FOURTEEN || A BET
FOURTEEN || A BET
"Hai intenzione di rompere la porta?"
Scherzò sarcasticamente Liam non appena spalancò la porta del piccolo appartamento di South Street, la ragazza sospirò e si fiondò all'interno del piccolo atrio ignorando il ragazzo che le aveva appena dato accesso alla casa e il suo commento inappropiato alla situazione attuale e all'umore di Priya. La ragazza aveva guidato più velocemente che poteva, ignorando il fatto che avrebbe dovuto essere accompagnata da un'altra persona nella guida, dal momento che possedeva solo il foglio rosa. Ma una multa era l'ultimo dei suoi problemi in questo momento, e francamente non parlava da due giorni con l'unica persona che l'avrebbe potuta accompagnare, e non aveva ancora intenzione di farlo.
"Dov'è Harry?"
La voce dolce e ora confusa della ragazza richiamò l'attenzione di Liam, che si avvicinò a lei appoggiandole goffamente una mano sulla spalla. Forse in fondo non era così male quel ragazzo, ma ad ogni modo riusciva a trasmettere solo paura a Priya, forse a causa del suo primo incontro, o forse a causa di quel buio che dominava anche i suoi occhi.
"È di sopra, io devo andare a comprare della roba ora, torno tra poco..."
Le rispose quanto più gentilmente possibile il ragazzo castano e afferrò la giacca nera dal bracciolo del piccolo divano azzurro sbiadito e se la infilò a coprire la canottiera bianca. Diede un'occhiata svelta alle scale che portavano al piano di sopra per indicare la strada alla ragazza, e si diresse attraverso il salone verso la porta d'uscita.
"Della droga?"
Priya non riuscì a trattenersi e quelle parole uscirono dalla sua bocca senza che potesse ritirarle in tempo. Liam ridacchiò alla sua scelta di parole, inusuale per lei e annuì.
"Si anche, ma bende e antidolorifici principalmente"
Con questo e un 'd'accordo' della pakistana il ragazzo se ne andò lasciando Priya sola - o quasi - nell'appartamento.
La ragazza si tolse il cappotto di Carrie e lo appoggiò dove prima si trovava la giacca di Liam, lasciò la borsa ai piedi del divano e sistemandosi i grandi occhiali verdoni prese un respiro profondo facendo la sua strada verso la scalinata che portava al piano di sopra.
Una musica leggera proveniva da una delle due porte socchiuse del piano di sopra, un'altra chiusa alla fine del corridoio. Priya seguì la musica fino ad arrivare alla seconda porta, avvicinò l'orecchio sentendo un leggero odore di fumo provenirvi. Ultimamente aveva iniziato ad apprezzare quell'odore che sentiva ormai dappertutto, e se ne riempì le narici. Bussò un paio di colte debolmente, fino a quando qualcuno le rispose dall'altra parte. Prendendo un altro respiro altrettanto profondo aprì la porta scricchiolante ed entrò nella stanza, il ticchettio dei suoi tacchi risuonò leggermente e la musica si spense. Priya non sapeva cosa aspettarsi da quell'incontro, cosa sarebbe accaduto una volta faccia a faccia con lui? Avrebbe cercato di toccarla di nuovo? Sarebbe stato incazzato con lei? Come avrebbe reagito?
L'unica fonte di luce della stanza era la finestra con le tende tirate ai lati, dalla quale penetrava la fievole luce del cielo di Londra. Una cassettiera sulla destra e un televisore al plasma proprio sopra, dalla parte opposta un letto a due piazze, disordinato e occupato da un seducente ragazzo riccio. Sembrava sudato e affaticato, i capelli gli ricadevano sulla fronte, era senza maglietta e un lenzuolo lo copriva fino a metà busto. Con un gesto veloce gettò nel piccolo posacenere sul comodino una sigaretta spenta, prima di stamparsi un piccolo e debole sorrisetto ved3ndo la bella ragazza entrare la sua camera. Alla vista di quel ragazzo - apparentemente così forte - ora lì davanti a lei, impotente e ferito, Priya si sentì svuotata di qualcosa, sentì un buco dentro di se, e un enorme senso di colpa la raggiunse.
"Hey tesoro"
Il ragazzo sbatté più volte gli occhi per abituarli alla luce debole della strada e la salutò notando la sua esile figura avvicinarsi al letto, forse leggermente impaurita. Cercò di sistemarsi meglio e tirarsi seduto, ma l'unico risultato fu una smorfia di dolore che comparve sulla sua faccia, deformando la bellezza armoniosa dei suoi lineamenti delicati.
"Ciao Harry...come ti senti?"
Priya cercò di mettere tutta la dolcezza che possedeva in quelle poche parole, dopo che era venuta a conoscenza di tutto quello che Zayn aveva progettato per lei, non poté fare a meno di correre a ringraziare quel ragazzo che a quanto pare l'aveva seguita nel buio e l'aveva salvata ormai molteplici volte, quando Zayn non c'era. Dopo che Zayn le spiegò il suo piano Priya era combattuta tra l'abbracciare il fratello per quello che aveva fatto pur di proteggerla, e lo scappare da lui, per averla tenuta all'oscuro di tutto questo. Tutto questo che la riguardava, perché non le aveva detto che partiva per il college a New York? Perchè non le aveva detto di Harry? Perchè non voleva che lei sapesse di Harry? Perchè non voleva che ci avesse a che fare?
"Potrei stare meglio"
Ammise il riccio disteso sul letto sfatto. Lui si strofinò una mano sulla faccia e attorno agli occhi, prima di passare la lingua tra le labbra e farla scorrere su di esse nel tentativo di inumidirle, rendendole ancora più lucide e rosee di quanto già lo fossero, accentuando la forma a cuore. Priya si sedette sulla poltrona coperta di vestiti accanto al letto e iniziò a torturarsi le unghie delle mani, vizio che la accompagnava fin da quando era bambina. Quando era nervosa si sfogava sulle unghie e sui capelli, arrotolando piccole ciocche attorno alle dita per poi rilasciarle velocemente e ricominciare con un altra ciocchetta nera.
"Mi dispiace che tutto questo sia colpa mia...io non sapevo che Zay-"
Iniziò la ragazza tentando di dare sfogo a tutto quello a cui aveva pensato durante quei due giorni dopo che era fuggita in macchina col fratello, e che aveva lasciato Harry alle grinfie di Barney. Perchè lui era rimasto? Perchè non era semplicemente fuggito e non aveva lasciato che Barney ritornasse da loro?
Avrebbe voluto dirgli che le dispiaceva di averlo trattato male alla metropolitana, che non avrebbe dovuto avere paura di Liam - cosa che ancora persisteva nonostante tutta la questione - e soprattutto avrebbe voluto ringraziarlo, non sapeva esattamente come, ma qualcosa avrebbe voluto farlo. Guardando quel ragazzo ora davanti a lei Priya si rese conto ancora una volta che era diverso, diverso da tutti, diverso da Liam. Perchè? Questo non lo sapeva neanche lei, solo sentiva una strana sensazione allo stomaco, ma piacevole nel sentire la sua voce roca e profonda, quando osservava le sue labbra che si muovevano armoniosamente mentre parlava, quando increspava la lingua tra i denti parlando e come la strofinava tra le labbra per inumidirle: tutti gesti che rendeva Priya completamente vulnerabile. La maniera sexy con cui afferrava una sigaretta e la intrappolava tra le labbra rosse e carnose, come la copriva per accenderla e come inspirava tutto il fumo e l'essenza di tabacco, prima di sputarlo fuori in maniera assolutamente seducente. Tutto questo lo faceva apparire assolutamente e completamente attraente agli occhi di Priya.
"Cosa sai ora?"
La voce di Harry, roca e ancora impastata da quelle che saranno state ore di riposo la interruppe. Lui non sapeva cosa esattamente Zayn le avesse raccontato, avrebbe potuto mentirle ancora e non voleva tradirlo rivelando cose a lei sconosciute. Fece correre una mano tra i capelli e notò lo sguardo della ragazza seguire ogni suo singolo movimento, anche il più casuale, come del resto era abituato a fare lui con lei. Sentiva che quella ragazza poteva dargli più di quanto si aspettasse.
"Zayn mi ha spiegato che è stato lui a chiederti di.. proteggermi, non avevo idea di chi fossi e mi dispiace che ora stai così per Barney, a causa mia"
La sua voce rimbombò nella camera più grande di quanto si aspettasse, rispetto al salotto abbastanza piccolo ma lussuoso. Priya non riusciva a spiegarsi come quel ragazzo che non la conosceva neanche si fosse impegnato così a fondo, ritrovandosi ora con ferite gravi, per lei. Insomma lui non era il genere di ragazzo che si batte per difendere la propria ragazza, giusto? D'altronde lui una vera ragazza non l'aveva mai avuta, era solito a una scopata e via, per lui era sempre stato solo sesso.
"Non è colpa tua Priya"
Nonostante la risposta di Harry - inaspettata ma rassicurante alle sue orecchie - Priya non riuscì a fare a meno di sentirsi in colpa. Se non fosse stato per lei e per Barney che da un giorno all'altro aveva iniziato ad abusare di lei e a picchiarla, niente di tutto questo sarebbe mai successo. Il ragazzo sul letto si passò di nuovo la lingua tra le labbra, catturando gli occhi di Priya. In quel momento, forse in preda a qualcosa a lei oscuro, Priya desiderò di poter sentire ancora le sue labbra contro quelle carnose e rosse di Harry, e desiderò poter sentire ancora una volta il sapore non tanto amaro di tabacco.
"...posso aiutarti?"
Priya scosse la testa per scacciare quei pensieri malsani e offrì il suo aiuto - per quanto potesse mai fare - ma il ragazzo scosse la testa e appoggiò delicatamente una mano sullo stomaco, sussultando al contatto con la pelle. Priya lasciò che i suoi occhi indugiassero sul corpo del riccio - che notò solo ora essere a dorso nudo - dell'inchiostro nero decorava la sua pelle adornandogli le braccia e il petto. Notò sbucare da sotto le coperte delle bende bianche; un vortice di pensieri su cosa Barney potesse avergli fatto per causare quelle ferite le colpì la mente, rimbalzando da una parte all'altra, portandole un penetrante mal di testa.
"Passami quella roba"
Disse indicando una bustina con delle pastigliette e della polverina accanto, sulla cassettiera in fondo alla stanza.
Notando lo sguardo fisso della ragazza verso di lui, Harry si sentì per una volta come se a qualcuno importasse davvero come stava, insomma, nessuno gli aveva mai chiesto veramente come stesse, e se l'avevano fatto non era per sapere davvero come si sentisse. Ma dagli occhi trasparenti di Priya, Harry vide preoccupazione e colpevolezza, capì che quella ragazza era davvero interessata a lui. E soprattutto capì che lui era interessato a quella ragazza: la sua ingenuità, la sua fragilità, sentiva di essere necessario per lei, e soprattutto sentì che lei era necessaria a lui. Lui aveva bisogno di lei.
"Non ho intenzione di passarti della droga, io certo non ti aiuterò in questo"
Rispose decisa con un piccolo sorriso di sfida sulle labbra. Non esisteva che Harry si drogasse proprio davanti a lei. Aveva sempre pensato che chi si droga lo fa solo perchè pensa che sia indispensabile, un anti-stress, che riesca a calmarli. Ma lei pensava che era solo un placebo, sarebbe bastato trovare un'altra cosa da fare al posto di drogarsi.
"Mi fa sentire meglio"
Disse. Confermando le teorie di Priya.
"Dovresti cercare qualcos'altro per sentirti meglio"
Spiegò la ragazza. La mente del ragazzo invece si concentrò sullo stato di semi incoscienza e calma totale in cui si trovava dopo una tirata di coca, a quanto forte e pieno di adrenalina si trovasse subito prima e quando debole ma rilassato subito dopo. Pensando a cosa potesse farlo sentire allo stesso modo.
"Tipo cosa...sesso? Potresti aiutarmi in questo"
Rispose facendo crescere un sorrisetto malizioso agli angoli della bocca e squadrando centimetro per centimetro il corpo della ragazza seduta di fronte a lui. Non appena però i suoi occhi così verdi, ma che nascondevano agli altri ogni tipo di emozione, incontrarono quelli così trasparenti e luminosi di Priya, ed essi si spensero, riempiendosi di lacrime e abbassandosi sul suo ventre, Harry si pentì subito di quelle parole, e cercò inutilmente di ritirarle. Si sentì una merda per aver detto quelle cose, sapendo che le sue esperienze sessuali non sono state delle migliori, anzi probabilmente sono state le peggiori che si possano fare. Ora era Harry a sentirsi pienamente in colpa.
"M-mi dispiace io-"
La sua voce ora più soffice e rassicurante fu di nuovo interrotta da quella spezzata di Priya.
"Non importa..." Lo tranquillizzò tirando un sospiro e cancellando le piccole tracce umide sotto agli occhi col dorso della mano "Intendevo tipo della musica o.. altro, non dovresti drogarti però"
Il ragazzo si concentrò sulle parole di Priya riflettendo sulla sua proposta.
"La musica è inutile..."
Concluse spegnendo l'impianto stereo sotto al grande schermo del televisore e gettando il telecomando tra i cuscini del letto, per metà vuoto.
"Non la penso così, ma...posso farti una domanda?"
La pakistana cercò di cambiare argomento, tentando di risolvere uno dei suoi numerosi dubbi su quel misterioso ragazzo che la incuriosiva sempre di più, e del quale sentiva di conoscere sempre di più con ogni minuto che passava con lui.
"Facciamo una scommessa, che ne dici?"
Ribaltò lui. Un sorriso a crescere sul suo volto.
"Che tipo di scommessa?"
La ragazza accavallò la gamba sinistra sulla destra, appoggiando entrambi i gomiti sul ginocchio e riposando la testa tra le mani, dopo essersi alzata i grandi occhiali verdi tra i capelli. In quel momento Harry si soffermò ad osservare la ragazza di fronte a lui; si girò un po' sul lato ignorando una lieve fitta di dolore allo stomaco, e decise che quella, Priya, era la cosa più deliziosa che avesse mai visto fino a quel momento. I morbidi riccioli neri che le ricadevano appena sulle guance, i ciuffi di capelli non intrappolati dalle bacchettine degli occhiali che sbucavano da dietro le orecchie, le sue labbra carnose unite in un piccolo sorriso, gli occhi di ghiaccio così comprensivi... non si sentì giudicato per essere se stesso, non si sentì come se tutti a quel mondo lo disprezzassero e avessero paura di lui per quello che era e quello che faceva, sentì che quella ragazza lo ammirava ed era attenta a come realmente fosse.
"Se io non prendo quella roba per un mese tu farai qualcosa per me"
Propose lui con qualcosa a metà tra un sorriso malizioso e un ghigno sul volto. La ragazza si accigliò confusa e si rialzò dalla posizione precedente, piegando le ginocchia sotto al sedere, prestando attenzione a non sporcare la poltrona lussuosa con la suola degli stivaletti col tacco.
"Cosa dovrei fare sentiamo?"
Disse sincera, ignorando le sue intenzioni.
"Ci penserò...ci stai?"
Domandò Harry tendendole la mano per sigillare il patto. Probabilmente in un'altra situazione e con un'altra ragazza avrebbe pensato solo al sesso come ricompensa per qualsiasi cosa, ma mentre aspettava una risposta da lei l'unico pensiero che risuonava nella sua mente era di poter sentire ancora la sua voce melodiosa e di poter accarezzare la sua pelle color miele, liscia e morbida, per poi addormentarsi accanto a lei.
"E se invece perdi?"
Sorrise Priya. Iniziò ad apprezzare questa conversazione con tutta se stessa, le pareva quasi di conoscere Harry da una vita e il suo tono era davvero dolce, quasi come se fossero migliori amici da sempre. Tutto il contrario di come si aspettava sarebbe andata, la paura di come quel ragazzo potesse essere svenì con un primo sguardo nei suoi occhi verdi, vide tristezza e dolore: cosa poteva aver spinto Harry a difenderla?
"Risponderò alla tua domanda, quella che vuoi"
Confermò e le allungò di nuovo la mano con un vero sorriso sulle labbra rosee. Lei rispose al sorriso e afferrò nella sua piccola mano quella decisamente più grande di Harry.
"Ci sto"
Cinguettò. Al contatto con la mano calda e callosa del riccio Priya sentì una scarica correre per tutto il suo corpo, le farfalle nello stomaco si triplicarono a dir poco e non poté fare a meno di allargare il suo sorriso mentre fissava le loro mani intrecciate. L'umore di entrambi cambiò sicuramente grazie a quell'incontro, che sicuramente non sarebbe stato l'ultimo.
"Bene"
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro