18
Passo dopo passo quel rumore, che mi dà un senso di disagio, aumenta d'intensità.
Ho i brividi.
E io, di solito, non mi impressiono facilmente.
Un paio di gambe, sinuose ed inequivocabilmente femminili, spuntano dalla scrivania verso cui sono diretta. I piedi calzano scarpe rosse con un tacco vertiginoso.
Deglutisco, incerta se continuare o meno.
Mi do' uno schiaffo mentale.
Certo che continuo.
Non mi sono mai tirata indietro in vita mia.
E non comincerò ora.
Con movimenti misurati, allungo la testa, sporgendola oltre la scrivania per vedere che succede.
E mi blocco, disgustata.
Sono sicura che appena chiuderò gli occhi rivedrò questa scena all'infinito.
Sembra appena uscita da un incubo.
Il corpo della donna è pressoché intatto.
Indossa ancora la sua elegante gonna nera, ma la camicetta, in origine bianca, ora è cremisi.
Il volto, incorniciato da un'aureola di capelli biondi, sembra sereno, come se stesse solo dormendo e si potesse risvegliare da un momento all'altro.
D'improvviso la camicetta si muove.
Sobbalzo, presa in contropiede.
Non so come ho fatto a non vederlo prima.
Attaccata all'addome della donna c'è una strana e rivoltante creatura.
Ha le fattezze di un bambino, ma dal suo tronco fuoriescono otto arti, neri e pelosi, con i quali tiene fermo il cadavere. La sua testa è seppellita nelle viscere della donna e si muove lentamente.
È da lì che proviene il rumore di risucchio.
Improvvisamente, non capisco come, si accorge della mia presenza.
Alza la testa dal suo "pasto" e mi fissa.
Più che un bambino sembra un incubo.
Ha otto occhietti, piccole perle maligne, troppi per il suo giovane viso.
E la bocca.
Oddio...
La sua bocca..
È sprovvisto di labbra. Al loro posto ha due piccole tenaglie dai bordi frastagliati, scure e coriacee, con cui si fa strada nella carne delle sue vittime.
Non ha denti, ma utilizza una sorta di saliva acida, grazie alla quale scioglie il "cibo" per poi leccarlo oppure succhiarlo.
Questo spiega il rumore che mi aveva messo in allarme.
Arretro lentamente, senza fare movimenti bruschi.
Lui lancia uno stridio acuto e poi spicca un balzo.
Verso di me.
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