Io: Luca mi fai schifo. Come hai potuto?
Sbottai, poi mi coprii la bocca con la mano destra e arrossii.
Luca: Cosa intendi?
Il danno era fatto, Charlie non sembrava confusa come invece mi sarei aspettata.
Io mi sentirei disorientata, molto disorientata.
Charlie non aspettava la Mia risposta ma quella di Luca, lo osservava, era come se glielo leggesse negli occhi.
E Luca con tutta la calma del mondo ripeté una seconda volta:
Luca: Valentina, cosa intendi dire?
Charlie continuava a guardarlo, mentre Luca e Simone mi fissavano come se fossi io la colpevole.
Io: Scusate ho dimenticato il computer acceso al piano di sopra..
Luca: No, non usare scuse, cosa intendevi dire prima?
Mi aspettavo che volesse evitare l'argomento, eppure non ero l'unica confusa. Ora anche Charlie pareva esserlo.
L'ansia fece aumentare il mio battito, il mio respiro si faceva sempre più veloce. Tutti mi guardavano. I loro sguardi parevano accusarmi.
La vista si offuscò e persi i sensi.

Quando mi risvegliai mi ritrovai sul divano e Simone affianco a me molto preoccupato.
Simo: Stai bene..?
Io: Perché non sei intervenuto?
Ero arrabbiata, è come se mi avesse lasciata da sola in quella situazione.
Mi alzai di colpo e salii le scale.
Simone non disse nulla e mi seguì.
Simo: Io non lo so.
Si vergognava, non aveva neanche il coraggio di guardarmi negli occhi.
Mi voltai e gli chiesi:
Io: Quando se ne sono andati?
Simo: Subito dopo che sei svenuta, Luca ha detto che doveva andare a casa perché era stanco.
Feci un sospiro di sollievo e prima che potessi aprir bocca Simone mi interruppe.
Simo: Comunque scusami, è successo tutto così velocemente..io non volevo davvero.
Avrei voluto rispondergli "Ma no tranquillo fa niente", ma la realtà è che non è che non fa "niente", mi sono sentita abbandonata. Abbandonata da lui.
Non risposi, mi chiusi in bagno e mi accovacciai per terra a fissare lo schermo nero del telefono, aspettavo qualcosa. Non so bene cosa, però lo aspettavo.
Simone bussò alla porta.
Simo: Tutto bene?
Io: Si, tutto bene.
Finalmente il telefono si illuminò e sulla schermata vidi un messaggio di whatsapp:

Charlie: Comunque grazie, non ti preoccupare. Hai solo dato conferma ai miei sospetti. Buona notte❤️

Mi alzai ed aprii la porta di scatto e per sbaglio colpii in pieno viso Simone.
Io: Scusami, però guarda qui.
Gli mostrai il telefono, lui poi mi guardò negli occhi e disse:
Simo: Cosa stava aspettando?
Io: Una conferma credo.
Simo: Da quanto lo sospettava?
Io: Non lo so, cosa le rispondo?
Simo: Non rispondere nulla.
Mi infilai nel mio pigiama e andammo a dormire.
Il mattino dopo mi arrivò una telefonata.
Io: Pronto?
Ele: Un po' assonnata?
Io: Ciao Ele come stai?
Ele: Bene e tu?
Io: Bene bene, come mai mi telefoni?
Scoppiamo a ridere e lei continuò:
Ele: Sono tua cugina no? Comunque sono qua in questi giorni che ne dici di vederci?
Io: Ovvio, sai dove sono giusto?
Ele: Si tranquilla sono andata a casa di Simone più volte di quanto tu creda.
Cadde il silenzio, in quel momento battute del genere non facevano ridere.
Io: Ci vediamo qui domani ciao.
Chiusi la telefonata fredda.
Simo: Tutto ok?
Io: Sì, domani arriva qui Ele ok?
Simo: Tua cugina giusto?
Io: Sì lei.
Simo: A pranzo?
Io: Sì perchè?
Simo: Ti ricordi che c'è anche Mary vero?
Io: Le piace conoscere gente nuova.
Mi sorrise:
Simo: Anche a Marcy piace conoscere gente nuova, specialmente ragazze nuove.
Sorrise maliziosamente e io gli lanciai un cuscino.
Simo: Ma come mai passa di qui?
Io: Credo per lavoro. Ma non ne sono sicura.
Simo: Ho fame, andiamo a mangiare?
Io: Che domane..ovvio che sì.