Capitolo 8
Virginia.
In questo momento mi trovo a casa di Martina.
È molto grande e il giardino non è da meno.
Per fortuna sono riuscita a fare i compiti in tempo e a togliermi l'immagine di Alex dalla testa.
-Ehi Vivvi!!! Di che vogliamo sparlare oggi?- mi chiese Martina.
-ehm....allora, di Vanessa ne abbiamo parlato l'ultima volta e mi sembra che, a forza di ridere, io abbia perso un polmone da qualche parte...- risposi ridendo.
- allora parliamo di ragazzi?- mi chiese, con espressione pervertita.
-E di che vuoi parlare...sono un branco di scimmioni in calore e basta.-.
-anche Alex?- mi chiese avvicinandosi.
- soprattutto lui! Mentre mi stava accompagnando a casa...- iniziai, ma fui subito interrotta.
-TI HA ACCOMPAGNATA A CASA?!- chiese tutta entusiasta, urlando.
-Si, non urlare. Ha voluto per forza accompagnarmi senza motivo e io l'ho lasciato stare, ma quando per un attimo ho abbassato la guardia lui mi ha subito bloccata al muro. Dovevi vedere quanto era vicino...-.
-L'hai baciato?!- mi chiese.
- Ehuuuu che schifo certo che no! Ti ricordo che a 10 anni l'ho visto scacccolarsi!- le risposi, ripensando all'accaduto. Orribile.
-Che te frega sono passati 6 anni e mezzo! Ma hai visti quanto è figo?!- mi urlò, scuotendomi.
-oh calma! Tu sei pure fidanzata-.
-si...in fatti il mio orsetto non lo batte nessuno- mi rispose con occhi a cuoricino.
La serata l'ho passata a mangiare pop-corn e a sentir la vita amorosa di Martina.
Il giorno dopo, ci siamo svegliate alle 10, visto che oggi, era la festa del patrone della nostra città.
-buon giorno Virgi- mi disse Martina abbracciandomi.
-buon giorno Mary-.
-oggi che facciamo?- mi chiese.
-Andiamo a correre al boschetto?- chiesi, tanto avevo gia un cambio nella borsa.
-Siiiii!-.
Il boschetto è un luogo in cui gli adolescenti si danno appuntamento, fanno delle escursioni o vanno semplicemente a correre.
Infatti la mattina, nei giorni festivi, è sempre pieno.
Io indosso un paio di pantaloncini rosa con sopra una maglietta grigia, con scritto: Malfoy (in rosa).
Lei invece una canotta gialla con un pantaloncino, molto corto, nero.
-Ci sarà pure Michael?- chiesi.
-Si!- mi rispose sorridendomi.
Ah, ora ho capito il perché di quell'abbigliamento.
Dopo aver preso un giacchetto, ho lasciato gli occhiali da lettura, sul comodino, e ci siamo avviata alla meta.
Arrivate, abbiamo fatto qualche metro a piedi e poi abbiamo incontrato il fidanzato di Martina, con l'amico.
-Miki!!!- urlò Mary, andando in contro al ragazzo.
Che carino, quando l'ha vista gli occhi si sono subito illuminati e, con un grosso sorriso, è andata ad abbracciarla.
Pure io voglio qualcuno così...Peeta dove sei?
-ehi Virgi, andiamo?- mi chiese la ragazza.
-Si vengo- e dopo aver salutato tutti con un sorriso, mi sono messa a correre con loro.
Se devo essere sincera, sono una ragazza un pò timida, con le persone che non conosco tanto bene, quindi mi limito a rispondere con poche parole.
L'amico di Michael, Christian, è un ragazzo simpatico, ma parla troppo di calcio e a volte non capisco i discorsi che si mette a fare.
Io sono più un tipo da saghe di qualunque genere...eccetto il Signore degli anelli, non ho mai capito quel film...
Ad un certo punto sento qualcuno punzecchiarmi il gomito e vedo Martina indicarmi, con lo sguardo, Alex e i suoi amici, intenti a chiacchierare.
Non so perché, ma Alex con un cerchietto in testa, per tenersi i capelli, mi fa morire dal ridere.
-Ehi, Morgan, perché ridi?- mi chiese, ghignando, squadrandomi dal basso verso l'alto.
-niente, è solo che non dovevi rubare il cerchietto a tua sorella, perché, se ci fai caso, c'è un fiorellino inciso sul lato sinistro.- dissi mettendomi a ridere, seguita da tutti i suoi compagni.
-Cosa?!- disse, per poi levarsi il cerchietto dalla testa e osservarlo meglio.
-la prossima volta ti consiglio di metterti la fascia di Jerry(suo padre), almeno quella si può vedere.- dissi, ma mentre tutti erano intenti a ridere come dei pazzi, Alex mi afferrò per il polso e mi portò in un luogo del boschetto, che nessuno conosceva.
-Ascoltami bene...- iniziò a dire, ma io non lo feci finir di parlare.
-ti prego non dirmi che sei un vampiro, come Edward...- chiesi ghignando.
Lui mi bloccò davanti un grande albero, con le braccia lungo i fianchi e una sua gamba in mezzo alle mie.
Bene, sono bloccata.
-dopo aver fatto tutto questo "ambarabam" che hai intenzione di fare?- chiesi fulminandolo con gli occhi.
È, gia' la seconda volta che mi ritrovo così e non voglio che accada quel che è successo ieri.
- quando la smetterai di deridermi davanti a tutti- mi chiese.
-e tu quando smetterai di bloccarmi contro qualcosa o di chiamarmi Morgan? Ti ripeto che mi chiamo Virginia.- risposi, scandendo l'ultima parola.
-quando smetterai di fare la rigida, che ti hanno impiantato un palo nel sedere- mi chiese ridendo.
- come scusami?- chiesi scettica.
-hai sentito-.
-io non sono rigida!- risposi, per poi divincolarmi e liberandomi.
- pensavo che fossi più forte di me...che c'è? Ti faccio questo effetto vedendomi in pantaloncini? Pervertito!- dissi, conoscendolo.
-E pure se fosse e poi io non sono un pervertito.- rispose, per poi predermi per un braccio e avvicinarmi a lui.
Ora lui si trovava dietro di me e il suo volto stava vicino al mio orecchio.
Il suo respiro sul mio collo, mi fece subito rabbrividire.
-se non sei così rigida, perché non vieni alla festa di Nathaniel questa sera. Se mi dimostrerai di non essere una perfettina del cazzo, non ti chiamerò più Morgan.- mi sussurò all'orecchio, per poi andarsene lasciandomi li da sola.
Secondo me è veramente un vampiro...
-Virgi dove eri finita?! Ti stavo cercando!- mi urlò Martina.
-calma, avevo visto un uccello che sembrava una ghiandaia imitatrice, ma invece era un corvo.- mentii.
-è meglio che andiamo, altrimenti scambierai quell'albero per Voldemort- mi disse prendendomi per un braccio.
-Voldemort? Dove?!-.
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