38
Pov.Cristy
Ero ancora turbata per ciò che avevo visto, e tremavo come una foglia mossa da un filo di vento.
Aspettai per 5 minuti consecutivi, non vedendo accadere nulla. Mi decisi di uscire da lì ed avviarmi nel grande giardino. Era rimasto tutto come ricordavo, e rivivevo le scene, come un film a rallentatore.
Girovagai, trovando un gazebo. Era simile a quello che c'era alla festa di Holly. Adornato con gli stessi fiori e la stessa panchina bianca di legno. Mi avviai titubante, vedendo un foglio piegato sopra la panchina, prendendolo in mano per aprirlo.
"Come ogni cenerentola stramba che si rispetti, devi metterti il bracciale con il fiore, ed un vestito con le scarpe adatte" sorrisi a leggere quelle parole, mentre il cuore scalpitava. Guardandomi intorno. Vidii il bracciale legato tra i fiori, sciogliendolo delicatamente, mentre la scatola con il vestito era posta sotto la panchina con un'altra scatola, con un paio di sandali con il tacco con il cinturino alla caviglia.
Li aprii con le mani che tremavano. Mi sembrava tutto così surreale, che stentavo a crederci. Forse era un sogno, e se tale fosse stato no mi sarei più voluta svegliare.
Trovai all'interno un abito verde acqua lungo ed aderente, che sicuramente accarezzava le mie curve, con delle spalline sottili a sostenere lo scollo generoso.
Li presi, tenendoli stretti al petto, avviandomi verso gli spogliatoi. Sentivo lo stomaco sottosopra ed un groviglio di emozioni contrastanti. Le guance tiravano da quanto stavo sorridendo.
Mi vestii in fretta, legandomi il bracciale intorno al polso, con cura.
Tornai nella palestra sperando di trovarlo, ma vidii solo un fascio di luce che illuminò un tavolino. Mi avvicinai ridendo, trovando un altro foglio.
"Sei un po' sbadata piccola stramba. Hai perso qualcosa o te la sei dimenticata. La tua fedele spillatrice. Dovrei vederti per ridartela" ripiegai il foglio poggiandolo, guardandomi intorno, finché un bagliore di luce potente non illuminò la sua figura perfetta. Bello ed impeccabile, con un completo nero gessato ed una camicia bianca che aderiva al suo corpo disegnato apposta per confondersi con il mio.
Avanzò a passo sicuro, tenendo le mani in tasca, elargendo un sorriso sexy che mi portò di nuovo a fremere.
"Ciao" sussurrò seducente, venendo sempre più vicino, mentre restavo marmorizzata sul posto, incantata ed affascinata da lui.
"Ciao anche a te" ricambiai con il suo stesso tono, guardandolo inalzare un sopracciglio in modo sfacciato. Dio lo voglio qui, seduta stante.
Me lo ritrovai davanti ancora incredula, mentre in otri occhi erano lucidi. Mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio con una delicatezza tale da uccidermi.
"Ben arrivata. Ti aspettavo da tanto tempo. Talmente tanto che forse non mi ero reso conto che ti avevo sempre avuto davanti ai miei occhi" mormorò carezzevole quelle parole, fissandomi le labbra schiuse ed improvvisamente asciutte. Sollevai lo sguardo su i suoi occhi miele, sentendomi mancare. Stava parlando sul serio?! Non stava facendo scena muta.
"I...io, oh cavolo" borbottai intimidita, mentre scoppiò in una fragorosa risata, tracciando il mio braccio con due dita. Dalla spalla fino ad arrivare lentamente con una delicatezza estenuante ad intrecciare le mie dita con le sua, avvicinandomi al suo petto. Il io corpo sembrava andasse in fiamme ed un'incendio era imminente, da lì a breve.
"Se mi permetti, sei tremendamente eccitante vestita così" alitò con voce roca, quelle parole tracciando con il naso il profilo del mio zigomo fino ad arrivare al lobo, poggiandoci delicatamente sopra le labbra.
Dovevo restare calma, e stare al gioco. O sarei sembrata una vera pappa molla.
"Se mi permetti anche tu sei estremamente sexy in questo completo" lo ripresi tendendo un tono di voce ancora più basso ed avvolgente, sentendolo sospirare pesantemente. Segno che avevo fatto centro.
Finché non partii una musica dolce, incontrando il mio sguardo.
"Non sono bravo a scegliere le canzoni. Puoi ringraziare Kitty. Ti va di ballare?" Mi chiese staccandosi appena dal mio corpo, offrendomi la mano, mentre trattenni una risata, mordendomi le labbra per acconsentire.
Mi prese dolcemente la mano, attirandomi di nuovo contro di lui, fingendomi la vita, sostenendola con un palmo aperto.
"Buon San Valentino mia piccola stramba" mormorò al mio orecchio, muovendoci in modo lento su quelle note, sentendomi felice davvero. Gli occhi sempre più lucidi tanto da farmi diventare la vista come se avessi fatto uno schizzo con gli acquarelli.
"Buon San Valentino, stronzo innamorato" lo rimbeccai, stringendoci di più in quel ballo, quando mi scostò per guardarmi negli occhi.
"Scusami Cristy per tutto. Avrei voluto ballare con te al ballo scolastico, avrei dovuto invitarti" si scusò con voce seriamente pentita, vedendo un bagliore nei suoi occhi in cui mi scioglievo.
"Meglio tardi che mai" lo rassicurai ridendo.
Sentii la sua mano salire, arrivando fino alla mia nuca, tenendo gli occhi incollati nei miei come se fossimo una cosa sola. Si avvicinò alle mie labbra passandosi la lingua su quelle labbra troppo perfette per essere vere, fissando le mia con bramosia.
"Dio, sei perfetta" sospirò ad una passo dalla mia bocca, facendole combaciare subito, sentendo i fuochi d'artificio scoppiare dentro di me. La sua lingua mi accarezzava con voglia e desiderio, spingendomi fino al muro della palestra, tenendomi compressa con il suo corpo, scendendo a baciarmi il collo. I nostri petti si alzavano ed abbassavano ad un ritmo irrefrenabile, chiedendo di più con la voce impastata.
Era lì per me, era uno stronzo tutto mio.
Mi abbassò le spalline del vestito, convincendoci che eravamo da soli in quello spazio immenso che sembrava così piccolo per farci rientrare tutte le nostre emozioni.
Lo attirai dalla cravatta, sciogliendogliela, togliendogli la giacca come se fosse un ingombro per arrivare a lui, sganciandogli i bottoni della camicia, mentre ansimavo quando scese a baciarmi i capezzoli turgidi. Lo sentii emettere un gemito strozzato, sentendo la sua erezione spingere contro il mio bacino, sussultando.
Mi guardò vedendo puro fuoco in quel miele. Alzandomi il vestito, arrivando ad accarezzarmi la natica fresca, baciandomi di nuovo con più urgenza.
"Ti voglio tutta" soffiò con un filo di voce tra le mie labbra, mentre ero incapace di formulare una frase. Il mio cervello si era preso una vacanza, lasciandomi in balia delle mie emozioni.
Mi accarezzò le labbra con l'indice, attraverso la stoffa delle mutandine di pizzo, portandomi ad ansimare con voce spezzata, per riempirmi con un dito, facendolo roteare, mentre gli sganciai la cintura del pantalone, accarezzando il suo membro attraverso la stoffa dei pantaloni, sentendolo sempre più duro.
Finché non vidii una luce accendersi, e insieme tutte le altre, fino ad illuminare la palestra.
Oh porco cazzo!
Scostai Mark vedendolo sbigottito, come se non capisse. Finché non vidii il volto dei nostri amici perplessi portandosi una mano sulle labbra.
"Sorpresa?!" Elargì Maggie, mordendosi il labbro, mentre Brian rideva, ricevendo una gomitata da parte sua, come per intimargli di stare zitto.
"Oh. Santa. Lepre" scandì parola per parola un Paul scioccato tenendosi mano per mano con Gavin, seriamente divertito.
E non poteva esserci migliore occasione di ritrovarli tutti lì, mentre tentammo di ricomporci alla meno peggio.
"Ciao" sussurrai imbarazzata, avendo voglia di essere risucchiata dal pavimento. Mark guizzò lo sguardo verso di me, facendomi un sorriso impertinente.
"Credevo sarebbero arrivati più tardi" m'intimò sul mio orecchio, guardandolo truce.
"Credevi, hai detto bene" lo rimbeccai inacidita, per scoppiare a ridere subito dopo. Non poteva esserci Sorpresa migliore di questa.
"Eh così...insomma" girovagavano lo sguardo imbarazzati, se non altro non eravamo gli unici. Fu Anthony a parlare, mentre una Anny era piegata in due, a tenersi una mano sulla pancia.
"Pensavate di fare festa senza di noi?" Domandò Kitty arrivando spumeggiante, tenendo una bottiglia di prosecco in mano. Quando ci vide tutti zitti e senza musica, si fermò di colpo scontrando la sua schiena contro il letto di Jason.
"Oh forse interrotto qualcosa? Che mi sono persa?" Chiese curiosa, parlando a raffica, innalzando un sopracciglio.
Le andai incontro tirandomi su la spallina del vestito, che sembrava volesse scendere di nuovo, e lo sguardo di Mark sul mio corpo mentre camminavo m'incendiava ancora, specialmente per ciò che stavamo facendo prima di essere gentilmente interrotti.
"Non ti sei persa nulla, anzi" aggiunsi, ricalcando l'ultima parola mentre schiuse le labbra, per trasformarle in un "O", scuotendo la testa.
Le guance erano ancora colorite e tiravano. Salutai tutti, che sembravano aver scordato il piccolo incidente di prima. Ma si sa che quando la voglia prende non puoi fermarla.
"Che ne dite se diamo anima alla festa?" C'informò una Maggie raggiante, andando ad accendere lo stereo.
Ballavamo tutto insieme e non potevo che essere felice, ora che eravamo tutti riuniti, specialmente io e Mark. Mi teneva stretta a se, sussurrandomi parole per farmi esasperare ed eccitare, e se era vero che la notte era lunga lo speravo, come è vero che alcune cenerentole perdono la scarpetta mentre altre più strambe perdono la loro spillatrice strana almeno quanto la sottoscritta.
"Un attimo di attenzione prego" fece finta di fare il tono severo Kitty, salendo sugli spalti della palestra, tenendo la bottiglia in mano vuota come se fosse il microfono.
"Con il potere conferitomi, io eleggo principe e principessa del ballo..." guardò tutti noi presenti scrutandoci severamente, mentre Mark mi cingeva il fianco.
"Rullo di tamburi" si piegò, sbattendo i palmi ritmicamente sulla panchina.
"Mark Tomson e Cristhina Dawson" urlò euforica, portando la bottiglia in alto, sentendo gli applausi dei nostri amici elevarsi e fischi di approvazione.
Salimmo sugli spalti a ritirare delle corone fatte di carta, guardando Mark sorridermi con quella virgola deliziosa.
"Buon ballo di fine anno principessa" mi sussurrò all'orecchio sentendo partire di nuovo la canzone del video, accettando la sua mano, come un vero principe. Poggiai la testa sull'incavo del suo collo, e quel profumo inconfondibile, dondolandoci lentamente, guardando tutti ballare.
In alcune storie ma non in tutte, esiste un principe bellissimo ed affascinante, e te lo ammiri e lo sogni tutte le notti sperando che lui arrivi sul suo cavallo bianco, ed aspettando di essere baciata per trasformarti da ranocchia a principessa. Questa ranocchia si era trasformata, ma il suo principe era moderno. Girovagava per le strade sul sedile di una macchina, era un avvocato brillante, e quella principessa era una segretaria un po' stramba.
Amici di un'infanzia, adolescenti alle prime cotte e segreti, il tempo ci ha allontanato ma il fato ci ha ricollegato.
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