Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Nel buio

Una settimana era passata da quando Robin si era svegliato.
Da dieci giorni erano bloccati in quella gola.
Usama invitò sempre più spesso i suoi nuovi tre giovani amici a seguirlo nelle sue attività quotidiane, soprattutto Kiara.
Quella strana ragazza dal carattere così entusiasta ma allo stesso tempo fragile.
Era curioso di conoscere quei ragazzi, era curioso di sapere come fosse il mondo al di fuori e pian piano apprese della guerra, della capitale, delle montagne, dei nomadi e della gente del nord che, probabilmente, era la sua gente.
Più il tempo passava più si univa a loro; più si univa a loro, più era consapevole del fatto che di lì a poco sarebbero dovuti ripartire e l'avrebbero lasciato lì, nella sua solitudine.
Temette sinceramente che non sarebbe stato in grado di rimanere a guardarli andare via.
Ma preferì non pensarci.
Lasciò che il tempo scorresse, velocemente.

Kiara uscì nella luce tenue della sera, come ogni giorno ormai era abituata a fare.
Non riusciva a rimanere chiusa dentro in quella piccola stanza a far nulla, proprio non faceva per lei.
Non le serviva il permesso di nessuno, semplicemente si alzava e se ne andava.
A volte Usama andava con lei, altre era da sola con sé stessa, ad immaginare le terre lontane che di lì a poco avrebbe visitato.
Aveva parlato con Anna e Robin qualche giorno prima, senza voler essere insistente, e aveva chiesto loro se ancora avessero intenzione di seguirla.
Sentiva che non avrebbe potuto rimanere ferma ancora per molto.
Sentiva di essere sulla strada giusta, di essere vicina a suo padre.
Aveva promesso a tante persone che l'avrebbe trovato, ma soprattutto l'aveva promesso a se stessa e non avrebbe smesso di cercare fino a quando non fosse riuscita nell'impresa.
I suoi amici l'avevano sostenuta.
Robin si era ripreso sempre di più fino a rimettersi completamente, così come lei e Anna.
Non avevano più nulla che impedisse loro di partire, ma per qualche ragione ancora evitavano.
La vita in quelle due settimane era passata quantomeno tranquilla, Usama era un ospite gentile, sebbene un po' chiuso e un po' strano, a modo suo sapeva farli sentire a loro agio.
Anche Anna si era abituata alla sua presenza.
Sospirò mentre le stelle comparivano nel cielo.
Si allontanò lungo il torrente verso il punto in cui i resti del ponte ancora giacevano sui margini.
Era una meta a cui puntava spesso, per istinto.
Quella notte però, non la raggiunse mai.
Dovette bloccarsi prima, con il cuore in gola e il fiato spezzato.
Davanti a lei, oltre gli ultimi cespugli c'erano degli uomini, dai mantelli grigi, dei soldati che non sembravano per nulla amichevoli.
I loro fuochi illuminavano l'acqua e le pareti di roccia da cui si erano calati.
Non erano più di una decina, ma erano sufficientemente spaventosi.
Non sapeva perché fossero lì ma lo intuì poco dopo udendo stralci dei loro discorsi.
Erano lì per loro.
Per qualche ragione erano sulle loro tracce.
Perché?
Era la domanda che le martellava in testa.
Sentiva di doversi allontanare ma le gambe non le rispondevano.
Era immobile, paralizzata dal terrore.
D'un tratto tra i soldati calò un'ombra familiare: bassa, ferina, coperta da un mantello e da un cappuccio.
In qualche modo riconobbe la sagoma della donna della guardia ed ebbe il primo sussulto.
Finalmente riuscì a muoversi e a voltarsi di corsa.
Non si guardò indietro, corse e basta, sperando di non attirare la loro attenzione.
Forse fu fortunata, perché quando arrivò alla capanna di Usama, nessuno le era alle costole.
Tuttavia spalancò la porta con urgenza, senza riuscire a spiegare a nessuno dei suoi amici allarmati che cosa stesse succedendo.
L'unica cosa che disse furono due parole.
- Dobbiamo scappare-.

Robin scosse la testa incredulo fissando Kiara esclamare parole senza senso, nel panico.
La bloccò mentre tentava di prepararsi la bisaccia prendendole il volto tra le mani.
Strinse le labbra e sentì la barba che lo pungeva, sospirò e la fissò negli occhi.
- Kiara. Fermati un attimo e spiegaci che cosa sta succedendo- le ordinò senza lasciarla andare.
Lei lasciò cadere le braccia e abbassò lo sguardo.
- Perdonatemi, ho perso la testa- disse con voce scossa.
Anna l'abbracciò, Usama la fissò preoccupato.
- che cosa sta succedendo? - chiese con un tono che trasudava timore.
Lei chiuse gli occhi e poi, finalmente calma, informò i suoi compagni dei soldati che li inseguivano.
Per un lungo istante di silenzio la notte sembrò l'unica presenza nella gola, poi Usama si mosse.
Lentamente si diresse verso il suo scaffale e raccolse tutte le sue boccette in un'unica borsa.
- Se Kiara ha ragione, io di certo non rimarrò qui ad aspettare che i soldati mi trovino- spiegò di fronte al loro sguardo stupito.
- Se me lo permetterete vi accompagnerò nel vostro viaggio- aggiunse poi e Robin sorrise per tutti.
- Beh, io non mi opporrò. A voi va bene?- le chiese.
Kiara annuì contenta, Anna la imitò senza esitazione.
- Ci puoi contare, ora, fatemi finire di preparare questa borsa- disse a Robin che ancora la teneva ferma.
Lui annuì e la lasciò andare.
Anna raccolse le sue cose in fretta e fu la prima ad essere pronta.
Lei fu la seconda.
- Allora? Ragazzi ci siete? - li richiamò.
Usama spense il camino lasciandoli al buio, la raggiunse.
- Siamo pronti-.
Poi raggiunse la soglia, guardò fuori.
- Dobbiamo muoverci. Stanno arrivando- li avvisò.
- Conosco un sentiero sicuro per uscire di qui, con il buio non lo vedranno e ce la caveremo, ma ora dobbiamo correre- annunciò.
Robin lo affiancò con Anna, Kiara chiuse la fila.
Mentre si allontanavano attraverso le piante vide poco lontano l'alone rosso delle fiaccole.
Scacciò la paura mordendosi il labbro.
Cominciò a muoversi senza pensare ad altro se non ai passi che compiva mettendoli tra lei e i loro inseguitori.
Sospirò e ringraziò per aver avuto l'idea di uscire anche quella sera.
Preferì non immaginare cosa sarebbe successo se non si fossero accorti dei soldati sulle loro tracce.
Sospirò fissando la schiena di Anna davanti a lei.
Se non altro avevano finalemente lasciato quel posto.
In più, Usama era con loro.
Ne era davvero felice, era sicura che altrimenti quel ragazzo le sarebbe mancato.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro