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Capitolo 09 - The Grave

Roane




William dannato! Torna indietro!

Era quanto Roane avrebbe volute urlare, ma si morse la lingua e ingoiò ogni sillaba.
Lo aveva bendato e lasciato incatenato alla parete per andare a cercare uno stupido umano morto.

Quella strana creatura aveva insistito per dargli un minimo di cura ma Roane continuava a non comprenderne ne natura ne scopi. Chiamava suo fratello con appellativi servili, e da quello che aveva intravisto sul pavimento di quel sepolcro, vi erano resti di un'antica gemma contenitiva. Una di quelle usate secoli prima dagli antenati di quegli stupidi Figli dell'Eclisse per contenere entità potenti ritenute pericolose e incontrollabili.
Un sorriso si delineò sul suo volto, forse quello sciocco di William non sapeva con chi avesse a che fare...

I resti della prigione della creatura che Will aveva chiamato Ariele gli ricordavano una gemma vista indosso a uno dei cacciatori amici di quello stupido umano che tanto stava a cuore a suo fratello... Com'è che lo aveva chiamato? Roane avrebbe voluto dire a se stesso di non rammentarlo ma era impresso a fuoco nel suo cuore, inciso profondamente.
Era per quell'umano che Will si era allontanato, che aveva scelto di abbandonarlo, che il loro legame si era reciso lasciando solo un infinito odio reciproco.

E tutto per cosa? Rinnegare il proprio retaggio, la guerra che si era portata via i loro genitori e di cui si sarebbero dovuti far carico assieme...

Era certo che quel malefico amuleto lo aveva scelto sempre per colpa di quello stupido umano, se non fosse stato per lui Will non avrebbe perso il contatto con la sua seconda natura di Bogey.
Roane aveva tentato in ogni modo di risvegliarla come richiesto da Green, ma invano, alla fine era riuscito solo a ferire entrambi, aumentando il divario tra loro, rendendolo forse insanabile. Rivoleva indietro quella parte di se racchiusa in Will, era forse così sbagliato?

Come poteva suo fratello non comprendere che scoprirlo il Nuovo Cavaliere, scelto dall'arma del nemico lo aveva sconvolto tanto da farlo, suo malgrado trasformare.
E Roane non era mai stato capace di controllare la sua forma bestiale.
Altrimenti non avrebbe mai cercato di ucciderlo...

Ferirlo mortalmente sì... Ma non ucciderlo, la morte era un dono che Will non meritava...

Una mano gelida gli sfiorò il volto ferito e Roane sussultò, era stato talmente assorto nei suoi pensieri da non comprendere di non essere solo.
Il terrore lo pervase, che uno degli animi di Green lo avesse raggiunto per punirlo per i suoi fallimenti?

La luce inizialmente lo ferì, Roane serrò gli occhi ma la punizione non giunse e così lentamente Roane aprì gli occhi e gli sgranò sorpreso.

«Ancora tu? Ma che ci fai qui?»






Julij



«Non dovresti essere qua, segui quella maledetta luce e passa oltre!»
Esclamò Roane cercando una posizione comoda su quel pavimento di dura pietra.

Julij scosse la testa e si chinò su di lui per cercare di liberargli i polsi, aveva bisogno di quell'arrogante Bogey, non solo perché gli doveva delle risposte ma anche perché era il solo che era in grado di vederlo.

Da quando qualcuno lo aveva ucciso aveva compreso che nessuno riusciva a vederlo, e non escludeva del tutto che l'assassino fosse proprio la creatura che si accingeva a liberare. Eppure a differenza degli altri Roane non solo lo vedeva, ma Julij riusciva anche a toccare lui e tutto quello che era a contatto con lui... Forse avrebbe potuto rivedere anche Will attraverso di lui...

Julij si riscosse scacciando quel pensiero, prima doveva capire che gli era capitato.

Aveva seguito il suo corpo, aveva osservato la sincera disperazione di Patrick, si era sorpreso davanti al rabbioso distacco di Sophie e aveva sofferto l'assenza della tutrice.
Eppure, non era passato oltre, comprese ben presto quanto fosse legato al legame che aveva stretto con Roane prima di morire, così lo aveva ricercato.
Non ci era voluto molto, la presenza della Bogey era stato un richiamo irresistibile.

Lo aveva trovato legato nelle catacombe, accanto al sepolcro del Cavaliere più potente mai esistito...

ELEANOR, CAVALIERE D'ARGENTO

Il corpo della Bogey era gravemente ferito, i lunghi capelli scuri arruffati, il pallido volto macchiato del suo sangue.

Roane scacciò la sua mano e cercò di alzarsi, la ferita alla gamba gemette sangue, o meglio quello che agli occhi di Julji parve un liquame bluastro.
Il dolore doveva essere insopportabile ma la caparbia creatura si sforzò di restare in piedi.

Julij lo afferrò e lo accompagnò a terra, le sue domande dovevano aspettare... Anche se questo voleva dire anche far attendere Will... Chissà se aveva scoperto della sua morte, se avrebbe cercato di indagare, di vendicarlo... E Moonie? Quella Bogey non lo convinceva affatto...

Roane cercò di allontanarlo ma senza risultato, era troppo debole e Julij sembrava avere una strana influenza su quella particolare Bogey.

Rimosse la frugale medicazione che gli avevano fatta, semplice quanto inutile.
Di certo lo aveva ferito una lancia dei confratelli dell'Eclisse, riconosceva la ferita.
Afferrò la gamba e riportò alla mente le parole, sperando che potessero ancora avere effetto. Un calore lo pervase, non solo la magia ebbe effetto, per un momento Julij credette di avvertire la vita pervadere il suo corpo.
Quando tornò ad osservare la gamba della Bogey constatò che non solo che le parole di magia avevano funzionato come quando era vivo, ma se possibile avevano avuto anche più effetto.

Sollevò lo sguardo sulla Bogey ma il suo sorriso spavaldo si dissolse, il sangue dal volto della creatura era mutato, adesso il taglio splendeva scarlatto, il volto di Roane più umano.

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