l'aveva detto... oramai non poteva tornare indietro, non sapeva come avrebbe reagito lei a quella piccola confessione, infondo neanche si conoscevano.. lei che fino a quel momento lo stava guardando abbassó lo sguardo e cominció a giocherellare con una ciocca di capelli ribelle, lui ne approfittó, non sapeva cosa gli era preso ma lei era come una calamita, più tempo passava con lei davanti e più aveva voglia di non lasciarla andare e così fece qualcosa che non avrebbe mai fatto, non senza conoscere la persona e rischiando quindi di prendere uno schiaffone, le mise una mano tra la guancia e il collo le alzó la testa e si avvicinò al suo viso.
Alhena sentì il calore della sua mano su di lei, e la sua testa smise di funzionare, riusciva solo a pensare "oh mio dio che sta facendo, oh mio dio oh mio dio" lo vedeva avvicinarsi, la stava per baciare?! Cosa doveva fare?! L'avrebbe usata poi come zimbello per prenderla in giro con tutta la scuola, o voleva baciarla davvero?! Le sue labbra era ad un centimetro da lei, doveva decidere ora se baciarlo o allontanarlo, non resistette, stava per posare le sue labbra su quelle di Mike, le sentì appena appena sopra quando...
"Ehi voi due! Che state combinando!? Questa è una biblioteca! Si viene per studiare e fare ricerche non per scambiarsi effusioni in pubblico! Scostumati! Filate via prima che vada a riferire tutto al preside, fuori fuori!"
Il custode stava aiutando la bibliotecaria a chiudere.
Mike e Alhena furono presi alla sprovvista e si alzarono di scatto per andarsene, erano molto imbarazzati e non sapevano cosa fare o cosa dirsi, ancora una volta Mike prese l'iniziativa, facendo finta che quel che stava per accadere non fosse mai avvenuto le disse "Vabene senti per stasera si è fatto tardi direi, che ne dici se nel fine settimana cominciamo a leggere? Sabato pomeriggio alle cinque? Ci troviamo fuori dalla sala grande e poi decidiamo un posto dove andare per non essere disturbati"
Per lei andava benissimo ma voleva fare un po' la dura per non far vedere che era praticamente cotta e perché aveva paura che lui la stesse solo prendendo in giro, "se non avrò troppo da studiare mi troverai alle cinque davanti alla sala grande, buonanotte Mike" senza aspettare riposta si giró imboccó il corridoio e se ne andò.
Mike rimase lì impalato a cercare di capire cosa stesse succedendo, un attimo prima stavano per baciarsi e gli sembrava che lei stesse corrispondendo il bacio (maledetto custode!) e un attimo dopo era fredda come il marmo. Cosa aveva fatto di sbagliato?! Se ne andó a dormire con questo pensieri.
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