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Capitolo 2

Poco dopo il nostro incontro/scontro in giardino, mi accompagnò fino all'ingresso di casa ma prima di entrare mi trascinò nell'ombra, al riparo dalla luce che filtrava dalla tende lasciate aperte e mi spinse contro al muro baciandomi nuovamente con fervore.

In sottofondo le voci dei nostri padri continuavano indisturbate a discorrere del più e del meno mentre noi ci baciavamo, ma mi interruppi quando sentii parlare di noi e lo stesso fece John.

<<Sei ancora convinto che sia la cosa giusta da fare David?>> il tono del generale Stone celava una nota di disagio.

<<Certamente John, non sono arrivato fin qui per farmi fermare dal carattere cocciuto di mia figlia>> l'ira nella voce di mio padre filtrava da ogni parola.

<<Non ne ho ancora parlato con John, non so se accetterà di buon grado la cosa>>

La risata di mio padre si disperse nel buio <<Tuo figlio accetterà senza problemi la cosa, questo è certo. Altrimenti verrà rimandato in missione all'esterno e ricordi com'era quando è tornato, non è vero?>>

John in quel momento mi spostò di lato e si schiarì la voce salendo i gradini della veranda.

I due si voltarono verso di lui e poi mio padre tornò a guardare il generale lanciandogli uno sguardo di avvertimento.

La cosa non passò inosservata, ma nessuno diede segno di voler fare domande.

C'era qualcosa in tutta questa faccenda che non mi tornava, cos'era successo a John durante la missione? Cosa intendeva dire prima, quando ha detto che eravamo in pericolo e che la vita dei sotterranei stava per cambiare? C'era solo una persona che poteva aiutarmi, Andrew.

Il generale Stone e John ci salutarono, quest'ultimo prima di andare mi lanciò un'occhiata carica di significato.

Ricambiai il saluto e strinsi la mano ad entrambi, come durante una normale cena di rappresentanza,

anche se in questo caso i due ospiti erano lì in vesti diverse.

La stretta di John si trattenne più di quanto l'etichetta imponeva e prima di lasciarla andare mi guardò con intensità negli occhi.

<<A presto Allison>>

<<A presto>>

Non appena uscirono dalla porta, mi voltai per tornare nella mia stanza

<<Buonanotte papà>>

<<Allison>> mi girai verso di lui e lo sguardo che mi riservò mi gelò all'istante

<<Si papà?>> la voce un sussurro

<<Sai quanto significa per me la mia carriera, vero?>>

<<Certo papà, è da quando ho 4 anni che seguiamo la tua vita politica>>

Io e Andrew, fin da piccoli siamo stati trascinati a comizi elettorali, presentazioni pubbliche, cene di gala con l'alta società, tutto per far si che nostro padre si accaparrasse i voti delle persone impietosite da due bambini rimasti senza madre, morta per cause misteriose.

<<Quindi sai che non rinuncio facilmente e che mi batto per le mie idee?>>

<<Si papà>> dove voleva andare a parare?

<<Il matrimonio tra te e John sarà celebrato da me, alla fine di questo mese>>

<<Che cosa?!>> strinsi i pugni e mi piantai le unghie nel palmo <<Non puoi decidere tu per me!!>>

<<Certo che posso, e non credo che sarà un sacrificio così grande, visto come vi baciavate poco fa>>

<<Come fai a saperlo?>> gli chiesi incredula

Lui sogghignò soddisfatto dalla mia reazione

<<Ho aumentato i controlli di sicurezza e uno dei miei uomini vi ha seguito e mi ha riferito quanto ha visto>> lanciò sul tavolo davanti a lui, in mezzo ai bicchieri di distillato che lui e il generale avevano consumato poco prima, un foglio accartocciato dove con il nero era stata tradita la mia intimità.

<<Se hai finito, sono stanca e me ne vado a dormire>>

<<Vai pure Allison e ricordati che sei tenuta sotto controllo>>

Corsi verso la mia camera, ma prima avevo bisogno di vedere Andrew per confidami con lui.

Appoggiai la mano sulla maniglia e piano la abbassai, la stanza era immersa nel buio e una sagoma indistinta era sdraiata sul letto.

<<Andrew?>> sussurrai piano

Non mi rispose, così mi avvicinai in punta di piedi al letto, quando mi chinai per toccargli una spalla, mi accorsi che non era lui quello sotto le coperte, ma il suo cuscino.

Indietreggiai verso la porta e me la richiusi alle spalle, come cavolo era riuscito ad andarsene mio fratello se mio padre aveva aumentato i controlli?

Ma soprattutto dov'era andato?

Arrivata nella mia stanza mi buttai sul letto ancora vestita, lo avrei aspettato per tutta la notte se necessario.

Ma ad un certo punto, dovevo aver chiuso gli occhi, perché un rumore fuori dalla mia porta mi svegliò.

Mi rimisi in piedi in fretta e corsi ad aprire, ma vidi solo l'uscio di fronte al mio che si chiudeva, mi guardai in giro e nel corridoio non c'era nessuno, così con pochi passi lo attraversai e bussai lievemente, due colpi veloci seguiti da tre lenti. Il nostro sistema di riconoscimento da piccoli. Sorrisi al ricordo.

Il trambusto dentro alla stanza mi fece capire che Andrew non aspettava la mia visita, poco dopo la porta si aprì e mio fratello con finta aria assonnata mi fissava.

<<Allison, cosa ci fai sveglia a quest'ora?>> mi bisbigliò

<<E' quello che volevo chiedere a te Andrew>> bisbigliai a mia volta

Mi afferrò per un polso e mi trascinò dentro alla stanza, accese una luce e scostò la sedia dalla scrivania per farmi accomodare.

<<Non eri in camera prima>>

Si voltò a guardarmi allarmato

<<Tranquillo non ho detto a nessuno che non eri in camera>>

Lo vidi tirare un sospiro di sollievo <<Grazie Allison>>

<<Prego, ma dove sei stato? Papà ha aumentato i controlli di sicurezza ed ero preoccupata per te>>

Si inginocchiò vicino alle mie gambe e mi prese la mano

<<Non posso dirtelo ora, ma è una scoperta incredibile>> la felicità gli illuminava gli occhi, lo abbracciai di slancio e lui mi strinse a sé.

Lo scostai da me e le lacrime iniziarono a scendermi sulle guance

<<Allison cosa ti succede?>>

<<E' stata una serata orribile>> e gli raccontai tutto quello che era accaduto, tralasciando l'incontro in giardino con John.

Quando terminai di raccontare, mio fratello si passò una mano tra i capelli, segno che era in qualche modo nervoso.

<<Non so cosa abbia in mente papà, ma se John ha detto che siamo in pericolo e che tutto sta per cambiare, ho paura che le cose siano collegate. Lasciami il tempo di indagare, ho qualche conoscenza che può aiutarmi a far luce su alcune cose, ora vai a dormire sorellina>> mi accarezzò la guancia, appoggiai la mia mano sulla sua cercando di imprimere il ricordo sulla pelle.

Se a mio fratello fosse accaduto qualcosa, ne sarei morta, speravo solo che le sue ricerche non lo portassero a cacciarsi nei guai.



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