Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 7 Adam

Successe all'improvviso, dopo che ormai avevo marchiato la mia campagna.
Un enorme boato di luce si scatenò nella carrozza, Aysun si sciolse dal mio abbraccio e corse via, inoltrandosi nel buio fitto della foresta.

I lupi emisero un lungo ululato mentre la luce intensa si stagliava contro gli alberi. 

-ALPHA!'-
La voce carica di terrore di Liam mi riportò alla realtà.
-Stai bene? Cosa diamine è successo?-

Scesi dalla carrozza e mi sfilai il lungo mantello nero che indossavo, lasciando che cadesse sul fogliame.
-E' fuggita, Liam. Dobbiamo trovarla, subito.-

-Ma perché? Cosa le hai detto?-

Liam sapeva che purtroppo, avevo un pessimo carattere, ero impulsivo, spesso e volentieri non  riuscivo a controllarmi.
Mi passai la mano tra i capelli e guardai nella foresta, mi vergognavo di guardarlo negli occhi.
-Liam, io l'ho morsa.-

L'istinto animale aveva preso il sopravvento, la rabbia e la frustrazione che erano scaturite da quella snervante conversazione mi avevano fatto perdere il controllo.
Volevo che fosse mia, che mi appartenesse e che credesse a quello che le stavo dicendo.

Liam posò amichevolmente una mano sulla spalla, dandomi dei piccoli colpetti affettuosi.
-Sei stato un po' troppo precipitoso, non credi?-

Diamine se lo ero stato.

Liam mi aveva raccontato che, ormai, molti lupi non si mordevano più perché ciò provocava un grande dolore fisico, oltre che mentale.
Inoltre la lontananza tra due compagni che si erano morsi poteva portare alla morte.

La ferita si sarebbe infettata e avrebbe reso il sangue marcio, molti erano deceduti a causa di questo motivo.

-Dobbiamo trovarla.- Le parole mi uscirono cariche di disperazione. Non ero riuscito a controllare l'istinto ed era solo colpa mia.

Il mio beta si trasformò all'istante, il suo lupo era grande quasi quanto il mio, con il pelo lungo e di colore bianco. Annusava l'aria per capire in quale direzione si fosse diretta Aysun. 

Cambiai pelle immediatamente, trasformandomi anch'io, dovevo assolutamente trovarla. Per quanto potesse essere abile nelle arti magiche, c'erano poteri di cui lei non era a conoscenza. Forze oscure che avrebbero potuto ridurla in polvere, lo stesso Kyle poteva rilevarsi una minaccia se affiancato da qualche stregone. 

Il mio lupo ringhiò, il solo pensiero che quel viscido del principe potesse toccarla lo mandava su tutte le furie. Emisi un lungo e straziante ululato, i lupi si voltarono della mia direzione e poi iniziammo la corsa. 

Le immagini del bosco sfrecciavano, non riuscivo più a distinguere i grossi alberi che soggiornavano  nella foresta. A malapena riuscivo a sentire la terra umida sotto le mie zampe, avrei potuto spiccare il volo se il bosco fosse stato senza vegetazione. Riuscivo a percepire ogni singolo essere vivente che era lì : un cervo, una famiglia di conigli che stava riposando sotto un pino e i gufi che volavano in cielo.  L'odore del bosco, scatenava in me quell'antica forza selvaggia che prevaleva quando assumevo la forma di lupo. Ero completamente inebriato da quell'istinto, mi sentivo parte integrante di quell'immenso e vasto mondo sconosciuto.

L'odore di Aysun era silvestre e delicato, sapeva di fiori e di mistero. La sentivo, riuscivo a percepirla, non era  distante. Aumentai ancora di più la velocità, spinto dalla voglia irrefrenabile di ricongiungermi a lei. 

Il suo odore era in netta evidenza rispetto a quello della foresta, impossibile non riconoscerlo.

Lei mi attirava a sé come una calamita ed io non volevo altro.
Mi lasciai guidare da quel filo sottile che ci teneva uniti.
Approdammo in una piccola radura, circondata solo da alberi.

È qui.

Il suo odore aveva pervaso quel posto, ma di lei nessuna traccia, con il naso ispezionavo il terreno senza riuscire a capacitarmi di dove potesse essere. 

Elevai il muso alla Luna in una silenziosa preghiera, nella speranza che almeno la Signora del cielo potesse ascoltarmi. 

Ricominciammo a perlustrare e a correre, nonostante ci fossimo lasciati alle spalle la traccia della Volga. 

Maledizione, ma cosa mi aveva detto il cervello? In quale modo avevo pensato che mordendola avrei potuto avere la sua fiducia? 

Ero fuori di me, la mia testa era cosi confusa che non riuscivo a pensare in modo lucido.
Visualizzavo le scene peggiori che potessero capitarle e, soprattutto, al fatto che io non fossi con lei a difenderla. 

I lupi mi riempivano di domande sul perché vagassimo nella foresta quando ormai l'odore di Aysun fosse completamente svanito. 

'Avrà trovato qualche modo per eliminare le sue tracce.'
Intimai a Cole di zittirsi, ringhiando.
Mi fermai bruscamente e gli saltai addosso, costringendolo a rivoltarsi sulla schiena. Gli mostrai la lunga fila di denti bianchi e affilati. 

Cole assunse un'aria colpevole e si scusò semplicemente guardandomi. 

'Alpha fermati, torna indietro. Continuiamo noi'. 

Non lasciai la presa, continuavo a dominare su Cole. Potevo scorgere il terrore nei suoi occhi, il suo cuore che spinto dalla paura aveva preso a battere freneticamente.

'Adam lascialo.' 

'Adam lo stai spaventando.'

'Adam ritorna in te.'

Erano tre voci nella mia testa e a me ne parevano cento.
Si ripetevano come in un vortice, riuscendo inspiegabilmente a placarmi.
Decisi di lasciare la presa in modo che Cole potesse rialzarsi. 

Ciò che mi aveva fatto scattare, non era stata la frase in sè, anche perché probabilmente Aysun aveva davvero trovato qualche soluzione per eliminare le sue tracce. 

La mia ira era stata provocata dalla supposizione di Cole che, in qualche modo la ragazza non voleva essere trovata. 

Questo semplice pensiero aveva bruciato e scalfito il mio orgoglio, già fortemente destabilizzato dal fatto che fosse scappata. 

'Ci vediamo nella radura, continuate voi. Dobbiamo trovarla'

I lupi annuirono e mentre Cole si scrollava la paura di dosso, gli chiesi scusa. Lui accennò debolmente un 'non preoccuparti', era a conoscenza di quanto la mia mente fosse un campo minato e del fatto che, purtroppo, non ero stato lucido. 

Tornai indietro, inspirai profondamente per permettere all'aria notturna di invadere i miei polmoni. La verità era che avevo bisogno solo di un po' di pace, non desideravo altro. Erano stati mesi difficili, ricchi di 'se' e di 'ma', di 'ce la faremo' a 'potremo mai farcela?'. 

Mesi in cui avevamo cercato di perfezionarci al meglio delle nostre possibilità, ad acuire in nostri sensi. Ci mescolavamo tra la folla per capire se in qualche modo il re, oltre alla Volga, potesse avere anche uno stregone al castello o se possedesse ancora qualche arma forgiata dall'argento. 

Mi ero annullato come essere umano e avevo pensato solo ed esclusivamente all'assalto ed avevo assaporato in più salse il senso di vendetta che mi aveva accompagnato da sempre. 

Le ultime notti erano state inquiete, il timore che potessi perdere la mia famiglia mi costringeva a rimanere sveglio fino alle prime luci dell'alba.

Ripassavo mentalmente il piano per capire se potessero nascere problemi e nel caso a come risolverli.

Avevo fatto una promessa e l'avrei mantenuta a tutti i costi.

Ritornai lentamente alla radura, l'odore di Aysun mi perforava le narici come migliaia di piccoli spilli incandescenti. Era una tortura. 

Improvvisamente, un movimento impercettibile, mi fece girare il capo. Un minuscolo scoiattolo si era nascosto nell'incavo nella grande quercia che sovrastava la radura. Mi avvicinai lentamente, e lo annusai debolmente, egli squittii e chiuse i suoi piccoli occhietti. 

'Eppure gli scoiattoli non mi sono mai piaciuti.'

Come per magia il roditore assunse forma umana, iniziò ad aumentare di statura, la coda scomparve, le sue zampette diventarono mani e i suoi occhi presero l'aspetto di quello sguardo familiare che mi aveva conquistato. 

Gli occhi di Aysun mi guardavano carichi di terrore, i capelli bianchi  le scendevano sulle spalle delicati, come foglie autunnali che si lasciavano cadere sul terreno.

Il mio lupo emise un verso simile al pianto degli umani, avvicinò la testa al petto di Aysun per avere conferma che fosse lei, per sentire quel battito familiare del suo cuore. 

-Shh, Adam,-disse lei con voce rassicurante mentre affondava le dita sul mio capo.
-Sono qui.-

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro