SIXTEEN || WHAT WAS BETWEEN THEM?
SIXTEEN || WHAT WAS BETWEEN THEM?
Leggere fitte di dolore colpirono il suo corpo come l'acqua troppo calda della doccia entrò in contatto con le ferite lasciate dalla lotta sul suo ventre, aveva appena tolto le bende e una doccia era quello che serviva a Harry per lavarsi di dosso i ricordi di quell'orribile giornata. Mentre l'acqua calda scioglieva i nodi dei suoi muscoli e il dolore alle ferite si alleviava Harry si concentrò pensando a Priya. Diamine quella ragazza riusciva a farlo sentire così importante e apprezzato, non tirava una striscia di coca da una settimana e tanto meno andava a letto con una ragazza; dentro di lui molto in fondo, anche se non l'avrebbe ammesso, desiderava solo poter sentire e avere Priya vicino a lui, il più possibile, così da poter assorbire ogni suo pensiero, ogni suo gemito o rumore, ogni lettera che usciva dalle sue labbra carnose e rosa, e poter scavare in quegli occhi azzurri e infiniti.
Ma come avrebbe potuto una ragazza come lei, provare le stesse cose per un ragazzo come lui? Harry si scervellò a lungo per trovare una risposta a questa domanda che ripetutamente tormentava la sua mente ripresentandosi ogni volta che pensava a lei - cioè ad ogni minuto. Infine l'ultima e sola conclusione che trovò fu che no, non era possibile. Lei non poteva ricambiare quei sentimenti, ancora non ben definiti, che lui provava per lei.
Con i capelli ancora scompigliati e bagnati qualche gocciolina d'acqua ancora fredda gli cadde sul petto bagnandogli le ferite rimarginate. Si passò un asciugamano sui capelli mentre scese di corsa le scale e si allacciò un paio di jeans neri, prima di aprire la porta. "Priya?" La sua voce era confusa e la ragazza sorrise istintivamente sentendo la sua voce e alzando gli occhi che fino a quel momento stavano fissando i suoi stivaletti. L'udire la sua voce le fece dimenticare tutto quello che era successo fino a quel momento, e salutò il ragazzo entrando in casa. "Come ti senti?" Chiese lei con preoccupazione negli occhi notando i tagli chiusi e ora puliti sul ventre del ragazzo di fronte a lei. Non l'aveva mai visto a dorso nudo senza le bende che gli coprivano le ferite, e non sapeva se essere spaventata o disgustata alla vista di quello che rappresentava quanto aveva sofferto quando stava lottando contro Barney. "Bene tranquilla...che ci fai qui?" Rispose il ragazzo infilandosi una maglietta bianca, notando l'agitazione e il disagio di Priya; probabilmente non era abituata a certe cose, e non voleva turbarla proprio ora che i sensi di colpa iniziavano a diminuire gradualmente. Soprattutto non voleva che lei provasse fastidio, disgusto o forse solo disagio nel guardarlo coperto di quei segni forse indelebili rimasti sulla sua pelle abbronzata - non l'avrebbe sopportato - l'unica cosa che lo faceva sentire bene era infatti lo sguardo dolce di Priya, il modo in cui lo guardava era così bello, non avrebbe potuto farne a meno per nessun motivo al mondo. "Ho pensato di passare a trovarti..se vuoi me ne vado, non voglio disturbare" Disse Priya appoggiando la borsa sul divano nero, aveva pensato che dopo quel tempo che avevano passato assieme anche a lui avrebbe fatto piacere stare con lei, almeno quanto faceva piacere a lei stare con lui. Non voleva certo disturbarlo o infastidirlo, faceva già molto per lei ogni volta che ne aveva bisogno e certo non voleva essere un peso anche al di fuori di quello che per Zayn era un lavoro.
Lei si riallacciò il cappotto blu di Carrie e riafferrò la borsa dal divano, sentendosi evidentemente d'intralcio per il ragazzo. Harry si avvicinò a lei e, posando la sua mano grande e callosa su quella piccola e morbida di Priya, fece alzare quei meravigliosi occhi color ghiaccio verso di lui: come li incontrò con i suoi si sentì invaso da un caldo vortice di tenerezza e semplicità, quella semplicità che mancava da tempo nella sua vita.
"No no rimani, davvero"
Disse in tutta fretta, aveva sperato tutta mattina che questo momento arrivasse, che lei venisse lo stesso a casa sua, che non lo abbandonasse e che passasse più tempo possibile con lei. Non avrebbe osato assolutamente dirglielo o chiederglielo però, Harry non si sentì ancora pronto a rompere quella facciata che manteneva alta davanti a lui con chiunque avesse a che fare, almeno non ancora, ma certo se l'avesse dovuta abbattere l'avrebbe fatto con Priya.
"Liam non c'è?"
Chiese lei dopo alcuni minuti di silenzio dove i suoi occhi, incastrati i quelli di Harry, rimasero fissi a cercare di capire cosa sentisse quel ragazzo cattivo e misterioso, ma talmente attraente e forte davanti a lei. Si guardò intorno un po' disorientata, cercando qualche segno della presenza dell'altro bad boy in casa; senza trovarne.
"No, è via a..lavorare"
Balbettò Harry in risposta. Priya annuì e sospirò prima di togliersi il cappotto e lasciare la borsa di pelle sul divano lussuoso del piccolo salone. Si passò un mano tra i capelli notando gli occhi di Harry seguire ogni suo piccolo movimento proprio come spesso faceva lei.
Sapeva che quella del lavorare era solo una scusa, ma non le andava di sapere in quali fatti loschi erano coinvolti quei due, o forse solo Liam, o forse Liam li stava risolvendo per conto di Harry..non ne voleva sapere niente, per il momento le bastava passare del tempo con lui.
"Capisco..andiamo su?"
Chiese indicando con la mano il piano di sopra dove si trovava la camera di Harry. Le parve di vedere un piccolo sorriso malizioso crescere e poi scomparire agli angoli della bocca del riccio, ma lo ignorò e lui annuì velocemente.
"Certo, ti devo ancora battere a Super Car"
Scherzò Harry e con un paio di falcate raggiunse le scale e salì lasciando indietro la ragazza che lo seguì senza perdere tempo, scuotendo la testa e ridacchiando.
"Contaci Styles"
Rispose alzando la voce così che la potesse sentire dal piano di sopra, lo sentì ridacchiare a sua volta e si riempì le orecchie con quel suono leggero e, purtroppo, raro da sentire.
Dopo alcune ore i due ragazzi erano ancora sdraiati con dei soffici cuscini sotto la schiena sull'ampio letto di Harry, lei riempiva quello spazio vuoto accanto a lui e ridevano mentre Harry stava per perdere ancora una volta a quello stupido videogioco di macchine.
"Dai! Dammelo Harry, non vale così!!"
Strillò lei quando, sul punto di perdere, Harry tentò l'ultima mossa allungando una mano tra le sue strappandole il joystick e sollevandolo in aria.
"Si che vale!"
Rispose lui ridendo, nel vedere la minuta ragazza pakistana sbracciarsi cercando di recuperare quell'oggetto, ma per quanto si sforzasse non riusciva a raggiungerlo.
"No non è vero, dai dammelo! Tanto stai per perdere lo stesso Harry!"
Lo implorò lei tra le risate, arrendendosi e lasciandosi affondare tra i cuscini, scivolando involontariamente più vicina a lui. Harry smise di ridere e si accomodò a sua volta sui cuscini, la testa della ragazza si appoggiò delicatamente sulla sua spalla, stremata dalle risate, e con un sorriso di vittoria sulle labbra osservando il maxi scherma di fronte a loro segnalare la sua vittoria.
Lui piegò la testa nella sua direzione e i riccioli ribelli e lunghi gli ricaddero sulla fronte fin sopra agli occhi. Priya trovò adorabile come quei riccioli castani adornassero il suo viso dai lineamenti già perfetti. I due rimasero in questa posizione per quelle che ad entrambi sembrarono delle ore, era come se una forza magnetica superiore ad entrambi li tenessi legati uno all'altra, senza riuscire a staccare gli occhi da quelli dell'altro.
Priya sapeva che quel ragazzo rappresentava un mistero, una sfida per lei, come sarebbe andata a finire tra i loro? Non riusciva a stare un solo minuto senza rivolgere anche solo per un attimo i suoi pensieri a Harry, come avrebbe potuto separarsi da lui..avrebbe dovuto separarsi da lui? Qualcosa la teneva legata a lui, non poteva farne a meno; dentro di lei desiderava che anche lui provasse la stessa cosa, ma come avrebbe potuto un ragazzo così, come lui provare la stessa cosa che lei provava nei suoi confronti? Cosa davvero provava lei nei suoi confronti? Amore?
Il cellulare di Priya iniziò a vibrare insistentemente nella sua tasca, e lei ve lo estrasse senza distogliere lo sguardo dagli occhi verdi di Harry. Fu però costretta a staccarli, aprì il messaggio e si ricordò, grazie a quello, che avrebbe dovuto uscire con Austin quella sera, che più precisamente sarebbe passato a casa di Carrie tra meno di un'ora. Il tempo con Harry volava anche se lei avrebbe voluto portare il nastro indietro e riviverlo da capo.
"Ehm i-io..io devo andare"
Priya ruppe quegli infiniti attimi di silenzio; non un silenzio imbarazzante, ma un silenzio che diceva ai due più di quanto mille parole avrebbero potuto fare: si sentivano a proprio agio, come se niente avrebbe potuto disturbarli e in quel momento ci fossero solo loro due.
Peccaato che però, ora, Priya fu costretta da andarsene, per vedere un altro ragazzo, quello a cui era - o a cui pensava di essere - interessata. Fino a quel momento aveva creduto di sentirsi con Austin meglio che con chiunque altro; ora però non ne era più così sicura.
"Dove vai?"
Domandò istintivamente lui, desiderando subito dopo di poter ritirare quelle parole. Non poteva essere così interessato a una ragazza, a quello che faceva, eppure era così: non poteva evitare di volere Priya tutta per se, di voler controllare quello che faceva per sapere quando sarebbe ritornata da lui.
"Devo uscire con Austin..ehm, con un ragazzo"
Ammise lei balbettando. Dentro di se Priya si sentì come in colpa uscendo con Austin, come se stesse in qualche modo tradendo Harry o quello che c'era tra di loro. Ma cosa c'era tra di loro? C'era qualcosa tra di loro?
"Capisco"
Rispose non potendo evitare di sentirsi deluso da quella risposta, desiderando che gli avesse risposto qualsiasi altra cosa - ma non quello.
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