#2
Quella mattina mi svegliai tardi e di cattivo umore, sapevo che qualcosa sarebbe
andato storto.
Una volta alzata mi resi conto dell'orario e fui costretta a farmi una doccia super
veloce con il mio amato bagno schiuma al cioccolato e a vestirmi come una saetta.
Presi tutti i documenti e mi fiondai all'aeroporto.
Una volta arrivata impiegai un mucchio di tempo nel tentativo di capire da che parte
andare e una volta trovata la strada iniziai a correre come non mai verso l'ufficio
dove avrei tenuto un colloquio di lavoro.
Correvo guardando in terra per non vedere le espressioni delle persone nel
giudicarmi.
Finché non andai a sbattere contro qualcosa di robusto e imponente, la botta fu
così forte che caddi a terra, nel cadere i capelli mi si spostarono sul volto (come
quando appena svegli) e i fogli mi volarono in terra.
Poi mi resi conto che non era un muro ma una persona, non lo guardai in volto per
l'imbarazzo ma vidi le sue scarpe e capii che doveva essere un uomo.
Iniziai a raccogliere furiosamente i fogli e mi resi conto di avere un leggero dolore al
sedere, avevo battuto molto forte.
<<Scusami, non volevo, è che sono tremendamente in ritardo e...>>
Alzo lo sguardo perché noto che si è chinato per aiutarmi a raccogliere i fogli.
Non è un uomo, è un ragazzo, capelli biondo marroncino, occhi marroni profondi
come un pozzo senza fine e viso giovanile...un momento ma io lo conosco!
<<Ma tu sei...>>
<<Si sono io>>
O MIO DIO, questo è Thomas Brodie Sangster, il mio attore preferito in assoluto!
Contegno Taylor, ricorda quella storia!
<<Perdonami, non volevo>>
Il suo viso mi parve sorpreso, forse si aspettava dei complimenti, be non da me.
<<Cosa? Uh, no figurati, anzi, è colpa mia, non sarei dovuto restare li fermo come
un ebete!>>
Non mi ero resa conto del fatto che, in effetti, lui era li fermo senza ragione, ma
cancellai il pensiero dalla mia mente per concentrarmi sui fogli.
Non risposi e non mi misi a gridare come avrei voluto se non fosse per quello che
era successo anni prima...NO Taylor! Non pensarci!
<<E così mi conosci eh?>>
Mi ero quasi dimenticata di averlo difronte.
<<Si...>>
Mi alzo tenendo in braccio quel casino di fogli che mi si è formato e mi metto una
ciocca dietro l'orecchio nel tentativo di aggiustarmi i capelli, ma anche per evitare il
suo sguardo.
<<Ho sempre amato i libri di maze runner perché mi facevano dimenticare i
problemi e quando ho visto i film ho trovato un certo attore molto bravo...>>
Al pensiero di quei bei momenti mi comparve un sorriso che lui ricambiò.
Pensai a quanto mi faceva sentire bene guardarlo mentre recitava, era una cosa
che mi riempiva il cuore di gioia e il suo sorriso mi illuminava anche le giornate più
buie.
Ogni volta che ero triste prendevo il computer e mi guardavo il film, anche se per
tutto il film non guardavo altro che lui, anche nelle scene in cui era solo di sfondo
mentre gli altri parlavano, io non ascoltavo gli altri parlare (anche perché sapevo
tutte le battute a memoria) io guardavo lui, nei momenti in cui guardava nel vuoto,
in quelli in cui sorrideva, avevo la sensazione che quel
personaggio...Newt...potesse comprendere il mio dolore, sul suo volto vedevo
sempre quella punta di tristezza che mi faceva sentire compresa, come se non
fossi l'unica a soffrire nel mondo e questo mi faceva sentire meno abbandonata a
me stessa.
<<Ne sono onorato, vorresti un autografo?>>
Di solito non è la fan a chiedere l'autografo?
<<Certo, ti ringrazio>>
Inizio a cercare con molta frustrazione un foglio libero per paura che se ne potesse
andare scocciato quando finalmente ne trovai uno pulito e glielo porsi.
<<Ecco>>
Dissi infine con voce trionfante.
Lui afferrò il foglio e la sua mano sfiorò la mia, mi sentì bruciare, sperai di non
essere diventata rosso pomodoro.
Iniziò a scrivere e intanto leggeva ciò che stava scrivendo.
<<Alla mia più grande fan...>>
Lasciò la frase in sospeso e mi guardò, non capivo cosa volesse che gli dicessi, poi
mi resi conto di non avergli ancora detto il mio nome.
<<Taylor!>> dissi probabilmente con troppo entusiasmo.
<<Taylor>> Ripeté lui scrivendolo.
<<Ti ringrazio molto>>
Mi consegnò il foglio con dedica e autografo e io mi ripromisi che lo avrei
incorniciato.
Ero piena di gioia, mi ero completamente scordata delle mie paure e del mio ritardo
quando vidi un flash arrivare nella nostra direzione.
Mi voltai a guardarli e capii immediatamente che si erano fatti un idea sbagliata,
sembravano pronti a gridarlo ai quattro venti.
Cazzo! E adesso che faccio?
Intanto devo allontanarmi da lui anche se con mio immenso dispiacere.
<<Scusa ma sono in ritardo>>
Gli passai accanto e corsi via con la testa bassa consapevole del grande disastro
che avevo combinato.
Non avrei mai dovuto fermarmi a parlargli e poi perché mi ha parlato così a lungo?
Mi aspettavo che da un momento all'altro se ne sarebbe andato annoiato da me!
E invece era rimasto, era stato molto gentile e mi aveva reso l'andarmene più
difficile, Non poteva essere un attore vanitoso e maleducato che non calcola
minimamente le fan? Così sarebbe stato tutto più semplice!
Non lo rivedrò più. Questa fu l'ultima cosa che mi dissi prima di entrare nell'ufficio
per il colloquio.
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