Era sera quando a New York in un appartamento alto abbastanza come un grattacielo c'era un ragazzo che tutto emozionato iniziava a preparare la sua valigia, mettendoci dentro tutti i suoi vestiti di ricambio, vestiti da calciatore con scarpe nuove di zecca incluse, il suo amato pallone da calcio ed altri oggetti che a lui sarebbero bastati. Sì, aveva scoperto da un suo zio che abitava in Giappone che era il benvenuto di andare a trovarlo e di passare qualche tempo con lui, magari anche con il tempo approfittando di vedere se magari a qualche prato di calcio nei parchi c'era un buon posto per allenarsi. Il ragazzo amava molto il calcio fin da quando era piccolo e non stava mai fermo un secondo quando si trattava di guardare alla tele partite di calcio o anche di imparare ad usare un pallone. Era come dire, un tipo molto energetico con una voglia matta di imparare. Ora che aveva un viaggio in Giappone, l'idea di allenarsi lì lo elettrizzava dalla gioia.
Aveva appena finito di pensare tra sé e sé a quelle forti emozioni quando aveva finalmente finito di riempire la valigia e iniziò a chiuderla prima di passarsi con una mano sui suoi capelli mossi e biondi. I suoi occhi color verde chiaro scrutarono la finestra della sua camera e si accorse che stavano scendendo lungo il cielo notturno delle stelle a cometa. Fece un ampio sorriso mentre bisbiglio tra sé un "wow" tutto vocalizzato alla sua lingua madre americana, poi sentì dei rumori di nocche di una mano che bussavano al legno della sua porta e subito esclamò. "Come in!" La porta si aprì e fece capolino il viso di una donna bella ma mezza assonnata che vide il ragazzo ancora in piedi. "Scott... Why are you still up? It's late, you should go back to sleep..." Disse prima di sbadigliare ed il ragazzo dal nome di Scott le sorrise prima di accennare un sì con la testa. Si incamminò verso il letto e, avendo avuto già il pigiama addosso, si coricò dentro e osservò ancora una volta il viso di quella donna prima di dire tra uno sbadiglio ed un mormorio. "Goodnight, mom.." La donna sorrise e lo aiutò a spegnere la luce della sua camera. "Goodnight my dear son. Sleep well." Poi chiuse la porta e si avviò verso la stanza alla quale c'erano lei ed il padre di Scott. Lentamente, Scott girò la testa di lato verso la sua finestra per vedere un'ultima volta quelle stelle cadenti e sorrise prima di iniziare a chiudere i suoi occhi e a dormire.
L'indomani, il giovane si preparò per il viaggio e aiutò i suoi genitori a portare la valigia verso la macchina prima di salirci con loro e iniziare ad andare all'aeroporto dove lo avrebbe aspettato il suo aereo di partenza. Appena arrivato, scese giù dalla macchina insieme ai suoi, scaricò il suo bagagliaio e salutò sia la mamma che il papà con un forte abbraccio e poi entrò nell'aeroporto trascinandosi a sé la valigia. Dopo alcune ore si imbarcò nel suo aereo che dopo pochi minuti o addirittura altre ore iniziò a decollare verso la sua meta, ovvero il Giappone. Scott guardò dall'oblò dell'aereo e sorrise allegro mentre iniziò a pensare tra sé e sé. "Japan, here I come!"

(Nota autore: Bé, e siamo arrivati al finale del primo capitolo di questa nuova fanfiction. Come continuerà secondo voi, raga? ^^ Lo scopriremo nel prossimo capitolo di domani, ovvio. ;3 Ad ogni modo... Spero solo che vi piaccia e se è troppo corto come primo capitolo, allora scusatemi tanto... 😅😅😅 Cercherò di renderla più lunga al prossimo capitolo. Bé... Non so cos'altro aggiungere ora se non una buona lettura a tutti voi. ^^ A presto.)