Capitolo Due - Cassandra
Stamattina i minuti sembrano non passare mai. Sono le nove e mezza e siamo dentro a questo buco vuoto già da un'ora. Faccio un giro completo su me stessa osservando ciò che mi circonda. Vedere le pareti delle stanze spoglie, prima che io le riempia d'arte, mi mette sempre molta tristezza. Mi sembrano posti abbandonati, senza vita e senza gioie. Il motivo per cui mi piace organizzare mostre è proprio il poter ridare colore a luoghi spogli come questo. Luca invece, nell'attesa del candidato, sta osservando la bozza del catalogo delle opere che ho richiesto, piuttosto concentrato.
«Spero che sia puntuale, altrimenti perde punti in partenza» borbotta infastidito, senza alzare neanche lo sguardo.
«C'è nessuno?» Nello stesso istante sento una voce sconosciuta provenire dall'ingresso del locale.
«Buongiorno, le serve una mano?» chiedo fingendo cortesia mentre vado incontro alla persona che si è appena intrufolata.
Odio gli intrusi, sempre curiosi e in cerca di gossip.
«Salve. Ho un appuntamento proprio qui alle 10:00. Non dovrei essere in ritardo.» L'individuo che ho davanti è diverso da come avevo ipotizzato che potesse essere. Avvampo, senza accorgermene quando lo vedo mettersi una mano tra i capelli biondi, imbarazzato.
Non è calvo come un sessantenne disoccupato.
Non ha una pancia pronunciata da vita sedentaria e qualche birra di troppo.
Non porta neppure gli occhiali con lenti a fondo di bottiglia.
Non è decisamente come lo immaginavo.
I capelli spettinati gli danno un'aria da ribelle ma la camicia bianca, arrotolata sulle maniche, lo rende così professionale che guardarlo è una vera benedizione per gli occhi. Mi accontento di mangiarlo con lo sguardo e schiarisco la voce sforzandomi di tornare in me anche se, più che un sacrificio, è una preghiera silenziosa per mantenere la giusta dose di professionalità.
«Ah, d-deve essere il critico d'arte», balbetto abbozzando un sorriso, «s-sono Cassandra Rossini, ci siamo sentiti ieri» e gli porgo una mano con la speranza di non risultare troppo impacciata. La sua stretta è calda e il suo palmo soffice. Un altro brivido mi percorre tutto il braccio e sciolgo la presa. I suoi occhi sono così blu che potrei farci un tuffo dentro e poi mi lascio inchiodare su quel volto da...
Ma è legale una persona del genere?
«Piacere, sono Libonati. Mike Libonati.»
«Mike?»
Altro che Mike, questo è proprio il David di Michelangelo.
«Tutti mi chiamano così, potrebbe farlo anche lei.» Mi fa l'occhiolino e io rido, come una scema.
«C-così mi fai sentire vecchia! Dammi del tu piuttosto» lo esorto, cercando ancora di riprendermi dalla trance in cui sono caduta. So di essere patita d'arte, è la mia passione più grande, ma avere visioni di divinità greche in carne e ossa credo sia eccessivo.
«Allora, ehm, andiamo di là, il mio collega ti sta aspettando» dico e lo invito a seguirmi nell'altra sala.
«Luca, lui è Mike, l'esperto d'arte che ho chiamato ieri per il colloquio.» Poso lo sguardo sul mio amico che si volta e allunga la mano. Potrei scommetterci di aver visto per un istante nei suoi occhi lo stesso stupore che ha colpito me poco fa.
«Piacere mio, Mike. Sono sempre stato al fianco di Cass nel ruolo che dovresti occupare tu in questa mostra. Prima di farti firmare il contratto, ho bisogno di valutare le tue potenzialità» spiega con freddezza per anticipargli cosa lo aspetta nei prossimi minuti. È serio, come non l'ho mai visto, serra persino la mascella. Sa essere davvero cattivo quando si tratta di giudicare con occhio critico i suoi colleghi e sa metterli in difficoltà, tanto che ho paura di non riuscire a trovare, né oggi né mai, un sostituto che gli vada a genio.
«Quindi, quali sono le terribili prove che dovrò superare?» chiede Mike, scherzoso e sicuro di sé. Spero che mantenga questo spirito anche dopo la "valutazione". Luca si piega, tira fuori dalla custodia un quadro e lo posa sul rialzo davanti a noi. A prima vista sembra un Monet dai paesaggi curati, i dettagli pieni di colore e le forme rilassanti, ma non è di certo tra le opere che ho richiesto per la mia mostra: quelle sono ancora in caveau sparsi in giro per il mondo. Non può essere altro che una riproduzione che ha portato per l'occasione.
Che genio del male.
«Mi piacerebbe sapere tutto ciò che hai da dire su questo dipinto.» Lo incinta con nonchalance senza far trapelare alcun tipo di emozione e Mike non se lo fa ripetere. Si avvicina e posa le mani sulle ginocchia per poter esaminare meglio i dettagli del dipinto. Corruga la fronte, concentrato. Sembra così preso da questa sfida che trattengo il respiro per non deconcentrarlo. Invece il mio sguardo si sente autorizzato a vagare sul suo corpo, finchè non ritorna sul risvolto delle maniche. Prima non ci avevo fatto caso alle sottili e districate vene che sono in grande evidenza sulle sue braccia e si diramano fino alle mani.
Deglutisco.
Vorrei essere al posto di quel quadro in questo momento.
«Ha tutte le caratteristiche per essere un Monet o un Manet...»
E tu hai tutte le caratteristiche per essere un mio David.
«Questi paesaggi sono armonici e pieni di vita, con tratti marcati e tonalità prevalentemente primarie», continua a spiegare con il tono autorevole di chi sa di cosa sta parlando e incurante dei miei pensieri davvero poco sobri su di lui, «ma la differenza tra questi due grandi artisti non è solo una vocale.» Alza rapido lo sguardo su Luca, come per notare la sua reazione, e poi inizia a snocciolare fuori una marea di informazioni specifiche.
Io non riesco a seguirlo, troppo concentrata nell'esaminarne il profilo. Ha un viso da tipico ragazzaccio che fa cadere ai suoi piedi tutte le donne, i lineamenti sono precisi e in qualche modo ammorbiditi dall'accenno di barba in cui si fanno spazio le sue labbra. Sembrano così morbide e vorrei tanto morderle.
Mi rendo conto di star dando troppe attenzioni a lui e nessuna a quello che sta dicendo quando Mike indica un punto preciso del quadro e Luca fa un leggero suono gutturale di stupore. Dalla sua espressione compiaciuta credo che stia procedendo più che bene.
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Spazio Autrice: Bentornati a tutti! Lo so, lo so, siamo ancora solo al secondo capitolo, ma i due protagonisti si sono appena incontrati e credetemi... questo è solo l'inizio
Restate sintonizzati per i prossimi capitoli perchè se ne vedranno di belle!
E come sempre,
xoxo, Althaia
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