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29

"Ah...ah" sussulto e scatto a sedere sul letto,il buio intorno a me mi circonda,un tremolio lungo le gambe,tocco il materasso e il dietro della mia maglietta,che si è attaccata quasi come se fosse stata dipinta alla mia schiena,sono un pozzo di sudore...
Accendo l'abat-jour,che emana una luce gialla fioca,e guardo accanto a me,l'uomo mezzo nudo sdraiato supino,no...non è lui,era un sogno,un sogno talmente bello da sembrare vero,che quando ricadi nella realtà,ti senti svuotata.

"Am...amore,che fai a sedere" Mark gira il viso verso di me poggiando il mento sul suo braccio,con un occhio chiuso mi guarda,anche se non mi vedo lo sento che ho gli occhi confusi,che cercano qualcosa perlustrando la stanza con particolare attenzione,qualcosa che non c'è.

"Niente,un incubo,non volevo svegliarti...torniamo a dormire" spengo la lampada poggiata sul comodino dal mio lato destro del letto,e sento delle mani avvolgermi la vita e tirarmi a se.

"Non penserai mica...dopo che mi hai svegliato...di lasciarmi a secco" un sussurro caldo al mio orecchio,e preme il suo petto più forte contro la mia schiena,sentendo l'erezione  crescere in mezzo alle mie natiche.

"Mark,credo che sarebbe meglio tornare a dormire,domani sarà una lunga giornata,eh..." Non finisco la frase che mi gira il viso impadronendosi delle mie labbra,mentre la sua mano famelica scende sempre più in basso percorrendomi lentamente il ventre,come se volesse aspettare a scoprire quello che toccherà dopo,come se volesse assaporare ogni piccola parte di me.

"Se diventerai mia moglie...dovrai soddisfare tuo marito...non credi?" È così vicino al mio orecchio che sembra ci voglia fare l'amore,quando le sue mani toccano il punto cruciale,mi abbandono,non dovrei ma mi sento persa,infila senza chiedere permesso le sue dita affusolate,formando mezzi cerchi dentro di me.

"Mark...è tardi...io credo" la sua lingua percorre la strada dalla mascella all'orecchio,un sussulto,sento un suo gemito soffocato nei miei capelli...

"Te credi...io non credo" toglie bruscamente le dita che mi torturavano,e mi sdrai a pancia sotto,afferrando dal cassetto del comodino una bustina di preservativo,che strappa con veemenza,e lo infila con mani tremolanti,gli occhi pieni di desiderio,la mia testa è confusa,sono con Mark,o sono ancora nel sogno con Anthony...che mi accarezza piano,mi morde piacevolmente i capezzoli turgidi...mi riempie con la sua erezione...come ora...non è la stessa pienezza,m'inarco poggiando i palmi sul materasso,in cui sicuramente rimarrà la forma,nulla è gentile,nulla è magico,è rude,spinte più prepotenti si ripercuotono dentro...

"Mark...pia...no" cerco di parlare,arranco le parole per farmi capire,è sempre più forte...

"Piano...non è la parola che voglio sentire,ho aspettato troppo,che tu fossi pronta,e non sarò gentile" la sua voce cupa e fredda, mi colpisce come un sonoro schiaffo,chiudo gli occhi,vedo lo smeraldo...

'Non mi arrendo' le sue morbide parole,non arrenderti mai amore mio...

E arriviamo insieme all'orgasmo 'ti amo Anthony', un pensiero che formulo,quando mi rendo conto che 5 minuti fa,dentro di me non c'era chi doveva.

La luce sprigionata dalla grande vetrata,mi riscuote dal sonno,mi siedo sul letto infilandomi le ciabatte,e a tentoni raggiungo la cucina.

"Buongiorno Amore,ti trovo in forma" Mark mi accoglie con un sorriso sornione,mentre si allaccia il Fossil con il cinturino di cuoio al polso.

"Buongiorno,Mark" mi stropiccio gli occhi,e apro il pensile della cucina per prendere la confettura di more.

"Ti ricordi del ragazzo di cui ti avevo parlato?" Gli domando con un groppo in gola,sapendo a chi mi riferisco.
Si volta verso di me,sistemandosi la giacca.

"Si...quel certo Anthony farresi?" Chiede cercando di ricordare il cognome con scarso impegno,forse perché non gl'interessi veramente ricordarselo.

"Ferretti...ieri è venuto per parlarti ma gli ho detto che eri a lavoro...quindi penso passerà oggi" affermo,mentre mi spalmo un po' di marmellata sulle fette biscottate,leccando il coltello sporco.

Quando sento suonare il campanello...

"Quando parli del diavolo" ribatte seccato Mark, che si ricompone appena mi volto per rivolgergli un occhiataccia.

Gli apro il portone e lo vedo salire,gli scalini,con una maglietta di cotone grigia a serafino,un pantalone nero della tuta e un paio di Adidas bianche, i capelli scompigliati e la barba fatta, gli conferiscono in aria da ragazzino che mi fa battere il cuore a mille,come quello di un corridore,è bellissimo anche in questa tenuta.

Quando alza la testa verso di me incontrando il suo smeraldo,mi rivolge un sorriso smagliante,e si avvicina per entrare,investendomi le narici con il profumo di dopobarba.

"Buongiorno signorina Mancini" mi strizza l'occhio,sciogliendomi,e vedo apparire da dietro Mark che si aggiusta la cravatta.

"Mancini ancora per poco,spero che molto presto diventerà la signora Tomson" si gira per mandarmi un sorriso e poi si risposta verso un viso contratto di Anthony,che fa un passo per entrare,e chiudo la porta,con l'ansia a mille,questa Anny sarà una giornata mooooolto lunga.

"Piacere Anthony Ferretti" Tende il braccio possente verso Mark,con uno sguardo gelido.

"Piacere Mark Tomson" risponde di rimando Mark,con un falso sorriso da Giuda.

Aleggia una tensione nell'aria che si taglia con il coltello,decido di rompere il ghiaccio.

"Volete un caffè?" Si voltano tutti e 2 per guardarmi,e poi si scambiano un occhiata.

"No" rispondono all'unisono,andandosi a sedere,mentre Mark afferra dalla 24 ore un fascicolo e una penna.

Cacchio,che situazione imbarazzante,respira Anny,respira.

"Vado in bagno" indico con l'indice la porta del bagno,dove un Mark scocciato alza la testa per fissarmi corrugando la fronte come per dire 'chi ti ha detto niente',è un Anthony mi accenna un sorriso divertito mordendosi il labbro per non scoppiare in una risata,con le guance in fiamme,mi dirigo in bagno.

Mentre li sento parlare del caso,mi sciacquo il viso con l'acqua freddissima,e mi autoconvinco allo specchio,raggruppando i capelli in uno chignon.

"Anny te ce la puoi fare,sono solo 2 maschi,che vuoi che sia,sei andata a letto con entrambi...e allora?!?...ti stai per sposare con uno di loro...ma ami l'altro...e allora?!?...è uno schifo allora e allora,un disastro"
Mi sistemo le ciocche dietro l'orecchio,e apro piano la porta sentendoli parlare.

"É una brava ragazza" sento dire ad Anthony,con occhi sinceri,che brillano,dio quanto è bello.

"Si,è per questo che la voglio sposare" ribatte Mark mentre resta con la testa bassa a scrivere,quando Anthony si accorge che li sto spiando,e alza un sopracciglio.

"Oh merda"

Prendo un respiro ed esco fuori.

"Quindi l'ha ricattata questa ragazza?" Chiede Mark,ticchettando in modo fastidioso,con la penna sul foglio.

"Si,e ho le prove,perché quando sono tornato da lei,facendo finta di non aver capito,l'ho registrata,quindi credo possa bastare come prova" afferma Anthony guardandomi fisso negli occhi,strusciandosi il palmo della mano sulle cosce toniche.

"Bene...domani venga in studio,la può accompagnare Annalisa,e ne discuteremo meglio" sentenzia Mark,riponendo tutto nella 24 ore,alzandosi dal tavolo,e porge una stretta salda ad Anthony che ricambia nello stesso
Modo,se non più forte.

"Bene,io vado ci vediamo dopo amore,grazie per stanotte" Mark si avvicina e mi dà un bacio a fior di labbra sotto lo sguardo infastidito e incazzato di Anthony,che non smette di fissarmi.

Quando rimaniamo soli,ripongo le tazzine e i piatti sporchi nella lavastoviglie,che ho imparato ad usare.

"Simpatico il tuo futuro sposo,una emerita testa di cazzo" si alza dalla sedia,muovendosi lento verso di me,come se fossi una preda.

"Ne abbiamo già parlato Anthony" ribatto,con l'ansia che mi scombussola dentro.

"ed io ti ho detto che non mi arrendo" il suo viso è talmente vicino al mio che sento l'odore di menta che emana la sua bocca,mentre io mi reggo al piano lucido della cucina,respirando affannosamente,sentendo i suoi occhi incollati nei miei,quando si sporge verso il mio orecchio.

"Ma per oggi voglio fare il bravo,ci vediamo domani,ragazzina" mi dà un bacio morbido e frettoloso vicino all'orecchio,e chiudo gli occhi per gustarmi il sapore di quel gesto,e quando li riapro mi fissa divertito,con il suo sorriso e le sue fossette adorabili.

Si stacca avviandosi alla porta,e mi strizza per l'ultima volta l'occhio prima di scendere lungo le scale e sparire dalla mia visuale.

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È una teenfiction. ❤️

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