Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 10 Aysun

Quando varcai l'uscita della caverna fui estasia dalla visione che mi trovavo davanti. Il sole illuminava la valle dove era situato il villaggio delle Figlie della luna. Il contatto dei miei piedi nudi sull'erba fresca mi fece sentire irrimediabilmente meglio e soprattutto finalmente a casa.

Mentre mi recavo al villaggio mi fermai, volevo assaporare il più possibile quel momento che avevo tanto desiderato.

Per quanto fossi davvero entusiasta, volevo sincerarmi di essere davvero lì e non in uno dei miei sogni ricorrenti.
Vidi tre figure farsi strada tra le casette in legno del villaggio.
 Alcmena, Diana e Ginevra procedevano a passo lesto nella mia direzione. Erano bellissime nelle loro vesti bianche che cadevano morbide sui loro corpi, i capelli bianchi adornati acconciature diverse.

Alcmena li portava in un rigido e austero chignon, Ginevra raccolti in due trecce e Diana in una morbida coda di cavallo.

Mi guardavano felici, un sincero sorriso stampato sul volto mi facevano intendere che fossero più che entusiaste che fossi lì.

-Finalmente! Vi stavamo aspettando!-

Alcmena aprii le braccia per accogliermi in un caloroso abbraccio ed io fui ben contenta di quel semplice gesto.

-Siamo felici che tu sia qui, piccola Aysun.-
Ginevra posò la mano suoi miei capelli mentre delicatamente mi carezzava.

 -Bentornata a casa.-

Mi stavo godendo a pieno l'abbraccio di Alcmena quando, di punto in bianco, Adam si schiarì la voce e tutte noi ci voltammo nella sua direzione. Io mi ero completamente dimenticata della sua presenza.

Teneva lo sguardo basso, in evidente stato di imbarazzo, con il piede destro giocava con un minuscolo sassolino.
-C'è stato un piccolo problema nel piano.-

Mi staccai controvoglia dall'abbraccio di Alcmena, i due si guardarono e si scambiarono sguardi colmi di parole,  finché egli non mi scostò delicatamente  i capelli dal collo mostrando a tutte il morso che mi aveva dato la sera prima.

L'espressione felice di Diana si indurì nel preciso istante in cui i suoi occhi si posarono sulla ferita.

Alzò la testa di scatto, fulminando Adam con uno sguardo, il suo volto era un misto di rabbia e delusione.

-Ha soddisfatto il tuo palato, Adam?-
La voce era incrinata, carica di frustrazione e probabilmente anche di gelosia.
Adam non ebbe il coraggio di pronunciare una sola parola, guardando mia sorella senza riuscire a darle nessuna spiegazione.

Lei con  fare furioso gli diede le spalle e andò via lasciandoci tutti in un imbarazzante silenzio.

-Questo non era previsto...- Alcmena mi esaminò il morso, poggiando un dito sulle piccole fessure che mi avevano procurato i denti di Adam.
Quel breve tocco mi diede un sollievo enorme alla ferita che aveva preso di nuovo, inspiegabilmente, a pizzicarmi.

-Adam, sei qui! Mary, Lydia, Adam è qui!-

 Una piccola voce ruppe il disagio che si era creato, tre bambine corsero nella nostra direzione, precisamente in quella del ragazzo al mio fianco. Gli si fiondarono alle gambe, sommergendolo di abbracci. 

Adam rideva contento, -Vi sono mancato? Vogliamo giocare? Voi vi nascondete ed io vi cerco! Siete pronte?- Le bambine annuirono e iniziarono a correre ridendo. Adam mi rivolse uno splendido sorriso, mi strizzò l'occhio e si trasformò in lupo.

Io mi girai e guardai Alcmena, avevo bisogno di spiegazioni e solo lei poteva darmele. 

-Presumo che tua madre non ti abbia fornito alcuna spiegazione, ho ragione?- Scossi la testa, non sapevo nulla e quella situazione non faceva altro che mettermi a disagio.

-E' giunto il momento.- disse Ginevra -Abbiamo bisogno di fare una bella chiacchierata.- Quest'ultima mi prese la mano e, assieme ad Alcmena, mi condussero al centro del villaggio, dove accendevano il fuoco per la notte. La legna ardeva ancora e delle piccole scintille uscivano dai carboni ardenti. Ci accomodammo ai lati, per riscaldarci dal quel flebile freddo primaverile.

Alcmena immagazzinò quanta più aria le fu possibile per poi buttarla fuori, i tuoi atteggiamenti mi facevano presumere che fosse in difficoltà.
-Mi dispiace molto per tua madre ma ti posso assicurare che lei ne era consapevole e sapeva cosa stava per succedere.-

Mi si formò un magone alla gola, volevo piangere, il solo ricordo di lei mi sconvolgeva e il dolore mi mozzava il fiato. -Ma...- continuò lei, -Credo che, con Adam tu possa essere al sicuro e trovare un po' di, come dire, pace?- Mentre mi parlava non distoglieva lo sguardo dalle ceneri dinanzi a lei.

Quella domanda mi fece aggrovigliare lo stomaco, dentro di me avevo nutrito la speranza  di poter rimanere con loro. La guardai, posandole una mano sul viso in modo che vedesse il subbuglio delle mie emozioni.

-Alcmena spiegami, aiutami a capire. La mia testa sta esplodendo di domande. Mia madre mi ha sedata ed è morta senza che potessi salvarla. Ho incontrato Adam che non fa altro che dirmi sono sua, che sono la SUA COMPAGNA. MI HA MORSO, LO VEDI?-
Ormai avevo perso la pazienza. -E la cosa più assurda sai qual è? Nonostante sia responsabile della morte di mia madre, IO VOGLIO STARE AL SUO FIANCO. IL MIO CORPO PREME PER ANDARE DA LUI! È TUTTO COSI ASSURDO! IO NON AVREI MAI PENSATO CHE IL LEGAME TRA VOLGA E SOVRANO POTESSE ESSERE COSI.- Mi tartassavo le mani, spinta dal nervosismo che avevo provato per tutte le giornate precedenti.

Ginevra si alzò e mi abbracciò, Alcmena posò la sua mano sulla mia spalla.

 -Non è così che doveva andare..-

-E COME DOVEVA ANDARE?- Urlai, calde lacrime mi inondarono le guance, ero arrivata al limite.

-Ti fidi di noi?- Mi chiese Ginevra mentre mi stringeva ancora più forte, annuii, -Non posso non fidarmi di voi.-
-Bene.- disse Alcmena, -Allora preparati perché ci sono molte cose che non sai.-

Tentai di calmarmi e di darmi un contegno, se avessi continuato a piangere non avrei avuto la mente lucida.

Mi asciugai gli occhi con la manica viola del vestito, tirai su col naso e mi preparai ad ascoltare.
Avevo bisogno di spiegazioni, qualunque esse fossero.

-Da che ne hai memoria, tu sei sempre stata sotto il comando di un solo sovrano; quello del Sud. Devi sapere però che, un tempo, è vissuto un sovrano del regno del Nord. Greyson era un licantropo e al suo fianco aveva una figlia della Luna come compagna...- Stavo per interromperla ma Alcmena mi zittì, posandomi un dito sulle labbra.

-Devi prima ascoltare e poi farai tutte le domande che vuoi.-

Alcmena era in difficoltà, probabilmente il discorso che si era preparata non era adatto per la situazione.
-Come stavo dicendo, tu sei cresciuta sotto il sovrano del Sud perché ha sterminato quello del Nord.
Oltre che per essere lupi mannari, quindi potenzialmente una minaccia per la sua dinastia, anche perché aveva protetto il sovrano dell'Ovest, rendendolo indipendente dal suo regno. Assieme ad alcuni stregoni fece un'imboscata al povero Greyson. Io e tua madre abbiamo salvato Adam affinché potesse, un giorno, mettere fine al regno del re dispotico che aveva preso il comando dei quattro regni.
Ora, il tuo compagno, è cresciuto con noi, istruito da me in persona per diventare una persona giusta in futuro, per mettere pace nel regno e dare sollievo al mondo degli uomini. Dopo aver ucciso il re, tu saresti tornata finalmente libera per vivere con noi. Purtroppo il legame che si è creato tra te e Adam ha stravolto i nostri piani.-

Alcmena riprese fiato e continuò Ginevra, io d'altro canto non potevo che cercare di mettere in ordine tutte quelle informazioni che mi avevano fornito.

-Diana era stata scelta come sua consorte, per costruire un regno giusto ed equo sotto il comando di Adam ma.-  questa volta la interruppi, non ce la facevo più.

-Ginevra, non mi importa minimamente di Diana, voglio sapere cosa mi ha fatto quel licantropo e lo voglio sapere SUBITO.- Ero fuori di me, di tutte le parole che Alcmena mi aveva detto, le uniche che avevano catturato la mia attenzione erano quelle che riguardavano il mio ritorno alla congrega.

Ero riuscita ad assaporare in minima parte il sapore della libertà. Purtroppo, inconsciamente ero di nuovo legata a qualcuno.

 -Il legame è questa strana sensazione che sento nei suoi confronti? Non sono la sua Volga?- Chiesi, mettendomi una mano sul petto, i battiti del mio cuore suonavano prepotenti contro la cassa toracica.

-Bambina mia, non sei nel modo più assoluto la sua Volga. Tu sei la sua compagna e il legame è qualcosa di molto più complesso.-
Alcmena indicò il mio cuore -E' qualcosa che va aldilà della comprensione umana. Lui è la tua anima gemella, la tua perfetta metà.  Un legame di puro amore e di pura devozione. Non si può spiegare a parole, anche perché non l'ho mai provato. Voi due siete connessi, lui sente te e tu senti lui. Riesci a percepirlo?-

Sì, lo sentivo.

Dopo esserci guardati per la prima volta, riuscivo ad avvertire in minima parte i suoi sentimenti. -Io non voglio questo legame.- sussurrai cupa, più a me stessa che a loro.

In quei due giorni avevo lottato costantemente con il desiderio di stringerlo forte a me.

-Ti posso assicurare che il vostro legame non ha radici nel male, anzi... nonostante il suo carattere impulsivo e testardo, è davvero una persona deliziosa.-

Alcmena tentava in tutti modi di addolcire la situazione, per quel che mi riguardava lui era solo un peso per me.

Per quanto Adam potesse essere la persona più buona del mondo mi aveva comunque intrappolata in un rapporto che non volevo e questo legame mi stava corrodendo l'anima.

-Perché non posso rimanere con voi? Cosa è cambiato?- Chiesi.

-Questa storia del legame è alquanto complessa. Per quanto le nostre porte siano sempre aperte, non puoi rimanere qui. Soprattutto dopo il morso, noi...-

La interruppi immediatamente e nervosamente mi alzai, non avrei sentito altro.

-Ho bisogno di riposare, Alcmena. Posso dormire qui?- dissi e indicai le case alle loro spalle..
Se solo avessi potuto evaporare lo avrei fatto seduta stante.

-Mi dispiace.-  Sussurrò Alcmena mentre si prese la testa tra le mani. -Non doveva andare così...-

-Questo posto è casa tua e lo sarà per sempre, Aysun. Saremo qui ogni volta che lo vorrai.- Ginevra mi afferrò la mano e mi condusse all'interno del villaggio.

Lo sguardo compassionevole di Alcmena mi seguì per tutto il tragitto, facendomi sentire una stupida.

Mia madre mi aveva tenuto all'oscuro di tutto ed io avevo letteralmente vissuto in una bolla. Entrai nella casetta e  mi diressi sul letto, completamente esausta dai giorni precedenti, -Se hai bisogno di qualcosa, non esitare a chiamarmi.-, Ginevra chiuse la porta e uscì, lasciandomi da sola. 

Nonostante la stanchezza non riuscivo a lasciarmi andare, la testa invasa dalle più disparate domande. Cercavo di sforzarmi per riuscire a prendere coscienza di quello che era appena accaduto, la conversazione con Alcmena e Ginevra non aveva fatto altro che peggiorare la situazione. 

Forse dentro di me speravo che loro potessero liberarmi da Adam, per lo meno, ad aiutarmi a controllare i miei sentimenti. Avrei preferito che mi legassero ad un palo piuttosto che sentirmi morire dal desiderio di stare tra le sua braccia. 

Non avevo nemmeno lontanamente sognato l'amore, mai. Dentro di me sapevo cosa mi sarebbe aspettato negli anni a venire, ma mai avrei creduto di andare a sbattere contro questo sentimento.
Senza consenso, aggiungerei.

Io non avevo scelto Adam per chissà quale motivo, non lo conoscevo neppure. Tutto questo era avvenuto semplicemente perché qualche divinità pestifera aveva deciso cosi.

 Ero legata a lui e basta, non avevo altra scelta.

Sono delle bestie i sentimenti, quanto più cerchi di controllarle tanto più prendono il sopravvento.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro