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Capitolo 2 - Chris

"Chris, io sto uscendo. Vado a pranzo con un cliente. Chris! Mi hai sentito?"

Sfortunatamente Chris aveva sentito la voce di suo fratello forte e chiara. Si rigirò svogliatamente nel letto, sperando che lui se ne andasse il prima possibile, così da poter tornare a dormire. Purtroppo avvertiva i suoi passi nel corridoio e immaginò che di lì a pochi minuti sarebbe comparso sulla soglia della sua stanza. Forse se fingeva di dormire profondamente avrebbe avuto pietà di lui.

"Chris, hai capito quello che ti ho detto?"

Proprio come previsto, puntuale come un orologio svizzero. Un'altra espressione non sarebbe stata più adatta per descrivere Brian. Mr. precisione. Con lui tutto doveva essere in ordine e perfetto, infatti aveva sempre tutto sotto controllo e programmato al millisecondo. Non per niente era il preferito di suo padre, non che la cosa lo infastidisse, ormai non ci faceva neanche più caso.

"È inutile che fai finta di dormire, so perfettamente che sei sveglio e che mi stai ascoltando. Sto uscendo a pranzo con un cliente, nel frigorifero c'è ancora una porzione di lasagna, sempre se ti degnerai di alzarti per pranzare. Ti ricordo che stasera verranno mamma e papà a cena, quindi non prendere altri impegni".

"Mmff" Chris si lasciò sfuggire un mugugno esaperato. Provò a spacciarlo per il respiro pesante di una persona immersa nel sonno, ma non ebbe molto successo.

"Lo sapevo che eri sveglio" gli disse Brian in tono trionfante.

Chris si mise a sedere controvoglia, scostando il lenzuolo che gli si era attorcigliato al corpo, e piano piano mise a fuoco la scena. Suo fratello era in piedi davanti al suo letto, vestito di tutto punto: il completo blu perfettamente stirato, la camicia bianca inamidata, i capelli biondi e lisci pettinati con cura, e la valigetta di pelle marrone in mano. Pronto a conquistare a suon di arringhe tutti i tribunali di Los Angeles. Lui invece aveva i capelli neri tutti scarmigliati, era ancora in mutande, con gli occhi appesantiti dal sonno e nessuna voglia di parlare. Ma si costrinse a fare uno sforzo.

"Stasera non ci sono, suono in un locale". Era una bugia. L'ultimo ingaggio prima di tornare al college lo aveva avuto la sera prima, ma non aveva alcuna intenzione di partecipare alla riunione di famiglia. Suo padre non avrebbe fatto altro che fargli pesare la sua scelta di studiare per diventare un dj, mandando all'aria i suoi progetti per farlo diventare un avvocato di successo. In fondo ci aveva già pensato Brian a portare avanti la tradizione di famiglia, ma per suo padre non era sufficiente. Entrambi i suoi figli dovevano avere uno sfolgorante futuro nella giustizia, non importa in quale campo, sarebbe potuto diventare anche avvocato delle cause perse per quanto ne sapeva, l'importante era il titolo.

"Chris, per favore, resta solo per la cena e poi sei libero di andartene. Tanto nei locali suoni la sera tardi, no?" gli chiese Brian implorante.

Logica schiacciante. Come sempre. Era ancora intontito dal sonno e non aveva pensato a questa eventualità. Cercò di trovare una scusa plausibile ma non gli venne in mente nulla.

"Perfetto allora, ci vediamo alle 19.30, ci sarà anche Cyntia. Ora devo proprio scappare. Ti voglio bene"

Ora Chris capiva perché suo fratello aveva così tanto bisogno che lui fosse presente a cena. Doveva presentare Cyntia ai suoi genitori e aveva bisogno oltre che di sostegno morale, anche di una via d'uscita nel caso le cose si fossero complicate. Molto furbo. Chris voleva davvero bene a suo fratello, ma era in momenti come quelli che gli veniva voglia di strozzarlo. Brian era stato l'unico a sostenerlo veramente nella sua scelta. Sua madre ci aveva provato a capirlo e a supportarlo, ma in fin dei conti anche lei, come suo padre,avrebbe preferito un futuro diverso per lui.

La sveglia sul comodino segnava mezzogiorno, decise allora di alzarsi e fare una doccia. Dopo aver indossato velocemente un paio di pantaloncini e una canotta andò al piano di sotto e si diresse immediatamente verso il frigorifero. Aveva una fame da lupi, accese il forno e dopo essersi assicurato che fosse abbastanza caldo, ci mise le lasagne. Dopo pochi minuti il loro aroma si era diffuso in tutto il salone. Chris ringraziò mentalmente suo fratello, il fatto che sapesse cucinare era un'altra qualità da aggiungere alla sua lunga lista, ma perlomeno di questa Chris non poteva lamentarsi. Proprio mentre stava per iniziare a mangiare, il suo cellulare iniziò a squillare.

"Ciao Derek"

"Ehi Chris, stavo pensando, per il nuovo pezzo, che ne dici se ci vediamo nel pomeriggio per lavorarci su?"

"Ok. alle 15.00 da me"

"Telegrafico come sempre" lo prese in giro Derek

Chris non rispose, era abituato alle battute dell'amico. Sapeva di non essere quel che si definisce una persona loquace, ma si può dire che Derek parlasse abbastanza per entrambi.

"D'accordo Chris, ci vediamo dopo" proseguì Derek e riattaccò.

Dopo aver finito di mangiare, Chris ripose tutto nella lavastoviglie e si distese su una sdraio a bordo piscina.

Nel giro di un paio di giorni sarebbe tornato al caos del dormitorio, perciò decise di godersi quegli ultimi istanti di relax. Suo fratello gli aveva proposto di continuare a vivere con lui durante l'anno mentre frequentava le lezioni, ma Chris aveva rifiutato. Gli piaceva la sua indipendenza, anche se era costretto a condividere i propri spazi con altre persone. E poi sentiva il bisogno di cavarsela da solo. Se avesse continuato a vivere da suo fratello, non avrebbe fatto altro che dare ragione a suo padre, invece lui voleva dimostrargli che avrebbe potuto guadagnarsi da vivere con la sua musica, senza chiedere l'aiuto di nessuno. Era rimasto per l'estate, solo perché Brian lo aveva convinto che non valeva la pena di affittare un altro appartamento, dato che il suo era abbastanza grande per ospitarli entrambi, e aveva acconsentito, dopo numerose insistenze, a far contribuire Chris al pagamento delle spese.

Il caldo era insopportabile, così Chris decise di fare un tuffo in piscina. Iniziò a nuotare, bracciata dopo bracciata, vasca dopo vasca, fino a che non sentì una voce che lo chiamava.

"Chris, ci sei? Sei in casa?" urlò Derek.

Chris non seppe dire per quanto tempo avesse nuotato. Si avvicinò al bordo, si issò sugli avambracci e con un unico movimento uscì dalla piscina. Afferrò l'asciugamano dalla sdraio e si asciugò velocemente il corpo e i capelli ancora grondanti acqua.

"Si, sono qui in piscina"

Derek lo raggiunse. Aveva il cappellino sulla testa, con la visiera ruotata all'indietro e le sue inseparabili nike ai piedi.

"Sei pronto a fare musica fratello?" gli chiese

"Ci puoi scommettere".

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S

pazio autrice

Ciao a tutti! Ed ecco a voi Chris!
Scrivere il punto di vista maschile è un po' un esperimento per me e spero che abbiate apprezzato. Oltre a Chris, abbiamo conosciuto anche suo fratello Brian e il suo migliore amico Derek. Cosa ne pensate? Come ve lo immaginate o chi ci vedreste bene a interpretarlo? Fatemelo sapere, anche io mi sono ispirata a qualcuno e prima di rivelarvelo vorrei sapere voi chi pensate che sia ahah.
Aspetto i vostri commenti e se vi va lasciatemi qualche stellina ;)
A presto!

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