Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Scoiattolo

Il sole picchiava forte sulla mia testa, faceva un caldo terribile, dopotutto era piena estate.
Mentre mi addentravo nel bosco, uno scoiattolo attirò la mia attenzione.
La pelliccia marrone finiva con delle sfumature bianche sulla coda.
I suoi occhi vivaci brillavano al riflesso dei raggi solari e le sue movenze esprimevano curiosità.
Lo vedevo lì indaffarato.
Era su di un ramo proprio davanti a me stava giocando con una specie di piccola mattonella bianca.
All'improvviso ricordai: era il mio smartphone! Mi avvicinai lentamente alla piccola creatura, ma appena fu alla mia portata, scappò via nella sua tana posta in un'enorme quercia.

Dovevo trovare il modo di recuperare il cellulare, non ero un'amante della tecnologia, ma in questo c'erano racchiuse informazioni sulla mia vita, e magari potevo guarire la mia amnesia. Mi guardai intorno, decisi di esplorare la zona pur rimanendo a pochi passi dallo scoiattolo.
Scrutavo in giro, per alcuni minuti vidi solo foglie e piccole piante, finché trovai un po' di ghiande e pensai che forse si potesse fare uno scambio. Tornai all'albero, la tana dello scoiattolo era appena sopra dalla mia portata così cercai di scalare la quercia.
Misi il piede su di un ramo, poi in un altro, notai della linfa fuoriuscire da un punto in cui la corteccia era stata danneggiata.
Qualcosa era andato a sbattere lì col vento?

All'improvviso un flashback: era la sera prima, credo. Davanti a me, un ammasso roccioso riempiva l'orizzonte, uno strano liquido blu ne fuoriusciva, al tatto era freddo e viscido, ma poi qualcosa mi colpì, come una scossa, tornai in me e caddi dall'albero.
Per mia fortuna non mi feci niente, un mucchio di foglie attutì la caduta.
Avevo lo sguardo rivolto al cielo, lo scoiattolo era proprio lì che mi fissava sul suo ramo e immaginai mi stesse prendendo in giro perché aveva un'aria divertita.
Mi alzai, presi le ghiande dalla tasca dei pantaloncini e le mostrai al piccolo animale marrone. La creatura balzò sul mio braccio, per un attimo mi spaventai, ma poi vidi che il suo unico interesse era il cibo nella mia mano. Lo poggiai a terra e si ficcò in bocca tutte le ghiande, leggevo soddisfazione nei suoi occhi.
Io ne approfittai per risalire sull'albero e recuperare lo smartphone.
Niente, non c'era niente di utile, un messaggio apparve sullo schermo in seguito a un motivetto orecchiabile simile al cinguettio di un uccello. Il messaggio recitava: "Ciao Adele, spero che tu non mi odi, l'ho fatto per il tuo bene, ti amo". - mamma. Il mio nome era Adele!

Ero al settimo cielo per aver scoperto qualcosa anche se non era molto. E soprattutto cosa intendeva mia madre?
Strinsi i pugni, non dovevo darmi per vinta. Un rumore mi riscosse, qualcuno stava venendo dalla mia parte.
Un raggio laser mi sfiorò, il secondo finì dritto sul cellulare che mi esplose in mano. Sentivo il cuore accelerare,  ero confusa e spaventata.
Cominciai a correre, un piede avanti dopo l'altro, saltai qualche ramoscello e cambiavo spesso direzione. Mi girai un secondo, una coppia di uomini in abito nero erano lì, alle mie calcagna.
Mi chiedevo cosa volessero da me.
Continuai a correre fino a che il suono di un ruscello non mi fece venire un'idea. Cominciai a seguirlo mentre qualche laser s'infrangeva accanto a me. Seguendo il ruscello, arrivai sopra una piccola cascata e mi fermai. Diedi le spalle al fiume sotto di me. Il cuore sembrava fare della breakdance nel mio petto.
Gli uomini in nero stavano arrivando, cominciai a notarne le figure tra gli alberi e fu allora che decisi. Era l'unica soluzione che avevo, o almeno l'unica che mi venne in mente.
Mi buttai dalla cascata, dritto verso il fiume. Il vento soffiava in direzione opposta alla mia caduta. Mi sentivo leggera, libera. La paura era come scesa in secondo piano.
Mentre cadevo, cominciai a sentire un bruciore in mezzo al petto, tutto si fece bianco, persino i suoni stavano svanendo. Abbassai lo sguardo e trovai un buco dove prima c'era la carne. Toccai la ferita e la mia mano divenne zuppa di sangue.
Poi spostai la mia attenzione verso un aleggiarsi di puntini blu, e subito sotto, le rocce del fiume che stavo per colpire.
Spostai l'attenzione verso la mia morte.

--------------------------------

"Non fuggire in cerca di libertà quando la tua più grande prigione è dentro di te."

Cit. Jim Morrison

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro