Capitolo 15 - Sam
Capitolo 15 – Sam
La canzone "Fireflies" risuonava nella stanza. Sam mosse a tentoni la mano sul comodino alla ricerca del cellulare che continuava a trillare traditore, mentre con l'altra mano si stropicciava gli occhi. Dopo diversi tentativi, e aver quasi fatto cadere a terra il piccolo lumicino, riuscì a mettere le mani sul telefono e a silenziare la sveglia. Poi affondò di nuovo, con uno sbuffo, la testa nel cuscino.
Com'era possibile che fossero già le sette di mattina? Le sembrava di essersi addormentata solo pochi minuti prima. E forse era vero, anche perché ricordava di avere impiegato parecchio tempo ad addormentarsi. Lei, Abby e Jack erano tornati ad un orario piuttosto decente dal falò, intorno all'una e mezza di notte, ma tra una chiacchiera e l'altra con Abby in camera e il tempo perso a struccarsi e a mettersi il pigiama, Sam si rese conto di non avere per nulla sonno. Aveva l'adrenalina a mille e la festa era stata più bella di come se l'aspettasse: la musica, il fuoco, Chris, le esibizioni, l'atmosfera, Chris, le risate, gli amici, Chris. Si, forse aveva ripensato giusto un paio di volte all'incontro con Chris, ma solo perché era rimasta sorpresa. Tutto qui. L'accademia era grande, si sarebbero incontrati si e no un paio di volte nei corridoi. Inoltre non avevano amici in comune, anzi, il fatto che fosse in confidenza con la barbie malefica, era già una prova del fatto che non si sarebbero mai frequentati granché.
"Forza, è il tuo primo giorno. Non vorrai mica arrivare in ritardo?" sussurrò a sé stessa, incitandosi ad alzarsi. E così fece. Legò i capelli scarmigliati in uno chignon morbido con un elastico che aveva al polso. Ne portava sempre uno con sé, come un braccialetto, perché aveva l'abitudine di legarsi e slegarsi i capelli in continuazione, soprattutto se era agitata, aveva bisogno di concentrarsi o semplicemente aveva caldo.
Dopo essersi alzata, si diresse verso Abby, che dormiva ancora profondamente. Come avesse fatto a non svegliarsi tra il suono della sveglia e il baccano che Sam aveva fatto per spegnerla, era per lei un mistero. Così la scosse delicatamente, poggiandole una mano sulla spalla. Ma l'unica risposta che ottenne fu una specie di grugnito e una scrollata di spalle. Sam decise allora di passare all'artiglieria pesante.
"Sveglia dormigliona!" prese ad urlare sbattendo le mani. Ma fu inutile, nessun risultato. Allora iniziò a scuoterla forte. Stava riflettendo se fosse il caso di prenderla a cuscinate, quando Abby riemerse dal mondo dei sogni.
"Ehi, ma che modi!" esclamò Abby, con l'espressione imbronciata, stiracchiandosi.
"Mi hai costretta tu! Ho provato ad essere più delicata ma sembravi in preda ad un coma irreversibile!" sbuffò Sam
"Cosa?" quasi urlò Abby. "Ah, già, dimenticavo" e si tolse dei tappi dalle orecchie. Ecco svelato l'arcano.
"Non ci credo. Io ho provato tutto questo tempo a svegliarti inutilmente e tu avevi i tappi nelle orecchie?" disse Sam tra l'esasperato e il divertito.
"Non è mica colpa mia se ho il sonno leggero e ho bisogno di silenzio totale per addormentarmi" rispose Abby tranquilla.
"Sonno leggero, come no" borbottò Sam "Comunque sarà meglio sbrigarci, mi è già bastato arrivare tardi una volta e non voglio ripetere l'esperienza". E detto ciò, presero i loro beauty-case e si avviarono insieme verso il bagno comune che si trovava in fondo al corridoio.
Ognuna si mise davanti ad un lavandino ed iniziarono a prepararsi. Sam prese lo spazzolino e cominciò a lavarsi i denti, nel mentre, vide con la coda nell'occhio Abby che le rivolgeva un grande sorriso impastato di dentifricio gocciolante. A Sam venne istintivamente da ridere e quasi si si strozzò, così per vendicarsi, le fece una boccaccia con la bocca grondante di pasta dentifricia, suscitando l'ilarità di Abby.
Proprio mentre erano in preda alle risate, qualcuno passò dietro di loro. Sam capì chi era, ancora prima che iniziasse a parlare, perché la vide riflessa nello specchio.
"Che scena patetica, neanche fossimo all'asilo" commentò Sharon con aria disgustata ad alta voce, per essere certa che tutti i presenti sentissero.
Sam si sciacquò la bocca con una sorsata di acqua e decise di ignorarla. Ma Abby non era dello stesso avviso.
"Mi dispiace che sua maestà abbia dovuto assistere a questa scena. Com'è che l'ha definita? Patetica?" disse Abby fingendo di pensarci su. "Dovrebbe provare a chiedere di avere un bagno privato tutto per lei. Ma non può, vero? Perché non è nessuno, e in quanto tale, quello che pensa non mi interessa. Perciò le consiglio di dirigersi verso il trono reale, bianco e lucido, che l'aspetta girando l'angolo. Ossequi" e con un finto inchino fece per andarsene, ma Sharon continuò.
"Ti dimostrerò che non sono 'nessuno', stai tranquilla" disse con un sorriso per niente rassicurante, poi rivolse a sua attenzione verso Sam e la squadrò per un attimo.
"Insignificante. Proprio come immaginavo. Non che avessi di che preoccuparmi, ovviamente" proseguì senza smettere di guardare Sam. "Ti consiglio di non perdere tempo con Chris, te lo dico da amica, perché non hai la minima chance con lui" disse con un tono che non aveva nulla di amichevole.
"Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando" disse Sam confusa. Poi pensò che forse Chris e Sharon stavano insieme ed era questo il motivo della sua reazione. "Anche se con chi parlo o non parlo sono affari miei e non ti devo nessuna spiegazione" proseguì Sam infastidita dall'atteggiamento della ragazza di fronte a lei, "puoi stare tranquilla, non ho intenzione di rubarti il ragazzo se è quello che pensi."
"Ma è naturale, come potresti?" rispose Sharon lasciando intendere molteplici letture di quella semplice frase, lasciata magistralmente in sospeso.
"Ok. Ora mi hai proprio scocciato" intervenne Abby "Perché non ti fai una bella doccia fredda, così magari il tuo cervello si risveglia ed inizia ad elaborare qualche pensiero intelligente?" dopodiché si diresse a grandi passi verso la porta.
"Sam, vieni?" le disse Abby. Sam annuì, raccolse le sue cose e la seguì.
"Wow, sei stata fantastica" le disse Sam con ammirazione una volta rientrate in camera.
"Ti giuro, le persone come lei proprio non le sopporto" disse Abby, perdendo per un momento la spensieratezza che sembrava contraddistinguerla. "So di aver reagito bruscamente, ma ho imparato a riconoscere i segnali. Se inizi a mostrati debole, le battutine, da innocenti, inizieranno a diventare sempre più pesanti e cattive ed io non ho intenzione di farmi mettere all'angolo e non dovresti farlo neanche tu" Abby le dava le spalle e sembrava parlare più a sé stessa che con lei.
Sam percepì che doveva essere successo qualcosa, ma non volle indagare. Non voleva essere invadente, quando se la sarebbe sentita, ne avrebbe parlato. Per il momento si limitò ad abbracciarla, per farle capire che le era vicina e che non aveva bisogno di spiegazioni. Abby lì per lì rimase sorpresa, ma poi ricambiò l'abbraccio.
"Bhe, vogliamo passare l'intera mattinata abbracciate o vogliamo andare a fare colazione?" disse tornando al tono spensierato ed allegro di sempre, facendole l'occhiolino.
Sam si sciolse dall'abbraccio e le sorrise "Colazione, ma che domande!"
Sam e Abby si vestirono in fretta, poi Sam inviò un messaggio a Jack per avvisarlo che sarebbero scese a minuti e che lo avrebbero raggiunto davanti alla segreteria studenti.
Ed infatti è proprio lì che lo trovarono, con dei fogli in mano.
"Ciao ragazze! Questo è l'orario delle lezioni, l'ho appena ritirato in segreteria" le salutò allegramente Jack, porgendo loro, un foglio ciascuna. "Non avete idea di quanto Rose sia ancor più socievole di prima mattina. Da non crederci" disse ancora, abbassando un po' la voce per non farsi sentire dalla segretaria.
Le ragazze scoppiarono a ridere e tutti e tre si diressero verso la caffetteria.
A quell'ora del mattino era piuttosto vuota, c'era solo qualche gruppetto di ragazzi assonnati, sparso qua e là, e alcuni mattinieri solitari che sorseggiavano il loro caffè ascoltando musica o leggendo qualcosa. Si avvicinarono al balcone e diedero un'occhiata a quello che aveva da offrire: c'erano muffin ai mirtilli e alle gocce di cioccolato, brioches alla crema, pancake, torta di mele e cupcakes colorati. Ma non solo. Per gli amanti del salato c'erano bacon e uova strapazzate, salsicce e prosciutto. Sam e Jack ordinarono un cappuccino e presero un muffin ciascuno, mentre Abby optò per una pila piuttosto imponente di pancake allo sciroppo d'acero ed una spremuta, infine si sedettero ad uno dei tavolini circolari presenti nella sala. Erano tutti colorati e ognuno poteva ospitare fino a otto persone. Era bello perché tutti si potevano guardare e parlare l'uno con l'altro.
"Avevo proprio bisogno di un po' di caffeina in circolo" disse Sam, dopo aver bevuto un sorso del suo cappuccino.
"Belli i tuoi baffi bianchi" rise Jack. Sam si pulì velocemente la schiuma del cappuccino che le era rimasta sulle labbra dopo aver bevuto e gli fece una linguaccia.
"mmfmmpi!" mugugnò Abby con la bocca piena di pancakes
"Potresti tradurre per favore?" chiese Sam ridendo
"Stavo dicendo" riprese Abby, dopo aver deglutito un grosso boccone, "che avevo una fame da lupi!"
"Non si era notato per niente" la prese in giro Jack
"Jack!" Qualcuno lo chiamò dal fondo della caffetteria. Jack si voltò nella direzione da cui veniva la voce, si alzò e la persona che aveva parlato gli andò in contro.
"Avevi dimenticato la tua copia delle chiavi" Chris si avvicino al loro tavolo e lanciò le chiavi a Jack che le prese al volo e lo ringraziò. Aveva i capelli neri arruffati, segno che non doveva essere in piedi da molto ed indossava un t-shirt nera, che parevano essere il suo marchio di fabbrica, e un paio di jeans. Nonostante la tenuta semplice, aveva un non so che di elegante.
Poi fece a lei e Abby un cenno di saluto, a cui Sam non era sicura di aver risposto, troppo presa alla sprovvista dal fatto che Jack e Chris fossero così in confidenza, e difatti esclamò leggermente allarmata:
"Ma voi due vi conoscete? Cioè, a parte per il taxi intendo". Abby si girò verso di lei e le lanciò un'occhiata che sembrava dire "cosa sta succedendo qui, voglio sapere tutto, guai a te se non mi metti al corrente", il tutto contemporaneamente
"Bhe sì, dato che siamo compagni di stanza" rispose Chris tranquillamente, fissandola per un attimo con espressione interrogativa.
Sam, che nel frattempo aveva ripreso a bere il suo cappuccino cercando di darsi un tono, lo sputò di getto sul tavolo e iniziò a tossire.
"Tutto bene?" chiesero Chris e Jack contemporaneamente. Jack si protese verso di lei e iniziò a darle delle pacche sulla schiena. Come se tutta la situazione non fosse già mortificante di suo.
"S-si" rispose Sam continuando a tossire "Scusatemi, devo andare un attimo in bagno". Perché non faccio in tempo a scavarmi una buca che mi faccia scomparire, pensò Sam, e in un attimo balzò in piedi.
"Credo che andrò anche io" disse Abby, assumendo un tono di scuse, e la seguì.
"Fermati Sam, tu non hai la minima idea di dove sia il bagno e saresti capace di perderti!" provò a fermarla Abby, che era rimasta indietro, cercando di non urlare.
Sam si fermò, si appoggiò ad una colonna e cercò di fare il punto della situazione. Punto primo, era riuscita a rendersi ridicola un'altra volta. Punto secondo, Chris aveva assistito a tutta la scena. Punto terzo, Jack e Chris erano compagni di stanza. E questo voleva dire solo una cosa: guai.
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Spazio autrice
Ciao a tutti! Eccomi qua con un nuovo capitolo :)
Sam e Abby hanno avuto un bello scontro con Sharon e finalmente Sam ha scoperto che Jack e Chris sono coinquilini.
Voi cosa ne pensate della sua reazione? E dell'incontro con Sharon?
Non vedo l'ora di leggere i vostri commenti e se vi va lasciate una stellina ;)
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