Capitolo IV
Dopo quel, "vabene" scandito solo dalle labbra di Alhena non avevano più osato guardarsi. Lei aveva continuato per tutta la lezione a guardare dritta davanti a se senza quasi più muovere un muscolo, come se avesse avuto paura che muovendosi si sarebbe svegliata, infatti le pareva un sogno che Mike le avesse chiesto di vedersi quella sera da soli. Però sapeva anche che era solo per il diario, non aveva la minima speranza che lui le avrebbe chiesto quell'incontro se non fosse stato per quello stupido cimelio di famiglia, che lei tra l'altro non aveva ancora neanche letto. Chissà cosa ci aveva trovato lui di così interessante. Beh entro quella sera lo avrebbe scoperto.
Nella sua testa si figuravano già mille scenari dai più romantici ai più apocalittici, la verità era che non lo conosceva per niente e non sapeva cosa sarebbe successo trovandosi vicina a lui.
Dal canto suo Mike non aveva fatto altro per tutto il resto della lezione he fissare Alhena, o meglio, la sua testa, dato che lei non si era più mossa, "ma che le è successo? Sembra un tronco? Possibile che io la innervosisca?" Era agitato, non sapeva cosa avrebbe tratto dall'appuntamento in biblioteca di quella sera, voleva delle risposte sul diario, voleva capire come mai lo aveva lei, perché lo aveva chiamato "cimelio di famiglia" ma allo stesso tempo voleva anche stare con lei e finalmente conoscerla e parlarci un po', gli piaceva già, era affascinato da quella chioma rossa e spettinata che lei muoveva da una parte all'altra in base a come era comoda o semplicemente si scompigliava in base a come tirava il vento, e lei non faceva nulla per sistemarla, la teneva così, arruffata. E questa cosa lo faceva impazzire perché era abituato a tutte quelle ragazze che vogliono avere i capelli perfetti. Lei non sembrava come le altre peró, sembra ingenua e non sembrava essere consapevole dell'effetto che poteva avere il suo modo di fare. Si vedeva che non si curava minimamente di cosa pensassero i ragazzi di lei, eppure lui stesso si era accorto di quanti la guardassero. Ma Alhena sembrava immune a tutto ciò. E questo non faceva altro che invogliarlo di più a volerla conoscere, a volerla... baciare... sapeva di volerla baciare già dallo scontro precedente, dove lei aveva per sbaglio lasciato il diario. Aveva avvertito una chimica stranissima tra loro, ma non sapeva come avrebbe reagito lei, molto probabilmente gli avrebbe dato uno schiaffone in pieno volto.
Ma non c'era niente da fare, non aveva più seguito la lezione e aveva solo continuato a fissare le onde spettinate di lei e immaginare quello che avrebbero potuto fare o dire quella sera in biblioteca.
Ma Mike e Alhena non erano gli unici a non seguire più la lezione. C'era qualcuno, poco lontano che aveva osservato la scena e stava quasi implodendo dal nervosismo e dalla gelosia. Gwen, che sedeva appena di fianco a Mike aveva assistito a tutta la scena dello scambio di messaggi ed inoltre aveva letto anche che il suo amico aveva chiesto a quella Corvonero dai capelli orribili di incontrarsi, ma che ci trovava in lei?! Non riusciva proprio a capirlo! E per di più continuava a fissarla come un ebete!
Finita la lezione di trasfigurazione tutti gli allievi andavano verso l'uscita Mike si era fermato, e sembrava volesse aspettare Alhena, ma Gwen prese il giovane per un braccio e lo tiró dietro di se dicendo "devo parlarti" con un tono talmente perentorio che Mike si preoccupò all'istante.
"Chi è quella?" lo aggredì Gwen appena fuori dall'aula, "è una mia... una...beh una ragazza che conosco, perché?! Che c'è?" Ribattè lui subito sulla difensiva.
"Perché vi dovete incontrare stasera in biblioteca? Di cosa dovete parlare?" La ragazza aveva gli occhi ridotti a due fessure tanto era tesa e arrabbiata.
"Dobbiamo parlare di una cosa che ho trovato ma che le appartiene, ma scusami qual è il problema Gwen? E poi da quando ti metti a spiare le cose che scrivo?"
Nel frattempo avevano ripreso a camminare e si accingevano a scendere le scale, la ragazza non si faceva intimidire, "da quando cominci a frequentare gente di altre case,e per di più quella la, ma l'hai vista? Per caso ti piace? Hai visto che capelli?" Mike si sentiva assediato e braccato, ma aveva capito che la sua amica era gelosa e quindi non doveva dargliela vinta altrimenti avrebbe solo fatto peggio.
"Senti, non so cosa tu stia pensando ma mi sembra che stai esagerando un po', se anche dovesse piacermi a te non dovrebbe interessare. E dobbiamo solo parlare", la ragazza lo studió, aveva capito subito che era attratto da quella svitata, perché una svitata sembrava con quei capelli, e lei stava ribollendo dentro.
"Quindi posso venire anche io? Dato che dovete solo parlare? Tanto siamo amici non le darà fastidio no?!" Per un attimo Mike la guardó come se fosse impazzita "no che non puoi venire, mi devo vedere con lei da solo. Senti ma che problemi hai?" Chiese esasperato, "tu! Tu sei il mio problema! Non capisci niente! Cosa ci trovi in lei? Cosa ha più di me? La vuoi baciare? Per questo non posso venire? E poi ci vedrete ancora?" Il ragazzo non sapeva più che dire, la sua amica sembrava impazzita lo tempestava di domande, lui si guardava intorno come un cane in gabbia cercando qualcuno con lo sguardo che lo potesse aiutare a scappare da quell'interrogatorio senza senso.
Non sapendo cosa fare riprese a camminare più veloce per arrivare in sala grande e voleva usare la tattica del non rispondere e provare ad ignorare la sua amica, Gwen non si dava per vinta però, e l'assedio continuava, "allora? Hai intenzione di non rispondermi più? Io pensavo che tra noi ci fosse qualcosa, e invece adesso ti scopro a fissare come un ebete quella lì!" Mike non poteva credere alle sue orecchie, continuava a camminare la sala grande era vicina, "senti Gwen non so cosa tu abbia pensato che ci fosse tra noi ma io... tu sei davvero bella e beh si a volte posso essermi comportato in modo fraintendibile con te, però... senti ho sbagliato ok?! Scusami" mentre diceva ciò per fortuna era arrivato alla sala grande e si accingeva a sedersi al tavolo, la ragazza era rimasta un po' spaesata da quella risposta, cosa stava cercando di dirle Mike? Che non c'era niente tra di loro? O stava facendo il solito maschio orgoglioso che vuole mascherare i suoi sentimenti?
"Mike cosa stai cercando di dire?" Disse Gwen voltandosi di scatto verso il ragazzo e tirandogli un'occhiataccia.
"Ehm...mi sono scordato il libro di trasfigurazione nel baule! C-Ci vediamo dopo nei sotterranei" disse alzandosi all'improvviso
"Dove credi di andare! Torna qui!"disse Gwen alle sue spalle. Ma Mike era già in piedi e si stava dirigendo a passi veloci verso l'uscita della Sala Grande e cercando di non dare nell'occhio, dietro di lui sentì improvvisamente una panca grattare contro il pavimento di pietra e con una rapida occhiata vide Gwen a sua volta camminare verso di lui -al diavolo il non dare nell'occhio!-Disse tra se e se e scattò verso il portone sollevando molti sguardi curiosi, salì le scale tre gradini alla volta, mentre dietro di lui la voce di Gwen gridava
"MIKE, TORNA SUBITO QUI O SARA' PEGGIO!"per tutta risposta si mise a correre ancora più forte, svoltando a destra nel primo corridoio continuando ad andare alla cieca, cercando di seminarla ma Gwen conosceva molto meglio di lui la scuola e un attimo dopo sbucò da dietro un'armatura davanti a lui ad una decina di metri di distanza
"E così ti vedi con quella Corvonero e non vuoi darmi spiegazioni?" chiese Gwen con il fiatone e una voce di ghiaccio. Mentre cominciava ad andare lentamente verso il ragazzo.
"Ma no Gwen è solo un incontro innocente" rispose Mike con una risata nervosa, mentre indietreggiava a sua volta
-Ti avevo chiesto una sola cosa! Di non dire cazzate! - continuò lei cominciando lentamente ad estrarre la bacchetta dalla tasca dei pantaloni "Non è stato proprio un bel vedere il tuo sguardo da ebete nei confronti di un'altra ragazza!"
-Dai Gwen a te cosa importa? Mica tu sei interessata davvero a me!" Il ragazzo cercò di giustificarsi "non possiamo parlare da persone civili?" per tutta risposta lei impugnò la bacchetta puntandola verso di lui, in quello stesso istante una porta apparve dal nulla sul muro alla sinistra del ragazzo "Pietrificus totalus"urló Gwen mentre Mike scattava verso la porta e la fattura centrò in pieno il punto dove il muro si trovava fino a un secondo fa. Mike sentì Gwen imprecare ma lui si era già messo a correre lungo una scala che saliva "Torna qui Mike, voglio parlare civilmente!" La sentì gridare da sotto di lui "tutto ciò era pura follia" pensò mentre sbucava su un altro piano, guardandosi intorno alla disperata ricerca di un nascondiglio
"E' inutile che scappi, conosco ogni singolo angolo di questo castello" sentì la sua voce dalle scale e aveva ragione non c'era posto che il ragazzo avrebbe potuto raggiungere e lei no. Doveva pensare in fretta, doveva trovare un posto in cui era sicuro che Gwen non sarebbe mai andato, pensò subito all'aula di pozioni ma era al secondo piano e non avrebbe potuto scendere senza incontrarla, poteva solo salire e fu allora che gli venne in mente un idea disperata, imbucò un'altra rampa di scale e scattò verso il corridoio del terzo piano, percorse una buona parte del corridoio e si appostò dietro un'armatura in attesa sentendo il rimbombare dei passi e dopo qualche istante anche Gwen comparve. Non si fermò nemmeno un attimo a guardarsi intorno ma continuò a salire e lui sospirò di sollievo. Come immaginava Gwen non avrebbe mai pensato nemmeno per un secondo di passare per il terzo piano dopo lo spiacevole evento successo l'anno prima. Si lasciò scivolare lungo il muro e si sedette per terra, cercando di riprendere fiato. Mentre il mondo tutto intorno a lui smetteva di sobbalzare.
"Non dovresti essere qui, Mike!"disse all'improvviso una voce. Non so cosa lo avesse preoccupato di più in quel momento se il fatto che Gwen fosse arrivata al terzo piano oppure essere pietrificato da lei.
"Gwen!"disse scattando in piedi "come hai fatto ad arrivare qui?"e cominciò lui e Gwen lo fermò spingendolo verso il muro, il suo corpo premeva su quello del ragazzo, il suo viso piano piano si avvicinava verso il suo, "ci sono arrivata come ci sei arrivato tu Mike" disse in modo provocatorio, il suo respiro si faceva sempre più forte e Mike lo sentì sul suo collo. Gwen con voce decisa e sensuale disse "non hai ancora capito che non puoi scappare da me?!" Lei chiuse gli occhi e avvicinó le labbra a quelle del ragazzo. Ma Mike si liberò dalla sua morsa e scappò di nuovo per quel corridoio lungo e tenebroso. Ormai Mike era con le spalle al muro, quando notò una porta, così ci si infilò e si trovò in una stanza enorme.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro