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La biblioteca e Anna

Girarono quasi metà del secondo livello, alla ricerca di un posto tranquillo per aspettare che la ricerca dei soldati e la rivolta si calmassero.
Incontrarono accidentalmente la grande biblioteca della città e Robin, riconoscendola, sorrise di sollievo e trascinò le due ragazze con sé all'interno.
Per la prima volta da quando erano scappati dalla grande piazza si sentirono al sicuro e si permisero qualche istante per distendere la tensione.
Kiara si guardò intorno con aria meravigliata; non era mai stata in un posto tanto grande e si chiese di cosa si trattasse.
Si trovavano in un monumentale ingresso circolare con un unico grande tavolo decorato in centro.
Tre aperture alte fino al soffitto e senza porte si spalancavano su altrettanti saloni in corrispondenza dei tre punti cardinali.
- Benvenuti, giovani amici, nella biblioteca cittadina- disse una voce debole, fioca, proveniente da un giovane alto e raggrinzito che si mimetizzava, nel suo completo grigio, con un angolo dell'entrata a ovest.
- ...grazie- rispose con un leggero ritardo Robin, senza però che fosse realmente necessario.
Il giovane bibliotecario rivolse loro un sorriso pallido e tornò a scrivere titoli di libri sconosciuti in uno spesso registro, vecchio quanto la città.
- Perchè siamo qui? - chiese Kiara quando comprese le parole del giovane.
- Robin, perché diamine ci hai portate qui? - esclamò sbalordita.
Il ragazzo si voltò a guardarla spazientito, facendo una smorfia, - Tutte le biblioteche sono note per essere labirintiche, noiose e piene di vecchi e studenti delle varie accademie... non ne avevi mai viste prima vero? - le chiese in modo retorico.
Lei scosse la testa ammutolita e per istinto si avvicinò alla loro nuova compagna, in cerca di sostegno.
La giovane fanciulla non aveva ancora pronunciato una parola e continuava a fissarli con occhi diffidenti e spaventati, soprattutto in direzione di Robin.
Lui parve notare la muta alleanza che si formò tra le due ragazze e sospirò quasi divertito.
- Signore, noi entriamo- annunciò con voce tranquilla al bibliotecario che con un cenno li invitò a proseguire.

La biblioteca era davvero grande e si sviluppava su diversi piani e in diversi corridoi.
Kiara perse l'orientamento in poco tempo e si affidò completamente al ragazzo che era stato la sua guida per tutta quell'ultima parte di viaggio, sperò che sapesse dove stavano andando.
- Temo che la gita alla guardia salterà, per oggi... dovremo fermarci ancora una notte da Horst, mi toccherà pagare un'altra stanza...- mugugnò il giovane ad un tratto.
Kiara rise appena, divertita.
- Piuttosto, parliamo della nostra ospite- disse tutta eccitata voltandosi verso la ragazza silenziosa che aveva continuato a seguirli.
- Come ti chiami? - le chiese con un gran sorriso fermandola e facendola arrossire.
I grandi occhioni azzurri dell'ex-schiava si fissarono nei suoi verdi e sinceri. Non sorrise ma non fuggì.
Timidamente alzò la testa e si raddrizzò, - Il mio nome è Anna- disse con un accento leggero e rotondo, che rendeva la sua parlata dolce.
Robin che aveva proseguito senza di loro le interruppe tornando di corsa, spaventandole entrambe.
- Ho trovato il reparto dedicato alla geografia- annunciò tutto contento.
Lei e Anna di guardarono complici, - Arriviamo- gli rispose avviandosi.
Poi si voltò a guardare la sua nuova, timida amica.
- Comunque piacere, mi chiamo Kiara- le disse, riuscendo a strapparle un sorriso.
Robin le aspettò serio all'ingresso della stanza dedicata allo studio delle terre conosciute ed esplorate.
Entrando si trovarono di fronte un grande mappamondo e tanti piccoli leggii pronti per essere utilizzati, le pareti, come in tutte le altre stanze che avevano incontrato, erano foderate di libri e cartine.
- Molto bene, dovremo darci da fare- commentò Kiara osservando le pile di cartine.
- Già, dove la troviamo una mappa in tutto questo pasticcio? - aggiunse Robin con aria mesta.
Anna sospirò guardandoli con aria interrogativa.
- Per ora iniziamo a cercare- li esortò Kiara con rinnovato entusiasmo.
Dalla finestra filtrò il sole di mezzogiorno, mentre tre stomaci brontolarono rumorosamente.
- Ho fame!- si lamentò Robin cominciando a rovistare tra le carte.
- Lavora!- lo ammonì lei con un sorriso divertito.

Anna, osservata da vicino, sembrava ancora più piccola e fragile di come era stata sulla piazza.
Nonostante fosse sfuggita al suo padrone, ai soldati, alla schiavitù, continuava a tremare lievemente anche mentre si dava da fare nella ricerca di una mappa semplice e comprensibile delle terre del sud.
Robin l'aveva notato e avrebbe voluto con tutto se stesso poterle far dimenticare ogni cosa orribile che aveva vissuto.
Sarebbe stata una liberazione per lei, come anche per lui.
La guardò tutto il pomeriggio, china sui libri, ancora avvolta dai suoi stracci, con i capelli coperti da una bandana sudicia e gli occhi celesti fissi e attenti alle immagini e alle scritte.
A differenza sua, non sembrava un'analfabeta, anzi.
Kiara era l'unica che per certo, in quel terzetto, fosse in grado di leggere.
Anche lei era determinata e assorbita dalla ricerca.
Anche lei sembrava, solo in apparenza, essersi ripresa da quella terribile mattina.
Ma era forte, era sicuro che lei se la sarebbe cavata anche in mezzo ad un campo di battaglia.
Sorrise scorrendo il dito sul contorno di una costa sconosciuta, fino a quando non si sentì sfiorare una spalla.
- Eeem... questa forse potrebbe andare bene- sussurrò Anna, rossa come una mela.
Robin osservò i tratti chiari della mappa che la giovane gli stava mostrando e annuì, - Kiara, vieni a vedere- la chiamò dall'altro lato della stanza.
La ragazza li raggiunse e cominciò ad esultare non appena mise occhio sulla pergamena disegnata, - È lei!- confermò.
Il ragazzo si alzò con la mappa in mano, - Benissimo, ora dobbiamo solo non farci beccare con questa e andare via- disse soddisfatto.
Anna e Kiara si bloccarono sconcertate.
- Vuoi dire che stiamo rubando? - chiese Anna.
- Non si può sottrarre nulla da qui dentro, in teoria- rispose il giovane con un sorriso sornione.
- Non se ne parla!- decretò Kiara decisa.
- E invece, se vuoi trovare tuo padre, sì - le rispose lui con un tono che non ammetteva repliche.
- Non se ne accorgeranno- aggiunse avviandosi verso l'uscita.
Kiara alzò gli occhi al cielo e scambiò uno sguardo sconsolato con Anna.
- Le ultime parole famose...- Commentò con uno sbuffò seguendo i suoi amici attraverso la biblioteca.

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