|12: Finale|
Le loro labbra si incontrarono per l'ultima volta.
E tra le loro mani una delle due mollò la presa.
Un anno dopo...
Non avrebbe mai pensato che sarebbe ritornata in quella grotta.
L'erba era ancora macchiata di sangue. Il sangue del ragazzo che aveva amato.
Da quando Jane era tornata a New York erano cambiate in sacco di cose.
Adesso tutti la trattavano con rispetto, persino la signora Jansons.
I criminali che l'avevano tanto tormentata erano stati tutti arrestati.
Era tutto perfetto. O lo sarebbe stato, se solo ci fosse stato Kyle.
Nulla era più lo stesso senza di lui.
Persino fare cazzate non era più divertente.
All'inizio non le sembrava vero essere rimasta sola: si sentiva come se le avessero strappato un organo vitale.
Ma in un anno la ragazza si era abituata, anzi, arresa al vuoto.
E poi si sentiva in colpa.
Se quella volta non lo avesse mandato via, se fosse stata più attenta lui non sarebbe morto.
«Magari non sarebbe morto quella volta» Le aveva detto una volta la Jansons con tono stranamente dolce. «Ma forse un mese dopo sarebbe stato investito da un auto, o roba simile.
Era il suo destino morire: non fartene una colpa».
Era facile parlare per lei.
Era facile per tutti.
Così quella mattinata, dopo un anno esatto dalla scomparsa di Kyle, Jane era uscita di nascosto ed era scappata e aveva raggiunto la caverna. Quella caverna.
Si sedette per terra, nello stesso identico punto in cui aveva dato il suo ultimo bacio.
Se rimaneva in silenzio poteva sentire i singhiozzi che erano rimasti intrappolati nell'aria.
Improvvisamente un vento gelido proveniente dal fondo della grotta la fece rabbrividire.
L'aria le accarezzò il volto e i capelli, attirandola verso il fondo.
La seguì.
Si trovò sul bordo di una profondissima voragine buia.
La prese una voglia infantile, così si sporse e urlò:« C'è nessuno?!».
Le rispose solo l'eco.
E poi sentì un suono nell'aria: un pianto.
L'aria gelida attirava la ragazza in quella voragine.
Jane si guardò alle spalle, poi la voragine, poi nuovamente dietro di sé.
Sentì una voce all'orecchio. Una voce che le era mancata.
«Salta. Non ti farai male».
Si voltò di scatto, ma non trovò nessuno.
«Dai, salta».
Lei sorrise.
«Come vuoi, stupido».
E saltò nel vuoto.
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